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Politica Internazionale
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mercoledì 31 dicembre 2014
La Palestina chiede l'adesione alla Corte penale internazionale
La risoluzione all’ONU, presentata dalla Giordania con l’appoggio di altri paesi arabi ed africani e, tra gli altri di Argentina e Francia, per la soluzione del problema palestinese con la soluzione dei due stati Israele e Palestina entro i confini fissati dall’accordo del 1967 è stata respinta grazie al voto contrario di Stati Uniti ed Australia. Le motivazioni di Washington per il voto contrario si sono riferite alla necessità di un clima migliore tra le due parti, il cui rapporto continua ad essere troppo teso; in realtà questo rifiuto rientra nella strategia di Obama di rimandare ogni futura azione, anche diplomatica, che riguardi il problema palestinese all’esito delle votazioni in Israele. La Casa Bianca spera in una sconfitta dell’esecutivo uscente, che potrebbe favorire una ripresa dei negoziati su basi più solide. Anche l’Australia ha giustificato il suo rifiuto con la necessità che le controparti ottengano un risultato positivo da un confronto capace di trovare una sintesi ad una soluzione definitiva, anziché coinvolgere le Nazioni Unite. Certamente questa eventualità sarebbe migliore, ma quello che è mancato finora è stata la volontà di Tel Aviv, che si è prodotta in una tattica di continui rinvii con scuse spesso pretestuose. Certamente una sconfitta elettorale di Netanyahu favorirebbe senz’altro il cambiamento di clima, necessario per una ripresa del dialogo con maggiori possibilità. Tuttavia per i palestinesi l’esito delle elezioni israeliane non è così scontato, come non lo è per tutti i paesi che hanno appoggiato la risoluzione bocciata. A livello complessivo vi è comunque l’accordo su di una maggiore necessità di un coinvolgimento delle parti, ma a questo convincimento, deve essere specificato, fino ad ora non sono seguite azioni concrete, soprattutto dei paesi occidentali, eccezione fatta per la Francia, che aveva appoggiato la risoluzione giordana. Importante e senz’altro da valutare in maniera più approfondita è anche l’appoggio russo, che deve essere letto ben oltre le motivazioni di esercitare un contrasto all’azione americana. Il risultato negativo non favorisce Abu Mazen, che ha subito pesanti critiche in patria, per l’eccessivo uso della diplomazia ed i contrasti interni rischiano di fare degenerare la posizione palestinese verso derive più estremiste. Questa eventualità favorirebbe Netanyahu, soprattutto in una campagna elettorale impostata sui temi del terrorismo e contro le pretese palestinesi. Per questa ragione Abu Mazen ha bisogno di un risultato tangibile che gli consenta di mantenere la leadership contenendo le spinte più estreme. Mazen, che intende comunque proseguire con una tattica diplomatica, chiederà l’adesione per la Palestina alla Corte penale internazionale, che darebbe la possibilità ai palestinesi di presentare la richiesta per l’incriminazione dei leader israeliani per crimini di guerra, specialmente per i comportamenti assunti nei confronti della striscia di Gaza. Questa eventualità potrebbe portare Israele verso gravi conseguenze di ordine diplomatico e compromettere anche il rapporto con gli Stati Uniti, se giudicati colpevoli. Tel Aviv potrebbe essere ancora più isolata di quanto è adesso, specialmente in caso di conferma dell’esecutivo uscente. Già soltanto l’apertura di un procedimento internazionale contro i leader israeliani per le gravi imputazioni riguardanti il conflitto di Gaza, sarebbe comunque un successo per Abu Mazen, capace di attenuare la delusione per la mancata approvazione della risoluzione dell’ONU, che permetterebbe al Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese di arrivare alle elezioni israeliane con la speranza di un voto positivo, per poi riaprire le trattative. Resta da vedere se la mossa della richiesta di adesione alla Corte penale internazionale, necessaria per la stabilità interna, potrà avere simili ripercussioni in Israele e se non alimenterà piuttosto i voti favorevoli a Netanyahu. In quest’ottica l’atteggiamento attendista di Obama sembra rispondere maggiormente ad una tattica tesa a favorire la vittoria delle opposizioni israeliane.
