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mercoledì 25 ottobre 2017
المملكة العربية السعودية: الأمير الوراثي يؤكد على تغيير البلاد من خلال الإسلام أكثر اعتدالا
وقال
الملك في المستقبل من المملكة العربية السعودية أن البلاد بدأت عملية لترك
الرؤية الدينية، ولكن أيضا السياسية، أصولي، للتحرك نحو أكثر وأكثر
اعتدالا وانفتاحا في التعامل مع العالم والأديان الأخرى. وكان
مسرح هذه التصريحات مؤتمرا شارك فيه نحو 2500 مستثمر محتمل، من بينهم عدة
أجانب، على استعداد لتمويل مشاريع في النظام الملكي السعودي. وتعود الحاجة إلى أن تصبح السعودية محاورا موثوقا به لأسباب اقتصادية وسياسية. انخفض
انخفاض في أسعار النفط الخام عائدات للبلاد، التي، مع ذلك، لا يزال لديه
متاحة السيولة المالية الكبيرة، والتي قد تسمح انفراجة في اقتصاد البلاد،
السعي من خلال تنويع الهيكل الإنتاجي. لذلك
تحتاج إلى تقديم وجها مختلفا للبلد: ظلت المملكة العربية السعودية تطفو
على المواقف المتعنتة من الرؤية الدينية الصارمة جدا، الذي كسر حتى في
الإدارة السياسية. كونه
الوصي على الأماكن في البلاد المقدسة للإسلام، وقال انه يمارس نوعا من
التطرف الديني الذي ساعد على تبرير ممارسة السلطة الاستبدادية. الحرمان
من الحقوق السياسية والاجتماعية، خاصة بالنسبة للنساء، والعلاج الصعبة
للغاية والتمييزية محفوظة للعمال الأجانب أو الشيعة، العديد من أحكام
الإعدام هي بقوة العناصر السلبية، واستثمارات كبيرة مصنوعة في الخارج،
وكميات كبيرة من المال فإنها لا يمكن إلغاء. ثم
هناك مشكلة السياسة الدولية حول موقف الحكومة تجاه الدولة الإسلامية: كان
يشتبه المملكة العربية السعودية من حيث تمويلها الخلافة في مرحلته الأولى
لاستخدامه ضد سوريا وبشكل غير مباشر مع إيران. ويستند
التحالف أن السعوديين قد خلقت مع تركيا ومصر، بالإضافة إلى غيرها من دول
الخليج، على الروابط الدينية السنية ولها كما الخصم الرئيسي، مجرد
الجمهورية الثيوقراطية الإيرانية، مبارزة أن يتجدد في وقت وأن فقد كان لها أساس التفوق الديني داخل الدين الإسلامي. العلاقة
مع الغرب وخاصة مع الولايات المتحدة، تدهورت مع رئاسة أوباما، ولكن يبدو
ترامب قد استعادت الزخم، على الرغم من أنه لا يزال عدم الثقة في الجيش
الامريكي. ولذلك فإن نية السعودية هي للعب دور أكبر في المنطقة والعالم، ولكن من دون ظهور أكثر أنيق الهدف الثاني غير ممكن عمليا. ويجب أن يتحقق بلوغ هذا الهدف إلى الأبد حالة من الاعتدال الديني الأكبر، من أجل التخفيف من مصاعب النظام السياسي. ويمكن
لنظام أقل استبداديا أن يعزز الحوار مع الدول الأخرى، ولكن يجب أن يكون
ذلك ملموسا مع تنازلات الحقوق السياسية والاجتماعية التي نفت حتى الآن. بالتأكيد
لإعطاء صورة أقل القديمة للمجتمع السعودي ليست كافية للسماح للنساء بقيادة
السيارات، على الرغم من أن هذا العمل قد جلبت الكثير من الدعاية للأمير
السعودي. وترتبط
مطالب سياسية بقوة مع القضايا الاقتصادية: المملكة العربية السعودية هي
البلد الذي ركز على استخراج النفط، لتصبح شركة كبرى لتصنيع، وهو ما يكفي
لتكون قادرة على التأثير على حركة السوق، ولكن هذا لا يحبذ تمايز من الاقتصاد وتطوير نسيج الإنتاج الذي يمكن أن يكون بديلا عن الجزء الاستخراجي. أداء
أرباح النفط مضغوطة والمنظمات العالمية لاستخدام تخفيضات الطاقة وانبعاثات
بديلة مرسوما يقضي الحاجة إلى الاستثمار في مختلف المجالات الأخرى من
النفط. سوف
البداية يكون للا تحصل على المهارات، سواء الفردية والجماعية، وصناعة
المعرفة الملكية، فإنها سوف ينجذب إلى الوضع الداخلي أقل تأثرا بالعوامل
الدينية وتتميز أقل الجمارك المتخلفة، جنبا إلى جنب مع وجود القانون مشروطا بعناصر تتسم برؤية واضحة لإقامة العدل. للتغلب
على صورتها المحافظة المتطرفة، يجب على الدولة السعودية تثبت من خلال
علامات التحديث ملموس مؤسساتها، والذي يظهر في نوايا الأمير محمد بن سلمان،
ولكنها يجب أن تكون مقبولة من قبل الطبقة الحاكمة التي لا تزال يبدو
الشركة أيضا عن دورتها المواقف المتخلفة.
