Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
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mercoledì 31 luglio 2013
埃及是不是兩極
雖然凱瑟琳·阿什頓,歐盟代表,會見了被趕下台的總統穆爾西在秘密的地方,它是由軍隊把守,埃及局勢正在經歷一個不穩定的平衡的時刻。排斥反應,其中穆爾西會也反复的歐盟代表,穆斯林兄弟民族團結政府的參與給了綠燈,它不改變,總是看到軍隊捍衛世俗國家一個情況,一貫反對宗派勢力,從事消耗鬥爭。它來得如此造成這樣的局面沒有明顯的出路,軍隊不能維持很長時間,因為受到國際社會的壓力,但伊斯蘭主義者組織和後勤問題從長遠來看似乎是不切實際的固執。這種情況下,內戰選項仍然在地平線上,但是,這並不符合任何一方,在觀察家眼中的概括衝突的兩股力量,似乎已經壟斷了全國的場景中的一種兩極分裂的局面。事實上,在埃及社會結構是一個可能的第三條道路,當然是少數,但是這不應該被低估的光學分辨率為兩大勢力之間的分歧。厭惡是系統的軍事足跡,世俗的,儘管設置的懺悔,政府卻忽略了需要國家伊斯蘭埃及,使得越來越多的信徒。在他們的注意力和他們的要求的政治類缺席的中心,有5%擁有一個國家,大多數國家財富的經濟條件的改善,而多數的人口低於貧困水平降低。但只有改善經濟條件,從而減少了深刻的社會不平等沒有考慮充分,使用的穆巴拉克倒台以來,沒有改變,也不與穆斯林兄弟會,也不能與軍政府的政治和社會權利,而不增加。埃及仍是一個國家裡的記者是不是免費的,他們的行為準軍事團體和腐敗猖獗。為了協調這些需求主要是4月6日青年運動和革命的社會主義者。足跡政策的鬥爭方法是很明顯的,因為罷工和上街抗議,拒絕專制的做法軍隊的上層對陣雙方,經常會損害穆巴拉克政權保留的動態,但不是這樣的軍隊和伊斯蘭化的過程中,由穆斯林兄弟會和他們的盟友,沙拉菲派,誰背叛了選舉任務,使國家走出衰退,並通過它向世界開放的傳播權利的機構動心。反對穆巴拉克的示威中的經驗,在2010年,給這項運動有一定的行動能力,只限於小規模的力量,如果兩大隊相比。風險是,通過比較的時刻,本質上是二元的被粉碎,但是,解釋腳本剛性不足,這種運動也能開出爭的戰略空間內進行調解,以軍隊和伊斯蘭主義者之間的對話。 TRAI兩個與後者的親和力是深刻的分歧在他們各自的目標變得更加困難,而經濟改革與軍方對話可以打開相關的溝通渠道。這還有待觀察是否在這些運動的領導,也有另類的個性,能夠應對和管理的情況下,在一個務實的人可以去超越政治主張的歸屬感。如果這些功能將進一步顯現,那麼這些第三方力量的作用可以是任何東西,但邊際。
مصر ليست القطبين
بينما كاثرين أشتون، بالنيابة عن الاتحاد الأوروبي، واجتمع مع الرئيس مرسي المخلوع في مكان سري حيث يخضع لحراسة من قبل الجيش، والوضع في مصر تشهد لحظة توازن الهش. رفض، الذي من شأنه أيضا أن تتكرر مرسي ممثل الاتحاد الأوروبي، لإعطاء الضوء الأخضر لمشاركة الإخوان مسلم لتشكيل حكومة وحدة وطنية، فإنه لا يغير من الوضع الذي يرى دائما الجيش في الدفاع عن الدولة العلمانية، عارضت دائما القوى الطائفية، وتشارك في صراع الاستنزاف. جاء ذلك من اجل خلق حالة مع عدم وجود مخرج واضح، أن الجيش لا يمكن الحفاظ طويلا بسبب تعرض للضغوط الدولية، ولكن أيضا حيث تعنت الإسلاميين يبدو غير عملي على المدى البعيد لمشاكل تنظيمية ولوجستية. هذا السيناريو، حيث لا يزال خيار الحرب الأهلية في الأفق، ولكن هذا ما لا يتناسب مع أي من الطرفين، في نظر المراقبين الخطوط العريضة لحالة الصراع بين قوتين التي يبدو أنها قد احتكرت الساحة الوطنية في نوع من تقسيم ثنائي القطب. في الواقع في النسيج الاجتماعي المصري