Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
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martedì 20 novembre 2018
المملكة العربية السعودية المتحالفة لا يمكن الاعتماد عليها بالنسبة للولايات المتحدة
عكس ترامب ميل أوباما نحو السعودية. المملكة
العربية ، التي تقترب تقليديا من الولايات المتحدة ، كانت قد أبعدت واشنطن
عن السلوك الأمريكي الذي جرى خلال المفاوضات النووية الإيرانية في طهران. وقد فسر هذا النهج من قبل رياض كنوع من عدم التوازن لصالح العدو الشيعي. في
الواقع ، كانت شكوك الولايات المتحدة تتعلق بالموقف السعودي تجاه الدولة
الإسلامية ، التي تميزت بنوع من التواصل مع الأصوليين ، والذي كان ضد أي
مصلحة أمريكية. مع
انتخاب ترامب، معادية بطبيعة الحال إلى طهران وإلى معاهدة النووية وعاد
كلا البلدين، وذلك بفضل تحالف غير رسمي بين الرياض وتل أبيب، قامت تماما
على العدو المشترك من إيران. ووفقاً
لرئيس الولايات المتحدة ، يمكن أن تصبح المملكة العربية السعودية حليفاً
استراتيجياً ، من وجهة نظر سياسية وعسكرية ، فضلاً عن الاتفاقيات
الاقتصادية المحتملة التي يمكن أن تنشأ بين البلدين. حقيقة
أن الملكية السعودية هي تعبير عن حكومة شمولية ، تنكر كل الحريات والحقوق
السياسية والمدنية ، لم تخدع رأي ترامب ، كما هو الحال مع جميع الحكومات
الغربية تقريباً. في
برنامج ترامب ، كان على السعودية أن تلعب دوراً في التنظيم المتصاعد في
إنتاج النفط ، كان عليها أن تشرك جنودها بشكل مباشر في سوريا لمواجهة
الوجود الإيراني ، كان عليها أن تساهم بشكل كبير في صناعة الأسلحة
الأمريكية من خلال أوامر ضخمة. يبدو
أن أيا من هذه الأهداف قد تحققت: إرادة السعودية هو للحد من إنتاج النفط
تسير في مسار معاكس من تلك المطلوبة من قبل واشنطن، وتشارك الجيش السعودي
في حرب اليمن، حيث لا يمكن أن يكون الحق بشكل دائم على المتمردون،
وشجب، وذلك على درجة من الجاهزية التي تبرر عدم التزام من مسرح الحرب أكثر
صعوبة بقدر السوري وأوامر من الأسلحة الأميركية اقتصرت على كميات صغيرة،
مقارنة مع الكميات المتوقع. وبالإضافة
إلى ذلك اتخذت قضية مقتل الصحافي المعارض في تركيا، وربما بتكليف من ولي
العهد قد أثارت ردود فعل قوية جدا من الرأي العام الأميركي، الأمر الذي
يتطلب فرض عقوبات على دولة عربية. على
الرغم من كل هذه الأسباب ، يصر ترامب على الرغبة في الحفاظ على علاقة
مميزة مع دولة يبدو أنها لا تقدم تحالفاً إلا من أجل الراحة. أحد
أسباب ذلك هو غياب البصيرة في البيت الأبيض الذي ما زال ينظر إلى السعودية
باعتبارها عنصراً أساسياً في رقعة الشطرنج ضد إيران ، ولكن هذه الحقيقة لم
تتبعها حقائق ملموسة ، إن لم يكن قد تم الإعلان عنها دون متابعة. المسألة
هي أن ترامب قد حددت السعودي كبديل محتمل في الشرق الأوسط، ولكن رياض ثبت
ليس على قدم المساواة وليس له الرئيس الأميركي خطة بديلة، ويجب أن تستمر في
إنكار الأدلة أمام العالم. لقد
بدأت ألمانيا مقاطعة بيع أسلحتها ، وقد تتابعها قريباً دول غربية أخرى ،
يزعجها بشكل متزايد سلوك ولي العهد ، وقبل كل شيء بالمذابح المستمرة
للمدنيين غير المسلحين التي يقوم بها البلد العربي في اليمن. حتى إسرائيل تبدو أقل قرباً من السعوديين ، تاركة واشنطن في عزلة دولية خطرة ، ولا مبررة حتى لأسباب ملائمة. مع
نتيجة الانتخابات الأمريكية ضعفت ترامب على الجبهة الداخلية وسيكون من
المستحيل تقريبًا الحصول على دعم الغرفة للمبادرات التي تسمح بتوثيق
العلاقات مع العرب. ومع
ذلك ، تظل نقطة الضعف هي الثقل السياسي الأمريكي في الشرق الأوسط ، حيث
يبدو أن المملكة العربية السعودية تمضي قدمًا على طريق منفصل عن المصالح
الأمريكية ، وعلى الولايات المتحدة أن تجد استراتيجية جديدة لمنع النمو
المتسارع لروسيا وإيران في المنطقة. وفي الوقت الحالي ، لا يبدو أن إدارة ترامب قادرة على وضع أي شيء.
