Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

giovedì 12 aprile 2018

متغيرات السيناريو السوري

السبب في أن الصراع في سوريا يخاطر بأن يصبح نوعا من الحرب العالمية هو وجود القوات المسلحة من مختلف البلدان على الأراضي السورية ، مع أهداف مختلفة بوضوح. سيناريو يعرض تباينًا للحالات في حالة توازن هش شديد. إجراء تحليل للقوى في الميدان يجب أن نبدأ من المترجم الرئيسي للنزاع: دكتاتور دمشق بشار الأسد. بعد سبع سنوات من الحرب ، مع نزوح نصف مليون ونصف سكان البلاد إلى الخارج ، تسيطر حكومة دمشق على ثلثي الأراضي ، ويبدو اسمياً أنها الفائز في الحرب. ومع ذلك ، فإن هذا النصر لا يتحقق إلا بفضل تدخل الحلفاء الروس والإيرانيين ، والذي من دونه كان من المفترض أن يهزم قبل ثلاث سنوات. الاسد هو شخصية مخفضة الى رئيس دولة يسيطر عليه الحلفاء بقوة ، ويحتفظ به في السلطة فقط لصالح المصالح الجيوسياسية لموسكو وطهران. كانت روسيا في البداية الهدف الرئيسي المتمثل في الحفاظ على السيطرة على القاعدة البحرية الوحيدة في البحر الأبيض المتوسط ​​، والتي تقع على الساحل السوري. غير أن بوتين استطاع استغلال الفراغ الذي تركته الولايات المتحدة ، أولاً مع أوباما وفيما بعد مع ترامب ، مما جعل موسكو تلعب دور القوة العظمى التي وعد بها لسكان قوميين بشكل متزايد. من وجهة نظر عسكرية ، قامت روسيا بإضفاء الشرعية على نفوذها على البلد السوري من خلال توظيف حوالي 50.000 جندي ، وقبل كل شيء ، مع تركيب نظام مضاد للطائرات يعتمد على التكنولوجيا الروسية. بالنسبة لإيران ، وكذلك الجانب الجيوسياسي للدين: هدف طهران هو إنشاء فرقة إقليمية ، والتي تبدأ من إيران وعبر العراق وسوريا وتصل إلى لبنان ، لتوحيد السكان الشيعة. إنها مسألة جوهرية بالنسبة للجمهورية الإسلامية ، خاصة في المرحلة الحالية ، التي ترى اتحادًا مضغوطًا بشكل متزايد بين الدول السنية ، بقيادة الأعداء التاريخيين لإيران: السعودية. وبالاضافة الى هذين البلدين هو تركيا، التي تتميز سلوك يست خطية دائما، وفقا لوسائل الراحة من لحظة: إذا في البداية، على الأرجح، ساعد أنقرة المتطرفين السنة الصندوق، الذي أصبح فيما بعد قوات الخلافة ، مع تطورات الصراع اقتربت من الأسد ، ووضعها كحليف محتمل لاحتواء الطموحات الكردية لخلق كيانها الخاص. يقوم الجيش التركي حالياً بحراسة قطاع من الأراضي السورية يقع على حدوده ، ومؤخراً غير موقفه من الأسد على أمل سقوطه ، بعد أن صمدت القوات النظامية السورية لحماية الأكراد. اضطرت الولايات المتحدة ، بعد إجراء تقييم بأن الدولة الإسلامية قد هزمت ، إلى العودة إلى الوطن ما يقرب من 4000 شخص موجودين على الأراضي السورية ، والقصف بالأسلحة الكيميائية يغير خطط واشنطن. قد يكون هذا التحول المفاجئ وغير المتوقع يمليها أسباب محلية ودولية بسبب التذكيرات الإسرائيلية بوجود الإيرانيين على حدود بلادهم. بالنسبة لتل أبيب ، في الواقع ، فإن القرب من قوات طهران غير مقبول ، لأنه يعني أيضا دعما ماديا لحزب الله. ومع ذلك ، تحافظ تل أبيب على علاقات جيدة مع موسكو ، وهذا يمثل متغيرًا لا يمكن فهمه بسهولة في علاقات الكرملين مع الإيرانيين. وأخيرا، نحن بحاجة إلى النظر القوات المسلحة بعد الأخرى الموجودة على الساحة، ولكن هذه ليست تعبيرا عن كيانات الدولة، ولكن الميليشيات اقتلعت مجموعة من مقاعدهم، كما هو الحال في شمال سوريا وفي منطقة حلب وأولئك الذين ينتمون إلى تنظيم القاعدة، بينما في الصحراء بين يوجد في سوريا والعراق عدة مجموعات تابعة للدولة الإسلامية ، والتي يمكن أن تكون مكمنًا للميليشيات المتطرفة الجديدة. يجب تقديم حجة منفصلة للأكراد ، الذين بدون دعم أمريكي يمكن أن يقتربوا من الروس ، وخلق سبب جديد للحرج في العلاقة بين موسكو وإيران. ويعطي هذا الإطار وضعاً معقداً جداً ، غني بالمتغيرات ، بحيث أنه مع التطور العسكري ، مثل الهجوم الأمريكي المحتمل على الأسد ، فإنه من المحتمل أن يكون له تداعيات قوية على نطاق عالمي. يبدو من الصعب التنبؤ بالسيناريوهات المستقبلية ، حتى لو لم يكن من المحتمل حدوث مواجهة مباشرة بين الولايات المتحدة وروسيا ، فإن القوتين ستتمكنا من شن حرب على خطط أخرى ، أولا وقبل كل شيء ، الاستقرار التجاري والأوروبي. ناهيك عن أن الجوانب الموحدة مثل الاتفاق النووي الإيراني ستلغى بالتأكيد. لقد حان الوقت للدبلوماسية للتصرف ومنع حدوث مرحلة سلبية للعالم بأسره.

