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lunedì 12 marzo 2018
بعد التصويت الإيطالي ، تزداد أهمية عمل برلين وباريس بالنسبة لأوروبا
إذا
قبل التصويت الإيطالي، يمكن أن نفترض أيضا دورا هاما في روما كما تحالف
الشريك المفضل بين فرنسا وألمانيا، لإعطاء مركزية للمشروع الأوروبي، للخطر
نتيجة الانتخابات هذا الاحتمال نظرا للنجاح كان من قبل تشكيلات متميزة من الشكوك إلى أوروبا. وقد
تسبب في هزيمة الحزب الديمقراطي، المؤيد الرئيسي للسياسة المؤيدة لأوروبا
عن طريق سياسة الليبرالية الجديدة، التي كان ينظر إليها على أنها خيانة
للطبقة العاملة، والتي كان لا بد من دافع عن هذا التشكيل السياسي؛ علاوة
على ذلك ، كان الإفراط في التوسع هو الاختلاط بالتمويل ، الذي أدى إلى
إنقاذ البنوك التي استخدمت المضاربة أيضاً بدلاً من الإدارة الحكيمة
للمدخرات. لقد وجد الناخب الإيطالي بدائل جديدة ، مع ذلك ، ينظر حصريًا إلى أسباب السياسة الداخلية والقليل جدًا لأسباب المجتمع. إذا
كان هذا التحليل لديه بعض العناصر من الحقيقة يجب أيضا تحديد أن الأمر لا
يقتصر على السياسات الاقتصادية للحزب الديمقراطي جعلت من الهزيمة، ولكن
أيضا الالتزام غير المشروط لالتنفيذية سياسات التقشف المالية الأخيرة التي
فرضتها بروكسل. من
المؤكد أنه ليس من الخطأ القول إن الاتحاد الأوروبي ساهم بطريقة راجحة في
هزيمة القوة السياسية الإيطالية ، التي دعمتها أكثر من غيرها. قد
يبدو هذا الافتراض مفارقة ولكنه ليس كذلك: في الواقع ، تم تحديد زيادة
الفقر ، بطالة الشباب وعدم المساواة من خلال المؤشرات الإلزامية لبروكسل. لقد فهم الناخبون الإيطاليون هذا السبب في الأسباب ولم يعطوا الفضل في وعودهم بتخفيف الصرامة المالية التي وعدت بها أوروبا. في
فرنسا انها لا تخاطر نتيجة مشابهة لتلك التي الايطالي، لأن ضد الرئيس
الفرنسي كان اليمين المتطرف وان المواطنين الفرنسيين يفضلون أي بديل إلى
neo-الفاشية الحكومة: في الواقع لديها الآن ليبرالي، وهذا يرضي جمهور صغير
جدا من حيث الاقتصاد. في
ألمانيا ، سمحت كاريزما المستشارة ميركل ، على الرغم من النتيجة
الانتخابية الأقل وضوحا من النتائج السابقة ، باتفاق صعب جدا مع
الديمقراطيين الاجتماعيين ، مما يجعل من الممكن الاستمرار في المسار
الأوروبي. في
إيطاليا لم تكن هناك شروط للسماح للتشكيلات الأوروبية أن يكون لها نتيجة
انتخابية مقبولة ، ليس فقط من الناحية الإيجابية ، ولكن ليس حتى رجحان لدرء
الأخطار الأخرى. والآن ، يثير التصويت الإيطالي أسئلة بليغة إلى فرنسا وألمانيا ، باعتبارهما من الأبطال الرئيسيين في المسار الأوروبي. بعبارة
أخرى ، ما حدث في التصويت الإيطالي ، الذي ، على وجه التحديد ، بسبب أهمية
إيطاليا داخل الاتحاد ، هو بالتأكيد غير قابل للمقارنة مع الموقف الهنغاري
أو البولندي ، هو إنذار حقيقي عقد
المشروع الأوروبي ، لكنه أيضا فرصة لتصحيح أخطاء الماضي ، ليس فقط فيما
يتعلق بالعوامل الاقتصادية والمالية ، ولكن أيضا لإدارة المشاكل المشتركة ،
مثل الهجرة ، حيث ظلت روما وحيدة جدا للتعامل مع غياب الشركاء الأوروبيين الآخرين والمؤسسات المركزية في بروكسل. ما
نحتاجه هو موقف مختلف تمامًا عن الموقف الذي عقدته برلين حتى الآن ، والذي
أعطى ، بحذر من الصرامة القارية ، الانطباع عن حماية واقع الإنتاج الخاص
بها. من
ناحية أخرى ، أكثر من أي وقت مضى ، من الضروري وجود أوروبا أقوى وأكثر
استقلالية ، نظرا للمستأجر الحالي في البيت الأبيض ، والذي يهدف إلى تقسيم
الأعضاء الأوروبيين للاستفادة منهم في الأسواق الدولية. يجب
أن يكون دور برلين وباريس هو تنشيط السياسة الأوروبية بأفعال ملموسة تعمل
على تحسين أوضاع السكان الأوروبيين من خلال سياسات موسعة قادرة على خلق فرص
العمل وزيادة الدخل. وبهذه
الطريقة فقط يمكننا الحد من الشكوك تجاه المنزل الأوروبي المشترك ، الذي
لا غنى عنه بشكل متزايد في التحديات التي تفرضها العولمة والتغيرات
المستمرة في النظام العالمي.
mercoledì 28 febbraio 2018
Corea del nord e Siria starebbero collaborando sulle armi chimiche
