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giovedì 2 aprile 2020

ポーランド、ハンガリー、チェコ共和国に対する欧州裁判所の有罪判決

一時的ではあるが、2015年にブリュッセルが作成した庇護希望者への受け入れのメカニズムに関するヨーロッパの規定への準拠の拒否は、欧州委員会が以前に提示したポーランド、ハンガリー、チェコ共和国に対する控訴の承認につながりました。今度は連合の3つの加盟国は、移民の受け入れに適したデバイスを採用して、決定をフォローアップする必要があります。欧州連合司法裁判所は、2015年9月22日に採択された欧州理事会の決定の不履行を確認しました。これにより、イタリアおよびギリシャから他のヨーロッパ諸国への国際保護の申請者約12万人の受諾が義務付けられました。裁判所はまた、2015年9月14日の決定に基づいて、ブダペストはこの決定の一部ではなかったが、ポーランドとチェコ共和国は40,000人の庇護希望者が移転されていなかったとの遵守に失敗したと認定しました。これらの欧州理事会の決定は、イタリアとギリシャへの渡りの流れへの圧力を緩和することを目的とした。この時点で、ワルシャワの対応は、ポーランドが移住者を100人しか受け入れられないというものでした。ブダペストは、移住者の可能な人数を歓迎することさえ示していませんでしたが、プラハは、彼らがホストできると宣言した50人ではなく12人だけを歓迎しました。これらの行動は、欧州委員会の決定を遵守し、遵守することを拒否し、約束されたものを守らなかったり、国自身が示した最低限の量を尊重しなかったりしたとしても、合法であるが最終的には政治的な決定を引き起こしました。 ;裁判所は実際、欧州委員会の控訴を受け入れ、公的秩序と国内安全保障の分野で直接の責任を行使していた三カ国の論文を却下し、さらに悪いことに、移転のメカニズムの推定機能不全を拒否した難民。判決の即時の影響は、罰金の適用につながる可能性のある委員会による新たな控訴を回避するためにも、3国が裁判所の規定に直ちに適応する義務です。しかし、この判決は、この問題は司法計画に関係するだけでなく、政治計画にも影響を与えると述べています。これらの州にとって、欧州連合への加盟は単なる便宜の問題であり、それによって彼らは政府が経済を維持するための実質的な資金調達へのアクセスを可能にし、そうでなければ結果の点で非常に欠けていました。これらの国々は、ソビエト帝国の終焉以来かなりの時間が経過したものの、政権の非民主的影響が政治的構造および社会的構造の大部分によって克服されていない国です。民主的な成熟の欠如は、連合が設立された理想との意識的な共有を妨げます。この決定は、一般的なヨーロッパの家の中にとどまるために許容度の低いルールを決定し、財政支援だけでなく問題のあるものも同様に分割を支持する措置を採用するためのより厳格な段階的メカニズムを確立する最初のステップになるかもしれません。また、不要な義務が発生します。不在のたびにコミュニティの貢献が自動的に差し引かれるのを予測することは、最終的には共通の義務を順守するのに苦労するメンバーの除名まで、提供される最初のタイプのペナルティでなければなりません。このようにして初めて、ヨーロッパの政治統一に向けて前進することができます。

