Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
Cerca nel blog
lunedì 3 giugno 2019
ヨーロッパは移住の流れの管理における人道に対する罪で非難される可能性があります
一群の弁護士の目的は、欧州連合を被告として国際刑事裁判所に持ち込むことです。ブリュッセルとその役人に対する、ならびに人道に対する罪の委員会での加盟国の代表者に対する告発は非常に深刻なものとなるでしょう。移民にとって安全ではない国であるリビアを使用して流量の減少を管理したためヨーロッパへの移行。このようにして告発は自明性に近づくが、リビアの移民管理の意味するところには、未成年者や無防備な人々に対しても行われている暴力や強姦の乱用が含まれる。確かに欧州連合に対する非難は、暴力に対して直接重大な責任を負うと言うのではなく、リビアを機能的な方法で使用して移住の流れを減少させたことであり、これらの減少が達成された条件を認識しています。一方で、その行為が確かに功績のあるものである場合、報道によって文書化され、人道的組織によって繰り返し非難されている記録のおかげで、告発はよく知られている事件の法的証拠を作成することになります。裁判所の検察官への苦情の242ページでは、2014年から2017年半ば頃までに少なくとも14,500人がリビアとイタリアの間の海域で溺死し、4万人の移民が傍受されてリビアの難民キャンプに持ち帰られました。拘禁と拷問。リビア海軍とヨーロッパ当局の間の協力関係は確かで安全で技術的なものであり、リビア人は十分な支援なしに自分たちの海の前で移住者を傍受するような方法で行動する能力を持っていないでしょう。人権の保証についてリビア当局との合意に基づいて行動した欧州機関の否定は、移民が苦しむことを余儀なくされているリビアの難民キャンプで確認された深刻な違反の状況についての問い合わせや証言によって繰り返し否定されてきた。状況を悪化させ、それらが絶えず生命の危険にさらされている場所。国際刑事裁判所の可能性のある調査に関する問題の1つは主要な支持者の1人である欧州連合からの独立性の検証です。政治的観点から、この訴状は、問題を直接管理する能力を持たずに、移民問題を他の国際的主題、正確にはリビア、そしてトルコが管理するという誤った戦略を浮き彫りにしている。加盟国間のこのトピックに関する大きな対比は、手に負えないそして実質的な加盟国に共通の決定を強制することができないこと、現象の計画および予測能力がないことから。苦情の根拠である人道的および法的性格の明白で共有可能な考察とは別に、この質問は事実の重大さの政治的性格を投資します。コミュニティの重要性の問題を解決するためには仕事に行くことを国際的な救済義務がEU加盟国に難民の受け入れを強制することを防ぐため。いくつかの例を挙げると、ヨルダンやケニアのような連合よりはるかに進んでいない国々では、レセプションは疑わしい保証の仲介者に頼ることなく組織されていることを覚えておくべきです。これはヨーロッパの政策の失敗を浮き彫りにし、そしてイメージの点では、他の制約の上に構築されたヨーロッパのような機関に重大な損害を与えます。専門家の予測によると、この種の原因は成功することはほとんどないとされていますが、欧州連合の不公平な慣行を認証して国際的聴衆の最前線に導いたのではありません。ブリュッセルでこれまで行われてきたようにそれを隠すという意図で対処されるべきである。構造が変化した政治的枠組みの中でさえ、移民問題とそれに関連する側面を激しくそして国際法に反して管理することはできない:少なくともその苦情はその現象に新たな注意を払うメリットがあるかもしれない。
يمكن إدانة أوروبا بسبب الجرائم ضد الإنسانية في إدارة تدفقات الهجرة
هدف مجموعة من المحامين هو تقديم الاتحاد الأوروبي كمتهم أمام المحكمة الجنائية الدولية. إن الاتهام الموجه ضد بروكسل ومسؤوليها ، وكذلك لممثلي الدول الأعضاء في ارتكاب جرائم ضد الإنسانية ، سيكون خطيرًا للغاية: استخدام ليبيا ، وهي بلد غير آمن للمهاجرين ، تمكنت من الحد من التدفق. الهجرة لأوروبا. وبهذه الطريقة ، يقترب الاتهام من الوضوح ، لكن تداعيات الإدارة الليبية للمهاجرين تشمل استخدام انتهاكات العنف والاغتصاب المرتكبة ضد القُصّر ، وكذلك الأشخاص العزل. من المؤكد أن الاتهام الموجه ضد الاتحاد الأوروبي لا يعني تسميته مسؤولية مادية مباشرة عن العنف ، بل عن استخدام ليبيا بطريقة عملية للحد من تدفقات الهجرة ، مع العلم بالظروف التي تم من خلالها تحقيق هذه التخفيضات. من ناحية ، إذا كان الإجراء جديرًا بالتأكيد ، فإن هذا النقض يذهب إلى حد تقديم الدليل القانوني لقصة معروفة ، وذلك بفضل التقارير