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venerdì 28 aprile 2017
La visita del Papa in Egitto
La missione in Egitto di Papa Francesco, che diventa il ventisettesimo stato visitato dal pontefice, riveste un duplice ruolo, sia diplomatico, all’interno del dialogo delle fedi, necessario per l’attenuazione dei fondamentalisti, sia per portare alla comunità cristiana egiziana, che è la più importante del medio oriente, con i suoi quasi dieci milioni di fedeli, una vicinanza che vuole significare e sottolienare l’importanza della presenza cristiana nella regione, sopratutto dopo le persecuzioni degli islamici radicali. Il tentativo del Vaticano è quello di favorire un dialogo con l’islamismo moderato, come costruzione di un ponte interculturale basato sui rapporti interreligiosi, quale strumento di affermazione del necessario rapporto di convivenza all’insegna del reciproco rispetto e collaborazione. Gli interlocutori del Papa sono i religiosi islamici moderati, che sono storicamente radicati nel paese egiziano, grazie anche alla conduzione della più importante scuola teologica islamica, fondata nel decimo secolo e che conta circa 300.000 studenti. L’influenza di questa istituzione islamica è preponderante nel mondo confessionale arabo e rappresenta, quindi, l’interlocutore principale per chi vuole attaccare i fondamentalisti da un punto di vista teologico e dottrinale. Tuttavia la manovra del Papa rischia di focalizzare l’attenzione proprio degli islamici radicali sui rapporti con il principale esponente del cattolicesimo, individuato come fattore di contaminazione della purezza e supremazia religiosa della fede islamica su qualunque altra confessione. Ciò potrebbe portare a volere colpire gli islamici moderati egiziani come monito per chi si vuole contaminare con le altre fedi attraverso il dialogo. La strategia del Pontefice e del Vaticano è quella, non tanto di combattere entità come lo Stato islamico, ma di cercare di prevenirne di nuove; nello stesso tempo ciò vale ancheper i musulmani moderati, che nello stesso tempo, mirano a promuovere una integrazione dei tanti musulmani presenti in Europa, nei paesi di emigrazione. Questo intento ha come obiettivo anche quello di evitare la radicalizzazione al di fuori del mondo arabo, che tanta avversione ha creato ai credenti islamici non radicali. Una preoccupazione analoga vale anche per il Papa, che mira a creare una rete di protezione per i cristiani nelle regioni arabe, per evitare le persecuzioni a cui sono stati sottoposti i seguaci del cristianesimo. L’obiettivo finale e congiunto è creare o, meglio, ricreare, un regime di convivenza e reciproco rispetto, come elemento fondamentale della sicurezza reciproca e come fattore di isolamento del fenomeno radicale. Il Pontefice, proprio con la visita in Egitto, parte dalla ricerca della protezione e del rispetto dei cristiani copti, che vantano una presenza millenaria sul territorio e che rappresentano una parte importante del tessuto sociale egiziano, pur essendo minoranza religiosa. Nella strategia vaticana è importante che un paese importante come l’Egitto, da molti sempre visto come lo stato guida della regione araba, assuma un impegno formale nella protezione dei credenti cristiani, perchè ciò potrà costituire un esempio anche per altri stati di confessione islamica. Lo stato del Vaticano è però conscio che la posizione del governo de Il Cairo, riconosciuto come una dittatura da più parti, potrebbe risultare non gradito alle potenze occidentali, tuttavia, il pontefice potrebbe fare appello alla propria influenza anche per cercare di migliorare l’atteggiamento di Al-Sisi ed attenuare la violazione dei diritti civili che sta patendo il paese. D’altro canto garantire la libertà religiosa, può diventare uno strumento fondamentale per il governo egiziano al fine di riguadagnare considerazione sulla scena diplomatica e la ribalta della visita del Papa assicura una visibiltà mondiale che deve essere continuata per portare l’Egitto fuori dall’attuale isolamento. Il paese delle piramidi, che ha fallito la prova della democrazia, potrebbe diventare un laboratorio di tolleranza religiosa, esempio per tutti i paesi arabi, e ciò potrebbe costituire un punto di partenza anche per un eventuale sviluppo della democrazia, soffocata, prima dalle modalità di governo dei Fratelli musulmani e poi dalla giunta militare, ma che il reciproco rispetto religioso potrebbe fare diventare di nuovo ed in maniera estesa, una necessità del popolo egiziano, anche di quello laico.
The Pope's visit to Egypt
The
Pope Francis mission to Egypt, which becomes the 27th state visited by
the pontiff, has a dual role, both diplomatic, within the dialogue of
faiths, necessary for the attenuation of fundamentalists, and to bring
to the Egyptian Christian community, Is
the most important of the Middle East, with its nearly ten million
faithful, a proximity that wants to signify and underline the importance
of Christian presence in the region, especially after the persecution
of radical Islamists. The
Vatican's attempt is to foster a dialogue with moderate Islam, such as
building an intercultural bridge based on interreligious relationships,
as a means of affirming the necessary coexistence relationship with
respect for mutual respect and collaboration. The
Pope's interlocutors are the moderate Islamic religious who are
historically rooted in the Egyptian country, thanks also to the conduct
of the most important Islamic theological school, founded in the tenth
century and which has about 300,000 students. The
influence of this Islamic institution is prevalent in the Arab
confessional world and is thus the main interlocutor for those who want
to attack fundamentalists from a theological and doctrinal point of
view. However,
the Pope's maneuver is likely to focus on the radical Islamic focus on
relations with the main exponent of Catholicism, identified as a factor
of contamination of the purity and religious supremacy of the Islamic
faith on any other confession. This
may lead to wanting to attack Egyptian moderate Muslims as a warning
for those who want to contaminate the other faiths through dialogue. The
Pontiff and the Vatican's strategy is that, not so much to combat
entities as the Islamic state, but to try to prevent new ones; At
the same time this is also true of moderate Muslims, who at the same
time aim to promote the integration of so many Muslims in Europe, in the
countries of emigration. This
goal also aims to avoid radicalization outside the Arab world, which so
much aversion has created for non-radical Islamic believers. A
similar concern also applies to the Pope, which aims to create a
network of protection for Christians in Arab regions, in order to avoid
the persecution that the followers of Christianity have been subjected
to. The
ultimate and joint goal is to create or better recreate a system of
coexistence and mutual respect, as a fundamental element of mutual
security and as a factor of isolation of the radical phenomenon. The
Pope, with his visit to Egypt, is part of the quest for the protection
and respect of Coptic Christians, who have a thousand years of presence
in the territory and who represent an important part of the Egyptian
social fabric, while being a religious minority. In
the Vatican strategy, it is important that an important country such as
Egypt, seen by many as the leading state of the Arab region, takes on a
formal commitment to the protection of Christian believers, because
this may also be an example for other states of Islamic confession. The
Vatican state is aware, however, that the position of the Cairo
government, recognized as a dictatorship by many, may be unpopular to
Western powers, however, the pontiff could also appeal to its influence
also to try to improve the attitude Of Al-Sisi and alleviate the violation of the civil rights that the country is suffering. On
the other hand, to guarantee religious freedom, it can become a
fundamental tool for the Egyptian government in order to regain
consideration on the diplomatic scene and the overthrow of the Pope's
visit ensures a worldwide visibility that must be continued to bring
Egypt out of the present insulation. The
country of the pyramids, which has failed the test of democracy, could
become a religious tolerance laboratory, an example for all Arab
countries, and this could also be a starting point for a possible
development of democracy, stifled by The
government of the Muslim Brothers and then the military junta, but that
mutual religious respect could make it again and extensively, a
necessity of the Egyptian people, even of the secular one.
