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mercoledì 4 marzo 2015

Le visioni opposte di Obama e Netanyahu sul nucleare iraniano

A parte i lunghi applausi tributati dai componenti repubblicani, ed anche da qualche democratico, del Congresso statunitense, il discorso di Netanyahu non ha portato alcuna novità e neppure alcuna forma di strategia alternativa alle solite minacce provenienti dall’Iran, che, con la bomba atomica, sarebbe un pericolo per la stabilità regionale e per la sicurezza di Israele. Da un lato si possono comprendere i timori e le analisi del premier israeliano: in effetti una nuova possibile potenza nucleare nell’area mediorientale, diventa un elemento di alterazione di equilibri alquanto precari; ancora di più se questa nazione è governata da un potere teocratico, che, malgrado i miglioramenti rispetto all’esecutivo precedente, non assicura l’applicazione dei diritti civili e politici ed è protagonista di volontà ambiziose nell’ambito geopolitico. Per le relazioni internazionali il problema di fondo è che nessuno dei due stati vuole riconoscere l’altro e che mantengono nell’ambito del loro rapporto a distanza, pesanti elementi di distanza, che potrebbero essere eliminati soltanto con un programma politico condiviso. La base di partenza, come bene individuato da Obama, dovrebbe essere la creazione dei due stati, con la Palestina finalmente sovrana, che rappresenterebbe un obiettivo raggiunto anche per l’Iran, capace di interrompere la sua influenza strategica sugli Hezbollah libanesi, che, a quel punto, almeno per quanto riguarda Israele, cesserebbero il loro scopo. La creazione dei due stati dovrebbe fare cessare, o almeno attenuare, le ragioni di inimicizia tra Teheran e Tel Aviv, che potrebbero arrivare ad un reciproco riconoscimento internazionale, in un clima non di amicizia, ma di rispetto. Questo ragionamento, stava alla base dell’obiettivo fissato da Obama per Kerry, ma che è stato ostacolato in tutte le maniere da Netanyahu, per motivi che sono stati percepiti più che altro di ordine interno: lo sviluppo delle colonie in spregio dei trattati internazionali. L’esecutivo di Tel Aviv non ha compreso che realizzando il progetto dei due stati, poteva risolvere questioni internazionali ben più importanti di quelle di ordine interno, questioni, che, soprattutto, interessavano in maniera particolare al suo alleato più importante: gli Stati Uniti. In un quadro, peraltro allo stato attuale molto ipotetico, di pacificazione con la Palestina, raggiungere un accordo con l’Iran sul tema del nucleare, sarebbe stato molto più facile ed avrebbe permesso a Washington di chiudere una questione ritenuta molto importante per la scena internazionale. Gli Stati Uniti, però dopo il discorso di Netanyahu, devono perseguire il loro obiettivo , malgrado la posizione di Israele; non che questo fosse un dato inatteso, ma da ora in avanti Obama procederà a tappe forzate lasciando Tel Aviv in un certo stato di isolamento nei confronti della questione. D’altro canto la strategia del Presidente americano appare al migliore: se si vuole controllare lo sviluppo della tecnologia atomica iraniana è molto più sicuro farlo attraverso accordi diplomatici, che affrontare il problema frontalmente, anche con mezzi militari, come vorrebbe fare il leader israeliano. Si tratta della strategia più economica possibile in tutti gli ambiti e che consente anche di riaprire canali diplomatici con un paese, il cui isolamento, non giovava ad alcuno, sia dal punto di vista politico, che economico. Tuttavia la posizione di Netanyahu è condivisa dalla destra americana, che vede con sospetto anche la collaborazione ufficiosa tra Iran ed USA, che si sta sviluppando contro lo Stato islamico. In Israele temono questi sviluppi ed il leader di Tel Aviv ha dichiarato al Congresso che il nemico del tuo nemico non è il tuo amico, riferendosi proprio alla questione della intesa militare contro il califfato e riscuotendo diversi applausi. Netanyahu ha comunque riconosciuto ad Obama la sua amicizia al popolo israeliano, manifestata con atti conosciuti ed anche con altri non conosciuti, ammettendo implicitamente che la collaborazione tra i due stati, malgrado le diverse differenze di vedute continua comunque. D’altra parte l’atteggiamento americano con l’Iran è tutt’altro che succube: le sanzioni a cui Teheran è stata sottoposta sono la prova, che gli USA hanno esercitato una pressione notevole sul paese iraniano, colpendo una economia messa in grossa difficoltà dai provvedimenti pensati da Washington. La sensazione è che i toni di Netanyahu, pur collocati nella linea di comportamento fin qui mantenuta, siano stati esasperati da motivi elettorali, si comprenderebbe così come i toni verso Obama siano stati volutamente meno tesi del solito.