mercoledì 11 aprile 2018

Le implicazioni del probabile intervento americano in Siria

Dopo i proclami contro Assad, per il bombardamento chimico sui civili, Trump sembra avere assunto un atteggiamento più riflessivo sui tempi ed i modi della rappresaglia contro la Siria. Se è vero che una unità navale viaggia verso le coste siriane, è altrettanto vero che l’amministrazione americana stia cercando un coordinamento con paesi alleati disposti ad affiancare Washington. Per effettuare una azione efficace i tempi e la velocità di esecuzione sono i fattori principali per il successo, tuttavia il presidente americano sembra prendere tempo minacciando una dura risposta, che, però non arriva. Gli alleati, pur appoggiando a parole gli USA sono legati a valutazioni di carattere nazionale, come sta facendo la Francia o attendono le disposizioni del parlamento, come la Gran Bretagna. Fuori dall’Europa, l’Arabia Saudita, che si era detta disponibile a partecipare ad una azione contro la Siria, arrivata al momento di muoversi, sembra essere diventata più titubante. D’altro canto l’opinione pubblica americana e, sopratutto, quella che solitamente appoggia Trump, appare contraria ad impegnare le forze armate americane in uno scontro che si annuncia rischioso e che potrebbe anche diventare non certo breve. Dal punto di vista tecnico deve essere considerato che la Siria ora dispone di armamenti anti missile molto efficaci, perchè forniti direttamente dalla Russia. Poi c’è la parte di opinione pubblica che contraria al presidente americano, che crede che l’azione contro la Siria serva a distogliere l’attenzione dai problemi che Trump ha con la giustizia. Tutte queste considerazioni sono senz’altro vere, ma potrebbe essere altrettanto probabile che Trump attenda, prima di intraprendere una azione contro Assad, la sicurezza assoluta della effettiva responsabilità del regime di Damasco di  avere usato le armi chimiche.  Anche perchè il presidente americano percepisce una chiara diminuzione del prestigio americano in campo internazionale e, per quanto riguarda la Siria, ritiene che la responsabilità della diminuzione del peso politico statunitense sia stata dovuta all’atteggiamento di Obama, che si rifiutò di punire Assad per l’uso delle armi chimiche; in quell’occasione si permise al dittatore siriano di oltrepassare i limiti imposti dalla Casa Bianca senza intraprendere alcuna sanzione, che, probabilmente, avrebbe cambiato il corso della vicenda, senza dare avvio al lungo periodo di guerra ed anche allo sviluppo di parte consistente dello Stato islamico. Sul piano internazionale, poi, l’avere permesso ad Assad di restare al potere ha ridato modo alla Russia di ritornare protagonista sul teatro mondiale: un ruolo che Mosca aveva perso da molto tempo. Per questi motivi Trump non vuole correre il rischio di essere paragonato al suo predecessore per come ha gestito la vicenda siriana. In più è da considerare anche l’atteggiamento di Israele che è cambiato verso Damasco: se prima Assad poteva garantire una certa stabilità alla regione, la presenza sul territorio siriano di russi e di iraniani costituisce, senza dubbio, un fattore che ha già alterato i rapporti di forza e provocato episodi conflittuali molto pericolosi. Detto questo, anche se ci sarà la rappresaglia di Trump, come è molto probabile, non è credibile che il regime siriano possa essere prossimo alla fine; per gli USA è importante ritornare a ricoprire il ruolo di un tempo, quale nazione capace di esercitare la figura del gendarme mondiale, in grado di sanzionare chi trasgredisce a regole precise, come l’uso delle armi chimiche, anche in proiezione dei rapporti che si vorrano instaurare con la Corea del Nord. Importante sarà verificare come potrà essere la reazione russa, con implicazioni che potranno andare dagli equilibri della regione mediorientale, al rapporto tra i due stati, sia sotto il punto di vista politico che commerciale (pensiamo alle sanzioni tuttora presenti nei confronti di Mosca), fino ad arrivare alla questione del nucleare di Pyongyang. In questo momento la Siria è al centro del mondo e non solo per la sua guerra.