La visita del Papa a Egipto
La
misión a Egipto de Francisco, que se convirtió en el vigésimo séptimo
fue visitado por el Papa, juega un doble papel, tanto diplomático,
dentro del diálogo entre religiones, al inicio de los fundamentalistas,
ambos conducen a la comunidad cristiana egipcia es
el más importante en el Medio Oriente, con cerca de diez millones de
fieles, una cercanía que quiere decir, y también hizo hincapié en la
importancia de la presencia cristiana en la región, sobre todo después
de la persecución de los radicales islámicos. El
Vaticano está tratando de fomentar un diálogo con el Islam moderado,
como la construcción de un puente intercultural basada en las relaciones
interreligiosas, como instrumento de convivencia necesaria de
afirmación en nombre del respeto mutuo y la colaboración. Los
interlocutores de la papa son los clérigos islámicos moderados, que son
históricamente arraigadas en la ciudad egipcia, gracias a la gestión de
la escuela teológica islámica más importante, fundado en el siglo X y
tiene alrededor de 300.000 estudiantes. La
influencia de esta institución del Islam es predominante en el mundo
árabe y el confesionario es, por lo tanto, el contacto principal para
los que quieren atacar a los fundamentalistas desde un punto de vista
teológico y doctrinal. Sin
embargo, el funcionamiento de la papa es probable que se centre sus
propios radicales islámicos sobre las relaciones con el máximo exponente
del catolicismo, identificado como de la contaminación de la pureza y
la supremacía religiosa de la fe islámica de cualquier otra confesión. Esto
podría conducir a querer golpear a los moderados islamistas egipcios
como una advertencia para aquellos que quieren contaminar con otras
religiones a través del diálogo. La
estrategia de la Papa y el Vaticano no es tanto para luchar contra
entidades tales como el estado islámico, sino para tratar de evitar que
los nuevos; Al
mismo tiempo, esto se aplica estancias y los musulmanes moderados, al
mismo tiempo, el objetivo de promover la integración de los muchos
musulmanes en Europa, los países de emigración. Este
intento se propone también para evitar la radicalización fuera del
mundo árabe, que creó tanta aversión a los creyentes islámicos no
radicales. Una
preocupación similar se aplica también al Papa, que tiene como objetivo
crear una red de seguridad para los cristianos en las regiones árabes,
para evitar la persecución a la que fueron sometidos los seguidores del
cristianismo. El
objetivo final es crear y articulación o, mejor, recrear, un régimen de
convivencia y respeto mutuo, como un elemento fundamental de la
seguridad mutua y como el factor de aislamiento fenómeno radical. El
Pontífice, sólo con una visita a Egipto, parte de la búsqueda de
protección y respeto de los cristianos coptos, que tienen una presencia
de mil años en el país y que representan una parte importante del tejido
social egipcia, aunque minoría religiosa. En
la estrategia del Vaticano es importante que un país importante como
Egipto, muchos cada vez más visto como el estado líder en la región
árabe, de asumir un compromiso formal para la protección de los
creyentes cristianos, ya que este será un ejemplo para otros estados de
confesión islámica. El
estado, sin embargo, el Vaticano es consciente de que la posición del
gobierno en El Cairo, reconocida como una dictadura de varias partes,
que no le guste las potencias occidentales, sin embargo, el pontífice
podría apelar a su influencia para tratar de mejorar la actitud al-Sisi y mitigar la violación de los derechos civiles que el país está sufriendo. Por
otro lado garantizan la libertad de religión, puede convertirse en una
herramienta importante para el gobierno egipcio con el fin de recuperar
la consideración en la escena diplomática y voltea la visita del Papa
proporciona visibilidad en todo el mundo que debe ser continuado para
llevar a cabo Egipto de la corriente aislamiento. El
país de las pirámides, que ha fallado la prueba de la democracia,
podría convertirse en un ejemplo religiosa laboratorio de tolerancia
para todos los países árabes, que también podría servir como punto de
partida para el desarrollo de la democracia, sofocado, por primera vez
por el modo gobierno
de los Hermanos musulmanes y más tarde por la junta militar, pero que
el respeto mutuo religiosa podrían hacer para convertirse en una nueva y
extensa, una necesidad del pueblo egipcio, incluso los profanos.
