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giovedì 21 dicembre 2017

وبوسع بروكسل سحب حق التصويت في بولندا

إن قرار تطبيق الجهاز المتوخى في المادة السابعة من معاهدة الاتحاد الأوروبي هو قرار جديد ويهدف إلى خلق سابقة هامة في العلاقات بين الدول الأوروبية والهيئات المركزية للاتحاد. وقررت المفوضية الأوروبية المضي قدما على هذا الطريق بعد توجيه عدة تحذيرات إلى بولندا وثلاث توصيات وخمس وعشرين رسالة وعدة اجتماعات بين الطرفين، والتي تم تجاهلها دائما. وتقول الوقائع إن وارسو نفذت أكثر من ثلاثين إجراء تشريعي أثرت على استقلال القضاء البولندي، بما في ذلك الأجهزة الأكثر صلة، مثل المحكمة الدستورية، والمحكمة العليا، ومجلس القضاء، وحتى المحاكم العادية. وعلاوة على ذلك، تمارس الحكومة البولندية ضغوطا على أجهزة الطباعة في البلد، مع نية واضحة لخنق أي شكل من أشكال الخلاف، وبالتالي بهدف ضغط حرية الصحافة، التي كانت تعتبر دائما عنصرا ضروريا لكونها جزءا من المنظمة من بروكسل. وينبغي أن تكون النتيجة النهائية لبولندا فقدان حقوق التصويت داخل الاتحاد. ومع ذلك، فإن هذا ليس إجراء تلقائيا، على الرغم من أن الانتهاكات واضحة وواضحة؛ فإن آلية تفعيل المادة السابعة تتوخى، في الواقع، مرحلتين، وقائية وعقوبة؛ من أجل الموافقة على النصاب الأول من أربعة أخماس أعضاء المجلس من أجل التأكد من الانتهاك الخطير للمادة الثانية من المعاهدة: وفي هذه اللحظة يبدو أن توجه أعضاء المجلس هو تفعيل الإجراء الوقائي للمادة السابعة. وبمجرد انتهاء هذا الجزء الأول، نحتاج إلى اقتراح تفعيل مرحلة العقوبة من قبل ثلث الدول الأعضاء أو المفوضية الأوروبية، بموافقة البرلمان الأوروبي، وأخيرا يتم التصويت في المجلس حيث يجب الموافقة عليه، تحقيق الإجماع من الأصوات. بيد أن هذا الاحتمال لا ينبغي أن يحدث لأن هنغاريا أعلنت بالفعل أن تصويتها سيكون ضده. ولدى بودابست حكومة تخضع للملاحظة أيضا، لانتهاكات مماثلة لتلك التي ارتكبت في وارسو، ويمكن إخضاعها لنفس الإجراء، كما أن بولندا والمجر تتماشيان مع مواضيع مختلفة، مثل رفض توزيع المهاجرين، مما يجعلهم منفتحين على النقيض من بروكسل. والحقيقة أن ما يبرز هو صراع بين الجزء المؤسس للاتحاد ومجموعة فيسغراد التي تضم، بالإضافة إلى بولندا والمجر، سلوفاكيا وجمهورية التشيك، وجميع البلدان المنتمية إلى الكتلة السوفياتية السابقة، من مساهمات كبيرة من بروكسل، مع اتخاذ موقف عدائي بشأن تقسيم حالات الطوارئ، والآن أيضا لم تعد تحترم معاهدة الانضمام في مبادئها الأساسية. إن إرادة باريس وبرلين، وإن كانت تفتقر إلى حكومة وطنية، لمعاقبة انتهاك المعاهدة واضحة، وتتبعها إيطاليا وإسبانيا أيضا: ما ينذر به هو صراع عقلية، حتى الآن، اقتصر على وانعدام الوضع الرسمي، وأصبح من الآن فصاعدا سابقة رسمية ويمكن أن تبدأ في المستقبل عملية عقوبات أشد، حتى لا نعترف بانتهاكات جسيمة جدا للقواعد المشتركة. إذا تم اتخاذ هذا المسار، ويفترض أن يكون هناك صراع بين دعاة السيادة الوطنية، وبعد ذلك سيكون من الممكن تشجيع تجميع الحركات في الاعتبار النقابة، وأولئك الذين يميلون إلى الاتحاد الأوروبي ملزمة على نحو متزايد من السندات المشتركة، والتي فإن قوى بيع أسهم السيادة الوطنية تكون دائما أكبر بمرور الوقت. وقد تكون هذه فرصة لعضوية فعالة في أوروبا بشأن مبادئ التنمية المتبادلة، وليس من حيث الملاءمة الخالصة والحصرية؛ ولكن هذا يجب أن تتقاسمه المواطنة، التي لن تضطر بعد الآن إلى إدراك النقاب كمؤسسة سقطت من أعلى مستوى، بل بوصفها هيئة قادرة على تحسين حياة الشعوب الأوروبية عن طريق تحسين حالة ونوعية الحياة.