Il rapporto riservato delle Nazioni Unite, pubblicato dal New York Times circa la collaborazione tra la Siria e la Corea del Nord, se confermato apre uno scenario inquietante, che non potrà avere risvolti sulla politica estera mondiale. Secondo questa informativa riservata Pyongyang avrebbe fornito tutto il materiale necessario a Damasco per costruire bombe chimiche. Deve essere ricordato come il regime di Assad, nel 2013, si impegnò a distruggere il suo arsenale chimico e questa promessa bastò ad Obama per non intervenire in Siria: un mancato intervento che avrebbe probabilmente evitato tutti gli anni di guerra che ne sono seguiti e le ingenti perdite umane che il conflitto ha provocato, ma avrebbe anche limitato l’espansione ed il successo dello Stato islamico, che sarebbe stato più agevole da eliminare. In realtà la promessa di Assad non è stata mantenuta, come dimostrato più volte nelle tracce lasciate dagli ordigni chimici lasciate nei teatri di guerra dall’esercito regolare siriano. Anche se Assad ha sempre smentito l’uso di bombe chimiche, incolpando i suoi avversari, l’ipotesi più probabile è che abbia mantenuto una parte del suo arsenale chimico ben protetto dalla parziale promessa fatta ad Obama. Certamente una parte dell’arsenale è stata distrutta e, data la confidenza con questo tipo di armi, quello indicato dal rapporto riservato delle Nazioni Unite ha buone probabilità di essere vero. La Corea del Nord, sempre più soggetta a sanzioni sarebbe riuscita ad esportare la sua tecnologia militare in campo chimico in Siria, in cambio di pagamenti necessari alla sopravvivenza del regime di Pyongyang. Una collaborazione tra due stati canaglia, come una volta erano definite questo tipo di nazioni, molto pericolosa perchè segnala una alleanza informale tra due governi in grado di alterare la stabilità mondiale con metodi non convenzionali. Dal punto di vista pratico, per rendere possibile questa collaborazione appare improbabile che le transazioni tra due paesi così controllati siano state compiute esclusivamente tra di loro; senza complicità internazionali, attraverso società fittizie ben conosciute nei paesi di appartenenza, da ciò non può che conseguire che alcuni soggetti internazionali erano a conoscenza di questi contatti. Se ciò è vero non pensare alla Russia, all’Iran ed alla Cina appare impossibile; si tratta, infatti, di chi è più vicino ai due paesi sospettati di questi traffici riguardanti gli armamenti chimici. Certamente un’ipotesi del genere sarà tutta da dimostrare, tuttavia immaginarsi la reazione americana non è difficile. Gli USA, tra l’altro, sono stati appena fortemente criticati da Pechino per le sanzioni imposte a società che hanno violato l’embargo della Corea del Nord consentendo a Pyongyang l’approvigionamento di petrolio e l’esportazione di carbone. Se le notizie del rapporto delle Nazioni Unite sarà riconosciuto attendibile le transazioni nordcoreane saranno state anche altre e di natura ben più grave. Il fatto che la Corea del Nord si sia specializzata anche nella costruzione di missili balistici e di ordigni nucleari aggrava pesantemente la situazione, perchè ne fa anche una potenziale esportatrice di tecnologia militare difficilmente raggiungibile per un paese come la Siria. Occorre però ricordare che la collaborazione tra i due paesi non è una novità: già in passato le due nazioni hanno collaborato per la costruzione di un sito nucleare, poi distrutto da Tel Aviv e piloti militari coreani hanno volata a fianco di quelli siriani in alcuni raid contro Israele nel periodo degli anni sessanta e settante del secolo scorso. Proprio la reazione di Israele sarà