Der Besuch des Papstes nach Ägypten
Die
Mission nach Ägypten von Franziskus, der wurde der siebenundzwanzigsten
vom Papst besucht wurde, spielt eine Doppelrolle, sowohl diplomatisch,
im interreligiösen Dialog, zu Beginn der Fundamentalisten, die beide
führen zur ägyptischen christlichen Gemeinschaft ist
das wichtigste mit fast zehn Millionen Gläubige, einer Nähe, die
bedeuten will, und auch die Bedeutung der christlichen Präsenz in der
Region betonten, vor allem nach der Verfolgung von islamischen Radikalen
im Nahen Osten. Der
Vatikan versucht, einen Dialog mit dem gemäßigten Islam zu fördern, wie
der Aufbau einer interkulturellen Brücke basierend auf interreligiöse
Beziehungen, falls erforderlich Zusammenleben Instrument der Bestätigung
im Namen des gegenseitigen Respekts und die Zusammenarbeit. Die
Papst-Gesprächspartner sind die gemäßigten islamischen Geistlichen, die
historisch in der ägyptischen Stadt verwurzelt sind, dank der
Verwaltung der wichtigsten islamischen theologischen Schule, gegründet
im zehnten Jahrhundert und hat etwa 300.000 Studenten. Der
Einfluss dieser Institution des Islam vorherrschend in der arabischen
Welt und der Beichtstuhl ist daher der Hauptkontakt für diejenigen, die
die Fundamentalisten aus einer theologischen und dogmatischen Sicht
angreifen wollen. Jedoch
wird der Betrieb des Papstes ist wahrscheinlich seine eigenen
islamischen Radikalen auf die Beziehungen zu den wichtigsten Vertretern
des Katholizismus konzentrieren, wie vor einer Kontamination der
Reinheit und religiöse Vorherrschaft des islamischen Glaubens aller
anderen Konfessionen identifiziert. Dies
könnte zu wollen, führen die gemäßigte Islamist Ägypter als eine
Warnung an diejenigen, die mit anderen Religionen im Dialog
verunreinigen wollen treffen. Die
Strategie des Papstes und des Vatikans ist nicht so viel Einheiten zu
kämpfen wie die islamischen Staat, sondern zu versuchen, neue zu
verhindern; Zur
gleichen Zeit diese Aufenthalte und moderate Muslime, zugleich gilt,
streben die Integration der vielen Muslimen in Europa zu fördern, die
Auswanderungsländer. Diese
Absicht soll auch die Radikalisierung außerhalb der arabischen Welt
vermeiden, die zu den islamischen Gläubigen nicht radikal so viel
Abneigung geschaffen. Ein
ähnliches Anliegen gilt auch für den Papst, die ein Sicherheitsnetz für
die Christen in der arabischen Regionen geschaffen werden soll, die
Verfolgung zu entgehen, auf die sie die Anhänger des Christentums
ausgesetzt waren. Das
Endziel ist die Schaffung und gemeinsame oder, besser, neu, ein Regime
der Koexistenz und des gegenseitigen Respekts, als ein grundlegendes
Element der gegenseitigen Sicherheit und als Rest Phänomen
Isolationsfaktor. Der
Papst, nur mit einem Besuch in Ägypten, einen Teil der Suche nach
Schutz und die Achtung der koptischen Christen, die eine tausendjährige
Präsenz im Land haben und repräsentieren einen wichtigen Teil des
ägyptischen sozialen Gefüges, obwohl religiöse Minderheit. In
der Strategie des Vatikans ist es wichtig, dass ein wichtiges Land wie
Ägypten, zunehmend viele als führenden Staat in der arabischen Region zu
sehen ist, eine formelle Verpflichtung zum Schutz der christlich
Gläubigen zu übernehmen, weil dies ein Beispiel für andere Staaten der
islamischen Konfession gesetzt. Der
Staat aber der Vatikan ist sich bewusst, dass die Position der
Regierung in Kairo, als Diktatur aus mehreren Teilen erkannt, kann man
nicht die Westmächte mögen, jedoch könnte der Papst seinen Einfluss
ansprechen, um zu versuchen, die Haltung zu verbessern al-Sisi und die Verletzung der Bürgerrechte mildern, die das Land leidet. Auf
der anderen Seite garantiert Religionsfreiheit, kann es ein wichtiges
Instrument für die ägyptische Regierung, um auf der diplomatischen Szene
Betrachtung wiederzuerlangen wird und kippt den Besuch des Papstes
weltweite Sichtbarkeit liefert, die Ägypten fortgesetzt werden sollten
aus dem Strom bringen Isolierung. Das
Land der Pyramiden, die den Test der Demokratie versagt hat, könnte ein
religiöses Toleranz Labor Beispiel für alle arabischen Länder worden,
die auch als Ausgangspunkt für die weitere Entwicklung der Demokratie,
erstickt, die zuerst von Modus dienen könnten Regierung
der Muslimbruderschaft und später von der Militärjunta, aber die
gegenseitige religiöse Hinsicht tun könnten, einen neuen zu werden und
ausgiebig, eine Notwendigkeit des ägyptischen Volkes, auch den Laie.
La visite du pape en Egypte
La
mission en Egypte du pape François, qui est devenu le vingt-septième a
été visité par le pape, joue un double rôle, à la fois diplomatique,
dans le dialogue interreligieux, l'apparition des fondamentalistes,
conduisent toutes deux à la communauté chrétienne égyptienne est
le plus important au Moyen-Orient, avec près de dix millions de
fidèles, une proximité qui veut dire, et a également souligné
l'importance de la présence chrétienne dans la région, surtout après la
persécution des islamistes radicaux. Le
Vatican tente de favoriser un dialogue avec l'islam modéré, comme la
construction d'un pont interculturel fondé sur les relations
inter-religieuses, comme instrument de cohabitation nécessaire
d'affirmation au nom du respect mutuel et de collaboration. Les
interlocuteurs du Pape sont les modérés religieux islamiques, qui sont
historiquement enracinées dans la ville égyptienne, grâce à la gestion
de la plus importante école de théologie islamique, fondée au Xe siècle
et compte environ 300 000 étudiants. L'influence
de cette institution de l'islam est prédominant dans le monde arabe et
le confessionnal est donc le contact principal pour ceux qui veulent
attaquer les fondamentalistes d'un point de vue théologique et
doctrinale. Cependant,
le fonctionnement du pape est susceptible de concentrer ses propres
radicaux islamiques sur les relations avec le principal représentant du
catholicisme, identifié comme étant de la contamination de la pureté et
de la suprématie religieuse de la foi islamique de toute autre
confession. Cela
pourrait conduire à vouloir frapper les Egyptiens islamistes modérés
comme un avertissement à ceux qui veulent contaminer avec d'autres
religions à travers le dialogue. La
stratégie du Pape et le Vatican n'est pas tant pour combattre des
entités telles que l'état islamique, mais pour tenter d'éviter de
nouvelles; En
même temps, cela s'applique les séjours et les musulmans modérés, en
même temps, le but de promouvoir l'intégration des nombreux musulmans en
Europe, les pays d'émigration. Cette
intention vise également à éviter la radicalisation en dehors du monde
arabe, qui a créé tant d'aversion pour les croyants islamiques radicaux
pas. Une
préoccupation similaire applique également au pape, qui vise à créer un
filet de sécurité pour les chrétiens dans les régions arabes, pour
éviter la persécution à laquelle ils ont été soumis les adeptes du
christianisme. L'objectif
final est de créer et commune ou, mieux, recréer, un régime de
coexistence et de respect mutuel, comme un élément fondamental de la
sécurité mutuelle et comme facteur d'isolement phénomène radical. Le
Souverain Pontife, juste avec une visite en Egypte, une partie de la
recherche de protection et de respect pour les chrétiens coptes, qui ont
une présence de mille ans dans le pays et représentant une partie
importante du tissu social égyptien, bien que minorité religieuse. Dans
la stratégie du Vatican, il est important qu'un pays important comme
l'Egypte, beaucoup plus considéré comme l'état de premier plan dans la
région arabe, d'assumer un engagement formel à la protection des
croyants chrétiens, parce que cela va servir d'exemple pour d'autres
états de confession islamique. L'Etat,
cependant, le Vatican est conscient que la position du gouvernement au
Caire, reconnu comme une dictature de plusieurs parties, vous ne pouvez
pas comme les puissances occidentales, cependant, le pontife pouvait
faire appel à son influence pour tenter d'améliorer l'attitude al-Sisi et atténuer la violation des droits civils que le pays souffre. D'autre
liberté garantie à la main de la religion, il peut devenir un outil
important pour le gouvernement égyptien afin de reprendre l'examen sur
la scène diplomatique et flips la visite du pape offre une visibilité
mondiale qui devrait être continué à mettre l'Egypte sur le courant l'isolation. Le
pays des pyramides, qui a échoué au test de la démocratie, pourrait
devenir un exemple de laboratoire de tolérance religieuse pour tous les
pays arabes, ce qui pourrait également servir de point de départ pour le
développement ultérieur de la démocratie, étouffés, d'abord par le mode
gouvernement
des Frères musulmans, et plus tard par la junte militaire, mais que le
respect religieux mutuel pourrait faire pour devenir une nouvelle et
largement, une nécessité du peuple égyptien, même le profane.