USA e Corea del Nord potrebbero intraprendere un negoziato

Il Segretario di Stato americano, Tillerson, avrebbe affermato che gli Stati Uniti potrebbero intraprendere colloqui diretti e senza condizioni con la Corea del Nord. Fino ad ora Washington, per effettuare colloqui ufficiali con Pyongyang, aveva sempre messo la condizione di un diverso atteggiamento e di una moratoria sull’arsenale nucleare nordcoreano. Se questi colloqui dovessero avvenire, oltre all’atteggiamento responsabile statunitense, ci sarebbe, senz’altro, la vittoria diplomatica della Corea del Nord, che, fino ad ora, aveva messo come richiesta di essere trattata alla pari con gli Stati Uniti senza condizione alcuna.  Ciò implicherebbe un riconoscimento ufficiale del regime di Pyongyang, cosa che è stata sempre rifiutata fermamente dalle amministrazioni americane. Questo passo, se, da un lato, potrebbe evidenziare un cambio nell’atteggiamento degli USA, potrebbe diventare una sorta di vittoria per Kim Jong-Un, che potrebbe essere speso con la Cina, proprio in prospettiva antiamericana. Pyongyang, cioè, potrebbe diventare un alleato maggiormente affidabile e quindi impedire l’unione tra le due Coree: una ipotesi sempre rifiutata da Pechino, timorosa di avere i militari statunitensi sui suoi confini. Resta, comunque, da vedere l’affidabilità di una dittatura da sempre imprevedibile nelle sue decisioni, anche considerando che Pyongyang non ha ancora avuto alcuna reazione ufficiale. Per altro dell’iniziativa del Segretario di Stato non si conoscono ancora a fondo i dettagli e neppure la considerazione che Trump possa avere per questa mossa diplomatica ufficiosa: infatti dalla Casa Bianca sono arrivati segnali ambigui dall’entourage del presidente statunitense, che non si capisce ancora bene se ha dato indicazioni all’amministrazione guidata dal Segretario di stato, o se, al contrario, la considera una perdita di tempo. Le opinioni di Trump sulla Corea del Nord non sembrano, infatti, essere cambiate: la condotta del paese asiatico è sempre considerata pericolosa, sia per gli equilibri internazionali, che per la stessa nazione nordcoreana. Le intenzioni  del Segretario di stato potrebbero essere il risultato finale di colloqui non ufficiali tra i due paesi che non  sono mai stati interrotti, perchè portati avanti da una sorta di diplomazia parallela. Questi canali non ufficiali hanno permesso di mantenere aperto un dialogo, anche nei momenti più acuti della crisi, aldilà delle profonde contrarietà tra i due paesi e delle preoccupanti dichiarazioni provenienti da entrambe le parti. Attualmente la situazione è in una fase di stallo, ma la Corea è sempre alla ricerca della necessaria tecnologia per il trasporto delle testate atomiche miniaturizzate. Un eventuale incontro ufficiale potrebbe permettere di guadagnare tempo a Pyongyang, un aspetto che non potrebbe contribuire ad un atteggiamento positivo del presidente USA verso gli eventuali negoziati, ma, nello stesso tempo, potrebbe mostrare una disponibilità americana alla trattativa, che permetterebbe a Washington di avere minor pressione internazionale. Una delle considerazioni americane è, però, se la sincerità della Corea del Nord a mantenere le promesse derivanti dal negoziato, sia veritiera. Uno dei fattori caratteristici del regime nordcoreano è la sua imprevedibilità, mentre sull’affidabilità non ci sono certezze neppure da parte di Pechino. Nel caso del mancato rispetto degli accordi da parte di Kim Jong-un la rappresaglia americana di tipo militare, diventerebbe più probabile e questa considerazione potrebbe fare decidere la Casa Bianca a non intraprendere alcun negoziato ufficiale, perchè in caso di mancato rispetto degli accordi, un mancato intervento americano sarebbe considerato una sconfitta sul piano internazionale. Cosa augurarsi, quindi? La situazione attuale impone riflessioni serie ed attente, sopratutto nella valutazione dei costi e dei benefici, in un clima di grande incertezza, tuttavia in un negoziato ufficiale gli Stati Uniti sarebbero notati per la loro disponibilità con un paese che gli ha sempre attaccati sul piano diplomatico e minacciati con assurda veemenza.

