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lunedì 26 febbraio 2018
Gli USA aumentano le sanzioni contro la Corea del Nord
Le sanzioni che gli Stati Uniti hanno imposto su cinquantasei compagnie di navigazione e di società che si occupano di scambi commerciali con la Corea del Nord, riguardano, principalmente, imprese dei seguenti paesi: Cina, Singapore, Taiwan, Hong Kong, Isole Marshall, Tanzania, Panama e Isole Comore. Si tratta di aziende che hanno più volte violato l’embargo economico verso Pyongyang, permettendo alla Corea del Nord di rifornirsi di petrolio e, nello stesso tempo, di esportare verso l’estero le materie prime prodotte dal regime nordcoreano. Trump ha più volte denunciato la scarsa efficacia delle sanzioni verso la Corea del Nord, proprio a causa di troppi soggetti internazionali che hanno continuato a violarle permettendo al regime un certo grado di sussistenza. La questione è annosa: già con Obama la Casa Bianca aveva più volte denunciato l’insufficiente applicazioni delle sanzioni, che, comunque, venivano considerate la migliore alternativa ad una eventuale risposta militare alle sperimentazioni delle armi nucleari. In effetti affinché le sanzioni possano ottenere risultati convincenti devono essere applicate nella loro interezza e senza violazioni che permettano di aggirarle. Gli Stati Uniti hanno sempre denunciato una applicazione soltanto teorica, anche da parte di stati che si erano pronunciati a favore di questa via diplomatica per contrastare i progressi negli armamenti atomici di Pyongyang. Tuttavia dai due paesi più coinvolti nella questione: la Corea del Sud e la Cina, la decisione del ministero del tesoro americano è stata giudicata sbagliata per i tempi ed i modi della decisione , avvenuta in un periodo, quello delle olimpiadi invernali, che sembrava aprire delle prospettive di distensione e di dialogo. La decisione di aumentare la pressione americana sulla Corea del Nord è stata decisa in maniera autonoma e non coordinata con Seul, per la quale gli Stati Uniti restano l’alleato più importante, ed ha provocato un risentimento molto forte nel paese sudcoreano, il cui governo ha espresso convinzione nella ripresa delle trattativa. L’interesse di Seul è quello di non inasprire la situazione, anche perchè una eventuale opzione militare è giudicata non percorribile, proprio per l’estrema pericolosità di una risposta nordcoreana, che come primo obiettivo avrebbe la Corea del Sud. Del resto il nuovo corso del governo sudcoreano ha dimostrato di preferire il dialogo alle prove di forza e da ciò consegue il giudizio negativo sull’azione americana. La Cina è contrariata oltre che per le ragioni analoghe a Seul, anche perchè vede vanificare i propri sforzi con Pyongyang, si è trattato di un paziente lavoro diplomatico per ammorbidire le posizioni della Corea del Nord, che rischia di essere vanificato dalle nuova sanzioni USA, che offrono anche un prestesto al regime di Pyongyang per innalzare la tensione. Il paese nordcoreano rischia di vedere bloccati i suoi rifornimenti energetici e ciò potrebbe portare ad una nuova escalation della volontà delle dimostrazioni di forza. Le ragioni che hanno indotto gli Stati Uniti ad agire in questo senso, non sono soltanto di fine pratico, cioè di sanzionare chi non si adegua alle sanzioni economiche, ma anche di ordine politico: intanto la dichiarazione di Trump, che le ha definite l’insieme delle misure sanzionatorie più vaste di sempre, esplica la volontà degli USA di non dare credito alla disponibilità nordcoreana e nello stesso tempo riaffermare la propria leadership nel campo occidentale della regione. L’attivismo di Seul, che ha adottato un approccio più conciliante con Pyongyang, ha messo in secondo piano il ruolo americano, che serve a Trump per mantenere al centro dell’attenzione la questione nordcoreana sul piano interno: per il presidente americano avere dei nemici dello stato, sui quali focalizzare l’attenzione dei media è necessario in un periodo di difficoltà dovuto alle questioni legali che lo coinvolgono nell’ambito dell’intromissione russa nelle ultime elezioni presidenziali. Se la decisione di colpire chi non si adegua all’embargo ha dei fondamenti di principio, la modalità della sua applicazione e, sopratutto il tempo in cui sono avvenute, contraddicono la necessaria prudenza, richiesta anche dagli alleati, che il caso nordcoreano richiede a causa dell’imprevedibilità del regime di Pyongyang. Non sutiperebbe venire a sapere che questo provvedimento sia stato preso in disaccordo con la diplomazia statunitense.