التي وثقتها الصحافة ونددت بها المنظمات الإنسانية عدة مرات. في الصفحات الـ242 من الشكوى إلى المدعي العام للمحكمة ، يقدر أن ما بين عام 2014 وحوالي منتصف عام 2017 قد غرق ما لا يقل عن 14500 شخص في البحر بين ليبيا وإيطاليا ، بينما تم اعتراض 40 ألف مهاجر وأعيدوا إلى مخيمات اللاجئين الليبية ، حيث يوجدون. الاحتجاز والتعذيب. إن التعاون بين البحرية الليبية والسلطات الأوروبية هو شيء تم التأكد منه وآمن وتقنيًا ، لن يكون لدى الليبيين القدرة على التصرف بطريقة مثل اعتراض المهاجرين أمام بحرهم ، دون دعم كافٍ. إنكار حرمان المؤسسات الأوروبية من التصرف بالاتفاق مع السلطات الليبية لضمان حقوق الإنسان ، تم رفضه مرارًا وتكرارًا من خلال التحقيقات والشهادات حول حالة الانتهاكات الخطيرة التي تم التحقق منها في مخيمات اللاجئين الليبيين ، حيث يجبر المهاجرون على المعاناة المواقف المهينة وحيث يتعرضون دائمًا لخطر الحياة. تتمثل إحدى المشاكل المتعلقة بالتحقيق المحتمل للمحكمة الجنائية الدولية في التحقق من استقلالها عن الاتحاد الأوروبي ، وهو أحد الداعمين الرئيسيين. من وجهة النظر السياسية ، تبرز هذه الشكوى الإستراتيجية الخاطئة للاتحاد في إدارة مشكلة الهجرة من قبل موضوعات دولية أخرى ، ليبيا ، على وجه التحديد ، وتركيا ، دون أن تكون لديهم القدرة على إدارة المشكلة بشكل مباشر ، وهذا نتيجة من التناقضات الكبيرة في هذا الموضوع بين الدول الأعضاء ، من عدم القدرة على إنفاذ القرارات المشتركة للأعضاء الجامحين والمضمونين ، من غياب القدرة على التخطيط والتنبؤ لهذه الظاهرة. بصرف النظر عن الاعتبارات الواضحة والقابلة للمشاركة ذات الطبيعة الإنسانية والقانونية ، والتي هي أساس الشكوى ، يستثمر السؤال الطبيعة السياسية لخطورة الحقيقة: لحل مشكلة ذات أهمية مجتمعية ، يفضل تفويض موضوع آخر ، وحتى الذهاب إلى العمل في مياهها الوطنية ، لمنع التزام الإغاثة الدولية من إجبار أعضاء الاتحاد الأوروبي على قبول اللاجئين. يجب أن نتذكر أنه في البلدان الأقل تقدماً من الاتحاد ، مثل الأردن أو كينيا ، لإعطاء بعض الأمثلة ، يتم تنظيم الاستقبال دون اللجوء إلى وسطاء من الضمان المشكوك فيه. هذا يسلط الضوء على فشل السياسات الأوروبية ويتسبب ، من حيث الصورة ، في أضرار كبيرة لمؤسسة مثل المؤسسة الأوروبية القائمة على قيود أخرى. تشير توقعات الخبراء إلى أن هذا النوع من الأسباب لا يمكن أن يكون ناجحًا ، على الرغم من أن الممارسات الدولية غير العادلة للاتحاد الأوروبي يمكن أن تحدد شعورًا مشتركًا مختلفًا وإحساسًا مختلفًا فيما يتعلق بمشكلة لا يمكن أن تكون ناجحة. يجب معالجتها بقصد إخفاءها كما فعلت حتى الآن في بروكسل. حتى في الإطار السياسي الذي تغيرت فيه الهياكل ، لا يمكن التعامل مع مشكلة الهجرة والجوانب المرتبطة بها بعنف وضد القوانين الدولية: على الأقل ، قد تكون للشكوى ميزة الاهتمام الجديد بالظاهرة.
