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venerdì 29 dicembre 2017
Russia e Cina, problemi per Trump
Ci sono due fatti rilevanti per gli Stati Uniti, accaduti in questi giorni. Il primo riguarda un articolo scritto da Rex Tillerson, il Segretario di Stato astatunitense in carica, comparso su ”The New York Times”. Il Segretario di stato, in un passaggio dello scritto afferma che gli USA non sono in buoni rapporti con Mosca, con la quale deve, tuttavia, collaborare sulle questioni di interesse comune, per la politica espansionistica russa, che ha invaso la Georgia e l’Ucraina e, sopratutto, ha cercato di violare la sovranità degli stati occidentali cercando di influenzare “le nostre lezioni” (testuale) e quele delle altre nazioni. Si tratta di una ammissione pubblica clamorosa, che nei prossimi giorni non potrà non essere oggetto di analisi e valutazioni molto approfondite. Tillerson scrivendo ciò (scripta manent) contraddice Trump, che aveva detto pubblicamente di fidarsi delle affermazioni di Putin, che negava l’intromissione russa nelle presidenziali americane. Si viene, quindi, a creare un dualismo non certo convergente tra il massimo potere monocratico USA ed il massimo rappresentante della politica estera americana. Ciò cosa può significare? Se l’azione è concordata, a causa di un eventuale ripensamento del presidente, quello che dobbiamo attenderci è un ulteriore peggioramento delle relazioni bilaterali tra USA e Russia e questo in spregio a quanto si proponeva Trump in campagna elettorale. La questione potrebbe riportare ad un inasprimento del confronto tra Est ed Ovest, che coinvolgerebbe anche i relativi alleati, con tutte le sue conseguenze. Potrebbe essere un indirizzo al quale Trump potrebbe essere obbligato dai militari e dai politici di professione, che non hanno mai visto bene un avvicinamento di Washington con Mosca, proprio a causa della tutela degli interessi americani, messi in pericolo dalla politica estera aggressiva della Russia. In questo caso l’autonomia di Trump nel ruolo presidenziale sarebbe notevolmente ridotta. Se, però, quanto affermato da Tillerson è stato un atto volutamente in contrasto con Trump, quello che c’è da attendersi è una guerra interna al potere americano, con la fazione anti Trump affiancata dagli inquirenti che indagano sul convolgimento della Russia nell’elezione del presidente in carica. Se una parte dell’establishment americano, che appoggia Trump, dovesse iniziare a cambiare idea sulle modlaità della sua elezione, la soluzione dell’impeachement comincerebbe a diventare sempre meno remota. In entrambi i casi appare chairo che Trump rischi in modo consistente un notevole indebolimento della sua figura, sopratutto sul piano interno ed anche tra chi, pubblicamente lo affianca e lo appoggia. Il secondo caso di rilievo è la scoperta dei rifornimenti di petrolio che la Cina ha fatto alla Corea del Nord. Si tratta, certo, di una scoperta per modo di dire: l’economia di Pyongyang è allo stremo, sia per la sua struttura, che per le sanzioni a cui è sottoposta e senza aiuti esterni il paese sarebbe già fallito. Allo stesso modo era evidente che tra chi violava le sanzioni non poteva non esserci la Cina, malgrado le dichiarazioni di prammatica. La sorpresa di Trump è quindi finta (se non lo fosse saremmo davanti a troppo dilettantismo), ma la vicenda sottolinea come gli Stati Uniti, in questa fase della poltica mondiale, siano sempre più isolati, anche dagli alleati storici dell’Alleanza Atlantica. La questione della Corea del Nord riguarda la sicurezza mondiale, ma per gli americani rappresenta una minaccia al loro paese e la Casa Bianca appare sempre più lontana da chi può fare delle pressioni per raffreddare la situazione. Se a Washington prendessero atto che l’unione tra le due Coree è impossibile perchè contraria agli interessi cinesi ed impostassero una politica di rapporti più distesi con Pechino, forse il problema potrebbe avviarsi ad una soluzione. Al contrario un presidente come Trump, sembra un bersaglio troppo facile per la Cina e la Russia, per continuare le loro politiche tese a raggiungere i loro esclusivi obiettivi. Ancora una volta Trump dimostra tutta la sua inadeguatezza e la sua inesperienza politica, sia sul fronte interno chein quello internazionale. Quando sarà il momento di analizzare questo periodo dal punto di vista storico, il giudizio non potrà che essere uno dei peggiori dell’intera storia americana.
Russia and China, problems for Trump
There are two facts relevant to the United States, these days. The
first concerns an article written by Rex Tillerson, the current Deputy
State Secretary of State, who appeared in "The New York Times". The
Secretary of State, in one passage of the paper, states that the USA is
not on good terms with Moscow, with which it must, however, collaborate
on issues of common interest, for the Russian expansionist policy,
which has invaded Georgia and the Ukraine
and, above all, has tried to violate the sovereignty of Western states
trying to influence "our lessons" (text) and those of other nations. This is a resounding public admission, which in the coming days can not be subjected to very detailed analyzes and evaluations. Tillerson,
writing this (scripta manent), contradicts Trump, who had publicly said
he was trusting Putin's statements, which denied the Russian meddling
in the US presidential elections. So
we are creating a dualism that is certainly not convergent between the
maximum US monocratic power and the highest representative of American
foreign policy. What can this mean? If
the action is agreed, due to a possible rethinking of the president,
what we have to expect is a further deterioration of bilateral relations
between the US and Russia and this in disregard of what was proposed
Trump during the election campaign. The
question could lead to a sharpening of the confrontation between East
and West, which would also involve the relative allies, with all its
consequences. It
could be an address to which Trump could be forced by the military and
professional politicians, who have never seen well approaching
Washington with Moscow, precisely because of the protection of American
interests, endangered by Russia's aggressive foreign policy. In this case Trump's autonomy in the presidential role would be greatly reduced. If,
however, what was affirmed by Tillerson was an act deliberately
contrary to Trump, what is to be expected is a war within American
power, with the anti-Trump faction flanked by the investigators who
investigate the convulsion of Russia in the election of the president in office. If
a part of the American establishment, which supports Trump, should
begin to change his mind about the modalities of his election, the
solution of the impeachement would begin to become less remote. In
both cases it appears chairo that Trump consistently risks a
considerable weakening of his figure, especially on the internal level
and also among those who publicly support him and support him. The second major case is the discovery of the oil supplies that China has made to North Korea. It
is, of course, a discovery in a way of saying: the economy of Pyongyang
is on its last legs, both for its structure, and for the sanctions to
which it is subjected and without external aid the country would have
already failed. In
the same way it was evident that among those who violated sanctions,
China could not be in spite of the pragmatic declarations. Trump's
surprise is therefore fake (if it were not, we would be faced with too
much dilettantism), but the story underlines how the United States, in
this phase of world politics, is increasingly isolated, even by the
historic allies of the Atlantic Alliance. The
question of North Korea is about world security, but for the Americans
it represents a threat to their country and the White House appears
increasingly distant from those who can put pressure to cool the
situation. If
Washington were to acknowledge that the union between the two Koreas is
impossible because they were contrary to the Chinese interests and
imposed a policy of more relaxed relations with Beijing, perhaps the
problem could start at a solution. On
the contrary, a president like Trump seems too easy a target for China
and Russia, to continue their policies aimed at achieving their
exclusive goals. Once
again, Trump demonstrates all his inadequacy and political
inexperience, both on the domestic and on the international front. When
it is time to analyze this period from the historical point of view,
the judgment can only be one of the worst of American history.