Palestine applies to join the International Criminal Court
The UN resolution, submitted by Jordan with the support of other Arab and African countries and, among others, Argentina and France, for the solution of the Palestinian problem with the solution of two states Israel and Palestine within the boundaries set by 'agreement of 1967 was rejected due to vote against the United States and Australia. The reasons for Washington to vote against related to the need for a better climate between the two parties, whose relationship continues to be too tight; actually this rejection is part of the strategy Obama to postpone any future action, including diplomatic, covering the Palestinian problem to the outcome of the vote in Israel. The White House is hoping for a defeat outgoing executive, that might encourage a resumption of negotiations on a more solid. Australia has also justified its refusal with the need that the counterparties obtain a positive result from a comparison able to find a summary to a final solution, rather than involve the United Nations. Certainly this eventuality would be better, but what has been missing so far is the will of Tel Aviv, which is produced in a tactic repeated delays with often specious excuses. Certainly an electoral defeat Netanyahu would certainly favor the change of climate, necessary for a resumption of dialogue with more possibilities. But for the Palestinians the outcome of the Israeli elections is not so obvious, as it is for all the countries that supported the resolution rejected. On the whole there is still agreement on the need for a greater involvement of the parties, but this conviction, must be specified, so far not followed concrete actions, especially in Western countries, except for France, which had supported the resolution Jordanian. Important and certainly to evaluate in greater depth is also Russian support, which should be read beyond the motivation to exercise an American opposition to the action. The negative result does not favor Abbas, who has been heavily criticized at home, for the excessive use of diplomacy and internal conflicts are likely to escalate the Palestinian position drifts toward more extremist. This possibility would favor Netanyahu, especially in an election campaign set on the issues of terrorism and against the Palestinian claims. For this reason Abu Mazen needs a tangible result which enables it to maintain its leadership containing most extreme pressures. Mazen, who intends to continue with a diplomatic tactic, ask the membership for Palestine at the International Criminal Court, which would enable the Palestinians to submit the application for the prosecution of Israeli leaders for war crimes, especially for the conduct taken against the Gaza Strip. This possibility could lead to serious consequences of Israel diplomatic order and compromise the relationship with the United States if convicted. Tel Aviv could be even more isolated than it is now, especially if confirmed outgoing executive. Already only the initiation of a proceeding against international Israeli leaders for serious charges regarding the Gaza conflict, it would still be a success for Abu Mazen, able to mitigate the disappointment for the failure to approve the UN resolution, which would enable the President Palestinian National Authority to reach the Israeli elections with the hope of a positive vote, only to reopen negotiations. It remains to be seen whether the move of applying to join the International Criminal Court, which is necessary for the internal stability, could have similar repercussions in Israel and if not power rather favorable votes to Netanyahu. With this in mind the wait and Obama seems to respond better to a tactic aimed at facilitating the victory of the opposition in Israel.
Palestina se aplica a unirse a la Corte Penal Internacional
La resolución de la ONU, presentado por Jordania con el apoyo de otros países árabes y africanos y, entre otros, Argentina y Francia, para la solución del problema palestino con la solución de dos Estados, Israel y Palestina dentro de los límites establecidos por 'acuerdo de 1967 fue rechazada debido al voto en contra de Estados Unidos y Australia. Las razones para Washington a votar en contra en relación con la necesidad de un mejor clima entre las dos partes, cuya relación sigue siendo demasiado apretado; en realidad este rechazo es parte de la estrategia de Obama para posponer cualquier acción futura, incluida diplomática, que abarca el problema palestino al resultado de la votación en Israel. La Casa Blanca espera un ejecutivo saliente derrota, que podría alentar la reanudación de las negociaciones sobre una base más sólida. Australia también ha justificado su negativa con la necesidad de que las contrapartes obtienen un resultado positivo de una comparación capaz de encontrar un resumen de una solución final, en lugar de involucrar a las Naciones Unidas. Ciertamente esta eventualidad sería mejor, pero lo que ha faltado hasta ahora es la voluntad de Tel Aviv, que se produce en una táctica repetida demoras con excusas a menudo engañosas. Sin duda una derrota electoral Netanyahu ciertamente favorecer el cambio de clima, necesario para una reanudación del diálogo con más posibilidades. Pero para los palestinos el resultado de las elecciones en Israel no es tan evidente, como lo es para todos los países que apoyaron la resolución rechazada. En general no hay todavía un acuerdo sobre la necesidad de una mayor participación de las partes, pero esta convicción, se debe especificar, por lo que las acciones concretas ahora no seguidos, especialmente en los países occidentales, a excepción de Francia, que había apoyado la resolución de Jordania. Importante y desde luego para evaluar con mayor profundidad es también el apoyo de Rusia, que debe ser leído más allá de la motivación para ejercer una oposición estadounidense a la acción. El resultado negativo no favorece a Abbas, que ha sido fuertemente criticado en casa, por el excesivo uso de la diplomacia y los conflictos internos es probable que escalar la posición palestina deriva hacia más extremista. Esta posibilidad favorecería Netanyahu, sobre todo en una campaña electoral establecido en los temas de terrorismo y contra las pretensiones palestinas. Por esta razón Abu Mazen necesita un resultado tangible que le permita mantener su liderazgo contener las presiones más extremas. Mazen, que tiene la intención de continuar con una táctica diplomática, pida a los miembros de Palestina ante la Corte Penal Internacional, que permitiría a los palestinos para presentar la solicitud para el enjuiciamiento de los líderes israelíes por crímenes de guerra, sobre todo por la conducta tomada contra la Franja de Gaza. Esta posibilidad podría llevar a consecuencias graves de Israel para diplomática y poner en peligro la relación con Estados Unidos si es declarado culpable. Tel Aviv podría ser aún más aislado de lo que es ahora, sobre todo si se confirma ejecutivo saliente. Ya sólo el inicio de un procedimiento contra los líderes israelíes internacionales de graves acusaciones respecto del conflicto de Gaza, todavía sería un éxito para Abu Mazen, capaz de mitigar la decepción por la falta de aprobación de la resolución de la ONU, lo que permitiría al presidente Autoridad Nacional Palestina para llegar a las elecciones israelíes con la esperanza de un voto positivo, sólo para reabrir las negociaciones. Queda por ver si el movimiento de candidatos a la Corte Penal Internacional, que es necesario para la estabilidad interna, podría tener repercusiones similares en Israel y si no se potencia la califican más bien favorables a Netanyahu. Con esto en mente la espera y Obama parece responder mejor a una táctica destinada a facilitar la victoria de la oposición en Israel.
