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giovedì 20 luglio 2017
Israele non vuole militari iraniani al suo confine
Durante l’incontro con il presidente francese, il premier israeliano Netanyahu si è opposto ad una tregua nel sud della Siria, perchè rafforzerebbe la posizione dell’Iran nella regione. Il timore di Tel Aviv è quello di essere minacciato contemporaneamente dalla formazione Hezbollah, dal confine libico e dalla presenza forze militari iraniane sul confine siriano. La conflittualità tra Israele ed Iran è molto profonda ed ha già generato, in passato, episodi di confronto militare, peraltro mai riconosciuti da entrambe le parti. Si è trattato di bombardamenti a convogli iraniani o azioni di spionaggio, rivolte a contrastare le rispettive attività. L’avversione allo stato israeliano da parte iraniana, non sembra essersi attenuata neppure dopo la svolta moderata che ha confermato all’esecutivo l’attuale governo. Questo confronto rischia di diventare un ulteriore ostacolo per la risoluzione della questione siriana, perchè aggrava uno scenario già particolarmente difficile e confuso. Il rapporto tra Israele ed il regime di Assad è stato, tutto sommato, pacifico, perchè Damasco, seppure ufficialmente contraria allo stato israeliano, non ha favorito azioni contro Tel Aviv, tuttavia lo scenario del conflitto ha variato la situazione generale, determinando una crescita di importanza in Siria di Russia ed Iran, probabilmente a discapito dello stesso Assad, comunque sostenuto dai due paesi. Netanyahu è contrario alla tregua concordata tra Russia e Stati Uniti per la parte meridionale del paese, perchè uno stop al conflitto potrebbe implicare l’invio di militari iraniani nella zona del Golan, al confine con Israele. Se questa possibilità dovesse verificarsi, il pericolo di un confronto ravvicinato tra le forze armate dei due paesi nemici diventerebbe molto concreto. Questa possibilità dovrebbe essere materia di trattativa per i negoziatori, in modo da evitare un nuovo elemento aggravante per la scenario siriano, tale da diventare il possibile fattore scatenante dell’allargamento del conflitto nella regione. Questo aspetto non deve essere affatto sottovalutato, per evitare un disastro di proporzioni enormi, tale da sconvolgere l’intero assetto globale. Le richieste di Israele ai diplomatici americani di evitare la presenza di militari iraniani, anche solo nel ruolo di consiglieri militari, e di effettivi della milizia di Hezbollah, nella Siria meridionale sono state al centro di numerose discussioni con i funzionari della Casa Bianca; Tel Aviv ha anche rifiutato la presenza offerta dalla Russia nella Siria meridionale, per esercitare un controllo sul possibile arrivo di militari iraniani. I timori israeliani sono che tra Mosca e Theran, alleati di fatto per sostenere Assad, ci sia una tacita collaborazione, che possa danneggiare gli interessi di Tel Aviv. L’impressione è che i buoni rapporti tra Israele e Russia possano essersi deteriorati quando Mosca, per sostenere Damasco, ha volontariamente o involontariamente favorito la posizione dell’Iran in Siria; d’altro canto il paese israeliano, anche se non ufficialmente, fa parte dell’alleanza formata dalle monarchie del Golfo e dai paesi sunniti, che ha come scopo quello di combattere la crescente influenza di Teheran in medio oriente e, di conseguenza le istanze degli sciiti. Si tratta di una alleanza che è tra i governi, ma non è appoggiata dalla base popolare sunnita, che continua a percepire lo stato israeliano come illegittimo sul suolo arabo. Occorre anche ricordare che molti di questi stati sunniti sono stati tra i finanziatori dello Stato islamico, pensato, inizialmente, come uno strumento per conquistare l’influenza sul paese siriano e creare un argine contro l’invadenza sciita. Ciò determina che la contiguità attuale tra Israele e gli stati sunniti è puramente strumentale, ma non sembra avere una base solida, sopratutto finché Tel Aviv blocca la nascita di uno stato palestinese. Queste ulteriori considerazioni aggravano il quadro generale della situazione, sopratutto visto che gli appelli ai diplomatici americani di Israele sembrano non essere stati ascoltati, giacché gli Usa hanno confermato l’intenzione di proseguire sulla tregua firmata con la Russia per il meridione siriano. Quello che bisogna augurarsi è che Israele non prenda delle decisioni autonome contro forze che potrebbero essere individuate come ostili: per evitare ciò occorre che il lavoro diplomatico diventi ancora più intenso e che dalla Siria si allarghi negli altri paesi della regione, per trovare fattori di accordo e di stabilizzazione che incontrino il favore di soggetti con interessi anche contrapposti.