un elemento da valutare attentamente per gli equilibri regionali. Adesso occorrerà aspettare le reazioni di Russia e Cina, che se vorranno essere soggetti attendibili non potranno che sanzionare in modo grave i due paesi, tuttavia questa ipotesi appare poco credibile per i rispettivi interessi che Mosca e Pechino hanno dal fatto che i regimi di Damasco e Pyongyang restino in vita. In questo frangente gli allarmi americani appaiono dunque più che giustificati, dato che la pericolosità della Corea del Nord, pur essendo di livello altissimo, appare addirittura minore di una Siria situata al centro del Mediterraneo con un arsenale chimico che può essere incrementato e che, forse, intravvede possibilità di disporre di armamenti di altro genere
North Korea and Syria would be collaborating on chemical weapons
The
confidential report of the United Nations, published by the New York
Times about the collaboration between Syria and North Korea, if
confirmed opens a disquieting scenario, which will not have implications
on world foreign policy. According
to this confidential information, Pyongyang would have provided all the
necessary material to Damascus to build chemical bombs. It
must be remembered how the Assad regime, in 2013, undertook to destroy
its chemical arsenal and this promise was enough for Obama not to
intervene in Syria: a failure to intervene that would have probably
avoided all the years of war that followed and the huge
human losses that the conflict caused, but it would also have limited
the expansion and success of the Islamic State, which would have been
easier to eliminate. Actually
Assad's promise has not been kept, as demonstrated several times in the
traces left by the chemical devices left in the theaters of war by the
Syrian regular army. Although
Assad has always denied the use of chemical bombs, blaming his
opponents, the most likely hypothesis is that he has kept a part of his
chemical arsenal well protected by the partial promise made to Obama. Certainly
a part of the arsenal has been destroyed and, given the confidence with
this type of weapons, the one indicated by the United Nations
confidential report has a good chance of being true. North
Korea, increasingly subject to sanctions, would be able to export its
military technology to the chemical field in Syria, in exchange for
payments necessary for the survival of the Pyongyang regime. A
collaboration between two rogue states, as was once defined as this
type of nation, very dangerous because it signals an informal alliance
between two governments able to alter world stability with
unconventional methods. From
a practical point of view, to make this collaboration possible it seems
unlikely that transactions between two countries so controlled have
been carried out exclusively between themselves; without
international complicity, through well-known fictitious societies in
the countries to which they belong, this can only be achieved by some
international actors who were aware of these contacts. If this is true, not thinking of Russia, Iran and China seems impossible; in fact, it is about who is closer to the two countries suspected of these traffics concerning chemical weapons. Certainly such a hypothesis will be all to be shown, yet to imagine the American reaction is not difficult. The
US, among other things, has just been strongly criticized by Beijing
for sanctions imposed on companies that have violated the North Korean
embargo by allowing Pyongyang to procure oil and export coal. If
