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mercoledì 7 agosto 2013
ايران تريد استئناف المحادثات النووية
وقال الرئيس الايراني الجديد روحاني، المفاوض النووي السابق دائما السؤال في عام 2003، في مؤتمر صحافي يعقده لاول مرة، وقال انه على استعداد لاستئناف المفاوضات للطاقة النووية. ومع ذلك جعلت روحاني واضحا أن البلاد سوف إيران لن تتوقف دراستهم لتخصيب اليورانيوم، وليس التخلي عن القرارات سيادتها. وتأكيدا لاستمرارية ما يعتبر حق غير قابل للتصرف، يضع إيران، فيما يتعلق بالقضية النووية، في نفس النقطة حيث كان عليه قبل الانتخابات. جزء من الغرب، ومع ذلك، لا تزال واثقة أنه يمكن التوصل إلى اتفاق مع إيران، على الأقل لتجنب تخصيب ممكن لأغراض عسكرية، والثقة في الإرادة السلمية للرئيس الجديد. ومع ذلك، لا تزال هناك انطباعات سلبية جدا من الولايات المتحدة وإسرائيل، الذين يخشون من أن البلد لا يزال مشبع التطرف الديني يمكن أن تصبح قوة نووية. أعدت الولايات المتحدة بالفعل عقوبات الجديدة التي من المرجح أن تتم الموافقة عليها من قبل مجلس الشيوخ، والتي تصل إلى ضرب صادرات النفط، واتفاقات الإنتاج الصناعي لصناعة السيارات واستخدام العملة الإيرانية في المعاملات الدولية. ومن شأن هذه العقوبات تفاقم الحالة الاقتصادية الصعبة بالفعل في طهران، أحد العوامل التي ساهمت في انتصار روحاني. الزعيم المعتدل، في الواقع، اكتسب عرش الرئاسة، وكذلك بفضل وعود أكثر حرية في البلاد، واعدا أيضا التخفيف من الحالة الاقتصادية الخطيرة التي تعاني منها الطبقة الوسطى الإيرانية، التي كانت ضحية للعقوبات متزايدة أكثر صرامة، والتي من خلالها محاولة اجبار ايران على التخلي عن حلمها النووي. ما كنت تخشى بين المحللين هو أن عنوان لم يتغير مع روحاني الإيراني، الذي يستمر من خلال سياسة أكثر تصالحية، تكتيك المرجعية التي ميزت السنوات العشر الماضية، مما يسمح طهران لتحقيق أعلى من أي وقت مضى في التكنولوجيا النووية. لم تعط اسرائيل، فقط بسبب هذه التأخيرات، نواياهم من حرب وقائية، حتى الآن بالكاد الواردة من واشنطن، والذي يبدو لمواءمة نفسها أكثر وأكثر لمواقف تل أبيب، على الرغم دائما تبحث عن وسيلة من الضغط الدبلوماسي. الخط الرسمي الإيراني يبقى أن استخدام الطاقة النووية للأغراض السلمية، من أجل زيادة قدرتها على إنتاج الكهرباء، ولكن العناد لمنع أي زيارة لمواقع للوكالة الدولية للطاقة الذرية المتهمين، لديها اكثر من الدول المشبوهة قليلا الغربيين. في هذا السياق يبرز موقف روسيا، وربما بالتزامن مع التوترات مع الولايات المتحدة، والترويج لقرب استئناف الحوار الذي ينبغي القيام به في سبتمبر، وهو موقف مشترك، ولكن مع لهجة أكثر سلاسة من ممثل شؤون الاتحاد الأوروبي الشؤون الخارجية كاثرين أشتون.
