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mercoledì 15 febbraio 2017

إطلاق الصاروخ الكوري الشمالي وآثارها

إطلاق بنجاح، لصاروخ باليستي متوسط ​​المدى قادر على حمل رؤوس نووية، واحتفل مع التركيز المعتاد من النظام في بيونغ يانغ. من الناحية الفنية هذا سيكون صاروخ بالفعل في حيازة كوريا الشمالية، ولكن تعديل لنقل قنبلة نووية ومجهزة بمحرك الوقود الصلب، سمة أساسية للصواريخ عابرة للقارات، وقادرة، ثم ليصل إلى مسافات بعيدة. وبالرغم من تصريحات كيم جونغ أون، الذي تحدث عن صك جديد تحت تصرف القوات المسلحة الكورية الشمالية، فإن الناقل لا يكون نتيجة لمشروع جديد، ولكن سيكون فقط تطور نموذج القائمة؛ هذا الواقع لا يقلل، ومع ذلك، فإن زيادة القدرة على ضرب أهداف على مسافات أكبر من بيونغ يانغ. ومع ذلك فإنه لا يزال في مجال الفرضيات، لأنه لم يتأكد بعد ما إذا كان إطلاق صاروخ ناجحة. البيانات التي تم جمعها تتحدث عن مسار، فإنه سيكون حوالي خمسمائة كيلومتر، انتهت في مياه بحر اليابان. ولا جدال في أن الإشارة كانت واضحة: كوريا الشمالية، نجاح أو فشل الصاروخ يقترب من التهديد قادرة على تجاوز المستوى الإقليمي، والتي يجب أن تقاس سياسة بيونغ يانغ حتى الآن. الآثار السياسية للعمل آخر من أعمال التحدي من قبل كوريا الشمالية هي جزء من تعدد الأسباب، وتهدف إلى خلق حالة من عدم الاستقرار في المنطقة. والأكثر إلحاحا هي يحال إلى الجيش المشترك المقبل ومنتظم يمارس سيول وواشنطن التي عقدت في الفترة ما بين مارس وأبريل المقبل، التي أعلنت، ولكن من أكبر نطاق وحجم: استعراض للقوة موجهة بدقة ضد بيونج يانج، الذي أراد إعطاء الإنذار المبكر، وليس فقط في الولايات المتحدة وكوريا الشمالية، ولكن أيضا إلى الصين لم تعد خير، وإن كان بشكل غير رسمي، للنظام الكوري الشمالي. هدف كيم جونغ أون، إلى بكين هو خلق حالة من الإنذار في المنطقة، والتي يمكن أن تؤثر على الصينية العابرة الحركة التجارية في واستخدم هذا التهديد لتغيير موقف الحكومة الصينية. في هذا السياق أنه لا ينبغي إغفال هذه القضية، التي شهدت مقتل، في ماليزيا، الأخ غير الشقيق للدكتاتور، وأشار عدد من المحللين كحرف من قبل الصينيين المحددة للاستبدال في قيادة كوريا الشمالية. كما تبين، كما هو الحال دائما، من الصعب جعل التنبؤ كيف تعتبر الصين خطوة، حتى في ضوء التطور الحالي للأحداث. لا يبدو أن تكون قادرة على توفير استجابة فورية، ومع ذلك، فإن النمو في مرمى صواريخ كوريا الشمالية، يمكن أن يكون إلا سببا للقلق واضح بالنسبة للصين، القسري، بطريقة أو بأخرى، للحفاظ ضمن مجالها كوريا الشمالية، لتجنب اتحاد الكوريتين في دولة واحدة، والتي في نهاية المطاف تحت النفوذ الغربي. يجب أن تكون تحركات بكين الحذر في محاولة للحفاظ على الوضع الراهن في البلاد من كوريا الشمالية، وربما مع دوران السلطة، وهو ما يبدو، مع ذلك، أكثر وأكثر صعوبة. وثمة تأثير آخر لرؤية وتقييم ردود فعل الرئيس الأمريكي الجديد إلى موقف تحد من بيونغ يانغ لانتهاك الألف من قرارات الأمم المتحدة ونفس التهديدات من المحتل الجديد للبيت الأبيض. في الوقت الراهن، على الرغم من الظروف، اتسم موقف ترامب من الحذر، لا تتجاوز البيانات حليف دعم اليابانية مطيع. لم يكن حتى تطور الوضع للتحقق أيضا القدرة ترامب على التعامل مع أزمة محتملة، وهو ما يبدو مرجحا على نحو متزايد: وهو الوضع الذي يمكن أن نقول ماذا سيكون المهارات الدبلوماسية الحقيقية للإدارة الأمريكية الجديدة، والتي، حتى الآن، هي السؤال الكبير.

