Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
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giovedì 29 agosto 2013
وهناك هجوم أمريكي محتمل ضد سوريا يكون راجعا إلى حيازة الأسلحة الكيميائية
ما بدا وكأنه هجوم وشيك ضد سوريا ، حتى الآن أنها ليست سوى التهديد ، التي يجب أن تمثل وسيلة لل ضغط على الأسد ، ولكن ، قبل كل شيء ، حيلة للسماح الولايات المتحدة لشراء الوقت . وتكافح واشنطن مع استقبال الفقراء داخل حول عملية عسكرية في الشرق الأوسط ، مع الانقسامات بين الحلفاء و العلاقات متوترة على نحو متزايد مع روسيا . وهناك مجموعة من العوامل التي لا تسهل قرارات سريعة ، ولكنها تحتاج إلى حكومة الولايات المتحدة في المراوغة لا يزال القيام به. أوباما يبدو الآن أن سلكوا طريقا مختلفة لتبرير عمل عسكري محتمل . لم يعد استخدام الأسلحة الكيميائية في نفسه ، على الرغم من أن أدان دائما أن يكون مركزيا في تفكير الرئيس الأمريكي ، ولكن عقد و يخشى من انتشار هذه الأسلحة . وبالنسبة للولايات المتحدة هي البلد من سوريا لمعاقبة لأنه ، بسبب ترسانة الكيميائية، تهديدا لأمن الدولة الأمريكية وحول العالم . الرأي ، وبالتالي ، الموسع من ذلك بكثير، في محاولة لتجميع رأي الدولية المشتركة منطقيا ، لتحقيق توافق في الآراء في الولايات المتحدة بعمل عسكري ، ولكن في الوقت نفسه، مع نية واضحة ل توسيع النقاش بشأن هذه الأسلحة باعتبارها فرصة ل فتح المفاوضات الدبلوماسية ، التي تبدأ من قضية واسعة النطاق ، وصولا إلى تعريف للقضية السورية . من ناحية أخرى فمن المعروف أن الحل الذي يفضله البيت الابيض و عدم التدخل لصالح المفاوضات . الحيلة للوصول إلى الهدف ، من خلال ، مهما كانت ضرورية ، وتنظم مسألة الأسلحة الكيميائية في العالم ، يبدو على استعداد ، ولكن لديها عيوب واضحة ، والتي هي نتيجة ل بطء التقدم في ممارسة عملية ، والتي لا يمكن التوفيق بينها تطور الحرب السورية . يظهر هذا الاختيار أيضا كيف أن الولايات المتحدة تخشى ، خصوصا في المدى القصير ، وهو تغيير خطير إلى دمشق ل أهدافها في المنطقة ، التي تبقى و حماية إسرائيل و حالة من التوازن ، حتى محفوفة بالمخاطر ، فيما يتعلق إمكانية حدوث تطور الدولة الحكومة السورية من أجل التوصل إلى نوع من الأصولية الإسلامية . ويكاد يبدو أن البيت الأبيض يريد أن يظهر للعالم كنت لا تريد التدخل في الشؤون الداخلية ل سوريا ، والذهاب على عكس ما قيل . الدرس العراقي ، هو الذي يخيف أوباما ، الذي لا ينسى كما حدث في الهجوم على صدام حسين في اسم الوجود المزعوم للأسلحة الكيميائية، ولكن لم يعثر عليها قط ، والتي وضعت الولايات المتحدة في حرب طويلة من التي هي بعض الفائزين. فرضية الهجوم يبقى ، مع ذلك، على السجادة ولكن في اسم من عدم انتشار الأسلحة الكيميائية وليس لاستخدامها ضد المدنيين ، والتي يبدو أن تتلاشى في الخلفية . من أجل تبرير العمل العسكري أوباما ، وليس الانتظار ل تقرير مفتشي الامم المتحدة ، الحكم ، حتى الآن، بنيت على أسس بعد فوات الأوان، والتي لم تسمح ل جمع البيانات فعالة، ولكن على معلومات من جهاز الخدمة السرية في الولايات المتحدة. إذا سوف يتم تأكيد استخدام مواد كيميائية، كما هو محتمل جدا ، فإن الخطوة التالية قد لا يكون العمل العسكري الفوري ، ولكن إشراك الساحة الدولية على ضرورة القضاء على إمكانية أن يتم حظر هذه الأسلحة من مسارح الحرب . هذا الخيار قد وضع الأساس القانوني للتغلب على رأي مجلس الأمن الدولي ، من خلال الجمع بين ، حتى كعضو من العقوبات ضد سوريا ، دول جديدة ، وذلك ل توسيع الضغوط الدولية . هو عليه، ومع ذلك، فإن الفرضية التي لا يمكن أن تؤخذ بعين الاعتبار ل حلول سريعة ، ولكنها تتطلب وقتا طويلا جدا . وفي الوقت نفسه ، فإن روسيا على وشك إرسال سفن بحرية ، بما في ذلك الغواصات ، في البحر الأبيض المتوسط لمراقبة الوضع . يكون الطقس عودة إلى الحرب الباردة لأنه من المحتمل أن التوتر بين واشنطن و موسكو كانت متجهة إلى الارتفاع إلى وجود وقت واحد و على مسافة قريبة من وحدات عسكرية من البلدين ، واجه مع الساحل السوري .