the news of the UN report will be recognized as reliable, North Korean
transactions will have been other and of a much more serious nature. The
fact that North Korea also specialized in the construction of ballistic
missiles and nuclear devices heavily aggravates the situation, because
it also makes it a potential exporter of military technology difficult
to reach for a country like Syria. However,
it must be remembered that the collaboration between the two countries
is not new: in the past the two nations have collaborated for the
construction of a nuclear site, then destroyed by Tel Aviv and Korean
military pilots have flown by the Syrian side in some raids against Israel in the sixties and seventies of the last century. Just the reaction of Israel will be an element to be evaluated carefully for the regional balances. Now
it will be necessary to wait for the reactions of Russia and China,
which if they want to be reliable subjects can only sanction the two
countries in a serious way, but this hypothesis does not seem credible
for the respective interests that Moscow and Beijing have from the fact
that the Damascus regimes and Pyongyang remain alive. At
this juncture, the American alarms therefore appear more than
justified, given that the danger of North Korea, even if at a very high
level, appears even less than a Syria located in the center of the
Mediterranean with a chemical arsenal that can be increased and that
perhaps , sees the possibility of having armaments of another kind.
Corea del Norte y Siria colaborarían en armas químicas
El
informe confidencial de las Naciones Unidas, publicado por el New York
Times sobre la cooperación entre Siria y Corea del Norte, si se confirma
abre un escenario inquietante que tendrá repercusiones sobre la
política exterior global. Según
esta información confidencial, Pyongyang habría proporcionado todo el
material necesario a Damasco para fabricar bombas químicas. Hay
que recordar que el régimen de Assad, en 2013, se comprometió a
destruir su arsenal químico, y esto fue lo suficientemente promesa de
Obama de no intervenir en Siria: la falta de acción que probablemente
habría evitado todos los años de guerra que siguieron y las
enormes pérdidas humanas que causó el conflicto, pero también
limitarían la expansión y el éxito del Estado islámico, que habría sido
más fácil de eliminar. En
realidad, la promesa de Assad no se ha cumplido, como se demostró
varias veces en las huellas dejadas por los dispositivos químicos que el
ejército regular sirio dejó en los teatros de guerra. Aunque
Assad siempre ha negado el uso de armas químicas, acusando a sus
oponentes, la hipótesis más probable es que se ha conservado parte de su
arsenal químico está bien protegida de la promesa parcial a Obama. Sin
duda, una parte del arsenal fue destruido y se le dio la confianza con
este tipo de armas, es probable que sea cierto el indicado por el
informe confidencial de las Naciones Unidas. Corea
del Norte, cada vez más sujeta a sanciones, podría exportar su
tecnología militar al campo químico en Siria, a cambio de los pagos
necesarios para la supervivencia del régimen de Pyongyang. Una
colaboración entre dos estados delincuentes, ya que una vez este tipo
de naciones se definieron, muy peligroso porque señala una alianza
informal entre los dos gobiernos pueden alterar la estabilidad global
con métodos no convencionales. Desde
un punto de vista práctico, para hacer posible esta colaboración parece
poco probable que las transacciones entre dos países así controlados se