Palästina gilt für den Internationalen Strafgerichtshof beitreten
Die UN-Resolution, die von Jordanien mit der Lösung von zwei Staaten, Israel und Palästina in den Grenzen von 'angegeben ist, vorgelegt mit der Unterstützung der anderen arabischen und afrikanischen Ländern und, unter anderem, Argentinien und Frankreich, für die Lösung des palästinensischen Problems Vereinbarung von 1967 wurde abgelehnt wegen gegen die Vereinigten Staaten und Australien zu stimmen. Die Gründe für Washington gegen Zusammenhang mit der Notwendigkeit für ein besseres Klima zwischen den beiden Parteien, deren Beziehung setzt zu eng zu sein Stimmrecht; tatsächlich diese Ablehnung ist Teil der Strategie, Obama, den in Zukunft zu verschieben, einschließlich diplomatischer, für den palästinensischen Problems auf den Ausgang der Abstimmung in Israel. Das Weiße Haus hofft auf eine Niederlage ausgehende Führungskraft, die eine Wiederaufnahme der Verhandlungen auf eine solidere ermutigen könnte. Australien hat auch rechtfertigte seine Weigerung mit der Notwendigkeit, dass die Gegenparteien eingeholt ein positives Ergebnis aus dem Vergleich in der Lage, eine Zusammenfassung zu einer endgültigen Lösung zu finden, anstatt beinhalten die Vereinten Nationen. Sicherlich diese Möglichkeit wäre besser, aber was wurde bisher fehlt, ist der Wille von Tel Aviv, die in einem Taktik wiederholten Verzögerungen mit oft fadenscheinige Ausreden produziert wird. Sicherlich eine Wahlniederlage Netanjahus wäre sicherlich begünstigen die Veränderung des Klimas, für eine Wiederaufnahme des Dialogs mit mehr Möglichkeiten notwendig. Aber für die Palästinenser das Ergebnis der Wahlen in Israel ist nicht so offensichtlich, wie es für alle Länder, die die Auflösung abgelehnt unterstützt. Im Großen und Ganzen gibt es noch Einigkeit über die Notwendigkeit für eine stärkere Beteiligung der Parteien, aber dieser Überzeugung, muss angegeben werden, bisher nicht gefolgt konkrete Maßnahmen, vor allem in den westlichen Ländern, mit Ausnahme von Frankreich, die hatte die Auflösung jordanischen unterstützt. Wichtige und sicher in größerer Tiefe zu bewerten ist auch russische Unterstützung, die über die Motivation zu lesen sollten, um eine amerikanische gegen die Wirkung auszuüben. Das negative Ergebnis nicht begünstigen Abbas, wurde stark kritisiert, zu Hause, für den übermäßigen Einsatz von Diplomatie und interne Konflikte sind wahrscheinlich eskalieren die palästinensische Position driftet Richtung extremistischer. Diese Möglichkeit würde Netanyahu begünstigen, vor allem im Wahlkampf zu den Themen Terrorismus gesetzt und gegen das palästinensische Ansprüche. Aus diesem Grund wird Abu Mazen muss ein konkretes Ergebnis, das es seine Führungs, die extremsten Belastungen halten können. Mazen, der mit einem diplomatischen Taktik fortsetzen will, fragen Sie die Mitgliedschaft für Palästina an den Internationalen Strafgerichtshof, die den Palästinensern ermöglichen würde, die Anwendung für die Verfolgung von israelischen Führer wegen Kriegsverbrechen vor, vor allem für die Durchführung übernommen gegen den Gaza-Streifen. Diese Möglichkeit könnte schwerwiegende Folgen Israel diplomatische Ordnung führen und gefährden die Beziehung mit den Vereinigten Staaten im Falle einer Verurteilung. Tel Aviv konnte noch isolierter als es jetzt ist, vor allem, wenn bestätigt ausgeh Exekutive. Schon nur die Einleitung eines Verfahrens gegen den internationalen israelischen Führer für schwere Ladungen über den Gaza-Konflikt, wäre es immer noch ein Erfolg für Abu Mazen, der Lage, die Enttäuschung für das Scheitern, um die UN-Resolution zu genehmigen zu mildern, die der Präsident zu ermöglichen wäre palästinensische Autonomiebehörde, um die Wahlen in Israel mit der Hoffnung auf eine positive Abstimmung zu erreichen, nur die Verhandlungen wieder zu öffnen. Es bleibt abzuwarten, ob der Umzug der Anwendung, den Internationalen Strafgerichtshof, die für die innere Stabilität notwendig ist, kommen zu sehen ist, könnten ähnliche Auswirkungen in Israel und wenn nicht Macht eher günstig Stimmen um Netanyahu haben. In diesem Sinne das Warten und Obama scheint besser auf eine Taktik zur Erleichterung der Sieg der Opposition in Israel zielte darauf ab, zu reagieren.