L'evoluzione di Al Qaeda
L’allarme di questi giorni, cha ha portato alla chiusura di numerose ambasciate USA nei paesi arabi per la minaccia di attentati, impone una riflessione sull’evoluzione del principale movimento terroristico di matrice islamica, Al Qaeda, che risulta, malgrado le decimazioni patite, sempre al centro del radicalismo religioso proveniente dal mondo arabo. Se la dimensione di grande organizzazione terroristica è quasi del tutto fallita, dopo la campagna militare che Washington ha intrapreso in diverse parti del mondo e che ha culminato con l’uccisione di Osama Bin Laden, Al Qaeda non è affatto sconfitta. L’organizzazione terroristica ha saputo trasformarsi da movimento con una visione di azione globale in tante piccole frazioni, cha hanno il vantaggio di essere meno individuabili e militarmente più efficaci. Certo non si tratta di obiettivi di grande portata, attualmente la ripetizione dell’undici settembre appare altamente improbabile, tuttavia la capacità di tenere sotto pressione grandi nazioni con azioni circoscritte ma potenzialmente devastanti, riveste una peculiarità centrale dell’esistenza stessa di Al Qaeda. La volontà militare dei vertici dell’organizzazione si è convertita alle esigenze stesse di sopravvivenza dell’organizzazione, individuate nella capacità di eseguire attentati frequenti ma ad impatto minore, ma tale comunque da destare forte impressione a livello mediatico. L’esempio classico è il recente atto terroristico compiuto a Boston. Le modalità attuative si concretizzeranno quindi, nella presenza di piccole cellule, definite dormienti, perfettamente integrate nel tessuto sociale del paese ospitante, ma in grado di entrare in azione con modesto preavviso o, addirittura, su propria decisione indipendente. Si capisce che contro un nemico così sfuggente i grandi eserciti possono poco, ma diventa preponderante l’azione di prevenzione tramite l’intelligence. Non a caso molti americani non si sono scandalizzati per le intercettazioni della sicurezza americana, ma, anzi si sono detti favorevoli a pagare il sacrificio della loro privacy in cambio di una maggiore sicurezza. Ma limitarsi a prevenire all’interno dei confini dell’occidente l’azione degli appartenenti ad Al Qaeda è totalmente insufficiente. Di fronte alla prospettiva di scomparire, di crescere di nuovo rapidamente o di intraprendere un percorso graduale di ricrescita del movimento, i dirigenti di Al Qaeda hanno scelto questa ultima opzione, anche in ragione della necessità di una riorganizzazione più ponderata e capace di fornire risposte più elastiche agli scenari mondiali, da non trascurare anche il peso della crisi economica che ha ridotto i finanziamenti ed ha imposto una politica di massimizzazione dei risultati a fronte di minori sforzi, sia organizzativi che finanziari. La differenziazione della presenza geografica è uno dei fattori di maggior successo per il proseguimento della vita di Al Qaeda, se la pressione della NATO in Afghanistan ha costretto i suoi appartenenti a trovare rifugio nelle valli al confine con il Pakistan senza averne del tutto ragione, il proselitismo in Africa, specialmente nella regione sub sahariana, costituisce l’investimento in capitale umano più sostanzioso. La presenza di un tessuto sociale spesso al confine con la povertà più estrema ha rappresentato il terreno di coltura più fertile per gli estremisti islamici, che in breve tempo, anche grazie ad alleanze con popolazioni locali da sempre in lotta per loro indipendenza, hanno allargato in maniera molto veloce la loro area di influenza. Da segnalare anche il caso iracheno, dove l’abbandono del terreno delle truppe USA ha fatto piombare il paese nel più assoluto terrore, a causa di una serie continua di attentati portati avanti da esponenti locali di Al Qaeda. Questa fattispecie promette di ripetersi anche in Afghanistan, quando i militari americani lasceranno il paese nel prossimo anno. Quello che emerge è un quadro molto preoccupante, perché molto frammentato e quindi difficilmente controllabile a livello globale. In questa fase non è azzardato dire che tra gli aderenti di Al Qaeda africani esistono profonde differenze da quelli pachistani, più simili a quelli iracheni; in quest’ottica definire Al Qaeda come movimento unico rappresenta un’analisi grossolana ed errata, occorre individuare invece il ruolo dei vertici dell’organizzazione come catalizzatori di influenza sui gruppi più nuovi, senza avere, tuttavia, la diretta capacità gerarchica di indirizzo. Questa peculiarità può andare bene fintanto che il movimento è ancora in una fase di riorganizzazione, dove l’importanza maggiore è che si trasmetta al nemico, sia l’occidente nel suo insieme o un governo locale sottoposto alla sua influenza, la sensazione di essere sotto attacco, subendo continuamente la minaccia terroristica. Viceversa in un’ottica di medio lungo periodo, l’eccessiva frammentazione di questa internazionale del terrorismo islamico, sul piano politico presenta tutta la sua debolezza ed inconsistenza. Troppo diverse le situazioni di Pakistan, Somalia, Siria ed altri paesi dove l’azione di Al Qaeda viene esplicata. Se questo elemento può scartare l’ipotesi di affrontare un monolite, con conseguenze che potrebbero ricomprendere anche scenari di guerra globale, l’aspetto più urgente resta fronteggiare una struttura che si è data sul campo una organizzazione militare di tipo cellulare, in grado di compiere attentati in qualsiasi momento. Se la prevenzione a livello di intelligence resta l’arma più efficace, anche un diverso approccio con le esigenze di quei popoli che presentano le caratteristiche maggiori per permettere l’espansione di Al Qaeda, potrebbe essere una soluzione da percorrere.