The opposing views of Obama and Netanyahu on Iran's nuclear

Apart from the long applause bestowed by members Republicans, and even some Democratic US Congress, Netanyahu's speech did not bring anything new, nor any form of alternative strategy to the usual threats from Iran, which, with the atomic bomb , would be a danger to regional stability and the security of Israel. On the one hand you can understand the fears and analysis of the Israeli Prime Minister: in fact a possible new nuclear power in the Middle East, it becomes an element of alteration of the balance somewhat precarious; even more if this nation is ruled by a theocratic power, that, despite improvements over the previous executive, does not ensure application of civil and political rights, and is the protagonist of will ambitious geopolitical context. International Relations The basic problem is that none of the two states want to recognize the other and which keep part of their long-distance relationship, heavy elements away, which could only be eliminated with a shared political program. The starting point, as well identified by Obama, should be the creation of two states, with Palestine at last sovereign, which would represent an achievement for Iran, capable of interrupting its strategic influence on the Lebanese Hezbollah, which, that point, at least as regards Israel, cease their purpose. The creation of the two states should stop, or at least mitigate, the reasons for enmity between Tehran and Tel Aviv, which could come to a mutual recognition internationally, in a climate not of friendship, but of respect. This reasoning was behind the target set by Obama for Kerry, but was hampered in every way by Netanyahu, for reasons that were perceived mostly of internal order: the development of settlements in defiance of international treaties. The executive of Tel Aviv has not understood that realizing the project of the two states, could solve international issues far more important than those of internal order, questions, which, above all, interested in a particular way to its most important ally, the United States. In a picture, however, at present very hypothetical peace with Palestine, reaching an agreement with Iran on the nuclear issue, it would be much easier and would allow Washington to close a matter considered very important for the international scene . The United States, however, after Netanyahu's speech, must pursue their goal, despite Israel's position; not that this was a given unexpected, but from now on Obama will proceed at a forced leave Tel Aviv in a state of isolation towards the issue. On the other hand, the strategy of the American President appears at best: if you want to control the development of Iranian nuclear technology is much safer to do it through diplomatic agreements, which address the issue frontally, even by military means, as would make the Israeli leader. This is the strategy as economical as possible in all areas, and that also allows you to reopen diplomatic channels with a country, whose isolation, did not help anyone, both politically and economically. However, Netanyahu's position is shared by the American right, which sees with suspicion even unofficial collaboration between Iran and the US, which is developing against the Islamic state. Israel fears these developments and the leaders of Tel Aviv told Congress that the enemy of your enemy is not your friend, referring precisely to the question of understanding the military against the caliphate and earning several applause. Netanyahu to Obama still recognized his friendship to the Israeli people, manifested in acts known and also with other not known, implicitly admitting that the collaboration between the two states, despite the various differences of opinion still continues. On the other hand the American attitude with Iran is far from being under the thumb: sanctions that Tehran has been subjected are the proof, that the US has exerted considerable pressure on the country of Iran, hitting an economy put in big trouble by measures designed to Washington. The feeling is that the tone of Netanyahu, although placed in the line of conduct hitherto maintained, have been exacerbated by electoral reasons, it would include as well as the tone toward Obama were deliberately less tense than usual.