Palestine demande à adhérer à la Cour pénale internationale
La résolution de l'ONU, présenté par la Jordanie avec le soutien d'autres pays arabes et africains et, entre autres, l'Argentine et la France, pour la solution du problème palestinien avec la solution de deux Etats d'Israël et de Palestine dans les limites fixées par 'accord de 1967 a été rejetée en raison de voter contre les Etats-Unis et en Australie. Les raisons pour Washington de voter contre liée à la nécessité d'un meilleur climat entre les deux parties, dont la relation continue d'être trop serré; effectivement ce rejet fait partie de la stratégie Obama de reporter toute action future, y compris diplomatiques, couvrant le problème palestinien à l'issue du vote en Israël. La Maison Blanche espère un exécutif sortant de la défaite, qui pourrait favoriser une reprise des négociations sur une base plus solide. L'Australie a également justifié son refus à la nécessité que les contreparties obtiennent un résultat positif de la comparaison en mesure de trouver un résumé à une solution définitive, plutôt que impliquer les Nations Unies. Certes, cette éventualité serait mieux, mais ce qui a manqué jusqu'à présent est la volonté de Tel Aviv, qui est produite dans une tactique répétée des retards avec des excuses souvent spécieux. Certes une défaite électorale Netanyahu favoriserait certainement le changement du climat, nécessaire pour une reprise du dialogue avec plus de possibilités. Mais pour les Palestiniens le résultat des élections israéliennes ne est pas si évident, car il est pour tous les pays qui ont soutenu la résolution rejetée. Dans l'ensemble il ya encore d'accord sur la nécessité d'une plus grande implication des parties, mais cette conviction, doit être spécifié, afin actions concrètes jusqu'ici pas suivies, en particulier dans les pays occidentaux, sauf pour la France, qui avait soutenu la résolution jordanien. Important et certainement pour évaluer plus en profondeur est également soutien de la Russie, qui doit être lu au-delà de la motivation à exercer une opposition américaine à l'action. Le résultat négatif ne est pas favorable à Abbas, qui a été fortement critiqué à la maison, pour l'utilisation excessive de la diplomatie et les conflits internes sont susceptibles d'aggraver la position palestinienne dérive vers plus extrémistes. Cette possibilité serait favorable à Netanyahu, en particulier dans une campagne électorale mis sur les questions de terrorisme et contre les revendications des Palestiniens. Pour cette raison, Abou Mazen a besoin d'un résultat tangible qui lui permet de maintenir son leadership en contenant les pressions les plus extrêmes. Mazen, qui a l'intention de continuer avec une tactique diplomatique, demander l'adhésion de la Palestine à la Cour pénale internationale, qui permettrait aux Palestiniens de présenter la demande de la poursuite des dirigeants israéliens pour crimes de guerre, en particulier pour la conduite prises contre la bande de Gaza. Cette possibilité pourrait conduire à des conséquences graves d'Israël afin diplomatique et compromettre la relation avec les États-Unis en cas de condamnation. Tel Aviv pourrait être encore plus isolé qu'il ne l'est maintenant, surtout si elle est confirmée exécutif sortant. Déjà que l'ouverture d'une procédure contre les dirigeants israéliens internationales pour de graves accusations concernant le conflit de Gaza, il serait encore un succès pour Abou Mazen, en mesure d'atténuer la déception de l'échec d'approuver la résolution de l'ONU, ce qui permettrait au président Autorité nationale palestinienne pour atteindre les élections israéliennes avec l'espoir d'un vote positif, pour rouvrir les négociations. Il reste à voir si le mouvement de l'application à rejoindre la Cour pénale internationale, qui est nécessaire pour la stabilité interne, pourrait avoir des répercussions semblables en Israël et sinon puissance votes plutôt favorables à Netanyahu. Avec cela à l'esprit l'attente et Obama semble mieux répondre à une tactique visant à faciliter la victoire de l'opposition en Israël.
Palestina aplica-se a juntar-se ao Tribunal Penal Internacional
A resolução da ONU, apresentado por Jordan com o apoio de outros países árabes e africanos e, entre outros, Argentina e França, para a solução do problema palestino com a solução de dois Estados Israel e Palestina dentro dos limites estabelecidos pelo 'acordo de 1967 foi rejeitada devido a votar contra os Estados Unidos e Austrália. As razões para Washington para votar contra relacionado com a necessidade de um melhor clima entre as duas partes, cuja relação continua a ser muito apertado; na verdade, essa rejeição é parte da estratégia de Obama para adiar qualquer ação futura, incluindo diplomática, cobrindo o problema palestino ao resultado da votação em Israel. A Casa Branca está esperando por um executivo cessante derrota, que poderia encorajar a retomada das negociações de uma forma mais sólida. A Austrália também justificou a sua recusa com a necessidade de que as contrapartes obter um resultado positivo de uma comparação capaz de encontrar um resumo para uma solução final, em vez de envolver as Nações Unidas. Certamente essa eventualidade seria melhor, mas o que tem faltado até agora é a vontade de Tel Aviv, que é produzido em uma tática repetida atrasos com desculpas muitas vezes ilusórias. Certamente uma derrota eleitoral Netanyahu certamente favorecer a mudança de clima, necessário para a retomada do diálogo com mais possibilidades. Mas para os palestinos o resultado das eleições em Israel não é tão óbvio, como é para todos os países que apoiaram a resolução rejeitada. No seu conjunto ainda há acordo sobre a necessidade de um maior envolvimento das partes, mas esta convicção, deve ser especificado, portanto ações concretas agora não seguidos, especialmente nos países ocidentais, com exceção da França, que havia apoiado a resolução da Jordânia. Importante