Rusia y China, problemas para Trump
Hay dos hechos relevantes para los Estados Unidos, en estos días. El
primero se refiere a un artículo escrito por Rex Tillerson, el actual
Secretario de Estado a cargo, que apareció en "The New York Times". El
Secretario de Estado, en un pasaje de la escritura afirma que los
EE.UU. no está en buenas relaciones con Moscú, con la que, sin embargo,
deben trabajar juntos en temas de interés común para la política
expansionista de Rusia, que invadió Georgia y l ' Ucrania
y, sobre todo, ha tratado de violar la soberanía de los Estados
occidentales que tratan de influir en "nuestras lecciones" (texto) y las
de otras naciones. Esta es una admisión pública rotunda, que en los próximos días no puede someterse a análisis y evaluaciones muy detallados. Tillerson,
al escribir esto (scripta manent), contradice a Trump, quien había
dicho públicamente que confiaba en las declaraciones de Putin, que
negaban la intromisión rusa en las elecciones presidenciales de Estados
Unidos. Así
que estamos creando un dualismo que ciertamente no es convergente entre
el máximo poder monocráneo de los Estados Unidos y el máximo
representante de la política exterior estadounidense. ¿Qué puede significar esto? Si
se acepta la acción, debido a una posible reconsideración del
Presidente, lo que esperamos es un mayor deterioro de las relaciones
bilaterales entre los EE.UU. y Rusia, y esto a despecho de lo que se
pretendía Trump durante la campaña electoral. La
pregunta podría conducir a una agudización de la confrontación entre
Oriente y Occidente, que también involucraría a los aliados relativos,
con todas sus consecuencias. Podría
ser una dirección a la que Trump podría verse obligado por los
profesionales militares y políticos, que nunca han visto un acercamiento
de Washington bien con Moscú, debido precisamente a la protección de
los intereses de Estados Unidos, minado por la agresiva política
exterior de Rusia. En este caso, la autonomía de Trump en el rol presidencial se vería enormemente reducida. Si,
sin embargo, la alegación hecha por Tillerson fue un acto
deliberadamente en contraste con Trump, lo que puede esperarse es una
guerra interna de poder de Estados Unidos, con anti facción Trump
flanqueado por los investigadores que investigan la implicación de Rusia
en la elección del presidente en el cargo. Si
una parte del establishment estadounidense, que apoya a Trump, debería
comenzar a cambiar de opinión sobre las modalidades de su elección, la
solución del juicio empezara a ser menos remota. En
ambos casos, parece ser que Trump constantemente arriesga un
considerable debilitamiento de su figura, especialmente en el nivel
interno y también entre aquellos que públicamente lo apoyan y lo apoyan.
El segundo caso importante es el descubrimiento de los suministros de petróleo que China ha hecho a Corea del Norte. Es,
por supuesto, una al aire libre por así decirlo: la economía de
Pyongyang se ha agotado, tanto por su estructura, y por las sanciones a
las que se somete, sin ayuda externa al país ya habría fallado. Del
mismo modo, era evidente que, entre quienes violaban las sanciones,
China no podía hacerlo a pesar de las declaraciones pragmáticas. La
sorpresa de Trump es tan falso (si no fuera estaríamos delante de
amateurismo también), pero la historia señala cómo los Estados Unidos,
en esta etapa de las políticas agrícolas del mundo, son cada vez más
aislado, incluso por los historiadores de aliados de la OTAN. La
cuestión de Corea del Norte tiene que ver con la seguridad mundial,
pero para los estadounidenses representa una amenaza para su país y la
Casa Blanca parece estar cada vez más distante de aquellos que pueden
presionar para enfriar la situación. Si
Washington reconociera que la unión entre las dos Coreas es imposible
porque era contraria a los intereses chinos e imponía una política de
relaciones más relajadas con Pekín, quizás el problema podría comenzar
por una solución. Por
el contrario, un presidente como Trump parece un objetivo demasiado
fácil para China y Rusia, para continuar sus políticas destinadas a
lograr sus objetivos exclusivos. Una
vez más, Trump demuestra toda su insuficiencia e inexperiencia
política, tanto en el frente nacional como en el internacional. Cuando
llega el momento de analizar este período desde el punto de vista
histórico, el juicio solo puede ser uno de los peores de la historia
estadounidense.