A visita do Papa ao Egito
A
missão ao Egito do Papa Francis, que se tornou o vigésimo sétimo foi
visitada pelo Papa, desempenha um duplo papel, tanto diplomática, no
âmbito do diálogo inter-religioso, para início de fundamentalistas,
tanto levar a comunidade cristã egípcia é
o mais importante no Oriente Médio, com cerca de dez milhões de fiéis,
uma proximidade que quer dizer, e também destacou a importância da
presença cristã na região, especialmente após a perseguição dos radicais
islâmicos. O
Vaticano está tentando promover um diálogo com o Islã moderado, como a
construção de uma ponte intercultural baseado em relações
inter-religiosas, como instrumento de convivência necessária de
afirmação em nome do respeito mútuo e colaboração. interlocutores
do papa são os clérigos islâmicos moderados, que são historicamente
enraizados na cidade egípcia, graças à gestão dos mais importantes
escola teológica islâmica, fundada no século X e tem cerca de 300.000
alunos. A
influência desta instituição do Islã é predominante no mundo árabe e no
confessionário é, portanto, o principal contato para aqueles que querem
atacar os fundamentalistas de um ponto de vista teológico e doutrinal. No
entanto é provável que o foco seus próprios radicais islâmicos sobre as
relações com o principal expoente do catolicismo, identificado como da
contaminação de pureza e supremacia religiosa da fé islâmica de qualquer
outra confissão a operação do Papa. Isto
poderia levar a quer bater os moderados egípcios islâmicos como um
aviso para aqueles que querem contaminar com outras religiões através do
diálogo. A estratégia do Papa eo Vaticano não é tanto a lutar entidades como o Estado islâmico, mas para tentar evitar novos; Ao
mesmo tempo, isso se aplica estadias e muçulmanos moderados, ao mesmo
tempo, o objectivo de promover a integração dos muitos muçulmanos na
Europa, os países de emigração. Esta
intenção visa também evitar a radicalização fora do mundo árabe, que
criou tanta aversão aos crentes islâmicos não radicais. Uma
preocupação semelhante também se aplica ao Papa, que visa criar uma
rede de segurança para os cristãos nas regiões árabes, para evitar a
perseguição a que foram submetidos os seguidores do cristianismo. O
objetivo final é criar e articular ou, melhor, recriar, um regime de
convivência e respeito mútuo, como um elemento fundamental da segurança
mútua e como o fator de isolamento fenômeno radical. O
Pontífice, apenas com uma visita ao Egito, parte da busca de proteção e
respeito aos cristãos coptas, que têm uma presença de mil anos no país e
que representam uma parte importante do tecido social egípcia, embora
minoria religiosa. Na
estratégia do Vaticano, é importante que um país importante como o
Egito, muitos cada vez mais visto como o estado líder na região árabe, a
assumir um compromisso formal com a protecção dos cristãos, porque isso
vai servir de exemplo para outros estados de confissão islâmica. O
Estado, no entanto, o Vaticano tem consciência de que a posição do
governo no Cairo, reconhecida como uma ditadura de várias partes, você
pode não gostar das potências ocidentais, no entanto, o pontífice
poderia apelar à sua influência para tentar melhorar a atitude al-Sisi e mitigar a violação dos direitos civis que o país está sofrendo. Por
outro lado garantia a liberdade de religião, ele pode se tornar uma
ferramenta importante para o governo egípcio, a fim de recuperar a conta
na cena diplomática e vira a visita do Papa proporciona visibilidade
mundial que deve ser continuado para trazer o Egito fora do atual isolamento. O
país de pirâmides, que falhou o teste da democracia, poderia se tornar
um exemplo laboratório tolerância religiosa para todos os países árabes,
que também poderiam servir como ponto de partida para o desenvolvimento
da democracia, sufocou, primeiro por modo de governo
da Irmandade muçulmana e, posteriormente, pela junta militar, mas que
respeito religioso mútua poderia fazer para se tornar um novo e
extensivamente, uma necessidade do povo egípcio, mesmo o leigo.
