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Politica Internazionale
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mercoledì 31 luglio 2013
L'Egitto non è bipolare
Mentre Catherine Asthon, su mandato della UE, ha incontrato il deposto presidente Mursi nel luogo segreto in cui è custodito dall’esercito, la situazione egiziana sta vivendo un momento di equilibrio precario. Il rifiuto, che Mursi avrebbe ripetuto anche alla rappresentante dell’Unione Europea, di dare il via libera ad una partecipazione dei Fratelli Musulmani ad un governo di unità nazionale, non cambia una situazione che vede sempre i militari in difesa dello stato laico, sempre contrapposti alle forze confessionali, impegnate in una lotta di logoramento. Si è venuta così a creare una situazione senza apparente via di uscita, che l’esercito non può mantenere a lungo perché sottoposto alla pressione internazionale, ma dove anche l’ostinazione degli islamisti appare impraticabile sulla lunga distanza per problemi organizzativi e logistici. Questo scenario, dove l’opzione guerra civile resta all’orizzonte, ma che non conviene a nessuna delle due parti, delinea agli occhi degli osservatori una situazione di contrapposizione di due forze che sembrano avere monopolizzato il panorama nazionale in una sorta di divisione bipolare. In realtà nel tessuto sociale egiziano esiste una possibile terza via, certamente minoritaria, ma che non dovrebbe essere sottovalutata in una ottica di risoluzione dei contrasti tra le due forze maggiori. L’avversione sia al regime di impronta militare, seppure laicista, sia all’impostazione confessionale, che ha tralasciato il governo dei bisogni del paese per islamizzare l’Egitto, sta facendo sempre più proseliti. Al centro delle loro attenzioni e delle loro richieste ad una classe politica assente, vi sono il miglioramento delle condizioni economiche di una nazione dove il 5% detiene la maggior parte della ricchezza nazionale, mentre la gran parte della popolazione è ridotta sotto il livello di povertà. Ma migliorare soltanto le condizioni economiche e ridurre così le profonde ineguaglianze sociali non è ritenuto sufficiente, senza aumentare la fruizione dei diritti politici e sociali, che non è cambiata dalla caduta di Mubarak, ne con i Fratelli Musulmani, ne con la giunta militare. L’Egitto è ancora un paese dove la stampa non è libera, dove agiscono gruppi paramilitari e la corruzione è diffusa. A coordinare questi bisogni sono principalmente il Movimento giovanile 6 Aprile ed i Socialisti rivoluzionari. L’impronta politica è evidente perché i metodi di lotta sono gli scioperi e le proteste nelle strade contro entrambi gli schieramenti di cui rifiutano l’impostazione assolutista delle alte sfere dell’esercito, spesso compromesse con il regime di Mubarak di cui conservano le dinamiche, ma non i militari in quanto tali ed il processo di islamizzazione delle istituzioni tentato dai Fratelli Musulmani e dai loro alleati i salafiti, che hanno tradito il mandato elettorale di portare il paese fuori dalla recessione ed aprirlo al mondo tramite la diffusione dei diritti. L’esperienza maturata nelle dimostrazioni contro Mubarak, nel 2010, ha dato a questo movimento una certa capacità di azione, limitata soltanto dall’esiguità delle forze a disposizione se confrontate con quelle delle due maggiori compagini. Il rischio è quello di venire schiacciati da un confronto, che per il momento appare essenzialmente dualistico, tuttavia, interpretando un copione meno rigido ,questo movimento può ritagliarsi all’interno della contesa uno spazio strategico di mediazione per fare dialogare militari ed islamisti. Trai due l’affinità con i secondi appare molto più difficile per le profonde differenze sui rispettivi obiettivi, mentre con i militari un dialogo su riforme economiche potrebbe aprire canali di comunicazione rilevanti. Resta da vedere se nella leadership di questi movimenti alternativi vi sono personalità capaci di affrontare e gestire situazioni in maniera pragmatiche che sappia andare aldilà delle pure rivendicazioni politiche di appartenenza. Se queste capacità sono presenti e sapranno emergere, allora il ruolo di queste terze forze potrà essere tutt’altro che marginale.