venerdì 16 novembre 2018
L'incertezza di Londra per l'accordo con l'Europa
Oltre l’approvazione di un accordo sull’uscita dall’Unione Europea, che, fondamentalmente, non piace a nessuno, esistono posizioni molto differenti, sia nella camera dei comuni, l’unica parte del parlamento britannico che può decidere, che nella società inglese; questa situazione restituisce un paese profondamente diviso, caratteristica già evidenziata dopo l’esito del referendum, anche all’interno di categorie politiche e sociali omogeee. La profonda divisione promette, qualunque sia la decisione che sarà presa, di acuirsi nell’immediato futuro aprendo scenari molto preoccupanti per il paese britannico. Da un lato i fautori dell’uscita ad ogni costo e senza trattativa, vedono tradito quello, che, secondo loro, era la vera ragione del risultato referendario: la riconquista di una sovranità assoluta e senza condizioni nei confronti di Bruxelles; ma l’esasperazione che aveva portato alla decisione di uscire dall’Europa, risultato anche di una propaganda volutamente falsa ed ingannevole, sembra essersi attenuata, grazie ai timori crescenti dei riflessi sull’economia e sull’occupazione che l’abbandono dell’Europa potrebbe determinare. Tuttavia l’elettorato favorevole all’uscita da Bruxelles è ancora visto dai politici inglesi come pericolosamente suscettibile da entrambi gli schieramenti. La premier al governo ha optato per una uscita meno intransigente, come risultato di trattative estenuanti che hanno prodotto una bozza di accordo di 585 pagine e 185 articoli e che prevede una transizione di ventuno mesi, che potrà essere estesa. La posizione del governo in carica a Londra è stata quella di cercare di mediare tra le varie posizioni di chi vuole l’uscita ed anche tra chi ne è tuttora contrario, con il risultato di scontentare tutti. Secondo diverse opinioni l’accordo, che dovrà passare il voto parlamentare, non prende una posizione univoca e lascia aperte diverse possibilità nel rapporto con l’Europa, con lo scopo di guadagnare ancora tempo. Senza una ipotesi definitiva il paese britannico potrebbe rimanere a metà strada, privandosi della possibilità di decidere in autonomia, ma anche di restare senza i benefici di appartenere all’Unione Europea. Una sorta di limbo che limiterebbe molto la possibilità di manovra di Londra e renderebbe vano il risultato referendario ma senza incontrare il favore di chi voleva restare dentro l’Unione. Per alcuni un nuovo referendum, con una situazione più chiara, con una cittadinanza più informata e meno condizionata da una propaganda fuorviante, sarebbe il mezzo più consono per risolvere la questione. Questo convincimento potrebbe risultare condivisibile in uno scenario generale di insoddisfazione, nonostante il ricorso ad una nuova consultazione popolare sia vissuta da una parte consistente della politica come un fallimento e come un potenziale pericoloso tale da screditare i partiti e favorire situazioni pericolose per la democrazia. Questi pericoli non sembrano però potere influenzare una struttura politica come quella inglese, che ha al suo interno i necessari strumenti per scongiurare derive autoritarie. La soluzione del referendum con questiti chiari e che possano contenere la strada da intraprendere potrebbe favorire una decisione più netta, anche per non esporre il governo ad una bocciatura in sede parlamentare; anche perchè Bruxelles non sembra intenzionata a prolungare la questione senza una sua definizione. Una caduta del governo deve essere presa in considerazione per gli scenari che potrebbe aprire: nuove elezioni potrebbero bloccare le trattative con un irrigidimento dell’Europa in grado di esasperare le discussioni interne al paese britannico; occorre anche tenere conto che la contrarietà all’uscita dall’Europa è presente sia nei conservatori, che nei laburisti, così come parte dei due maggiori partiti è favorevole ad una soluzione come per la Norvegia, che non è membro dell’Unione, ma appartiene alla zona economica europea, mentre i liberali e gli indipendentisti scozzesi sono fermamente contrari all’allontanamento da Bruxelles. La situazione, insomma, è tutt’altro che definita, anche se l’accordo dovesse essere approvato: il tempo in cui sarà in vigore potrà definire la situazione, come stravolgerla, trascinando il paese in una incertezza che non potrà non riflettersi nel campo economico, politico e sociale.