Визит Папы в Египет
Миссия
в Египет Франциска, который стал двадцать седьмой посетил Папа, играет
двойную роль, как дипломатические, в рамках межконфессионального
диалога, к началу фундаменталистов, как приводит к египетской
христианской общине является
самым важным на Ближнем Востоке, с почти десять миллионов верующих,
близостью, которая хочет иметь в виду, а также подчеркнул важность
христианского присутствия в регионе, особенно после того, как
преследование исламских радикалов. Ватикан
пытается развивать диалог с умеренным исламом, как строительство
межкультурного моста на основе межрелигиозных отношений, по мере
необходимости сожительства инструмент утверждения во имя взаимного
уважения и сотрудничества. собеседники
Пап являются умеренными исламскими священнослужителями, которые
исторически укорененными в египетском городе, благодаря управлению самым
важной исламской богословской школы, основанным в десятом веке и
насчитывает около 300 000 студентов. Влияние
этого института ислама является преобладающим в арабском мире и
конфессиональный, поэтому, главный контакт для тех, кто хочет напасть на
фундаменталист с богословской и доктринальной точки зрения. Однако
операция Папу, скорее всего, сосредоточить свои исламские радикалы в
отношениях с ведущим показателем католицизма, идентифицированным как от
загрязнения чистоты и религиозного превосходства исламской веры любой
другой конфессии. Это
может привести к хотеть поразить умеренные исламистские египтянин как
предупреждение для тех, кто хочет загрязнять с другими конфессиями путем
диалога. Стратегия
Папы и Ватикана не столько для борьбы с такими организациями, как
исламское государство, но, чтобы попытаться предотвратить новые; В
то же время это относится и пребывание умеренных мусульман, в то же
время, направлены на содействие интеграции многих мусульман в Европе, в
странах эмиграции. Это
намерение направлено также, чтобы избежать радикализации за пределами
арабского мира, который создал столько отвращение исламских верующих не
радикальными. Подобная
озабоченность также относится и к папе, который направлен на создание
сети безопасности для христиан в арабских районах, чтобы избежать
преследований, которым они подвергаются последователям христианства. Конечная
цель состоит в том, чтобы создать и совместный или, лучше, воссоздать,
режим сосуществования и взаимного уважения, как фундаментальный элемент
взаимной безопасности, а также в качестве радикального фактора явления
изоляции. Понтифик,
просто с визитом в Египет, часть поиска для защиты и уважения коптских
христиан, которые имеют присутствие тысячелетнего в стране и
представляющие собой важную часть египетской социальной структуры, хотя
религиозное меньшинство. В
стратегии Ватикана важно, чтобы важная страна, как Египет, многие все
чаще рассматривается в качестве ведущего государства в арабском регионе,
взять на себя формальное обязательство на защиту христианских верующих,
потому что это будет служить примером для других государств исламского
исповедания. Государство,
однако, Ватикан осознает, что позиция правительства в Каире, признанной
в качестве диктатуры нескольких частей, вы не можете, как западные
державы, однако, понтифик может обратиться к его влиянию, чтобы
попытаться улучшить отношение Аль-Сиси и смягчить нарушение гражданских прав, что страна страдает. С
другой стороны, гарантировать свободу вероисповедания, он может стать
важным инструментом для египетского правительства, чтобы вернуть себе
внимание на дипломатической арене и переворачивает визит Папы
обеспечивает всемирную видимость, которая должна быть продолжена, чтобы
привести Египет из тока изоляции. Страна
пирамид, которая не прошла тест на демократию, может стать религиозной
толерантностью лаборатория примером для всех арабских стран, которые
также могут служить в качестве отправной точки для дальнейшего развития
демократии, душила, первую в режиме правительство
Братьев-мусульман, а затем военной хунтой, но взаимное уважение
религиозного могли бы сделать, чтобы стать новым и обширно,
необходимость египетского народа, даже неспециалист.
教宗訪問埃及
以方濟各的埃及,誰成為第二十七次由羅馬教皇訪問,訪問團扮演著雙重角色,既外交,在不同信仰間對話中,以原教旨主義的發作,都會導致埃及基督教社區是中東地區最重要的,擁有近千萬忠實,一個是希望的意思,並強調該地區的基督教存在的重要性,尤其是伊斯蘭激進分子的迫害後親密關係。梵蒂岡正努力加強與溫和的伊斯蘭對話,基於宗教間關係的跨文化橋樑的建設,在相互尊重和合作的名字肯定有必要同居儀器。教宗的談話是溫和的伊斯蘭神職人員,誰是歷史上植根於埃及鎮,由於最重要的伊斯蘭神學院的管理,成立於十世紀,擁有大約30萬名學生。這個機構伊斯蘭教的影響是在阿拉伯世界的主要的和懺悔,因此,對於那些誰想要從一個神學和教義點攻擊原教旨主義者的主要聯繫人。然而教皇的操作很可能把重點放在與天主教的代表人物,鑑定為純度和其他任何表白的伊斯蘭信仰宗教至上的污染關係自身的伊斯蘭激進分子。這可能會導致想打溫和派伊斯蘭埃及人,以警示那些誰想要通過對話等信仰污染。教皇和梵蒂岡的戰略與其說是對抗實體,如伊斯蘭國家,而是要設法防止新的;在適用住宿和溫和的穆斯林的同時,在同一時間,目的是推動許多穆斯林在歐洲,移民的國家的一體化。此意圖的目的還在於避免了阿拉伯世界之外的激進化,這創造了這麼多的厭惡伊斯蘭信徒並不激進。類似的擔憂也適用於教皇,其目的是建立基督徒在阿拉伯地區的安全網,以避免它們進行基督教信徒的迫害。最終的目標是要建立和關節,或者更好,重建,共存和相互尊重的制度,為共同安全的一個基本要素和激進的現象隔熱係數。教宗,剛剛與埃及,尋求保護和尊重科普特基督徒,誰在全國上千年的存在和代表埃及社會結構的一個重要組成部分的一部分進行訪問,儘管宗教少數。在梵蒂岡的戰略是很重要的,像埃及的重要國家,許多日漸被視為阿拉伯地區的領先狀態,承擔起基督教信徒保護的正式承諾,因為這將設置伊斯蘭表白的其他國家的例子。狀態,但是,梵蒂岡也明白,開羅政府,公認的幾個部分專政的位置,你可能不喜歡西方列強,但是,教宗也呼籲他的影響力,試圖改善態度鋁思思和減輕公民權利的侵犯,該國的痛苦。對宗教另一方面保障的自由,它可以以在外交場面恢復考慮成為埃及政府的重要工具和翻轉教皇訪問提供全球範圍的用戶應繼續把埃及擺脫目前的絕緣。金字塔的國家,它已經失敗民主的考驗,有可能成為所有阿拉伯國家,這也可以作為一個起點,民主的進一步發展的宗教寬容實驗室例如,窒息,首先由模式穆斯林兄弟會的政府和後來的軍政府,但相互尊重宗教可以做成為一個新的,廣泛的,埃及人民的必需品,即使是門外漢。