Israel does not want Iranian military at its border
During
the meeting with the French president, Israeli Prime Minister Netanyahu
opposed a truce in southern Syria, as it would strengthen Iran's
position in the region. The
fear of Tel Aviv is to be threatened at the same time by Hizbullah
formation, the Libyan border and the presence of Iranian military forces
on the Syrian border. Conflict
between Israel and Iran is very profound and has already generated
military confrontation episodes in the past, nevertheless recognized by
both sides. It was bombing Iranian convoys or spying actions aimed at countering their activities. Iranian
aversion to the Israeli state does not seem to be attenuated even after
the moderate turning point that confirmed the current government. This
confrontation is likely to become a further obstacle to the resolution
of the Syrian question, because it aggravates a particularly difficult
and confusing scenario. The
relationship between Israel and the Assad regime was, in sum, peaceful,
because Damascus, although officially opposed to the Israeli state, did
not favor actions against Tel Aviv, however, the scenario of the
conflict changed the overall situation, Importance in Syria of Russia and Iran, probably at the expense of Assad itself, however sustained by the two countries. Netanyahu
is opposed to the agreed rift between Russia and the United States for
the southern part of the country, because a stalemate in the conflict
could involve sending Iranian militants to the Golan area, bordering on
Israel. If
this possibility were to occur, the danger of close confrontation
between the armed forces of the two enemy countries would become very
concrete. This
possibility should be a negotiating matter for negotiators, so as to
avoid a new aggravating factor for the Syrian scenario, which will
become the likely trigger factor for the enlargement of the conflict in
the region. This
aspect must not be underestimated at all, to avoid a disaster of
enormous proportions, such as to upset the whole global set-up. Israel's
demands on US diplomats to avoid the presence of Iranian militias, even
only as military advisers, and Hezbollah militia officers in southern
Syria, have been at the center of numerous discussions with White House
officials; Tel
Aviv also declined the presence of Russia in southern Syria to exercise
control over the possible arrival of Iranian militants. Israeli
fears are that between Moscow and Theran, allied to supporting Assad,
there is a silent collaboration that could damage Tel Aviv's interests. The
impression is that good relations between Israel and Russia may have
deteriorated when Moscow, in support of Damascus, voluntarily or
involuntarily favored Iran's position in Syria; On
the other hand, the Israeli country, albeit not officially, is part of
the alliance formed by the Gulf and Sunni monarchies, which aims to
combat the growing influence of Tehran in the Middle East and,
consequently, the instances of Shiites. It
is an alliance that is between governments but is not supported by the
Sunni popular base, which continues to perceive the Israeli state as
illegitimate on Arab soil. It
should also be remembered that many of these Sunni states have been
among the Islamic State's financiers, initially thought of as a tool to
conquer the Syrian country and create a platform against the Shiite
invasion. This
determines that the current contiguity between Israel and the Sunnis is
purely instrumental, but does not seem to have a solid foundation,
especially until Tel Aviv blocks the birth of a Palestinian state. These
additional considerations exacerbate the general picture of the
situation, especially as appeals to US diplomats in Israel seem to have
not been heard, as the US have confirmed their intention to pursue
austerity with Russia for Syrian South. What
is to be hoped for is that Israel does not make autonomous decisions
against forces that could be identified as hostile: in order to avoid
this, diplomatic labor should become even more intense and that Syria
will expand to other countries in the region in order to find agreement
factors And stabilization that meet the favor of subjects with even opposing interests.