venerdì 31 maggio 2019
Israele deve tornare al voto
Per la prima volta nella sua storia, Israele è costretto a ripetere le elezioni dopo che sono state appena disputate. Infatti il risultato uscito dalle urne lo scorso 9 aprile non ha permesso alcuna formazione di un esecutivo in grado di governare il paese. Il voto che ha determiato questa decisione è stato etrogeneo perchè ai 64 membri della maggioranza si sono aggiunti i 10 rappresentanti dei partiti arabi, che hanno intravisto in questa decisione una occasione per assumere maggiore rilevanza. Nei contrari si contano tutti i 45 deputati della minoranza, l’intero centrosinistra, che ha votato in questo modo per sottolineare l’incapacità dei vincitori di trovare un accordo e per manifestare la propria contrarietà alle spese che il paese dovrà sostenere per la nuova tornata elettorale, che hanno già visto diverse contrarietà nella società civile israeliana. Netanyahu, personalmente gode di sondaggi favorevoli, ma questi potrebbero non bastare per affrontare i magistrati chelo accusano di corruzione e, sopratutto, politicamente per gestire la frammentazione politica del campo conservatore, che rappresenta la vera ragione responsabile delle nuove elezioni. Le sei formazioni di destra, che avrebbero dovuto trovare un accordo, si sono rivelate troppe anche per un politico abituato a conduzioni spregiudicate come Netanyahu, troppi interessi particolari che hanno determinato il fallimento della causa comune, d’altro canto mettere d’accordo una coalizione di conservatori, di destra nazionalisti religiosi ed ebrei ultra-ortodossi è tutt’altro che facile ed il leader israeliano ha sottovalutato queste difficoltà. La ripetizione delle elezioni, quindi, vede Netanyahu come il principale sconfitto ed il danno alla sua immagine potrebbe costargli la rinuncia ad una leadership futura, nonostante l’apprezzamento del paese. Del resto la frammentazione dlela destra si può inquadrare in una sua tattica per meglio governare le differenze e restare il capo di una coalizione che non è riuscita a nascere. L’errore, probabilmente, è stato quello di dare troppo rilievo alla parte più estrema, credendo di saperne governare l’attivismo e, nel contempo, riuscire a conciliare gli interessi della parte più moderata della destra israeliana. Questa volta la tattica spregiudicata condotta con continui azzardi, come in politica estera e come nei confronti dei palestinesi, non ha avuto successo. Il leader israeliano adesso deve fare fronte alle inchieste per corruzione ed alla possibile aggregazione delle liste di centrosinistra con i partiti arabi, estremo tentativo dell’opposizione per fargli perdere il potere. Occorre ricordare che l’astensionismo tra gli arabi israeliani nelle ultime elezioni è stato molto alto ed una maggiore risposta alle elezioni, grazie ad una campagna che possa consentire agli arabi di non sentirsi più cittadini di minore importanza, potrebbe avere effetti capaci di rovesciare i rapporti di forza. Al contrario la campagna elettorale che si terrà in estate, le elezioni legislative sono state fissate per il 17 settembre, non sarà accolta favorevolmente dagli israeliani, contrariati dal’incapacità politica di formare l’esecutivo e dalla spesa per una nuova competizione elettorale. La minaccia di un astensionismo per evidente sfiducia rappresenta un grave pericolo per il risultato dell’elettorato conservatore. Una previsione possibile è che si possa verificare un ulteriore blocco della politica grazie ad un risultato vicino al pareggio o una ripetizione delle attuali proporzioni di forza, un destino che obbligherebbe ad una soluzione di compromesso ben più difficile da quello che non è stato trovato entro il perimetro della destra: condannando il paese ad una instabilità ed incertezza pericolosi anche negli scenari della politica estera.