hayan llevado a cabo exclusivamente entre ellos; sin
complicidad internacional, a través de conocidas sociedades ficticias
en los países a los que pertenecen, esto solo lo pueden lograr algunos
actores internacionales que conocían estos contactos. Si esto es cierto, no pensar en Rusia, Irán y China parece imposible; de hecho, se trata de quién está más cerca de los dos países sospechosos de estos tráficos con respecto a las armas químicas. Ciertamente, tal hipótesis se demostrará por completo, sin embargo, imaginar la reacción estadounidense no es difícil. Los
EE.UU., por cierto, acaban de ser fuertemente criticado por Pekín por
las sanciones impuestas a empresas que han violado el embargo de Corea
del Norte en Pyongyang que permite la adquisición de las exportaciones
de petróleo y carbón. Si
las noticias del informe de las Naciones Unidas se reconocen como
confiables, las transacciones de Corea del Norte habrán sido otras y de
una naturaleza mucho más grave. El
hecho de que Corea del Norte también se ha especializado en la
construcción de misiles balísticos y armas nucleares agrava seriamente
la situación, ya que es también un potencial para la exportación de
tecnología militar difícil de lograr para un país como Siria. Debe,
sin embargo, recuerda que la cooperación entre los dos países no es
nueva: en el pasado, los dos países han trabajado juntos para construir
una instalación nuclear, fue destruido por los pilotos militares de
Corea Tel Aviv y han volado junto con los sirios en algunas incursiones contra Israel en los años sesenta y setenta del siglo pasado. Solo la reacción de Israel será un elemento a evaluar cuidadosamente para los equilibrios regionales. Ahora
será necesario esperar a que las reacciones de Rusia y China, que si
quieren se puede confiar en los individuos sólo castigar seriamente a
los dos países, sin embargo, esta hipótesis no parece muy creíble para
los intereses respectivos que Moscú y Pekín que los regímenes de Damasco
y Pyongyang sigue vivo. En
este momento aparecen las alarmas de los estadounidenses, por lo tanto,
más que justificada, ya que el peligro de Corea del Norte, a pesar de
ser un nivel muy alto, incluso aparece menos de un Siria en el centro
del Mediterráneo con un arsenal químico que puede ser aumentado y que
tal vez , ve la posibilidad de tener armamentos de otro tipo.
Nordkorea und Syrien würden bei chemischen Waffen zusammenarbeiten
Der
vertrauliche Bericht der Vereinten Nationen, der von der New York Times
über die Zusammenarbeit zwischen Syrien und Nordkorea veröffentlicht
wurde, eröffnet, falls er bestätigt wird, ein beunruhigendes Szenario,
das keine Auswirkungen auf die Außenpolitik der Welt haben wird. Nach
dieser vertraulichen Information hätte Pjöngjang Damaskus das
notwendige Material für den Bau chemischer Bomben zur Verfügung
gestellt. Es
muss als das Assad-Regime nicht vergessen werden, im Jahr 2013,
versprach er, sein chemisches Arsenal zu zerstören, und das war genug
Versprechen an Obama nicht in Syrien zu intervenieren: Untätigkeit, die
wahrscheinlich all Jahre Krieg vermieden hätte, die folgten und Der
Konflikt verursachte große menschliche Verluste, aber auch die
Expansion und den Erfolg des islamischen Staates, der leichter zu
beseitigen wäre. Tatsächlich
wurde Assads Versprechen nicht eingehalten, wie es mehrmals in den
Spuren der chemischen Geräte gezeigt wurde, die die syrische reguläre
Armee auf den Kriegsschauplätzen zurückgelassen hatte. Obwohl
Assad immer der Einsatz von chemischen Waffen verweigert hat, seine