The uncertainty of London for the agreement with Europe
Beyond
the approval of an agreement on leaving the European Union, which,
fundamentally, nobody likes, there are very different positions, both in
the chamber of the municipalities, the only part of the British
parliament that can decide, that in the English society ; this
situation returns a deeply divided country, a feature already
highlighted after the outcome of the referendum, even within homogeneous
political and social categories. The
deep division promises, whatever the decision that will be taken, to
deepen in the immediate future, opening up very worrying scenarios for
the British country. On
the one hand, the proponents of the exit at any cost and without
negotiation, see what was betrayed, which, according to them, was the
real reason for the referendum result: the reconquest of absolute
sovereignty and unconditional vis-à-vis Brussels; but
the exasperation that led to the decision to leave Europe, also the
result of deliberately false and deceptive propaganda, seems to have
eased, thanks to the growing fear of the effects on the economy and on
employment that the abandonment of Europe could to determine. However,
the electorate favorable to the exit from Brussels is still seen by
British politicians as dangerously susceptible to both sides. The
Prime Minister has opted for a less intransigent exit, as a result of
grueling negotiations that have produced a draft agreement of 585 pages
and 185 articles and which provides for a transition of twenty-one
months, which can be extended. The
position of the government in charge in London was to try to mediate
between the various positions of those who want the exit and also
between those who are still opposed, with the result of displeasing
everyone. According
to various opinions, the agreement, which will have to pass the
parliamentary vote, does not take a unequivocal position and leaves open
various possibilities in the relationship with Europe, with the aim of
gaining more time. Without
a definitive hypothesis the British country could remain halfway,
depriving itself of the possibility of deciding autonomously, but also
of remaining without the benefits of belonging to the European Union. A
sort of limbo that would greatly limit the possibility of maneuvering
in London and would make the referendum result futile but without
meeting the favor of those who wanted to remain inside the Union. For
some, a new referendum, with a clearer situation, with a more informed
citizenship and less conditioned by misleading propaganda, would be the
most appropriate means to resolve the issue. This
conviction could be shared in a general scenario of dissatisfaction,
despite the recourse to a new popular consultation both experienced by a
substantial part of politics as a failure and as a dangerous potential
to discredit the parties and favor dangerous situations for democracy. These
dangers, however, do not seem to be able to influence a political
structure like the English one, which has within it the necessary tools
to ward off authoritarian drifts. The
solution of the referendum with clear questions that could contain the
road to be taken could favor a clearer decision, not to expose the
government to a rejection in Parliament; also because Brussels does not seem willing to prolong the question without a definition. A
fall of the government must be taken into consideration for the
scenarios it could open: new elections could block the negotiations with
a tightening of Europe able to exacerbate the internal discussions of
the British country; we
must also bear in mind that the opposition to the exit from Europe is
present both in the conservatives and in the Labor camps, just as part
of the two major parties is in favor of a solution like Norway, which is
not a member of the Union, but belongs to the European Economic Area, while the liberals and the Scottish separatists are firmly opposed to the removal from Brussels. The
situation, in short, is anything but definite, even if the agreement
should be approved: the time in which it will be in force will define
the situation, how to disrupt it, dragging the country into an
uncertainty that can not fail to be reflected in the economic field , political and social.
La incertidumbre de Londres por el acuerdo con Europa.