إدانة المحكمة الأوروبية لبولندا والمجر وجمهورية التشيك

أدى رفض الامتثال للأحكام الأوروبية المتعلقة بآلية استقبال ملتمسي اللجوء ، وإن كانت مؤقتة ، التي وضعتها بروكسل في عام 2015 ، إلى قبول الاستئناف ضد بولندا والمجر والجمهورية التشيكية ، والذي عرضته المفوضية الأوروبية من قبل . سيتعين الآن على الدول الثلاث الأعضاء في الاتحاد متابعة الحكم ، واعتماد أجهزة مناسبة لاستقبال المهاجرين. حددت محكمة العدل التابعة للاتحاد الأوروبي عدم تنفيذ قرار المجلس الأوروبي ، الذي تم تبنيه في 22 سبتمبر 2015 ، والذي جعل قبول ما يقرب من 120،000 طالب حماية دولية من إيطاليا واليونان إلى دول أوروبية أخرى إلزاميًا. ووجدت المحكمة أيضًا أن بولندا والجمهورية التشيكية أخفقت في الامتثال ، بناءً على قرار صدر في 14 سبتمبر 2015 ، بأن 40.000 طالب لجوء لم يتم نقلهم ، في حين أن بودابست لم تكن جزءًا من هذا القرار. تهدف قرارات المجلس الأوروبي هذه إلى تخفيف الضغط على تدفقات الهجرة على إيطاليا واليونان ؛ في هذا المنعطف كان رد وارسو هو أن بولندا يمكن أن تقبل 100 مهاجر فقط ، ولكن دون متابعة هذه النية. حتى أن بودابست لم تشر إلى عدد محتمل من المهاجرين الذين يمكن الترحيب بهم ، بينما رحبت براغ باثني عشر شخصًا فقط بدلاً من الخمسين ، الذين أعلنوا أنهم يمكنهم استضافة. هذه السلوكيات ، التي تضيف إلى رفض الامتثال لقرارات المجلس الأوروبي والامتثال لها ، حتى تلك التي لا تحافظ على ما وعدت به ، ولا حتى احترام الحد الأدنى من الكميات التي أشارت إليها البلدان نفسها ، أثارت قرارًا قانونيًا ، ولكن أيضًا أخيرًا سياسيًا . في الواقع ، قبلت المحكمة الاستئناف المقدم من المفوضية الأوروبية ، رفضت أطروحات الدول الثلاث ، التي احتجت بمسؤولياتها المباشرة في مجال النظام العام والأمن الداخلي ، والأسوأ من ذلك ، خلل مفترض في آلية نقل اللاجئين. التأثير الفوري للحكم هو واجب الدول الثلاث للتكيف على الفور مع أحكام المحكمة ، وكذلك لتجنب استئناف جديد من قبل اللجنة ، والذي يمكن أن يؤدي إلى تطبيق الغرامات. ومع ذلك ، ينص هذا الحكم على أن القضية لا تتعلق بالخطة القضائية فحسب ، بل تؤثر أيضًا على الخطة السياسية. بالنسبة لهذه الدول ، يعد الانضمام إلى الاتحاد الأوروبي مسألة مجرد راحة ، مما سمح لها بالحصول على تمويل كبير ، والذي تحتفظ به حكوماتها بالاقتصاد ، أو تفتقر إلى النتائج من حيث النتائج. هذه هي البلدان التي لم يتغلب فيها النسيج السياسي وكذلك جزء كبير من النسيج الاجتماعي على النفوذ غير الديمقراطي من الأنظمة التي أتوا منها ، على الرغم من مرور الكثير من الوقت منذ نهاية الإمبراطورية السوفياتية. يمنع النضج الديمقراطي المشاركة الواعية مع المُثل التي يقوم عليها الاتحاد. قد يكون هذا القرار هو الخطوة الأولى لتحديد قواعد أقل تساهلاً للبقاء داخل البيت الأوروبي المشترك وإنشاء آليات تدريجية أكثر صرامة لاعتماد تدابير لصالح التقسيم ، ليس فقط للمساعدة المالية ، ولكن أيضًا للإشكاليات. والتي تولد أيضًا التزامات غير مرغوب فيها. يجب أن يكون توقع خصم مساهمات المجتمع تلقائيًا لكل نقص هو النوع الأول من العقوبات المقدمة ، حتى ذلك الحين طرد الأعضاء الذين تمكنوا من الامتثال للالتزامات المشتركة. وبهذه الطريقة فقط سيكون من الممكن المضي قدماً نحو التوحيد السياسي الأوروبي.

