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lunedì 14 maggio 2018

Le relazioni tra USA ed Europa in pericolo per le possibili sanzioni all'Iran

Se la trattativa con la Corea del Nord si sta evolvendo in senso positivo, alla Casa Bianca ritengono che molto è dipeso dalla pressione esercitata dalle sanzioni. L’intenzione sarebbe quella di ripetere lo stesso schema con l’Iran per ridurre la pericolosità del regime di Teheran. Il primo passo in questa direzione è stata la rottura di Trump dell’accordo sul nucleare iraniano firmato da Obama insieme ai partner europei. Il problema per gli Stati Uniti è l’atteggiamento da tenere verso l’Europa, dal momento in cui scatteranno le sanzioni contro il paese iraniano e quindi potenzialmente contro le aziende che continueranno a collaborare con Teheran. La firma del trattato sul nucleare iraniano ha permesso di ridurre drasticamente le sanzioni ed ha aperto un collaborazione commerciale, che, se venisse interrotta, porterebbe notevoli perdite ad aziende tedesche, francesi, inglesi ed italiane. Occorre ricordare che solo gli Stati Uniti sono usciti, in maniera unilaterale, dal trattato, che è ancora riconosciuto da Unione Europea, Cina, Russia, Francia, Regno Unito e Germania; l’atteggiamento americano, quindi, rischia di allontanare ancora di più Washington dai propri alleati naturali, sopratutto se il governo statunitense dovesse dare seguito ai propositi del Segretario per la sicurezza nazionale, che prevede di sanzionare le società europee che intendono continuare ad avere rapporti commerciali con l’Iran. Tuttavia questa tattica presenta diverse controindicazioni, sopratutto se confrontata alla situazione nordcoreana. Prima di tutto l’Iran non è la Corea del Nord: pur provato dalle sanzioni il paese iraniano non è allo stremo come quello nordcoreano, può contare su di una efficiente struttura militare e non è affatto isolato nel contesto diplomatico. In più la posizione degli europei, che per la Corea del Nord è allineata agli Stati Uniti, è in totale disaccordo con Washington; questo elemento costituisce un punto a favore dell’Iran nella contesa con gli Stati Uniti. La determinazione di Trump è però quella di proseguire verso un regime sanzionatorio, per impedire all’Iran di diventare una potenza nucleare. Possono configurarsi due scenari, nei confronti delle aziende europee: il primo è un atteggiamento rigido, che colpisce tutte quelle imprese che intendono portare avanti la collaborazione con gli iraniani, con tutte le conseguenze del caso nei rapporti commerciali, prima,  e diplomatici, dopo tra USA ed Europa, che potrebbero andare ad influire fino ai livelli più stretti di collaborazione tra le due parti; oppure Washington potrebbe scegliere una via più morbida, sul modello delle sanzioni esercitate su Cuba, dove le imprese europee erano state esentate dal regime sanzionatorio. Questo secondo scenario ha il vantaggio di preservare le relazioni con l’Europa, ma rischia di rendere inefficaci le sanzioni americane contro l’Iran, oltre a rappresentare un possibile segnale di debolezza del presidente americano. L’impressione è che la Casa Bianca non cederà tanto facilmente alle istanze europee, dando il via ad una serie di contrasti, che potrebbero aggravare la situazione di chiusura commerciale americana, cui la volontà di sanzionare l’Iran costituirà una pesante aggravante. Quello che rischia di materializzarsi è una guerra commerciale molto dura tra USA ed Europa, che si affiancherà a divergenze sempre più marcate sul piano della politica internazionale: uno scenario teso a spaccare l’occidente a favore di una frammentazione che potrà essere utile soltanto a Cina e Russia. Dal punto di vista dell’Europa, già indebolita dall’uscita dall’Unione del Regno Unito e dell’atteggiamento dei paesi orientali, si evidenzia come la necessità di una maggiore unione politica non sia più procrastinabile, per raggiungere una indipendenza economica e militare, indispensabile per agire in modo sempre più autonomo di fronte alle problematiche mondiali, che si riflettono in profondità, fino alla vita quotidiana dei suoi cittadini.  