Más
allá de la aprobación de un acuerdo para abandonar la Unión Europea,
que, fundamentalmente, a nadie le gusta, hay posiciones muy diferentes,
tanto en la cámara de los municipios, la única parte del parlamento
británico que puede decidir, que en la sociedad inglesa. ; esta
situación devuelve a un país profundamente dividido, una característica
que ya se destacó después del resultado del referéndum, incluso dentro
de categorías políticas y sociales homogéneas. La
división profunda promete, independientemente de la decisión que se
tome, de profundizar en el futuro inmediato, abriendo escenarios muy
preocupantes para el país británico. Por
un lado, los partidarios de la salida a toda costa y sin negociación,
ven lo que fue traicionado, lo que, según ellos, fue la verdadera razón
del resultado del referéndum: la reconquista de la soberanía absoluta y
la incondicional frente a Bruselas; pero
la exasperación que llevó a la decisión de abandonar Europa, también
como resultado de propaganda deliberadamente falsa y engañosa, parece
haberse aliviado, gracias al creciente temor a los efectos en la
economía y en el empleo que el abandono de Europa podría causar. determinar. Sin
embargo, el electorado favorable a la salida de Bruselas sigue siendo
visto por los políticos británicos como peligrosamente susceptibles a
ambas partes. El
Primer Ministro optó por una salida menos intransigente, como resultado
de negociaciones extenuantes que produjeron un borrador de acuerdo de
585 páginas y 185 artículos y que prevé una transición de veintiún
meses, que puede extenderse. La
posición del gobierno a cargo en Londres era tratar de mediar entre las
diversas posiciones de quienes desean la salida y también entre quienes
aún se oponen, con el resultado de desagradar a todos. Según
diversas opiniones, el acuerdo, que tendrá que ser aprobado por el voto
parlamentario, no adopta una posición inequívoca y deja abiertas varias
posibilidades en la relación con Europa, con el objetivo de ganar más
tiempo. Sin
una hipótesis definitiva, el país británico podría permanecer a medio
camino, privándose de la posibilidad de decidir de forma autónoma, pero
también de quedarse sin los beneficios de pertenecer a la Unión Europea.
Una
especie de limbo que limitaría enormemente la posibilidad de maniobrar
en Londres y haría que el resultado del referéndum fuera inútil, pero
sin el favor de aquellos que querían permanecer dentro de la Unión. Para
algunos, un nuevo referéndum, con una situación más clara, con una
ciudadanía más informada y menos condicionada por propaganda engañosa,
sería el medio más apropiado para resolver el problema. Esta
convicción podría compartirse en un escenario general de
insatisfacción, a pesar del recurso a una nueva consulta popular
experimentada por una parte sustancial de la política como un fracaso y
como un potencial peligroso para desacreditar a los partidos y favorecer
situaciones peligrosas para la democracia. Estos
peligros, sin embargo, no parecen poder influir en una estructura
política como la inglesa, que tiene dentro de ella las herramientas
necesarias para protegerse de las derivas autoritarias. La
solución del referéndum con preguntas claras que podrían contener el
camino a seguir podría favorecer una decisión más clara, no exponer al
gobierno a un rechazo en el Parlamento; También porque Bruselas no parece dispuesto a prolongar la pregunta sin una definición. Se
debe tener en cuenta una caída del gobierno para los escenarios que
podría abrir: nuevas elecciones podrían bloquear las negociaciones con
un endurecimiento de Europa capaz de exacerbar las discusiones internas
del país británico; También
debemos tener en cuenta que la oposición a la salida de Europa está
presente tanto en los conservadores como en los campos de trabajo, al
igual que parte de los dos partidos principales está a favor de una
solución como Noruega, que no es miembro de la Unión, pero pertenece al
Espacio Económico Europeo, mientras que los liberales y los
separatistas escoceses se oponen firmemente a la expulsión de Bruselas. En
resumen, la situación no es definitiva, incluso si se aprueba el
acuerdo: el momento en que entrará en vigor definirá la situación, cómo
interrumpirlo, arrastrando al país a una incertidumbre que no puede
dejar de reflejarse en el campo económico. , politicos y sociales.