e, certamente, para avaliar com maior profundidade é também o apoio da Rússia, que deve ser lido para além da motivação para o exercício de uma oposição americana à ação. O resultado negativo não favorece Abbas, que tem sido fortemente criticado em casa, para o uso excessivo de diplomacia e os conflitos internos são susceptíveis de agravar a posição palestina deriva em direção a mais extremista. Esta possibilidade seria a favor de Netanyahu, especialmente em uma campanha eleitoral definir sobre as questões de terrorismo e contra as reivindicações palestinas. Por esta razão Abu Mazen precisa de um resultado tangível que lhe permite manter a sua liderança conter as pressões mais extremas. Mazen, que tem a intenção de continuar com uma tática diplomática, pergunte a associação para a Palestina no Tribunal Penal Internacional, o que permitiria aos palestinos para apresentar o pedido para o julgamento de líderes israelenses por crimes de guerra, especialmente para a conduta tomada contra a Faixa de Gaza. Esta possibilidade poderia levar a sérias conseqüências de ordem diplomática Israel e comprometer a relação com os Estados Unidos se for condenado. Tel Aviv poderia ser ainda mais isolado do que é agora, especialmente se confirmou executivo cessante. Já só o início de um processo contra os líderes israelenses internacionais de graves acusações a respeito do conflito de Gaza, ainda assim seria um sucesso para Abu Mazen, capaz de atenuar a decepção pelo fracasso em aprovar a resolução da ONU, o que permitiria ao presidente Autoridade Nacional Palestiniana para alcançar as eleições israelitas, com a esperança de um voto positivo, apenas para reabrir as negociações. Ele continua a ser visto se o movimento de aplicar para se juntar ao Tribunal Penal Internacional, que é necessário para a estabilidade interna, poderia ter repercussões similares em Israel e se não poder votos bastante favoráveis para Netanyahu. Com isso em mente o tempo de espera e Obama parece responder melhor a uma tática que visa facilitar a vitória da oposição em Israel.
Палестина относится присоединиться к Международному уголовному суду
Резолюция ООН, представленный Иордании при поддержке других арабских и африканских стран и, в частности, Аргентины и Франции, для решения палестинской проблемы с решением двух государств Израиля и Палестины в границах, установленных "соглашение 1967 года было отклонено из-за голосовать против Соединенных Штатов и Австралии. Причины для Вашингтона проголосуют против, связанные с необходимостью для лучшего климата в отношениях между двумя сторонами, чьи отношения по-прежнему слишком туго; на самом деле этот отказ является частью стратегии Обамы отложить любые будущие действия, в том числе дипломатические, охватывающих палестинскую проблему по итогам голосования в Израиле.Белый дом надеется на поражение исходящего исполнительной власти, который может подтолкнуть к возобновлению переговоров по более твердым. Австралия также оправдано свой отказ с необходимостью, что контрагенты получить положительный результат при сравнении в состоянии найти резюме для окончательного решения, а не участие Организации Объединенных Наций. Конечно, это случайность бы быть лучше, но до сих пор отсутствует до сих пор является воля Тель-Авиве, который образуется в результате оперативно-тактических неоднократных задержек с часто благовидными предлогами. Конечно избирательном поражении Нетаньяху, безусловно, способствуют изменению климата, необходимого для возобновления диалога с расширенными возможностями. Но для палестинцев исход выборов в Израиле не так очевидно, как и для всех стран, которые поддержали резолюцию отклонено. В целом есть еще мнение о необходимости более активного участия сторон, но этого убеждения, должны быть указаны, до сих пор не последовало конкретных действий, особенно в западных странах, во Франции, за исключением, которые поддержал резолюцию Иордании. Важно и то, конечно, оценить более подробно также поддержка со стороны России, которая должна быть прочитана за мотивации осуществлять американский оппозицию к действию.Отрицательный результат не в пользу Аббаса, который подвергся резкой критике со у себя дома, за чрезмерное использование дипломатии и внутренние конфликты, скорее всего, к эскалации палестино позиция дрейфует в сторону более экстремистской. Эта возможность будет способствовать Нетаньяху, особенно в избирательной кампании, установленного по вопросам терроризма и против палестинского претензий. По этой причине Абу-Мазен должен ощутимый результат, который позволяет ему поддерживать свое лидерство, содержащий самые крайние давления. Мазен, который намерен продолжить с дипломатической тактики, попросите членов для Палестины в Международном уголовном суде, что позволит палестинцам подать заявление для судебного преследования израильских лидеров за военные преступления, особенно для проведения приняты против сектора Газа. Эта возможность может привести к серьезным последствиям Израиля дипломатической порядке и поставить под угрозу отношения с Соединенными Штатами, если осужденный. Тель-Авив может быть еще большей изоляции, чем сейчас, особенно в случае подтверждения исходящего исполнительной власти. Уже только начало разбирательство в отношении международных израильских лидеров для серьезных обвинений в отношении конфликта в Газе, он все равно будет успех Абу-Мазена, в состоянии смягчить разочарование в неспособности утвердить резолюцию ООН, которая позволила бы президент Палестинская национальная администрация, чтобы достичь выборы в Израиле с надеждой позитивным голосованием, только возобновить переговоры. Остается узнать, будет ли переезда ко вступлению в Международный уголовный суд, который необходим для внутренней стабильности, может иметь подобные последствия в Израиле, и если не власти, а благоприятных голосами Нетаньяху. Имея это в виду ожидание и Обама, кажется, лучше реагировать на тактику, направленной на содействие победу оппозиции в Израиле.