mercoledì 28 agosto 2013
Guerra di Siria:le ragioni ed i possibili effetti di un attacco USA limitato
Gli armamenti che gli USA dovrebbero usare contro il regime di Damasco, sono essenzialmente composti dai missili Tomahawk, che hanno una alta precisione nei confronti di obiettivi fissi e possono coprire fino a 1.600 chilometri di distanza, sono già stati usati in Afghanistan, Iraq e Libia e dovrebbero essere lanciati dalle unità navali, sia di superficie, che sottomarine, presenti nel Mediterraneo. Si tratta però di unità missilistiche, seppure affidabili, che non assicurano una efficacia certa contro bersagli in movimento e con una capacità distruttiva limitata e che sarebbero comunque giunte alla fine del loro ciclo vitale, perché in scadenza e se non usate, avrebbero dovuto essere smaltite dalla marina statunitense. Questi particolari indicano come Washington non pare intenzionata a dare il colpo di grazie al regime, ma punirlo per avere contravvenuto al divieto sull’uso delle armi chimiche. Le ragioni di questo impegno, che già in partenza pare limitato, devono imputarsi a valutazioni fatte dalla Casa Bianca sulla situazione che potrebbe venirsi a creare con la caduta di Assad. L’atteggiamento che gli Stati Uniti hanno tenuto fino ad ora verso la guerra di Siria è stato di un distacco dettato, certamente dalla ritrosia dell’amministrazione Obama ad impegnarsi in nuove campagne militari in regioni del mondo arabo, ma anche dalla profonda incertezza degli equilibri presenti nel variegato insieme, che sta combattendo Assad. Agli USA farebbe comodo un esecutivo formato da laici o da movimenti di indirizzo islamico moderato, che potesse appoggiare le istanze di Washington in una regione cruciale per la contiguità con Israele, viceversa la presenza di movimenti di radicali islamici, che hanno nei loro programmi per la Siria la fondazione di un califfato, fondato sulla sharia, mette la Casa Bianca in forte apprensione e determina la continua incertezza che ha finora contraddistinto la balbettante azione politica nei confronti della guerra siriana. Se l’insediamento di forze politiche democratiche non fosse possibile, gli USA preferirebbero, sia pure malvolentieri, ad un nuovo stato islamico, la permanenza al potere dello stesso Assad; una visione che non va oltre il panorama degli equilibri internazionali, ma che è compromesso dal vizio di fondo di una situazione interna che sarebbe, comunque, destinata a riaprirsi, con scenari difficilmente prevedibili.