Egypt is not bipolar
While Catherine Ashton, on behalf of the EU, met with the ousted President Mursi in the secret place where it is guarded by the army, the situation in Egypt is experiencing a moment of precarious balance. The rejection, which Mursi would also repeated the EU representative, to give the green light to a participation of the Muslim Brotherhood to a government of national unity, it does not change a situation that always sees the military in defense of the secular state, always opposed the sectarian forces, engaged in a struggle of attrition. It came so to create a situation with no apparent way out, that the army can not maintain long because subjected to international pressure, but also where the obstinacy of the Islamists seems impractical in the long run for organizational and logistical problems. This scenario, where the civil war option remains on the horizon, but that does not suit either party, in the eyes of observers outlines a situation of conflict of two forces that seem to have monopolized the national scene in a sort of bipolar division. In fact in the Egyptian social fabric there is a possible third way, certainly a minority, but that should not be underestimated in an optical resolution of disagreements between the two major forces. The aversion is the system of military footprint, albeit secular, is setting the confessional, which the government has neglected the needs of the country to Islamize Egypt, is making more and more converts. At the center of their attention and their demands for a political class absent, there are the improvement of the economic conditions of a country where 5% owns most of the national wealth, while the majority of the population is reduced below the level of poverty . But only improve the economic conditions and thus reduce the deep social inequalities is not considered sufficient, without increasing the use of political and social rights, which has not changed since the fall of Mubarak, nor with the Muslim Brotherhood, nor with the military junta. Egypt is still a country where the press is not free, where they act paramilitary groups and corruption is widespread. To coordinate these needs are primarily the April 6 Youth Movement and the Revolutionary Socialists. The footprint policy is evident because the methods of struggle are the strikes and protests in the streets against both sides of which reject the absolutist approach the upper echelons of the army, often compromised by the Mubarak regime of which retain the dynamics, but not the military as such and the process of Islamization of the institutions tempted by the Muslim Brotherhood and their allies the Salafis, who have betrayed the electoral mandate to bring the country out of recession and open it to the world through the spread of rights. The experience gained in the demonstrations against Mubarak, in 2010, gave this movement a certain capacity for action, limited only by the small size of the forces available if compared with those of the two major teams. The risk is that of being crushed by a comparison, which for the moment is essentially dualistic, however, interpreting a script less rigid, this movement can carve out of contention within a strategic space to mediate a dialogue between the military and Islamists. Trai two affinity with the latter is much more difficult for the profound differences in their respective goals while with the military dialogue on economic reforms could open up channels of communication relevant. It remains to be seen whether in the leadership of these movements there are alternative personalities able to cope and manage situations in a pragmatic who can go well beyond the political claims of belonging. If these capabilities are present and will emerge, then the role of these third forces can be anything but marginal.
Egipto no es bipolar
Mientras Catherine Ashton, en nombre de la UE, se reunió con el derrocado presidente Mursi en el lugar secreto donde está custodiado por el ejército, la situación en Egipto está viviendo un momento de equilibrio precario. El rechazo, que Mursi también repitió el representante de la UE, para dar luz verde a la participación de los Hermanos Musulmanes a un gobierno de unidad nacional, no cambia una situación que siempre ve a los militares en la defensa del Estado laico, siempre se opuso las fuerzas sectarias, que participan en una lucha de desgaste. Llegó así a crear una situación sin salida aparente, que el ejército no puede mantener mucho tiempo porque sometido a la presión internacional, pero también donde la obstinación de los islamistas parece inviable en el largo plazo para los problemas de organización y logística. Este escenario, donde la opción de la guerra civil sigue en el horizonte, pero que no se ajusta a ninguna de las partes, a los ojos de los observadores describen una situación de conflicto de dos fuerzas que parecen haber monopolizado la escena nacional en una especie de división bipolar. De hecho, en el tejido social de Egipto hay