The implications of probable US intervention in Syria

After the proclamations against Assad, for the chemical bombardment of civilians, Trump seems to have assumed a more reflective attitude about the times and the ways of retaliation against Syria. If it is true that a naval unit travels to the Syrian coast, it is equally true that the US administration is seeking coordination with allied countries willing to support Washington. To make an effective action the timing and speed of execution are the main factors for success, but the American president seems to take time threatening a harsh response, which, however, does not come. The allies, while supporting the US in words, are tied to national assessments, as France is doing or awaiting parliamentary provisions, such as Great Britain. Outside of Europe, Saudi Arabia, which had said it was willing to participate in an action against Syria, arrived at the time to move, seems to have become more hesitant. On the other hand, the American public opinion and, above all, the one that usually supports Trump, seems opposed to engaging the American armed forces in a clash that announces risky and that could also become certainly not short. From a technical point of view it must be considered that Syria now has very effective anti-missile weapons, because it is supplied directly by Russia. Then there is the part of public opinion that opposes the American president, who believes that the action against Syria serves to divert attention from the problems that Trump has with justice. All these considerations are certainly true, but it might be equally probable that Trump awaits, before taking action against Assad, the absolute security of the actual responsibility of the Damascus regime for using chemical weapons. Also because the American president perceives a clear decrease in American prestige in the international field and, as far as Syria is concerned, he believes that the responsibility of the decrease in the US political weight was due to the attitude of Obama, who refused to punish Assad for the use of chemical weapons; on that occasion the Syrian dictator was allowed to go beyond the limits imposed by the White House without taking any sanctions, which probably would have changed the course of the story, without starting the long period of war and also the development of a substantial part of the State Islamic. On the international level, then, having allowed Assad to remain in power has given Russia back a leading role on the world theater: a role that Moscow had lost for a long time. For these reasons Trump does not want to run the risk of being compared to his predecessor for how he managed the Syrian affair. In addition, the attitude of Israel that has changed towards Damascus should also be considered: if before Assad could guarantee a certain stability to the region, the presence on the Syrian territory of Russians and Iranians is, without a doubt, a factor that has already altered the relationships of force and provoked very dangerous conflict episodes. That said, even if Trump's retaliation, as is very likely, it is not credible that the Syrian regime may be close to the end; for the US it is important to return to play the role of the past, as a nation capable of exercising the figure of the world gendarme, able to punish those who transgress to precise rules, such as the use of chemical weapons, also in projection of the reports that they want to establish with North Korea. It will be important to check how the Russian reaction can be, with implications that could go from the equilibrium of the Middle Eastern region, to the relationship between the two states, both from a political and commercial point of view (let's think about the sanctions still present against Moscow), until to get to the Pyongyang nuclear issue. At this moment Syria is at the center of the world and not just for its war.