lunedì 30 marzo 2020

La Corea del Nord effettua test missilistici in tempo di pandemia

Pyongyang ha effettuato un nuovo test missilistico, si tratta del quarto lancio dall’inizio dell’anno.
Questa volta l’oggetto dei lanci sono stati due missili balistici classificati di corto raggio e la loro traiettoria ha percorso circa 230 chilometri, con un’altezza massima di trenta chilometri, prima di finire la loro corsa in mare del Giappone. La ragione della prova è stata spiegata nella necessità di verificare le caratteristiche tecniche dei sistemi di lancio, prima di consegnare gli armamenti alle forze armate; ciò dovrebbe significare che questi missili starebbero per entrare nella dotazione ufficiale dell’esercito nordcoreano. Occorre ricordare che nello scorso anno le prove missilistiche furono tredici e le trattative per la denuclearizzazione della penisola coreana tra il presidente americano e quello della Corea del Nord, malgrado un inizio giudicato promettente, si conclusero con un fallimento, che non permise, tra l’altro, la cancellazione delle sanzioni statunitensi al regime di Pyongyang. Quale può essere la ragione politica di un fatto del genere in un momento come questo? La Corea del Nord, secondo dati ufficiali di Pyongyang, non avrebbe casi di contagio, tuttavia questa eventualità non pare possibile dato il livello di infezione presente nella vicina Corea del Sud, paese molto più evoluto dal punto di vista medico e che ha saputo adottare una strategia di contenimento del contagio molto efficace, anche basandosi sulla prevenzione e l’uso di tecnologie avanzate. Alcune indiscrezioni parlano di diversi casi di contagio nelle forze armate e di misure di isolamento adottate dal paese nordcoreano nei confronti degli stranieri. La situazione potrebbe essere molto grave, data la situazione interna, molto problematica anche a causa delle sanzioni ed per i continui scambi commerciali che avvengono con la Cina e che costituiscono il 90% degli scambi totali del paese nordcoreano. Inoltre la lunga frontiera comune che separa i due stati costituisce un ulteriore elemento di pericolosità per la potenziale permeabilità del virus dal paese cinese verso la Corea del Nord. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha manifestato più volte la sua preoccupazione per i pericoli della diffusione del virus in Corea del Nord, all’interno di un tessuto sociale già provato da denutrizione e scarsa condizione medica; queste preoccupazioni sono condivise anche dagli USA, che temono ripercussioni della pandemia verso l’alleato sudcoreano. Il lancio dei missili, che ha sollevato le proteste di Seul, potrebbe segnalare l’intenzione del regime di una richiesta di aiuti per combattere il virus, ciò rientrerebbe nella normale dialettica che usa Pyongyang quando non intende chiedere direttamente. Un altro indizio per questa lettura del lancio missilistico è rapperesntato dal fatto di essere l'unico test che non è stato supervisionato direttamente Kim Jong-Un, ma da uno dei vicepresidenti del Comitato centrale del partito dei lavoratori. Questa notizia è ufficiale perché riferita dall'agenzia di stampa del regime e rappresenta una chiara comunicazione alle potenze ostili alla Corea del Nord di una prova che può essere considerata “minore”, seppure costituisca sempre  un avvertimento di tipo militare. La strategia sembra avere, quindi, come obiettivo quello di riportare l’attenzione sulla Corea del Nord, sebbene in un contesto più problematico del normale, contesto che potrebbe contribuire alle preoccupazioni di Pyongyang, la quale avrebbe come interesse quello di massimizzare i possibili effetti della minaccia in una situazione di grave destabilizzazione mondiale a causa della pandemia. Non è detto, però, che questo atteggiamento favorisca il raggiungimento degli obiettivi di Pyongyang: l'utilizzo di minacce militari in un periodo di pandemia potrebbe sortire risultati contrari a quelli voluti e condannare la Corea del Nord ad un isolamento ancora maggiore. Viceversa un approccio più realistico, basato sulla negoziazione sembrerebbe il più appropriato; ma la logica di Kim Jong-Un segue percorsi tutti suoi.

North Korea carries out pandemic missile tests

Pyongyang has carried out a new missile test, this is the fourth launch since the beginning of the year.
This time the object of the launches were two short-range classified ballistic missiles and their trajectory traveled about 230 kilometers, with a maximum height of thirty kilometers, before finishing their race at sea in Japan. The reason for the test was explained in the need to verify the technical characteristics of the launch systems, before handing over the armaments to the armed forces; this should mean that these missiles are about to enter the official endowment of the North Korean army. It should be remembered that last year there were thirteen missile tests and the negotiations for the denuclearization of the Korean peninsula between the American president and that of North Korea, despite a promised start, ended with a failure, which was not allowed, between the other, the cancellation of U.S. sanctions against the Pyongyang regime. What could be the political reason for such a fact at a time like this? North Korea, according to official data from Pyongyang, would not have cases of contagion, however this possibility does not seem possible given the level of infection present in neighboring South Korea, a country much more advanced from a medical point of view and which has been able to adopt a very effective contagion containment strategy, also based on the prevention and use of advanced technologies. Some rumors speak of several cases of contagion in the armed forces and of isolation measures adopted by the North Korean country against foreigners. The situation could be very serious, given the internal situation, very problematic also because of the sanctions and the continuous commercial exchanges that take place with China and which constitute 90% of the total exchanges of the North Korean country. Furthermore, the long common border that separates the two states constitutes a further element of danger for the potential permeability of the virus from the Chinese country to North Korea. The World Health Organization has repeatedly expressed its concern about the dangers of spreading the virus in North Korea, within a social fabric already proven by malnutrition and poor medical condition; these concerns are also shared by the US, which fear the repercussions of the pandemic towards the South Korean ally. The launch of the missiles, which raised the protests in Seoul, could signal the intention of the regime to request aid to fight the virus, this would be part of the normal dialectic that Pyongyang uses when it does not intend to ask directly. Another clue to this reading of the missile launch is that it is the only test that has not been directly supervised by Kim Jong-Un, but by one of the vice-presidents of the Central Committee of the Workers' Party. This news is official because it is reported by the regime's news agency and represents a clear communication to the powers hostile to North Korea of ​​a proof that can be considered "minor", even if it always constitutes a military warning. The strategy therefore seems to have the objective of returning attention to North Korea, although in a more problematic than normal context, a context that could contribute to the concerns of Pyongyang, which would have the interest of maximizing the possible effects of the threat in a situation of serious global destabilization due to the pandemic. It is not said, however, that this attitude favors the achievement of Pyongyang's objectives: the use of military threats in a pandemic period could produce results contrary to those desired and condemn North Korea to an even greater isolation. Conversely, a more realistic, negotiation-based approach would seem the most appropriate; but Kim Jong-Un's logic follows its own paths.