Gegner der Schuld, ist die wahrscheinlichste Hypothese, dass er einen
Teil seines chemischen Arsenals gehalten hat und aus dem Teil
Versprechen an Obama geschützt ist. Sicherlich
wurde ein Teil des Arsenals zerstört, und angesichts des Vertrauens in
diese Art von Waffen hat die vom vertraulichen Bericht der Vereinten
Nationen angegebene Wahrscheinlichkeit eine gute Chance, wahr zu sein. Nordkorea,
das zunehmend Sanktionen ausgesetzt ist, könnte seine
Militärtechnologie im Austausch gegen die für das Überleben des
Pjöngjang-Regimes notwendigen Zahlungen in den chemischen Bereich in
Syrien exportieren. Eine
Zusammenarbeit zwischen zwei Schurkenstaaten, wie sie einst als diese
Art von Nation definiert wurde, ist sehr gefährlich, weil sie eine
informelle Allianz zwischen zwei Regierungen signalisiert, die in der
Lage sind, die Stabilität der Welt mit unkonventionellen Methoden zu
verändern. Aus
praktischer Sicht scheint es unwahrscheinlich, dass Transaktionen
zwischen zwei so kontrollierten Ländern ausschließlich zwischen ihnen
durchgeführt wurden, um diese Zusammenarbeit zu ermöglichen. Ohne
internationale Mittäterschaft, durch bekannte fiktive Gesellschaften in
den Ländern, denen sie angehören, kann dies nur von einigen
internationalen Akteuren erreicht werden, die sich dieser Kontakte
bewusst sind. Wenn das stimmt, scheint es unmöglich, nicht an Russland, den Iran und China zu denken; Es geht vielmehr darum, wer näher an den beiden Ländern ist, die verdächtigt werden, mit chemischen Waffen gehandelt zu haben. Sicherlich wird eine solche Hypothese nur demonstriert werden, aber die amerikanische Reaktion ist nicht schwer vorzustellen. Die
USA wurden unter anderem gerade heftig von Peking kritisiert, weil sie
Sanktionen gegen Unternehmen verhängt haben, die das nordkoreanische
Embargo verletzt haben, indem sie Pjöngjang die Beschaffung von Öl und
den Export von Kohle erlaubten. Wenn
die Nachrichten über den UN-Bericht als zuverlässig anerkannt werden,
werden nordkoreanische Transaktionen andere und wesentlich ernstere
sein. Die
Tatsache, dass sich Nordkorea auch auf den Bau von ballistischen
Raketen und nuklearen Geräten spezialisiert hat, verschärft die
Situation erheblich, da es auch ein potentieller Exporteur von
militärischer Technologie ist, die für ein Land wie Syrien schwer zu
erreichen ist. Es
sollte daran denken jedoch, dass die Zusammenarbeit zwischen den beiden
Ländern sind nicht neu: In der Vergangenheit haben die beiden Länder
zusammen, um eine Atomanlage zu bauen, von Tel Aviv und koreanischen
Militärpiloten zerstört wurde in einigen Razzien neben diesen Syrern
geflogen gegen Israel in den sechziger und siebziger Jahren des letzten Jahrhunderts. Gerade die Reaktion Israels wird ein Element sein, das sorgfältig für die regionalen Gleichgewichte zu bewerten ist. Jetzt
ist es notwendig, für die russischen und chinesischen Reaktionen zu
warten, dass, wenn sie Einzelpersonen werden wollen vertraut nur
ernsthaft die beiden Länder bestrafen, aber diese Annahme scheint nicht
sehr glaubwürdig für die jeweiligen Interessen, dass Moskau und Peking,
dass die Damaskus Regime und Pjöngjang bleibt am Leben. An
dieser Stelle die Amerikaner Alarme erscheinen daher mehr als
gerechtfertigt, da die Gefahr von Nordkorea, trotz eines sehr hohen
Niveau ist, erscheint noch weniger ein Syrien in der Mitte des
Mittelmeers mit einem chemischen Arsenal, die erhöht werden kann, und
dass vielleicht sieht die Möglichkeit, Waffen anderer Art zu haben.