venerdì 3 febbraio 2017

Gli USA assicurano il loro impegno in difesa di Corea del Sud e Giappone

Il messaggio del nuovo Segretario alla difesa degli Stati Uniti, James Mattis, agli alleati asiatici è stato quello della volontà di mantenere l’impegno americano nell’asia orientale. Le dichiarazioni di Trump, sia in campagna elettorale, che dopo l’elezione a presidente, lasciavano presagire un disimpegno in questa regione, che pareva non essere più ritenuta centrale nella politica estera americana. Nella Corea del Sud e nel Giappone la preoccupazione per il nuovo atteggiamento di quello che è stato sempre il maggiore alleato dei due paesi, aveva procurato allarme nei rispettivi governi, in un momento storico dove in questa zona del mondo sale l’impegno cinese per ampliare la propria zona di influenza e dove vi è la presenza del dittatore nordcoreano, Kim Jong-Un, che ha più volte minacciato i paesi vicini e gli stessi Stati Uniti di usare contro di essi l’arma atomica. Il Segretario Mattis, generale in pensione, in visita in Corea del Sud ha subito minacciato la Corea del Nord di rappresaglie se cercheranno di attaccare i paesi alleati. Questa dichiarazione rappresenta la migliore assicurazione per i governi di Seul e Tokyo sulla continuazione della completa collaborazione con gli Stati Uniti e, nel frattempo, sembra ristabilire la situzione presente con Obama. Ma ciò può rappresentare anche un sostanziale passo indietro di Trump dai suoi propositi di impiegare meno risorse nell’impegno militare all’estero, per obbligare i paesi alleati ad un maggiore impegno finanziario. In realtà questo proposito non sembrava attuabile, perchè andava in senso contrario agli interessi dei militari americani, dell’industria bellica e degli stessi interessi geopolitici degli Stati Uniti. La conferma dell’appoggio agli alleati asiatici dimostra che la politica estera americana, almeno in questa zona del mondo, non potrà essere variata nel passaggio dall’amministrazione Obama a quella di Trump, perchè non esistono ragioni ideologiche sufficientemente valide a cambiare gli interessi americani nella regione e variare gli equilibri esistenti, sopratutto quando sono in gioco gli interessi commerciali che interessano questa zona del pianeta. Nelle basi americane della Corea del Sud sono presenti circa ventottomila soldati, mentre in quelle giapponesi gli effettivi statunitensi sono quarantasettemila. Un possibile disimpegno degli USA avrebbe costretto i due paesi ad una riorganizzazione dei rispettivi sistemi di difesa, che potevano prevedere anche il ricorso alla creazione di un arsenale atomico. Per gli interessi americani è importante evitare una nuova proliferazione nucleare, anche da parte di alleati, perchè costituirebbe un fattore di difficile gestione, sopratutto per la presenza della Cina, che sta investendo notevoli somme per il proprio riarmo. Se deve esserci una sorta di bilanciamento degli arsenali atomici, nella regione, è meglio che questo riguardi Washington e Pechino, senza coinvolgere altre nazioni, perchè ciò costituirebbe per la Cina una provocazione, che potrebbe innescare  nuove e pericolose tensioni. Dato che la situazione in essere viene confermata dalle dichiarazioni del Segretario della difesa americano, non ci si attende reazioni da Pechino, che vede mantenuto lo schema di alleanze già presenti; non così dovrebbe essere per la Corea del Nord, chiamata in causa direttamente da Mattis; Pyongyang ha dimostrato di non gradire quelle che ritiene minacce ed ingerenze alla propria politica di armamento nucleare, per cui sarà possibile che i nordcoreani minaccino qualche dimostrazione bellica nei prossimi giorni. Il fattore politicamente più rilevante appare come le intenzioni di Trump, almeno sul piano internazionale, non possano essere attuate, perchè, malgrado le sue dichiarazioni,  i suoi propositi non possono essere slegati, non solo da fattori che sono completamente al di fuori del controllo del governo degli USA, ma anche di ordine interno, come gli interessi peculiari di parte di soggetti, anche esterni alle istituzioni. Questo non vuole dire che Trump in politica estera debba essere sottovalutato, ma che anche per lui ci sono dei limiti, che probabilmente no aveva considerato.; ciò non è un fattore completamente positivo perchè evidenzia il dilettantismo nell’ambito internazionale del nuovo presidente, una scarsa pratica che può sempre provocare errori gravi e con conseguenze pericolose.

