Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

giovedì 11 febbraio 2016

التهديد الكوري الشمالي وموقف الصين

ووفقا لمصادر المعلومات من الاستخبارات الأميركية على كوريا الشمالية يمكن الحصول بسرعة على البلوتونيوم اللازم لصنع قنبلة نووية. هذا الخبر، إلى جانب العديد من عمليات إطلاق تجريبية من حاملات الصواريخ المتوسطة المدى لفترة طويلة على نحو متزايد، ويوفر إقامة دولة أكبر من أي وقت مضى من إنذار ضد بيونغ يانغ. وعلاوة على ذلك، ليزيد الطين بلة، فقد وجد أن في العاصمة الكورية الشمالية تم تشغيل مفاعل نووي يعمل على وجه التحديد البلوتونيوم. كل من هذه الحالات يساعد على زيادة الخوف من القدرة العملية لبناء قنبلة البلوتونيوم لتوضع على صاروخ طويل المدى، قادرة على الوصول إلى ضرب، وليس فقط الدول المجاورة لكوريا الشمالية، ولكن أيضا ل الولايات المتحدة نفسها. إذا هي أقل عرضة هذا الاحتمال الأخير لتحقيق النجاح، لوجود، في الولايات المتحدة، والدفاعات المناسبة لدرء الخطر، والدول الآسيوية مثل كوريا الجنوبية أو اليابان تصبح أهدافا معرضة للخطر للغاية، ويرجع ذلك جزئيا تقديرات لبناء البلوتونيوم سلاح تتطلب البلاد من كوريا الشمالية يصل توافر المعدات اللازمة للبدء في إنشاء قنبلة في غضون بضعة أشهر، إن لم يكن، في الواقع، في غضون بضعة أسابيع. ومن المرجح أن يزداد، القادمة إلى خلق مصدر جديد للصراع الدولي، بما في ذلك الولايات المتحدة والصين وروسيا، في سياق عالمي بالفعل حاولت بشدة من قضية الشرق الأوسط حالة من الهياج، من جهة النظر الدبلوماسية. أسباب هذه المواجهة أن وعود لا مفر منه، يقيمون في استعداد واشنطن لخلق نوع من نظام الدفاع الصاروخي لليابان وكوريا الجنوبية، وعلى الفور بجانب الحدود الصينية وأيضا نسبيا ليست بعيدة عن تلك روسيا. نشر ترسانة هذا هو السبب في تغيير التوازن العسكري في المنطقة، الذي يغذي الصراع مع الروس، لكنه لا يملك معنى أعمق للصينيين، الذين يرون غزا ما يعتبرونه منطقتهم من النفوذ الإقليمي. ويجب أن تكون محددة ان الصين لديها بعض المسؤولية التصعيد النووي الكوري الشمالي لم تمارس دورها بشكل صحيح كما المحاور الوحيد لبيونغ يانغ، لمنع لقد وصلت الى الحالة الراهنة من اللعب. مع تغيير السلطة، مما أدى إلى قوة كيم جونغ أون، ان الصين فقدت التأثير على النظام الكوري الشمالي، دون أن يتمكن من استعادة ما فقدته، ولكن دون عمل لمتابعة أي نوع التغييرات السياسية: كانت نتيجة للسماح لل بيونغ يانغ استياء السلوك أن يقدم إلى ابتزاز العالم كله من أجل إيجاد الموارد اللازمة لتنفيذ الدكتاتورية الكورية الشمالية، حيث يواجه السكان حالة خطيرة من البؤس وسوء التغذية. في أي حال، فإن وجود إقليمي من الطاقة النووية لا يمكن السيطرة عليها مثل كوريا الشمالية والصين تطرح للأسئلة مثيرة للقلق، وربما حتى أكثر بالنسبة للولايات المتحدة، اذا كانت واشنطن لا يمكن أن تتخلى عن دورها بوصفها الحليف الرئيسي لليابان وكوريا الجنوب، من المرجح أن تشهد زيادة في الوجود العسكري الأمريكي على أعتاب، أحد العوامل التي يمكن أن تؤثر على طرق التجارة ونفوذ سعى كثيرا في منطقة بكين. التصور هو أن الصين وجدت نفسها غير مستعدة لمثل هذا الوضع الخطير، الذي يشكل إخلالا خطيرا لمصالحها الأساسية، والتي هي، إذن، الاقتصادية منها. حجم الدولة الصيني، كقوة دولية رائدة، لا يزال يبدو غير مكتمل من هذه العناصر: بكين، في أعقاب سلوك كوريا الشمالية، هو في وضع صعب، الأمر الذي يتطلب ممارسة دبلوماسية قوية ضد بيونج يانج، كانت حتى جنبا إلى جنب لا الانحياز إلى سلوكه، مثل الولايات المتحدة، في المقابل يبدو عمل للصين يتسم عدم اليقين بالنسبة الخوف الدائم الحضور لتشجيع اتحاد الكوريتين، والتي من شأنها أن تصبح حليفا لأميركا. المنظور الصيني، فإن وجود من كوريا الشمالية يشكل عائقا أمام وجود أكثر الغازية من الغرب، ولكن في نفس الوقت بكين يخضع سلوك بيونغ يانغ، والذي يستخدم حاجة الصينية هذا الابتزاز. يمكن للسيناريوهات المستقبلية تكوين تحالف أوثق بين روسيا والصين ضد الولايات المتحدة، للحفاظ على المنطقة لفائض الغرب، ولكن إذا لم تحل مشكلة كوريا الشمالية، حتى مع وجود تدخل مباشر على نظام بيونغ يانغ، من المحتمل ليصبح أول ضحايا جنون كيم جونغ أون.