Russland und China, Probleme für Trump
Für die Vereinigten Staaten gibt es in diesen Tagen zwei Fakten. Die
erste betrifft einen Artikel von Rex Tillerson, dem derzeitigen
zuständigen Staatssekretär, der in der "New York Times" erschien. Der
Außenminister gibt in einer Passage des Papiers an, dass die USA nicht
mit Moskau, mit dem es jedoch in Fragen von gemeinsamem Interesse
zusammenarbeiten muss, für die russische expansionistische Politik, die
in Georgien und die Ukraine eingedrungen ist, in Einklang steht Die
Ukraine und vor allem hat versucht, die Souveränität der westlichen
Staaten zu verletzen, die versuchen, "unsere Lektionen" (Text) und die
anderer Nationen zu beeinflussen. Dies
ist eine eindeutige öffentliche Zulassung, die in den kommenden Tagen
nicht sehr detailliert analysiert und bewertet werden kann. Tillerson,
der dies schreibt (scripta manent), widerspricht Trump, der öffentlich
gesagt hatte, er vertraue Putins Aussagen, die die Einmischung der
Russen in die US-Präsidentschaftswahlen verleugneten. Wir
schaffen also einen Dualismus, der sicherlich nicht zwischen der
maximalen monokratischen Macht der USA und dem höchsten Vertreter der
amerikanischen Außenpolitik konvergiert. Was kann das bedeuten? Wenn
Aktion vereinbart ist, wegen einer möglichen Überprüfung des
Präsidenten, was erwarten wir eine weitere Verschlechterung der
bilateralen Beziehungen zwischen den USA und Russland, und dies zum
Trotz, was Trump während der Wahlkampagne gedacht war. Die
Frage könnte zu einer Verschärfung der Konfrontation zwischen Ost und
West führen, an der auch die relativen Verbündeten mit all ihren
Konsequenzen beteiligt sein werden. Es
könnte eine Adresse sein, auf die Trump von den Militär- und
Berufspolitikern gezwungen werden könnte, die Washington mit Moskau nie
genau näher gekommen sind, gerade wegen des Schutzes der amerikanischen
Interessen, gefährdet durch Russlands aggressive Außenpolitik. In diesem Fall würde Trumps Autonomie in der Präsidentenrolle stark eingeschränkt werden. Wenn
jedoch der Vorwurf gemacht durch Tillerson ein Akt bewusst im Gegensatz
zu Trump war, was erwartet werden kann, ist ein interner Krieg
amerikanischer Macht, mit anti Trump Fraktion flankiert von den
Forschern, die die Auswirkung von Russland bei der Wahl untersuchen des Präsidenten im Amt. Wenn
ein Teil des amerikanischen Establishments, das Trump unterstützt,
beginnen sollte, seine Meinung über die Modalitäten seiner Wahl zu
ändern, würde die Lösung der Amtsenthebung beginnen, weniger weit
entfernt zu werden. In
beiden Fällen scheint es, dass Trump immer eine erhebliche Schwächung
seiner Persönlichkeit riskiert, insbesondere auf der internen Ebene und
auch bei denjenigen, die ihn öffentlich unterstützen und unterstützen. Der zweite wichtige Fall ist die Entdeckung der Ölvorräte, die China an Nordkorea geliefert hat. Es
ist selbstverständlich, ein Außen sozusagen: Die Wirtschaft von
Pjöngjang erschöpft ist, sowohl für die Struktur und für die Sanktionen,
die es ausgesetzt ist, ohne externe Hilfe wäre das Land bereits
gescheitert. Genauso war es offensichtlich, dass China unter den Sanktionen nicht gegen die pragmatischen Erklärungen sein konnte. Die
Überraschung des Trump ist so falsch (wenn es nicht war würden wir vor
Dilettantismus sein), aber die Geschichte zeigt auf, wie die Vereinigten
Staaten, in diesem Stadium der Landwirtschaftspolitik der Welt, sind
zunehmend isoliert, auch von den Historikern der NATO-Verbündeten. Die
Frage von Nordkorea betrifft die Sicherheit der Welt, aber für die
Amerikaner stellt es eine Bedrohung für ihr Land dar und das Weiße Haus
scheint immer weiter von denen entfernt zu sein, die Druck machen
können, die Situation abzukühlen. Wenn
Washington anerkennen würde, dass die Union zwischen den beiden Koreas
unmöglich ist, weil sie den chinesischen Interessen widersprechen und
eine Politik entspannterer Beziehungen zu Peking durchsetzen, könnte das
Problem vielleicht mit einer Lösung beginnen. Im
Gegenteil, ein Präsident wie Trump scheint ein zu leichtes Ziel für
China und Russland zu sein, ihre Politik fortzusetzen, um ihre
exklusiven Ziele zu erreichen. Erneut
zeigt Trump seine ganze Unzulänglichkeit und politische Unerfahrenheit,
sowohl auf nationaler als auch auf internationaler Ebene. Wenn
es Zeit ist, diese Periode vom historischen Standpunkt aus zu
analysieren, kann das Urteil nur eine der schlimmsten der amerikanischen
Geschichte sein.
Russie et Chine, problèmes pour Trump
Il y a deux faits pertinents pour les États-Unis, de nos jours. Le
premier concerne un article écrit par Rex Tillerson, l'actuel
secrétaire d'Etat en charge, qui a paru dans "The New York Times". Le
secrétaire d'Etat, dans un passage de script indique que les États-Unis
n'est pas en bons termes avec Moscou, qui, cependant, doivent
travailler ensemble sur les questions d'intérêt commun pour la politique
expansionniste russe, qui a envahi la Géorgie et l ' l'Ukraine
et, en particulier, a tenté de violer la souveraineté des Etats
occidentaux qui tentent d'influencer nos « leçons » (textuelles) et
quele des autres nations. C'est
un aveu public retentissant qui, dans les prochains jours, ne pourra
pas faire l'objet d'analyses et d'évaluations très détaillées. Tillerson
cette écriture (scripta manent) contredit Trump, qui avait dit
publiquement à faire confiance aux déclarations de Vladimir Poutine, qui
niaient l'ingérence russe dans la présidentielle américaine. Nous
créons donc un dualisme qui n'est certainement pas convergent entre le
pouvoir monocratique maximum des États-Unis et le plus haut représentant
de la politique étrangère américaine. Qu'est-ce que cela peut signifier? Si
l'action est d'accord, en raison d'un éventuel réexamen du Président,
ce que nous nous attendons à une nouvelle détérioration des relations
bilatérales entre les Etats-Unis et la Russie, et ce, au mépris de ce
qui était prévu Trump pendant la campagne électorale. La
question pourrait conduire à un affinement de la confrontation entre
l'Est et l'Ouest, ce qui impliquerait également les alliés relatifs,
avec toutes ses conséquences. Il
pourrait être une adresse à laquelle Trump pourrait être forcé par les
militaires professionnels et politiques, qui ont jamais vu un
rapprochement avec Moscou Washington et, précisément en raison de la
protection des intérêts américains, minée par la politique étrangère
agressive de la Russie. Dans ce cas, l'autonomie de Trump dans le rôle présidentiel serait grandement réduite. Toutefois,
si l'allégation faite par Tillerson était un acte délibéré
contrairement à Trump, ce qui peut être attendu est une guerre interne à
la puissance américaine, avec faction anti Trump flanqué par les
enquêteurs qui enquêtent sur l'implication de la Russie dans l'élection du président en exercice. Si
une partie de l'establishment américain, qui soutient Trump, devrait
commencer à changer d'avis sur modlaità de son élection, la solution
dell'impeachement commencerait à devenir moins éloignée. Dans
les deux cas, il semble que les risques chairo Trump de manière
cohérente un affaiblissement considérable de sa forme, en particulier
sur le plan interne et aussi entre ceux qui, publiquement le rejoignit
et le soutient. Le deuxième cas majeur est la découverte de l'approvisionnement en pétrole que la Chine a fait à la Corée du Nord. Il
est, bien sûr, un en plein air pour ainsi dire: l'économie de Pyongyang
est épuisé, aussi bien pour sa structure, et les sanctions auxquelles
elle est soumise, sans aide extérieure, le pays aurait déjà échoué. De
la même manière, il était évident que parmi ceux qui violaient les
sanctions, la Chine ne pouvait pas être en dépit des déclarations
pragmatiques. La
surprise de Trump est si faux (si ce ne nous serions en avance sur
l'amateurisme aussi), mais l'histoire montre comment les Etats-Unis, à
ce stade des politiques agricoles du monde, sont de plus en plus isolé,
même par les historiens des alliés de l'OTAN. La
question de la Corée du Nord comme la sécurité mondiale, mais pour les
Américains est une menace pour leur pays et la Maison Blanche semble
encore plus éloigné de ceux qui peuvent faire des pressions pour
refroidir la situation. Si
Washington prendre note que l'union entre les deux Corées est
impossible parce que contraire aux intérêts chinois et impostassero une
politique de relations plus détendues avec Pékin, peut-être le problème
peut commencer à une solution. Au
contraire, un président comme Trump semble être une cible trop facile
pour la Chine et la Russie, pour poursuivre leurs politiques visant à
atteindre leurs objectifs exclusifs. Une
fois de plus, Trump démontre toute son inadéquation et son inexpérience
politique, tant sur le plan national qu'international. Quand
il est temps d'analyser cette période du point de vue historique, le
jugement ne peut être que l'un des pires de l'histoire américaine.