US and North Korea could enter into negotiations

The US Secretary of State, Tillerson, said that the United States could undertake direct and unconditional talks with North Korea. Until now, Washington, to carry out official talks with Pyongyang, had always put the condition of a different attitude and a moratorium on the North Korean nuclear arsenal. If these talks were to take place, in addition to the responsible attitude of the US, there would certainly be the diplomatic victory of North Korea, which up to now had made a request to be treated on a par with the United States without any conditions . This would imply official recognition of the Pyongyang regime, which has always been firmly rejected by the American administrations. This step, if, on the one hand, could highlight a change in the attitude of the US, could become a sort of victory for Kim Jong-Un, which could be spent with China, in an anti-American perspective. Pyongyang, that is, could become a more reliable ally and thus prevent the union between the two Koreas: a hypothesis always rejected by Beijing, fearful of having the US military on its borders. It remains, however, to see the reliability of a dictatorship always unpredictable in its decisions, even considering that Pyongyang has not yet had any official reaction. On the other side of the initiative of the Secretary of State are not yet fully know the details or even the consideration that Trump may have for this unofficial diplomatic move: in fact from the White House arrived ambiguous signals from the entourage of the US president, who is not understood still good if he gave directions to the administration led by the Secretary of State, or if, on the contrary, considers it a waste of time. In fact, Trump's views on North Korea do not seem to have changed: the conduct of the Asian country is always considered dangerous, both for international balances and for the North Korean nation itself. The intentions of the Secretary of State could be the final result of unofficial talks between the two countries that have never been interrupted, because they were carried out by a sort of parallel diplomacy. These unofficial channels have allowed us to keep open a dialogue, even in the most acute moments of the crisis, beyond the profound opposition between the two countries and the worrying statements coming from both sides. Currently the situation is stalled, but Korea is always looking for the necessary technology for the transport of miniaturized atomic bombs. An eventual official meeting could allow time to be spent in Pyongyang, an aspect that could not contribute to a positive attitude of the US president towards possible negotiations, but, at the same time, could show an American willingness to negotiate, which would allow Washington to have lower international pressure. One of the American considerations is, however, whether the sincerity of North Korea to keep promises arising from the negotiation is true. One of the characteristic features of the North Korean regime is its unpredictability, while on reliability there are no certainties even on the part of Beijing. In the case of Kim Jong's failure to comply with the American military retaliation, it would become more likely and this consideration could make the White House decide not to take any official negotiations, because in case of non-compliance with the agreements, a failure of American intervention would be considered an international defeat. What to wish, then? The current situation requires serious and careful reflections, especially in the assessment of costs and benefits, in a climate of great uncertainty, however in an official negotiation the United States would be noted for their availability with a country that has always attacked on the diplomatic level and threatened with absurd vehemence.