Die Ungewissheit von London für das Abkommen mit Europa
Neben
der Verabschiedung eines Abkommens über den Austritt aus der
Europäischen Union, das im Grunde niemandem gefällt, gibt es sehr
unterschiedliche Positionen, sowohl in der Kammer der Kommunen, als auch
im britischen Parlament nur in der englischen Gesellschaft ; Diese
Situation kehrt zu einem tief gespaltenen Land zurück, ein Merkmal, das
bereits nach dem Referendum hervorgehoben wurde, selbst innerhalb
homogener politischer und sozialer Kategorien. Die
tiefe Spaltung verspricht, sich unabhängig von der zu treffenden
Entscheidung in der unmittelbaren Zukunft zu vertiefen, was dem
britischen Land sehr beunruhigende Szenarien eröffnet. Auf
der einen Seite sehen die Befürworter des Austritts um jeden Preis und
ohne Verhandlung, was verraten wurde, was ihrer Ansicht nach der
eigentliche Grund für das Ergebnis des Referendums war: die
Rückeroberung der absoluten Souveränität und bedingungslos gegenüber
Brüssel; Aber
die Verzweiflung, die zu der Entscheidung geführt hat, Europa zu
verlassen, auch das Ergebnis einer absichtlich falschen und
betrügerischen Propaganda, scheint nachgelassen zu haben, dank der
wachsenden Angst vor den Auswirkungen auf die Wirtschaft und auf die
Beschäftigung, die der Verzicht auf Europa bedeuten könnte bestimmen. Die
für den Austritt aus Brüssel günstigen Wählerschaft wird von britischen
Politikern jedoch nach wie vor für beide Seiten als gefährlich
empfunden. Der
Premierminister hat sich für einen weniger unnachgiebigen Austritt
entschieden, als Ergebnis von zermürbenden Verhandlungen, die zu einem
Vertragsentwurf von 585 Seiten und 185 Artikeln geführt haben und einen
Übergangszeitraum von einundzwanzig Monaten vorsehen, der verlängert
werden kann. Die
Position der zuständigen Regierung in London bestand darin, zu
versuchen, zwischen den verschiedenen Positionen derjenigen, die den
Exit wollen, und auch zwischen denjenigen, die immer noch dagegen sind,
zu vermitteln, was dazu führt, dass alle unzufrieden sind. In
verschiedenen Stellungnahmen vertritt die Vereinbarung, die die
Abstimmung des Parlaments verabschieden muss, keine eindeutige Position
und lässt in den Beziehungen zu Europa verschiedene Möglichkeiten offen,
um mehr Zeit zu gewinnen. Ohne
eine endgültige Hypothese könnte das britische Land auf halbem Weg
bleiben und sich die Möglichkeit nehmen, autonom zu entscheiden, aber
auch ohne die Vorteile der Zugehörigkeit zur Europäischen Union zu
bleiben. Eine
Art Schwindel, die die Manövrierfähigkeit in London stark einschränken
würde und das Referendum zu einem Ergebnis führen würde, ohne dabei die
Gunst derjenigen zu treffen, die innerhalb der Union bleiben wollten. Für
einige wäre ein neues Referendum mit einer klareren Situation, einer
informierten Staatsbürgerschaft und weniger durch irreführende
Propaganda das geeignetste Mittel, um das Problem zu lösen. Diese
Überzeugung könnte in ein allgemeines Szenario der Unzufriedenheit
einfließen, trotz des Rückgriffs auf eine neue Volksbefragung, die von
einem wesentlichen Teil der Politik als Versagen erlebt wurde und als
gefährliches Potenzial, die Parteien zu diskreditieren und gefährliche
Situationen für die Demokratie zu begünstigen. Diese
Gefahren scheinen jedoch nicht in der Lage zu sein, eine politische
Struktur wie die englische zu beeinflussen, die die notwendigen
Werkzeuge zur Abwehr autoritärer Drifts enthält. Die
Lösung des Referendums mit klaren Fragen, die den eingeschlagenen Weg
enthalten könnten, könnte eine klarere Entscheidung begünstigen und die
Regierung nicht einer Ablehnung im Parlament aussetzen. auch, weil Brüssel nicht bereit ist, die Frage ohne Definition zu verlängern. Ein
Absturz der Regierung muss bei den möglichen Szenarien berücksichtigt
werden: Neuwahlen könnten die Verhandlungen mit einer Verschärfung
Europas blockieren, die die internen Diskussionen des britischen Landes
verschärfen kann; Wir
müssen auch bedenken, dass die Opposition gegen den Austritt aus Europa
sowohl in den Konservativen als auch in den Arbeitslagern anwesend ist,
so wie ein Teil der beiden großen Parteien für eine Lösung wie Norwegen
spricht, die kein Mitglied der Union ist, sondern dazugehört zum
Europäischen Wirtschaftsraum, während die Liberalen und die
schottischen Separatisten die Absetzung aus Brüssel strikt ablehnen. Kurz
gesagt, die Situation ist alles andere als eindeutig, auch wenn die
Vereinbarung genehmigt werden sollte: Die Zeit, in der sie in Kraft
treten wird, wird die Situation bestimmen, wie sie gestört wird, und das
Land in eine Unsicherheit geraten, die sich im wirtschaftlichen Bereich
nicht widerspiegeln kann , politisch und sozial.