エジプトへの教皇の訪問
第二十七になった教皇フランシスのエジプトへの使命は、法王が訪問した、原理主義の発症に、異教徒間の対話の中、外交の両方、エジプトのキリスト教のコミュニティに両方のリードを二重の役割を果たしています意味するように望んでいる、とも特にイスラムラジカルの迫害の後、地域におけるキリスト教の存在の重要性を強調し、ほぼ千万忠実な、親密で、中東で最も重要です。バチカンは、相互尊重とコラボレーションの名前で肯定の必要な同棲機器として、宗教間の関係に基づいて、異文化橋の建設など、適度なイスラムとの対話を促進しようとしています。教皇の対話者は、最も重要なイスラム神学学校の管理のおかげで歴史的にエジプトの町に根ざしている適度なイスラム聖職者、ある、10世紀に設立され、30万の学生を持っています。イスラム教のこの制度の影響は、アラブ世界で支配的であると告白は、それゆえ、ビューの神学や教義上の点から原理主義を攻撃したい人のための主接点です。しかし、教皇の操作は、純度と、他の自白のイスラム信仰の宗教的な覇権の汚染からと識別カトリックの主要な指数との関係、に独自のイスラムラジカルを集中する可能性があります。これは、対話を通じて、他の宗教に汚染したい人たちへの警告として適度なイスラムエジプト人を打つしたいつながる可能性があります。教皇とバチカンの戦略は、このようなイスラム国家としての実体を戦うために、しかし新しいものを防ぐためにしようとするほどではありません。これが滞在して適度なイスラム教徒を適用すると同時に、同時に、ヨーロッパの多くのイスラム教徒、移民の国の統合を促進することを目指しています。この意図は、過激ではないイスラム信者にそんなに嫌悪感を作成した、アラブ世界の外過激を回避することも目指しています。同様の懸念はまた、彼らはキリスト教の信者を行った先の迫害を避けるために、アラブ地域のキリスト教徒のためのセーフティネットを作成することを目的と教皇、に適用されます。最終的な目標は、相互のセキュリティの基本的な要素として、およびラジカル現象絶縁因子として、共存及び相互尊重のレジームを作成して、関節または、より良い、再作成することです。宗教的少数派であるが教皇、ちょうど国の千年のプレゼンスを持っているエジプト、コプトキリスト教徒の保護と尊重のための検索の一部、への訪問で、エジプト社会構造の重要な部分を表します。バチカンの戦略では、エジプトのような重要な国は、多くの人が増え、これはイスラムの告白の他の状態の例を設定しますので、キリスト教の信者の保護への正式なコミットメントを想定し、アラブ地域における主要な状態と見られていることが重要です。状態は、しかし、バチカンは、いくつかの部分の独裁として認識カイロの政府の位置は、あなたが西欧列強を好まないかもしれないことを認識している、しかし、教皇は態度を改善しようとする彼の影響力に訴えることができアル・シシィと国が苦しんでいる市民権の侵害を軽減します。宗教の一方保証の自由で、それは外交現場に検討を取り戻すために、エジプト政府のための重要なツールになると教皇の訪問は、現在の出エジプトをもたらすために継続されるべきである世界的な可視性を提供して反転させことができます断熱材。民主主義のテストに失敗したピラミッドの国も、モードによって最初に、窒息、民主主義のさらなる発展のための出発点となる可能性があり、すべてのアラブ諸国のための宗教的寛容の実験室の例になる可能性ムスリム同胞団の政府、後に軍事政権によって、それ互いの宗教に関しては、エジプト人の広範囲に新しいと、必要、でも素人になることを行うことができます。
زيارة البابا إلى مصر
بعثة
إلى مصر البابا فرنسيس، الذي أصبح السابعة والعشرين وقد زار من قبل
البابا، تلعب دورا مزدوجا، سواء الدبلوماسية، في الحوار بين الأديان، وحتى
بداية ظهور الأصوليين، سواء تؤدي إلى المجتمع المسيحي المصري هو
الأكثر أهمية في الشرق الأوسط، مع ما يقرب من عشرة ملايين المؤمنين، وهو
التقارب الذي يريد أن يعني، وشدد أيضا على أهمية الوجود المسيحي في
المنطقة، خصوصا بعد اضطهاد المتطرفين الإسلاميين. يحاول
الفاتيكان لتعزيز الحوار مع الإسلام المعتدل، وبناء جسر بين الثقافات على
أساس العلاقات بين الأديان، كأداة التعايش ضروري من تأكيد باسم الاحترام
المتبادل والتعاون. المحاورين
البابا ورجال الدين الإسلامي المعتدل، الذي متجذرة تاريخيا في مدينة
مصرية، وذلك بفضل إدارة المدرسة اللاهوتية الإسلامية الأكثر أهمية، التي
تأسست في القرن العاشر، ونحو 300000 طالب وطالبة. تأثير
هذه المؤسسة الإسلام هو السائد في العالم العربي والمذهبية، ومن ثم فإن
جهة الاتصال الرئيسية بالنسبة لأولئك الذين يريدون مهاجمة الأصوليين من
وجهة نظر لاهوتية وعقائدية وجهة نظر. ولكن
عملية من البابا ومن المرجح أن تركز الجذور الإسلامية الخاصة على العلاقات
مع الأس الرائدة الكاثوليكية، على النحو المحدد من تلوث نقاء والتفوق
الدينية للعقيدة الإسلامية في أي اعتراف الآخرين. هذا
يمكن أن يؤدي إلى الرغبة في ضرب المصريين إسلامي معتدل بمثابة تحذير
لأولئك الذين يريدون أن يلوث مع الأديان الأخرى من خلال الحوار. استراتيجية البابا والفاتيكان وليس ذلك بكثير لمحاربة الكيانات مثل الدولة الإسلامية، ولكن في محاولة لمنع جديدة؛ في
نفس الوقت وهذا ينطبق إقامة والمسلمين المعتدلين، في الوقت نفسه، وتهدف
إلى تعزيز التكامل من العديد من المسلمين في أوروبا، وبلدان الهجرة. ويهدف هذا القصد أيضا لتجنب التطرف خارج العالم العربي، الذي أنشأ الكثير من النفور من المؤمنين الإسلامي ليس راديكاليا. وينطبق
قلق مماثل أيضا إلى البابا، الذي يهدف إلى إنشاء شبكة أمان للمسيحيين في
المنطقة العربية، لتجنب الاضطهاد التي تعرضوا لها أتباع المسيحية. والهدف
النهائي هو خلق والمشتركة، أو الأفضل، إعادة، نظام التعايش والاحترام
المتبادل، كعنصر أساسي من الأمن المتبادل وبما أن عامل العزل ظاهرة جذري. البابا،
فقط مع زيارة لمصر، وهي جزء من البحث عن حماية واحترام المسيحيين الأقباط،
الذين لديهم وجود ألف عام في البلاد، والتي تمثل جزءا هاما من النسيج
الاجتماعي المصري، على الرغم من أن أقلية دينية. في
استراتيجية الفاتيكان من المهم أن دولة مهمة مثل مصر، شهدت العديد متزايد
كدولة رائدة في المنطقة العربية، تحمل التزام رسمي لحماية المؤمنين
المسيحيين، لأن هذا سوف تكون مثالا يحتذى للدول الأخرى للاعتراف الإسلامي. الدولة،
ومع ذلك، فإن الفاتيكان يدرك أن موقف الحكومة في القاهرة، كما اعترف
دكتاتورية من عدة أجزاء، قد لا ترغب القوى الغربية، إلا أن البابا قد نداء
الى نفوذه في محاولة لتحسين الموقف السيسي والتخفيف من انتهاك الحقوق المدنية أن البلد يعاني. على
غيرها من حرية يد ضمان الدين، يمكن أن تصبح أداة هامة للحكومة المصرية من
أجل استعادة الاعتبار على الساحة الدبلوماسية وتقلب زيارة البابا يوفر رؤية
في جميع أنحاء العالم التي ينبغي أن تستمر لتحقيق مصر من التيار العزل. بلد
الأهرامات، التي فشلت في اختبار الديمقراطية، يمكن أن تصبح الديني مثال
التسامح مختبر لجميع الدول العربية، والتي يمكن أيضا أن تكون بمثابة نقطة
انطلاق لمزيد من التطوير للديمقراطية، خنق، أولا من خلال وضع حكومة
الإخوان مسلم وفي وقت لاحق من قبل المجلس العسكري، ولكن هذا الاحترام
الديني المتبادل يمكن القيام به لتصبح جديدة وعلى نطاق واسع، وضرورة للشعب
المصري، وحتى المواطن العادي.