Los puntos de vista opuestos de Obama y Netanyahu sobre nuclear de Irán

Aparte del largo aplauso otorgado por los miembros republicanos, e incluso algunos Congreso demócrata, el discurso de Netanyahu no trajo nada nuevo, ni ningún tipo de estrategia alternativa a las habituales amenazas de Irán, que, con la bomba atómica , sería un peligro para la estabilidad regional y la seguridad de Israel. Por un lado se puede entender los temores y el análisis del primer ministro israelí: de hecho, una posible nueva energía nuclear en el Oriente Medio, se convierte en un elemento de alteración del equilibrio algo precario; más aún si esta nación es gobernada por un poder teocrático, que, a pesar de mejoras sobre el ejecutivo anterior, no garantiza la aplicación de los derechos civiles y políticos, y es el protagonista de la voluntad contexto geopolítico ambicioso. Relaciones Internacionales El problema básico es que ninguno de los dos estados quieren reconocer al otro y que mantienen parte de su relación de larga distancia, los elementos pesados ​​de distancia, que sólo puede ser eliminado con un programa político común. El punto de partida, así identificado por Obama, debe ser la creación de dos Estados, con Palestina en el último soberano, lo que representaría un logro para Irán, capaz de interrumpir su influencia estratégica en el Hezbolá libanés, que, ese punto, al menos en lo que respecta a Israel, ponga fin a su propósito. La creación de los dos estados debe detener, o al menos mitigar, los motivos de enemistad entre Teherán y Tel Aviv, lo que podría venir a un reconocimiento mutuo a nivel internacional, en un clima no de amistad, sino de respeto. Este razonamiento fue detrás del objetivo fijado por Obama para Kerry, pero se vio obstaculizado en todos los sentidos por Netanyahu, por razones que se percibían en su mayoría de orden interno: el desarrollo de los asentamientos en el desafío de los tratados internacionales. El ejecutivo de Tel Aviv no ha entendido que la realización del proyecto de los dos estados, podría resolver los problemas internacionales mucho más importantes que las de orden interno, las preguntas, que, sobre todo, interesa de manera particular a su aliado más importante, Estados Unidos. En una imagen, sin embargo, en la actualidad la paz muy hipotética con Palestina, llegando a un acuerdo con Irán sobre la cuestión nuclear, que sería mucho más fácil y permitiría a Washington para cerrar un asunto considerado muy importante para la escena internacional . Los Estados Unidos, sin embargo, después del discurso de Netanyahu, debe perseguir su objetivo, a pesar de la posición de Israel; no que se trataba de un hecho inesperado, pero a partir de ahora Obama se procederá a una forzada dejar Tel Aviv en un estado de aislamiento hacia el tema. Por otro lado, la estrategia del presidente de Estados Unidos aparece en el mejor: si desea controlar el desarrollo de la tecnología nuclear de Irán es mucho más seguro que hacerlo a través de acuerdos diplomáticos, que abordan el tema de frente, incluso por medios militares, como haría el líder israelí. Esta es la estrategia de lo más económico posible en todos los ámbitos, y que también le permite volver a abrir la vía diplomática con un país, cuyo aislamiento, no ayuda a nadie, tanto política como económicamente. Sin embargo, la posición de Netanyahu es compartida por la derecha estadounidense, que ve con recelo incluso la colaboración oficial entre Irán y los EE.UU., que está desarrollando contra el Estado islámico. Israel teme estos desarrollos y los líderes de Tel Aviv dijeron al Congreso que el enemigo de tu enemigo no es su amigo, refiriéndose precisamente a la cuestión de la comprensión de los militares contra el califato y ganando varios aplausos. Netanyahu a Obama aún reconoció su amistad con el pueblo de Israel, que se manifiesta en actos conocidos y también con otro no conocido, implícitamente reconociendo que la colaboración entre los dos estados, a pesar de las diversas diferencias de opinión aún continúa. Por otro lado la actitud de Estados Unidos con Irán está lejos de estar bajo el pulgar: sanciones que Teherán ha sido sometido son la prueba, que los EE.UU. ha ejercido una presión considerable sobre el país de Irán lanzó un economía puso en un gran problema de medidas destinadas a Washington. La sensación es que el tono de Netanyahu, aunque colocado en la línea de conducta hasta ahora mantenido, ha sido exacerbado por razones electorales, sería incluir, así como el tono hacia Obama fueron deliberadamente menos tenso que de costumbre.