Con queste premesse, che sono oggettive e di difficile soluzione immediata, si comprende come l’obiettivo centrale per Obama sia, al momento, quello di guadagnare tempo, prendendo il minimo dell’iniziativa. Una risposta militare limitata all’uso dei gas, può servire a portare il regime di Damasco a sedersi al tavolo delle trattative, aprendo ad una soluzione diplomatica della crisi, che sarebbe la soluzione preferita dagli Stati Uniti. Quindi i bersagli oggetto dell’azione militare dovrebbero essere le unità dell’esercito siriano, che si suppone, hanno fatto uso delle armi chimiche, i reparti di artiglieria sui cui missili sarebbero state montate le testate con agenti chimici, i depositi degli elicotteri di fabbricazione russa, ma non gli arsenali dove sono custodite le armi chimiche, per scongiurare che queste cadano in mano a gruppi armati facenti parte di movimenti di estremisti islamici. Una possibilità ulteriore, sarebbe colpire i centri dell’aviazione siriana, per indebolire in maniera sostanziale le forze del regime, che hanno finora predominato proprio grazie al possesso di una forza aerea sulle armate ribelli, che ne sono sprovviste. Non pare invece praticabile, almeno con i mezzi per il momento messi in campo dagli USA, una distruzione delle forze di terra, dei reparti corazzati ed in generale delle infrastrutture militare siriane, che richiederebbe bombardamenti prolungati e con unità missilistiche differenti. Va detto, però, che se l’azione statunitense non otterrà, almeno, il risultato di intraprendere una via diplomatica e susciterà una reazione, anche con armi convenzionali da parte di Assad, in cui potrà farne le spese anche la popolazione civile, la mossa di Washington diventerà un fallimento di fronte a tutta la platea internazionale, con ovvie ricadute sul prestigio internazionale di Washington.
War in Syria: the reasons and the possible effects of a U.S. attack limited
The weapons that the U.S. should use against the regime in Damascus, are essentially composed of Tomahawk missiles, which have a high accuracy against stationary targets and can cover up to 1,600 miles away, have already been used in Afghanistan, Iraq and Libya and expected to be launched by naval units, both surface, and submarine, in the Mediterranean. But this missile units, although reliable, that does not guarantee a certain effectiveness against moving targets with a limited capacity for destruction and which would be reached at the end of their life cycle, because they fall due and if not used, they should be disposed of by the U.S. Navy. These details indicate that Washington does not seem willing to give the coup thanks to the regime, but to punish him for having contravened the prohibition on the use of chemical weapons. The reasons for this commitment, which from the outset appears to be limited, must be allocated to the assessments made by the White House about the situation that could come and create with the fall of Assad. The attitude that the United States has taken until now to war in Syria was a separation dictated, certainly by the Obama administration's reluctance to engage in military campaigns in new regions of the Arab world, but also by the profound uncertainty of the balance in the rich tapestry that is fighting Assad. The U.S. could use an executive of laity or address moderate Islamic movements, which could support actions from Washington in a region crucial for contiguity with Israel, conversely, the presence of radical Islamic movements, which have in their programs for the Syria the establishment of a caliphate based on sharia, puts the White House in strong apprehension and determines the continued uncertainty that has so far characterized the faltering political action against the Syrian War. If the establishment of democratic political forces is not possible, the U.S. would prefer, albeit reluctantly, to a new Islamic state, staying at the power of the same Assad, a vision that does not go beyond the view of the international balance of power, but that is compromised from the basic flaw of an internal situation which would, however, destined to reopen, with scenarios are difficult to predict.
With these premises, which are objective and difficult to solve immediate, it is understandable that the central goal for Obama is, at present, to gain time, taking the minimum of the initiative. A military response limited to the use of gas, can serve to bring the regime in Damascus to sit at the negotiating table, opening to a diplomatic solution to the crisis, which would be the preferred solution from the United States. So the targets should be subject to military units of the Syrian army, which is supposed to have made use of chemical weapons, the artillery missiles which would be mounted on the tested chemicals, deposits of helicopters manufactured by Russian, but not where they kept the arsenals of chemical weapons, to prevent these from falling into the hands of armed groups that are part of movements of Islamic extremists. A further possibility would be to hit the Syrian aviation centers, to weaken substantially regime forces, which have so far prevailed thanks to the possession of an air force on the armed rebels, who do not have one. It does not seem feasible however, at least with the means for the time being fielded by the U.S., a destruction of ground forces, armored troops, and in general of the Syrian military infrastructure, which would require sustained bombing and missile units different. It must be said, however, that if the U.S. action will not get, at least, the result of embarking on a diplomatic channel and bring forth a reaction, even with conventional weapons from Assad, in which you can pay the price for its civilian population, the move Washington will become a failure in front of the entire international audience, with obvious repercussions on the international prestige of Washington.
Guerra en Siria: los motivos y las posibles consecuencias de un ataque limitado EE.UU.