La Corée du Nord et la Syrie collaboreront sur des armes chimiques
Le
rapport confidentiel des Nations Unies, publié par le New York Times
sur la collaboration entre la Syrie et la Corée du Nord, s'il est
confirmé, ouvre un scénario inquiétant, qui n'aura pas d'implications
sur la politique étrangère mondiale. Selon
cette information confidentielle, Pyongyang aurait fourni tout le
matériel nécessaire à Damas pour fabriquer des bombes chimiques. Il
faut se rappeler comment le régime Assad, en 2013, s'est engagé à
détruire son arsenal chimique et cette promesse a suffi à Obama pour ne
pas intervenir en Syrie: un échec d'intervention qui aurait probablement
évité toutes les années de guerre qui ont suivi et les
énormes pertes humaines que le conflit a causées, mais cela aurait
aussi limité l'expansion et le succès de l'État islamique, ce qui aurait
été plus facile à éliminer. En
fait, la promesse d'Assad n'a pas été tenue, comme cela a été démontré à
plusieurs reprises dans les traces laissées par les dispositifs
chimiques laissés sur les théâtres de guerre par l'armée régulière
syrienne. Bien
qu'Assad ait toujours refusé l'utilisation de bombes chimiques,
accusant ses adversaires, l'hypothèse la plus probable est qu'il a gardé
une partie de son arsenal chimique bien protégé par la promesse
partielle faite à Obama. Il
est certain qu'une partie de l'arsenal a été détruite et, compte tenu
de la confiance accordée à ce type d'armes, celle qui est indiquée dans
le rapport confidentiel des Nations Unies a de bonnes chances d'être
vraie. La
Corée du Nord, de plus en plus sujette à des sanctions, serait en
mesure d'exporter sa technologie militaire vers le secteur chimique en
Syrie, en échange des paiements nécessaires à la survie du régime de
Pyongyang. Une
collaboration entre deux États voyous, comme on l'a déjà défini comme
ce type de nation, est très dangereuse car elle signale une alliance
informelle entre deux gouvernements capables de modifier la stabilité du
monde avec des méthodes non conventionnelles. D'un
point de vue pratique, pour rendre cette collaboration possible, il
semble improbable que des transactions entre deux pays ainsi contrôlés
aient été menées exclusivement entre elles; sans
complicité internationale, à travers des sociétés fictives bien connues
dans les pays auxquels elles appartiennent, cela ne peut être réalisé
que par des acteurs internationaux conscients de ces contacts. Si cela est vrai, ne pas penser à la Russie, l'Iran et la Chine semble impossible; en fait, il s'agit de savoir qui est le plus proche des deux pays soupçonnés de ces trafics d'armes chimiques. Certes, une telle hypothèse sera tout à démontrer, mais imaginer la réaction américaine n'est pas difficile. Les
Etats-Unis, entre autres, viennent d'être vivement critiqués par Pékin
pour les sanctions imposées aux entreprises qui ont violé l'embargo
nord-coréen en permettant à Pyongyang d'acheter du pétrole et d'exporter
du charbon. Si
les nouvelles du rapport de l'ONU seront reconnues comme fiables, les
transactions nord-coréennes auront été d'une nature beaucoup plus
sérieuse. Le
fait que la Corée du Nord est également spécialisé dans la construction
de missiles balistiques et d'armes nucléaires aggrave sérieusement la
situation, car il est aussi un potentiel pour la technologie militaire
exportation difficile à réaliser pour un pays comme la Syrie. Il
convient cependant, rappeler que la coopération entre les deux pays
n'est pas nouvelle: dans le passé, les deux pays ont travaillé ensemble
pour construire un site nucléaire, a été détruit par Tel Aviv et les
pilotes militaires coréens ont volé aux côtés de ces Syriens dans
certains raids contre Israël dans les années soixante et soixante-dix du siècle dernier. Juste la réaction d'Israël sera un élément à évaluer avec soin pour les équilibres régionaux. Maintenant,
il sera nécessaire d'attendre les réactions russes et chinois, que
s'ils veulent être des personnes de confiance ne feront que punir
sérieusement les deux pays, cependant, cette hypothèse ne semble pas
très crédible pour les intérêts respectifs que Moscou et Pékin que les
régimes de Damas et Pyongyang reste en vie. À
ce stade les alarmes Américains apparaissent donc plus que justifiée,
puisque le danger de la Corée du Nord, en dépit d'être un très haut
niveau, même semble moins d'une Syrie au milieu de la Méditerranée avec
un arsenal chimique qui peut être augmentée et que peut-être , voit la possibilité d'avoir des armements d'un autre genre.