巴勒斯坦申請加入國際刑事法院
聯合國決議,與其他阿拉伯和非洲國家的支持,其中包括阿根廷和法國兩個國家,以色列和巴勒斯坦通過“設置範圍內的解決方案提交的約旦,巴勒斯坦問題的解決1967年的協議被拒絕,由於反對美國和澳大利亞。華盛頓反對相關的投票需要雙方,他們的關係仍然是太緊之間的更好的氣候的原因;其實這是拒絕的策略,奧巴馬推遲任何未來的行動,包括外交的一部分,涵蓋了巴勒斯坦問題在以色列的投票結果。白宮希望的失利傳出高管,這可能會鼓勵恢復談判上更加堅實。澳大利亞也有理由拒絕與需求的對手取得了積極的結果,從能夠找到一個總結,一個最終的解決方案,而不是涉及聯合國的比較。當然,這種可能性會比較好,但已經失踪迄今特拉維夫,這是產生於戰術一再拖延與經常似是而非的藉口的意志。當然,選舉失利,內塔尼亞胡將肯定有利於氣候的變化,必要對話的恢復與更多的可能性。但對於巴勒斯坦人對以色列選舉的結果並不那麼明顯,因為它是所有拒絕支持這項決議的國家。整體上仍有,必須指定,到目前為止沒有遵循具體的行動,特別是在西方國家,協議就需要各方更多地參與,但這個信念,除了法國,這曾支持分辨率約旦。重要的,當然更深入的評估也是俄羅斯的支持,這應該讀超越動機行使美國反對行動。陰性結果不利於阿巴斯,誰一直備受詬病,在家裡,在過度使用外交和內部矛盾有可能激化巴勒斯坦的立場漂向更極端。這種可能性將有利於內塔尼亞胡,尤其是在競選活動上的恐怖主義問題設置和對巴勒斯坦索賠。出於這個原因,阿布·馬贊需要一個有形的結果,使它能夠維持包含最極端的壓力,其領導地位。馬贊,誰打算繼續用外交策略,要求會員對巴勒斯坦的國際刑事法院,這將使巴勒斯坦人提交的戰爭罪行以色列領導人的起訴申請,尤其是對所採取的行為對加沙地帶。這可能會導致以色列的外交秩序的嚴重後果,損害與美國的關係,如果罪名成立。特拉維夫可能會更加孤立比現在,特別是如果證實離任高管。對已有的關於加沙衝突嚴重的指控國際以色列領導人的訴訟只是開始,它仍然是阿布·馬贊是成功的,能減輕失望失敗批准的聯合國決議,這將使總統巴勒斯坦民族權力機構與一個積極投票希望達到的以色列大選,才重開談判。這還有待觀察是否申請加入國際刑事法院,這是必要的內部穩定的舉措,可能也有類似的影響在以色列,如果沒有權力,而有利的票內塔尼亞胡。考慮到這一點的等待和奧巴馬似乎能夠更好地應對的策略,旨在促進以色列反對派的勝利。
パレスチナは国際刑事裁判所への参加を適用
によって設定された境界内の二つの状態イスラエルとパレスチナの溶液とパレスチナ問題の解決のための国連の他のアラブとアフリカ諸国の支援を受けて、ヨルダンから提出された解像度、および、とりわけ、アルゼンチン、フランス、「1967年の合意は、米国およびオーストラリアに反対票を投じる予定拒否されました。ワシントンは関係きつであり続けて二者間のより良い気候の必要性に関連した反対票を投じるの理由。実際にこの拒絶はイスラエルの投票の結果にパレスチナ問題をカバーし、外交を含む任意の将来の行動を、延期する戦略オバマの一部です。ホワイトハウスは、より強固に関する交渉の再開を促す可能性が敗北の発信幹部、を望んでいる。オーストラリアはまた、相手方が最終的な解決に概要を見つけるのではなく、国連が関与することの比較から肯定的な結果を得る必要性とその拒否を正当化している。確かにこの事態は良くなるが、何、これまで欠けていたことは、多くの場合、もっともらしい言い訳と戦術を繰り返し遅延で生産されるテルアビブ、の意志であるだろう。確かに選挙敗北ネタニヤフは確かに多くの可能性との対話の再開のために必要な気候の変化を、有利に働く。しかし、パレスチナ人のために、イスラエルの選挙の結果は、それが拒否された解像度をサポートしているすべての国のためにあるように、それほど明らかではない。全体的に当事者の大きな関与の必要性について合意が依然として存在するが、この信念は、フランスを除いて、特に欧米諸国では、これまでに具体的な行動を追っていない、指定する必要があり、その解像度ヨルダンを支持していた。より深く評価することは確かに重要ともアクションにアメリカの反対を行使することがモチベーションを超えて読まれるべきであるロシアの支援、である。否定結果が外交の過度の使用のために、頻繁に自宅で批判されているアッバスを、賛成しないと内部対立がパレスチナの位置がより過激に向かってドリフトエスカレートする可能性がある。この可能性は、特にテロの問題に設定された選挙運動中とパレスチナの請求に対して、ネタニヤフを好むだろう。このような理由からアブ·マゼンは、最も極端な圧力を含むリーダーシップを維持することを可能にする具体的な結果を必要とします。外交戦術を続行する意向マゼンは、特に撮影行為のために、戦争犯罪のためのイスラエルの指導者の訴追のための申請書を提出するためにパレスチナ人を可能にする国際刑事裁判所でのパレスチナのためのメンバーシップを、尋ねるガザ地区に対して。この可能性は、イスラエルの外交秩序の重大な結果につながると有罪判決を受けた場合は、米国との関係を危険にさらす可能性があります。テルアビブは、発信幹部を確認した場合は特に、今よりもさらに単離することができた。すでにガザ紛争に関する重大な料金のための国際イスラエルの指導者に対する訴訟の唯一の開始は、それはまだ社長を可能にする国連決議を承認しなかった場合の失望を軽減することができアブ·マゼンの成功、となるパレスチナ自治政府は、交渉を再開する、正の票の希望を持ってイスラエルの選挙に到達する。それは、イスラエルでとネタニヤフにかなり有利な投票しないパワー場合にも、同様な影響を与える可能性があり、内部安定性のために必要である国際刑事裁判所を、参加する適用の動きかどうかはまだ分からない。このことを念頭にウエイトとオバマはイスラエルの野党の勝利を促進することを目的とした戦術によく反応するようだ。
وينطبق فلسطين للانضمام للمحكمة الجنائية الدولية