Relations between the USA and Europe in danger for possible sanctions against Iran

If the negotiations with North Korea are evolving in a positive sense, the White House believes that much has depended on the pressure exerted by sanctions. The intention would be to repeat the same scheme with Iran to reduce the danger of the Tehran regime. The first step in this direction was the trump breaking of the Iranian nuclear agreement signed by Obama together with the European partners. The problem for the United States is the attitude to hold towards Europe, from the moment when the sanctions against the Iranian country will start and therefore potentially against the companies that will continue to collaborate with Tehran. The signing of the Iranian nuclear treaty allowed to drastically reduce the sanctions and opened a commercial collaboration, which, if it were interrupted, would bring significant losses to German, French, British and Italian companies. It should be remembered that only the United States came out, unilaterally, from the treaty, which is still recognized by the European Union, China, Russia, France, the United Kingdom and Germany; the American attitude, therefore, threatens to move even further from its natural allies, especially if the US government were to follow up the intentions of the Secretary for national security, which provides for sanctioning European companies wishing to continue to have business relationships with Iran. However, this tactic has several contraindications, especially when compared to the North Korean situation. First of all, Iran is not North Korea: despite the sanctions, the Iranian country is not as strong as the North Korean one, it can count on an efficient military structure and it is not isolated in the diplomatic context. In addition, the position of Europeans, which is aligned with the United States for North Korea, is in total disagreement with Washington; this element constitutes a point in favor of Iran in the dispute with the United States. Trump's determination, however, is to continue towards a sanctions regime, to prevent Iran from becoming a nuclear power. Two scenarios can be set up against European companies: the first is a rigid attitude, which affects all those companies that intend to carry on the collaboration with the Iranians, with all the consequences of the case in commercial relations, first, and diplomats, after USA and Europe, which could go to influence the closest levels of collaboration between the two parties; or Washington could choose a softer way, modeled on the sanctions applied to Cuba, where European companies had been exempted from the sanctions regime. This second scenario has the advantage of preserving relations with Europe, but risks making the American sanctions against Iran ineffective, as well as being a possible sign of weakness for the American president. The impression is that the White House will not yield so easily to the European authorities, giving rise to a series of contrasts, which could aggravate the situation of American commercial closure, which the desire to sanction Iran will be a heavy aggravating factor. What is likely to materialize is a very tough trade war between the US and Europe, which will be accompanied by increasingly marked divergences in terms of international politics: a scenario aimed at breaking the West in favor of fragmentation that can only be useful to China and Russia. From the point of view of Europe, already weakened by the exit of the Union of the United Kingdom and the attitude of the Eastern countries, it is clear that the need for greater political union is no longer postponed, to achieve economic and military independence, indispensable to act in an increasingly autonomous way in the face of global problems, which are reflected in depth, up to the daily life of its citizens.

Las relaciones entre EE. UU. Y Europa en peligro de posibles sanciones contra Irán