The US increases sanctions against North Korea
The
sanctions that the United States has imposed on fifty-six shipping
companies and companies dealing with trade with North Korea, mainly
concern companies from the following countries: China, Singapore,
Taiwan, Hong Kong, Marshall Islands, Tanzania , Panama and the Comoros Islands. These
are companies that have repeatedly violated the economic embargo
towards Pyongyang, allowing North Korea to obtain oil and, at the same
time, export the raw materials produced by the North Korean regime to
foreign countries. Trump
has repeatedly reported the limited effectiveness of sanctions against
North Korea, precisely because of too many international actors who
continued to violate them, allowing the regime a certain degree of
subsistence. The
question is a long one: already with Obama the White House had
repeatedly denounced the insufficient application of sanctions, which,
however, were considered the best alternative to a possible military
response to nuclear weapons trials. In
fact, for sanctions to be able to obtain convincing results, they must
be applied in their entirety and without violations that would allow
them to be circumvented. The
United States has always denounced a merely theoretical application,
even by states that had ruled in favor of this diplomatic route to
counteract the progress made in the atomic weapons of Pyongyang. However,
from the two countries most involved in the issue: South Korea and
China, the decision of the US Treasury was judged to be wrong for the
timing and the manner of the decision, which took place over a period,
that of the Winter Olympics, which seemed to open perspectives of detente and dialogue. The
decision to increase the American pressure on North Korea was decided
autonomously and not coordinated with Seoul, for which the United States
remains the most important ally, and has provoked a very strong
resentment in the South Korean country, whose government expressed conviction in the resumption of negotiations. The
interest of Seoul is not to exacerbate the situation, also because a
possible military option is judged not viable, because of the extreme
danger of a North Korean response, which South Korea would have as its
first objective. Moreover, the new course of
the South Korean government has shown to prefer dialogue to the tests
of strength and from this follows the negative judgment on the American
action. China
is opposed not only for the reasons similar to Seoul, also because it
frustrates its efforts with Pyongyang, it was a patient diplomatic work
to soften the positions of North Korea, which is likely to be thwarted
by the new US sanctions, which also offer a prestige to the Pyongyang regime to raise tension. The
North Korean country is likely to see its energy supplies blocked and
this could lead to a new escalation of the will of force demonstrations.
The
reasons that have led the United States to act in this sense, are not
only of practical purpose, that is to sanction those who do not adapt to
economic sanctions, but also of political order: meanwhile the
statement by Trump, who defined the together
with the largest ever sanctioning measures, it demonstrates the US will
not to give credit to North Korean readiness and at the same time
reaffirm its leadership in the western region of the region. The
activism of Seoul, which has adopted a more conciliatory approach with
Pyongyang, has overshadowed the American role, which serves Trump to
keep the North Korean issue at the center of attention internally: for
the American president to have enemies of
the state, on which to focus the attention of the media is necessary in
a period of difficulty due to the legal issues that involve it in the
context of Russian interference in the last presidential elections. If
the decision to hit those who do not comply with the embargo has
fundamental principles, the manner of its application and, especially
the time in which they occurred, contradict the necessary caution, also
required by the allies, that the North Korean case requires the unpredictability of the Pyongyang regime. It would not be siphoned to learn that this provision was taken in disagreement with US diplomacy.