Estados Unidos y Corea del Norte podrían entrar en negociaciones

El Secretario de Estado de los Estados Unidos, Tillerson, dijo que Estados Unidos podría entablar conversaciones directas e incondicionales con Corea del Norte. Hasta ahora, Washington, para llevar a cabo conversaciones oficiales con Pyongyang, siempre había puesto la condición de una actitud diferente y una moratoria en el arsenal nuclear de Corea del Norte. Si estas conversaciones se llevaran a cabo, además de la actitud responsable de los Estados Unidos, ciertamente habría la victoria diplomática de Corea del Norte, que hasta ahora había pedido que se le tratara a la par con los Estados Unidos sin ninguna condición. . Esto implicaría el reconocimiento oficial del régimen de Pyongyang, que siempre ha sido firmemente rechazado por las administraciones estadounidenses. Este paso, si, por un lado, pudiera resaltar un cambio en la actitud de los EE. UU., Podría convertirse en una especie de victoria para Kim Jong-Un, que podría gastarse con China, en una perspectiva antiestadounidense. Pyongyang, es decir, podría convertirse en un aliado más confiable y así evitar la unión entre las dos Coreas: una hipótesis rechazada siempre por Pekín, temerosa de tener al ejército estadounidense en sus fronteras. Sin embargo, sigue siendo ver la fiabilidad de una dictadura siempre impredecible en sus decisiones, incluso teniendo en cuenta que Pyongyang aún no ha tenido ninguna reacción oficial. Por otra iniciativa de la Secretaría de Estado, aún no sabe profundamente los detalles e incluso la consideración de que Trump puede tener para este movimiento diplomático no oficial hecho de señales ambiguas desde el entorno de la Casa Blanca llegaron presidente de Estados Unidos, que no entiende sigue siendo bueno si da instrucciones a la administración dirigida por el Secretario de Estado, o si, por el contrario, lo considera una pérdida de tiempo. De hecho, las opiniones de Trump sobre Corea del Norte no parecen haber cambiado: la conducta del país asiático siempre se considera peligrosa, tanto para los equilibrios internacionales como para la propia nación norcoreana. Las intenciones del Secretario de Estado podrían ser el resultado final de las conversaciones no oficiales entre los dos países que nunca se han interrumpido, porque se llevaron a cabo por una especie de diplomacia paralela. Estos canales no oficiales nos han permitido mantener un diálogo abierto, incluso en los momentos más agudos de la crisis, más allá de la profunda oposición entre los dos países y las declaraciones preocupantes provenientes de ambos lados. Actualmente la situación está estancada, pero Corea siempre está buscando la tecnología necesaria para el transporte de bombas atómicas miniaturizadas. Cualquier reunión oficial podía permitirse el lujo de ganar tiempo en Pyongyang, un aspecto que no puede contribuir a una actitud positiva del presidente de Estados Unidos hacia una posible negociación, pero al mismo tiempo, podría mostrar una buena disposición estadounidense para hacer frente a lo que permitiría a Washington para tener menor presión internacional. Una de las consideraciones estadounidenses es, sin embargo, si la sinceridad de Corea del Norte para cumplir las promesas que surgen de la negociación es cierta. Una de las características del régimen de Corea del Norte es su imprevisibilidad, mientras que en cuanto a la fiabilidad, no hay certezas ni siquiera por parte de Pekín. En el caso de que Kim Jong no cumpliera con las represalias militares estadounidenses, sería más probable y esta consideración podría hacer que la Casa Blanca decidiera no llevar a cabo ninguna negociación oficial, porque en caso de incumplimiento de los acuerdos, una el fracaso de la intervención estadounidense se consideraría una derrota internacional. ¿Qué desear, entonces? La situación actual exige una reflexión seria y cuidadosa, especialmente en la evaluación de los costes y beneficios, en un clima de gran incertidumbre, pero en las negociaciones oficiales de los Estados Unidos se caracteriza por su disponibilidad con un país que siempre ha pegado en el plano diplomático y amenazado con absurda vehemencia.