هناك طريق ثالث ممكن، وبالتأكيد أقلية، ولكن ذلك لا ينبغي الاستهانة به في قرار بصري من الخلافات بين اثنين من القوى الرئيسية. النفور هو نظام البصمة العسكرية، وإن كانت علمانية، هو وضع المذهبية، التي كانت الحكومة قد أهملت احتياجات البلاد لأسلمة مصر، وتبذل المزيد والمزيد من المتحولين. في مركز اهتمامها ومطالبهم لفئة سياسية غائبة، وهناك تحسين الأحوال الاقتصادية للبلد حيث تمتلك 5٪ معظم الثروة الوطنية، بينما يتم تقليل أغلبية من السكان تحت مستوى الفقر . ولكن فقط تحسين الأحوال الاقتصادية وبالتالي تقليل الفوارق الاجتماعية العميقة لا تعتبر كافية، دون زيادة استخدام الحقوق السياسية والاجتماعية، والتي لم تتغير منذ سقوط مبارك، ولا مع جماعة الإخوان مسلم، ولا مع المجلس العسكري. مصر لا تزال بلدا حيث الصحافة ليست حرة، حيث أنها تعمل الجماعات شبه العسكرية والفساد على نطاق واسع. لتنسيق هذه الاحتياجات هي في المقام الأول لحركة شباب 6 ابريل والاشتراكيين الثوريين. سياسة البصمة هو واضح لأن أساليب النضال هي الإضرابات والاحتجاجات في الشوارع ضد جانبي الذي رفض نهج المطلقة المناصب العليا في الجيش، في كثير من الأحيان للخطر من قبل نظام مبارك والتي تحتفظ ديناميكية، ولكن ليس الجيش على هذا النحو وعملية أسلمة المؤسسات يجرب من جماعة الإخوان مسلم وحلفائهم السلفيين، الذين خانوا الولاية الانتخابية لاخراج البلاد من الركود وفتحه على العالم من خلال انتشار الحقوق. الخبرة المكتسبة في المظاهرات ضد مبارك، في عام 2010، أعطت هذه الحركة قدرة معينة للعمل، وقلة فقط من صغر حجم القوات المتاحة إذا ما قورنت مع تلك اثنين من المنتخبات الكبيرة. والخطر هو أن من تسحقه المقارنة، والتي لحظة هو ثنائى أساسا، ومع ذلك، تفسير النصي أقل جمودا، هذه الحركة يمكن نحت من خلاف داخل الفضاء الاستراتيجي للتوسط في الحوار بين الجيش والإسلاميين. تري اثنين تقارب مع أن هذا الأخير هو أكثر صعوبة بكثير بالنسبة للخلافات عميقة في أهداف كل منهما بينما مع الحوار العسكري على الإصلاحات الاقتصادية يمكن أن تفتح قنوات اتصال ذات الصلة. ويبقى أن نرى ما إذا كان في قيادة هذه الحركات هناك شخصيات بديلة قادرة على التأقلم وإدارة المواقف في عملي الذي يمكن أن تذهب إلى أبعد من المطالبات السياسية بالانتماء. إذا هذه القدرات موجودة وسوف تظهر، ثم دور هذه القوات ثالث يمكن أن يكون أي شيء ولكن هامشية.