Corea del Norte realiza pruebas de misiles pandémicos

Pyongyang ha llevado a cabo una nueva prueba de misiles, este es el cuarto lanzamiento desde principios de año.
Esta vez, el objetivo de los lanzamientos fueron dos misiles balísticos clasificados de corto alcance y su trayectoria recorrió unos 230 kilómetros, con una altura máxima de treinta kilómetros, antes de terminar su carrera en el mar en Japón. El motivo de la prueba se explicó en la necesidad de verificar las características técnicas de los sistemas de lanzamiento, antes de entregar los armamentos a las fuerzas armadas; Esto debería significar que estos misiles están a punto de entrar en la dotación oficial del ejército de Corea del Norte. Debe recordarse que el año pasado hubo trece pruebas de misiles y las negociaciones para la desnuclearización de la península de Corea entre el presidente estadounidense y el de Corea del Norte, a pesar de un comienzo prometido, terminaron con un fracaso, que no estaba permitido, entre otro, la cancelación de las sanciones estadounidenses contra el régimen de Pyongyang. ¿Cuál podría ser la razón política de tal hecho en un momento como este? Corea del Norte, según datos oficiales de Pyongyang, no tendría casos de contagio, sin embargo, esta eventualidad no parece posible dado el nivel de infección presente en la vecina Corea del Sur, un país mucho más evolucionado desde un punto de vista médico y que ha podido adoptar un estrategia de contención de contagio muy efectiva, también basada en la prevención y el uso de tecnologías avanzadas. Algunos rumores hablan de varios casos de contagio en las fuerzas armadas y de medidas de aislamiento adoptadas por el país norcoreano contra los extranjeros. La situación podría ser muy grave, dada la situación interna, muy problemática también debido a las sanciones y los continuos intercambios comerciales que tienen lugar con China y que constituyen el 90% de los intercambios totales del país norcoreano. Además, la larga frontera común que separa los dos estados constituye un elemento adicional de peligro para la permeabilidad potencial del virus desde el país chino hasta Corea del Norte. La Organización Mundial de la Salud ha expresado en repetidas ocasiones su preocupación por los peligros de propagar el virus en Corea del Norte, dentro de un tejido social ya demostrado por la desnutrición y la mala condición médica; Estados Unidos también comparte estas preocupaciones, que temen las repercusiones de la pandemia hacia el aliado de Corea del Sur. El lanzamiento de los misiles, que levantó las protestas en Seúl, podría indicar la intención del régimen de pedir ayuda para combatir el virus, esto sería parte de la dialéctica normal que utiliza Pyongyang cuando no tiene la intención de preguntar directamente. Otra indicación para esta lectura del lanzamiento de misiles es que es la única prueba que no ha sido supervisada directamente por Kim Jong-Un, sino por uno de los vicepresidentes del Comité Central del Partido de los Trabajadores. Esta noticia es oficial porque es informada por la agencia de noticias del régimen y representa una comunicación clara a las potencias hostiles a Corea del Norte de una prueba que puede considerarse "menor", incluso si siempre constituye una advertencia militar. Por lo tanto, la estrategia parece tener el objetivo de devolver la atención a Corea del Norte, aunque en un contexto más problemático que el normal, un contexto que podría contribuir a las preocupaciones de Pyongyang, que tendría su interés en maximizar los posibles efectos de la amenaza en una situación de grave desestabilización global debido a la pandemia. Sin embargo, esta actitud no necesariamente alienta el logro de los objetivos de Pyongyang: el uso de amenazas militares en un período de pandemia podría producir resultados contrarios a los deseados y condenar a Corea del Norte a un aislamiento aún mayor. Por el contrario, un enfoque más realista y basado en la negociación parecería el más apropiado; pero la lógica de Kim Jong-Un sigue sus propios caminos.