giovedì 4 febbraio 2016

Le difficoltà della Giordania nella gestione dei profughi e le inefficienze occidentali

Mentre l’Unione Europea discute sugli aiuti finanziari alla Turchia, in una prospettiva funzionale non alla risoluzione del problema generale dei profughi siriani, ma solo nell’ottica di appianare le divergenze tra i membri interni europei, la Giordania lamenta la gestione di una situazione sull’orlo del collasso dal punto di vista dell’accoglienza dei siriani in fuga dalla guerra. La necessità di un sostegno materiale e finanziario non è rivolta soltanto all’Europa, ma al mondo intero. La disponibilità politica ed umanitaria del paese giordano ad accogliere i profughi è fuori discussione, quello che stanno iniziando a mancare sono le risorse per continuare a praticare questa assistenza. Il volume dei profughi accolti dal regno giordano è stimato in circa 600.000 persone, in un paese che conta una popolazione appena oltre i 6.000.000 di abitanti, con un rapporto quindi di un profugo ogni 10 abitanti, una proporzione impossibile da concepire nel ricco occidente. La difficoltà della gestione di questa massa di persone dal punto di vista pratico, che va inevitabilmente ad investire le problematiche sanitarie e di ordine pubblico, sono enormi e richiedono risorse di cui la Giordania non può disporre e che dovrebbero essere assicurate dalle Nazioni Unite, sotto cui l’egida rientrano i campi profughi. Il pericolo concreto è la Giordania non riesca più a fare fronte alle esigenze, anche limitate, dei profughi e questi lascino il paese intraprendendo la rotta migratoria verso occidente. La situazione, oltre che drammatica, sta diventando paradossale:  ad una piccola nazione, con un prodotto interno lordo limitato, che vede una somma di circa 4.000 dollari pro capite annui, deve farsi carico della gran parte di un problema da cui i paesi ricchi cercano di sottrarsi. Quello che può succedere è una ricaduta sugli equilibri del paese e degli stessi insediamenti, dove i profughi vivono in condizione al limite della possibilità umana; nello stesso tempo le risorse sottratte al paese per adempiere a questa accoglienza creano problemi alla stessa economia giordana, sempre più privata di risorse. Occorre riflettere su come l’occidente ha affrontato, senza alcuna pianificazione, sia il conflitto tra Israele e Palestina (che ha generato prima della guerra siriana diversi profughi verso la Giordania), sia i disordini medio orientali, che hanno provocato una fuga di massa da quelle regioni attraversate dal conflitto. L’impreparazione occidentale, ad un fenomeno così prevedibile, è fonte di grande imbarazzo e fornisce una sensazione di dilettantismo dei governanti, ma ancora peggio è perseverare nell’errore, senza una adeguata politica di accoglienza e di sostegno a quegli stati che possono supplire, anche con i pochi mezzi a disposizione, le inefficienze occidentali. Certo questa è soltanto una parte del problema, tuttavia permette di comprendere il perchè dello stato di profonda inadeguatezza in cui vivono gli stati occidentali riguardo ai problemi dei profughi e della guerra mediorientale, nello specifico, e circa la politica internazionale, più in generale. Il risultato è che i cosidetti paesi ricchi non riescono neppure a delegare altre nazioni in compiti che potrebbero assolvere tranquillamente con la loro disponibilità economica, che non si vuole neppure investire per evitare problemi capaci di alterare gli equilibri interni. Il caso europeo è di esempio: ad una mancata programmazione e previsione del fenomeno e seguita una gestione, se possibile, ancora peggiore, che sta rischiando di compromettere l’ordine dell’unione e che ha fatto affiorare in modo chiaro come i fondamenti di Bruxelles non siano condivisi da tutti i membri. La miopia delle istituzioni centrali e  degli stati più importanti è stata una causa concorrente a questo stato di cose, insieme agli atteggiamenti avversi degli stati orientali e della Gran Bretagna. Ma ciò è vero anche per gli Stati Uniti, che non hanno previsto una politica di accoglienza neppure abbozzata. Quello che emerge è che questa condotta contribuisce ad alimentare il caos mondiale in uno scenario in continua evoluzione, caratterizzato quasi del tutto, dall’assenza di punti fermi nella scena diplomatica globale.