Estados Unidos aumenta las sanciones contra Corea del Norte
Las
sanciones impuestas por Estados Unidos a 56 empresas navieras y
empresas que comercian con Corea del Norte se refieren principalmente a
empresas de los siguientes países: China, Singapur, Taiwán, Hong Kong,
Islas Marshall, Tanzania. , Panamá y las Islas Comoras. Estas
son empresas que han violado repetidamente el embargo económico hacia
Pyongyang, lo que permite a Corea del Norte obtener petróleo y, al mismo
tiempo, exportar las materias primas producidas por el régimen de Corea
del Norte a países extranjeros. Trump
ha informado en repetidas ocasiones sobre la efectividad limitada de
las sanciones contra Corea del Norte, precisamente debido a la presencia
de demasiados actores internacionales que continuaron violando dichas
normas, lo que le permitió al régimen un cierto grado de subsistencia. La
pregunta es larga: ya con Obama, la Casa Blanca había denunciado
repetidamente la aplicación insuficiente de sanciones, que, sin embargo,
se consideraban la mejor alternativa a una posible respuesta militar a
los ensayos de armas nucleares. De
hecho, para que las sanciones puedan obtener resultados convincentes,
deben aplicarse en su totalidad y sin infracciones que permitan
eludirlas. Estados
Unidos siempre ha denunciado una aplicación meramente teórica, incluso
por parte de los estados que habían fallado a favor de esta ruta
diplomática para contrarrestar el progreso realizado en las armas
atómicas de Pyongyang. Sin
embargo, de los dos países más involucrados en el tema: Corea del Sur y
China, la decisión del Tesoro de EE. UU. Fue incorrecta por el momento y
la forma de la decisión, que tuvo lugar en un momento, la de los Juegos
Olímpicos de invierno, que parecía abrirse perspectivas de detente y diálogo. La
decisión de aumentar la presión estadounidense sobre Corea del Norte se
decidió de forma autónoma y no se coordinó con Seúl, para la cual
Estados Unidos sigue siendo el aliado más importante, y ha provocado un
resentimiento muy fuerte en el país surcoreano, cuyo gobierno expresa convicción en la reanudación de las negociaciones. El
interés de Seúl no es agravar la situación, también porque se considera
que una posible opción militar no es viable, debido al peligro extremo
de una respuesta de Corea del Norte, que Corea del Sur tendría como
primer objetivo. Además, el nuevo curso del
gobierno de Corea del Sur ha demostrado preferir el diálogo a las
pruebas de fuerza y de esto sigue el juicio negativo sobre la acción
estadounidense. China
se opone no solo por las razones similares a Seúl, también porque
frustra sus esfuerzos con Pyongyang, fue un trabajo diplomático paciente
para suavizar las posiciones de Corea del Norte, lo que es probable que
sea frustrado por las nuevas sanciones de Estados Unidos, que también ofrecen un prestigio al régimen de Pyongyang para aumentar la tensión. Es
probable que el país norcoreano bloquee sus suministros energéticos y
esto podría llevar a una nueva escalada de la voluntad de las
manifestaciones de la fuerza. Las
razones que han llevado a los Estados Unidos a actuar en este sentido,
no son solo de propósito práctico, es decir, sancionar a quienes no se
adaptan a las sanciones económicas, sino también al orden político:
mientras tanto, la declaración de Trump, quien definió el junto
con las mayores medidas sancionadoras, demuestra que Estados Unidos no
dará crédito a la preparación de Corea del Norte y al mismo tiempo
reafirmará su liderazgo en la región occidental de la región. El
activismo de Seúl, que ha adoptado un enfoque más conciliatorio con
Pyongyang, ha eclipsado el papel de Estados Unidos, que sirve a Trump
para mantener el tema norcoreano en el centro de atención interna: para
que el presidente estadounidense tenga enemigos del
estado, en el cual se debe enfocar la atención de los medios es
necesario en un período de dificultad debido a los problemas legales que
lo involucran en el contexto de la interferencia rusa en las últimas
elecciones presidenciales. Si
la decisión de golpear a quienes no cumplen con el embargo tiene
principios fundamentales, la forma de su aplicación y, especialmente el
momento en el que ocurrieron, contradicen la cautela necesaria, también
requerida por los aliados, que el caso de Corea del Norte requiere la imprevisibilidad del régimen de Pyongyang. No sería desviado conocer que esta disposición fue tomada en desacuerdo con la diplomacia estadounidense.