giovedì 27 aprile 2017
Le elezioni francesi e l'Europa
L’esito delle elezioni francesi deve suscitare speranza per l’Europa e, se si, quale? Non certo per quella diretta dalla Merkel, che con l’eventuale elezione del candidato arrivato in testa nel primo turno, non potrà che sentirsi sempre più isolata nel portare avanti le sue politiche del rigore. La percezione è che la possibilità di questo potenziale conflitto non sia abbastanza indagata dagli analisti, che stanno preferendo focalizzarsi sulla grande massa di voti, cioè la somma delle preferenze dell’estrema destra con quelle dell’estrema sinistra, che hanno espresso un chiaro rifiuto delle istituzioni europee. Infatti, per quanto riguarda l’unione e dando per scontate le differenze più puramente politiche, che restano inconciliabili malgrado i tentativi della Le Pen di portare i voti dell’estrema sinistra sul suo nome, vi è una convergenza notevole sul giudizio circa la politica economica che Bruxelles ha attuato in questi anni. In Francia quasi la metà dei votanti ha espresso, dunque, un voto contrario all’Europa e le ragioni sono note da lungo tempo: peggioramento della qualità della vita del ceto medio, incapacità decisionale e scarsa lungimiranza, aggravate da una mancanza cronica di coordinazione a livello continentale, che ha finito per favorire la Germania, le istituzioni finanziarie ed i grandi agglomerati economici. Ma, tutto sommato,poteva andare peggio, per ora la popolazione francese ha espresso ancora una preferenza verso l’Europa, che deve, però, essere intesa non come scelta verso la soluzione migliore , ma verso quella meno peggio. La mancanza di certezze di chi propugna una soluzione di ritorno alle sovranità nazionali, che implica un progressivo allontanamento dei paesi europei, con la prospettiva dell’abbandono della moneta unica, riscuote ancora una diffidenza , che esprime in modo forzato la preferenza verso l’Europa, ma questo sentimento di ripiego non è indefinito, ma, anzi, con una scadenza neanche troppo lunga. Il candidato indipendente del centrosinistra si è presentato come interprete di un diverso approccio verso Bruxelles, pur nei confini molto rigidi delle istituzioni europee, che vuole mantenere e sviluppare, cambiando gli assetti attuali, che tante critiche hanno provocato. Se questo candidato sarà eletto presidente, però, non potrà essere evitato uno scontro con la Germania, se la Merkel resterà al potere; mentre le cose potranno, forse, essere un poco differenti se a vincere saranno i socialdemocratici tedeschi. Al momento però la Merkel sembra essere saldamente al potere ed anche il tessuto sociale dell’elite della Germania sembra sempre indirizzato a mantenere un saldo controllo della rigidità finanziaria, quale strumento più adatto agli interessi tedeschi. Questo particolare indica che anche un eventuale cambio politico nel paese tedesco dovrà comunque tenere conto del volere delle classi dominanti, con cui occorrerà fare i conti per un eventuale cambio di rotta. Se il programma del candidato di En Marche non subirà cambiamenti una volta eletto, potrebbe crearsi una alleanza più forte tra i paesi del sud Europa, cioè tra Francia, Italia, Spagna principalmente, ma coinvolgendo anche Portogallo e Grecia e comunque tutti quelli che si vorranno opporre alla rigidità finanziaria imposta da Berlino, per creare una maggiore elasticità a favore degli investimenti ed anche per obbligare la Germania ad investire il proprio consistente surplus di bilancio; non si tratta certo di tecnicismi: sono gli strumenti necessari per ricreare lavoro e ricchezza a favore delle classi disagiate e di quanti hanno subito gli effetti della finanza distorta, che costituiscono il necessario punto di partenza per ricreare fiducia nell’istituzione europea. Ma si tratta, appunto, di soli punti di partenza, sui quali creare la riduzione progressiva delle diseguaglianze ed una nuova interpretazione dell’unione, che deve passare, per forza, attraverso l’adozione di leggi e la creazione di organi capaci di rendere concrete le idee di partenza dell’ideale europeo. Quindi, se ad affermarsi allo scranno più alto della Francia, sarà il portatore di queste tendenze, il dibattito si sposterà dagli antieuropeisti, come protagonisti di un ritorno alle sovranità nazionali, verso e tra correnti comunque favorevoli all’Europa, ma con una diversa visuale, sia di scopo che di indirizzo. Si tratta di un dibattito già presente ma che assumerebbe dimensioni differenti, proprio grazie ad i nuovi sviluppi francesi, che potrebbe rendere finalmente, maggiormente concrete le soluzioni rifiutate fino ad ora. Lo sviluppo degli organismi europei e dell’importanza dell’unione, quali fattori espliciti di una maggiore diffusione del benessere al suo interno e dei diritti politici e sociali al suo esterno, sono i requisiti essenziali per una diversa percezione della meta da raggiungere: l’unione politica europea, come mezzo per attenuare gli effetti della globalizzazione.
French elections and Europe
The outcome of the French elections must be a source of hope for Europe and, if so, what? Not
for the one directed by Merkel, with the eventual election of the
candidate who came to the fore in the first round, will only feel more
isolated in pursuing his rigorous policies. The
perception is that the possibility of this potential conflict is not
sufficiently investigated by analysts, who prefer to focus on the mass
of votes, that is, the sum of the far-right preferences with those of
the extreme left, who have expressed a clear rejection of the European institutions. In
fact, as regards the union and taking away the purely political
differences that remain irreconcilable despite Le Pen's attempts to
carry the extreme left-wing votes on its name, there is a considerable
convergence on the ruling on economic policy Which Brussels has implemented over the years. In
France, almost half of the voters expressed a vote against Europe and
reasons have long been known: worsening the quality of life in the
middle class, decision-making incapacity and poor vision, aggravated by a
chronic lack of coordination Continental level, which has come to favor Germany, financial institutions and large economic agglomerations. But,
all in all, it could have been worse, for now the French population
still has a preference for Europe, but it must be understood not as a
choice for the best solution, but to the least worse. The
lack of certainty of those who advocate a return to national
sovereignty, which implies a gradual departure of European countries,
with the prospect of abandoning the single currency, still raises a
mistrust, expressing in a strong way the preference for Europe , But this feeling of repudiation is not indefinite, but, indeed, with an expiration not too long. The
center-left independent candidate has presented himself as an
interpreter of a different approach to Brussels, even in the very strict
borders of the European institutions, which he wants to maintain and
develop, changing the current attitudes that many criticisms have
caused. If this candidate is elected president, however, a confrontation with Germany can not be avoided if Merkel remains in power; While things may, perhaps, be a little different if the German Social-Democrats will win. At
the moment, however, Merkel seems to be firmly in power, and even the
social fabric of Germany's elite seems to be always aimed at maintaining
a firm control of financial rigidity as the most suitable tool for
German interests. This
particular indicates that even a possible political change in the
German country will have to take into account the will of the ruling
classes, which will need to be contacted for a possible change of route.