The evolution of Al Qaeda
The alarm these days, cha led to the closure of several U.S. embassies in Arab countries to the threat of terrorist attacks, requires a reflection on the evolution of the main Islamic terrorist movement, Al Qaeda, which is, despite the decimation suffered, always at the center of religious radicalism coming from the Arab world. If the size of the largest terrorist organization is almost completely failed, after the military campaign that Washington has undertaken in different parts of the world and which culminated with the killing of Osama Bin Laden, Al Qaeda is not defeated. The terrorist organization has transformed itself from a movement with a vision of global action on many small hamlets, cha have the advantage of being less detectable and more militarily effective. Of course it is not far-reaching goals, currently the repetition of September appears highly unlikely, however the ability to keep pressure on countries with large shares limited but potentially devastating, plays a central feature of the very existence of Al Qaeda. The will of the military leaders of the organization was converted to the exigencies of survival of the organization identified in the ability to carry out attacks to frequent but minor impact, but that in any case as to create a strong impression in the media. The classic example is the recent terrorist act carried out in Boston. The implementing procedures will materialize then, in the presence of small cells, called sleepers, perfectly integrated into the social fabric of the host country, but unable to get into the action with modest notice, or even on its own independent decision. We understand that against an enemy so elusive big armies can not, but becomes predominant preventive action through intelligence. This is why many Americans were shocked by the interception of American security, but rather were in favor of paying the sacrifice of their privacy in exchange for greater security. But merely to prevent the action within the confines of the West of Al Qaeda is totally insufficient. Faced with the prospect of disappearing, to grow back quickly or to embark on a path of gradual re-growth of the movement, the leaders of Al Qaeda have chosen this last option, also because of the need for a reorganization more balanced and able to respond more elastic properties to world scenarios, not to neglect the weight of the economic crisis which has reduced funding and imposed a policy of maximizing the results compared with less effort, both organizational and financial. The differentiation of the geographical presence is one of the most successful factors for the continuation of the life of Al Qaeda, if the pressure of NATO in Afghanistan has forced its members to seek refuge in the valleys on the border with Pakistan without having quite right, the proselytizing in Africa, especially in sub-Saharan Africa, is the investment in human capital more substantial. The presence of a social fabric to the border with extreme poverty has been the most fertile breeding ground for Islamic extremists, who in a short time, thanks to alliances with local people has always been fighting for their independence, have expanded in very quickly their area of influence. Also noteworthy is the case of Iraq, where the abandonment of the land of U.S. troops has plunged the country in absolute terror, because of an ongoing series of attacks carried out by local leaders of Al Qaeda. This case promises to be repeated in Afghanistan when the U.S. military will leave the country in the next year. What emerges is a very worrying because very fragmented and thus difficult to control at the global level. At this stage it is safe to say that among the members of Al Qaeda in Africa there are major differences from those Pakistanis, more like those of Iraq, and in this context to define Al Qaeda as a movement is only an analysis of gross and wrong, instead we need to identify the role of the vertices of the organization as catalysts of influence on the groups most new, without having, however, the direct ability of the hierarchical address. This peculiarity may be fine as long as the movement is still in a phase of reorganization, where the greater importance is that you send to the enemy, and the West as a whole or a local government subject to its influence, the feeling of being under attack, continually undergoing the terrorist threat. In contrast, in the medium to long term, the excessive fragmentation of this international Islamic terrorism, politically presents all its weakness and inconsistency. Too many situations of Pakistan, Somalia, Syria, and other countries where the action of Al Qaeda is explicit. If this element can discard the possibility of facing a monolith, with consequences that could also encompass scenarios of global war, the most urgent is faced with a structure that is given a military organization in the field of cell type, capable of performing attacks at any time. If prevention at the level of intelligence remains the most effective weapon, even a different approach to the needs of those people who have the most features to allow for expansion of Al Qaeda, could be a solution to go.