lunedì 23 ottobre 2017
Giappone: Abe potrà cambiare la costituzione pacifista
Il premier giapponese, Shinzo Abe, è il vero vincitore delle elezioni anticipate in Giappone; la sua coalizione elettorale, che ricalca quella di governo, ha conquistato la maggioranza dei seggi, anche grazie alla frammentazione dell’opposizione, che non è stata in grado di trovare dei punti di intesa comuni adeguatamente forti da contrastare la coalizione vincente. Il Partito della Speranza, con un programma simile al premier, che aveva, secondo i sondaggi, le maggiori possibilità di contrastare la vittoria di Abe, non ha raggiunto i risultati sperati e ad avanzare è stata la Sinistra liberale, che si colloca su posizioni opposte a quelle del governo, sopratutto in relazione all’introduzione di modifiche costituzionali ed al ritorno dell’impiego dell’energia nucleare. Questo risultato segnala la presenza della crescita di una forza di opposizione compatta alla voglia di militarizzazione del paese e, quindi, una spaccatura nel tessuto politico giapponese, he potrebbe portare ad una crescita della polarizzazione. L’obiettivo del premier nipponico era quello di conquistare i due terzi della Camera bassa, che, uniti, all’analoga maggioranza nella Camera dei Consiglieri, permettono al governo di effettuare la revisione della Costituzione giapponese, elaborata nel 1947 sotto la supervisione americana e caratterizzata da alcuni divieti per le forze armate del paese, che ne hanno decretato l’appellativo di Costituzione pacifista. Attualmente la legge fondamentale non consente al Giappone di operare e di intervenire, con il suo esercito, nei teatri di guerra internazionali, anche nell’eventualità siano coinvolti negli eventuali conflitti paesi alleati; la sola possibilità di intervento attuale è quella della difesa legittima. Certamente le mutate condizioni geostrategiche della regione hanno influenzato quella che Abe considera una esigenza improrogabile: trasformare le forze di autodifesa nipponiche in un esercito vero e proprio; tuttavia queste istanze erano già presenti prima degli attuali sviluppi ed i sentimenti nazionalisti del paese sembrano avere sfruttato l’occasione giusta per la modifica della carta costituzionale. Restano però innegabili le due ragioni principali per la trasformazione delle forze armate: la prima è l’attività della Corea del Nord, che ha più volte minacciato materialmente il Giappone, con il lancio di razzi caduti nelle acque territoriali nipponiche, la seconda causa contingente è l’atteggiamento di Trump, presidente del maggiore alleato giapponese, di volere ridurre l’impegno militare statunitense, sopratutto dal punto di vista economico, nella regione; anche se questa volontà del presidente americano non potrà essere assecondata, proprio per mantenere alta l’attenzione su questioni di interesse vitale per gli USA, la necessità di una maggiore indipendenza organizzativa e di azione è diventata una priorità per Tokyo. Il pericolo rappresentato da Pyongyang appare reale: l’impossibilità di potere opporre una forza armata effettiva alle continue prove di forza di Kim Jong-un, penalizza anche i potenziali tentativi diplomatici di risolvere le crisi e di questo fattore è apparso consapevole l’elettorato che ha dato fiducia al premier in carica, che proprio su questo argomento ha fondato la sua campagna elettorale. Se esistono, quindi, aspetti che possono giustificare la modifica costituzionale, al contrario non si possono fare considerazioni di opportunità che vanno nella direzione opposta. Il crescente protagonismo cinese, anche dal punto di vista militare, può portare a situazioni di scontro tra Pechino e Tokyo, ognuna gelosa della propria dimensione regionale ed anche i frequenti contrasti tra il Giappone ed altri paesi del sud est asiatico, anche riguardo ad isole contese, può portare il rischio concreto, che un Giappone armato rappresenti una variabile negativa in più, all’interno del complesso sitema di equilibri regionali. Nuovi armamenti o, come in questo caso, nuovi eserciti, spostano la dialettica tra gli stati da una dimensione puramente diplomatica ad una dove il peso delle armi diventa crescente, anche solo come fattore preventivo. Gli ultimi fatti della crisi coreana, che è la situazione più preoccupante, ma non la sola, nella regione, potrebbero prendere sviluppi ancora più preoccupanti con la presenza di una forza armata in più nello scenario.