Rússia e China, problemas para Trump
Existem dois fatos relevantes para os Estados Unidos, atualmente. O
primeiro diz respeito a um artigo escrito por Rex Tillerson, atual
secretário de Estado responsável, que apareceu em "The New York Times". O
Secretário de Estado, em uma passagem do documento, afirma que os EUA
não estão em boas condições com Moscou, com o qual, no entanto, deve
colaborar em questões de interesse comum, para a política expansionista
russa, que invadiu a Geórgia e a A
Ucrânia e, acima de tudo, tentou violar a soberania dos estados
ocidentais tentando influenciar "nossas lições" (texto) e as de outras
nações. Esta é uma admissão pública ressonante, que nos próximos dias não pode ser submetida a análises e avaliações muito detalhadas. Tillerson,
escrevendo isto (scripta manent), contradiz Trump, que havia dito
publicamente que confiava nas declarações de Putin, que negavam a
intromissão russa nas eleições presidenciais dos EUA. Então
estamos criando um dualismo que certamente não é convergente entre o
máximo poder monocrático dos EUA e o mais alto representante da política
externa americana. O que isso pode significar? Se
a ação for acordada, devido a uma possível repensação do presidente, o
que esperamos é uma nova deterioração das relações bilaterais entre os
EUA e a Rússia e isso, desconsiderando o que foi proposto Trump na
campanha eleitoral. A
questão poderia levar a uma agudização do confronto entre Oriente e
Ocidente, o que também envolveria os aliados relativos, com todas as
suas conseqüências. Poderia
ser um endereço para o qual Trump poderia ser forçado pelos políticos
militares e profissionais, que nunca viram bem se aproximar de
Washington com Moscou, precisamente por causa da proteção dos interesses
americanos, ameaçados pela política externa agressiva da Rússia. Neste caso, a autonomia de Trump no papel presidencial seria muito reduzida. Se,
no entanto, o que foi afirmado por Tillerson foi um ato deliberadamente
contrário ao Trump, o que é de se esperar é uma guerra dentro do poder
americano, com a facção anti-Trump ladeada pelos investigadores que
investigam a convulsão da Rússia nas eleições do presidente no escritório. Se
uma parte do estabelecimento americano, que apoia Trump, deve começar a
mudar de idéia sobre as modalidades de sua eleição, a solução da
impeachement começaria a se tornar menos remota. Em
ambos os casos, parece que o Trump arrisca consistentemente um
enfraquecimento considerável de sua figura, especialmente no nível
interno e também entre aqueles que o apoiam publicamente e apoiá-lo. O segundo caso principal é a descoberta dos fornecimentos de petróleo que a China fez na Coréia do Norte. É,
é claro, uma descoberta de forma a dizer: a economia de Pyongyang está
em suas últimas pernas, tanto para a sua estrutura, quanto para as
sanções a que está sujeito e sem ajuda externa, o país já falhou. Do
mesmo modo, era evidente que, entre aqueles que violavam as sanções, a
China não poderia estar a despeito das declarações pragmáticas. A
surpresa de Trump é, portanto, falsa (se não fosse, seria confrontado
com muito diletantismo), mas a história sublinha como os Estados Unidos,
nesta fase da política mundial, estão cada vez mais isolados, mesmo
pelos aliados históricos da Aliança do Atlântico. A
questão da Coréia do Norte é sobre a segurança mundial, mas para os
americanos representa uma ameaça para o seu país e a Casa Branca parece
cada vez mais distante daqueles que podem pressionar para resfriar a
situação. Se
Washington reconhecesse que a união entre as duas Coreias é impossível
porque eles eram contrários aos interesses chineses e impuseram uma
política de relações mais relaxadas com Pequim, talvez o problema possa
começar em uma solução. Pelo
contrário, um presidente como o Trump parece ser um alvo muito fácil
para a China e a Rússia, para continuar suas políticas visando alcançar
seus objetivos exclusivos. Mais uma vez, Trump demonstra toda a sua inadequação e inexperiência política, tanto na frente doméstica como internacional. Quando
é hora de analisar este período do ponto de vista histórico, o
julgamento só pode ser um dos piores da história americana.