Nordkorea führt Pandemie-Raketentests durch

Pjöngjang hat einen neuen Raketentest durchgeführt. Dies ist der vierte Start seit Jahresbeginn.
Diesmal waren das Ziel der Starts zwei ballistische Kurzstreckenraketen, deren Flugbahn etwa 230 Kilometer mit einer maximalen Höhe von 30 Kilometern zurücklegte, bevor sie ihr Rennen auf See in Japan beendeten. Der Grund für den Test wurde in der Notwendigkeit erklärt, die technischen Eigenschaften der Abschusssysteme zu überprüfen, bevor die Waffen an die Streitkräfte übergeben werden. Dies sollte bedeuten, dass diese Raketen im Begriff sind, in die offizielle Ausstattung der nordkoreanischen Armee einzutreten. Es sei daran erinnert, dass im vergangenen Jahr dreizehn Raketentests stattfanden und die Verhandlungen über die Denuklearisierung der koreanischen Halbinsel zwischen dem amerikanischen Präsidenten und Nordkorea trotz eines versprochenen Starts mit einem Misserfolg endeten, der zwischen den USA nicht erlaubt war andere, die Aufhebung der US-Sanktionen gegen das Pjöngjang-Regime. Was könnte in einer Zeit wie dieser der politische Grund für eine solche Tatsache sein? Nach offiziellen Angaben aus Pjöngjang hätte Nordkorea keine Ansteckungsfälle. Diese Möglichkeit scheint jedoch angesichts des Infektionsgrades im benachbarten Südkorea, einem aus medizinischer Sicht weit fortgeschrittenen Land, das in der Lage war, a Sehr effektive Strategie zur Eindämmung von Ansteckung, die auch auf der Prävention und dem Einsatz fortschrittlicher Technologien basiert. Einige Gerüchte sprechen von mehreren Fällen von Ansteckung bei den Streitkräften und von Isolationsmaßnahmen, die das nordkoreanische Land gegen Ausländer ergriffen hat. Die Situation könnte angesichts der internen Situation sehr ernst sein und auch aufgrund der Sanktionen und des kontinuierlichen Handelsaustauschs mit China, die 90% des gesamten Austauschs des nordkoreanischen Landes ausmachen, sehr problematisch sein. Darüber hinaus stellt die lange gemeinsame Grenze zwischen den beiden Staaten ein weiteres Gefahrenelement für die potenzielle Durchlässigkeit des Virus vom chinesischen Land nach Nordkorea dar. Die Weltgesundheitsorganisation hat wiederholt ihre Besorgnis über die Gefahren der Verbreitung des Virus in Nordkorea innerhalb eines sozialen Gefüges zum Ausdruck gebracht, das bereits durch Unterernährung und schlechte Gesundheit bewiesen ist. Diese Bedenken teilen auch die USA, die die Auswirkungen der Pandemie auf den südkoreanischen Verbündeten fürchten. Der Start der Raketen, der die Proteste in Seoul auslöste, könnte die Absicht des Regimes signalisieren, um Hilfe bei der Bekämpfung des Virus zu bitten. Dies wäre Teil der normalen Dialektik, die Pjöngjang verwendet, wenn es nicht direkt fragen will. Ein weiterer Hinweis auf diese Lesart des Raketenstarts ist, dass dies der einzige Test ist, der nicht direkt von Kim Jong-Un, sondern von einem der Vizepräsidenten des Zentralkomitees der Arbeiterpartei überwacht wurde. Diese Nachricht ist offiziell, da sie von der Nachrichtenagentur des Regimes gemeldet wird und eine klare Mitteilung an die nordkoreafeindlichen Mächte darstellt, dass ein Beweis als "geringfügig" angesehen werden kann, auch wenn er immer eine militärische Warnung darstellt. Die Strategie scheint daher das Ziel zu haben, die Aufmerksamkeit wieder auf Nordkorea zu lenken, wenn auch in einem problematischeren als dem normalen Kontext, ein Kontext, der zu den Bedenken von Pjöngjang beitragen könnte, der das Interesse hätte, die möglichen Auswirkungen des Landes zu maximieren Bedrohung in einer Situation schwerwiegender globaler Destabilisierung aufgrund der Pandemie. Es wird jedoch nicht gesagt, dass diese Haltung die Erreichung der Ziele von Pjöngjang begünstigt: Der Einsatz militärischer Bedrohungen in einer Pandemieperiode könnte zu Ergebnissen führen, die den gewünschten widersprechen, und Nordkorea zu einer noch stärkeren Isolation verurteilen. Umgekehrt erscheint ein realistischerer, auf Verhandlungen basierender Ansatz am angemessensten. Aber die Logik von Kim Jong-Un folgt ihren eigenen Wegen.