Israel must return to the vote
For the first time in its history, Israel is forced to repeat the elections after they have just been played. In fact, the result released by the polls on April 9 did not allow any training for an executive capable of governing the country. The vote that determined this decision was etrogenous because the 64 members of the majority were joined by 10 representatives of the Arab parties, who saw in this decision an opportunity to take on greater significance. On the contrary there are all 45 deputies of the minority, the entire center-left, who voted in this way to emphasize the inability of the winners to find an agreement and to express their opposition to the expenses that the country will have to bear for the new round election, which have already seen several setbacks in Israeli civil society. Netanyahu personally enjoys favorable surveys, but these may not be enough to address the magistrates who accuse him of corruption and, above all, politically to manage the political fragmentation of the conservative camp, which represents the real reason responsible for the new elections. The six right-wing formations, which should have come to an agreement, have proved to be too many even for a politician accustomed to unscrupulous condemnations like Netanyahu, too many particular interests that have led to the failure of the common cause, on the other hand to put together a coalition of conservatives, right-wing religious nationalists and ultra-orthodox Jews is far from easy and the Israeli leader has underestimated these difficulties. The repetition of the elections, therefore, sees Netanyahu as the main loser and the damage to his image could cost him the renunciation of a future leadership, despite the appreciation of the country. Moreover, the fragmentation of the right can be seen in one of his tactics to better govern the differences and remain the head of a coalition that failed to be born. The mistake was probably that of giving too much importance to the most extreme part, believing that we know how to govern activism and, at the same time, manage to reconcile the interests of the more moderate part of the Israeli right. This time the unprejudiced tactics carried out with continuous hazards, as in foreign policy and as with the Palestinians, was not successful. The Israeli leader now has to face inquiries for corruption and the possible aggregation of the center-left lists with the Arab parties, an extreme attempt by the opposition to make him lose power. It should be remembered that the abstention rate among Israeli Arabs in the last elections was very high and a greater response to the elections, thanks to a campaign that could allow the Arabs to no longer feel themselves to be citizens of minor importance, could have effects capable of reversing relations of strength. On the contrary, the electoral campaign to be held in the summer, the legislative elections have been set for September 17th, will not be welcomed by the Israelis, who are upset by the political inability to form the executive and by the expenditure for a new electoral competition. The threat of abstention due to obvious distrust represents a serious danger to the result of the conservative electorate. A possible prediction is that a further blockage of the policy can occur thanks to a result close to balance or a repetition of the current proportions of force, a destiny that would oblige a compromise solution far more difficult than the one that was not found by perimeter of the right: condemning the country to dangerous instability and uncertainty even in foreign policy scenarios.
Israel debe volver a la votación.
Por primera vez en su historia, Israel se ve obligado a repetir las elecciones después de que se acaban de jugar. De hecho, el resultado publicado por las urnas el 9 de abril no permitió ninguna capacitación para un ejecutivo capaz de gobernar el país. El voto que determinó esta decisión fue etrógeno porque a los 64 miembros de la mayoría se unieron 10 representantes de los partidos árabes, quienes vieron en esta decisión la oportunidad de adquirir mayor importancia. Por el contrario, hay 45 diputados de la minoría, todo el centro-izquierda, que votaron de esta manera para enfatizar la incapacidad de los ganadores para encontrar un acuerdo y expresar su oposición a los gastos que el país tendrá que pagar para la nueva ronda. Las elecciones, que ya han visto varios reveses en la sociedad civil israelí. Netanyahu disfruta personalmente de encuestas favorables, pero puede que no sean suficientes para dirigirse a los magistrados que lo acusan de corrupción y, sobre todo, a la gestión política de la fragmentación política del campo conservador, que representa la verdadera razón responsable de las nuevas elecciones. Las seis formaciones de derecha, que deberían haber llegado a un acuerdo, han demostrado ser demasiadas incluso para un político acostumbrado a condenas inescrupulosas como Netanyahu, demasiados intereses particulares que han llevado al fracaso de la causa común, por otra parte, a formar una coalición. Los conservadores, los nacionalistas religiosos de derecha y los judíos ultraortodoxos están lejos de ser fáciles y el líder israelí ha subestimado estas dificultades. La repetición de las elecciones, por lo tanto, considera a Netanyahu como el principal perdedor y el daño a su imagen podría costarle la renuncia a un liderazgo futuro, a pesar de la apreciación del país. Además, la fragmentación de la derecha se puede ver en una de sus tácticas para gobernar mejor las diferencias y seguir siendo el jefe de una coalición que no nació. El error fue probablemente dar demasiada importancia a la parte más extrema, creyendo que sabemos cómo gobernar el activismo y, al mismo tiempo, lograr reconciliar los intereses de la parte más moderada de la derecha israelí. Esta vez, las tácticas desprevenidas llevadas a cabo con riesgos continuos, como en la política exterior y como con los palestinos, no tuvieron éxito. El líder israelí ahora tiene que enfrentar consultas por corrupción y la posible agregación de las listas de centro-izquierda con los partidos árabes, un intento extremo de la oposición para hacerle perder el poder. Debe recordarse que la tasa de abstención entre los árabes israelíes en las últimas elecciones fue muy alta y una mayor respuesta a las elecciones, gracias a una campaña que podría permitir a los árabes dejar de sentirse ciudadanos de menor importancia, podría tener efectos capaces de revertir las relaciones. de fuerza. Por el contrario, la campaña electoral que se realizará en el verano, las elecciones legislativas que se han establecido para el 17 de septiembre, no serán bienvenidas por los israelíes, quienes están molestos por la incapacidad política para formar el ejecutivo y por el gasto para una nueva competencia electoral. La amenaza de abstención debido a la desconfianza obvia representa un grave peligro para el resultado del electorado conservador. Una posible predicción es que un bloqueo adicional de la política puede ocurrir gracias a un resultado cercano al equilibrio o una repetición de las proporciones actuales de la fuerza, un destino que obligaría a una solución de compromiso mucho más difícil que la que no encontró. Perímetro de la derecha: condenar al país a una peligrosa inestabilidad e incertidumbre incluso en escenarios de política exterior.