una tercera vía posible, sin duda una minoría, pero que no debe subestimarse en una resolución óptica de desacuerdos entre las dos fuerzas principales. La aversión es el sistema de la huella militar, aunque secular, está marcando el confesionario, que el gobierno ha descuidado las necesidades del país para islamizar Egipto, está haciendo más y más adeptos. En el centro de su atención y sus demandas de una clase política ausente, no son la mejora de las condiciones económicas de un país en el 5% posee la mayor parte de la riqueza nacional, mientras que la mayoría de la población se reduce por debajo del nivel de la pobreza . Pero sólo para mejorar las condiciones económicas y por lo tanto reducir las profundas desigualdades sociales no se considera suficiente, sin aumentar el uso de los derechos políticos y sociales, que no ha cambiado desde la caída de Mubarak, ni con los Hermanos Musulmanes, ni con la junta militar. Egipto sigue siendo un país donde la prensa no es libre, donde actúan grupos paramilitares y la corrupción es generalizada. Para coordinar estas necesidades son principalmente el Movimiento Juvenil 6 de Abril y los Socialistas Revolucionarios. La política de la huella es evidente debido a los métodos de lucha son las huelgas y protestas en las calles contra ambos lados de los cuales rechazan el enfoque absolutista de las altas esferas del ejército, a menudo comprometida por el régimen de Mubarak de que mantienen la dinámica, pero no a los militares como tales y el proceso de islamización de las instituciones tentados por la Hermandad Musulmana y sus aliados los salafistas, que han traicionado el mandato electoral para sacar al país de la recesión y abrirlo al mundo a través de la difusión de los derechos. La experiencia adquirida en las manifestaciones contra Mubarak, en 2010, dio a este movimiento una cierta capacidad de actuación, limitado sólo por el tamaño pequeño de las fuerzas disponibles si se comparan con los de los dos equipos principales. El riesgo es que de ser aplastado por una comparación, que de momento es esencialmente dualista, sin embargo, la interpretación de una escritura menos rígida, este movimiento puede tallar fuera de la competición dentro de un espacio estratégico para mediar en un diálogo entre los militares y los islamistas. Trai dos afinidad con este último es mucho más difícil que las profundas diferencias en sus respectivas metas, mientras que con el diálogo militar en las reformas económicas podría abrir los canales de comunicación pertinentes. Queda por ver si en el liderazgo de estos movimientos hay personalidades alternativas capaces de enfrentar y manejar situaciones de manera pragmática que puede ir mucho más allá de las reivindicaciones políticas de pertenencia. Si estas capacidades están presentes y surgirán, a continuación, el papel de estas terceras fuerzas puede ser cualquier cosa, pero marginal.
Ägypten ist nicht bipolar
Während Catherine Ashton im Namen der EU, traf sich mit dem gestürzten Präsidenten Mursi in der geheimen Ort, wo sie von der Armee bewacht wird, wird sich die Situation in Ägypten erlebt einen Moment der prekären Balance. Die Ablehnung, die Mursi auch die EU-Vertreter, die grünes Licht für eine Beteiligung der Muslimbruderschaft an einer Regierung der nationalen Einheit geben würde wiederholt, es ändert nichts an eine Situation, die sieht immer die militärische Verteidigung des säkularen Staates, immer gegen die sektiererische Kräfte, in einem Kampf der Zermürbung engagiert. Es kam so zu einer Situation ohne erkennbaren Ausweg schaffen, dass die Armee kann nicht lange halten, weil auf internationalen Druck ausgesetzt ist, sondern auch, wo die Hartnäckigkeit der Islamisten scheint unpraktisch auf lange Sicht für die organisatorische und logistische Probleme. Dieses Szenario, wo der Bürgerkrieg Option bleibt am Horizont, aber das passt nicht zu einer Partei, in den Augen der Beobachter beschreibt eine Situation der Konflikt zweier Kräfte, die das Monopol der nationalen Szene in einer Art von bipolaren Teilung zu haben scheinen. In der Tat die ägyptische soziale Gefüge gibt es eine mögliche dritte Weg, sicherlich eine Minderheit, aber das sollte nicht in einer optischen Auflösung von Meinungsverschiedenheiten zwischen den beiden großen Kräfte unterschätzt werden. Die Abneigung ist das System der militärischen Präsenz, wenn auch säkular, ist die Einstellung der Beichtstuhl, die die Regierung hat die Bedürfnisse des Landes vernachlässigt nach Ägypten zu islamisieren, macht mehr und mehr Konvertiten. Im Zentrum ihrer Aufmerksamkeit und ihren Forderungen nach einer politischen Klasse fehlt, gibt es die Verbesserung der wirtschaftlichen Rahmenbedingungen eines Landes, in dem 5% besitzt die meisten der nationalen Reichtum, während die Mehrheit der Bevölkerung unter dem Niveau der Armut reduziert wird . Aber nur die Verbesserung der wirtschaftlichen Bedingungen und reduzieren somit die tiefen sozialen Ungleichheiten nicht als ausreichend angesehen, ohne die Verwendung von