Las implicaciones de la probable intervención de los Estados Unidos en Siria

Después de las proclamas contra Assad, por el bombardeo químico de civiles, Trump parece haber adoptado una actitud más reflexiva sobre los tiempos y las formas de represalias contra Siria. Si bien es cierto que una unidad naval viaja a las costas sirias, también es cierto que la administración de los EE. UU. Está buscando la coordinación con los países aliados dispuestos a apoyar a Washington. Para hacer una acción efectiva, el momento y la velocidad de ejecución son los factores principales para el éxito, pero el presidente estadounidense parece tomarse el tiempo de amenazar con una respuesta dura, que, sin embargo, no llega. Los aliados, aunque apoyan a los Estados Unidos en palabras, están vinculados a las evaluaciones nacionales, como lo está haciendo Francia o en espera de disposiciones parlamentarias, como Gran Bretaña. Fuera de Europa, Arabia Saudita, que había dicho que estaba dispuesta a participar en una acción contra Siria, llegó en el momento de mudarse, parece haberse vuelto más vacilante. Por otro lado, la opinión pública estadounidense y, sobre todo, la que generalmente apoya a Trump, parece oponerse a comprometer a las fuerzas armadas estadounidenses en un enfrentamiento que anuncia riesgos y que también podría ser ciertamente no corto. Desde un punto de vista técnico, se debe considerar que Siria ahora tiene armas antimisiles muy efectivas, ya que es suministrada directamente por Rusia. Luego está la parte de la opinión pública que se opone al presidente estadounidense, que cree que la acción contra Siria sirve para desviar la atención de los problemas que Trump tiene con la justicia. Todas estas consideraciones son ciertamente ciertas, pero podría ser igualmente probable que Trump aguarde, antes de tomar medidas contra Assad, la seguridad absoluta de la responsabilidad real del régimen de Damasco para usar armas químicas. También porque el presidente estadounidense percibe una clara disminución del prestigio estadounidense en el ámbito internacional y, en lo que respecta a Siria, cree que la responsabilidad de la disminución del peso político estadounidense se debió a la actitud de Obama, que se negó a castigar a Assad por el uso de armas químicas; en esa ocasión se permitió al dictador sirio ir más allá de los límites impuestos por la Casa Blanca sin tomar sanciones, lo que probablemente habría cambiado el curso de la historia, sin iniciar el largo período de guerra y también el desarrollo de una parte sustancial del Estado islámica. En el plano internacional, entonces, haber permitido que Assad permanezca en el poder le ha devuelto a Rusia un papel de liderazgo en el teatro mundial: un papel que Moscú había perdido durante mucho tiempo. Por estas razones, Trump no quiere correr el riesgo de ser comparado con su predecesor por cómo manejó el asunto sirio. Además, es tener en cuenta la actitud de Israel hacia Damasco que ha cambiado: si antes de Assad podría garantizar una cierta estabilidad a la región, la presencia en el territorio sirio de Rusia e Irán es, sin duda, un factor que ya ha alterado el relaciones de fuerza y ​​episodios de conflicto muy peligrosos. Dicho esto, incluso si la represalia de Trump es muy probable, no es creíble que el régimen sirio esté llegando a su fin; de los EE.UU., es importante volver a su posición del pasado, como una nación capaz de ejercer el papel de policía del mundo, capaz de castigar a los transgresores a ciertas regulaciones, tales como el uso de armas químicas, incluyendo la proyección de las relaciones que Quieren establecer con Corea del Norte. Importante ocurrirá como será la reacción de Rusia, con consecuencias que pueden ir desde los saldos región de Oriente Medio, la relación entre los dos estados, tanto desde el punto de vista político que comercial (pensar en las presentes todavía sanciones contra Moscú), hasta para llegar al tema nuclear de Pyongyang. En este momento, Siria está en el centro del mundo y no solo por su guerra.