La evolución de Al Qaeda
La alarma en estos días, cha llevó al cierre de varias embajadas de Estados Unidos en los países árabes a la amenaza de ataques terroristas, exige una reflexión sobre la evolución de la principal movimiento terrorista islámico Al Qaeda, que es, a pesar de la destrucción sufrida, siempre en el centro del radicalismo religioso que viene del mundo árabe. Si el tamaño de la mayor organización terrorista está casi completamente falló, después de la campaña militar que Washington ha llevado a cabo en diferentes partes del mundo y que culminó con el asesinato de Osama Bin Laden, Al Qaeda no está derrotada. La organización terrorista ha pasado de ser un movimiento con una visión de la acción global en muchas aldeas pequeñas, cha tienen la ventaja de ser menos detectable y más eficacia militar. Por supuesto que no es objetivos de largo alcance, en la actualidad la repetición de septiembre parece muy poco probable, sin embargo, la capacidad de mantener la presión sobre los países con grandes participaciones limitadas pero potencialmente devastadora, desempeña una función central de la existencia de Al Qaeda. La voluntad de los líderes militares de la organización se convirtió a las exigencias de la supervivencia de la organización identificada en la capacidad de llevar a cabo ataques a los golpes frecuentes pero de menor importancia, pero que en cualquier caso de crear una fuerte impresión en los medios. El ejemplo clásico es la reciente acto terrorista llevado a cabo en Boston. Las normas de desarrollo se materializarán a continuación, en la presencia de células pequeñas, llamados durmientes, perfectamente integrado en el tejido social del país de acogida, pero no pueden entrar en la acción con el modesto aviso, o incluso en su propia decisión independiente. Entendemos que contra un enemigo tan grandes ejércitos esquivas no se puede, pero se convierte en una acción preventiva predominante a través de la inteligencia. Por ello, muchos estadounidenses se sorprendieron por la interceptación de seguridad de Estados Unidos, sino que estaban a favor de pagar el sacrificio de su privacidad a cambio de una mayor seguridad. Pero sólo para evitar la acción dentro de los confines de Occidente de Al Qaeda es totalmente insuficiente. Ante la perspectiva de desaparecer, para volver a crecer rápidamente o para embarcarse en un camino de progresiva re-crecimiento del movimiento, los líderes de Al Qaeda han optado por esta última opción, también debido a la necesidad de una reorganización más equilibrado y capaz de responder de manera más propiedades elásticas en los escenarios del mundo, para no descuidar el peso de la crisis económica que ha reducido la financiación e impuso una política de maximización de los resultados en comparación con menos esfuerzo, tanto organizativo y financiero. La diferenciación de la presencia geográfica es uno de los factores más eficaces para la continuación de la vida de Al Qaeda, si la presión de la OTAN en Afganistán ha obligado a sus miembros a buscar refugio en los valles, en la frontera con Pakistán sin tener toda la razón, la proselitismo en África, especialmente en el África subsahariana, es la inversión en capital humano más importante. La presencia de un tejido social de la frontera con la pobreza extrema ha sido el caldo de cultivo más fértil para extremistas islámicos, que en poco tiempo, gracias a las alianzas con la población local siempre ha estado luchando por su independencia, se han ampliado en muy rápidamente su área de influencia. También es destacable el caso de Irak, donde el abandono de las tierras de las tropas estadounidenses ha sumido al país en el terror absoluto, debido a una serie continua de ataques llevados a cabo por los líderes locales de Al Qaeda. Este caso promete repetirse en Afganistán cuando los militares de EE.UU. abandonará el país en los próximos años. Lo que surge es una muy preocupante porque muy fragmentada y por lo tanto difícil de controlar a nivel global. En esta etapa se puede decir que entre los miembros de Al Qaeda en África hay grandes diferencias con respecto a los pakistaníes, más parecidos a los de Irak, y en este contexto para definir Al Qaeda como un movimiento sólo es un análisis de los ingresos brutos y el mal, en lugar tenemos que identificar la papel de los vértices de la organización como catalizadores de influencia sobre los grupos más nuevos, sin tener, sin embargo, la capacidad directa de la dirección jerárquica. Esta peculiaridad puede estar bien, siempre y cuando el movimiento se encuentra aún en una fase de reorganización, donde la mayor importancia es que usted envíe a los enemigos, y Occidente en su conjunto o de un gobierno local sujeta a su influencia, la sensación de estar bajo atacar continuamente sometidos a la amenaza terrorista. Por el contrario, en el mediano y largo plazo, la fragmentación excesiva de este terrorismo islámico internacional, presenta políticamente toda su debilidad e inconsistencia. Muchas situaciones de Pakistán, Somalia, Siria y otros países en los que la acción de Al Qaeda es explícita. Si este elemento se puede descartar la posibilidad de enfrentarse a un monolito, con consecuencias que podría incluir también escenarios de la guerra mundial, la más urgente se enfrenta a una estructura que se da una organización militar en el campo de tipo de célula, capaz de realizar ataques en cualquier momento. Si la prevención en el ámbito de la inteligencia sigue siendo el arma más eficaz, aunque un enfoque diferente a las necesidades de aquellas personas que tienen la mayoría de las características para permitir la expansión de Al Qaeda, podría ser una solución para ir.