Las armas que los EE.UU. debería usar contra el régimen de Damasco, se componen esencialmente de los misiles Tomahawk, que tienen una alta precisión contra blancos fijos y pueden cubrir hasta 1.600 kilómetros de distancia, ya se han utilizado en Afganistán, Irak y Libia y se espera que sea lanzado por unidades navales, tanto de superficie y submarinos en el Mediterráneo. Pero estas unidades de misiles, aunque fiable, que no garantiza una cierta eficacia contra blancos móviles con una capacidad limitada para la destrucción y que se alcanza al final de su ciclo de vida, porque su vencimiento y si no se utilizan, deben ser eliminados por la Marina de los EE.UU.. Estos datos indican que Washington no parece dispuesto a dar el golpe gracias al régimen, sino para castigarlo por haber contravenido la prohibición de la utilización de armas químicas. Las razones de este compromiso, que desde el principio parece ser limitado, deben asignarse a las evaluaciones realizadas por la Casa Blanca acerca de la situación que podría venir y crear con la caída de Assad. La actitud que los Estados Unidos han adoptado hasta ahora para la guerra en Siria fue una separación dictada, sin duda por la renuencia del gobierno de Obama a participar en campañas militares en nuevas regiones del mundo árabe, sino también por la profunda incertidumbre de la balanza en el rico tapiz que es la lucha contra Assad. Los EE.UU. podría utilizar un ejecutivo de laicos o frente a los movimientos islámicos moderados, que podrían apoyar las acciones de Washington en una región crucial para contigüidad con Israel, por el contrario, la presencia de los movimientos islámicos radicales, que tienen en sus programas para el Siria, el establecimiento de un califato basado en la sharia, pone a la Casa Blanca en una fuerte aprehensión y determina la continua incertidumbre que ha caracterizado hasta ahora la acción política vacilante contra la guerra de Siria. Si el establecimiento de las fuerzas políticas democráticas no es posible, los EE.UU. preferiría, aunque a regañadientes, a un nuevo estado islámico, su estancia en el poder de la misma Assad, una visión que no va más allá de la vista de la balanza de poder, sino que se ve comprometida del defecto básico de una situación interna que, sin embargo, destinada a abrir, con los escenarios son difíciles de predecir.
Con estas premisas, que son objetivos y de difícil solución inmediata, es comprensible que el objetivo central de Obama es, en la actualidad, para ganar tiempo, tomando el mínimo de la iniciativa. Una respuesta militar se limita a la utilización de gas, puede servir para que el régimen de Damasco a sentarse a la mesa de negociaciones, la apertura a una solución diplomática a la crisis, que sería la solución preferida de los Estados Unidos. Así que los objetivos deben estar sujetos a las unidades militares del ejército sirio, que se supone que han hecho uso de armas químicas, los misiles de artillería que se montan en los productos químicos probados, los depósitos de helicópteros fabricados por ruso, pero no donde guardaban los arsenales de armas químicas, para evitar que éstas caigan en manos de grupos armados que forman parte de los movimientos de los extremistas islámicos. Otra posibilidad sería la de golpear los centros de aviación siria, debilitar sustancialmente las fuerzas del régimen, que han prevalecido hasta ahora gracias a la posesión de una fuerza aérea de los rebeldes armados, que no tienen una. No parece factible sin embargo, al menos con los medios por el momento, colocado por los EE.UU., la destrucción de las fuerzas terrestres, tropas blindadas, y en general de la infraestructura militar de Siria, lo que requeriría bombardeo sostenido y unidades de misiles diferente. Hay que decir, sin embargo, que si la acción de EE.UU. no va a conseguir, al menos, el resultado de embarcarse en una vía diplomática y traer una reacción, incluso con armas convencionales de Assad, en el que se puede pagar el precio de su población civil, el movimiento Washington se convertirá en un fracaso frente a todo el público internacional, con evidentes repercusiones en el prestigio internacional de Washington.