Die Auswirkungen einer möglichen US-Intervention in Syrien

Nach den Proklamationen gegen Assad, für die chemische Bombardement auf Zivilisten, scheint Trump eine nachdenkliche Haltung auf den Zeiten und Wegen der Vergeltung gegen Syrien genommen zu haben. Wenn es wahr ist, dass eine Marineeinheit an die syrischen Küsten reist, ist es ebenso wahr, dass die US-Regierung eine Koordination mit alliierten Ländern anstrebt, die bereit sind, Washington zu unterstützen. Um eine wirksame Aktion Timing und Schnelligkeit der Ausführung zu machen sind die wichtigsten Faktoren für den Erfolg, aber der amerikanische Präsident scheint die Zeit droht eine harte Reaktion zu nehmen, die aber nicht kommen. Die Verbündeten, die die USA in Worten unterstützen, sind an nationale Einschätzungen gebunden, wie Frankreich es tut oder auf parlamentarische Bestimmungen wie Großbritannien wartet. Außerhalb Europas ist Saudi-Arabien, das sich bereit erklärt hatte, an einer Aktion gegen Syrien teilzunehmen, zu der Zeit gekommen, um sich zu bewegen, scheint zögerlicher geworden zu sein. Auf der anderen Seite die amerikanische Öffentlichkeit und vor allem denjenigen, der Trump in der Regel unterstützt, wird im Gegensatz US-Truppen in einem Kampf zu begehen, die riskant zu werden versprechen und könnte sogar schon gar nicht kurz. Aus technischer Sicht muss berücksichtigt werden, dass Syrien jetzt über sehr effektive Raketenabwehrwaffen verfügt, da es direkt von Russland geliefert wird. Dann gibt es den Teil der öffentlichen Meinung, der den amerikanischen Präsidenten ablehnt, der glaubt, dass das Vorgehen gegen Syrien dazu dient, die Aufmerksamkeit von den Problemen abzulenken, die Trump mit Gerechtigkeit hat. All diese Überlegungen sind sicherlich richtig, aber es könnte genauso wahrscheinlich sein, dass Trump warten, bevor eine Klage gegen Assad, die absolute Sicherheit der tatsächlichen Verantwortung des syrischen Regimes hatte chemische Waffen nehmen. Auch, weil der amerikanische Präsident einen deutlichen Rückgang in der amerikanischen Prestige in der internationalen und Bereich in Bezug auf Syrien sieht, glaubt, dass die Verantwortung für den Niedergang der US-amerikanischen politischen Gewicht war auf Grund der Haltung der Obama, der sich weigerte, Assad zu bestrafen, Einsatz von chemischen Waffen; bei dieser Gelegenheit selbst zu syrischem Diktator erlaubt über die Grenzen des Weißen Haus auferlegt zu gehen, ohne jede Sanktion zu nehmen, würde das wahrscheinlich den Verlauf der Geschichte geändert, ohne dass die lange Zeit Anfang des Krieges und auch die Entwicklung von bedeutendem Teil des Staates zu geben islamisch. Auf internationaler Ebene hat Russland, nachdem es Assad erlaubt hatte, an der Macht zu bleiben, eine führende Rolle auf der Weltbühne zurückerobert: eine Rolle, die Moskau lange Zeit verloren hatte. Aus diesen Gründen möchte Trump nicht riskieren, mit seinem Vorgänger verglichen zu werden, wie er die syrische Affäre bewältigt hat. Darüber hinaus ist es die Haltung Israel gegenüber Damaskus zu berücksichtigen, die sich geändert hat: wenn vor Assad eine gewisse Stabilität in der Region garantieren könnte, ist die Präsenz auf dem syrischen Territorium von Russland und dem Iran zweifellos ein Faktor, der bereits verändert hat sich die Machtverhältnisse und provozierte sehr gefährliche Konfliktsepisoden. Das heißt, selbst wenn Trump Vergeltung, wie sehr wahrscheinlich ist, ist es nicht glaubwürdig, dass das syrische Regime sich seinem Ende nähert; für die USA ist es wichtig, seine Position in der Vergangenheit zurückkehrt, als eine Nation der Lage, die Rolle des Weltpolizisten, können diejenigen, die übertreten zu bestimmten Vorschriften, wie zB die Verwendung von chemischen Waffen bestrafen, einschließlich der Projektion der Beziehungen der Ausübung dieser sie wollen sich mit Nordkorea etablieren. Wichtig auftreten wird, wie die russische Reaktion sein, mit Implikationen, die aus dem Nahen Osten Bilanzen gehen kann, ist das Verhältnis zwischen den beiden Staaten, sowohl vom politischen Standpunkt, dass kommerzielle (man denke an die noch vorhandenen Sanktionen gegen Moskau), bis um zum Kernproblem von Pjöngjang zu gelangen. In diesem Moment ist Syrien im Mittelpunkt der Welt und nicht nur für seinen Krieg.