Gli USA vogliono concludere entro nove mesi il processo di pace tra Isreale e Palestina
L’accordo per trovare un compromesso che possa instaurare la pace tra israeliani e palestinesi entro nove mesi, costituisce la premessa per affrontare in tempi celeri quello che non è riuscito in diversi anni. L’affermazione, sottoscritta dalle due parti in causa, potrebbe suscitare enorme entusiasmo se non si fosse consci dell’enorme difficoltà, non solo della tempistica predisposta ma anche degli ostacoli oggettivi che ci sono sul percorso del progetto di pace. I primi a rendersi conto di queste difficoltà sono proprio coloro che spingono maggiormente per la conclusione definitiva delle trattativa: gli Stati Uniti. Obama, fin dal suo primo mandato, ha messo tra i suoi obiettivi di politica estera la pacificazione e quindi la conclusione della questione tra Israele e Palestina. I ripetuti fallimenti del processo di pace, che ha subito numerose interruzioni, sono però dovute, anche all’atteggiamento troppo morbido del presidente americano nei confronti dell’esecutivo di Tel Aviv, che con la politica degli insediamenti ha compromesso il dialogo con i dirigenti palestinesi. Quello che ne è conseguito è esplicitato dalla quantità di tempo trascorso, quasi tre anni, di interruzione dei negoziati, che sono stati soltanto il culmine di un conflitto storico che dura ormai da troppo. Il Segretario di Stato statunitense, John Kerry, ha incontrato i rispettivi rappresentanti delle due parti, Tzipi Livni per Israele e Saeb Kerat per i palestinesi, in un clima definito positivo e costruttivo, rimandando il prossimo incontro entro due settimane in territorio israeliano o palestinese. Il requisito fondamentale sul quale si deve basare la trattativa, è per gli americani, la creazione dei due stati indipendenti, soluzione a grandi linee appoggiata anche dai palestinesi, mentre per gli israeliani occorre fare qualche distinzione. Se i settori della società di Israele più progressisti sono pienamente a favore di questa soluzione, i dubbi più forti, malgrado le dichiarazioni della Livni, riguardano il governo di Tel Aviv, che non appare coeso sulla creazione di uno stato palestinese. Occorre ricordare che i punti fermi per i palestinesi per la creazione del proprio stato sono l’unione geografica, in modo da creare la continuità territoriale, tra Cisgiordania e Gaza e la restituzione dei territori indebitamente presi dagli israeliani per la costruzione delle colonie. All’interno del governo di Israele c’è, però, un partito che è stato fondato proprio per la difesa degli insediamenti ed inoltre alcuni esponenti dell’esecutivo riterrebbero addirittura superata la soluzione dei due stati all’interno dello stesso territorio. La presenza di queste posizioni, ampiamente conosciuta dagli USA, renderebbe, evidentemente, più difficile e meno lineare la trattativa, soprattutto nei tempi indicati e preferiti da Washington, che ha necessità, per ragioni di politica internazionale legati agli sviluppi mediorientali, a chiudere più in fretta possibile e trovare quindi un accordo che assicuri stabilità alla regione. Un fattore ulteriore di possibile turbativa è il comportamento delle parti più estreme delle due parti, che possono compiere azioni di provocazione per minare sul nascere il fragile equilibrio sul quale si basa l’avvio delle trattative. Il pericolo è concreto perché esistono settori politici, sia in Israele, che in Palestina, contrari ad ogni accordo con la parte avversa, in nome di una battaglia da portare avanti per annientare l’avversario. Non si tratta della maggioranza ne dell’una, ne dell’altra parte, tuttavia esistono movimenti fortemente motivati in entrambi gli schieramenti, che non gradiscono la convivenza dei due popoli. Il primo passo per avviare in modo sicuro e positivo le trattative è isolare queste parti minoritarie, ma che detengono una grande capacità di azione e mobilitazione, in grado di influenzare negativamente il processo di pace appena iniziato.
The U.S. wants to conclude within nine months of the peace process between Palestine and Isreal
The agreement to find a compromise that would establish peace between Israelis and Palestinians within nine months, is a prerequisite for dealing in quick times what he could not in several years. The statement, signed by the two parties, could arouse great enthusiasm had he not aware of the enormous difficulties, not only prepared but also the timing of the objective obstacles that are on the path of peace project. The first to become aware of these difficulties are those who push more to the final conclusion of the negotiations: the United States. Obama, since his first term, has among its foreign policy objectives pacification and then the conclusion of the matter between Israel and Palestine. The repeated failures of the peace process, which was frequently interrupted, however, are due also to the attitude of the American president too soft in relation to the executive of Tel Aviv, with the settlement policy that has compromised the dialogue with the Palestinian leadership . What they have achieved is explained by the amount of time spent almost three years of interruption of the negotiations, which were only the culmination of a historical conflict that has lasted too. The U.S. Secretary of State, John Kerry, met with their representatives of the two parties, Tzipi Livni for Israel and Saeb Kerat for the Palestinians, in a climate defined positive and constructive, postponing the next meeting within two weeks in Israel or Palestine. The basic requirement on which to base the negotiations, it is for the Americans, the creation of two independent states, solution broadly supported also by the Palestinians, and the Israelis must make some distinction. If the sectors of Israeli society most progressives are fully in favor of this solution, doubts stronger, despite the statements of Livni, concern the government in Tel Aviv, which does not appear cohesive on the creation of a Palestinian state. It should be noted that the fixed points for the Palestinians for the creation of their own state are the union region, so as to create territorial contiguity between the West Bank and Gaza and the return of territories unduly taken by Israeli settlement construction. Within the Israeli government is, however, a party that was founded just for the defense of the settlements and also some members of the executive would feel even exceeded the two-state solution within the same territory. The presence of these positions, widely known by the U.S., would, of course, more difficult and less linear negotiation, especially at the times indicated and preferred by Washington, which need, for reasons of international policy developments related to the Middle East, to close more quickly as possible and then find an agreement that will ensure stability in the region. A further factor which could impair the behavior of the most extreme of the two parties, which can make provocative actions to undermine the fragile balance in the bud which is based on the opening of negotiations. The danger is real because there are policy areas, both in Israel and Palestine, opposed to any agreement with the opposing party, in the name of a battle to carry on to annihilate the opponent. This is not the majority will of the one, I the other hand, however, there are highly motivated movements on both sides, they do not like the coexistence of the two peoples. The first step to start in a safe and positive negotiations is to isolate these parts minority, but they hold a great capacity for action and mobilization, can negatively affect the peace process has just begun.