War in Syrien: die Gründe und die möglichen Auswirkungen eines amerikanischen Angriffs beschränkt
Die Waffen, die die USA gegen das Regime in Damaskus sollten, sind im Wesentlichen von Tomahawk-Raketen, die eine hohe Genauigkeit gegen stationäre Ziele haben und kann bis zu 1.600 Meilen entfernt, sind bereits in Afghanistan verwendet worden, Irak und Libyen zusammen und erwartet, dass durch Marineeinheiten, sowohl Oberfläche und U-Boot gestartet werden, im Mittelmeer. Aber diese Rakete Einheiten, obwohl zuverlässig, bedeutet das nicht garantieren eine gewisse Wirksamkeit gegen bewegliche Ziele mit einer begrenzten Kapazität für die Zerstörung und die am Ende ihres Lebenszyklus erreicht werden würde, weil sie fällig werden, und wenn nicht verwendet, sollten sie entsorgt werden von der US Navy. Diese Angaben zeigen, dass Washington scheint nicht bereit, die dank Putsch gegen das Regime zu geben, sondern ihn dafür, dass gegen das Verbot der Verwendung von chemischen Waffen zu bestrafen. Die Gründe für dieses Engagement, das von Anfang an scheint begrenzt zu werden, müssen mit den Einschätzungen des Weißen Hauses über die Situation, die kommen und schaffen könnte mit dem Sturz des Assad zugeordnet werden. Die Haltung, dass die Vereinigten Staaten bis jetzt gemacht hat, den Krieg in Syrien war eine Trennung diktiert, sicherlich von der Obama-Regierung Zurückhaltung bei militärischen Kampagnen in neuen Regionen der arabischen Welt zu engagieren, sondern auch durch die tiefe Verunsicherung der Waage in der reichen Tapisserie das Assad kämpft. Die USA könnten eine Führungskraft von Laien zu verwenden oder die Adresse gemäßigten islamischen Bewegungen, die Aktionen von Washington in einer Region entscheidend unterstützt Nachbarschaft mit Israel könnte umgekehrt die Präsenz radikaler islamischer Bewegungen, die in ihren Programmen haben für die Syrien die Errichtung eines Kalifats auf der Grundlage der Scharia, legt das Weiße Haus in starke Besorgnis und bestimmt die anhaltende Unsicherheit, die bisher die stockende politische Aktion gegen das syrische Krieg gekennzeichnet. Wenn die Einrichtung von demokratischen politischen Kräfte nicht möglich ist, würde der US bevorzugen, wenn auch widerwillig, zu einer neuen islamischen Staat, der Aufenthalt in der Kraft desselben Assad, eine Vision, die nicht über den Blick auf die internationalen Machtverhältnisse nicht gehen, aber das ist gefährdet aus dem Grundfehler einer internen Situation, die jedoch würde bestimmt wieder zu öffnen, mit Szenarien sind schwer vorherzusagen.
Mit diesen Räumlichkeiten, die objektive und schwer zu lösen sofort sind, ist es verständlich, dass das zentrale Ziel für Obama, ist zur Zeit, um Zeit zu gewinnen, wobei das Minimum der Initiative. Eine militärische Antwort auf die Verwendung von Gas, kann dazu dienen, das Regime in Damaskus zu bringen, um am Verhandlungstisch zu sitzen, mit Zugang zu einer diplomatischen Lösung der Krise, die die bevorzugte Lösung aus den Vereinigten Staaten sein würde. So sind die Ziele unterliegen sollten militärische Einheiten der syrischen Armee, die angeblich gemacht Einsatz von chemischen Waffen, die Artillerie-Raketen, die auf den getesteten Chemikalien gelagert werden würde, Ablagerungen von Hubschraubern hergestellt von haben wird Russisch, aber nicht, wo sie hielten die Arsenale von chemischen Waffen, um diese vor dem Absturz in den Händen von bewaffneten Gruppen, die Teil der Bewegungen des islamischen Extremisten zu verhindern. Eine weitere Möglichkeit wäre es, die syrische Luftfahrt Zentren getroffen, um erheblich schwächen Regime Kräfte, die bisher geherrscht haben dank der Besitz einer Luftwaffe auf den bewaffneten Rebellen, die keinen haben. Es scheint nicht möglich, mindestens jedoch mit den Mitteln für die Zeit, die von den USA, eine Zerstörung der Bodentruppen, gepanzerte Truppen, und im allgemeinen des syrischen militärischen Infrastruktur, die erforderlich erlitten Bomben und Raketen-Einheiten anders würde aufgefangen. Es muss jedoch gesagt werden, dass, wenn die US-Aktion nicht bekommen, zumindest das Ergebnis der Eintritt in eine auf diplomatischem Wege und bringen eine Reaktion, auch mit konventionellen Waffen von Assad, in dem Sie den Preis für seine Zivilbevölkerung zu zahlen, den Umzug Washington wird ein Ausfall vor der gesamten internationalen Publikum zu werden, mit offensichtlichen Auswirkungen auf das internationale Ansehen des Washington.