Israel muss zur Abstimmung zurückkehren
Israel ist zum ersten Mal in seiner Geschichte gezwungen, die Wahlen zu wiederholen, nachdem sie gerade gespielt wurden. Das von den Umfragen am 9. April veröffentlichte Ergebnis ermöglichte keine Schulung für eine Führungskraft, die in der Lage ist, das Land zu regieren. Die Abstimmung, die diese Entscheidung bestimmte, war ungeheuerlich, da sich den 64 Mitgliedern der Mehrheit 10 Vertreter der arabischen Parteien anschlossen, die in dieser Entscheidung die Gelegenheit sahen, eine größere Bedeutung zu erlangen. Im Gegenteil, es gibt alle 45 Abgeordneten der Minderheit, die gesamte Mitte-Links-Fraktion, die auf diese Weise gestimmt haben, um die Unfähigkeit der Gewinner zu betonen, eine Einigung zu erzielen und ihre Ablehnung der Ausgaben zum Ausdruck zu bringen, die das Land für die neue Runde zu tragen hat Wahlen, die in der israelischen Zivilgesellschaft bereits einige Rückschläge erlitten haben. Netanjahu persönlich erfreut sich positiver Umfragen, aber diese reichen möglicherweise nicht aus, um die Richter anzusprechen, die ihn der Korruption beschuldigen, und vor allem, um die politische Zersplitterung des konservativen Lagers, das den eigentlichen Grund für die Neuwahlen darstellt, politisch zu bewältigen. Die sechs rechten Formationen, die zu einer Einigung hätten kommen sollen, haben sich als zu viele erwiesen, selbst für einen Politiker, der skrupellose Verurteilungen wie Netanjahu gewohnt ist, zu viele besondere Interessen, die zum Scheitern der gemeinsamen Sache geführt haben, andererseits, um eine Koalition zusammenzustellen Von Konservativen, rechtsgerichteten religiösen Nationalisten und ultraorthodoxen Juden ist dies alles andere als einfach, und der israelische Führer hat diese Schwierigkeiten unterschätzt. Die Wiederholung der Wahlen sieht Netanyahu daher als Hauptverlierer und der Schaden an seinem Image könnte ihn den Verzicht auf eine zukünftige Führung kosten, trotz der Wertschätzung des Landes. Darüber hinaus zeigt sich die Zersplitterung der Rechte in einer seiner Taktiken, um die Differenzen besser zu beherrschen und das Oberhaupt einer Koalition zu bleiben, die nicht geboren wurde. Der Fehler bestand wahrscheinlich darin, dem extremsten Teil zu viel Bedeutung beizumessen, zu glauben, wir könnten Aktivismus regeln und gleichzeitig die Interessen des gemäßigten Teils der israelischen Rechten in Einklang bringen. Diesmal war die unbefangene Taktik mit ständigen Gefahren, wie in der Außenpolitik und bei den Palästinensern, nicht erfolgreich. Der israelische Führer muss sich nun Ermittlungen gegen Korruption und die mögliche Zusammenführung der Mitte-Links-Listen mit den arabischen Parteien stellen, ein extremer Versuch der Opposition, ihn an die Macht zu bringen. Es sei daran erinnert, dass die Stimmenthaltungsrate unter den israelischen Arabern bei den letzten Wahlen sehr hoch war und eine stärkere Reaktion auf die Wahlen dank einer Kampagne, die es den Arabern ermöglichen könnte, sich nicht mehr als Bürger von geringer Bedeutung zu fühlen, Auswirkungen haben könnte, die die Beziehungen umkehren könnten der Stärke. Im Gegenteil, der Wahlkampf, der im Sommer stattfinden soll, die Parlamentswahlen, die für den 17. September anberaumt sind, wird von den Israelis nicht begrüßt, die sich über die politische Unfähigkeit, die Exekutive zu bilden, und über die Ausgaben für einen neuen Wahlkampf aufregen. Die drohende Stimmenthaltung aufgrund eines offensichtlichen Misstrauens stellt eine ernsthafte Gefahr für das Ergebnis der konservativen Wählerschaft dar. Eine mögliche Vorhersage ist, dass eine weitere Blockade der Politik aufgrund eines nahezu ausgeglichenen Ergebnisses oder einer Wiederholung der gegenwärtigen Gewaltverhältnisse eintreten kann. Dieses Schicksal würde eine Kompromisslösung erforderlich machen, die weitaus schwieriger ist als die, die nicht von gefunden wurde Perimeter des Rechts: Verurteilung des Landes zu gefährlicher Instabilität und Unsicherheit auch in außenpolitischen Szenarien.