The US ensure their commitment to the defense of South Korea and Japan

The message of the new Secretary of Defense of the United States, James Mattis, to Asian allies has been the desire to maintain the US commitment in East Asia. The Trump statements, both during the election campaign, and after the election for president, portend a hallway in this region, which seemed to be no longer considered central to American foreign policy. In South Korea and Japan concern about the new attitude of what has always been the most important ally of the two countries, had caused alarm in their respective governments, in a time where in this world of salt area the Chinese commitment to expand its zone of influence and where there is the presence of the North Korean dictator, Kim Jong-Un, who has repeatedly threatened its neighbors and the United States itself to use nuclear weapons against them. The Secretary Mattis, a retired general, who is visiting South Korea suffered threatened North Korea with reprisals if they try to attack the allied countries. This statement represents the best insurance for Seoul and Tokyo governments on continuing to cooperate fully with in the meantime, it seems to restore the situational United States and, with this Obama. But it can also represent a substantial step backwards Trump from his intentions to employ fewer resources by military abroad, to force the allies to a greater financial commitment. Actually about it it did not seem feasible, because ran counter to the interests of the American military, the defense industry and the same geopolitical interests of the United States. The confirmation of the support to Asian allies shows that American foreign policy, at least in this area of ​​the world, can not be varied in step by the Obama administration to that of Trump, because there are not enough valid ideological reasons to change American interests in the region and change the existing balance, especially when commercial interests are at play that affect this area of ​​the planet. US bases in South Korea, there are about twenty-eight thousand soldiers, while in the Japanese Americans are actual forty-seven thousand. A possible disengagement of the United States would force the two countries to a reorganization of their defense systems, which could also involve the creation of an atomic arsenal. To American interests it is important to avoid a new nuclear proliferation, even by allies, why would constitute a factor difficult to manage, especially for the presence of China, which is investing considerable sums for their own rearmament. If there has to be some sort of balance of nuclear arsenals in the region, it is better that this concern Washington and Beijing, without involving other nations, because this would constitute a provocation to China, which could trigger new and dangerous tensions. As the situation in existence is confirmed by the statements of the Secretary of Defense, it is not expected reactions from Beijing, which sees kept the alliance scheme already present; not as it should be for North Korea, summoned directly by Mattis; Pyongyang has been shown to not liking what he believes meddling and threats to their nuclear weapons policy, so it will be possible that the North Koreans are threatening war demonstration in the next few days. The politically most important factor appears to be the Trump intentions, at least at the international level, can not be implemented, because, despite his statements, his purposes can not be untied, not only by factors that are completely outside the control of the US government, but also the internal order, as the peculiar interests of the actual parties, also outside the institutions. This does not mean that Trump in foreign policy should be underestimated, but that for him there are limits, he probably had not considered .; this is not an entirely positive factor because it highlights the amateurism in the international arena of the new president, a poor practice that can always lead to serious mistakes and dangerous consequences.