L'incertitude de Londres pour l'accord avec l'Europe
Au-delà
de l’approbation d’un accord sur la sortie de l’Union européenne, ce
qui, fondamentalement, ne plaît pas à tout le monde, il existe des
positions très différentes, à la chambre des communes, seule partie du
parlement britannique pouvant décider, que dans la société anglaise ; cette
situation renvoie à un pays profondément divisé, caractéristique déjà
soulignée après le résultat du référendum, même au sein de catégories
politiques et sociales homogènes. La
profonde division promet, quelle que soit la décision qui sera prise,
de s’approfondir dans un avenir immédiat, ouvrant des scénarios très
inquiétants au pays britannique. D'un
côté, les partisans de la sortie à tout prix et sans négociation voient
ce qui a été trahi, ce qui, selon eux, était la véritable raison du
résultat du référendum: la reconquête de la souveraineté absolue et
inconditionnelle vis-à-vis de Bruxelles; mais
l'exaspération qui a conduit à la décision de quitter l'Europe,
également le résultat d'une propagande délibérément fausse et trompeuse,
semble s'être atténuée, grâce à la crainte grandissante des
conséquences pour l'économie et l'emploi que l'abandon de l'Europe
pourrait déterminer. Cependant,
l'électorat favorable à la sortie de Bruxelles est toujours considéré
par les politiciens britanniques comme extrêmement dangereux pour les
deux camps. Le
Premier ministre a opté pour une sortie moins intransigeante, à la
suite de négociations exténuantes qui ont abouti à un projet d'accord de
585 pages et 185 articles et prévoyant une période de transition de
vingt et un mois, qui peut être prolongée. La
position du gouvernement en charge à Londres était d'essayer de faire
la médiation entre les différentes positions de ceux qui veulent la
sortie et aussi entre ceux qui sont toujours opposés, avec pour résultat
de déplaire à tout le monde. Selon
divers avis, l'accord, qui devra passer le vote du Parlement, ne prend
pas une position sans équivoque et laisse ouverte diverses possibilités
dans la relation avec l'Europe, dans le but de gagner du temps. Sans
hypothèse définitive, le pays britannique pourrait rester à mi-chemin,
se privant ainsi de la possibilité de prendre des décisions de manière
autonome, mais aussi de rester sans les avantages de l’appartenance à
l’Union européenne. Une
sorte de vide juridique qui limiterait grandement les possibilités de
manœuvre à Londres et rendrait le résultat du référendum inutile, mais
sans rencontrer les faveurs de ceux qui souhaitent rester à l'intérieur
de l'Union. Pour
certains, un nouveau référendum, avec une situation plus claire, avec
une citoyenneté plus informée et moins conditionnée par une propagande
trompeuse, serait le moyen le plus approprié pour résoudre le problème. Cette
conviction pourrait être partagée dans un scénario général
d'insatisfaction, malgré le recours à une nouvelle consultation
populaire vécue à la fois par une partie substantielle de la politique
comme un échec et comme un potentiel dangereux de discréditer les partis
et de favoriser des situations dangereuses pour la démocratie. Toutefois,
ces dangers ne semblent pas pouvoir influencer une structure politique
comme celle anglaise, qui contient les outils nécessaires pour parer aux
dérives autoritaires. La
solution du référendum avec des questions claires susceptibles de
contenir la voie à suivre pourrait favoriser une décision plus claire,
ne pas exposer le gouvernement à un rejet par le Parlement; également parce que Bruxelles ne semble pas disposé à prolonger la question sans définition. Une
chute du gouvernement doit être prise en compte pour les scénarios
qu'il pourrait ouvrir: de nouvelles élections pourraient bloquer les
négociations avec un resserrement de l'Europe capable d'exacerber les
discussions internes du pays britannique; nous
devons également garder à l’esprit que l’opposition à la sortie de
l’Europe est présente aussi bien dans les camps conservateurs que dans
les camps de travailleurs, tout comme une partie des deux principaux
partis est en faveur d’une solution comme la Norvège, qui n’appartient
pas à l’Union, l’Espace
économique européen, tandis que les libéraux et les séparatistes
écossais s’opposent fermement au retrait de Bruxelles. En
bref, la situation est tout sauf définitive, même si l’accord devait
être approuvé: le moment de son entrée en vigueur déterminera la
situation, la manière de le perturber, entraînant le pays dans une
incertitude qui ne peut pas ne pas se refléter dans le champ économique.