Die Entwicklung der Al Qaida
Der Alarm in diesen Tagen, führte cha zur Schließung mehrerer US-Botschaften in arabischen Ländern auf die Bedrohung durch terroristische Anschläge, erfordert eine Reflexion über die Entwicklung der wichtigsten islamischen terroristischen Bewegung, Al-Qaida, das ist, trotz der Dezimierung erlitten, immer im Mittelpunkt des religiösen Radikalismus aus der arabischen Welt. Wenn die Größe des größten Terrororganisation ist fast vollständig ausgefallen ist, nach der militärischen Kampagne, dass Washington hat in verschiedenen Teilen der Welt unternommen und die mit der Tötung von Osama Bin Laden gipfelte, ist Al Qaida nicht besiegt. Die Terrororganisation hat sich von einer Bewegung mit einer Vision der globalen Handeln an vielen kleinen Weilern verwandelt haben cha den Vorteil, dass weniger mehr nachweisbar und militärisch wirksam. Natürlich ist es nicht weit reichende Ziele, die derzeit die Wiederholung September erscheint höchst unwahrscheinlich, aber die Fähigkeit, Druck auf Länder mit großen Aktien begrenzt, aber potenziell verheerenden zu halten, spielt eine zentrale Merkmal der Existenz von Al Qaida. Der Wille der militärischen Führer der Organisation wurde den Erfordernissen des Überlebens der Organisation in der Fähigkeit zur Durchführung von Angriffen zu häufig, aber geringe Auswirkungen identifiziert umgewandelt, sondern dass in jedem Fall, um einen starken Eindruck in den Medien zu erstellen. Das klassische Beispiel ist der jüngste Terroranschlag durchgeführt in Boston. Die Durchführungsbestimmungen werden dann eintreten, in Gegenwart von kleinen Zellen, die so genannte Schläfer, perfekt in das soziale Gefüge des Gastlandes integriert, aber nicht in die Handlung mit bescheidenen Hinweis zu bekommen, oder sogar auf eine eigene, unabhängige Entscheidung. Wir verstehen, dass gegen einen Feind so schwer große Armeen nicht, aber vorherrschend wird präventive Maßnahmen durch Intelligenz. Dies ist, warum viele Amerikaner durch das Abfangen der amerikanischen Sicherheitspolitik waren schockiert, sondern sich dafür aus, die Zahlung der Opfer ihrer Privatsphäre im Austausch für größere Sicherheit. Aber nur, um die Aktion innerhalb der Grenzen des Westens der Al Qaida zu verhindern, ist völlig unzureichend. Konfrontiert mit der Aussicht, zu verschwinden, wachsen schnell zurück oder auf einem Pfad der schrittweisen erneute Wachstum der Bewegung zu beginnen, haben die Führer der Al Qaida diese letzte Option gewählt, auch wegen der Notwendigkeit einer Reorganisation mehr ausgewogen und in der Lage, mehr zu reagieren elastischen Eigenschaften zu Szenarien, nicht um das Gewicht der Wirtschaftskrise die Finanzierung reduziert hat und verhängte eine Politik der Maximierung der Ergebnisse im Vergleich mit weniger Aufwand, sowohl organisatorische und finanzielle vernachlässigen. Die Differenzierung der geographischen Präsenz ist eine der erfolgreichsten Faktoren für die Fortsetzung des Lebens von Al Qaida, wenn der Druck der NATO in Afghanistan gezwungen hat, ihre Mitglieder, um Zuflucht in den Tälern an der Grenze zu Pakistan zu suchen, ohne das ganz richtig, die Missionierung in Afrika, vor allem in Afrika südlich der Sahara, ist die Investition in Humankapital erheblich. Das Vorhandensein eines sozialen Gefüges der Grenze zu extremer Armut war die fruchtbarste Nährboden für islamische Extremisten, die in kurzer Zeit dank Allianzen mit der lokalen Bevölkerung immer für ihre Unabhängigkeit gekämpft hat, erweitert haben in sehr schnell ihrem Einflussbereich. Bemerkenswert ist auch der Fall des Irak, wo die Aufgabe des Landes der US-Truppen das Land gestürzt hat in absoluten Terror, weil einer fortlaufenden Serie von Angriffen durch lokale Führer von Al Kaida