Si las negociaciones con Corea del Norte están evolucionando en un sentido positivo, la Casa Blanca cree que mucho ha dependido de la presión ejercida por las sanciones. La intención sería repetir el mismo esquema con Irán para reducir el peligro del régimen de Teherán. El primer paso en esta dirección fue la superación del acuerdo nuclear iraní firmado por Obama junto con los socios europeos. El problema para Estados Unidos es la actitud hacia Europa, desde el momento en que se inicien las sanciones contra el país iraní y, por lo tanto, potencialmente en contra de las empresas que continuarán colaborando con Teherán. La firma del tratado nuclear iraní permitió reducir drásticamente las sanciones y abrió una colaboración comercial que, de ser interrumpida, acarrearía pérdidas significativas para las empresas alemanas, francesas, británicas e italianas. Debe recordarse que solo Estados Unidos salió, unilateralmente, del tratado, que todavía está reconocido por la Unión Europea, China, Rusia, Francia, el Reino Unido y Alemania; la actitud estadounidense, por lo tanto, amenaza con alejarse aún más de sus aliados naturales, especialmente si el gobierno de los EE. UU. hiciera un seguimiento de las intenciones del Secretario de seguridad nacional, que prevé sancionar a las empresas europeas que deseen continuar teniendo relaciones comerciales con Irán. Sin embargo, esta táctica tiene varias contraindicaciones, especialmente cuando se compara con la situación de Corea del Norte. En primer lugar, Irán no es Corea del Norte: a pesar de las sanciones, el país iraní no es tan fuerte como el de Corea del Norte, puede contar con una estructura militar eficiente y no está aislado en el contexto diplomático. Además, la posición de los europeos, que está alineada con los Estados Unidos para Corea del Norte, está en total desacuerdo con Washington; este elemento constituye un punto a favor de Irán en la disputa con los Estados Unidos. La determinación de Trump, sin embargo, es continuar hacia un régimen de sanciones, para evitar que Irán se convierta en una potencia nuclear. Se pueden configurar dos escenarios, en contra de las empresas europeas: la primera es una actitud rígida, que afecta a todas aquellas empresas que tengan la intención de seguir trabajando con los iraníes, con todas las consecuencias en las relaciones comerciales antes y después entre los diplomáticos Estados Unidos y Europa, que podrían influir en los niveles más cercanos de colaboración entre las dos partes; o Washington podría elegir una forma más suave, siguiendo el modelo de las sanciones aplicadas a Cuba, donde las empresas europeas habían sido eximidas del régimen de sanciones. Este segundo escenario tiene la ventaja de preservar las relaciones con Europa, pero puede hacer que las sanciones estadounidenses contra Irán sean ineficaces, además de ser una posible señal de debilidad para el presidente estadounidense. La impresión es que la Casa Blanca no va a ceder tan fácilmente a las autoridades europeas, dando inicio a una serie de contrastes, lo que podría agravar la situación de cierre comercial de Estados Unidos, donde la voluntad de sancionar a Irán constituirá un agravante pesada. Lo que es probable que se materialice es una guerra comercial muy fuerte entre los EE.UU. y Europa, que se sumarán a las diferencias cada vez más claras en cuanto a la política internacional: un escenario destinadas a dividir a Occidente a favor de la fragmentación que sólo será útil a China y Rusia. Desde el punto de vista de Europa, ya debilitado por la Unión del Reino Unido y la actitud de los países del Este, es evidente que la necesidad de una unión política más profunda ya no es posible poner, para lograr una independencia económica y militar, indispensable para actuar de manera cada vez más autónoma frente a los problemas globales, que se reflejan en profundidad, hasta la vida cotidiana de sus ciudadanos.

Beziehungen zwischen den USA und Europa in Gefahr für mögliche Sanktionen gegen den Iran

Wenn sich die Verhandlungen mit Nordkorea positiv entwickeln, ist das Weiße Haus der Ansicht, dass vieles vom Druck der Sanktionen abhängt. Die Absicht wäre, das gleiche System mit dem Iran zu wiederholen, um die Gefahr des Teheraner Regimes zu verringern. Der erste Schritt in diese Richtung war der Bruch des iranischen Atomabkommens, das Obama mit den europäischen Partnern unterzeichnet hatte. Das Problem für die Vereinigten Staaten ist die Haltung gegenüber Europa, von dem Moment an, da die Sanktionen gegen das iranische Land beginnen werden und daher potentiell gegen die Unternehmen, die weiterhin mit Teheran zusammenarbeiten werden. Die Unterzeichnung des iranischen Atomprogramms ermöglichte eine drastische Reduzierung der Sanktionen und eröffnete eine kommerzielle Zusammenarbeit, die bei einer Unterbrechung erhebliche Verluste für deutsche, französische, britische und italienische Unternehmen bedeuten würde. Es sollte daran erinnert werden, dass nur die Vereinigten Staaten einseitig aus dem Vertrag hervorgegangen sind, der immer noch von der Europäischen Union, China, Russland, Frankreich, dem Vereinigten Königreich und Deutschland anerkannt wird; Die amerikanische Haltung droht daher, sich von ihren natürlichen Verbündeten noch weiter zu entfernen, besonders wenn die US-Regierung den Absichten des Secretary for National Security nachgehen sollte, die die Sanktionierung europäischer Unternehmen vorsieht, die weiterhin Geschäftsbeziehungen pflegen wollen mit dem Iran. Diese Taktik weist jedoch mehrere Kontraindikationen auf, insbesondere im Vergleich zur nordkoreanischen Situation. Vor allem ist der Iran kein Nordkorea: Trotz der Sanktionen ist das iranische Land nicht so stark wie das nordkoreanische, es kann auf eine effiziente militärische Struktur zählen und es ist nicht im diplomatischen Kontext isoliert. Darüber hinaus ist die Position der Europäer, die mit den Vereinigten Staaten für Nordkorea in Einklang steht, in völliger Uneinigkeit mit Washington; Dieses Element ist ein Argument zugunsten des Iran im Streit mit den Vereinigten Staaten. Trumps Entschlossenheit besteht jedoch darin, weiterhin auf ein Sanktionsregime hinzuarbeiten, um zu verhindern, dass der Iran zur Kernkraft wird. Sie können zwei Szenarien, gegen europäische Unternehmen konfigurieren: Die erste ist eine starre Haltung, die alle Unternehmen betrifft, die mit den Iranern weiter zu arbeiten beabsichtigen, mit allen Konsequenzen in den Handelsbeziehungen vor und Diplomaten nach zwischen USA und Europa, die die nächste Ebene der Zusammenarbeit zwischen den beiden Parteien beeinflussen könnten; oder Washington könnte einen sanfteren Weg wählen, der sich an den Sanktionen für Kuba orientiert, wo europäische Unternehmen vom Sanktionsregime ausgenommen waren. Dieses zweite Szenario hat den Vorteil, die Beziehungen zu Europa zu erhalten, birgt jedoch die Gefahr, dass die amerikanischen Sanktionen gegen den Iran wirkungslos werden, und ist ein mögliches Zeichen der Schwäche des amerikanischen Präsidenten. Der Eindruck ist, dass das Weiße Haus nicht so leicht an die europäischen Behörden geben, Auftakt einer Reihe von Kontrasten, die die US-Handelsschluss Situation verschärfen könnten, wo der Wille Iran sanktioniert wird eine schwere erschwerenden darstellen. Was wahrscheinlich materialisieren ist ein sehr harter Handelskrieg zwischen den USA und Europa, die die immer deutlicher Unterschiede in der internationalen Politik beitritt: ein Szenario, bei Spaltung des Westens richtet sich für die Fragmentierung, die nur von Nutzen sein wird, um China und Russland. Aus der Sicht von Europa schwächte sich bereits von der Union des Vereinigten Königreichs und der Haltung der östlichen Ländern ist es offensichtlich, dass die Notwendigkeit für eine tiefere politische Union nicht mehr möglich ist, setzen eine wirtschaftliche und militärische Unabhängigkeit zu erreichen, Es ist unabdingbar, angesichts der globalen Probleme, die sich in der Tiefe widerspiegeln, immer autonomer zu handeln, bis hin zum täglichen Leben der Bürger.