The difficulties of Jordan in the management of refugees and the Western inefficiencies

While the European Union discusses on financial aid to Turkey, in a non-functional perspective to the resolution of the general problem of Syrian refugees, but only in order to resolve differences between European internal members, Jordan complains managing a situation on 'verge of collapse from the reception point of view of Syrians fleeing the war. The need for material and financial support is not directed only to Europe but to the entire world. The political and humanitarian availability of Jordanian country to accept refugees is out of the question, what are starting to miss are the resources to continue practicing this assistance. The volume of refugees welcomed by the Jordanian kingdom is estimated at about 600,000 people in a country with a population of just over 6,000,000 inhabitants, with a then report a refugee for every 10 inhabitants, a proportion impossible to conceive in the rich West . The difficulty of managing this mass of people from the practical point of view, which goes inevitably to invest the health issues and public policy, are enormous and require resources that Jordan is not needed and should be insured by the United Nations under which fall within the auspices of the refugee camps. The real danger is Jordan no longer able to meet the requirements, even limited, of the refugees and their leaving the country by taking the migration route westward. The situation, as well as dramatic, is becoming a paradox: a small nation with a limited gross domestic product, which sees a sum of about $ 4,000 per capita per year, must take responsibility for much of a problem to which the rich countries try to escape. What may happen is a relapse on the balance of the country and of the same settlement, where refugees live in conditions to the limit of human possibility; At the same time the resources reclaimed from the country to fulfill this reception create problems to the same Jordanian economy, more and more private resources. We must reflect on how the West has faced, without any planning, is the conflict between Israel and Palestine (which generated before the war several Syrian refugees to Jordan) and the Middle East unrest, which resulted in a mass exodus from those regions crossed by the conflict. The unpreparedness West, such a predictable phenomenon, is a source of great embarrassment and provides a feeling of amateurism of the rulers, but even worse is to persevere in error, without adequate reception and support policy to those countries that can supply, even with the limited means available, the Western inefficiencies. Of course this is only part of the problem, however, allows us to understand why the state of deep inadequacies they live in Western states about the problems of refugees and the Middle East war, specifically, and about international politics more generally. The result is that the so-called rich countries can not even delegate other nations in tasks that could play quietly with their disposable income, which does not even want to invest to avoid problems that alter the internal balance. The European case is an example: a lack of planning and forecasting of the phenomenon and followed a management, if possible, even worse, it is in danger of undermining the union order and he did emerge clearly as the fundamentals of Brussels they are not shared by all members. The shortsightedness of the central institutions and the most important states was a concurrent cause of this state of affairs, together with the adverse attitudes of the eastern states and Great Britain. But this is also true for the United States, which have not included an admission policy even sketched. What emerges is that this behavior contributes to world chaos in a scenario evolving, it characterized almost entirely, by the absence of key points in the global diplomatic scene.