Israel no quiere soldados iraníes en su frontera
Durante
la reunión con el presidente francés, el primer ministro israelí
Netanyahu se opone a una tregua en el sur de Siria, ya que fortalecería
la posición de Irán en la región. El
temor de Tel Aviv está siendo objeto de amenazas de forma simultánea
por la formación de Hezbollah, desde la frontera con Libia y la
presencia de fuerzas militares iraníes en la frontera con Siria. El
conflicto entre Israel e Irán es muy profundo y ya ha generado en el
pasado, los incidentes de confrontación militar, que nunca ha sido
reconocido por ambos lados. Se estaba bombardeando iraníes o espionaje convoyes, dirigidas a contrarrestar sus actividades. La
aversión al estado judío por parte de Irán, no parece haberse moderado
incluso después de desconectar ejecutivo moderado que confirmó el actual
gobierno. Esta
comparación es probable que se convierta en un obstáculo adicional a la
resolución de la cuestión de Siria, debido a un escenario exacerba la
ya difícil y confuso. La
relación entre Israel y el régimen de Assad ha sido, en general,
pacífica, porque Damasco, aunque oficialmente opuesto a Israel, no
favoreció la acción del Estado contra Tel Aviv, sin embargo, el
escenario del conflicto ha cambiado la situación general, lo que resulta
en un aumento de importancia de Rusia en Siria e Irán, probablemente a expensas de la misma Assad, sin embargo, reclamado por ambos países. Netanyahu
se opone a la tregua acordada entre Rusia y los Estados Unidos a la
parte sur del país, debido a un alto al conflicto podría suponer el
envío de soldados iraníes en la zona del Golán, en la frontera con
Israel. Si
eso llegara a ocurrir, el peligro de una estrecha comparación entre las
fuerzas armadas de los dos países enemigos se volvería muy real. Esta
posibilidad debe ser objeto de negociaciones para los negociadores, a
fin de evitar un nuevo factor agravante para el escenario sirio, que se
hace posible la ampliación del disparador del conflicto en la región. Este
aspecto no se debe subestimar en absoluto, para evitar un desastre de
enormes proporciones, como para interrumpir todo el orden mundial. Pide
a Israel a diplomáticos estadounidenses para evitar la presencia de
militares iraníes, incluso en el papel de los asesores militares y la
milicia real de Hezbolá en el sur de Siria ha sido objeto de numerosas
discusiones con funcionarios de la Casa Blanca; Tel
Aviv también ha rechazado la presencia ofrecido por Rusia en el sur de
Siria, para ejercer el control sobre la posible llegada de militares
iraníes. los
temores de Israel es que entre Moscú y Teherán, de hecho aliados para
apoyar a Assad, existe una cooperación tácita, que perjudican los
intereses de Tel Aviv. La
impresión es que las buenas relaciones entre Israel y Rusia pueden
haber sido dañados cuando Moscú para apoyar Damasco, voluntaria o
involuntariamente favorecido la posición de Irán en Siria; Por
otro lado la ciudad israelí, aunque no oficialmente, es parte de la
alianza formada por las monarquías del Golfo y los países sunitas, que
tiene como objetivo combatir la creciente influencia iraní en el Medio
Oriente, y por lo tanto los casos de chiítas. Es
un pacto que está entre los gobiernos, pero no está soportado por las
bases, sunitas, que siguen viendo el estado de Israel como ilegítimo en
suelo árabe. También
hay que recordar que muchos de ellos eran sunitas estaban entre los
proveedores de fondos del estado islámico, pensaron, en un principio,
como una herramienta para ganar influencia sobre el país sirio y crear
un baluarte contra la invasión chií. Esto
determina que la contigüidad existente entre Israel y los estados
sunitas es puramente instrumental, pero no parecen tener una base
sólida, sobre todo el tiempo que Tel Aviv se hace con el surgimiento de
un estado palestino. Estas
consideraciones adicionales complican el panorama general de la
situación, sobre todo porque se hace un llamamiento a no parecen haber
sido escuchado, los diplomáticos estadounidenses en Israel desde los
EE.UU. ha confirmado su intención de continuar la tregua firmada con
Rusia para el sur de Siria. Lo
que debemos esperar es que Israel no toma decisiones independientes
contra las fuerzas que pueden ser identificados como hostil para evitar
esto, es necesario que el trabajo diplomático se vuelve aún más intenso y
que Siria se extienda a otros países de la región para encontrar
factores de acuerdo y estabilización que cumplir con el favor de las partes con intereses en conflicto también.