Les relations entre les Etats-Unis et l'Europe en danger pour d'éventuelles sanctions contre l'Iran

Si les négociations avec la Corée du Nord évoluent dans un sens positif, la Maison-Blanche estime que beaucoup a dépendu de la pression exercée par les sanctions. L'intention serait de répéter le même schéma avec l'Iran pour réduire le danger du régime de Téhéran. Le premier pas dans cette direction a été la rupture de l'accord nucléaire iranien signé par Obama avec les partenaires européens. Le problème pour les Etats-Unis est l'attitude à adopter vis-à-vis de l'Europe, à partir du moment où les sanctions contre le pays iranien vont commencer et donc potentiellement contre les entreprises qui continueront à collaborer avec Téhéran. La signature du traité nucléaire iranien a permis de réduire drastiquement les sanctions et d'ouvrir une collaboration commerciale qui, si elle était interrompue, entraînerait des pertes importantes pour les entreprises allemandes, françaises, britanniques et italiennes. Il convient de rappeler que seuls les États-Unis sont sortis unilatéralement du traité, qui est toujours reconnu par l'Union européenne, la Chine, la Russie, la France, le Royaume-Uni et l'Allemagne; l'attitude américaine menace donc d'aller encore plus loin de ses alliés naturels, surtout si le gouvernement américain devait suivre les intentions du secrétaire à la sécurité nationale, qui prévoit de sanctionner les entreprises européennes souhaitant continuer à entretenir des relations d'affaires. avec l'Iran. Cependant, cette tactique a plusieurs contre-indications, surtout par rapport à la situation nord-coréenne. Tout d'abord, l'Iran n'est pas la Corée du Nord: malgré les sanctions, le pays iranien n'est pas aussi fort que celui de la Corée du Nord, il peut compter sur une structure militaire efficace et il n'est pas isolé dans le contexte diplomatique. De plus, la position des Européens, qui est alignée avec les États-Unis pour la Corée du Nord, est en désaccord total avec Washington; cet élément constitue un point en faveur de l'Iran dans le différend avec les États-Unis. La détermination de Trump, cependant, est de continuer vers un régime de sanctions, pour empêcher l'Iran de devenir une puissance nucléaire. Deux scénarios peuvent être opposés aux entreprises européennes: le premier est une attitude rigide, qui affecte toutes les entreprises qui entendent poursuivre la collaboration avec les Iraniens, avec toutes les conséquences de l'affaire dans les relations commerciales, d'abord, et les diplomates, après États-Unis et Europe, qui pourraient influencer les niveaux de collaboration les plus étroits entre les deux parties; ou Washington pourrait choisir une voie plus douce, sur le modèle des sanctions appliquées à Cuba, où les entreprises européennes avaient été exemptées du régime des sanctions. Ce second scénario a l'avantage de préserver les relations avec l'Europe, mais risque de rendre inefficaces les sanctions américaines contre l'Iran, tout en étant un signe de faiblesse possible pour le président américain. L'impression est que la Maison Blanche ne cédera pas si facilement aux autorités européennes, donnant lieu à une série de contrastes qui pourraient aggraver la situation de fermeture commerciale américaine, dont la volonté de sanctionner l'Iran sera un facteur aggravant important. Ce qui risque de se matérialiser, c'est une guerre commerciale très dure entre les Etats-Unis et l'Europe, qui s'accompagnera de divergences de plus en plus marquées en politique internationale: un scénario visant à briser l'Occident au profit d'une fragmentation utile à la Chine et la Russie. Du point de vue de l'Europe, déjà affaiblie par la sortie de l'Union du Royaume-Uni et l'attitude des pays de l'Est, il est clair que la nécessité d'une plus grande union politique n'est plus différée, pour réaliser l'indépendance économique et militaire, Il est indispensable d'agir de manière de plus en plus autonome face aux problèmes mondiaux, qui se reflètent en profondeur, jusqu'à la vie quotidienne de ses citoyens.