La Corée du Nord effectue des tests de missiles pandémiques

Pyongyang a effectué un nouveau test de missile, il s'agit du quatrième lancement depuis le début de l'année.
Cette fois, l'objet des lancements était deux missiles balistiques classés à courte portée et leur trajectoire a parcouru environ 230 kilomètres, avec une hauteur maximale de trente kilomètres, avant de terminer leur course en mer au Japon. La raison du test s'explique par la nécessité de vérifier les caractéristiques techniques des systèmes de lancement, avant de remettre les armements aux forces armées; cela devrait signifier que ces missiles sont sur le point d'entrer dans la dotation officielle de l'armée nord-coréenne. Il faut rappeler que l'année dernière il y a eu treize essais de missiles et les négociations pour la dénucléarisation de la péninsule coréenne entre le président américain et celle de la Corée du Nord, malgré un début promis, se sont soldées par un échec, qui n'était pas autorisé, entre le d'autre part, l'annulation des sanctions américaines contre le régime de Pyongyang. Quelle pourrait être la raison politique d'un tel fait à un moment comme celui-ci? La Corée du Nord, selon les données officielles de Pyongyang, n'aurait pas de cas de contagion, mais cette éventualité ne semble pas possible compte tenu du niveau d'infection présent en Corée du Sud voisine, un pays beaucoup plus évolué d'un point de vue médical et qui a pu adopter une stratégie de confinement de la contagion très efficace, également basée sur la prévention et l'utilisation de technologies avancées. Certaines rumeurs parlent de plusieurs cas de contagion dans les forces armées et de mesures d'isolement adoptées par le pays nord-coréen contre des étrangers. La situation pourrait être très grave, compte tenu de la situation intérieure, très problématique également en raison des sanctions et des échanges commerciaux continus qui ont lieu avec la Chine et qui constituent 90% des échanges totaux du pays nord-coréen. En outre, la longue frontière commune qui sépare les deux États constitue un autre élément de danger pour la perméabilité potentielle du virus du pays chinois à la Corée du Nord. L'Organisation mondiale de la santé a exprimé à plusieurs reprises sa préoccupation face aux dangers de la propagation du virus en Corée du Nord, au sein d'un tissu social déjà prouvé par la malnutrition et les mauvaises conditions médicales; ces préoccupations sont également partagées par les États-Unis, qui craignent les répercussions de la pandémie sur l'allié sud-coréen. Le lancement des missiles, qui a déclenché les protestations à Séoul, pourrait signaler l'intention du régime d'appeler à l'aide pour lutter contre le virus, cela ferait partie de la dialectique normale que Pyongyang utilise lorsqu'elle n'a pas l'intention de demander directement. Une autre indication de cette lecture du lancement du missile est qu'il s'agit du seul test qui n'a pas été directement supervisé par Kim Jong-Un, mais par l'un des vice-présidents du Comité central du Parti des travailleurs. Cette nouvelle est officielle car rapportée par l'agence de presse du régime et représente une communication claire aux puissances hostiles à la Corée du Nord d'une preuve pouvant être considérée comme "mineure", même si elle constitue toujours un avertissement militaire. La stratégie semble donc avoir pour objectif de ramener l'attention sur la Corée du Nord, bien que dans un contexte plus problématique que la normale, un contexte qui pourrait contribuer aux préoccupations de Pyongyang, qui aurait comme intérêt celui de maximiser les effets possibles de la menace dans une situation de grave déstabilisation mondiale due à la pandémie. Cependant, cette attitude n'encourage pas nécessairement la réalisation des objectifs de Pyongyang: l'utilisation de menaces militaires en période de pandémie pourrait produire des résultats contraires à ceux souhaités et condamner la Corée du Nord à un isolement encore plus grand. À l'inverse, une approche plus réaliste et basée sur la négociation semble la plus appropriée; mais la logique de Kim Jong-Un suit ses propres voies.