Coreia do Norte e Síria estariam colaborando em armas químicas
O
relatório confidencial das Nações Unidas, publicado pelo New York Times
sobre a colaboração entre a Síria ea Coréia do Norte, se confirmado,
abre um cenário inquietante, que não terá implicações na política
externa mundial. De
acordo com esta informação confidencial, Pyongyang teria fornecido todo
o material necessário a Damasco para construir bombas químicas. Deve
lembrar-se de como o regime de Assad, em 2013, comprometeu-se a
destruir seu arsenal químico e essa promessa foi suficiente para Obama
não intervir na Síria: uma falha na intervenção que provavelmente
evitaria todos os anos de guerra que se seguiram e a grandes
perdas humanas que o conflito causou, mas também teria limitado a
expansão e o sucesso do Estado islâmico, o que teria sido mais fácil de
eliminar. Na
verdade, a promessa de Assad não foi mantida, como demonstrado várias
vezes nos traços deixados pelos dispositivos químicos deixados nos
teatros de guerra pelo exército regular sírio. Embora
Assad tenha sempre negado o uso de bombas químicas, culpando seus
oponentes, a hipótese mais provável é que ele manteve uma parte de seu
arsenal químico bem protegido pela promessa parcial feita a Obama. Certamente,
uma parte do arsenal foi destruída e, dada a confiança com este tipo de
armas, a indicada pelo relatório confidencial das Nações Unidas tem
boas chances de ser verdade. A
Coréia do Norte, cada vez mais sujeita a sanções, poderá exportar sua
tecnologia militar para o campo químico na Síria, em troca dos
pagamentos necessários para a sobrevivência do regime de Pyongyang. Uma
colaboração entre dois estados mal-intencionados, como já foi definido
como esse tipo de nação, é muito perigoso porque sinaliza uma aliança
informal entre dois governos capazes de alterar a estabilidade mundial
com métodos não convencionais. Do
ponto de vista prático, para tornar possível essa colaboração, parece
improvável que as transações entre dois países tão controlados tenham
sido realizadas exclusivamente entre si; sem
cumplicidade internacional, através de sociedades fictícias bem
conhecidas nos países a que pertencem, isso só pode ser alcançado por
alguns atores internacionais conscientes desses contatos. Se isso é verdade, não pensar na Rússia, Irã e China parece impossível; na verdade, trata-se de quem está mais próximo dos dois países suspeitos desses tráfegos em relação a armas químicas. Certamente, essa hipótese será tudo a ser mostrada, ainda para imaginar que a reação americana não é difícil. Os
EUA, entre outras coisas, acabaram de ser fortemente criticados por
Pequim por sanções impostas a empresas que violaram o embargo
norte-coreano ao permitir que Pyongyang obtenha petróleo e exporte
carvão. Se
a notícia do relatório da ONU será reconhecida como confiável, as
transações norte-coreanas terão sido outras e de uma natureza muito mais
séria. O
fato de a Coréia do Norte se especializar na construção de mísseis
balísticos e dispositivos nucleares agrava fortemente a situação, porque
também o torna um potencial exportador de tecnologia militar difícil de
alcançar para um país como a Síria. No
entanto, deve-se lembrar que a colaboração entre os dois países não é
nova: no passado, as duas nações colaboraram para a construção de um
sítio nuclear, depois destruídas por Tel Aviv e os pilotos militares
coreanos voaram pelo lado sírio em algumas incursões contra Israel nos anos sessenta e setenta do século passado. Apenas a reação de Israel será um elemento a ser avaliado cuidadosamente para os saldos regionais. Agora,
será necessário aguardar as reações da Rússia e da China, que se
quiserem ser confiáveis, os assuntos só podem sancionar os dois países
de forma séria, mas essa hipótese não parece credível para os interesses
respectivos que Moscou e Pequim têm pelo fato de que os regimes de
Damasco e Pyongyang continua vivo. Neste
momento, os alarmes americanos parecem, portanto, mais do que
justificados, já que o perigo da Coréia do Norte, mesmo que em um nível
muito alto, apareça ainda menos do que uma Síria localizada no centro do
Mediterrâneo com um arsenal químico que pode ser aumentado e talvez , vê a possibilidade de ter armamentos de outro tipo.
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