Die USA verschärfen die Sanktionen gegen Nordkorea
Die
Sanktionen, die die Vereinigten Staaten gegenüber 56 Reedereien und
Unternehmen verhängt haben, die sich mit Nordkorea befassen, betreffen
hauptsächlich Unternehmen aus folgenden Ländern: China, Singapur,
Taiwan, Hongkong, Marshall-Inseln, Tansania , Panama und die Komoren. Dies
sind Unternehmen, die wiederholt gegen das Wirtschaftsembargo gegen
Pjöngjang verstoßen haben, so dass Nordkorea Öl erhalten und
gleichzeitig die vom nordkoreanischen Regime produzierten Rohstoffe ins
Ausland exportieren können. Trump
hat wiederholt über die begrenzte Wirksamkeit der Sanktionen gegen
Nordkorea berichtet, gerade weil zu viele internationale Akteure
weiterhin gegen sie verstoßen und dem Regime einen gewissen
Lebensunterhalt eingeräumt haben. Das
Problem ist lang: Bereits mit Obama hatte das Weiße Haus wiederholt die
unzureichende Anwendung von Sanktionen angeprangert, die jedoch als
beste Alternative zu einer möglichen militärischen Reaktion auf
Atomwaffenversuche angesehen wurden. Damit
Sanktionen zu überzeugenden Ergebnissen führen können, müssen sie in
ihrer Gesamtheit und ohne Verstöße angewandt werden, die eine Umgehung
ermöglichen. Die
Vereinigten Staaten haben immer eine bloß theoretische Anwendung
angeprangert, sogar von Staaten, die zugunsten dieses diplomatischen
Weges entschieden hatten, um den Fortschritten bei den Atomwaffen in
Pjöngjang entgegenzuwirken. Von
den beiden am stärksten betroffenen Ländern - Südkorea und China -
wurde jedoch die Entscheidung des US-Finanzministeriums als falsch für
den Zeitpunkt und die Art der Entscheidung gewertet, die zu einem
Zeitpunkt stattfand, als sich die Olympischen Winterspiele zu öffnen
schienen Perspektiven der Entspannung und des Dialogs. Die
Entscheidung, den amerikanischen Druck auf Nordkorea zu erhöhen, wurde
autonom entschieden und nicht mit Seoul koordiniert, für das die
Vereinigten Staaten der wichtigste Verbündete bleiben, und hat in dem
südkoreanischen Land, dessen Regierung sich sehr geärgert hat, einen
starken Widerstand ausgelöst äußerte seine Überzeugung in der Wiederaufnahme der Verhandlungen. Das
Interesse Seouls besteht nicht darin, die Situation zu verschärfen,
auch weil eine mögliche militärische Option wegen der extremen Gefahr
einer nordkoreanischen Reaktion, die Südkorea als erstes Ziel haben
würde, als nicht lebensfähig beurteilt wird der
südkoreanischen Regierung hat gezeigt, dass der Dialog den Stärkentests
vorgezogen wird und daraus folgt das negative Urteil über die
amerikanische Aktion. China
ist nicht nur aus ähnlichen Gründen wie Seoul, auch weil es seine
Bemühungen mit Pjöngjang frustriert, es war eine geduldige diplomatische
Arbeit, um die Positionen Nordkoreas abzuschwächen, was wahrscheinlich
durch die neuen US-Sanktionen vereitelt wird. die dem Pjöngjang-Regime auch ein Prestige bieten, um die Spannung zu erhöhen. Das
nordkoreanische Land wird wahrscheinlich seine Energieversorgung
blockieren sehen, und dies könnte zu einer neuen Eskalation des Willens
der Machtdemonstrationen führen. Die
Gründe, die die Vereinigten Staaten dazu gebracht haben, in diesem
Sinne zu handeln, sind nicht nur von praktischer Bedeutung, das heißt
diejenigen zu sanktionieren, die sich nicht an Wirtschaftssanktionen
anpassen, sondern auch an der politischen Ordnung: Inzwischen hat Trump,
der den Zusammen
mit den bisher größten Sanktionsmaßnahmen zeigt dies, dass die USA der
nordkoreanischen Bereitschaft nicht zustimmen werden und gleichzeitig
ihre Führungsrolle in der westlichen Region der Region bekräftigen
werden. Der
Aktivismus von Seoul, der mit Pjöngjang einen versöhnlicheren Ansatz
verfolgt, hat die amerikanische Rolle überschattet, die Trump dazu
dient, das nordkoreanische Problem intern in den Mittelpunkt der
Aufmerksamkeit zu rücken: für den amerikanischen Präsidenten Feinde zu
haben des
Staates, auf den sich die Aufmerksamkeit der Medien konzentrieren soll,
ist aufgrund der rechtlichen Probleme, die ihn im Zusammenhang mit der
russischen Einmischung bei den letzten Präsidentschaftswahlen betreffen,
in einer schwierigen Phase notwendig. Wenn
die Entscheidung, diejenigen zu treffen, die das Embargo nicht
einhalten, grundlegende Prinzipien hat, widerspricht die Art ihrer
Anwendung und insbesondere die Zeit, in der sie aufgetreten sind, der
notwendigen Vorsicht, die auch von den Alliierten gefordert wird die Unvorhersehbarkeit des Pjöngjang-Regimes. Es würde nicht darauf verzichtet, zu erfahren, dass diese Bestimmung im Widerspruch zur US-Diplomatie steht.