قرار الامم المتحدة الذي قدمه الأردن بدعم من دول عربية وأفريقية أخرى، وبين الآخرين والأرجنتين وفرنسا، من أجل حل المشكلة الفلسطينية مع حل الدولتين إسرائيل وفلسطين ضمن حدود التي وضعتها "تم رفض المقرر أن يصوت ضد الولايات المتحدة واستراليا اتفاق عام 1967. أسباب واشنطن التصويت ضد ذات الصلة إلى الحاجة إلى مناخ أفضل بين الطرفين، والتي لا تزال ضيقة جدا العلاقة. في الواقع هذا الرفض هو جزء من استراتيجية أوباما لتأجيل أي عمل في المستقبل، بما في ذلك الدبلوماسية، وتغطي المشكلة الفلسطينية لنتائج التصويت في إسرائيل. البيت الأبيض يأمل للمدير التنفيذي المنتهية ولايته الهزيمة، والتي قد تشجع على استئناف المفاوضات على أكثر صلابة. وقد بررت أستراليا أيضا رفضها مع ضرورة أن المقابلة حصول على نتيجة إيجابية من المقارنة قادرة على العثور على ملخص للحل النهائي، بدلا من إشراك الأمم المتحدة. بالتأكيد هذا الاحتمال سيكون أفضل، ولكن ما كان مفقودا حتى الآن هو إرادة تل أبيب، والذي يتم انتاجه في تكتيك المتكررة التأخير بأعذار غالبا خادعة. بالتأكيد هزيمة انتخابية ان نتنياهو يفضل بالتأكيد تغير المناخ، من الضروري لاستئناف الحوار مع المزيد من الاحتمالات. ولكن بالنسبة للفلسطينيين نتائج الانتخابات الإسرائيلية ليست واضحة جدا، كما هو الحال بالنسبة لجميع البلدان التي دعمت قرار رفض. على العموم لا يزال هناك اتفاق على الحاجة إلى مشاركة أكبر من جانب الطرفين، ولكن هذه القناعة، يجب تحديد، لذلك إجراءات ملموسة لم يتبع حتى الآن، وخاصة في الدول الغربية، باستثناء فرنسا التي أيدت قرار الأردنية. هام وبالتأكيد لتقييم بمزيد من التعمق أيضا الدعم الروسي، والتي ينبغي أن تقرأ ما وراء الدافع لممارسة المعارضة الأمريكية للعمل. النتيجة السلبية لا تحبذ عباس، الذي تعرض لانتقادات كثيرة في الداخل، على الاستخدام المفرط للدبلوماسية ويرجح أن تصعيد الموقف الفلسطيني الانجرافات نحو مزيد من التطرف الصراعات الداخلية. وهذا من شأنه إمكانية صالح نتنياهو، وخاصة في حملة انتخابية تعيين على قضايا الإرهاب وضد المطالب الفلسطينية. لهذا السبب يحتاج أبو مازن نتيجة ملموسة التي تمكنه من الحفاظ على ريادتها احتواء الضغوط الأكثر تطرفا. مازن الذي تعتزم الاستمرار مع تكتيك دبلوماسي، اطلب من عضوية لفلسطين في المحكمة الجنائية الدولية، التي من شأنها تمكين الفلسطينيين من تقديم طلب لمحاكمة القادة الإسرائيليين بتهمة ارتكاب جرائم حرب، وخاصة لإجراء اتخذ ضد قطاع غزة. هذا الاحتمال قد يؤدي إلى عواقب وخيمة على النظام الدبلوماسي إسرائيل وبخرق العلاقة مع الولايات المتحدة إذا أدين. تل أبيب يمكن أن يكون حتى أكثر عزلة مما هي عليه الآن، وخاصة إذا أكدت التنفيذي المنتهية ولايته. بالفعل سوى الشروع في دعوى ضد القادة الإسرائيليين الدولي للاتهامات خطيرة بشأن النزاع في غزة، فإنه لا يزال يكون نجاحا لأبو مازن، وقادرة على التخفيف من خيبة الأمل لعدم الموافقة على قرار الامم المتحدة الذي من شأنه تمكين الرئيس السلطة الوطنية الفلسطينية للوصول إلى الانتخابات الإسرائيلية على أمل تصويت إيجابي، إلا أن إعادة فتح المفاوضات. ويبقى أن نرى ما إذا كانت هذه الخطوة من تطبيق للانضمام إلى المحكمة الجنائية الدولية، وهو أمر ضروري لاستقرار الداخلي، يمكن أن يكون لها تداعيات مماثلة في إسرائيل، وإذا لم السلطة الأصوات مواتية بدلا من نتنياهو. مع هذا في الاعتبار الانتظار وأوباما يبدو للاستجابة بشكل أفضل لتكتيك يهدف إلى تسهيل انتصار المعارضة في إسرائيل.