Los EE.UU. aseguramos también su compromiso con la defensa de Corea del Sur y Japón

El mensaje del nuevo Secretario de Defensa de los Estados Unidos, James Mattis, a sus aliados asiáticos ha sido el deseo de mantener el compromiso de Estados Unidos en Asia Oriental. Las declaraciones de Trump, tanto durante la campaña electoral, y después de la elección para presidente, auguran un pasillo en esta región, que parecía no ser considerado fundamental para la política exterior de Estados Unidos. En Corea del Sur y Japón preocupación por la nueva actitud de lo que siempre ha sido el aliado más importante de los dos países, había causado alarma en sus respectivos gobiernos, en un momento en que en este mundo de la zona de la sal del compromiso de China para ampliar su zona de influencia y donde existe la presencia del dictador de Corea del Norte, Kim Jong-Un, que ha amenazado en repetidas ocasiones sus vecinos y los propios Estados Unidos el uso de armas nucleares contra ellos. El Secretario Mattis, un general retirado, de visita en Corea del Sur sufrió amenazada Corea del Norte con represalias si intentan atacar a los países aliados. Esta declaración representa el mejor seguro para los gobiernos de Seúl y Tokio en seguir cooperando plenamente con mientras tanto, parece restaurar la situación de Estados Unidos y, con este Obama. Pero también puede representar un paso sustancial hacia atrás Trump de sus intenciones de emplear menos recursos por militar en el exterior, para forzar a los aliados a un mayor compromiso financiero. En realidad al respecto que no parece viable, porque iba en contra de los intereses de los militares estadounidenses, la industria de defensa y los mismos intereses geopolíticos de Estados Unidos. La confirmación del apoyo a los aliados asiáticos muestra que la política exterior de Estados Unidos, al menos en esta zona del mundo, no puede ser variado en el paso por la administración de Obama a la de Trump, porque no hay suficientes razones ideológicas válida para cambiar los intereses estadounidenses en el región y cambiar el equilibrio existente, sobre todo cuando hay intereses comerciales en juego que afectan a esta zona del planeta. bases de Estados Unidos en Corea del Sur, hay cerca de veintiocho mil soldados, mientras que en los japoneses-americanos son reales cuarenta y siete mil. Una posible la retirada de los Estados Unidos obligaría a los dos países a una reorganización de sus sistemas de defensa, lo que también podría implicar la creación de un arsenal atómico. Para los intereses estadounidenses es importante para evitar una nueva proliferación nuclear, incluso por los aliados, por eso constituiría un factor difícil de manejar, especialmente para la presencia de China, que está invirtiendo sumas considerables para su propio rearme. Si tiene que haber algún tipo de equilibrio de los arsenales nucleares en la región, es mejor que esta preocupación de Washington y Beijing, sin la participación de otras naciones, porque esto constituiría una provocación a China, lo que podría desencadenar nuevas y peligrosas tensiones. A medida que la situación en la existencia es confirmada por las declaraciones del Secretario de Defensa, no es de esperar reacciones de Pekín, que ve mantuvo el esquema de alianza ya está presente; no como debería ser para Corea del Norte, convocado directamente por Mattis; Pyongyang se ha demostrado que no le gustaba lo que él cree que la intromisión y amenazas a su política de armas nucleares, por lo que será posible que los norcoreanos están amenazando demostración de guerra en los próximos días. El factor político más importante parece ser la intención de Trump, al menos en el plano internacional, no puede ser implementado, ya que, a pesar de sus declaraciones, sus efectos pueden no ser desatado, no sólo por factores que están completamente fuera del control de el gobierno de Estados Unidos, sino también el orden interno, como los intereses particulares de las partes reales, también fuera de las instituciones. Esto no quiere decir que Trump en la política exterior debe ser subestimada, pero que para él hay límites, que probablemente no había considerado.; esto no es un factor totalmente positiva porque pone de relieve el amateurismo en el ámbito internacional del nuevo presidente, una mala práctica que siempre puede conducir a errores graves y peligrosas consecuencias.