Israel will nicht, iranische Soldaten an der Grenze
Während
des Treffens mit dem Französisch Präsident wurde der israelische
Ministerpräsident Netanjahu zu einem Waffenstillstand im südlichen
Syrien dagegen, weil es der Position des Irans in der Region stärken
würde. Die
Angst vor dem Tel Aviv ist gleichzeitig durch die Bildung der Hisbollah
bedroht, von der libyschen Grenze und die Anwesenheit der iranischen
Streitkräfte an der syrischen Grenze. Der
Konflikt zwischen Israel und Iran ist sehr tief und hat bereits in der
Vergangenheit Vorfälle der militärischen Konfrontation erzeugt, die von
beiden Seiten nie anerkannt wurde. Es bombardierte Konvois Iraner oder Spionage dem Ziel, ihre Aktivitäten zu begegnen. Die
Abneigung gegen den jüdischen Staat von Iran, scheint nicht einmal
moderierte zu haben, nachdem moderate Exekutive drehen, die die
derzeitige Regierung bestätigt. Dieser
Vergleich ist wahrscheinlich ein zusätzliches Hindernis für die
Auflösung des syrischen Problems werden, weil ein Szenario schon
schwierig und verwirrend verschärft. Die
Beziehung zwischen Israel und dem Assad-Regime war, im Großen und
Ganzen friedlich, weil Damaskus, obwohl offiziell nach Israel gegenüber,
keine staatlichen Maßnahmen gegen Tel Aviv, jedoch bevorzugen, das
Szenario des Konflikts auf die allgemeine Situation hat dich geändert,
was zu einer Erhöhung der Bedeutung Russlands in Syrien und Iran, wahrscheinlich auf Kosten des gleichen Assad jedoch von beiden Ländern beansprucht. Netanyahu
ist mit dem zwischen Russland und den Vereinigten Staaten in dem
südlichen Teil des Landes vereinbarten Waffenstillstand gegenüber, weil
ein Anschlag auf den Konflikt iranische Soldaten auf dem Golangebiet
Senden an der Grenze zu Israel verbunden sein könnte. Wenn
das geschehen sollte, würde die Gefahr eines engen Vergleich zwischen
den Streitkräften der beiden feindlichen Ländern sehr real. Diese
Möglichkeit soll Gegenstand von Verhandlungen für die Unterhändler
sein, um einen neuen erschwerenden Faktor für das syrische Szenario zu
vermeiden, dass es möglich Auslöser Erweiterung des Konflikts in der
Region wird. Dieser
Aspekt sollte überhaupt nicht unterschätzt werden, was eine Katastrophe
ungeheuren Ausmaß zu vermeiden, wie die gesamte globale Ordnung zu
stören. Fordert
Israel auf amerikanische Diplomaten die Anwesenheit von iranischen
Militärs zu vermeiden, auch in der Rolle des Militärberater, und die
tatsächliche Hisbollah-Miliz im Süden Syrien ist Gegenstand zahlreicher
Diskussionen mit Beamten des Weißen Hauses gewesen; Tel
Aviv hat lehnte auch die von Russland angebotenen Präsenz im südlichen
Syrien, die Kontrolle über die mögliche Ankunft des iranischen Militärs
auszuüben. Israelische
Befürchtungen sind, dass zwischen Moskau und Teheran, de facto
Verbündet Assad zu unterstützen, gibt es eine stillschweigende
Zusammenarbeit, die die Interessen von Tel Aviv zu schaden. Der
Eindruck ist, dass die guten Beziehungen zwischen Israel und Russland
beschädigt worden sein, wenn Moskau Damaskus, freiwillig oder
unfreiwillig begünstigt die Position des Irans in Syrien zu
unterstützen; auf