Die USA und Nordkorea könnten Verhandlungen aufnehmen

Der US-Außenminister Tillerson sagte, die USA könnten direkte und bedingungslose Gespräche mit Nordkorea führen. Bis jetzt hatte Washington, um offizielle Verhandlungen mit Pjöngjang zu führen, immer die Bedingung einer anderen Haltung und eines Moratoriums für das nordkoreanische Atomarsenal gestellt. Wenn diese Gespräche stattfinden würden, würde es neben der verantwortungsvollen Haltung der USA natürlich auch den diplomatischen Sieg Nordkoreas geben, der bisher eine bedingungslose Gleichbehandlung mit den Vereinigten Staaten gefordert hatte . Dies würde eine offizielle Anerkennung des Pjöngjang-Regimes bedeuten, das von den amerikanischen Regierungen immer entschieden abgelehnt wurde. Dieser Schritt könnte, wenn er einerseits eine Veränderung der Haltung der USA hervorheben könnte, eine Art Sieg für Kim Jong-Un werden, der mit China in einer antiamerikanischen Perspektive ausgegeben werden könnte. Pjöngjang könnte also ein verlässlicherer Verbündeter werden und so die Vereinigung zwischen den beiden Koreas verhindern: eine Hypothese, die Peking immer ablehnt, weil es Angst hat, das US-Militär an seinen Grenzen zu haben. Es bleibt jedoch festzuhalten, dass die Zuverlässigkeit einer Diktatur in ihren Entscheidungen immer unberechenbar ist, auch wenn man bedenkt, dass Pjöngjang noch keine offizielle Reaktion hatte. Für eine weitere Initiative des Secretary of State noch nicht tief in die Details kennen und auch die Überlegung, dass Trump für diese diplomatischen Schachzug inoffizielle Tatsache haben mehrdeutige Signale aus dem Weißen Haus Gefolge kamen US-Präsident, dass Sie nicht verstehen immer noch gut, wenn er Anweisungen an die vom Staatssekretär geführte Regierung weitergibt, oder wenn es im Gegenteil es als Zeitverschwendung ansieht. Tatsächlich haben sich Trumps Ansichten über Nordkorea nicht geändert: Das Verhalten des asiatischen Landes wird immer als gefährlich angesehen, sowohl für die internationalen Gleichgewichte als auch für die nordkoreanische Nation selbst. Die Absichten des Außenministers könnten das Endergebnis inoffizieller Gespräche zwischen den beiden Ländern sein, die nie unterbrochen wurden, weil sie in einer Art Paralleldiplomatie durchgeführt wurden. Diese inoffiziellen Kanäle haben es uns ermöglicht, einen Dialog auch in den akutesten Momenten der Krise zu führen, jenseits des tiefgreifenden Gegensatzes zwischen den beiden Ländern und der besorgniserregenden Erklärungen beider Seiten. Gegenwärtig ist die Situation ins Stocken geraten, aber Korea sucht immer nach der notwendigen Technologie für den Transport von miniaturisierten Atombomben. Alle offiziellen Treffen konnte es sich leisten Zeit in Pjöngjang zu kaufen, ein Aspekt, der nicht zu einer positiven Haltung des US-Präsidenten zu möglichen Verhandlungen beitragen können, aber zur gleichen Zeit könnte eine amerikanische Bereitschaft zu tun, die Washington erlauben würde, haben geringerer internationaler Druck. Eine der amerikanischen Überlegungen ist jedoch, ob die Aufrichtigkeit Nordkoreas, Versprechen aus den Verhandlungen zu halten, wahr ist. Eines der charakteristischen Merkmale des nordkoreanischen Regimes ist seine Unvorhersehbarkeit, während es bei der Zuverlässigkeit keine Sicherheit gibt, auch nicht von Seiten Pekings. Im Falle, dass Kim Jong die amerikanische militärische Vergeltung nicht einhalten würde, würde es wahrscheinlicher werden und diese Überlegung könnte das Weiße Haus dazu bringen, keine offiziellen Verhandlungen zu führen, da im Falle der Nichteinhaltung der Vereinbarungen a Scheitern der amerikanischen Intervention würde als eine internationale Niederlage betrachtet werden. Was dann zu wünschen? Die aktuelle Situation erfordert ernsthafte und sorgfältige Überlegungen, vor allem bei der Bewertung von Kosten und Nutzen in einem Klima großer Unsicherheit, aber in den Vereinigten Staaten offiziellen Verhandlungen über ihre Verfügbarkeit mit einem Land wäre zu beachten, die auf der diplomatischen Ebene immer anhaftete und von absurder Heftigkeit bedroht.