Россия и Китай, проблемы для Трампа
В наши дни есть два факта, имеющих отношение к Соединенным Штатам. Первое
касается статьи, написанной Рексом Тиллерсоном, нынешним
государственным секретарем, который появился в «Нью-Йорк Таймс». Госсекретарь
в одном отрывке статьи заявляет, что США не в хороших отношениях с
Москвой, с которыми она должна, однако, сотрудничать по вопросам,
представляющим общий интерес, для российской экспансионистской политики,
которая вторглась в Грузию и Украина
и, прежде всего, пыталась нарушить суверенитет западных государств,
пытающихся повлиять на «наши уроки» (текст) и тексты других стран. Это громкий общественный прием, который в ближайшие дни не может быть подвергнут очень подробному анализу и оценке. Тиллерсон,
написав это (scripta manent), противоречит Трампу, который публично
заявил, что доверяет заявлениям Путина, которые отрицают вмешательство
России в президентские выборы в США. Поэтому
мы создаем дуализм, который, безусловно, не сближается между
максимальной монократической властью США и высшим представителем
американской внешней политики. Что это может означать? Если
действие будет согласовано, из-за возможного переосмысления президента,
то, что мы должны ожидать, это дальнейшее ухудшение двусторонних
отношений между США и Россией и это, невзирая на то, что было предложено
Трампом в предвыборной кампании. Этот
вопрос может привести к обострению конфронтации между Востоком и
Западом, в который также будут вовлечены относительные союзники со всеми
вытекающими последствиями. Это
может быть адрес, на который Трамп может быть принужден военными и
профессиональными политиками, которые никогда не видели приближения к
Вашингтону с Москвой именно из-за защиты американских интересов,
находящихся под угрозой агрессивной внешней политики России. В этом случае автономия Трампа в президентской роли будет значительно сокращена. Если,
однако, то, что было подтверждено Тиллерсоном, было актом,
преднамеренно противоречащим Трампу, то, что следует ожидать, является
войной внутри американской власти, а фракция против Трампа окружена
следователями, которые расследуют конвульсию России на выборах президента в должности. Если
часть американского истеблишмента, поддерживающая Трампа, должна начать
менять свое мнение о способах его избрания, то решение импичмента
начнет становиться менее отдаленным. В
обоих случаях кажется, что Трамп постоянно рискует значительным
ослаблением своей фигуры, особенно на внутреннем уровне, а также между
теми, кто публично поддерживает его и поддерживает его. Второй важный случай - открытие поставок нефти, которые Китай сделал в Северную Корею. Это,
конечно, открытие, способное сказать: экономика Пхеньяна находится на
последних ногах, как по своей структуре, так и по санкциям, которым она
подвергается, и без внешней помощи страна уже потерпела неудачу. Точно так же было очевидно, что среди тех, кто нарушил санкции, Китай не мог быть, несмотря на прагматические декларации. Поэтому
сюрприз Трампа является подделкой (если бы не мы были слишком
дилетантами), но в этой истории рассказывается о том, как Соединенные
Штаты на этом этапе мировой политики становятся все более изолированными
даже от исторических союзников Атлантического альянса. Вопрос
о Северной Корее связан с мировой безопасностью, но для американцев это
представляет угрозу для их страны, и Белый дом становится все более
далеким от тех, кто может оказать давление, чтобы охладить ситуацию. Если
бы Вашингтон признал, что союз между двумя Кореями невозможен, потому
что они противоречат интересам Китая и навязывают политику более
расслабленных отношений с Пекином, возможно, проблема может начаться с
решения. Напротив,
такой президент, как Трамп, кажется слишком легким для Китая и России,
для продолжения своей политики, направленной на достижение своих