der anderen Seite die israelische Stadt, wenn auch nicht offiziell, ist
Teil der Allianz von den Golfmonarchien und den sunnitischen Ländern
gebildet, die den wachsenden Einfluss des Iran im Nahen Osten und damit
Instanzen bekämpft werden sollen Schiiten. Es
ist ein Bund, der zwischen den Regierungen, aber es ist nicht von der
Basis Sunniten, die weiterhin wahrnehmen den israelischen Staat als
illegitim auf arabischen Boden unterstützt. Es
muss auch bedenken, dass viele von ihnen waren Sunniten unter den
Geldgebern des islamischen Staates waren, dachte zunächst als Werkzeug
Einfluss auf die syrische Land zu gewinnen und ein Bollwerk gegen
schiitische Invasion zu schaffen. Dieser
bestimmt, dass die Kontiguität, die zwischen Israel und den
sunnitischen Staaten rein instrumental ist, aber es scheint nicht, eine
solide Basis zu haben, vor allem solange Tel Aviv blockiert die
Entstehung eines palästinensischen Staates. Diese
zusätzlichen Überlegungen Verbindung des Gesamtbildes der Situation,
zumal es Appelle an amerikanische Diplomaten in Israel offenbar nicht
gehört worden zu sein, da die USA ihre Absicht bestätigt, den
Waffenstillstand unterzeichnet mit Russland dem syrischen Süden
fortzusetzen. Was
müssen wir hoffen, dass Israel unabhängige Entscheidungen gegen Kräfte
nicht nehmen, die als feindlich identifiziert werden können, dies zu
vermeiden, ist es notwendig, dass die diplomatische Arbeit wird noch
intensiver und dass Syrien in anderen Ländern in der Region ausbreiten
Vereinbarung Faktoren zu finden und die Stabilisierung, die trifft die Gunst der Parteien mit gegensätzlichen Interessen auch.
Israël ne veut pas que les soldats iraniens à sa frontière
Au
cours de la rencontre avec le président français, le Premier ministre
israélien Netanyahu était opposé à une trêve en Syrie du sud, parce
qu'il renforcerait la position de l'Iran dans la région. La
crainte de Tel-Aviv est d'être menacée simultanément par le Hezbollah
formation, de la frontière libyenne et la présence des forces militaires
iraniennes à la frontière syrienne. Le
conflit entre Israël et l'Iran est très profond et a déjà généré dans
le passé, les incidents de confrontation militaire, qui n'a jamais été
reconnu par les deux parties. Il bombardait les Iraniens convois ou d'espionnage, visant à contrer leurs activités. L'aversion
pour l'Etat juif par l'Iran, ne semble pas avoir modéré, même après
avoir exécutif modéré qui a confirmé le gouvernement actuel. Cette
comparaison est susceptible de devenir un obstacle supplémentaire à la
résolution de la question syrienne, car un scénario exacerbe déjà
difficile et déroutant. La
relation entre Israël et le régime Assad a été, dans l'ensemble,
pacifique, parce que Damas, bien que officiellement opposé à Israël, n'a
pas favorisé l'action de l'Etat contre Tel-Aviv, cependant, le scénario
du conflit a changé la situation d'ensemble, ce qui entraîne une
augmentation de importance
de la Russie en Syrie et de l'Iran, probablement au détriment du même
Assad, cependant, revendiquée par les deux pays. Netanyahu
est opposé à la trêve convenue entre la Russie et les États-Unis à la