politischen und sozialen Rechte, die sich seit dem Sturz Mubaraks hat sich verändert, noch mit der Muslimbruderschaft, noch mit der Militärjunta. Ägypten ist noch immer ein Land, wo die Presse ist nicht frei, wo sie paramilitärische Gruppen und handeln Korruption ist weit verbreitet. Um diese Anforderungen zu koordinieren sind vor allem die 6. April Youth Movement und die Revolutionären Sozialisten. Der Fußabdruck Politik ist offensichtlich, weil die Methoden des Kampfes die Streiks und Proteste in den Straßen an beiden Seiten, von denen die absolutistische Ansatz lehnen die oberen Ränge der Armee, die oft durch das Mubarak-Regime kompromittiert, von denen die Dynamik beibehalten werden, aber nicht das Militär als solche und den Prozess der Islamisierung der Institutionen von der Muslimbruderschaft und ihre Verbündeten die Salafisten, die das Mandat, das Land aus der Rezession und öffnen Sie sie in der Welt durch die Verbreitung von Rechten verraten haben versucht. Die Erfahrung in den Demonstrationen gegen Mubarak gewonnen, im Jahr 2010, gab dieser Bewegung eine gewisse Handlungsfähigkeit nur durch die geringe Größe der verfügbaren Kräfte begrenzt, wenn mit denen der beiden großen Teams verglichen. Das Risiko besteht darin, dass der durch einen Vergleich, der für den Moment ist im Wesentlichen dualistischen zerkleinert, jedoch interpretieren ein Skript weniger starr, kann diese Bewegung Ausgliederung des Anstoßes in einem strategischen Platz, um einen Dialog zwischen dem Militär und Islamisten zu vermitteln. Trai zwei Affinität mit dem letzteren ist viel schwieriger für die tief greifenden Unterschiede in ihrer jeweiligen Ziele, während mit der militärischen Dialog über Wirtschaftsreformen eröffnen könnte Kommunikationskanäle relevant. Es bleibt abzuwarten, ob in der Führung dieser Bewegungen gibt es alternative Persönlichkeiten der Lage zu bewältigen und zu verwalten Situationen in einer pragmatischen, die gut gehen kann über die politischen Forderungen der Zugehörigkeit werden. Wenn diese Funktionen vorhanden sind und entstehen, wird die Rolle dieser dritten Kräfte alles andere als marginal sein.
L'Egypte n'est pas bipolaire
Alors que Catherine Ashton, au nom de l'UE, a rencontré le président déchu Mursi dans le lieu secret où elle est gardée par l'armée, la situation en Egypte connaît un moment d'équilibre précaire. Le rejet, qui Mursi serait également répété le représentant de l'UE, de donner le feu vert à une participation des Frères musulmans à un gouvernement d'union nationale, il ne change pas une situation qui voit toujours le militaire pour la défense de la laïcité, toujours opposée les forces sectaires, engagés dans une lutte d'usure. Il est venu afin de créer une situation sans issue apparente, que l'armée ne peut pas maintenir longtemps parce que soumis à la pression internationale, mais aussi où l'obstination des islamistes semble irréaliste à long terme pour des problèmes organisationnels et logistiques. Ce scénario, où l'option de la guerre civile demeure à l'horizon, mais qui ne convient pas à l'une des parties, dans les yeux des observateurs décrit une situation de conflit entre deux forces qui semblent avoir monopolisé la scène nationale dans une sorte de division bipolaire. En fait, dans le tissu social égyptien il ya une troisième voie possible, certainement une minorité, mais qui ne doit pas être sous-estimé dans une résolution optique de désaccords entre les deux grandes forces. L'aversion est le système de l'empreinte militaire, bien que laïque, est le paramètre confessionnal, que le gouvernement a négligé les besoins du pays pour islamiser l'Egypte, fait de plus en plus d'adeptes. Au centre de leur attention et leurs exigences pour une classe politique absent, il ya l'amélioration des conditions économiques d'un pays où 5% possède plus de la richesse nationale, alors que la majorité de la population est réduite en dessous du seuil de pauvreté . Mais seulement d'améliorer les conditions économiques et donc de réduire les profondes inégalités sociales n'est pas jugé suffisant, sans augmenter l'utilisation des droits politiques et sociaux, ce qui n'a pas changé depuis la chute de Moubarak, ni aux Frères musulmans, ni avec la junte militaire. L'Egypte reste un pays où la presse n'est pas libre, où ils agissent des groupes paramilitaires et la corruption est très répandue. Pour coordonner ces besoins sont principalement le 6 Youth Movement Avril et les socialistes révolutionnaires. La politique de l'empreinte est évidente parce que les méthodes de lutte sont les grèves et les manifestations dans les rues contre les deux côtés de qui rejettent l'approche absolutiste les échelons supérieurs de l'armée, souvent compromis par le régime de Moubarak qui maintiennent la dynamique, mais pas l'armée en tant que telle et le processus d'islamisation des institutions tentées par les Frères musulmans et leurs alliés les salafistes, qui ont trahi le mandat électoral pour sortir le pays de la récession et de l'ouvrir au monde à travers la