Les États-Unis augmentent les sanctions contre la Corée du Nord
Les
sanctions imposées par les États-Unis à cinquante-six compagnies
maritimes et à des sociétés commerciales avec la Corée du Nord
concernent principalement des sociétés des pays suivants: Chine,
Singapour, Taiwan, Hong Kong, Îles Marshall, Tanzanie , Panama et les Comores. Ce
sont des entreprises qui ont violé à plusieurs reprises l'embargo
économique envers Pyongyang, permettant à la Corée du Nord d'obtenir du
pétrole et, en même temps, d'exporter les matières premières produites
par le régime nord-coréen vers des pays étrangers. Trump
a signalé à plusieurs reprises l'efficacité limitée des sanctions
contre la Corée du Nord, précisément en raison du trop grand nombre
d'acteurs internationaux qui continuaient à les violer, permettant au
régime un certain niveau de subsistance. La
question est longue: déjà avec Obama, la Maison Blanche avait dénoncé à
plusieurs reprises l'application insuffisante des sanctions, qui
étaient pourtant considérées comme la meilleure alternative à une
éventuelle réponse militaire à des essais d'armes nucléaires. En
effet, pour que les sanctions soient en mesure d'obtenir des résultats
probants, elles doivent être appliquées dans leur intégralité et sans
violations qui leur permettraient d'être contournées. Les
Etats-Unis ont toujours dénoncé une application purement théorique,
même par des Etats qui avaient tranché en faveur de cette voie
diplomatique pour contrecarrer les progrès réalisés dans les armes
atomiques de Pyongyang. Cependant,
des deux pays les plus impliqués dans la question: la Corée du Sud et
la Chine, la décision du Trésor américain a été jugée fausse pour le
timing et la manière de la décision, qui a eu lieu sur une période,
celle des JO d'hiver perspectives de détente et de dialogue. La
décision d'augmenter la pression américaine sur la Corée du Nord a été
décidée de manière autonome et non coordonnée avec Séoul, pour laquelle
les Etats-Unis restent l'allié le plus important, et a provoqué un très
fort ressentiment dans le pays sud-coréen dont le gouvernement exprimé sa conviction dans la reprise des négociations. L'intérêt
de Séoul n'est pas d'exacerber la situation, d'autant plus qu'une
éventuelle option militaire n'est pas jugée viable, en raison du danger
extrême d'une réponse nord-coréenne, que la Corée du Sud aurait comme
premier objectif. Le
gouvernement sud-coréen a montré qu'il préférait le dialogue aux
épreuves de la force, d'où le jugement négatif sur l'action américaine. La
Chine est opposée non seulement pour des raisons similaires à Séoul,
mais aussi parce qu'elle frustre ses efforts avec Pyongyang, c'est un
travail diplomatique patient pour adoucir les positions de la Corée du
Nord, qui risque d'être contrecarrée par les nouvelles sanctions
américaines, qui offrent également un prestige au régime de Pyongyang pour augmenter la tension. Le
pays nord-coréen verra probablement ses approvisionnements en énergie
bloqués, ce qui pourrait entraîner une nouvelle escalade des
manifestations de la volonté de la force. Les
raisons qui ont conduit les Etats-Unis à agir dans ce sens ne sont pas
seulement d'ordre pratique, c'est-à-dire sanctionner ceux qui ne
s'adaptent pas aux sanctions économiques, mais aussi à l'ordre
politique: entre-temps la déclaration de Trump Avec
les mesures de sanction les plus importantes jamais prises, cela montre
que les Etats-Unis ne veulent pas donner de crédit à la préparation de
la Corée du Nord et réaffirment en même temps son leadership dans la
région occidentale de la région. L'activisme
de Séoul, qui a adopté une approche plus conciliante avec Pyongyang, a
éclipsé le rôle américain, qui sert Trump pour garder la question
nord-coréenne au centre de l'attention interne: pour le président
américain d'avoir des ennemis de
l'Etat, sur lequel attirer l'attention des médias est nécessaire dans
une période de difficulté en raison des questions juridiques qui
l'impliquent dans le contexte de l'ingérence de la Russie lors des
dernières élections présidentielles. Si
la décision de frapper ceux qui ne se conforment pas à l'embargo a des
principes fondamentaux, le mode d'application et surtout le moment où
ils se sont produits contredisent la prudence nécessaire, également
requise par les Alliés, que le cas nord-coréen exige l'imprévisibilité du régime de Pyongyang. Il ne serait pas siphonné d'apprendre que cette disposition a été prise en désaccord avec la diplomatie américaine.