La Lituania entra nell'Euro
In un clima di forte apprensione per gli sviluppi internazionali del conflitto ucraino e del risvegliato nazionalismo russo, che è molto temuto nel paese, la Lituania si appresta ad entrare nella moneta unica europea. L’ultimo dei paesi baltici, precedentemente appartenenti all’Unione Sovietica, completa così il quadro geografico regionale dell’adesione all’Euro, dopo che l’Estonia aveva adottato la moneta unica europea nel 2011 e la Lettonia nel 2014. Salgono così a 19 su 28, i paesi della UE accomunati dalla moneta comune che costituisce l’eurozona. Per la Lituania si tratta di un elemento ulteriore di integrazione europea ed occidentale, dopo l’adesione alla UE ed alla NATO. Per il governo di Vilnius il processo concluso con l’entrata nell’euro, rappresenta il momento finale della completa integrazione europea ed anche una componente che consente di sentirsi in modo sempre maggiore come parte dell’occidente. Si tratta di un dato non soltanto economico, ma anche politico e sociale che avvicina il paese baltico ai grandi paesi europei. I recenti sondaggi sull’adesione all’euro parlano di una percentuale di favorevoli nel paese intorno al 53%, mentre i contrari arrivano al 39%. Se la maggioranza appare schiacciante, la percentuale di contrari segnala i forti dubbi sui reali benefici della moneta unica e sugli effetti pratici che produrrà sulla società lituana. Soprattutto nelle fasce più anziane di popolazione si teme la diminuzione del potere di acquisto e la perdita di valore di salari e pensioni in ragione di un temuto aumento dei prezzi, come è accaduto in altri paesi nei periodi successivi alla transizione dalla moneta nazionale a quella europea. A preoccupare sono soprattutto gli effetti del possibile contagio del debito dai paesi dell’Europa meridionale; per questo motivo la Banca centrale di Vilnius ha promesso una contribuzione nell’ordine di centinaia milioni di euro al fondo previsto per il salvataggio europeo dei paesi del sud. Questo fattore rappresenta una fonte di preoccupazione a livello macroeconomico perché rischia di fare aumentare il debito del paese senza ricadute dirette entro i confini nazionali. Tuttavia il governo respinge questi timori citando gli esempi positivi dei paesi vicini Estonia e Lettonia e la completa integrazione europea che potrà favorire il movimento di merci persone e capitali da investire anche nel paese. L’economia lituana sta attraversando un buon periodo di crescita e potrebbe costituire una buona opportunità per aziende straniere per investire in una struttura produttiva solida.
Lithuania enters the Euro
In a climate of apprehension for the developments of international conflict and the Ukrainian awakened Russian nationalism, which is much feared in the country, Lithuania is preparing to join the single European currency. The last of the Baltic countries, formerly belonging to the Soviet Union, completes the regional geographic context of the accession to the euro, after Estonia adopted the European single currency in 2011 and Latvia in 2014. This brings to 19 of 28 EU countries that share the common currency that is the eurozone. Lithuania is a further element of European integration and Western, after accession to the EU and NATO. For the Government of the Vilnius process concluded with the entry into the euro, is the final moment of full European integration and also a component that allows you to feel more and more as part of the West. It is a matter not only economic but also political and social approaches the Baltic country to the big European countries. Recent surveys on the accession to the euro speak of a rate of support in the country around 53%, while opponents come to 39%. If the majority is overwhelming, the percentage of reports against the strong doubts about the real benefits of the single currency and on the practical effects that produce the Lithuanian society. Especially in the older segments of the population is feared the decrease in purchasing power and the loss of value of wages and pensions on account of a feared rise in prices, as has happened in other countries in periods subsequent to the transition from national currencies to the European . Concerns are mainly the effects of possible debt contagion from southern European countries; for this reason, the Central Bank of Vilnius has promised a contribution in the order of hundreds of million euro to the fund referred to the European rescue of the southern countries. This factor is a concern at the macro level because it threatens to increase the country's debt without direct effects within national borders. However, the government dismisses these fears citing positive examples of neighboring countries Estonia and Latvia and the full European integration which will facilitate the movement of people and goods capital to invest also in the country. The Lithuanian economy is going through a good period of growth and could be a good opportunity for foreign companies to invest in a solid production structure.
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