Les États-Unis et la Corée du Nord pourraient entamer des négociations

Le secrétaire d'Etat américain, Tillerson, a déclaré que les Etats-Unis pourraient engager des pourparlers directs et inconditionnels avec la Corée du Nord. Jusqu'à présent, Washington, pour mener des pourparlers officiels avec Pyongyang, avait toujours mis la condition d'une attitude différente et d'un moratoire sur l'arsenal nucléaire nord-coréen. Si ces pourparlers devaient avoir lieu, en plus de l'attitude responsable des Etats-Unis, il y aurait certainement la victoire diplomatique de la Corée du Nord, qui avait jusqu'à présent demandé à être traitée sur un pied d'égalité avec les Etats-Unis sans aucune condition . Cela impliquerait une reconnaissance officielle du régime de Pyongyang, qui a toujours été fermement rejeté par les administrations américaines. Cette étape, si d'une part, pouvait mettre en évidence un changement d'attitude des Etats-Unis, pourrait devenir une sorte de victoire pour Kim Jong-Un, qui pourrait être passée avec la Chine, dans une perspective anti-américaine. Pyongyang, peut-être, pourrait devenir un allié plus fiable et ainsi empêcher l'union entre les deux Corées: une hypothèse toujours rejetée par Pékin, craignant d'avoir l'armée américaine à ses frontières. Il reste cependant à voir la fiabilité d'une dictature toujours imprévisible dans ses décisions, même si Pyongyang n'a encore eu aucune réaction officielle. De l'autre côté de l'initiative du Secrétaire d'Etat ne sont pas encore parfaitement connaître les détails ou même la considération que Trump peut avoir pour cette démarche diplomatique officieuse: en effet de la Maison Blanche sont arrivés des signaux ambigus de l'entourage du président américain, qui n'est pas compris toujours bon s'il donnait des instructions à l'administration conduite par le secrétaire d'État, ou si, au contraire, il estimait que c'était une perte de temps. En fait, les vues de Trump sur la Corée du Nord ne semblent pas avoir changé: la conduite du pays asiatique est toujours considérée comme dangereuse, à la fois pour les équilibres internationaux et pour la nation nord-coréenne elle-même. Les intentions du secrétaire d'État pourraient être le résultat final de pourparlers non officiels entre les deux pays qui n'ont jamais été interrompus, car ils ont été menés par une sorte de diplomatie parallèle. Ces canaux non officiels nous ont permis de maintenir un dialogue, même dans les moments les plus aigus de la crise, au-delà de la profonde opposition entre les deux pays et des déclarations inquiétantes des deux côtés. Actuellement, la situation est au point mort, mais la Corée est toujours à la recherche de la technologie nécessaire au transport de bombes atomiques miniaturisées. Une éventuelle réunion officielle pourrait permettre de passer du temps à Pyongyang, un aspect qui ne pourrait pas contribuer à une attitude positive du président américain à l'égard d'éventuelles négociations, mais montrerait en même temps une volonté américaine de négocier, ce qui permettrait à Washington d'avoir pression internationale plus faible. Une des considérations américaines est, cependant, si la sincérité de la Corée du Nord pour tenir les promesses issues de la négociation est vraie. L'une des caractéristiques du régime nord-coréen est son imprévisibilité, alors que la fiabilité ne fait même pas de certitudes chez Pékin. Dans le cas où Kim Jong ne se conformerait pas aux représailles militaires américaines, cela deviendrait plus probable et cette considération pourrait décider la Maison Blanche à ne prendre aucune négociation officielle, car en cas de non-respect des accords, une L'échec de l'intervention américaine serait considéré comme une défaite internationale. Que souhaiter, alors? La situation actuelle nécessite des réflexions sérieuses et prudentes, notamment dans l'évaluation des coûts et des bénéfices, dans un climat de grande incertitude, mais lors d'une négociation officielle, les Etats-Unis seraient connus pour leur disponibilité avec un pays qui a toujours attaqué au niveau diplomatique et menacé d'une véhémence absurde.