Relações entre EUA e Europa em perigo por possíveis sanções contra o Irã

Se as negociações com a Coréia do Norte estão evoluindo em um sentido positivo, a Casa Branca acredita que muito dependeu da pressão exercida pelas sanções. A intenção seria repetir o mesmo esquema com o Irã para reduzir o perigo do regime de Teerã. O primeiro passo nessa direção foi a quebra do tráfico do acordo nuclear iraniano assinado por Obama em conjunto com os parceiros europeus. O problema para os Estados Unidos é a atitude em relação à Europa, a partir do momento em que as sanções contra o país iraniano começarão e, portanto, potencialmente contra as empresas que continuarão a colaborar com Teerã. A assinatura do tratado nuclear iraniano permitiu reduzir drasticamente as sanções e abriu uma colaboração comercial que, se fosse interrompida, traria prejuízos significativos para as empresas alemãs, francesas, britânicas e italianas. Deve-se lembrar que somente os Estados Unidos saíram, unilateralmente, do tratado, que ainda é reconhecido pela União Européia, China, Rússia, França, Reino Unido e Alemanha; a atitude americana, portanto, ameaça afastar-se ainda mais de seus aliados naturais, especialmente se o governo dos EUA acompanhasse as intenções do secretário de segurança nacional, que prevê a aprovação de empresas européias que desejam continuar a ter relações comerciais. com o Irã. No entanto, essa tática tem várias contra-indicações, especialmente quando comparada à situação norte-coreana. Em primeiro lugar, o Irã não é a Coréia do Norte: apesar das sanções, o país iraniano não é tão forte quanto o norte-coreano, pode contar com uma estrutura militar eficiente e não está isolado no contexto diplomático. Além disso, a posição dos europeus, que está alinhada com os Estados Unidos para a Coréia do Norte, está em total desacordo com Washington; este elemento constitui um ponto a favor do Irã na disputa com os Estados Unidos. A determinação de Trump, no entanto, é continuar em direção a um regime de sanções, para evitar que o Irã se torne uma potência nuclear. Dois cenários podem ser criados contra empresas européias: a primeira é uma atitude rígida, que afeta todas as empresas que pretendem continuar a colaboração com os iranianos, com todas as conseqüências do caso nas relações comerciais, primeiro, e diplomatas, após EUA e Europa, que poderiam influenciar os níveis mais próximos de colaboração entre as duas partes; ou Washington poderia escolher um caminho mais suave, baseado nas sanções aplicadas a Cuba, onde as empresas européias estavam isentas do regime de sanções. Este segundo cenário tem a vantagem de preservar as relações com a Europa, mas corre o risco de tornar as sanções americanas contra o Irã ineficazes, além de ser um possível sinal de fraqueza para o presidente americano. A impressão é que a Casa Branca não cederá tão facilmente às autoridades européias, dando origem a uma série de contrastes, que poderiam agravar a situação de fechamento comercial americano, que o desejo de sancionar o Irã será um grave agravante. O que provavelmente se materializará é uma guerra comercial muito dura entre os EUA e a Europa, que será acompanhada por divergências cada vez mais marcantes em termos de política internacional: um cenário destinado a romper o Ocidente em favor da fragmentação que só pode ser útil para a China. e a Rússia. Do ponto de vista da Europa, já enfraquecido pela saída da União do Reino Unido e pela atitude dos países orientais, fica claro que a necessidade de maior união política não é mais adiada, para alcançar a independência econômica e militar, indispensável agir de forma cada vez mais autônoma diante dos problemas globais, que se refletem em profundidade, até a vida cotidiana de seus cidadãos.