Los EE.UU. quiere concluir el plazo de nueve meses a partir del proceso de paz entre Palestina e Isreal
El acuerdo para encontrar una solución de compromiso que establezca la paz entre israelíes y palestinos en los nueve meses, es un requisito previo para la negociación de tiempos rápidos lo que no pudo en varios años. El comunicado, firmado por las dos partes, podría despertar un gran entusiasmo no tenía conciencia de las enormes dificultades, no sólo preparado, sino también la oportunidad de los obstáculos objetivos que están en el camino del proyecto de paz. El primero en tomar conciencia de estas dificultades son los que empujan más a la conclusión final de las negociaciones: los Estados Unidos. Obama, desde su primer mandato, tiene entre sus objetivos de política exterior de la pacificación y la conclusión del asunto entre Israel y Palestina. Los repetidos fracasos del proceso de paz, que fue interrumpido con frecuencia, sin embargo, se deben también a la actitud del presidente de Estados Unidos demasiado blando en relación con el Ejecutivo de Tel Aviv, con la política de asentamientos que ha puesto en peligro el diálogo con los dirigentes palestinos . Lo que han logrado se explica por la cantidad de tiempo que pasó casi tres años de interrupción de las negociaciones, que fueron sólo la culminación de un conflicto histórico que ha durado demasiado. El Secretario de Estado de EE.UU., John Kerry, se reunió con los representantes de los dos partidos, Tzipi Livni para Israel y Saeb Kerat para los palestinos, en un clima definido positivo y constructivo, el aplazamiento de la próxima reunión dentro de dos semanas en Israel o Palestina. El requisito básico en el que basar las negociaciones, es para los estadounidenses, la creación de dos estados independientes, solución ampliamente apoyados también por los palestinos y los israelíes deben hacer algunas distinciones. Si los sectores de la sociedad israelí la mayoría de los progresistas están totalmente a favor de esta solución, las dudas más fuerte, a pesar de las declaraciones de Livni, la preocupación del gobierno de Tel Aviv, que no parece coherente en la creación de un Estado palestino. Cabe señalar que los puntos fijos de los palestinos para la creación de su propio estado son la región sindical, a fin de crear continuidad territorial entre Cisjordania y Gaza y la devolución de los territorios indebidamente tomadas por la construcción de asentamientos israelíes. Dentro del gobierno israelí, sin embargo, un partido que se fundó sólo para la defensa de los asentamientos, así como algunos miembros de la ejecutiva se sentirían incluso superó la solución de dos estados en el mismo territorio. La presencia de estas posiciones, ampliamente conocido por los EE.UU., sería, por supuesto, más difícil y menos lineal de negociación, sobre todo en los tiempos indicados y preferido por Washington, que es necesario, por razones de evolución de las políticas internacionales relacionadas con el Medio Oriente, para cerrar más más rápido posible y luego encontrar un acuerdo que garantice la estabilidad en la región. Otro factor que podría afectar el comportamiento de los más extremos de las dos partes, que pueden hacer actos de provocación para socavar el frágil equilibrio en el brote que se basa en la apertura de negociaciones. El peligro es real, porque hay ámbitos políticos, tanto en Israel y Palestina, que se oponen a cualquier acuerdo con la otra parte, en el nombre de una batalla para llevar a aniquilar al adversario. Esta no es la voluntad mayoritaria de la una, la otra parte, sin embargo, hay movimientos muy motivados en ambos lados, que no les gusta la coexistencia de los dos pueblos. El primer paso para iniciar las negociaciones de un seguro y positivo es aislar estas partes minoría, pero tienen una gran capacidad de acción y movilización, puede afectar negativamente al proceso de paz acaba de comenzar.