Os EUA aumentam as sanções contra a Coréia do Norte
As
sanções que os Estados Unidos impuseram a cinquenta e seis companhias
marítimas e empresas que lidam com o comércio com a Coréia do Norte,
dizem respeito principalmente a empresas dos seguintes países: China,
Singapura, Taiwan, Hong Kong, Ilhas Marshall, Tanzânia , Panamá e Ilhas Comores. Estas
são empresas que violaram repetidamente o embargo econômico contra
Pyongyang, permitindo que a Coréia do Norte obtenha petróleo e, ao mesmo
tempo, exporte as matérias-primas produzidas pelo regime norte-coreano
para países estrangeiros. Trump
relatou repetidamente a limitada eficácia das sanções contra a Coréia
do Norte, precisamente por causa de muitos atores internacionais que
continuaram a violá-los, permitindo ao regime um certo grau de
subsistência. A
questão é longa: já com Obama, a Casa Branca havia denunciado
repetidamente a aplicação insuficiente das sanções, que, no entanto,
eram consideradas a melhor alternativa para uma possível resposta
militar aos ensaios de armas nucleares. De
fato, para que as sanções possam obter resultados convincentes, elas
devem ser aplicadas na íntegra e sem violações que permitiriam que sejam
contornadas. Os
Estados Unidos sempre denunciaram uma aplicação meramente teórica,
mesmo por estados que governaram a favor desta via diplomática para
contrariar o progresso alcançado nas armas atômicas de Pyongyang. No
entanto, dos dois países mais envolvidos na questão: Coréia do Sul e
China, a decisão do Tesouro dos EUA foi julgada como errada pelo tempo e
pela maneira da decisão, que ocorreu durante um período, o dos Jogos
Olímpicos de Inverno, que pareceu abrir perspectivas de detente e diálogo. A
decisão de aumentar a pressão americana sobre a Coréia do Norte foi
decidida de forma autônoma e não coordenada com Seul, para o qual os
Estados Unidos continuam sendo o aliado mais importante, e provocou um
ressentimento muito forte no país sul-coreano, cujo governo expressou convicção na retomada das negociações. O
interesse de Seul não é exacerbar a situação, também porque uma
possível opção militar é julgada não viável, devido ao perigo extremo de
uma resposta norte-coreana, que a Coréia do Sul teria como seu primeiro
objetivo. Além disso, o novo curso do
governo sul-coreano mostrou preferir o diálogo às provas de força e, a
partir disso, segue o julgamento negativo sobre a ação americana. A
China se opõe não só aos motivos semelhantes a Seul, também porque
frustra seus esforços com Pyongyang, foi um paciente trabalho
diplomático para suavizar as posições da Coréia do Norte, o que
provavelmente será frustrado pelas novas sanções dos EUA, que também oferecem um prestígio ao regime de Pyongyang para aumentar a tensão. É
provável que o país da Coréia do Norte veja seus suprimentos de energia
bloqueados e isso pode levar a uma nova escalada da vontade das
demonstrações da força. As
razões que levaram os Estados Unidos a agir nesse sentido não são
apenas de propósito prático, isto é, sancionar aqueles que não se
adaptam às sanções econômicas, mas também à ordem política: entretanto, a
declaração de Trump, que definiu a juntamente
com as maiores medidas de sanção, demonstra que os EUA não darão
crédito à disponibilidade da Coréia do Norte e ao mesmo tempo reafirmar
sua liderança na região ocidental da região. O
ativismo de Seul, que adotou uma abordagem mais conciliadora com
Pyongyang, ofuscou o papel americano, que serve a Trump para manter a
questão norte-coreana no centro das atenções internamente: para o
presidente americano ter inimigos do
Estado, no qual concentrar a atenção da mídia, é necessário em um
período de dificuldade devido às questões legais que a envolvem no
contexto da interferência russa nas últimas eleições presidenciais. Se
a decisão de atingir aqueles que não cumprem o embargo tem princípios
fundamentais, a maneira de sua aplicação e, especialmente o momento em
que ocorreram, contradizem a cautela necessária, também exigida pelos
Aliados, de que o caso norte-coreano exige a imprevisibilidade do regime de Pyongyang. Não seria desejado saber que esta disposição foi tomada em desacordo com a diplomacia dos EUA.