durchgeführt. Dieser Fall verspricht, in Afghanistan wiederholt werden, wenn das US-Militär wird das Land im nächsten Jahr verlassen. Was dabei herauskommt, ist eine sehr beunruhigende, weil sehr fragmentiert und daher schwer auf globaler Ebene zu steuern. In diesem Stadium ist es sicher zu sagen, dass unter den Mitgliedern der Al Qaida in Afrika gibt es große Unterschiede von den Pakistanis, eher denen der Irak, und in diesem Zusammenhang zu Al Qaida als Bewegung definieren, ist nur eine Analyse der Brutto-und falsch, sondern wir müssen die Identifizierung Rolle der Scheitelpunkte der Organisation als Katalysatoren Einfluss auf die Gruppen, die neu, ohne jedoch die direkte Fähigkeit des hierarchischen Adresse. Diese Besonderheit kann in Ordnung sein, solange die Bewegung ist immer noch in einer Phase der Reorganisation, wo die größere Bedeutung ist, dass man den Feind zu schicken, und dem Westen als Ganzes oder einer lokalen Regierung unter seinen Einfluss, das Gefühl, unter angreifen, kontinuierlich durchläuft der terroristischen Bedrohung. Im Gegensatz dazu in der mittel-bis langfristig die übermäßige Zersplitterung des internationalen islamischen Terrorismus, politisch stellt alle seine Schwäche und Inkonsequenz. Zu viele Situationen von Pakistan, Somalia, Syrien und anderen Ländern, in denen die Wirkung von Al Qaida ist explizit. Wenn dieses Element die Möglichkeit, vor einem Monolith verwerfen können, mit Folgen, die sich auch auf Szenarien könnte der globalen Krieges ist die dringendste mit einer Struktur, die eine militärische Organisation auf dem Gebiet der Zell-Typ angegeben ist, ausführen kann konfrontiert Angriffe jederzeit. Wenn Prävention auf der Ebene der Intelligenz bleibt die wirksamste Waffe, auch eine andere Herangehensweise an die Bedürfnisse der Menschen, die die meisten Features, um für den Ausbau der Al Qaida zu ermöglichen, könnten eine Lösung zu gehen.
L'évolution d'Al-Qaïda
L'alarme de nos jours, cha a conduit à la fermeture de plusieurs ambassades américaines dans les pays arabes à la menace d'attaques terroristes, nécessite une réflexion sur l'évolution du principal mouvement terroriste islamiste, Al-Qaïda, qui est, malgré la décimation souffert, toujours au centre du radicalisme religieux en provenance du monde arabe. Si la taille de la plus grande organisation terroriste est presque complètement échoué, après la campagne militaire que Washington s'est engagé dans différentes parties du monde et qui a culminé avec l'assassinat d'Oussama Ben Laden, Al-Qaïda n'est pas vaincu. L'organisation terroriste s'est transformée d'un mouvement avec une vision de l'action mondiale sur de nombreux petits hameaux, cha ont l'avantage d'être moins détectables et plus efficace militairement. Bien sûr, il n'est pas objectifs ambitieux, actuellement la répétition de Septembre semble très peu probable, mais la capacité à maintenir la pression sur les pays avec de grandes actions limitées, mais potentiellement dévastatrice, joue un élément central de l'existence même d'Al-Qaïda. La volonté des chefs militaires de l'organisation a été converti aux exigences de la survie de l'organisme mentionné dans la capacité de mener des attaques à l'impact fréquent mais mineur, mais qui en tout cas à créer une forte impression dans les médias. L'exemple classique est l'acte terroriste récente menée à Boston. Les modalités d'application se concrétiseront ensuite, en présence de petites cellules, appelées traverses, parfaitement intégré dans le tissu social du pays d'accueil, mais incapable d'entrer dans l'action avec un préavis modeste, ou même sur sa propre décision. Nous comprenons que contre un ennemi si grandes armées insaisissables ne peux pas, mais devient une action préventive prédominante