Las dificultades de Jordan en la gestión de los refugiados y las ineficiencias occidentales

Mientras que la Unión Europea discute sobre la ayuda financiera a Turquía, en una perspectiva no funcional a la resolución del problema general de los refugiados sirios, pero sólo con el fin de resolver las diferencias entre los miembros internos europeos, Jordan se queja de la gestión de una situación de 'borde del colapso desde el punto de vista de sirios que huyen de la guerra recepción. La necesidad de apoyo material y financiero no está dirigido solamente a Europa sino a todo el mundo. La disponibilidad política y humanitaria del país jordano a aceptar refugiados está fuera de la cuestión, lo que están empezando a perder son los recursos para continuar la práctica de esta asistencia. El volumen de los refugiados acogidos por el reino de Jordania se estima en alrededor de 600.000 personas en un país con una población de poco más de 6.000.000 de habitantes, con una continuación reportar un refugiado por cada 10 habitantes, una proporción imposible de concebir en el Occidente rico . La dificultad de la gestión de esta masa de personas desde el punto de vista práctico, lo que inevitablemente va a invertir los problemas de salud y las políticas públicas, son enormes y requieren recursos que Jordan no es necesaria y debe ser asegurado por las Naciones Unidas en virtud de que están incluidas en el marco de los campos de refugiados. El verdadero peligro es Jordan ya no es capaz de cumplir los requisitos, aunque limitados, de los refugiados y su salida del país, tomando la ruta de migración hacia el oeste. La situación, así como dramática, se está convirtiendo en una paradoja: una pequeña nación con un producto interno bruto limitada, lo que hace una suma de alrededor de $ 4.000 por habitante y año, debe hacerse responsable de gran parte de un problema al que tratan de los países ricos escapar. Lo que puede ocurrir es una recaída en el equilibrio del país y del mismo asentamiento, donde los refugiados viven en condiciones al límite de las posibilidades humanas; Al mismo tiempo, los recursos ganados al país a cumplir con esta recepción a crear problemas a la misma economía jordana, cada vez más recursos privados. Debemos reflexionar sobre cómo Occidente se ha enfrentado, sin ninguna planificación, es el conflicto entre Israel y Palestina (que generó antes de la guerra varios refugiados sirios en Jordania) y el malestar de Oriente Medio, lo que dio lugar a un éxodo masivo de esas regiones cruzadas por el conflicto. La falta de preparación del oeste, un fenómeno tan predecible, es una fuente de gran vergüenza y proporciona una sensación de amateurismo de los gobernantes, pero aún peor es perseverar en el error, sin recepción adecuada y la política de apoyo a los países que pueden suministrar, incluso con los limitados medios disponibles, las ineficiencias occidentales. Por supuesto, esto es sólo una parte del problema, sin embargo, nos permite comprender por qué el estado de profundas deficiencias que viven en los estados occidentales de los problemas de los refugiados y la guerra de Oriente Medio, en concreto, y sobre la política internacional en general. El resultado es que los llamados países ricos no pueden siquiera delegar tareas en otras naciones que podrían jugar tranquilamente con su renta disponible, que ni siquiera quiere invertir para evitar los problemas que alteran el equilibrio interno. El caso europeo es un ejemplo: la falta de planificación y previsión del fenómeno y siguió a una gestión, si es posible, lo que es peor, se corre el riesgo de socavar el orden sindicato y que surgió claramente como los fundamentos de Bruselas que no son compartidas por todos los miembros. La miopía de las instituciones centrales y los estados más importantes era una causa concurrente de este estado de cosas, en conjunto con las actitudes negativas de los estados del este y Gran Bretaña. Pero esto también es cierto para los Estados Unidos, que no han incluido una política de admisión siquiera esbozado. Lo que surge es que este comportamiento contribuye al caos en un mundo en evolución escenario, se caracteriza casi en su totalidad, por la ausencia de los puntos clave en la escena diplomática mundial.