США увеличивают санкции против Северной Кореи
Санкции,
которые Соединенные Штаты наложили на пятьдесят шесть судоходных
компаний и компаний, занимающихся торговлей с Северной Кореей, в
основном касаются компаний из следующих стран: Китая, Сингапура,
Тайваня, Гонконга, Маршалловых Островов, Танзании , Панамы и Коморских островов. Это
компании, которые неоднократно нарушали экономическое эмбарго в
отношении Пхеньяна, позволяя Северной Корее получать нефть и в то же
время экспортировать сырье, произведенное северокорейским режимом в
зарубежные страны. Трамп
неоднократно сообщал о ограниченной эффективности санкций против
Северной Кореи именно потому, что слишком много международных
участников, которые продолжали их нарушать, позволяя режиму определенную
степень существования. Вопрос
длинный: уже с Обамой Белый дом неоднократно осуждал недостаточное
применение санкций, которые, однако, считались лучшей альтернативой
возможному военному ответу на испытания ядерного оружия. Фактически,
для того, чтобы санкции были в состоянии получить убедительные
результаты, они должны применяться полностью и без нарушений, которые
позволили бы им обойти. Соединенные
Штаты всегда осуждали просто теоретическое применение даже
государствами, которые правили в пользу этого дипломатического пути для
противодействия прогрессу, достигнутому в атомном оружии Пхеньяна. Однако
из двух стран, наиболее вовлеченных в этот вопрос: Южная Корея и Китай,
решение Казначейства США было признано ошибочным в отношении сроков и
способа решения, которое имело место в течение периода, в том числе
зимних Олимпийских игр, которые, казалось, открывались перспективы разрядки и диалога. Решение
увеличить американское давление на Северную Корею было принято
автономно и не координировалось с Сеулом, для которого Соединенные Штаты
остаются самым важным союзником и вызвали очень сильное негодование в
южнокорейской стране, правительство которой выразил уверенность в возобновлении переговоров. Интерес
Сеула не к усугублению ситуации, также потому, что возможный военный
вариант считается нежизнеспособным из-за крайней опасности
северокорейского ответа, который Южная Корея имела бы в качестве своей
первой цели. Более того, новый курс правительство
Южной Кореи показало, что предпочитает диалог к испытаниям силы, и из
этого следует негативное суждение об американской акции. Китай
выступает против не только причин, подобных Сеулу, также потому, что он
расстраивает его усилия с Пхеньяном, это была терпеливая
дипломатическая работа по смягчению позиций Северной Кореи, которая,
вероятно, будет сорвана новыми санкциями США, которые также предлагают престиж режиму Пхеньяна для повышения напряженности. Вероятно,
северокорейская страна увидит, что ее энергоснабжение заблокировано, и
это может привести к новой эскалации воли демонстраций сил. Причины,
побудившие Соединенные Штаты действовать в этом смысле, не только имеют
практическую цель, то есть санкционировать тех, кто не
приспосабливается к экономическим санкциям, а также политического
порядка: между тем заявление Трампа, который определил наряду
с самыми крупными санкционирующими мерами, он демонстрирует, что США не
будут отдать должное северокорейской готовности и в то же время
подтвердить свое лидерство в западном регионе региона. Активизм
Сеула, который принял более примирительный подход с Пхеньяном, затмил
американскую роль, которая служит Трампу, чтобы держать северокорейский
вопрос в центре внимания внутри страны: для американского президента
иметь врагов государства,
на котором внимание общественности необходимо уделять в трудный период
из-за правовых вопросов, которые его затрагивают в контексте
вмешательства России в последние президентские выборы. Если
решение о нападении на тех, кто не соблюдает эмбарго, имеет
основополагающие принципы, способ его применения и особенно время, в
которое они произошли, противоречат необходимой осторожности, также
требуемой союзниками, что дело Северной Кореи требует непредсказуемость режима Пхеньяна. Нельзя было бы понять, что это положение было принято в несогласии с американской дипломатией.
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