Die gegensätzlichen Auffassungen von Obama und Netanyahu auf die iranischen Atom

Neben der langen Applaus von den Mitgliedern Republikaner, und sogar einige demokratische US-Kongresses verliehen hat Netanyahus Rede nichts Neues bringen, noch irgendeine Form der alternativen Strategie zu den üblichen Drohungen aus dem Iran, die mit der Atombombe würde eine Gefahr für die regionale Stabilität und die Sicherheit Israels. Auf der einen Seite können Sie die Ängste und Analyse des israelischen Ministerpräsidenten zu verstehen: in der Tat eine mögliche neue Kernkraft im Nahen Osten, ein Element der Veränderung der Balance etwas prekärer wird es; noch mehr, wenn diese Nation wird von einer theokratischen Macht ausgeschlossen, dass trotz Verbesserungen gegenüber der bisherigen Führung sind, nicht Anwendung der bürgerlichen und politischen Rechte zu gewährleisten, und ist der Protagonist des Willens ehrgeizigen geopolitischen Kontext. Internationale Beziehungen Das Grundproblem ist, dass keiner der beiden Staaten, die anderen erkennen wollen und die einen Teil ihrer Fernbeziehung, schwere Elemente entfernt, die nur mit einem gemeinsamen politischen Programms beseitigt werden konnte halten. Der Ausgangspunkt, aber auch von Obama identifiziert, sollte die Schaffung von zwei Staaten, mit Palästina endlich souveränen, die eine Leistung für den Iran darstellen würde, in der Lage zu unterbrechen ihre strategischen Einfluss auf die libanesische Hisbollah, die zu sein, derjenige Punkt, zumindest hinsichtlich Israel aufhören ihren Zweck. Die Schaffung der beiden Staaten sollten aufhören, oder zumindest zu mildern, die Gründe für die Feindschaft zwischen Teheran und Tel Aviv, die international zu einer gegenseitigen Anerkennung kommen könnte, in einem Klima der Freundschaft nicht, aber Respekt. Diese Argumentation war hinter dem Ziel von Obama für Kerry gesetzt, wurde aber in jeder Hinsicht von Netanyahu behindert, aus Gründen, die meist der inneren Ordnung wahrgenommen wurden: die Entwicklung von Siedlungen unter Missachtung internationaler Verträge. Der Vorstand von Tel Aviv hat nicht verstanden, dass die Durchführung des Projekts der beiden Staaten könnten internationale Fragen viel wichtiger als die der inneren Ordnung, Fragen zu lösen, die vor allem daran interessiert in einer bestimmten Weise zu seiner wichtigsten Verbündeten, den Vereinigten Staaten. In einem Bild ist jedoch derzeit sehr hypothetisch Frieden mit Palästina, eine Einigung mit dem Iran in der Atomfrage, wäre es viel einfacher und würde es Washington zu schließen Sache als für die internationale Szene sehr wichtig . Die Vereinigten Staaten, aber nach Netanyahus Rede muss trotz Israels Position ihr Ziel, zu verfolgen; nicht, dass dies eine gegebene unerwartet, aber von nun an Obama wird zu einem Zwangs gehen lassen Tel Aviv in einem Zustand der Isolation gegenüber dem Thema. Auf der anderen Seite, wird die Strategie des amerikanischen Präsidenten im besten Fall: Wenn Sie die Entwicklung der iranischen Nukleartechnologie kontrollieren wollen ist viel sicherer, durch diplomatische Vereinbarungen, die das Problem frontal anzugehen, auch mit militärischen Mitteln zu tun, als würde die israelischen Führer zu machen. Dies ist die Strategie so wirtschaftlich wie möglich in allen Bereichen, und das auch ermöglicht es Ihnen, auf diplomatischem Weg mit einem Land, dessen Isolierung politisch und wirtschaftlich wieder zu öffnen, nicht jemand helfen. Allerdings ist Position Netanjahus von der amerikanischen Rechten, die mit Argwohn noch inoffizielle Zusammenarbeit zwischen Iran und den USA, die Entwicklung gegenüber dem islamischen Staat sieht geteilt. Israel befürchtet, diese Entwicklungen und die Führer der Tel Aviv sagte Kongress, dass der Feind deines Feindes ist nicht dein Freund, die sich genau auf die Frage des Verständnisses der Militärs gegen das Kalifat und verdienen mehrere Applaus. Netanyahu zu Obama noch erkannt seiner Freundschaft zu dem israelischen Volk, in Taten bekannt manifestiert und auch mit anderen nicht bekannt, implizit zu, dass die Zusammenarbeit zwischen den beiden Staaten, trotz der verschiedenen Meinungsverschiedenheiten noch weiter. Auf der anderen Seite die amerikanische Haltung zum Iran ist weit davon entfernt, unter dem Daumen: Sanktionen, dass Teheran unterzogen worden sind der Beweis dafür, dass die USA einen erheblichen Druck auf das Land ausgeübt wird, Iran, trifft eine Wirtschaft in große Schwierigkeiten gebracht durch Maßnahmen zur Washington konzipiert. Das Gefühl ist, dass der Ton von Netanyahu, obwohl in der Linie des Verhaltens bisher gehalten wurde, wurden verschärft durch Wahl Gründen wäre es ebenso gehören wie der Ton gegenüber Obama waren absichtlich weniger angespannt als üblich.