Guerre en Syrie: les raisons et les effets possibles d'une attaque limitée US
Les armes que les Etats-Unis devraient utiliser contre le régime de Damas, se composent essentiellement de missiles Tomahawk, qui ont une grande précision contre des cibles stationnaires et peuvent couvrir jusqu'à 1.600 miles de là, ont déjà été utilisés en Afghanistan, en Irak et en Libye et devrait être lancé par des unités navales, en surface et en sous-marins en Méditerranée. Mais ces unités de missiles fiable, mais qui ne garantit pas une certaine efficacité contre des cibles se déplaçant avec une capacité limitée pour la destruction et qui serait atteint à la fin de leur cycle de vie, parce qu'ils arrivent à échéance et s'il n'est pas utilisé, ils doivent être éliminés par l'US Navy. Ces détails indiquent que Washington ne semble pas prêt à donner le coup grâce au régime, mais de la punir pour avoir contrevenu à l'interdiction de l'utilisation d'armes chimiques. Les raisons de cet engagement, qui dès le départ semble être limité, doivent être attribués à des évaluations réalisées par la Maison Blanche au sujet de la situation qui pourrait venir et créer avec la chute de Assad. L'attitude que les Etats-Unis ont pris jusqu'à présent à la guerre en Syrie était une séparation dictée, certainement par la réticence de l'administration Obama à s'engager dans des campagnes militaires dans de nouvelles régions du monde arabe, mais aussi par l'incertitude profonde de l'équilibre dans la riche tapisserie qui se bat Assad. Les États-Unis pourraient utiliser un dirigeant de laïcs ou de l'adresse des mouvements islamiques modérés, ce qui pourrait soutenir les actions de Washington dans une région cruciale pour contiguïté avec Israël, à l'inverse, la présence de mouvements islamistes radicaux, qui ont dans leurs programmes pour l' Syrie l'établissement d'un califat basé sur la charia, met la Maison Blanche en forte appréhension et détermine l'incertitude persistante qui a jusqu'ici caractérisé l'action politique chancelante contre la guerre syrienne. Si la mise en place des forces politiques démocratiques n'est pas possible, les Etats-Unis préfèrent, bien qu'à contrecoeur, à un nouvel état islamique, en restant à la puissance de la même Assad, une vision qui ne dépasse pas le point de vue de l'équilibre international du pouvoir, mais qui est compromise du vice fondamental d'une situation interne qui, cependant, destiné à rouvrir, avec des scénarios sont difficiles à prévoir.
Avec ces prémisses, qui sont objectives et difficile à résoudre immédiatement, il est compréhensible que l'objectif central pour Obama est, à l'heure actuelle, pour gagner du temps, en prenant le minimum de l'initiative. Une intervention militaire limitée à l'utilisation du gaz, peut servir à aligner le régime de Damas à s'asseoir à la table des négociations, l'ouverture à une solution diplomatique à la crise, ce qui serait la solution préférée des États-Unis. Ainsi, les objectifs doivent être soumis à des unités militaires de l'armée syrienne, qui est censé avoir fait usage d'armes chimiques, des missiles d'artillerie qui seraient montés sur les produits chimiques testés, les dépôts d'hélicoptères fabriqués par russe, mais pas où ils gardaient les arsenaux d'armes chimiques, pour empêcher qu'elles ne tombent entre les mains de groupes armés qui font partie de mouvements extrémistes islamiques. Une autre possibilité serait de frapper les centres de l'aviation syrienne, d'affaiblir considérablement les forces du régime, qui ont jusqu'ici prévalu grâce à la possession d'une force aérienne sur les rebelles armés, qui n'ont pas un. Il ne semble pas possible cependant, au moins avec les moyens de l'époque étant alignée par les Etats-Unis, une destruction des forces terrestres, des troupes blindées, et en général de l'infrastructure militaire syrienne, qui exigerait bombardements subis et les unités de missiles différent. Il faut dire, cependant, que si l'action américaine ne sera pas obtenir, au moins, le résultat de se lancer dans une voie diplomatique et tu enfanteras un réaction, même avec des armes conventionnelles de Assad, dans lequel vous pouvez payer le prix de sa population civile, le mouvement Washington va devenir un échec devant tout le public international, avec des répercussions évidentes sur le prestige international de Washington.