par l'intelligence. C'est pourquoi de nombreux Américains ont été choqués par l'interception de la sécurité américaine, mais étaient en faveur de payer le sacrifice de leur vie privée en échange d'une plus grande sécurité. Mais simplement pour empêcher l'action dans les limites de l'Occident d'Al-Qaïda est totalement insuffisant. Face à la perspective de disparaître, à repousser rapidement ou à s'engager sur la voie de la re-croissance progressive du mouvement, les dirigeants d'Al-Qaïda ont choisi cette dernière option, également en raison de la nécessité d'une réorganisation plus équilibrée et capable de répondre plus propriétés élastiques aux scénarios du monde, de ne pas négliger le poids de la crise économique qui a réduit le financement et imposé une politique de maximiser les résultats ont été comparés avec moins d'effort, à la fois organisationnelle et financière. La différenciation de la présence géographique est un des facteurs les plus efficaces pour la continuation de la vie d'Al-Qaïda, si la pression de l'OTAN en Afghanistan a contraint ses membres à chercher refuge dans les vallées, à la frontière avec le Pakistan sans avoir tout à fait raison, le prosélytisme en Afrique, notamment en Afrique sub-saharienne, est l'investissement dans le capital humain plus important. La présence d'un tissu social à la frontière avec l'extrême pauvreté a été terreau le plus fertile pour les extrémistes islamiques, qui en peu de temps, grâce à des alliances avec les populations locales ont toujours été luttent pour leur indépendance, ont élargi dans très rapidement leur zone d'influence. Il faut également noter le cas de l'Irak, où l'abandon des terres des troupes américaines a plongé le pays dans la terreur absolue, en raison d'une série d'attaques menées par des dirigeants locaux d'Al-Qaïda. Cette affaire promet d'être répété en Afghanistan lorsque l'armée américaine va quitter le pays l'année prochaine. Il en ressort une très inquiétant parce que très fragmenté et donc difficile à contrôler au niveau mondial. A ce stade, il est sûr de dire que parmi les membres d'Al-Qaïda en Afrique il ya de grandes différences par rapport à ces Pakistanais, plus semblables à ceux de l'Irak, et dans ce contexte de définir Al-Qaïda comme un mouvement est seulement une analyse du brut et du mal, au contraire, nous devons identifier les rôle des sommets de l'organisation en tant que catalyseurs d'influence sur les groupes les plus nouvelles, sans avoir toutefois la possibilité directe de l'adresse hiérarchique. Cette particularité peut-être bien aussi longtemps que le mouvement est encore dans une phase de réorganisation, où la plus grande importance est que vous envoyez à l'ennemi, et l'Occident dans son ensemble ou un gouvernement sous réserve locale à son influence, le sentiment d'être sous attaquer, subissant en permanence la menace terroriste. En revanche, à moyen et à long terme, la fragmentation excessive de ce terrorisme islamique international, présente politiquement toute sa faiblesse et de l'incohérence. Trop de situations du Pakistan, la Somalie, la Syrie et d'autres pays où l'action d'Al-Qaïda est explicite. Si cet élément ne peut écarter la possibilité de faire face à un monolithe, avec des conséquences qui pourraient également englober des scénarios de la guerre mondiale, le plus urgent est confronté à une structure qui est donnée une organisation militaire dans le domaine de type cellulaire, capable d'effectuer attaques à tout moment. Si la prévention au niveau de l'intelligence reste l'arme la plus efficace, même une approche différente pour les besoins de ces personnes qui ont le plus de fonctionnalités pour permettre l'expansion d'Al-Qaïda, pourrait être une solution à parcourir.