Отношения между США и Европой в опасности возможных санкций против Ирана

Если переговоры с Северной Кореей развиваются в положительном смысле, Белый дом считает, что многое зависит от давления, оказываемого санкциями. Намерение было бы повторить ту же схему с Ираном, чтобы уменьшить опасность тегеранского режима. Первым шагом в этом направлении стало козырное нарушение иранского ядерного соглашения, подписанное Обамой вместе с европейскими партнерами. Проблема для Соединенных Штатов - это отношение к Европе с момента вступления санкций против иранской страны и, следовательно, потенциально против компаний, которые будут продолжать сотрудничать с Тегераном. Подписание иранского ядерного договора позволило резко сократить санкции и открыть коммерческое сотрудничество, которое, если оно было прервано, принесло бы значительные потери немецким, французским, британским и итальянским компаниям. Следует помнить, что только в Соединенных Штатах Америки в одностороннем порядке вышли из договора, который по-прежнему признается Европейским союзом, Китаем, Россией, Францией, Соединенным Королевством и Германией; поэтому американская позиция грозит еще больше уйти от своих естественных союзников, особенно если правительство США будет следить за намерениями секретаря по национальной безопасности, что предусматривает санкционирование европейских компаний, желающих продолжить деловые отношения с Ираном. Однако эта тактика имеет несколько противопоказаний, особенно по сравнению с ситуацией в Северной Корее. Во-первых, Иран не является Северной Кореей: несмотря на санкции, иранская страна не такая сильная, как северокорейская, она может рассчитывать на эффективную военную структуру и не изолирована в дипломатическом контексте. Кроме того, позиция европейцев, которая согласуется с Соединенными Штатами для Северной Кореи, полностью противоречит Вашингтону; этот элемент представляет собой точку в пользу Ирана в споре с Соединенными Штатами. Однако решимость Трампа состоит в том, чтобы продолжить режим санкций, чтобы Иран не стал ядерной державой. Два сценария могут быть установлены против европейских компаний: первое - это жесткое отношение, которое затрагивает все те компании, которые намерены продолжать сотрудничество с иранцами, со всеми последствиями дела в коммерческих отношениях, во-первых, и дипломатов после США и Европы, которые могут повлиять на тесные уровни сотрудничества между двумя сторонами; или Вашингтон мог бы выбрать более мягкий способ, смоделированный в отношении санкций, применяемых к Кубе, когда европейские компании были освобождены от режима санкций. У этого второго сценария есть преимущество сохранения отношений с Европой, но риск того, что американские санкции против Ирана неэффективны, а также может стать признаком слабости для американского президента. Создается впечатление, что Белый дом не уступит так легко европейским властям, вызвав ряд контрастов, которые могут усугубить ситуацию с закрытием в США, что желание санкционировать Иран будет тяжелым отягчающим фактором. То, что может произойти, - это очень жесткая торговая война между США и Европой, которая будет сопровождаться все более заметными расхождениями в международной политике: сценарий, направленный на то, чтобы разбить Запад в пользу фрагментации, которая может быть полезной только Китаю и России. С точки зрения Европы, уже ослабленной выходом Союза Соединенного Королевства и отношениями восточных стран, ясно, что потребность в более широком политическом союзе больше не откладывается, для достижения экономической и военной независимости, незаменим для того, чтобы действовать все более автономным образом перед лицом глобальных проблем, которые отражаются в глубине, вплоть до повседневной жизни его граждан.