Japan: Abe may change the pacifist constitution
The Japanese premier, Shinzo Abe, is the true winner of early elections in Japan; its
ruling electoral coalition has won the majority of seats, including the
fragmentation of the opposition, which has not been able to find
commonly agreed strong enough points to counter the winning coalition. The
Party of Hope, with a program similar to the premier, which had,
according to polls, the greatest chances of countering Abe's victory,
did not achieve the expected results and to advance was the liberal
Left, which is placed on opposite positions to
those of the government, especially in connection with the introduction
of constitutional changes and the return of the use of nuclear energy. This
result indicates the presence of the growth of a compact opposition
force in the country's desire for militarization and, therefore, a split
in the Japanese political fabric, could lead to a growth in
polarization. The
goal of the Japanese prime minister was to win the two-thirds of the
lower house, which, together, to the similar majority in the House of
Councilors, allow the government to carry out the revision of the
Japanese constitution, drawn up in 1947 under US supervision and
characterized by some prohibitions for the armed forces of the country, which have decreed the name of the pacifist constitution. At
present, the fundamental law does not allow Japan to operate and
intervene, with its army, in the international war theater, even if
involved in possible allied countries conflicts; the only possibility of present intervention is that of legitimate defense. Certainly,
the changed geostrategic conditions of the region have influenced Abe's
view of a need for a reprehensible: to turn the Japanese self-defense
forces into a true army; however,
these instances were already present before the current developments
and the country's nationalist feelings seem to have taken advantage of
the right opportunity to modify the constitutional charter. However
undeniable remain the two main reasons for the transformation of the
armed forces: first, the activities of North Korea, which has repeatedly
materially threatened Japan with the launch of rockets fell into
Japanese territorial waters, the second leading cause quota the
attitude of Trump, the president of the major Japanese ally, of wanting
to reduce US military engagement, especially from the economic point of
view, in the region; even
though this will of the American president can not be supported, to
keep the focus on matters of vital interest to the United States, the
need for greater organizational and action independence has become a
priority for Tokyo. The
danger represented by Pyongyang is real: the impossibility of being
able to oppose an effective armed force against Kim Jong-un's ongoing
strength tests also penalizes potential diplomatic attempts to resolve
the crisis and this factor has become aware of the electorate has given confidence to the premier in office, who on this topic has founded his own electoral campaign. If
there are, therefore, aspects that can justify constitutional change,
on the contrary, there are no opportunity considerations going in the
opposite direction. The
growing Chinese protagonism, even from a military point of view, can
lead to clashes between Beijing and Tokyo, each jealous of its regional
dimension, as well as the frequent conflicts between Japan and other
countries in South East Asia, ,
can lead to a concrete risk that an armed Japan represents a further
negative variable within the regional equilibrium system complex. New
armaments or, as in this case, new armies, move the dialectic between
States from a purely diplomatic dimension to one where the weight of
weapons is growing, even as a preventative factor. The
latest events in the Korean crisis, which is the worst situation, but
not alone in the region, could make even worse developments with the
presence of more armed force in the scenario.