Les implications de l'intervention américaine probable en Syrie

Après les proclamations contre Assad, pour le bombardement chimique sur les civils, Trump semble avoir pris une attitude plus réfléchie sur les temps et les moyens de représailles contre la Syrie. S'il est vrai qu'une unité navale se rend sur la côte syrienne, il est tout aussi vrai que l'administration américaine cherche une coordination avec les pays alliés désireux de soutenir Washington. Pour un calendrier d'action efficace et la rapidité d'exécution sont les principaux facteurs de succès, mais le président américain semble prendre le temps menaçant une réponse difficile, qui, cependant, ne vient pas. Les alliés, tout en soutenant les États-Unis avec des mots, sont liés aux évaluations nationales, comme la France le fait ou attend des dispositions parlementaires, comme la Grande-Bretagne. En dehors de l'Europe, l'Arabie saoudite, qui s'était déclarée disposée à participer à une action contre la Syrie, est arrivée à l'heure de se déplacer, semble être devenue plus hésitante. D'autre part, le public américain et, surtout, celui qui soutient habituellement Trump, semble contraire à engager les forces américaines dans un affrontement qui promet d'être risqué et pourrait même devenir certainement pas court. D'un point de vue technique, il faut considérer que la Syrie dispose désormais d'armes antimissiles très efficaces, puisqu'elle est directement fournie par la Russie. Ensuite, il y a la partie de l'opinion publique qui s'oppose au président américain, qui croit que l'action contre la Syrie sert à détourner l'attention des problèmes que Trump a avec la justice. Toutes ces considérations sont certainement vrai, mais il pourrait être tout aussi probable que Trump attendre avant de prendre une action contre Assad, la sécurité absolue de la responsabilité réelle du régime syrien avait utilisé des armes chimiques. Aussi parce que le président américain perçoit une nette diminution du prestige américain dans le domaine international et en ce qui concerne la Syrie, estime que la responsabilité de la baisse du poids politique des États-Unis est due à l'attitude d'Obama, qui a refusé de punir Assad utilisation d'armes chimiques; à cette occasion, se laissa dictateur syrien d'aller au-delà des limites imposées par la Maison Blanche sans prendre aucune sanction, qui aurait probablement changé le cours de l'histoire, sans donner le départ à long temps de guerre et aussi le développement d'une partie importante de l'État islamique. Sur le plan international, avoir laissé Assad au pouvoir a ainsi redonné à la Russie un rôle de premier plan sur le théâtre mondial: un rôle que Moscou avait perdu depuis longtemps. Pour ces raisons, Trump ne veut pas courir le risque d'être comparé à son prédécesseur pour la façon dont il a géré l'affaire syrienne. En outre, il est de considérer l'attitude d'Israël envers Damas qui a changé: si, avant Assad pourrait garantir une certaine stabilité dans la région, la présence sur le territoire syrien de la Russie et de l'Iran est sans aucun doute un facteur qui a déjà modifié la relations de force et provoqué des épisodes de conflits très dangereux. Cela dit, même si les représailles de Trump, comme cela est très probable, il n'est pas crédible que le régime syrien touche peut-être à sa fin; pour les Etats-Unis, il est important de revenir à sa position du passé, en tant que nation capable d'exercer le rôle de gendarme du monde, capable de punir ceux qui transgressent à certains règlements, tels que l'utilisation d'armes chimiques, y compris la projection des relations ils veulent établir avec la Corée du Nord. Important se produira comme ce sera la réaction russe, avec des conséquences qui peuvent passer des soldes de la région du Moyen-Orient, le rapport entre les deux états, tant du point de vue politique que commerciale (pensez des sanctions encore présents contre Moscou), jusqu'à ce que pour se rendre à la question nucléaire de Pyongyang. En ce moment, la Syrie est au centre du monde et pas seulement pour sa guerre.