, politique et social.
A incerteza de Londres para o acordo com a Europa
Além
da aprovação de um acordo da União Europeia sobre a produção, que,
basicamente, ninguém gosta dele, há muitas posições diferentes, tanto na
Câmara dos Comuns, a única parte do Parlamento britânico que pode
decidir que, na sociedade Inglês ; esta
situação retorna um país profundamente dividido, uma característica já
destacado após o resultado do referendo, mesmo dentro de categorias
políticas e sociais omogeee. As
promessas profunda divisão, seja qual for a decisão que é tomada pela
intensificação no futuro próximo, abrindo cenários muito preocupantes
para o país britânico. Por
um lado, os defensores de saída a qualquer custo e sem negociação,
traiu o que vêem, o que, segundo eles, era a verdadeira razão do
resultado do referendo: a reconquista da soberania absoluta e sem
condições no sentido de Bruxelas; mas
a exasperação que levou à decisão de sair da Europa, resultado também
de uma propaganda deliberadamente falsas e enganosas, apareceu para
aliviar, graças aos crescentes temores da economia e do emprego
destaques que o abandono da Europa poderia determinar. No
entanto, o eleitorado saída favorável a partir de Bruxelas ainda é
visto por políticos britânicos como perigosamente suscetíveis a ambos os
lados. O
primeiro-ministro do governo optou por uma saída menos intransigente,
como resultado de extensas negociações que produziram um projecto de
acordo de 585 páginas e 185 artigos e que prevê uma transição de vinte e
um meses, podendo ser prorrogado. A
posição do governo em funções em Londres tem sido tentar fazer a
mediação entre as posições daqueles que querem a saída e até mesmo entre
aqueles que ainda não estão, com o resultado que todos chateado. De
acordo com várias opiniões O acordo, que deve passar a votação
parlamentar, não tomar uma posição clara e deixa em aberto várias
possibilidades no relacionamento com a Europa, a fim de ganhar mais
tempo. Sem
um hipóteses definidas país britânico poderia permanecer no meio do
caminho, privando-se da oportunidade de decidir por si mesmos, mas
também para ficar sem os benefícios de pertencer à União Europeia. Uma
espécie de limbo que muito de Londres limitaria a margem de manobra e
fazer vã o resultado do referendo, mas sem cumprir a favor daqueles que
queriam permanecer na União. Para
alguns, um novo referendo, com uma situação mais clara, com uma
cidadania mais informada e menos influenciados por enganosa propaganda,
seria o mais adequado para resolver o problema. Essa
crença pode ser aceitável em um cenário geral de insatisfação, apesar
do uso de um novo referendo é vivida por uma grande parte da política
como um fracasso e como perigo em potencial que pode desacreditar as
partes e encorajar uma situação perigosa para a democracia. Estes
perigos, no entanto, não parecem ser capazes de influenciar uma
estrutura política como o Inglês, o que tem dentro de si as ferramentas
necessárias para evitar tendências autoritárias. As
perguntas no solução referendo com clara e pode levar o caminho a
seguir pode favorecer uma decisão mais definitiva, de forma a não expor o
governo a uma rejeição no Parlamento; também porque Bruxelas não parece disposto a prolongar a questão sem uma definição. A
queda do governo devem ser considerados para os cenários que poderiam
abrir: novas eleições poderiam bloquear negociações com um aperto da
Europa pode agravar discussões internas no país britânico; Ele
também deve levar em conta que a saída oposição da Europa está presente
em ambos os conservadores, que no Partido Trabalhista, bem como parte
dos dois principais partidos é a favor de uma solução como para a
Noruega, que não é membro da UE, mas pertence o espaço económico europeu, enquanto os liberais e separatistas escoceses são inflexivelmente contra a remoção de Bruxelas. A
situação, em suma, está longe de ser definido, mesmo se o acordo fosse
aprovado: o tempo que estará em vigor vai definir a situação como
distorcê-la, arrastando o país na incerteza não serão refletidas no
campo econômico , político e social.
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