Japón: Abe puede cambiar la constitución pacifista
El primer ministro japonés, Shinzo Abe, es el verdadero ganador de las elecciones anticipadas en Japón; su
coalición electoral, que es similar a la del gobierno, ganó la mayoría
de escaños, gracias a la fragmentación de la oposición, que no ha sido
capaz de encontrar puntos de entendimiento común adecuadamente fuerte
para contrarrestar la coalición ganadora. El
partido de la esperanza, con el programa similar de primera clase, que
había, según las encuestas, la mejor oportunidad para contrarrestar la
victoria del Abe, no ha logrado los resultados deseados y para avanzar
fue la izquierda liberal, que se encuentra en los lados opuestos a
las del gobierno, especialmente en relación con la introducción de
cambios constitucionales y el uso de la reactivación de la energía
nuclear. Este
resultado indica la presencia del crecimiento de una fuerza de
oposición a la sensación compacta como la militarización del país y, por
lo tanto, una división en el tejido político japonés, que podría
conducir a un sesgo de crecimiento. El
objetivo del primer ministro japonés era ganar los dos tercios de la
cámara baja, que, en conjunto, para la mayoría similar en la Cámara de
Consejeros, permiten al gobierno para llevar a cabo la revisión de la
constitución japonesa, redactado en 1947 bajo la supervisión de Estados
Unidos y que se caracteriza por algunas restricciones para las fuerzas armadas del país, que han hecho que el apodo Constitución pacifista. Actualmente
la ley básica no permite Japón para actuar e intervenir, con su
ejército, en zonas de guerra internacionales, incluso en el caso de que
están involucrados en algún conflicto países aliados; la única posibilidad de intervención actual es la de defensa legítima. Ciertamente,
las condiciones geoestratégicas modificados de la región han influido
en lo que Abe considera una necesidad urgente: transformar las fuerzas
de autodefensa japonesas en un ejército real; Sin
embargo, estas cuestiones ya estaban presentes antes de los
acontecimientos actuales y los sentimientos nacionalistas en el país
parecen haber aprovechado la oportunidad de cambiar la constitución. Sin
embargo innegable siguen siendo las dos principales razones para la
transformación de las fuerzas armadas: en primer lugar, las actividades
de Corea del Norte, que tiene varias veces materialmente amenazados
Japón con el lanzamiento de cohetes cayeron en aguas territoriales
japonesas, la segunda causa principal de cuotas la
actitud de Trump, presidente de aliado más grande de Japón, quieren
reducir el compromiso militar de Estados Unidos, sobre todo desde el
punto de vista económico, en la región; aunque
esta voluntad del presidente de Estados Unidos no se puede sostener,
sólo para mantener la vigilancia sobre temas de interés vital para los
Estados Unidos, la necesidad de una mayor independencia y la acción de
la organización se ha convertido en una prioridad para Tokio. El
peligro que representa Pyongyang parece real: la incapacidad de poder
para oponerse a una fuerza armada eficaz para pruebas continuas de la
fuerza para Kim Jong-un, que también obstaculiza los posibles esfuerzos
diplomáticos para resolver la crisis y este factor electorado consciente
de que apareció ha dado confianza al primer ministro en el cargo, que sobre este tema ha fundado su propia campaña electoral. Si
hay, por lo tanto, aspectos que pueden justificar la enmienda
constitucional, por el contrario, pueden hacer consideraciones de
oportunidades que van en la dirección opuesta. El
creciente liderazgo chino, incluso desde el punto de vista militar,
puede dar lugar a situaciones de confrontación entre Pekín y Tokio, cada
uno celoso de su dimensión regional y también los contrastes frecuentes
entre Japón y otros países del sudeste asiático, también con respecto a
las islas en disputa ,
puede llevar a un riesgo real, que un Japón armada representa una
variable negativa, además, dentro del complejo sistema de juego de
equilibrio regional. Nuevas
armas, o, como en este caso, los nuevos ejércitos, mueven la dialéctica
entre los estados de una dimensión puramente diplomática a uno donde el
peso de las armas quedarán cada vez mayor, incluso como un factor
preventivo. Los
recientes acontecimientos en la crisis coreana, que es la situación más
preocupante, pero no el único en la región, podrían atender a la
evolución aún más preocupante con la presencia de una fuerza armada en
el escenario.