As implicações da provável intervenção dos EUA na Síria

Após as proclamações contra Assad, pelo bombardeamento químico de civis, Trump parece ter assumido uma atitude mais reflexiva sobre os tempos e as formas de retaliação contra a Síria. Se é verdade que uma unidade naval viaja para a costa da Síria, é igualmente verdade que a administração dos EUA está buscando coordenação com países aliados dispostos a apoiar Washington. Para fazer uma ação efetiva, o momento e a velocidade da execução são os principais fatores para o sucesso, mas o presidente americano parece levar tempo para ameaçar uma resposta dura, que, no entanto, não vem. Os aliados, embora apoiem as palavras dos EUA, estão vinculados a avaliações nacionais, como a França está fazendo ou à espera de provisões parlamentares, como a Grã-Bretanha. Fora da Europa, a Arábia Saudita, que havia dito que estava disposta a participar de uma ação contra a Síria, chegou na hora de se mudar, parece ter se tornado mais hesitante. Por outro lado, a opinião pública norte-americana e, acima de tudo, a que geralmente apóia Trump, parece contrária ao engajamento das forças armadas americanas em um confronto que anuncia riscos e que também pode se tornar certamente não curto. Do ponto de vista técnico, deve-se considerar que a Síria tem agora armas anti-míssil muito eficazes, uma vez que é fornecida diretamente pela Rússia. Depois, há a parte da opinião pública que se opõe ao presidente americano, que acredita que a ação contra a Síria serve para desviar a atenção dos problemas que Trump tem com a justiça. Todas essas considerações são certamente verdadeiras, mas pode ser igualmente provável que Trump espere, antes de tomar medidas contra Assad, a segurança absoluta da responsabilidade real do regime de Damasco pelo uso de armas químicas. Também porque o presidente americano percebe uma clara diminuição do prestígio americano no campo internacional e, no que diz respeito à Síria, acredita que a responsabilidade pela redução do peso político dos EUA deveu-se à atitude de Obama, que se recusou a punir Assad por uso de armas químicas; nessa ocasião, o ditador sírio foi autorizado a ultrapassar os limites impostos pela Casa Branca sem tomar nenhuma sanção, o que provavelmente teria mudado o curso da história, sem iniciar o longo período de guerra e também o desenvolvimento de uma parte substancial do Estado. islâmico. No nível internacional, então, ter permitido que Assad permanecesse no poder deu à Rússia de volta um papel de liderança no cenário mundial: um papel que Moscou havia perdido há muito tempo. Por estas razões, Trump não quer correr o risco de ser comparado ao seu antecessor pelo modo como gerenciou o caso sírio. Além disso, a atitude de Israel que mudou para Damasco também deve ser considerada: se antes de Assad poderia garantir uma certa estabilidade para a região, a presença no território sírio de russos e iranianos é, sem dúvida, um fator que já alterou a região. relações de força e provocaram episódios de conflito muito perigosos. Dito isso, mesmo que a retaliação de Trump, como é muito provável, não seja crível que o regime sírio esteja chegando ao fim; para os EUA é importante voltar a desempenhar o papel do passado, como uma nação capaz de exercer a figura do gendarme mundial, capaz de punir quem transgride a regras precisas, como o uso de armas químicas, também na projeção dos relatórios que eles querem estabelecer com a Coréia do Norte. Será importante verificar como a reação russa pode ser, com implicações que poderiam ir do equilíbrio da região do Oriente Médio, à relação entre os dois estados, tanto do ponto de vista político quanto comercial (vamos pensar nas sanções ainda presentes contra Moscou), até para chegar à questão nuclear de Pyongyang. Neste momento, a Síria está no centro do mundo e não apenas pela guerra.