Die Schwierigkeiten des Jordan in der Behandlung von Flüchtlingen und die westlichen Ineffizienzen

Während die Europäische Union diskutiert über eine Finanzhilfe an die Türkei, in einem nicht-funktionalen Perspektive zur Lösung des allgemeinen Problems der syrischen Flüchtlinge, aber nur, um Unterschiede zwischen den europäischen Binnenmitglieder aufzulösen, klagt Jordan eine Situation, die Verwaltung auf 'kurz vor dem Zusammenbruch von der Rezeption Sicht der Syrer den Krieg fliehen. Die Notwendigkeit für materielle und finanzielle Unterstützung ist nicht nur auf Europa gerichtet, sondern auf der ganzen Welt. Die politischen und humanitären Verfügbarkeit der jordanischen Land Flüchtlinge zu akzeptieren ist nicht in Frage, was die Ressourcen zu verpassen beginnen sind diese Unterstützung fortsetzen zu praktizieren. Das Volumen der Flüchtlinge von der jordanischen Königreich begrüßt wird bei etwa 600.000 Menschen in einem Land mit einer Bevölkerung von knapp über 6 Millionen Einwohner geschätzt, mit einem dann ein Flüchtlings pro 10 Einwohner berichten, ein Anteil unmöglich in den reichen Westen zu begreifen . Die Schwierigkeit dieser Masse von Menschen aus der praktischen Sicht der Verwaltung, was unweigerlich die Fragen der Gesundheit und der öffentlichen Ordnung zu investieren geht, sind enorm und erfordern Ressourcen, die Jordan ist nicht erforderlich und sollte unter von den Vereinten Nationen versichert werden die fallen in den Geltungsbereich der Flüchtlingslager. Die wirkliche Gefahr ist Jordan nicht mehr in der Lage, die Anforderungen zu erfüllen, auch begrenzt, der Flüchtlinge und deren Verlassen des Landes durch die Migrationsroute nach Westen nehmen. Die Situation, wie auch dramatisch, ist immer ein Paradox: eine kleine Nation mit einer begrenzten Bruttoinlandsprodukt, das eine Summe von etwa 4000 $ pro Kopf und Jahr sieht, Verantwortung zu sehr ein Problem der reichen Länder, in die versuchen, zu entkommen. Was kann passieren, ist ein Rückfall auf das Gleichgewicht des Landes und der gleichen Siedlung, wo Flüchtlinge in Bedingungen an die Grenze der menschlichen Möglichkeiten leben; Zur gleichen Zeit zurückgefordert die Ressourcen des Landes dieser Empfang zu erfüllen Probleme auf den gleichen jordanische Wirtschaft schaffen, mehr und mehr private Mittel. Wir müssen darüber nachdenken, wie der Westen gegenüber, ohne Planung, ist der Konflikt zwischen Israel und Palästina und die Unruhen im Nahen Osten (die vor dem Krieg mehrere syrische Flüchtlinge in Jordanien erzeugt), die in einem Massenexodus resultierte aus diese Regionen durch den Konflikt gekreuzt. Die mangelnde Vorbereitung West, eine solche vorhersagbaren Phänomen, eine Quelle großer Verlegenheit und vermittelt ein Gefühl von Dilettantismus der Herrschenden, aber noch schlimmer ist, in Fehler zu beharren, ohne einen ausreichenden Empfang und Förderpolitik zu jenen Ländern, die liefern können, auch mit den begrenzten zur Verfügung stehenden Mitteln, den westlichen Ineffizienzen. Natürlich ist dies nur ein Teil des Problems, aber uns, warum der Zustand der tiefen Unzulänglichkeiten in westlichen Staaten leben sie über die Probleme der Flüchtlinge und der Krieg im Nahen Osten, insbesondere zu verstehen, ermöglicht, und über die internationale Politik im Allgemeinen. Das Ergebnis ist, dass die so genannten reichen Länder können nicht einmal andere Nationen in Aufgaben delegieren, die leise mit ihr verfügbares Einkommen spielen könnte, die nicht wollen, selbst zu investieren, um Probleme zu vermeiden, die das innere Gleichgewicht verändern. Die Europäische Fall ist ein Beispiel: ein Mangel an Planung und Prognose des Phänomens und ein Management gefolgt, wenn möglich, noch schlimmer ist es in Gefahr, die Union, ausgehöhlt und er hat sich deutlich, wie die Grundlagen von Brüssel sie werden nicht von allen Mitgliedern geteilt. Die Kurzsichtigkeit der zentralen Institutionen und den wichtigsten Staaten war eine gleichzeitige Ursache für diesen Zustand, zusammen mit den negativen Haltung der östlichen Staaten und Großbritannien. Aber das gilt auch für die Vereinigten Staaten, die keine Zulassungspolitik enthalten sind, selbst skizziert. Was entsteht, ist, dass dieses Verhalten zu Welt Chaos in einem Szenario weiterentwickelt trägt, gekennzeichnet es fast vollständig, durch das Fehlen der wichtigsten Punkte in der globalen diplomatischen Szene.