Les points de vue opposés de Obama et Netanyahu sur le nucléaire iranien

En dehors de la longs applaudissements rendus par des membres républicains, et même certains démocratique Congrès américain, le discours de Netanyahu n'a pas apporté quelque chose de nouveau, ni aucune forme de stratégie alternative aux menaces habituelles de l'Iran, qui, avec la bombe atomique , serait un danger pour la stabilité régionale et la sécurité d'Israël. D'une part vous pouvez comprendre les craintes et l'analyse du Premier ministre israélien: en fait, une éventuelle nouvelle centrale nucléaire au Moyen-Orient, il devient un élément de modification de l'équilibre assez précaire; encore plus si cette nation est dirigée par un pouvoir théocratique, que, malgré les améliorations sur l'exécutif précédent, ne assure pas l'application des droits civils et politiques, et est le protagoniste de volonté contexte géopolitique ambitieux. Relations internationales Le problème de base est que aucun des deux Etats veulent reconnaître l'autre et qui gardent une partie de leur relation à longue distance, des éléments lourds à l'extérieur, qui ne peut être éliminé avec un programme politique commun. Le point de départ, ainsi identifié par Obama, devrait être la création de deux États, avec la Palestine au dernier souverain, ce qui représenterait un exploit pour l'Iran, capable d'interrompre son influence stratégique sur le Hezbollah libanais, qui, ce point, au moins en ce qui concerne Israël, cesser leur but. La création des deux Etats devrait se arrêter, ou au moins atténuer, les raisons de l'hostilité entre Téhéran et Tel Aviv, ce qui pourrait arriver à une reconnaissance mutuelle à l'échelle internationale, dans un climat pas d'amitié, mais de respect. Ce raisonnement était derrière l'objectif fixé par Obama pour Kerry, mais a été entravée dans tous les sens par Netanyahu, pour des raisons qui étaient perçus principalement d'ordre interne: le développement des colonies au mépris des traités internationaux. L'exécutif de Tel Aviv n'a pas compris que la réalisation du projet des deux Etats, pourrait résoudre les questions internationales beaucoup plus importantes que celles de l'ordre intérieur, des questions, qui, avant tout, intéressés d'une manière particulière à son allié le plus important, les États-Unis. Dans une image, cependant, à l'heure actuelle la paix très hypothétique avec la Palestine, parvenir à un accord avec l'Iran sur la question nucléaire, il serait beaucoup plus facile et permettrait de Washington pour fermer une question considérée comme très important pour la scène internationale . Les États-Unis, cependant, après le discours de Netanyahu, doivent poursuivre leur objectif, malgré la position d'Israël; pas que ce était une donnée inattendue, mais à partir de maintenant Obama procédera à une des congés forcés et Tel Aviv dans un état d'isolement envers la question. D'autre part, la stratégie du président américain apparaît, au mieux: si vous voulez contrôler le développement de la technologie nucléaire iranienne est beaucoup plus sûr de le faire par des accords diplomatiques, qui traitent de la question de front, même par des moyens militaires, que ferait le dirigeant israélien. Ce est la stratégie la plus économique possible dans tous les domaines, et que vous permet également de rouvrir la voie diplomatique avec un pays, dont l'isolement, ne ont pas aider toute personne, à la fois politiquement et économiquement. Cependant, la position de Netanyahu est partagé par le droit américain, qui voit même suspicion collaboration officieuse entre l'Iran et les Etats-Unis, qui se développe contre l'Etat islamique. Israël craint ces développements et les dirigeants de Tel-Aviv a déclaré au Congrès que l'ennemi de votre ennemi ne est pas votre ami, se référant précisément à la question de la compréhension de l'armée contre le califat et de gagner plusieurs applaudissements. Netanyahu à Obama encore reconnu son amitié au peuple israélien, qui se manifeste dans des actes connus et aussi avec d'autres pas connu, implicitement admettre que la collaboration entre les deux Etats, malgré les diverses différences d'opinion continue. D'autre part l'attitude américaine avec l'Iran est loin d'être sous la coupe: sanctions que Téhéran a été soumis en sont la preuve, que les USA ont exercé une pression considérable sur le pays de l'Iran, de frapper une économie mis en grande difficulté par des mesures visant à Washington. Le sentiment est que le ton de Netanyahu, bien placé dans la ligne de conduite jusqu'ici maintenu, ont été exacerbées par des raisons électorales, il comprend ainsi que le ton envers Obama étaient délibérément moins tendue que d'habitude.