A evolução da Al Qaeda
O alarme nos dias de hoje, cha levou ao encerramento de várias embaixadas dos EUA nos países árabes para a ameaça de ataques terroristas, exige uma reflexão sobre a evolução do principal movimento terrorista islâmica Al Qaeda, que é, apesar da dizimação sofrida, sempre no centro do radicalismo religioso que vem do mundo árabe. Se o tamanho da maior organização terrorista é quase completamente falhado, após a campanha militar que Washington tem realizado em diferentes partes do mundo, e que culminou com a morte de Osama Bin Laden, a Al Qaeda não é derrotado. A organização terrorista transformou-se de um movimento com uma visão de ação global em muitas pequenas aldeias, cha tem a vantagem de ser menos detectáveis e militarmente mais eficaz. Claro que não é objetivos de longo alcance, atualmente a repetição de setembro parece altamente improvável, no entanto, a capacidade de manter a pressão sobre os países com grandes ações limitadas, mas potencialmente devastadora, desempenha uma função central da existência da Al Qaeda. A vontade dos líderes militares da organização foi convertido às exigências da sobrevivência da organização identificada na capacidade de realizar ataques de impacto freqüente, mas menor, mas que em qualquer caso, para criar uma forte impressão na mídia. O exemplo clássico é o recente ato terrorista realizado em Boston. As modalidades de aplicação vai se materializar em seguida, na presença de pequenas células, chamado travessas, perfeitamente integrados no tecido social do país de acolhimento, mas incapaz de entrar em ação com aviso modesto, ou mesmo em sua própria decisão independente. Entendemos que contra um inimigo tão grandes exércitos indescritível não pode, mas se transforma em ação preventiva predominante através da inteligência. É por isso que muitos americanos ficaram chocados com a intercepção de segurança norte-americana, mas sim eram a favor de pagar o sacrifício de sua privacidade em troca de maior segurança. Mas apenas para evitar a ação dentro dos limites do oeste da Al Qaeda é totalmente insuficiente. Diante da perspectiva de desaparecimento, volta a crescer rapidamente ou para embarcar em um caminho de gradual re-crescimento do movimento, os líderes da Al Qaeda escolheram esta última opção, também por causa da necessidade de uma reorganização mais equilibrado e capaz de responder de forma mais propriedades elásticas para cenários do mundo, para não negligenciar o peso da crise econômica que reduziu o financiamento e impôs uma política de maximização dos resultados em comparação com menos esforço, tanto organizacional e financeira. A diferenciação da presença geográfica é um dos fatores de maior sucesso para a continuação da vida de Al Qaeda, se a pressão da NATO no Afeganistão obrigou seus membros a buscar refúgio nos vales, na fronteira com o Paquistão, sem ter toda a razão, o proselitismo na África, especialmente na África sub-saariana, é o investimento em capital humano mais substancial. A presença de um tecido social para a fronteira com a pobreza extrema tem sido o terreno mais fértil para extremistas islâmicos, que em um curto espaço de tempo, graças a alianças com as populações locais sempre esteve lutando por sua independência, têm se expandido em muito rapidamente a sua área de influência. Também digno de nota é o caso do Iraque, onde o abandono da terra de tropas norte-americanas se mergulhou o país em terror absoluto, por causa de uma série contínua de ataques realizados por líderes locais da Al Qaeda. Esse caso promete ser repetido no Afeganistão quando os militares dos EUA vão deixar o país no próximo ano. O que emerge é muito preocupante porque muito fragmentado e, portanto, difícil de controlar, a nível global. Nesta fase, é seguro dizer que, entre os membros da Al Qaeda na África existem grandes diferenças entre os paquistaneses, mais como os do Iraque, e, neste contexto, definir Al Qaeda como um movimento é apenas uma análise grosseira e errado, em vez disso, precisa identificar o papel dos vértices da organização como catalisadores de influência sobre os grupos mais novos, sem ter, no entanto, a capacidade direta do endereço hierárquico. Esta particularidade pode ser bom, desde que o movimento ainda está em uma fase de reorganização, onde o mais importante é que você enviar para o inimigo, e no Ocidente como um todo ou de um governo local sujeito à sua influência, a sensação de estar sob atacar, continuamente submetidos à ameaça terrorista. Por outro lado, a médio e longo prazo, a excessiva fragmentação deste terrorismo islâmico internacional, politicamente apresenta toda a sua fragilidade e inconsistência. Muitas situações de Paquistão, Somália, Síria e outros países, onde a ação da Al Qaeda é explícito. Se este elemento pode descartar a possibilidade de enfrentar um monólito, com conseqüências que poderiam também englobam cenários de guerra global, o mais urgente é confrontado com uma estrutura que é dada uma organização militar no campo de tipo de célula, capaz de realizar ataques a qualquer momento. Se a prevenção ao nível da inteligência continua a ser a arma mais eficaz, até mesmo uma abordagem diferente para as necessidades das pessoas que têm a maioria dos recursos para permitir a ampliação da Al Qaeda, poderia ser uma solução para ir.
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