Japan: Abe kann die pazifistische Verfassung ändern
Der japanische Premier Shinzo Abe ist der wahre Gewinner der vorgezogenen Wahlen in Japan. seine
Wahlkoalition, die diejenige der Regierung ähnlich ist, gewann die
Mehrheit der Sitze, dank der Zersplitterung der Opposition, die nicht in
der Lage ist Punkte gemeinsamen Verständnisses ausreichend stark zu
begegnen, die Gewinnkoalition zu finden. The
Hope Party, mit dem führenden ähnlichen Programm, das hatte, laut
Umfragen, die beste Chance, die Abe Sieg entgegen zu wirken, hat die
gewünschten Ergebnisse nicht erreicht und voran die liberale Linke war,
die auf gegenüberliegenden Seiten angeordnet ist zu
denen der Regierung, insbesondere im Zusammenhang mit der Einführung
von Verfassungsänderungen und der Wiederaufnahme der Nutzung der
Kernenergie. Dieses
Ergebnis zeigt das Vorhandensein des Wachstums einer Kraft der
Opposition gegen das kompakte Gefühl wie Militarisierung des Landes und
damit eine Spaltung in dem japanischen politischen Stoffe, er zu einem
Wachstum Verzerrungen führen könnte. Das
Ziel des japanischen Ministerpräsidenten war es, die zwei Drittel des
Unterhauses zu gewinnen, die zusammen, auf die ähnliche Mehrheit im
Hause der Räte, damit die Regierung der Revision der japanischen
Verfassung durchzuführen, im Jahr 1947 unter US-Aufsicht erstellt und
gekennzeichnet durch einige Verbote für die Streitkräfte des Landes, die den Namen der pazifistischen Verfassung erlassen haben. Derzeit
ist das Grundgesetz nicht erlaubt Japan zu handeln und zu
intervenieren, mit seiner Armee in internationalen Kriegsgebieten, auch
im Fall sie in irgendwelchen Konflikten verbündete Länder beteiligt
sind; Die einzige Möglichkeit einer gegenwärtigen Intervention besteht in der legitimen Verteidigung. Sicherlich
ist die veränderten geostrategischen Bedingungen der Region beeinflusst
haben, was Abe dringend notwendig erachtet: die japanische
Selbstverteidigungskräfte in eine wirkliche Armee zu verwandeln; Allerdings
waren diese Probleme bereits vorhanden, bevor die aktuellen
Entwicklungen und nationalistische Gefühle im Land scheinen Vorteil
einer Chance genommen zu haben, um die Verfassung zu ändern. Allerdings
nicht zu leugnen, die beiden Hauptgründe für die Transformation der
Streitkräfte bleiben: Erstens, die Aktivitäten von Nordkorea, die immer
wieder erheblich bedroht Japan mit dem Abschuss von Raketen fiel in
japanische Hoheitsgewässer haben, die zweithäufigste Ursache Quote die
Haltung der Trump, Präsident der größt Verbündeten Japan, will das
US-Militär Engagement, vor allem vom wirtschaftlichen Standpunkt aus
gesehen, in der Region zu verringern; obwohl
dieser Wille des amerikanischen Präsidenten nicht aufrechterhalten
werden kann, um nur wachsam bleibt auf Fragen von vitalem Interesse für
die Vereinigten Staaten, hat die Notwendigkeit einer größere
organisatorische Unabhängigkeit und Handeln wurde eine Priorität für
Tokio. Die
Gefahr, die von Pjöngjang erscheint real: die Unfähigkeit der Macht für
Kim Jong-un eine bewaffnete Kraft wirksam kontinuierliche Tests der
Kraft entgegenzutreten, sie behindert auch die möglichen diplomatischen
Bemühungen zur Lösung der Krise und dieser Faktor die Wähler schien sich
bewusst, dass Englisch:
www.germnews.de/archive/dn/1996/09/19.html Der Bundeskanzler hat dem
Amtschef Vertrauen gegeben, der zu diesem Thema eine eigene Wahlkampagne
begruendet hat. Wenn
es also Aspekte gibt, die eine Verfassungsänderung rechtfertigen
können, gibt es im Gegenteil keine Gelegenheitsüberlegungen in die
entgegengesetzte Richtung. Die
wachsende chinesische Führung, auch vom militärischen Standpunkt aus
gesehen, kann zwischen Peking und Tokio, jeder eifersüchtig auf seine
regionale Dimension und auch die häufigen Kontraste zwischen Japan und
anderen Ländern in Südostasien, auch im Hinblick auf die umstrittenen
Inseln zu Situationen der Konfrontation führen ,
kann zu einem konkreten Risiko führen, dass ein bewaffnetes Japan eine
weitere negative Variable innerhalb des regionalen Gleichgewichtssystems
darstellt. Neue
Waffen, oder, wie in diesem Fall neue Armeen, die Dialektik zwischen
den Zuständen von einer rein diplomatischen Dimension eines bewegen, wo
das Gewicht der Waffen werden wachsen, auch als vorbeugenden Faktor. Die
jüngsten Ereignisse auf der koreanische Krise, die die Besorgnis
erregende Situation ist, aber nicht die einzige in der Region, könnten
noch besorgniserregenden Entwicklungen mit der Anwesenheit einer
bewaffneten Kraft im Szenario.