Israël doit retourner au vote
Pour la première fois de son histoire, Israël est obligé de répéter les élections après leur élection. En effet, le résultat publié par les bureaux de vote le 9 avril ne permettait aucune formation pour un exécutif capable de gouverner le pays. Le vote qui a déterminé cette décision était étrogène car les 64 membres de la majorité ont été rejoints par 10 représentants des partis arabes, qui ont vu dans cette décision l'occasion de prendre une signification plus grande. Au contraire, tous les 45 députés de la minorité, de l’ensemble du centre-gauche, ont voté de la sorte pour souligner l’incapacité des vainqueurs à trouver un accord et à exprimer leur opposition aux dépenses que le pays devra supporter pour le nouveau tour. élections, qui ont déjà connu plusieurs revers dans la société civile israélienne. Netanyahu bénéficie personnellement d’enquêtes favorables, mais celles-ci ne seront peut-être pas suffisantes pour s’adresser aux magistrats qui l’accusent de corruption et, surtout, pour gérer politiquement la fragmentation politique du camp conservateur, qui est la véritable raison des nouvelles élections. Les six formations de droite, qui auraient dû parvenir à un accord, se sont révélées être trop nombreuses, même pour un homme politique habitué à des condamnations sans scrupules comme Netanyahu, trop d'intérêts particuliers qui ont conduit à l'échec de la cause commune, par contre pour constituer une coalition. des conservateurs, des nationalistes religieux de droite et des juifs ultra-orthodoxes est loin d’être facile et le dirigeant israélien a sous-estimé ces difficultés. La répétition des élections considère donc Netanyahou comme le principal perdant et les dommages causés à son image pourraient lui coûter la renonciation à un futur leadership, malgré l'appréciation du pays. De plus, la fragmentation de la droite peut être vue dans l'une de ses tactiques pour mieux gérer les différences et rester à la tête d'une coalition qui n'est pas née. L’erreur a probablement été de donner trop d’importance à la partie la plus extrême, croyant que nous savons gouverner le militantisme et, en même temps, parvenir à concilier les intérêts de la partie plus modérée de la droite israélienne. Cette fois, les tactiques sans préjugés menées avec des aléas continus, comme en politique étrangère et chez les Palestiniens, n’ont pas abouti. Le dirigeant israélien doit maintenant faire face à des enquêtes pour corruption et au regroupement éventuel des listes de centre-gauche avec les partis arabes, tentative extrême de l'opposition pour lui faire perdre le pouvoir. Il convient de rappeler que le taux d'abstention chez les Arabes israéliens lors des dernières élections était très élevé et qu'une réaction plus favorable aux élections, grâce à une campagne permettant aux Arabes de ne plus se sentir comme des citoyens d'importance mineure, pourrait avoir des effets susceptibles d'inverser les relations de force. Au contraire, la campagne électorale de l'été, les élections législatives prévues pour le 17 septembre, ne seront pas bien accueillies par les Israéliens, contrariés par l'incapacité politique de former l'exécutif et par les dépenses engagées pour une nouvelle compétition électorale. La menace d'abstention en raison d'une méfiance évidente représente un grave danger pour le résultat de l'électorat conservateur. Une prédiction possible est qu'un nouveau blocage de la politique puisse se produire grâce à un résultat proche de l'équilibre ou à une répétition des proportions actuelles de la force, un destin qui imposerait une solution de compromis bien plus difficile que celle qui n'avait pas été trouvée par périmètre de droite: condamner le pays à une instabilité et à une incertitude dangereuses, même dans des scénarios de politique étrangère.
Iscriviti a:
Post (Atom)