partie sud du pays, parce qu'un arrêt au conflit pourrait impliquer
l'envoi de soldats iraniens dans la région du Golan, à la frontière avec
Israël. Si
cela devait se produire, le danger d'une comparaison étroite entre les
forces armées des deux pays ennemis deviendrait très réel. Cette
possibilité devrait faire l'objet de négociations pour les
négociateurs, afin d'éviter un nouveau facteur aggravant pour le
scénario syrien, qu'il devient élargissement de déclenchement possible
du conflit dans la région. Cet
aspect ne doit pas être sous-estimée du tout, afin d'éviter une
catastrophe de proportions énormes, comme l'ensemble de perturber
l'ordre mondial. Demande
à Israël aux diplomates américains d'éviter la présence de l'armée
iranienne, même dans le rôle des conseillers militaires et la milice du
Hezbollah réelle en Syrie du Sud a fait l'objet de nombreuses
discussions avec les responsables de la Maison Blanche; Tel-Aviv
a également rejeté la présence offerte par la Russie en Syrie du sud,
d'exercer un contrôle sur l'arrivée éventuelle de l'armée iranienne. les
craintes israéliennes que, entre Moscou et Téhéran, de facto alliés
pour soutenir Assad, il y a une coopération tacite, qui nuisent aux
intérêts de Tel-Aviv. L'impression
est que les bonnes relations entre Israël et la Russie peuvent avoir
été endommagés lors de Moscou pour soutenir Damas, favorisé
volontairement ou involontairement la position de l'Iran en Syrie; d'autre
part, la ville israélienne, mais pas officiellement, fait partie de
l'alliance formée par les monarchies du Golfe et les pays sunnites, qui
vise à combattre l'influence iranienne croissante au Moyen-Orient, et
par conséquent, les cas de chiites. Il
est une alliance qui est entre les gouvernements, mais il est pas pris
en charge par la base sunnites, qui continuent de percevoir l'Etat
israélien comme illégitime sur le sol arabe. Il
faut aussi se rappeler que beaucoup d'entre eux étaient sunnites
étaient parmi les bailleurs de fonds de l'Etat islamique, la pensée,
d'abord, comme un outil pour gagner de l'influence sur le pays syrien et
créer un rempart contre l'invasion chiite. Cela
détermine que la contiguïté existant entre Israël et les Etats sunnites
est purement instrumentale, mais il ne semble pas avoir une base
solide, en particulier aussi longtemps que Tel Aviv bloque l'émergence
d'un Etat palestinien. Ces
considérations supplémentaires compliquent le tableau d'ensemble de la
situation, d'autant qu'il fait appel à des diplomates américains en
Israël ne semblent pas avoir été entendu, puisque les États-Unis a
confirmé son intention de poursuivre la trêve signée avec la Russie au
sud syrien. Ce
que nous devons espérer que Israël ne prend pas des décisions
indépendantes contre les forces qui peuvent être identifiés comme
hostiles à éviter cela, il est nécessaire que le travail diplomatique
devient encore plus intense et que la Syrie se propager à d'autres pays
de la région pour trouver des facteurs d'accord et la stabilisation qui répondent à la faveur des parties ayant des intérêts contradictoires aussi.