Japon: Abe pourrait changer la constitution pacifiste
Le premier ministre japonais, Shinzo Abe, est le véritable gagnant des élections anticipées au Japon; sa
coalition électorale, qui est similaire à celle du gouvernement, a
remporté la majorité des sièges, grâce à la fragmentation de
l'opposition, qui n'a pas été en mesure de trouver des points de
compréhension commune suffisamment forte pour contrer la coalition
gagnante. Le
Hope Party, avec le programme similaire premier ministre, qui avait,
selon les sondages, la meilleure chance de contrer la victoire de l'Abe,
n'a pas atteint les résultats escomptés et pour faire avancer était la
gauche libérale, qui est situé sur les côtés opposés à
ceux du gouvernement, en particulier en ce qui concerne l'introduction
de changements constitutionnels et le retour de l'utilisation de
l'énergie nucléaire. Ce
résultat indique la présence de la croissance d'une force d'opposition à
la sensation compacte comme la militarisation du pays et, par
conséquent, une scission dans le tissu politique japonais, il pourrait
conduire à un biais de croissance. L'objectif
du premier ministre japonais était de gagner les deux tiers de la
chambre basse, qui, ensemble, à la même majorité à la Chambre des
conseillers municipaux, permettre au gouvernement de procéder à la
révision de la constitution japonaise, établie en 1947 sous la
supervision des États-Unis et caractérisé par quelques interdictions pour les forces armées du pays, qui ont décrété le nom de la constitution pacifiste. À
l'heure actuelle, la loi fondamentale ne permet pas au Japon d'opérer
et d'intervenir, avec son armée, dans le théâtre de guerre
international, même s'il est impliqué dans d'éventuels conflits de pays
alliés; la seule possibilité d'intervention actuelle est celle de la légitime défense. Certes,
les conditions géostratégiques modifiées de la région ont influencé ce
que Abe considère un besoin urgent: transformer les forces d'autodéfense
japonaises en une véritable armée; cependant,
ces instances étaient déjà présentes avant les développements actuels
et les sentiments nationalistes du pays semblent avoir profité de la
bonne occasion pour modifier la charte constitutionnelle. demeurent
cependant indéniable les deux principales raisons de la transformation
des forces armées: en premier lieu, les activités de la Corée du Nord,
qui a à plusieurs reprises menacé de façon importante au Japon avec le
lancement de roquettes se sont abattues dans les eaux territoriales
japonaises, la deuxième quota cause l'attitude
de Trump, président du plus grand allié du Japon, veulent réduire
l'engagement militaire des États-Unis, en particulier du point de vue
économique, dans la région; bien
que cette volonté du président américain ne peut être soutenue, juste
pour rester vigilant sur les questions d'intérêt vital pour les
Etats-Unis, la nécessité d'une plus grande indépendance et de l'action
de l'organisation est devenue une priorité pour Tokyo. Le
danger posé par Pyongyang semble réelle: l'incapacité du pouvoir
d'opposer une force armée efficace à des tests continus de force pour
Kim Jong-un, il entrave également les efforts diplomatiques possibles
pour résoudre la crise et ce facteur est apparu l'électorat conscient
que a donné confiance au premier ministre en exercice, qui sur ce sujet a fondé sa propre campagne électorale. S'il
y a, par conséquent, des aspects qui peuvent justifier un changement
constitutionnel, au contraire, il n'y a pas de considérations
d'opportunité allant dans la direction opposée. La
croissance dirigeants chinois, même du point de vue militaire, peut
conduire à des situations de confrontation entre Pékin et Tokyo, chaque
jaloux de sa dimension régionale et aussi les contrastes fréquents entre
le Japon et d'autres pays en Asie du Sud, également en ce qui concerne
les îles contestées ,
peut conduire à un risque concret qu'un Japon armé représente une autre
variable négative dans le complexe du système d'équilibre régional. De
nouvelles armes, ou, comme dans ce cas, de nouvelles armées, se
déplacent la dialectique entre les Etats d'une dimension purement
diplomatique à une situation où le poids des armes de plus en plus
devenir, comme un facteur de prévention. Les
événements récents sur la crise coréenne, qui est la situation la plus
préoccupante, mais pas le seul dans la région, pourraient prendre des
développements encore plus préoccupante avec la présence d'une force
armée dans le scénario.