Les difficultés de la Jordanie dans la gestion des réfugiés et l'inefficacité de l'Ouest

Alors que l'Union européenne discute de l'aide financière à la Turquie, dans une perspective non-fonctionnelle à la résolution du problème général des réfugiés syriens, mais seulement dans le but de résoudre les différences entre les membres internes européennes, la Jordanie se plaint la gestion d'une situation sur "bord de l'effondrement du point de vue de Syriens fuyant la guerre de réception. La nécessité d'un soutien matériel et financier ne vise pas seulement à l'Europe mais pour le monde entier. La disponibilité politique et humanitaire du pays jordanienne à accepter des réfugiés est hors de question, ce que l'on commence à manquer sont les ressources nécessaires pour continuer à pratiquer cette aide. Le volume des réfugiés accueillis par le royaume de Jordanie est estimée à environ 600.000 personnes dans un pays avec une population d'un peu plus de 6.000.000 habitants, avec un puis signaler un réfugié pour 10 habitants, une proportion impossible de concevoir dans le riche Occident . La difficulté de gérer cette masse de personnes à partir du point de vue pratique, qui va inévitablement à investir les problèmes de santé et les politiques publiques, sont énormes et nécessitent des ressources que la Jordanie est pas nécessaire et devrait être assuré par les Nations Unies en vertu de qui tombent sous les auspices de camps de réfugiés. Le vrai danger est la Jordanie ne peut plus répondre aux exigences, même limitée, des réfugiés et de leur départ du pays en prenant la route de migration vers l'ouest. La situation, ainsi que dramatique, devient un paradoxe: un petit pays avec un produit intérieur brut limitée, qui voit une somme d'environ 4000 $ par habitant et par an, doit assumer la responsabilité de l'ampleur du problème auquel les pays riches tentent d'échapper. Ce qui peut arriver est une rechute sur le solde du pays et du même règlement, où vivent des réfugiés dans des conditions à la limite des possibilités humaines; Dans le même temps les ressources gagnées sur le pays pour remplir cette réception de créer des problèmes à la même économie jordanienne, des ressources de plus en plus privés. Nous devons réfléchir à la façon dont l'Occident a fait face, sans aucune planification, est le conflit entre Israël et la Palestine (qui a généré avant la guerre plusieurs réfugiés syriens en Jordanie) et les troubles au Moyen-Orient, ce qui a entraîné un exode massif de ces régions traversées par le conflit. L'Occident impréparation, un tel phénomène prévisible, est une source de grand embarras et procure une sensation de l'amateurisme des dirigeants, mais pire encore est de persévérer dans l'erreur, sans réception adéquate et politique de soutien aux pays qui peuvent fournir, même avec des moyens limités, les inefficacités occidentaux. Bien sûr, cela ne représente qu'une partie du problème, cependant, nous permet de comprendre pourquoi l'état de lacunes profondes qu'ils vivent dans les pays occidentaux au sujet des problèmes de réfugiés et de la guerre au Moyen-Orient, en particulier, et à propos de la politique internationale en général. Le résultat est que les pays dits riches ne peuvent même pas déléguer d'autres nations dans les tâches qui pourraient jouer tranquillement avec leur revenu disponible, ce qui ne veut même pas à investir pour éviter les problèmes qui altèrent l'équilibre interne. Le cas européen est un exemple: un manque de planification et de prévision du phénomène et fait suite à une gestion, si possible, pire encore, il est en danger de porter atteinte à l'ordre de l'union et il ne ressortent clairement que les fondamentaux de Bruxelles ils ne sont pas partagées par tous les membres. La myopie des institutions centrales et les états les plus importants a été une cause concomitante de cet état de fait, ainsi que les attitudes négatives des États de l'Est et la Grande-Bretagne. Mais cela est également vrai pour les États-Unis, qui ne sont pas inclus une politique d'admission même esquissé. Il en ressort que ce comportement contribue au chaos du monde dans une évolution du scénario, il caractérise presque entièrement, par l'absence de points clés de la scène diplomatique mondiale.