EUA e Coréia do Norte podem entrar em negociações

O secretário de Estado dos EUA, Tillerson, disse que os Estados Unidos poderiam realizar conversas diretas e incondicionais com a Coréia do Norte. Até agora, Washington, para realizar conversações oficiais com Pyongyang, sempre colocou a condição de uma atitude diferente e uma moratória sobre o arsenal nuclear da Coréia do Norte. Se essas negociações tivessem lugar, além da atitude responsável dos EUA, certamente haveria a vitória diplomática da Coréia do Norte, que até agora tinha feito um pedido para ser tratado a par com os Estados Unidos sem quaisquer condições . Isso implicaria o reconhecimento oficial do regime de Pyongyang, que sempre foi rejeitado firmemente pelas administrações americanas. Este passo, se, por um lado, pudesse realçar uma mudança na atitude dos EUA, poderia se tornar uma espécie de vitória para Kim Jong-Un, que poderia ser gasto com a China, numa perspectiva anti-americana. Pyongyang, isto é, poderia se tornar um aliado mais confiável e assim impedir a união entre as duas Coréias: uma hipótese sempre rejeitada por Pequim, com medo de ter o exército dos EUA nas suas fronteiras. No entanto, continua a ver a confiabilidade de uma ditadura sempre imprevisível em suas decisões, mesmo considerando que Pyongyang ainda não teve nenhuma reação oficial. Do outro lado da iniciativa do Secretário de Estado ainda não conhecem plenamente os detalhes ou mesmo a consideração que Trump pode ter para essa movida diplomática não oficial: de fato, da Casa Branca chegou sinais ambíguos da comitiva do presidente dos EUA, que não é entendido ainda bom se ele dedique instruções para a administração liderada pelo Secretário de Estado, ou se, ao contrário, considerar uma perda de tempo. De fato, as opiniões de Trump sobre a Coréia do Norte não parecem ter mudado: a conduta do país asiático é sempre considerada perigosa, tanto para os saldos internacionais quanto para a própria nação norte-coreana. As intenções do Secretário de Estado poderiam ser o resultado final de conversações não oficiais entre os dois países que nunca foram interrompidas, porque foram realizadas por uma espécie de diplomacia paralela. Esses canais não oficiais nos permitiram manter um diálogo aberto, mesmo nos momentos mais agudos da crise, além da oposição profunda entre os dois países e das declarações preocupantes vindas de ambos os lados. Atualmente, a situação está paralisada, mas a Coréia está sempre procurando a tecnologia necessária para o transporte de bombas atômicas miniaturizadas. Uma eventual reunião oficial poderia permitir o tempo para passar em Pyongyang, um aspecto que não poderia contribuir para uma atitude positiva do presidente dos Estados Unidos para possíveis negociações, mas, ao mesmo tempo, poderia mostrar uma vontade americana de negociar, o que permitiria Washington ter menor pressão internacional. Uma das considerações americanas é, no entanto, se a sinceridade da Coréia do Norte para manter as promessas decorrentes da negociação é verdadeira. Uma das características do regime norte-coreano é a sua imprevisibilidade, enquanto na confiabilidade não há certezas mesmo por parte de Pequim. No caso do incumprimento de Kim Jong de cumprir as retaliações militares americanas, isso se tornaria mais provável e essa consideração poderia fazer com que a Casa Branca decidisse não tomar negociações oficiais, porque em caso de não cumprimento dos acordos, uma O fracasso da intervenção americana seria considerado uma derrota internacional. O que desejar, então? A situação atual exige reflexões sérias e cuidadosas, especialmente na avaliação de custos e benefícios, em um clima de grande incerteza, no entanto, em uma negociação oficial, os Estados Unidos seriam conhecidos por sua disponibilidade com um país que sempre atacou no nível diplomático e ameaçou com veemência absurda.