propagation de l'homme. L'expérience acquise dans les manifestations contre Moubarak, en 2010, a donné ce mouvement une certaine capacité d'action, limité seulement par la petite taille des forces disponibles si on les compare avec ceux des deux grandes équipes. Le risque est que d'être écrasé par une comparaison, qui pour l'instant est essentiellement dualiste, cependant, l'interprétation d'un script moins rigide, ce mouvement peut se tailler de discorde au sein d'un espace stratégique pour la médiation d'un dialogue entre les militaires et les islamistes. Trai deux affinité avec ce dernier est beaucoup plus difficile pour les profondes différences dans leurs objectifs respectifs tout avec le dialogue militaire sur les réformes économiques pourraient ouvrir des canaux de communication pertinents. Il reste à voir si dans la direction de ces mouvements il ya des personnalités alternatives capables de faire face et gérer les situations dans une approche pragmatique qui peut aller bien au-delà des revendications politiques d'appartenance. Si ces fonctionnalités sont présentes et vont émerger, puis le rôle de ces forces de troisième peut être n'importe quoi, mais marginal.
O Egito não é bipolar
Enquanto Catherine Ashton, em nome da União Europeia, reuniu-se com o presidente deposto Mursi no lugar secreto onde é guardado pelo exército, a situação no Egito está passando por um momento de equilíbrio precário. A rejeição, que Mursi também repetiu o representante da UE, para dar a luz verde para a participação da Irmandade Muçulmana para um governo de unidade nacional, isso não muda uma situação que sempre vê os militares em defesa do Estado secular, sempre se opôs as forças sectárias, engajados em uma luta de desgaste. Ele veio para criar uma situação com nenhuma forma aparente para fora, que o exército não pode manter por muito tempo porque submetido à pressão internacional, mas também onde a obstinação dos islâmicos parece impraticável a longo prazo para os problemas organizacionais e logísticos. Neste cenário, onde a opção guerra civil permanece no horizonte, mas que não combina com qualquer das partes, aos olhos de observadores descreve uma situação de conflito de duas forças que parecem ter monopolizado o cenário nacional em uma espécie de divisão bipolar. De fato, no tecido social egípcio há uma possível terceira via, certamente uma minoria, mas que não deve ser subestimado em um contrastes resolução óptica entre as duas forças principais. A aversão é o sistema de pegada militar, embora secular, é a criação do confessionário, que o governo tem negligenciado as necessidades do país para islamizar o Egito, está fazendo mais e mais convertidos. No centro da sua atenção e suas demandas por uma classe política ausente, há a melhoria das condições econômicas do país onde 5% detém a maior parte da riqueza nacional, enquanto a maioria da população é reduzida abaixo do nível de pobreza . Mas só melhorar as condições econômicas e, assim, reduzir as desigualdades sociais profundas não é considerado suficiente, sem aumentar o uso dos direitos políticos e sociais, que não mudou desde a queda de Mubarak, nem com a Irmandade Muçulmana, nem com a junta militar. Egito ainda é um país onde a imprensa não é livre, onde atuam grupos paramilitares ea corrupção é generalizada. Para coordenar essas necessidades são principalmente o Movimento Juvenil 6 de abril e os Socialistas Revolucionários. A política pegada é evidente, pois os métodos de luta são as greves e protestos nas ruas contra ambos os lados de que rejeitam a abordagem absolutista os escalões superiores do exército, muitas vezes comprometida pelo regime de Mubarak de que mantêm a dinâmica, mas não o militar, como tal, eo processo de islamização das instituições tentados pela Irmandade Muçulmana e seus aliados os salafistas, que traíram o mandato eleitoral para tirar o país da recessão e abri-lo para o mundo através da disseminação de direitos. A experiência adquirida com as manifestações contra Mubarak, em 2010, deu a este movimento uma certa capacidade de ação, limitado somente pelo tamanho reduzido das forças disponíveis, se comparados com os das duas equipes principais. O risco é o de ser esmagado por uma comparação, que no momento é essencialmente dualista, no entanto, a interpretação de um roteiro menos rígida, esse movimento pode esculpir fora da disputa dentro de um espaço estratégico para mediar um diálogo entre os militares e os islâmicos. Trai duas afinidade com o último é muito mais difícil para as profundas diferenças em seus respectivos objetivos, enquanto com o diálogo militar em reformas econômicas poderia abrir canais de comunicação relevantes. Ele continua a ser visto se na liderança destes movimentos existem personalidades alternativas capazes de lidar e gerir situações de uma pragmática que pode ir muito além das reivindicações políticas de pertencimento. Se estas capacidades são presente e irá surgir, em seguida, o papel destas forças terceiros pode ser qualquer coisa, mas marginal.