исключительных целей. И
снова Трамп демонстрирует всю свою неадекватность и политическую
неопытность как на внутреннем, так и на международном фронте. Когда
настало время проанализировать этот период с исторической точки зрения,
решение может быть только одним из худших в истории Америки.
俄羅斯和中國,特朗普的問題
現在有兩個與美國有關的事實。首先是現任副國務卿雷克斯·蒂勒森(Rex Tillerson)在“紐約時報”上發表的一篇文章。國務卿,在腳本通道指出,美國不與莫斯科關係很好,與其中,但是,必須一起在俄羅斯擴張政策,其入侵格魯吉亞和L'共同關心的問題開展工作烏克蘭,而且最重要的是試圖侵犯西方國家試圖影響“我們的教訓”(文本)和其他國家的主權的主權。這是一個響噹噹的公開承認,在接下來的日子裡不能經過非常詳細的分析和評估。蒂勒森寫了這樣的文章,與特朗普相矛盾,特朗普曾公開表示相信普京的言論,否認俄羅斯插手美國總統選舉。因此,我們正在創造一種二元論,這種二元論當然不是美國最高的專制政權和美國外交政策的最高代表之間的共同點。這是什麼意思?如果動作是答應了,因為總統的可能复議,我們希望的是美國和俄羅斯的雙邊關係的進一步惡化,這在競選期間目的是什麼特朗普蔑視。這個問題可能會導致東西方對抗的激化,這也將牽涉到相對的盟友及其後果。這可能是到特朗普可能通過軍事和政治人才,誰沒見過華盛頓和解以及與莫斯科,正是因為美國利益的保護,由俄羅斯咄咄逼人的外交政策損害了被強迫的地址。在這種情況下,特朗普在總統職位上的自主權將大大降低。但是,如果通過蒂勒森做出的指控是故意對比特朗普的行為,有什麼可以預期是內部戰爭到美國的力量,與誰正在調查俄羅斯的含義在選舉調查兩側防特朗普派在總統辦公室。如果支持特朗普的美國機構的一部分,應該開始改變他的選舉模式,那麼解決這個問題的辦法就會開始變得不那麼遙遠了。在這兩種情況下,特朗普總是認為特朗普的數字會大大減弱,特別是在內部以及公開支持他和支持他的人之間。第二個重大事件是中國對朝鮮石油供應的發現。這是,當然,室外可以這麼說:朝鮮的經濟耗盡,無論是它的結構,以及對制裁其所經受,沒有外部援助的國家都已經失敗了。同樣顯而易見的是,在那些違反制裁的國家中,中國不可能不顧實際的聲明。特朗普的驚喜是如此的假(如果不是,我們會提前業餘的太),但故事指出,美國如何,在這個階段,世界農業政策,是越來越孤立,甚至被北約盟國的歷史學家。朝鮮問題是關於世界安全的問題,但是對美國人來說這是對他們國家的威脅,而白宮似乎與那些能夠冷卻局勢的國家越來越遠了。如果華盛頓承認朝韓之間的聯合是不可能的,因為它們違背了中國的利益,並且實行了與北京更為寬鬆的關係的政策,那麼問題也許可以從一個解決辦法開始。恰恰相反,像特朗普這樣的總統似乎是中俄兩國目標的一個很容易的目標,為了實現他們的獨家目標而繼續實施他們的政策。特朗普再一次證明了他在國內和國際上的所有不足和政治經驗。從歷史的角度來看這個時期到底是什麼時候,這個判斷只能是美國歷史上最糟糕的一個。
ロシアと中国、トランプ問題
今日、米国に関連する2つの事実があります。最初の記事は、ニューヨークタイムズに現れた現代副大統領国務長官のレックスティラーソンが書いた記事に関係する。スクリプト通路内国務長官は、米国は、しかし、グルジア、L 'を侵略ロシアの膨脹政策のための共通の関心の問題に協力しなければならないと、モスクワとの良好な条件ではないと述べていますウクライナは、とりわけ、「教訓」(テキスト)や他の国の教訓に影響を与えようとする西側諸国の主権を侵害しようとした。これは非常に詳細な分析と評価を受けることができない公聴会です。ティラーソンこの書き込み(のScriptaのmanent)は、米国大統領のロシア弄りを拒否されたプーチンの発言を信頼するように公に言っていたトランプを、矛盾しています。だから私たちは、最大限のアメリカの独裁政権とアメリカの外交政策の最高の代表者の間に収斂していない二元論を作り出しています。これはどういう意味ですか?アクションが原因社長の可能性再検討のため、合意されている場合は、私たちが期待することは、米国とロシアの間の二国間関係のさらなる悪化であり、この選挙運動中にトランプを意図したものを無視しました。この問題は、東西間の対立をより鮮明にすることにつながる可能性があり、これは相対的な同盟国にも影響を及ぼし、すべての結果をもたらす。トランプは、ロシアの積極的な外交政策によって損なわこそアメリカの利益の保護のため、モスクワとよくワシントン和解を見たことがない軍事的、政治的な専門家、によって強制される可能性がありますするアドレスである可能性があります。この場合、大統領の役割におけるトランプの自治は大幅に縮小されるだろう。しかし、ティラーソンによって作られた疑惑がトランプとは対照的に、意図的行為だった場合、どのようなことが期待できることは選挙でロシアの意味合いを調査している研究者によって挟まれ防止トランプ派で、アメリカのパワーに内部の戦争であります現職大統領。トランプを支持するアメリカの設立者の一部が、彼の選挙の様式について彼の心を変え始めるべきであるならば、弾劾の解決は遠くになり始めるだろう。どちらの場合も、トランプは彼の姿を、特に内面のレベルで、また彼を公的に支持し、彼を支えている人々の間で、かなり弱体化させる危険がある。第2の大きなケースは、中国が北朝鮮に行った石油供給の発見である。それはいわば、もちろん、アウトドアである:平壌の経済は、その構造のため、そしてそれは国がすでに失敗しただろう外部の助けを借りずに、供されるための制裁のために、両方の、排出されます。同じように、制裁に違反した人々の間では、中国は実用的な宣言にもかかわらず存在し得ないことが明らかであった。トランプの驚きは、(それは私たちがあまりにも先にアマチュアリズムのだろうしなかった場合)ので偽のですが、話が指摘どのように米国は、世界の農業政策のこの段階で、ますますさえNATO同盟国の歴史家によって、隔離されています。北朝鮮の問題は世界の安全保障だが、米国にとっては、それは自国に対する脅威であり、ホワイトハウスは状況を冷やすよう圧力をかけることができる人々からますます離れているように見える。ワシントンが、中国の利益に反して北朝鮮とのより緩やかな関係の政策を課したため、南北間の組合が不可能であることを認めようとすれば、問題はおそらく解決で始まる可能性がある。逆に、トランプのような大統領は、中国やロシアにとって独占的な目標を達成するための政策を続けるのは容易ではないようだ。ここでもまた、トランプは、国内と国際の両方の面で、彼の不十分さと政治的経験の浅さを実証している。この時代を歴史的な観点から分析する時が来ると、その判断はアメリカの歴史の中で最悪のものに過ぎない。
روسيا والصين، مشاكل ترامب
هناك اثنان من الحقائق ذات الصلة بالولايات المتحدة، في هذه الأيام. الأول يتعلق بمقال كتبه ريكس تيلرسون، نائب وزير الدولة الحالي، الذي ظهر في صحيفة "نيويورك تايمز". ويذكر
وزير الخارجية، في مقال واحد من الورقة، أن الولايات المتحدة ليست على
علاقة جيدة مع موسكو، ومع ذلك، يجب أن تتعاون في القضايا ذات الاهتمام
المشترك، للسياسة التوسعية الروسية، التي غزت جورجيا و وقد حاولت أوكرانيا، قبل كل شيء، انتهاك سيادة الدول الغربية التي تحاول التأثير على "دروسنا" (النص) وتلك الخاصة بالدول الأخرى. وهذا اعتراف عام مدهش، لا يمكن في الأيام القادمة أن يخضع لتحليلات وتقييمات مفصلة للغاية. يتعارض
تيلرسون، الذي يكتب هذا المقال، مع ترامب، الذي قال علنا أنه كان يثق في
تصريحات بوتين، التي نفت التدخل الروسي في الانتخابات الرئاسية الأمريكية.