Die USA ihr Engagement für die Verteidigung von Südkorea und Japan sorgen

Die Botschaft des neuen Secretary of Defense der Vereinigten Staaten, James Mattis, zu den asiatischen Verbündeten war der Wunsch, das US-Engagement in Ostasien aufrechtzuerhalten. Die Trump Aussagen, die beide während der Wahlkampagne, und nach der Wahl zum Präsidenten, bedeuten einen Flur in dieser Region, die nicht zu sein schien mehr zentral als die amerikanische Außenpolitik. In Südkorea und Japan besorgt über die neue Haltung von dem, was schon immer der wichtigste Verbündete der beiden Länder hatte verursacht Alarm in ihren jeweiligen Regierungen, in einer Zeit, wo in dieser Welt der Salz Bereich der chinesische Engagement zu erweitern seine Einflusszone und wo die Anwesenheit des nordkoreanischen Diktators Kim Jong-Un, der seinen Nachbarn immer wieder bedroht und die Vereinigten Staaten selbst Atomwaffen gegen sie zu verwenden. Der Sekretär Mattis, ein pensionierter General, der Südkorea gelitten besucht drohte Nordkorea mit Repressalien, wenn sie versuchen, die verbündeten Länder angreifen. Diese Aussage stellt die beste Versicherung für Seoul und Tokio Regierungen auf die weitere Zusammenarbeit mit in der Zwischenzeit vollständig zu kooperieren, so scheint es, die situative Vereinigten Staaten und mit diesem Obama wiederherzustellen. Aber es kann auch einen erheblichen Rückschritt Trump von seinen Absichten darstellen zu im Ausland weniger Ressourcen durch Militär einzusetzen, um die Verbündeten zu zwingen, ein stärkeres finanzielles Engagement. Eigentlich darüber habe es nicht machbar erscheinen, weil lief gegen die Interessen des amerikanischen Militärs, der Verteidigungsindustrie und den gleichen geopolitischen Interessen der Vereinigten Staaten. Die Bestätigung der Unterstützung der asiatischen Verbündeten zeigt, dass die amerikanische Außenpolitik, zumindest in diesem Bereich der Welt, kann nicht von der Obama-Regierung, dass der Trump in Schritt verändert werden, weil es nicht genügend gültige ideologischen Gründen die amerikanischen Interessen in der zu ändern Region und ändern das bestehende Gleichgewicht, vor allem wenn es um kommerzielle Interessen im Spiel sind, die diesen Bereich des Planeten beeinflussen. US-Basen in Südkorea gibt es etwa 28.000 Soldaten, während sie in den japanischen Amerikaner tatsächlich 47.000 sind. Eine mögliche Rückzug der Vereinigten Staaten zwingen würde, die beiden Länder zu einer Umstrukturierung ihrer Verteidigungssysteme, die auch die Schaffung eines atomaren Arsenals verbunden sein könnte. Um die amerikanischen Interessen ist es wichtig, eine neue nukleare Proliferation, auch von Verbündeten zu vermeiden, warum sollte ein Faktor schwierig zu handhaben, vor allem für das Vorhandensein von China dar, die erhebliche Summen für ihre eigenen Aufrüstungs investiert. Wenn es irgendeine Art von Gleichgewicht der nuklearen Arsenale in der Region zu sein, ist es besser, dass dieses Anliegen Washington und Peking, ohne andere Nationen beteiligt, weil dies eine Provokation zu China bilden würde, die neue und gefährliche Spannungen auslösen könnte. Als sich die Situation in der Existenz durch die Aussagen des Secretary of Defense bestätigt wird, wird sie nicht Reaktionen von Peking erwartet, die die Allianz Regelung gehalten sieht bereits vorhanden; nicht, wie sie von Mattis für Nordkorea, rief direkt sein sollte; Pjöngjang hat sich gezeigt, nicht zu mögen, was er glaubt einmischen und die Bedrohung ihrer Kernwaffenpolitik, so dass es möglich sein wird, dass die Nordkoreaner Kriegsdemonstration in den nächsten Tagen drohen. Der politisch wichtigste Faktor scheint die Trump Absichten zu sein, zumindest auf internationaler Ebene, nicht umgesetzt werden können, denn trotz seiner Aussagen, seine Absichten nicht losgebunden werden, nicht nur von Faktoren, die völlig außerhalb der Kontrolle von die US-Regierung, sondern auch die innere Ordnung, wie die besonderen Interessen der tatsächlichen Parteien, auch außerhalb der Institutionen. Dies bedeutet nicht, dass Trump in der Außenpolitik unterschätzt werden sollte, sondern dass für ihn gibt es Grenzen, er hatte wohl nicht in Betracht gezogen. Das ist nicht ganz positiv, weil es die Dilettantismus in der internationalen Arena des neuen Präsidenten betont, eine schlechte Praxis, die zu schweren Fehlern und gefährliche Folgen immer führen kann.