Египет не биполярные
В то время как Кэтрин Эштон от имени ЕС, встретился с свергнутого президента Мурси в тайном месте, где он охраняется армией, ситуация в Египте переживает момент шаткое равновесие. Отказ, который Мурси также повторил представитель ЕС, чтобы дать зеленый свет на участие Мусульманского братства в правительстве национального единства, это не меняет ситуацию, которая всегда видит военного в защиту светского государства, всегда выступали против сектантские силы, ведет борьбу на истощение. Она пришла настолько, чтобы создать ситуацию без видимых выход из положения, что армия не может поддерживать долго, потому что подвергается международному давлению, но и где упрямства исламистов кажется непрактичным в долгосрочной перспективе для организационного и материально-технические проблемы. Этот сценарий, где в результате гражданской войны остается вариант на горизонте, но это не устраивает ни партии, в глазах наблюдателей описывает ситуацию конфликта двух сил, которые, кажется монополизировали национальной сцене в своего рода биполярный раскол. На самом деле египетские социальной ткани есть возможный третий путь, конечно, меньшинство, но, что не следует недооценивать в оптическом разрешении разногласий между двумя основными силами. Отвращение является система военного присутствия, хотя и светская, устанавливает исповеди, которую правительство пренебрегает потребностями страны исламизации Египта, делает все больше и больше сторонников. В центре их внимания и их требования о политическом классе отсутствует, есть улучшение экономического положения страны, где 5% владеет большей частью национального богатства, в то время как большинство населения снижается ниже уровня бедности . Но только улучшить экономические условия и тем самым уменьшить глубокое социальное неравенство не считается достаточным, без увеличения использования политических и социальных прав, которые не изменились с момента падения Мубарака, ни с Братьями-мусульманами, ни с военной хунты. Египет по-прежнему страна, где пресса не свободна, где они выступают в военизированных групп и широко распространена коррупция. Для координации этих потребностей, прежде всего, Движение 6 апреля молодежи и революционных социалистов. След политики очевидна, потому что методы борьбы забастовки и акции протеста на улицах против обеих сторон, которые отвергают абсолютистского подхода высших эшелонах армии, нередко снижается из-за режима Мубарака из которых сохраняют динамику, но не военные как таковые и процесс исламизации учреждений искушаем Братья-мусульмане и их союзники салафиты, кто предал мандата депутата вывести страну из рецессии и открыть его для мира через распространение права. Опыт, накопленный в демонстрациях против Мубарака, в 2010 году, дал этому движению определенную способность к действиям, ограничен только небольшой размер имеющиеся силы по сравнению с теми, из двух основных команд. Риск того, что сдавливания путем сравнения, которая на данный момент по сути дуалистической, однако, интерпретация сценария менее жесткая, это движение может выкроить раздора в стратегическое пространство посредником диалога между военными и исламистами. Трай два близость с последней гораздо более трудным для глубоких различий в их соответствующих целей в то время как с военными диалог по экономическим реформам может открыть каналы связи актуальным. Остается узнать, будет ли в руководстве этих движениях есть альтернативные личности в состоянии справиться и управлять ситуацией в прагматическом, кто может пойти далеко за пределы политических претензий принадлежности. Если эти возможности присутствуют и появятся, то роль этих третьих сил может быть что угодно, но незначительным.
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