لذلك
نحن خلق ثنائية التي هي بالتأكيد ليست متقاربة بين السلطة المونوقراطية
الأمريكية القصوى وأعلى ممثل السياسة الخارجية الأمريكية. ماذا يمكن أن يعني هذا؟ وإذا
تم الاتفاق على هذا الإجراء، بسبب احتمال إعادة النظر في الرئيس، فما يجب
أن نتوقعه هو مزيد من التدهور في العلاقات الثنائية بين الولايات المتحدة
وروسيا وهذا في تجاهل لما اقترحه ترامب خلال الحملة الانتخابية. ويمكن أن يؤدي هذا السؤال إلى شحذ المواجهة بين الشرق والغرب، التي ستشمل أيضا الحلفاء النسبيين، بكل ما يترتب على ذلك من نتائج. يمكن
أن يكون عنوانا يمكن ترامب فيه من قبل السياسيين العسكريين والمهنيين
الذين لم يروا جيدا في الاقتراب من واشنطن مع موسكو، وذلك على وجه التحديد
بسبب حماية المصالح الأمريكية، المعرضة للخطر من قبل السياسة الخارجية
العدوانية الروسية. في هذه الحالة ستقلل ترامب من الحكم الذاتي في الدور الرئاسي إلى حد كبير. ومع
ذلك، إذا كان ما أكده تيلرسون عملا متعمدا في صراع مع ترامب، فإن ما هو
متوقع هو حرب داخل السلطة الأمريكية، مع فصيل مناهضة ترامب يحيط به
المحققون الذين يحققون في تشنج روسيا في الانتخابات من الرئيس في منصبه. إذا
كان جزء من المؤسسة الأمريكية، التي تدعم ترامب، يجب أن تبدأ في تغيير
رأيه حول طرائق انتخابه، فإن حل هذا الاتهام سيصبح أقل بعدا. في
كلتا الحالتين يبدو أن تشايرو أن ترامب يهدد باستمرار ضعف كبير في شخصية
له، وخاصة على المستوى الداخلي وأيضا بين أولئك الذين يؤيدون علنا له
ودعمه. والحالة الرئيسية الثانية هي اكتشاف إمدادات النفط التي قدمتها الصين إلى كوريا الشمالية. وبطبيعة
الحال، يكتشف هذا الاكتشاف بطريقة تقول: إن اقتصاد بيونغ يانغ يقع على آخر
أرجله، سواء بالنسبة لهيكله أو للعقوبات التي يتعرض لها، وبدون مساعدة
خارجية كان البلد قد فشلت بالفعل. وبنفس الطريقة كان من الواضح أنه من بين الذين انتهكوا الجزاءات، لا يمكن أن تكون الصين على الرغم من الإعلانات العملية. وبالتالي
فإن مفاجأة ترامب وهمية (إذا لم تكن نكون متهورين جدا)، ولكن القصة تبرز
كيف أن الولايات المتحدة، في هذه المرحلة من السياسة العالمية، تزداد عزلة،
حتى من قبل الحلفاء التاريخيين لحلف الأطلسي. إن
مسألة كوريا الشمالية تتعلق بالأمن العالمي، ولكن بالنسبة للأميركيين تمثل
تهديدا لبلدهم، ويبدو أن البيت الأبيض بعيد المنال عن أولئك الذين يمكنهم
الضغط لتهدئة الوضع. واذا
اعترفت واشنطن بان الاتحاد بين الكوريتين مستحيل لانها تتعارض مع المصالح
الصينية وفرضت سياسة علاقات اكثر ارتياحا مع بكين، فربما تبدأ المشكلة فى
حل. على العكس من ذلك، يبدو أن رئيس مثل ترامب من السهل جدا استهداف الصين وروسيا، لمواصلة سياساتها الرامية إلى تحقيق أهدافها الحصرية. ومرة أخرى، يوضح ترامب عدم كفايته وقلة خبرته السياسية، سواء على الصعيد المحلي أو على الصعيد الدولي. وعندما يحين الوقت لتحليل هذه الفترة من وجهة النظر التاريخية، لا يمكن أن يكون الحكم إلا واحدا من أسوأ تاريخ أمريكا.
venerdì 22 dicembre 2017
Le Nazioni Unite votano contro a Gerusalemme capitale di Israele
Il voto delle Nazioni Unite, contro il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele, segna il punto più basso dell’autorevolezza e del peso diplomatico statunitense. Sono stati ben 128 i paesi che hanno votato a favore del testo della risoluzione delle Nazioni Unite, che rifiutava la dichiarazione del presidente americano per il riconoscimento di Gerusalemme come acpitale dello stato israeliano. Tra i 128 paesi ci sono anche rivali degli Stati Uniti, ma sopratutto, ed è questa la rilevanza politica estrema, ci sono nazioni tradizionalmente alleate di Washington. Contro la risoluzione delle Nazioni Unite è arrivato il voto scontato di Tel Aviv, che si è sommato a piccoli paesi, timorosi di non ricevere più gli aiuti americani. Per Trump e la sua amministrazione una sconfitta totale, che pone gli Stati Uniti in una sorta di isolamento diplomatico e che, come conseguneza, ha quella di diminuire molto il suo peso politico nello scenario internazionale. Trump commette, quindi, l’ennesimo errore diplomatico, dimostrando di non essere un bravo calcolatore e questa vicenda evidenzia tutto il dilettantismo con il quale l’amministrazione della Casa Bianca pretende di gestire le questioni internazionali. Il presidente americano , con questa mossa effettuato insieme al governo di Tel Aviv, credeva di effettuare un colpo ad effetto in grado di distogliere l’attenzione dai problemi interni e che lo permettesse di accreditarlo come protagonista della vita internazionale. Mai scelta fu più sbagliata: la sconfitta diplomatica americana, subita nella sede delle Nazioni Unite, non ha, probabilmente precedenti ed evidenzia tutto il declino della nazione americana a causa di una leadership inadatta ed improvvisata; tutto questo anche se la decisione assunta dai 128 paesi non ha una valenza vincolante e non impedirà a Washington di insediare la sua ambasciata a Gerusalemme. Ma proprio questo aspetto rende ancora più pesante la perdita di prestigio internazionale subita dagli Stati Uniti. Anche perchè le ragioni di questo voto non sono solo politiche, ma principalmente fondate sulle norme del diritto internazionale, violate in modo così inconsulto da Trump e dalla sua amministrazione. La Casa Bianca ha perso l’occasionedi gestire la questione palestinese, e quello sarebbe stato, invece, un punto molto rilevante anche per una presidenza insufficiente come quella di Trump; con questa decisione gli USA non potranno più porsi nel ruolo di mediatore tra palestinesi ed israeliani, perchè ormai troppo sbilanciati a favore di questi ultimi. Non si sa se questa scelta rientri nel programma elettorale di Trump, certo è che ora gli USA non sembrano potere più ambire al primo posto della scena diplomatica, proprio per la mancanza di una condotta equilibrata ed anche per la deficienza di esperienza internazionale, dovuta anche a nomine inadatte all’interno del corpo diplomatico statunitense. Dal punto di vista più peculiare della questione è impensabile oltrepassare le dieci risoluzioni del Consiglio di sicurezza, quindi firmate anche dagli USA, che risalgono ancora al 1967, ma che sono ancora valide e dove si stabilisce che la questione di Gerusalemme deve essere risolta in modo congiunto all’interno dell’intera questione israelo-palestinese. Quindi una eventuale decisione unilaterale, da una parte o dall’altra, non avrà valore. Al premier israeliano, che ha già intrapreso questa strada in disprezzo degli accordi, si aggiunge così il presidente americano, abbandonando il senso di legalità che poteva lasciare ancora spazio per il ruolo statunitense nel mondo. Infine la reazione della ambasciatrice USA alle Nazioni Unite, rappresenta il senso di frustrazione dell’amministrazione per essere stati sconfitti in maniera così plateale e la minaccia mafiosa di non fornire più aiuti a chi ha votato a favore della risoluzione, getta ulteriore discredito sulla Casa Bianca incapace di accettare posizioni diverse dalla propria.