Israel não quer soldados iranianos na fronteira
Durante
a reunião com o presidente francês, o primeiro-ministro israelense
Netanyahu se opõe a uma trégua no sul da Síria, porque iria reforçar a
posição do Irã na região. O
medo de Tel Aviv está a ser simultaneamente ameaçada pela formação
Hezbollah, a partir da fronteira da Líbia e da presença de forças
militares iranianas na fronteira com a Síria. O
conflito entre Israel e Irã é muito profundo e já gerou no passado,
incidentes de confrontação militar, que nunca foi reconhecido por ambos
os lados. Ele estava bombardeando iranianos de comboios, ou espionagem, destinadas a combater suas atividades. A
aversão ao Estado judeu pelo Irã, não parece ter moderado, mesmo depois
de virar executivo moderada que confirmou o atual governo. Esta
comparação é provável que se torne um obstáculo adicional para a
resolução da questão síria, porque um cenário agrava já difícil e
confuso. A
relação entre Israel e o regime de Assad tem sido, em geral, pacífica,
porque Damasco, embora oficialmente oposição a Israel, não favoreceu a
ação do Estado contra Tel Aviv, no entanto, o cenário do conflito mudou a
situação global, resultando em um aumento de importância da Rússia na Síria e Irã, provavelmente à custa do mesmo Assad, no entanto, reivindicada por ambos os países. Netanyahu
se opõe à trégua acordada entre a Rússia e os Estados Unidos para a
parte sul do país, porque uma parada para o conflito poderia envolver o
envio de soldados iranianos na área de Golan, na fronteira com Israel. Se isso ocorrer, o perigo de uma comparação estreita entre as forças armadas dos dois países inimigos se tornaria muito real. Esta
possibilidade deve ser objecto de negociações para os negociadores, a
fim de evitar um novo fator agravante para o cenário da Síria, que se
torna possível alargamento gatilho do conflito na região. Este
aspecto não deve ser subestimada em tudo, para evitar um desastre de
enormes proporções, como a perturbar toda a ordem global. Solicita
a Israel diplomatas americanos para evitar a presença de militares
iranianos, mesmo no papel de conselheiros militares, e a milícia real
Hezbollah no sul da Síria tem sido objecto de numerosas discussões com
funcionários da Casa Branca; Tel
Aviv também rejeitou a presença oferecido pela Rússia no sul da Síria,
de exercer o controle sobre a possível chegada de militares iranianos. temores
israelenses são de que entre Moscou e Teerã, de facto aliados para
apoiar Assad, há uma cooperação tácita, que prejudicam os interesses de
Tel Aviv. A
impressão é que as boas relações entre Israel e Rússia pode ter sido
danificado quando Moscou para apoiar Damasco, voluntária ou
involuntariamente, favoreceu a posição do Irã na Síria; por
outro lado, a cidade israelense, embora não oficialmente, é parte da
aliança formada pelas monarquias do Golfo e os países sunitas, que visa
combater a crescente influência iraniana no Oriente Médio e, portanto,
casos de xiitas. É
uma aliança que está entre governos, mas não é suportado pela base
sunitas, que continuam a perceber o estado de Israel como ilegítimo em
solo árabe. Ele
também deve se lembrar que muitos deles eram sunitas estavam entre os
financiadores do Estado islâmico, pensou, inicialmente, como uma
ferramenta para ganhar influência sobre o país sírio e criar um baluarte
contra a invasão xiita. Este
determina que a contiguidade existente entre Israel e os Estados
sunitas é puramente instrumental, mas não parecem ter uma base sólida,
especialmente desde que blocos Tel Aviv o surgimento de um Estado
palestino. Estas
considerações adicionais agravar o quadro geral da situação,
especialmente desde que agrada a diplomatas americanos em Israel não
parecem ter sido ouvido, desde que os EUA confirmou a sua intenção de
continuar a trégua assinado com a Rússia para o sul da Síria. O
que devemos esperar é que Israel não tomar decisões independentes
contra as forças que podem ser identificados como hostil a evitar isso, é
necessário que o trabalho diplomático torna-se ainda mais intensa e que
a Síria vai se espalhar para outros países na região para encontrar
fatores acordo e estabilização que atender a favor das partes com interesses conflitantes também.