Os pontos de vista opostos de Obama e Netanyahu sobre nuclear iraniano

Além do longo aplauso dado por membros republicanos, e até mesmo alguns Congresso Democrata dos EUA, o discurso de Netanyahu não trouxe nada de novo, nem qualquer forma de estratégia alternativa para os riscos habituais do Irã, que, com a bomba atômica , seria um perigo para a estabilidade regional e à segurança de Israel. Por um lado, você pode entender os medos e análise do primeiro-ministro israelense: de fato uma possível nova potência nuclear no Oriente Médio, torna-se um elemento de alteração do equilíbrio de certa forma precária; ainda mais se esta nação é governada por um poder teocrático, que, apesar de melhorias em relação ao anterior executivo, não assegura a aplicação de direitos civis e políticos, e é o protagonista da vontade contexto geopolítico ambicioso. Relações Internacionais O problema básico é que nenhum dos dois estados querem reconhecer o outro e que guardam parte de seu relacionamento de longa distância, elementos pesados ​​de distância, o que só poderia ser eliminada com um programa político compartilhado. O ponto de partida, bem identificada por Obama, deve ser a criação de dois Estados, com a Palestina no último soberano, o que representaria uma conquista para o Irã, capaz de interromper a sua influência estratégica sobre o Hezbollah libanês, o que, Nesse ponto, pelo menos no que se refere Israel, cessar a sua finalidade. A criação dos dois estados deve parar, ou pelo menos atenuar, as razões para a inimizade entre Teerã e Tel Aviv, o que poderia vir a um reconhecimento mútuo a nível internacional, em um clima não de amizade, mas de respeito. Este raciocínio foi atrás da meta estabelecida por Obama para Kerry, mas foi prejudicada em todos os sentidos por Netanyahu, por razões que foram percebidos principalmente de ordem interna: o desenvolvimento de assentamentos em desafio a tratados internacionais. O executivo de Tel Aviv não entendeu que a realização do projeto dos dois estados, poderia resolver questões internacionais muito mais importantes do que as de ordem interna, perguntas, que, acima de tudo, interessados ​​em uma maneira especial, o seu mais importante aliado, os Estados Unidos. Em uma imagem, no entanto, no momento de paz muito hipotética com a Palestina, chegar a um acordo com o Irã sobre a questão nuclear, seria muito mais fácil e permitiria a Washington para fechar uma questão considerada muito importante para a cena internacional . Os Estados Unidos, no entanto, após o discurso de Netanyahu, deve perseguir seu objetivo, apesar da posição de Israel; Não que isso era um dado inesperado, mas a partir de agora Obama irá proceder a uma forçada deixar Tel Aviv em um estado de isolamento em relação à questão. Por outro lado, a estratégia do presidente americano aparece na melhor das hipóteses: se você quiser controlar o desenvolvimento da tecnologia nuclear iraniana é muito mais seguro para fazê-lo através de acordos diplomáticos, que abordam a questão frontalmente, inclusive por meios militares, como faria o líder israelense. Esta é a estratégia mais econômica possível em todas as áreas, e que também permite que você reabrir canais diplomáticos com um país, cujo isolamento, não ajuda ninguém, tanto política quanto economicamente. No entanto, a posição de Netanyahu é partilhada pela direita americana, que vê com desconfiança até mesmo a colaboração oficial entre o Irã e os EUA, que está desenvolvendo contra o Estado islâmico. Israel teme que estes desenvolvimentos e os líderes de Tel Aviv, disse ao Congresso que o inimigo do seu inimigo não é seu amigo, referindo-se precisamente à questão da compreensão do militar contra o califado e ganhando vários aplausos. Netanyahu para Obama ainda reconhecido a sua amizade com o povo de Israel, que se manifesta em atos conhecidos e também com outras não conhecido, implicitamente admitindo que a colaboração entre os dois estados, apesar das diversas diferenças de opinião ainda continua. Por outro lado, a atitude americana com o Irã está longe de ser sob o polegar: sanções de que Teerã tenha sido submetido são a prova, que os EUA tem exercido uma pressão considerável sobre o país do Irã, atingindo uma economia colocar em apuros por medidas destinadas a Washington. A sensação é que o tom de Netanyahu, embora colocados na linha de conduta até então mantida, foram exacerbados por razões eleitorais, que incluiria, bem como o tom em direção a Obama foram deliberadamente menos tenso do que o habitual.