Japão: Abe pode mudar a constituição pacifista
O primeiro-ministro japonês, Shinzo Abe, é o verdadeiro vencedor de eleições antecipadas no Japão; sua
coalizão eleitoral, que é semelhante ao do governo, ganhou a maioria
dos assentos, graças à fragmentação da oposição, que não tem sido capaz
de encontrar pontos de entendimento comum adequadamente forte para
contrariar a coalizão vencedora. O
Partido Hope, com o programa similar do premier, que, segundo as
pesquisas, a melhor chance para combater a vitória do Abe, não tem
alcançado os resultados desejados e avançar foi o Liberal Esquerda, que
está localizado em lados opostos para
os do governo, especialmente em conexão com a introdução de mudanças
constitucionais e o retorno do uso da energia nuclear. Este
resultado indica a presença do crescimento de uma força de oposição à
sensação compacto como militarização do país e, portanto, uma divisão no
tecido político japonês, ele poderia levar a um viés de crescimento. O
objetivo do primeiro-ministro japonês era ganhar os dois terços da
câmara baixa, o que, em conjunto, para a maioria semelhante na Câmara de
Vereadores, permitir que o governo para realizar a revisão da
Constituição japonesa, elaborado em 1947 sob supervisão dos EUA e
caracterizados por algumas proibições para as forças armadas do país, que decretaram o nome da constituição pacifista. Atualmente,
a lei fundamental não permite ao Japão operar e intervir, com seu
exército, no teatro de guerra internacional, mesmo envolvendo possíveis
conflitos de países aliados; A única possibilidade de intervenção presente é a defesa legítima. Certamente
as condições geoestratégicas alteradas da região influenciaram o que
Abe considera uma necessidade urgente: transformar as Forças de
Autodefesa japonesas em um exército real; No
entanto, essas instâncias já estavam presentes antes dos
desenvolvimentos atuais e os sentimentos nacionalistas do país parecem
ter aproveitado a oportunidade certa de modificar a carta
constitucional. No
entanto inegável continuam a ser as duas principais razões para a
transformação das forças armadas: em primeiro lugar, as actividades da
Coreia do Norte, que tem repetidamente materialmente ameaçada Japão com o
lançamento de foguetes caiu em águas territoriais japonesas, a segunda
quota principal causa a
atitude de Trump, o presidente do principal aliado japonês, de querer
reduzir o engajamento militar dos EUA, especialmente do ponto de vista
econômico, na região; embora
esta vontade do presidente norte-americano não pode ser sustentada,
apenas para manter-se vigilante sobre questões de interesse vital para
os Estados Unidos, a necessidade de uma maior independência
organizacional e ação tornou-se uma prioridade para Tóquio. O
perigo representado por Pyongyang parece real: a incapacidade do poder
de se opor uma força armada eficaz para testes contínuos de força para
Kim Jong-un, que também dificulta os potenciais esforços diplomáticos
para resolver a crise e este fator o eleitorado apareceu ciente de que deu confiança ao primeiro-ministro no cargo, que neste tema fundou sua própria campanha eleitoral. Se
houver, portanto, aspectos que possam justificar a mudança
constitucional, pelo contrário, não há considerações de oportunidade na
direção oposta. A
liderança chinesa crescendo, mesmo do ponto de vista militar, pode
conduzir a situações de confronto entre Pequim e Tóquio, cada um com
ciúmes de sua dimensão regional e também os contrastes frequentes entre o
Japão e outros países do Sudeste Asiático, também em relação a ilhas em
disputa ,
pode levar a um risco concreto de que um Japão armado represente uma
nova variável negativa dentro do complexo do sistema de equilíbrio
regional. Novas
armas, ou, como neste caso, novos exércitos, mova a dialética entre os
estados de uma dimensão puramente diplomática para aquele em que o peso
das armas tornam-se crescente, até mesmo como um fator preventivo. Os
últimos acontecimentos na crise coreana, que é a pior situação, mas não
sozinhos na região, podem fazer piorar a evolução com a presença de
mais força armada no cenário.
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