Die USA wollen innerhalb von neun Monaten den Friedensprozess zwischen Palästina und Isreal schließen
Die Vereinbarung, um einen Kompromiss, der den Frieden zwischen Israelis und Palästinensern innerhalb von neun Monaten würde etablieren zu finden, ist eine Voraussetzung für den Umgang in schnelle Zeiten, was er konnte nicht in mehreren Jahren. Die Aussage, die von den beiden Parteien unterzeichnet, konnte wecken Begeisterung hatte er keine Kenntnis von den enormen Schwierigkeiten, nicht nur bereit, sondern auch das Timing der objektive Hindernisse, die auf dem Weg des Friedens-Projekt sind. Die ersten, die sich dieser Schwierigkeiten bewusst sind diejenigen, die mehr drücken, um den endgültigen Abschluss der Verhandlungen: die Vereinigten Staaten. Obama, seit seiner ersten Amtszeit, hat unter seinen außenpolitischen Zielen Befriedung und dann den Abschluss der Angelegenheit zwischen Israel und Palästina. Die wiederholten Ausfälle des Friedensprozesses, die häufig unterbrochen wurde, sind jedoch auch aufgrund der Haltung des amerikanischen Präsidenten zu weich gegenüber der Exekutive von Tel Aviv, mit der Siedlungspolitik, die den Dialog kompromittiert wurde mit der palästinensischen Führung . Was sie erreicht haben, wird durch die Menge der Zeit erklärt verbrachte fast drei Jahren der Unterbrechung der Verhandlungen, die nur waren der Höhepunkt eines historischen Konflikt, der zu gedauert hat. Die US-Außenministerin, John Kerry, traf sich mit ihren Vertretern der beiden Parteien, Tzipi Livni für Israel und Saeb Kerat für die Palästinenser, in einem Klima definiert positive und konstruktive, Aufschub der nächsten Sitzung innerhalb von zwei Wochen in Israel oder Palästina. Die Grundvoraussetzung, auf denen die Verhandlungen basieren, ist es für die Amerikaner, die Schaffung von zwei unabhängigen Staaten-Lösung weitgehend auch von den Palästinensern unterstützt, und die Israelis müssen einige Unterscheidung zu treffen. Wenn die Sektoren der israelischen Gesellschaft am meisten Progressiven voll sind für diese Lösung, zweifelt stärker, trotz der Aussagen von Livni, die Sorge der Regierung in Tel Aviv, die nicht angezeigt wird Zusammenhalt über die Schaffung eines palästinensischen Staates. Es sollte angemerkt werden, dass die Fixpunkte für die Palästinenser für die Erstellung ihres eigenen Staates die Gewerkschaft Region sind, um so einen territorialen Zusammenhalt zwischen dem Westjordanland und dem Gazastreifen und die Rückkehr der Gebiete zu Unrecht von den israelischen Siedlungsbau genommen zu schaffen. Innerhalb der israelischen Regierung ist jedoch überschritten eine Partei, die nur für die Verteidigung der Siedlungen und auch einige Mitglieder der Exekutive fühlen würde sogar gegründet wurde die Zwei-Staaten-Lösung im gleichen Gebiet. Das Vorhandensein dieser Positionen, die weithin von den USA bekannt ist, wäre natürlich, angegeben härter und weniger linear Verhandlungen, vor allem zu den Zeiten, und bevorzugt von Washington, die müssen aus Gründen der internationalen politischen Entwicklungen im Zusammenhang mit dem Nahen Osten, um mehr schließen schnell wie möglich zu finden und dann eine Vereinbarung, die Stabilität in der Region zu gewährleisten. Ein weiterer Faktor, der das Verhalten der extremsten der beiden Parteien, die mit provozierenden Aktionen, um die fragile Gleichgewicht in der Knospe, die auf die Aufnahme von Verhandlungen basiert untergraben kann beeinträchtigt. Die Gefahr ist real, weil es politischen Bereichen, sowohl in Israel und Palästina, im Gegensatz zu einer Vereinbarung mit der gegnerischen Partei, die im Namen des Kampfes zu tragen, um den Gegner zu vernichten sind. Dies ist nicht die Mehrheit der einen, ich die andere Hand, jedoch gibt es hoch motivierte Bewegungen auf beiden Seiten, haben sie nicht, wie das Zusammenleben der beiden Völker. Der erste Schritt in eine sichere und positive Verhandlungen beginnen, um diese Teile zu isolieren Minderheit, aber sie halten eine große Kapazität für Aktion und Mobilisierung, kann sich negativ auf den Friedensprozess hat gerade erst begonnen.