В противоположные взгляды Обамы и Нетаньяху по ядерной Ирана

Помимо продолжительными аплодисментами наградил членов республиканцев, и даже некоторые демократов, конгресс США, речь Нетаньяху не принес ничего нового, ни форма альтернативной стратегии обычных угроз со стороны Ирана, который, с атомной бомбой , будет опасность для региональной стабильности и безопасности Израиля. С одной стороны, вы можете понять страхи и анализ израильского премьер-министра: на самом деле можно новая атомная электростанция на Ближнем Востоке, это становится элементом изменения баланса несколько нестандартной; даже больше, если эта страна находится под властью теократического власти, что, несмотря на улучшение по сравнению с предыдущим исполнительной власти, не обеспечивает применение гражданских и политических прав, и герой воли амбициозного геополитического контекста. Международные отношения Основная проблема в том, что ни одна из двух государств не хотят признавать друга и которые сохраняют часть их дальней связи, тяжелые элементы прочь, которые могут быть устранены только с общей политической программы. Отправной точкой, а также определены Обамой, должно стать создание двух государств, с Палестиной во время последнего государя, который будет представлять собой достижение для Ирана, способный прерывать свое стратегическое влияние на ливанской Хезболлы, которые, что точка, по крайней мере, что касается Израиля, прекратить их назначение. Создание двух государств должны остановить или, по крайней мере, смягчить, причины вражды между Тегераном и Тель-Авивом, которые могли бы прийти к взаимному признанию на международном уровне, в обстановке не дружбы, но уважения. Это рассуждение было позади цели, поставленной Обамой Керри, но было затруднено всячески Нетаньяху, по причинам, которые были восприняты в основном внутреннего порядка: разработка поселений в нарушение международных договоров. Исполнительный Тель-Авива не понял, что для реализации проекта двух государств, могли бы решить международные проблемы гораздо важнее, чем те, внутреннего порядка, вопросы, которые, прежде всего, заинтересованы в определенном пути к ее наиболее важного союзника, Соединенных Штатов. В картине, однако, в настоящее время очень гипотетической мира с Палестиной, достигнув соглашения с Ираном по ядерной проблеме, было бы гораздо проще и позволит Вашингтону закрыть дело считается очень важным для международной арене , Соединенные Штаты, однако, после выступления Нетаниягу, должны преследовать свои цели, несмотря на позицию Израиля; не, что это было дано неожиданным, но теперь Обама будет идти в вынужденном отпуске Тель-Авиве в состоянии изоляции по отношению к этому вопросу. С другой стороны, стратегия американского президента появится в лучшем случае: если вы хотите, чтобы контролировать развитие иранской ядерной технологии гораздо безопаснее сделать это через дипломатических соглашений, в которых рассматривается вопрос в лоб, даже военными средствами, как бы израильский лидер. Это стратегия наиболее экономичный вариант во всех областях, и что также позволяет возобновить дипломатические каналы со страной, чья изоляция, не помогает никому, как политически, так и экономически. Однако позиция Нетаньяху разделяют американского права, который видит с подозрением даже неофициальной сотрудничестве между Ираном и США, которая занимается разработкой против исламского государства. Израиль опасается, эти события и руководители Тель-Авива сообщил Конгрессу, что враг твоего врага не является вашим другом, имея в виду именно к вопросу о понимании военных против халифата и зарабатывать несколько аплодисментами. Нетаньяху с Обамой по-прежнему признается свою дружбу израильского народа, проявляется в актах известных, а также с другими не известно, неявно признав, что сотрудничество между двумя странами, несмотря на различные разногласия, все еще продолжается. С другой стороны американского отношение с Ираном это далеко не под каблуком: санкции, что Тегеран был подвергнут являются доказательства того, что США оказали существенное давление на страны Иран, попав экономика положить в большой беде принятие мер, разработанных в Вашингтон. Ощущение такое, что тон Нетаньяху, хотя помещены в линии поведения до сих пор поддерживается, усугубляются избирательных причинам, он будет включать а также тон к Обаме были намеренно менее напряженной, чем обычно.