As dificuldades de Jordan na gestão dos refugiados e as ineficiências ocidentais

Embora a União Europeia discute sobre a ajuda financeira à Turquia, em uma perspectiva não-funcional para a resolução do problema geral de refugiados sírios, mas apenas a fim de resolver as diferenças entre os membros internos europeus, Jordan reclama gerir uma situação em 'beira do colapso do ponto de recepção de vista de sírios fugindo da guerra. A necessidade de apoio material e financeiro não é dirigida apenas para a Europa, mas para o mundo inteiro. A disponibilidade política e humanitária do país jordaniano para aceitar refugiados está fora de questão, que estão começando a perder são os recursos para continuar a praticar essa assistência. O volume de refugiados acolhidos pelo reino da Jordânia é estimado em cerca de 600.000 pessoas em um país com uma população de pouco mais de 6.000.000 de habitantes, com um, em seguida, relatar um refugiado para cada 10 habitantes, uma proporção impossível conceber no Ocidente rico . A dificuldade de gerir essa massa de pessoas do ponto de vista prático, que vai inevitavelmente para investir as questões de saúde e políticas públicas, são enormes e requerem recursos que Jordan não é necessária e deve ser segurado pela Organização das Nações Unidas, em virtude que se inserem os auspícios dos campos de refugiados. O perigo real é Jordan não é capaz de cumprir os requisitos, mesmo limitados, dos refugiados ea sua saída do país, tomando a rota de migração para o oeste. A situação, bem como dramática, está se tornando um paradoxo: uma pequena nação com um produto interno bruto limitada, que vê uma soma de cerca de US $ 4.000 per capita por ano, deve assumir a responsabilidade por um grande problema para o qual os países ricos tentam escapar. O que pode acontecer é uma recaída no balanço do país e do mesmo assentamento, onde os refugiados vivem em condições para o limite da possibilidade humana; Ao mesmo tempo, os recursos subtraídas do país para cumprir esta recepção criar problemas para a mesma economia jordaniana, mais e mais recursos privados. Devemos refletir sobre como o Ocidente tem enfrentado, sem qualquer planejamento, é o conflito entre Israel e Palestina (que gerou antes da guerra vários refugiados sírios na Jordânia) e a agitação no Médio Oriente, o que resultou em um êxodo em massa de essas regiões atravessada pelo conflito. O despreparo Oeste, um fenômeno tão previsível, é uma fonte de grande embaraço e proporciona uma sensação de amadorismo dos governantes, mas pior ainda é a perseverar no erro, sem recepção adequada e política de apoio aos países que podem fornecer, mesmo com os meios limitados disponíveis, as ineficiências ocidentais. Claro que isto é apenas uma parte do problema, no entanto, nos permite entender por que o estado de deficiências profundas que vivem em países ocidentais sobre os problemas dos refugiados e da guerra no Oriente Médio, especificamente, e sobre política internacional em geral. O resultado é que os chamados países ricos não podem sequer delegar outras nações em tarefas que poderiam jogar tranquilamente com o seu rendimento disponível, que nem sequer pretende investir para evitar problemas que alteram o equilíbrio interno. O caso europeu é um exemplo: a falta de planejamento e previsão do fenômeno e seguido uma gestão, se possível, ainda pior, ele corre o risco de minar a ordem união e ele surgiu claramente como os fundamentos de Bruxelas eles não são compartilhados por todos os membros. A miopia das instituições centrais e os estados mais importantes era uma causa concomitante de este estado de coisas, juntamente com as atitudes negativas dos estados do leste e Grã-Bretanha. Mas isso também é verdadeiro para os Estados Unidos, que não incluía uma política de admissão mesmo esboçado. O que emerge é que esse comportamento contribui para o caos mundo de uma evolução cenário, caracterizado quase inteiramente, pela ausência de pontos-chave na cena diplomática global.