Les États-Unis veulent conclure un délai de neuf mois du processus de paix entre la Palestine et Isreal
L'accord de trouver un compromis qui permettrait d'établir la paix entre Israéliens et Palestiniens dans les neuf mois, est une condition préalable pour faire face en temps rapides ce qu'il ne pouvait en plusieurs années. La déclaration, signée par les deux parties, pourrait susciter un grand enthousiasme n'avait-il pas conscients des énormes difficultés, non seulement préparé, mais également le calendrier des obstacles objectifs qui sont sur la voie d'un projet de paix. Le premier à prendre conscience de ces difficultés sont ceux qui poussent plus à la conclusion finale des négociations: les États-Unis. Obama, depuis son premier mandat, a parmi ses objectifs la politique étrangère pacification et la conclusion de l'affaire entre Israël et la Palestine. Les échecs répétés du processus de paix, qui a été fréquemment interrompu, cependant, sont dus aussi à l'attitude du président américain trop mou par rapport à l'exécutif de Tel-Aviv, avec la politique de colonisation qui a compromis le dialogue avec la direction palestinienne . Ce qu'ils ont réalisé est expliqué par la quantité de temps passé près de trois ans d'interruption des négociations, qui n'étaient que l'aboutissement d'un conflit historique qui a duré trop. La secrétaire d'Etat américaine, John Kerry, a rencontré les représentants des deux parties, Tzipi Livni pour Israël et Saeb Kerat pour les Palestiniens, dans un climat définie positive et constructive, le report de la prochaine réunion dans les deux semaines en Israël ou en Palestine. L'exigence de base sur laquelle fonder les négociations, il est pour les Américains, la création de deux Etats indépendants, solution largement soutenus également par les Palestiniens et les Israéliens doivent faire une certaine distinction. Si les secteurs de la société la plus progressistes israéliens sont pleinement en faveur de cette solution, les doutes fort, malgré les déclarations de Livni, le souci du gouvernement de Tel-Aviv, qui ne semble pas cohérente sur la création d'un Etat palestinien. Il convient de noter que les points fixes pour les Palestiniens pour la création de leur propre Etat sont la région d'union, afin de créer une continuité territoriale entre la Cisjordanie et Gaza et le retour des territoires indûment prises par la construction de colonies israéliennes. Au sein du gouvernement israélien est, cependant, un parti qui a été fondé juste pour la défense des colonies et aussi quelques membres de l'exécutif se sentiraient même dépassé la solution à deux Etats dans le même territoire. La présence de ces positions, largement connu par les Etats-Unis, serait, bien sûr, la négociation plus difficile et moins linéaire, en particulier aux heures indiquées et préféré par Washington, qui ont besoin, pour des raisons de l'évolution des politiques internationales liées au Moyen-Orient, de fermer plus rapidement possible et ensuite trouver un accord qui permettra d'assurer la stabilité dans la région. Un autre facteur qui pourrait altérer le comportement de la plus extrême des deux parties, qui peuvent faire acte de provocation pour saper le fragile équilibre dans l'œuf qui est basée sur l'ouverture des négociations. Le danger est réel car il ya des domaines d'action, à la fois en Israël et Palestine, opposés à tout accord avec la partie adverse, au nom d'une bataille à mener pour anéantir l'adversaire. Ce n'est pas la volonté majoritaire de la personne, je D'autre part, cependant, il ya des mouvements très motivés sur les deux côtés, ils n'aiment pas la coexistence des deux peuples. La première étape pour commencer dans les négociations sûrs et positif est d'isoler ces parties minorité, mais ils détiennent une grande capacité d'action et de mobilisation, peut affecter négativement le processus de paix ne fait que commencer.
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