Guerra na Síria: as razões e os possíveis efeitos de um ataque limitado EUA
As armas que os EUA deveriam usar contra o regime de Damasco, são essencialmente composto por mísseis Tomahawk, que têm uma alta precisão contra alvos estacionários e pode cobrir até 1.600 quilômetros de distância, já foram utilizados no Afeganistão, Iraque e Líbia e deverá ser lançado por unidades navais, tanto de superfície e submarinos, no Mediterrâneo. Mas isso unidades de mísseis, embora confiável, que não garante uma certa eficácia contra alvos móveis com uma capacidade limitada de destruição e que seria alcançado no final do seu ciclo de vida, pois que se vencem e se não utilizados, eles devem ser eliminados pela Marinha os EUA. Esses detalhes indicam que Washington não parece disposto a dar o golpe, graças ao regime, mas para puni-lo por ter violado a proibição do uso de armas químicas. As razões para este compromisso, que desde o início, parece ser limitada, devem ser alocados para as avaliações feitas pela Casa Branca sobre a situação que poderia vir e criar com a queda de Assad. A atitude que os Estados Unidos têm tido até agora a guerra na Síria foi uma separação ditados, certamente por relutância do governo Obama de se envolver em campanhas militares em outras regiões do mundo árabe, mas também pela profunda incerteza do saldo na rica tapeçaria que está lutando contra Assad. Os EUA poderiam usar um executivo de leigos ou tratar movimentos islâmicos moderados, que poderiam apoiar ações de Washington em uma região crucial para a contigüidade com Israel, por outro lado, a presença de movimentos islâmicos radicais, que têm em seus programas de Síria o estabelecimento de um califado com base na sharia, coloca a Casa Branca em forte apreensão e determina a continuação da incerteza que tem caracterizado até agora a ação política vacilante contra a Guerra do sírio. Se o estabelecimento de forças políticas democráticas não é possível, os EUA preferem, embora com relutância, para um novo estado islâmico, ficando em poder do mesmo Assad, uma visão que não excede o ponto de vista do equilíbrio do poder internacional, mas que é comprometida da falha básica de uma situação interna que, contudo, destinada a reabrir, com cenários são difíceis de prever.
Com estas premissas, que são objetiva e de difícil solução imediata, é compreensível que o objetivo central para Obama é, neste momento, para ganhar tempo, tendo o mínimo de iniciativa. A resposta militar limitada ao uso do gás, pode servir para levar o regime em Damasco para se sentar à mesa de negociação, abertura a uma solução diplomática para a crise, o que seria a solução preferida dos Estados Unidos. Assim, as metas devem ser sujeitas a unidades militares do exército sírio, que é suposto ter feito uso de armas químicas, os mísseis de artilharia que seriam montados sobre os produtos químicos testados, depósitos de helicópteros fabricados pela russo, mas não onde guardavam os arsenais de armas químicas, para evitar que estes caiam nas mãos de grupos armados que fazem parte de movimentos de extremistas islâmicos. Uma outra possibilidade seria a de atingir os centros de aviação da Síria, para enfraquecer substancialmente forças do regime, que até agora prevaleceu graças à posse de uma força aérea contra os rebeldes armados, que não têm um. Não parece viável no entanto, pelo menos com os meios para o tempo que estão sendo desdobradas por os EUA, a destruição das forças terrestres, tropas blindadas, e, em geral, da infra-estrutura militar da Síria, o que exigiria bombardeios sustentados e unidades de mísseis diferente. Deve ser dito, porém, que se a ação dos EUA não vai conseguir, pelo menos, o resultado de embarcar em um canal diplomático e trazer uma reação, mesmo com armas convencionais de Assad, no qual você pode pagar o preço da sua população civil, o movimento Washington vai se tornar um fracasso na frente de todo o público internacional, com repercussões óbvias sobre o prestígio internacional de Washington.
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