The United Nations vote against Jerusalem as the capital of Israel
The UN vote against the recognition of Jerusalem as the capital of Israel marks the lowest point of US diplomacy and diplomacy. 128
countries have voted in favor of the text of the UN resolution, which
rejected the US president's declaration for the recognition of Jerusalem
as an acpital of the Israeli state. Among
the 128 countries there are also rivals of the United States, but above
all, and this is the extreme political importance, there are nations
traditionally allied with Washington. Against
the resolution of the United Nations came the discounted vote of Tel
Aviv, which is added to small countries, fearful of not receiving
American aid. For
Trump and his administration a total defeat, which places the United
States in a sort of diplomatic isolation and which, as a conseguneza,
has to greatly diminish its political weight in the international
scenario. Trump
commits, therefore, yet another diplomatic error, proving not to be a
good computer and this story highlights all the dilettantism with which
the administration of the White House claims to manage international
issues. The
American president, with this move made together with the government of
Tel Aviv, believed to make a coup to effect able to divert attention
from internal problems and that allowed him to accredit him as a
protagonist of international life. Never
choice was more wrong: the American diplomatic defeat, suffered at the
United Nations headquarters, has not, probably precedent and highlights
all the decline of the American nation because of an improper and
improvised leadership; all
this even if the decision taken by the 128 countries is not binding and
will not prevent Washington from setting up its embassy in Jerusalem. But precisely this aspect makes the loss of international prestige suffered by the United States even more serious. Also
because the reasons for this vote are not only political, but mainly
based on the rules of international law, violated in such an unconscious
manner by Trump and his administration. The
White House has lost the occasion to manage the Palestinian question,
and that would have been, on the other hand, a very important point even
for an insufficient Presidency like that of Trump; with
this decision the US will no longer be able to act as a mediator
between Palestinians and Israelis, because they are now too unbalanced
in favor of the latter. It
is not known if this choice is part of Trump's electoral program, of
course it is now that the US does not seem to be able to aspire to the
first place in the diplomatic scene, due to the lack of balanced conduct
and also due to the lack of international experience, also due to unsuitable appointments within the US diplomatic corps. From
the most peculiar point of view of the question it is unthinkable to go
beyond the ten resolutions of the Security Council, then signed also by
the USA, which date back to 1967, but which are still valid and where
it is established that the Jerusalem question must be resolved joint within the entire Israeli-Palestinian issue. So a possible unilateral decision, on one side or the other, will have no value. The
Israeli premier, who has already taken this path in contempt of the
agreements, adds the American president, abandoning the sense of
legality that could still leave space for the US role in the world. Finally,
the reaction of the US ambassador to the UN, represents the frustration
of the administration for being so blatantly defeated and the mafia
threat of not providing more aid to those who voted in favor of the
resolution, casts further discredit on the White House unable to accept positions other than his own.
El voto de las Naciones Unidas contra Jerusalén como la capital de Israel
El
voto de la ONU contra el reconocimiento de Jerusalén como la capital de
Israel marca el punto más bajo de la diplomacia y la diplomacia de
Estados Unidos. 128
países han votado a favor del texto de la resolución de la ONU, que
rechazó la declaración del presidente de los Estados Unidos para el
reconocimiento de Jerusalén como una capital del estado israelí. Entre
los 128 países también hay rivales de los Estados Unidos, pero sobre
todo, y esta es la extrema importancia política, hay naciones
tradicionalmente aliadas con Washington. Contra
la resolución de las Naciones Unidas vino el voto descontado de Tel
Aviv, que se agrega a los países pequeños, temeroso de no recibir ayuda
estadounidense. Para
Trump y su administración una derrota total, lo que pone los EE.UU. en
una especie de aislamiento diplomático y que, por lo tanto, tiene el
mismo disminuir su peso político en la escena internacional. Trump
se compromete, a continuación, el diplomático otro error, demostrando
ser una buena calculadora y esta historia muestra toda la primitivos de
trabajo con la que la administración de la Casa Blanca pretende manejar
los asuntos internacionales. El
presidente de Estados Unidos, con este movimiento hecho con el gobierno
israelí, cree que hace un efecto de tiro posible para desviar la
atención de los problemas internos y que permitiría acreditándolo como
la estrella de la vida internacional. Nunca
fue más errónea la elección: la derrota diplomática estadounidense,
sufrida en la sede de las Naciones Unidas, no tiene, probablemente
precedente y pone de relieve todo el declive de la nación estadounidense
debido a un liderazgo impropio e impropio; todo
esto incluso si la decisión tomada por los 128 países no es vinculante y
no impedirá que Washington establezca su embajada en Jerusalén. Pero precisamente este aspecto hace que la pérdida de prestigio internacional que sufren los Estados Unidos sea aún más grave. También
porque las razones de esta votación no son solo políticas, sino que se
basan principalmente en las reglas del derecho internacional, violadas
de manera inconsciente por Trump y su administración. La
Casa Blanca ha perdido la ocasión de manejar la cuestión palestina, y
ese habría sido, por otro lado, un punto muy importante incluso para una
Presidencia insuficiente como la de Trump; con
esta decisión, Estados Unidos ya no podrá actuar como mediador entre
palestinos e israelíes, porque ahora están demasiado desequilibrados a
favor de este último. No
se sabe si esta opción está dentro del programa electoral de Trump, lo
cierto es que los EE.UU. ya no parece aspirar al poder en la parte
superior de la escena diplomática, debido a la falta de una conducta
equilibrada y también por la insuficiencia de la experiencia
internacional, también se debe a nombramientos inadecuados dentro del cuerpo diplomático de los Estados Unidos. Desde
la perspectiva única de la materia no se puede pensar más allá de los
diez resoluciones del Consejo de Seguridad, y también firmado por los
EE.UU., que se remontan a 1967, pero siguen siendo válidos y que afirma
que la cuestión de Jerusalén debe ser resuelta con el fin conjunta en todo el tema israelí-palestino. Entonces, una posible decisión unilateral, de un lado o del otro, no tendrá valor. El
primer ministro israelí, que ya ha tomado este camino en desacato de
los acuerdos, agrega al presidente estadounidense, abandonando el
sentido de legalidad que todavía podría dejar espacio para el papel de
Estados Unidos en el mundo. Por
último, la reacción del embajador de Estados Unidos ante las Naciones
Unidas, es la sensación de frustración con la administración siendo
derrotado de una manera tan evidente y la mafia amenaza con no
proporcionar ayuda a los que han votado a favor de la resolución,
cobertizos desacreditar aún más la Casa Blanca incapaz de aceptar posiciones distintas a la suya.
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