Les États-Unis garantissons leur engagement à la défense de la Corée du Sud et le Japon

Le message du nouveau secrétaire à la Défense des États-Unis, James Mattis, aux alliés asiatiques a été le désir de maintenir l'engagement des États-Unis en Asie de l'Est. Les états Trump, à la fois au cours de la campagne électorale, et après l'élection présidentielle, laissent présager un couloir dans cette région, qui semblait ne plus être considéré comme central de la politique étrangère américaine. En Corée du Sud et le Japon préoccupé par la nouvelle attitude de ce qui a toujours été l'allié le plus important des deux pays, avait causé l'alarme dans leurs gouvernements respectifs, à une époque où dans ce monde de la zone de sel l'engagement chinois d'étendre sa zone d'influence et où il y a la présence du dictateur nord-coréen, Kim Jong-Un, qui a menacé à plusieurs reprises ses voisins et les États-Unis lui-même d'utiliser des armes nucléaires contre eux. Le Secrétaire Mattis, un général à la retraite, qui est en visite en Corée du Sud a souffert menacé la Corée du Nord de représailles si elles tentent d'attaquer les pays alliés. Cette déclaration représente la meilleure assurance pour les gouvernements de Séoul et Tokyo de continuer à coopérer pleinement avec dans l'intervalle, il semble rétablir la situation aux États-Unis et, avec cette Obama. Mais il peut aussi représenter une étape importante vers l'arrière Trump de ses intentions d'employer moins de ressources par les militaires à l'étranger, pour forcer les alliés à un plus grand engagement financier. En fait, à ce sujet, il ne semble pas possible, parce allait à l'encontre des intérêts de l'industrie de la défense militaire américaine, et les mêmes intérêts géopolitiques des États-Unis. La confirmation de l'appui aux alliés asiatiques montre que la politique étrangère américaine, au moins dans cette région du monde, ne peut pas être modifiée à l'étape par l'administration Obama à celle de Trump, parce qu'il n'y a pas assez de raisons idéologiques valables pour changer les intérêts américains dans la région et changer l'équilibre existant, en particulier lorsque des intérêts commerciaux sont en jeu qui affectent cette région de la planète. bases américaines en Corée du Sud, il y a environ vingt-huit mille soldats, tandis que dans les Américains d'origine japonaise sont réelles quarante-sept mille. Un désengagement possible des États-Unis forcerait les deux pays à une réorganisation de leurs systèmes de défense, ce qui pourrait également impliquer la création d'un arsenal atomique. Pour les intérêts américains, il est important d'éviter une nouvelle prolifération nucléaire, même par les alliés, pourquoi constituerait un facteur difficile à gérer, en particulier pour la présence de la Chine, qui investit des sommes considérables pour leur propre réarmement. S'il doit y avoir une sorte d'équilibre des arsenaux nucléaires dans la région, il est préférable que cette préoccupation Washington et Pékin, sans impliquer d'autres nations, car cela constituerait une provocation à la Chine, ce qui pourrait déclencher des tensions nouvelles et dangereuses. Alors que la situation dans l'existence est confirmée par les déclarations du secrétaire à la Défense, il ne devrait pas les réactions de Pékin, qui voit maintenu le régime d'alliance déjà présent; pas comme il devrait être pour la Corée du Nord, convoqué directement par Mattis; Pyongyang a été montré pour ne pas aimer ce qu'il croit ingérence et les menaces à leur politique d'armes nucléaires, il sera donc possible que les Coréens du Nord menacent la démonstration de la guerre dans les prochains jours. Le facteur politique le plus important semble être les intentions Trump, au moins au niveau international, ne peut pas être mis en œuvre, parce que, malgré ses déclarations, ses fins ne peuvent pas être délié, non seulement par des facteurs qui sont complètement hors du contrôle de le gouvernement des États-Unis, mais aussi l'ordre interne, comme les intérêts particuliers des parties réelles, également en dehors des institutions. Cela ne signifie pas que Trump dans la politique étrangère doit être sous-estimée, mais que pour lui il y a des limites, il est probable qu'il n'a pas pris en considération.; ce n'est pas un facteur tout à fait positive, car elle met en évidence l'amateurisme dans l'arène internationale du nouveau président, une mauvaise pratique qui peut toujours conduire à des erreurs graves et dangereuses conséquences.