If
the En Marche candidate program does not undergo changes once elected, a
stronger alliance could be created between the countries of southern
Europe, ie between France, Italy and Spain, but also involving Portugal
and Greece and in any case all those who would like to Oppose
the financial rigidity imposed by Berlin in order to create greater
elasticity for investment and also to oblige Germany to invest its
substantial budget surplus; It
is not a question of technicalism: they are the tools needed to
recreate work and wealth for the disadvantaged classes and those who
have undergone the effects of distorted finance, which are the necessary
starting point for rebuilding confidence in the European institution. But
it is only the point of departure, on which to create the gradual
reduction of inequalities and a new interpretation of the union, which
must pass by force through the adoption of laws and the creation of
bodies able to make concrete The idea of starting the European ideal. So,
if it comes to the highest ranks in France, it will be the bearer of
these tendencies, the debate will move from the anti-Europeanists as the
protagonists of a return to national sovereignty, towards and between
currents, however, favorable to Europe, but with a different view , Both for purpose and for address. This
is an already debated debate but it would take on different dimensions,
thanks to the new French developments, which could finally make the
solutions that have been rejected so far more concrete. The
development of European organizations and the importance of union, as
explicit factors for greater spread of well - being within it, and
political and social rights to its outside, are the essential
requirements for a different perception of the goal to be achieved: European political union as a means of mitigating the effects of globalization.
Las elecciones en Francia y en Europa
El resultado de las elecciones francesas debe despertar esperanza para Europa y, en caso afirmativo, ¿cuál? Desde
luego, no uno dirigido por Merkel, que con la posible elección del
candidato llegó a la cabeza en la primera vuelta, sólo se siente cada
vez más aislado en el avance de su política de rigor. La
percepción es que la posibilidad de que este conflicto potencial no es
suficiente investigado por los analistas, que están prefiriendo
centrarse en la gran masa de los votos, es decir la suma de las
preferencias de la extrema derecha con los de la extrema izquierda, que
han expresado un claro rechazo instituciones europeas. De
hecho, con respecto a la unión y dando las diferencias más puramente
políticas por sentado, que permanecen irreconciliables pesar de los
intentos de Le Pen para tomar los votos de la extrema izquierda en su
nombre, hay una notable convergencia en el juicio sobre la política
económica que Bruselas ha puesto en marcha en los últimos años. En
Francia, casi la mitad de los votantes expresada, por lo tanto, un voto
contra Europa y las razones son conocidos desde hace mucho tiempo: el
deterioro en la calidad de vida de la clase media, incapacidad para
tomar decisiones y la falta de previsión, agravada por una falta crónica
de coordinación en nivel continental, que terminó favoreciendo Alemania, las instituciones financieras y los grandes conglomerados económicos. Pero
en general, que podría ser peor, por ahora sin embargo la población
francesa ha expresado una preferencia por Europa, lo que debería, sin
embargo, no debe entenderse como una opción para una mejor solución,
pero hacia el mal menor. La
falta de certeza de que aboga por una solución regreso a la soberanía
nacional, lo que implica un alejamiento progresivo de los países
europeos, con el abandono de la perspectiva moneda única, se sigue
demostrando una desconfianza, que expresa una preferencia por la fuerza a
Europa pero este sentimiento de repliegue no es indefinida, sino, más bien, con un plazo no demasiado largo. El
candidato independiente de centro-izquierda se presentó como un
intérprete de un enfoque diferente a Bruselas, incluso dentro de los
límites estrictos de las instituciones de la UE, que quieren mantener y
desarrollar, se modifica el régimen actual, que han causado tanta
crítica. Si
este candidato es elegido presidente, sin embargo, no se puede evitar
un choque con Alemania si Merkel permanece en el poder; mientras que las cosas pueden, tal vez, ser un poco diferente si gana será la socialdemocracia alemana. Por
el momento, Merkel parece estar firmemente en el poder y también el
tejido social de la élite de Alemania parece más dirigido a mantener un
firme control de la fortaleza financiera, que instrumento más idóneo
para los intereses alemanes. Este
particular indica que un posible cambio político en la ciudad alemana
todavía tendrá que tener en cuenta la voluntad de las clases dominantes,
que serán necesarios para contender por un posible cambio de rumbo. Si
el programa candidata En Marche no sufrirá cambios, una vez elegidos,
esto puede crear una alianza más fuerte entre los países del sur de
Europa, es decir, en Francia, Italia, España, principalmente, pero
también implica Portugal y Grecia y, en general todos aquellos que
quieren oponerse
a la rigidez financiero impuesto por Berlín, para crear una mayor
flexibilidad para la inversión y también para obligar a Alemania a
invertir su gran superávit fiscal; No
es seguro tecnicismos: son las herramientas necesarias para crear
empleo y riqueza en favor de las clases desfavorecidas y aquellos que
han sufrido los efectos de las finanzas distorsionada, como punto de
partida necesario para restablecer la confianza en la institución de
Europa. Pero
es, de hecho, sólo puntos de partida en el que crear la progresiva
reducción de las desigualdades y una nueva interpretación de la unión,
que debe pasar, por la fuerza, a través de la adopción de leyes y la
creación de organismos capaces de hacer concreto el ideal europeo a partir de ideas. Así
que si a afirmarse que la mayor banco de Francia, será el portador de
estas tendencias, el debate pasará de los anti-europeos, como
protagonistas de un retorno a la soberanía nacional, hacia y entre las
corrientes todavía en favor de Europa, pero con una visión diferente , tanto de propósito que abordar. Es
un debate ya presente, pero que asume diferentes dimensiones, gracias a
los nuevos desarrollos francés, lo que podría hacer que dure, los
rechazados soluciones más concretas hasta el momento. El
desarrollo y la importancia de los órganos de la Unión Europea tales
factores explícitos de mayor difusión de la riqueza en ella, y los
derechos políticos y sociales fuera de ella, son los requisitos
esenciales para una percepción diferente de la meta a alcanzar: l ' la unión política europea, como un medio para mitigar los efectos de la globalización.
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