Исраэль Ферс иранских солдат на границе
Во
время встречи с президентом Франции, премьер-министр Израиля Нетаньяху
возражает против перемирия на юге Сирии, потому что это укрепит позиции
Ирана в регионе. Страх
Тель-Авив является одновременно угрозой формирования Хезболлы, от
ливийской границы и присутствие иранских вооруженных сил на границе с
Сирией. Конфликт
между Израилем и Ираном очень глубоко и уже выработано в прошлом,
случаи военной конфронтации, которая никогда не была признана обеими
сторонами. Это бомбили конвой, иранцы или шпионаж, направленные на противодействие их деятельности. Отвращение
к еврейскому государству со стороны Ирана, кажется, не умерили даже
после поворота умеренный руководитель, который подтвердил нынешнее
правительство. Это
сравнение, вероятно, станет дополнительным препятствием на пути к
решению сирийского вопроса, потому что сценарий обостряет уже трудно и
запутанным. Отношения
между Израилем и режимом Асада был, в целом, мирной, потому что Дамаск,
хотя официально против Израиля, не одобрял действий государства в
отношении Тель-Авив, однако, сценарий конфликта изменил общую ситуацию,
что привело к увеличению значение России в Сирии и Иране, вероятно, за счет того же Асада, однако, утверждал, обеими странами. Нетаньяху
выступает против перемирия согласованной между Россией и Соединенными
Штатами в южной части страны, так как остановка конфликта может включать
в себя отправку иранских солдат в районе Голанских на границе с
Израилем. Если это произойдет, опасность близкого сравнения между вооруженными силами двух стран противника станет вполне реальной. Эта
возможность должна быть предметом переговоров для переговорщиков, чтобы
избежать нового отягчающего фактора для сирийского сценария, что
становится возможным спускового расширение конфликта в регионе. Этот
аспект не следует недооценивать вообще, чтобы избежать катастрофы
огромного масштаба, например, чтобы сорвать весь мировой порядок. Просит
Израиль американских дипломатов, чтобы избежать присутствия иранских
военных, даже в роли военных советников, а фактическое Хезболлы милиции
на юге Сирии была предметом многочисленных дискуссий с представителями
Белого дома; Тель-Авив
также отверг присутствие предложенного России на юге Сирии,
осуществлять контроль по возможности прибытия иранских военных. Израильские
опасения, что между Москвой и Тегераном, де-факто союзниками поддержать
Асада, есть молчаливое сотрудничество, которое вредит интересам
Тель-Авив. Создается
впечатление, что хорошие отношения между Израилем и Россией, возможно,
были повреждены, когда в Москву, чтобы поддержать Дамаск, вольно или
невольно выступает позицию Ирана в Сирии; с
другой стороны, израильский город, хотя и не официально, являются часть
альянса, образованных монархиями Залива и суннитскими странами, которая
направлена на борьбу с растущим иранским влиянием на Ближнем Востоке,
и поэтому случаи шииты. Это
завет, который находится между правительствами, но не поддерживается
низовыми суннитами, которые продолжают воспринимать израильское
государство нелегитимным на арабской почве. Следует
также помнить, что многие из них были сунниты были в числе финансовых
покровителей исламского государства, думали, на начальном этапе, в
качестве инструмента, чтобы получить влияние на сирийскую страну и
создать оплот против шиитского вторжения. Это
определяет, что примыкание существующего между Израилем и суннитскими
государствами чисто инструментальное, но это, кажется, не имеет прочную
основу, особенно до тех пор, как Тель-Авив блокирует появление
палестинского государства. Эти
дополнительные соображения усложняют общую картину ситуации, тем более,
что он обращается к американским дипломатам в Израиле, похоже, не были
услышаны, поскольку США подтвердил свое намерение продолжить перемирие,
подписанное с Россией сирийского юга. То,
что мы должны надеяться, что Израиль не принимает самостоятельных
решений в отношении сил, которые могут быть определены как враждебные,
чтобы избежать этого, необходимо, чтобы дипломатическая работа
становится еще более интенсивным, и что Сирия будет распространяться на
другие страны региона, чтобы найти факторы соглашения и стабилизация, которые отвечают благосклонность сторон с противоположными интересами тоже.
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