Os EUA assegurar seu compromisso com a defesa da Coreia do Sul e Japão

A mensagem do novo secretário de Defesa dos Estados Unidos, James Mattis, para aliados asiáticos tem sido o desejo de manter o compromisso dos EUA na Ásia Oriental. As demonstrações Trump, tanto durante a campanha eleitoral e depois da eleição para presidente, o prenúncio de um corredor nesta região, o que parecia deixar de ser considerado central para a política externa americana. Na Coreia do Sul e Japão preocupação com a nova atitude do que sempre foi o aliado mais importante dos dois países, causou alarme em seus respectivos governos, em um momento onde neste mundo da área de sal o compromisso chinês para expandir sua zona de influência e onde há a presença do ditador norte-coreano, Kim Jong-Un, que tem ameaçado repetidamente os seus vizinhos e os próprios Estados Unidos a usar armas nucleares contra eles. O Secretário Mattis, um general reformado, que está visitando a Coreia do Sul sofreu ameaça Coreia do Norte com represálias se eles tentam atacar os países aliados. Esta declaração representa o melhor seguro para os governos de Seul e Tóquio em continuar a cooperar plenamente com, entretanto, parece restaurar a situação dos Estados Unidos e, com este Obama. Mas também pode representar um passo importante para trás Trump de suas intenções para empregar menos recursos por militares no exterior, para forçar os aliados a um maior compromisso financeiro. Na verdade sobre ele não parece viável, porque ia contra os interesses do exército americano, a indústria de defesa e os mesmos interesses geopolíticos dos Estados Unidos. A confirmação do apoio aos aliados asiáticos mostra que a política externa norte-americana, pelo menos nesta área do mundo, não pode ser alterado na etapa da administração Obama ao de Trump, porque não há suficientes razões ideológicas válido para alterar os interesses americanos no região e alterar o equilíbrio existente, especialmente quando interesses comerciais estão em jogo que afetam essa área do planeta. bases norte-americanas na Coreia do Sul, há cerca de vinte e oito mil soldados, enquanto nos nipo-americanos são reais quarenta e sete mil. Uma possível desengajamento dos Estados Unidos forçaria os dois países a uma reorganização de seus sistemas de defesa, o que também poderia envolver a criação de um arsenal atômico. Para os interesses americanos é importante para evitar uma nova proliferação nuclear, mesmo para os aliados, por que constituem um factor difícil de gerir, especialmente para a presença da China, que está investindo somas consideráveis ​​para o seu próprio rearmamento. Se tem de haver algum tipo de equilíbrio dos arsenais nucleares na região, é melhor que esta preocupação Washington e Pequim, sem envolver outras nações, porque isso constituiria uma provocação à China, o que poderia desencadear novas e perigosas tensões. Como a situação na existência é confirmada pelas declarações do secretário de Defesa, não se espera reações de Pequim, que vê manteve o regime de aliança já está presente; não como deveria ser para a Coreia do Norte, convocado diretamente pelo Mattis; Pyongyang tem sido mostrado para não gostar que ele acredita intromissão e ameaças à sua política de armas nucleares, por isso vai ser possível que os norte-coreanos estão ameaçando demonstração guerra nos próximos dias. O fator politicamente mais importante parece ser as intenções Trump, pelo menos a nível internacional, não pode ser implementado, porque, apesar de suas declarações, seus propósitos não pode ser desatado, não só por fatores que estão completamente fora do controle o governo dos EUA, mas também a ordem interna, como os interesses particulares das partes reais, também fora das instituições. Isso não significa que Trump na política externa deve ser subestimada, mas que para ele há limites, ele provavelmente não tinha considerado.; este não é um fator totalmente positivo, pois destaca o amadorismo na arena internacional do novo presidente, uma prática pobre que sempre pode levar a erros graves e perigosas consequências.