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martedì 3 settembre 2013

التصويت من قبل الكونغرس الأميركي على التدخل في سوريا لم تمنح

نتائج التصويت في الكونجرس الأمريكي بعيد عن اضح في نتيجة دعم نوايا أوباما لمعاقبة الأسد لاستخدام الأسلحة الكيميائية . أولا ، في عام 2014 في الولايات المتحدة سيكون لها موعد مع الانتخابات النصفية ، التي تتصل 435 أعضاء من مجلس النواب و ثلث مجلس الشيوخ . على مقربة من هذا التشاور التشريعية يهدد تصويت في صالح العمل في سوريا ، خصوصا في مجلس النواب، أعضاؤها يدركون جيدا من رأي سلبي، وهو الرأي الأكثر انتشارا في الشعب الأمريكي . يمكن أن المخاوف من ممثلي المنظمات غير اعادة انتخابه تؤثر على التصويت، حتى في نفس حزب الرئيس ، على الرغم من أنه لا بد من القول ، تحدد الموعد النهائي لأكثر من سنة ، في تشرين الثاني عام 2014، ومن المتوقع أن التخفيف من آثار قرار لصالح التدخل العسكرية . قلق آخر هو تقسيم موجود في كل من المجموعتين في المؤتمر الأطراف المعنية : هناك ، في الواقع، فإن الجمهوريين لصالح اقتراح من الرئيس، كما أن الديمقراطيين الذين يعارضون بشدة . سيولة الوضع ل أوباما فرض وبالتالي فإن البحث عن نوع من تحالف تكتيكي مع الجانب الجمهوري أكثر حساسية لل فخر و هيبة أن الأمة يجب أن يكون على الساحة الدولية . وفقا ل منافسه السابق في الانتخابات الرئاسية الأخيرة ، فإن جون ماكين ، وهو التصويت السلبي سيكون كارثيا بالنسبة لمصداقية البلاد وفتح غير متوقعة في مجال انتشار أسلحة الدمار الشامل . هذا الرأي يتزامن تماما مع أن من موظفي البيت الأبيض ، واحد لا تطابق هو إجراء عقابي ضد الكيان الأسد ، في حين أوباما هو التدخلات الوجيزة و محدودة أيضا في أهدافها ، ويعتقد أن ماكين وينبغي أن يكون العمل العسكري أكثر وضوحا ، وقبل كل شيء، أن تكون قادرة على وضع حد ل نظام الحكم في دمشق . ويشاطر هذا الموقف من قبل العديد من أعضاء الكونجرس ، بما في ذلك بعض الديمقراطيين ، ولكن ، قبل كل شيء ، من قبل الجمهوريين أكثر اقتناعا . الرئيس، باختصار ، من المرجح أن يكون صوتوا ضد كلا من دعاة السلام ، أن " دعاة الحرب " ​​، الذي وإن كان لأسباب العكس يجدون أنفسهم تقاسم موقف سلبي ضد خيار القصف من البحر . هذا السيناريو السياسي ، فإنه ينبغي أن نتذكر تجري في البرلمان مجزأة للغاية، التي فشلت في الاتفاق على مسائل من قبيل مراقبة الميزانية والهجرة و بندقية ، فإن الوضع مربكا لدرجة أن الأغلبية الاسمية الحالية ، فإن الديمقراطيين مجلس الشيوخ والجمهوريين في الغرفة، يمكن أن توفر دلالة معينة من نتيجة التصويت . مظهر الجدة ، مصنوعة من إحالة المسألة إلى مجلس النواب ل ديهم تصريح المؤسسية ، وتستخدم ل قول الحقيقة أكثر من أي شيء آخر لتجاوز الدراسات الاستقصائية ، والتي تعطي الجمهور ضد الأغلبية الساحقة ، ويمكن ضغط على ضرورة الحفاظ على شوهت سمعة دولية من قبل العديد من تردد و ، وجمع ، وبالتالي تصويت الذي يوفر موافقة عرضية إلى الرد العسكري السياسي . واحد من أعظم المخاطر على الحاجة الملحة لل استجابة للأسد ، هو أن النقاش سوف اتطرق و التي وضعت الكونغرس حدود أو تعديلات على طريقة التدخل. وهناك قضية الرئيسية التي هناك عدة آراء مؤيدة ، هو منع استخدام القوات البرية ، إمكانية رفض دائما من قبل أوباما ، ولكن لم تعرف بشكل واضح و آمن . هل يمكن أن يكون أيضا مسائل أخرى للنقاش ، والقيام حتى تأخذ إلى الكونغرس نوع من التدخل الأبوة ، الذي من شأنه أن يعطي إشارة إلى أوباما ، ولكن مشروطة الحدود التي تفرضها المناقشة. ومع ذلك ، على الرغم من كل هذه الاعتبارات ، فإن النتيجة ان لا يكون في كل واضح ، وفتح سيناريوهات دولية جديدة تماما .

La religione nel conflitto siriano

Una delle motivazioni maggiori che hanno concorso ha causare la guerra in Siria è l’accresciuta rivalità religiosa tra i componenti delle due principali correnti dell’Islam: sciti e sunniti. Questi contrasti profondi si riflettono nel mondo arabo ed anche oltre, ed impediscono alla Lega Araba di interpretare un ruolo unitario che possa portare ad una risoluzione diplomatica condivisa della crisi. Il tutto è aggravato dalla posizione geografica del paese siriano, contiguo ad Israele, che costituisce una fonte di minaccia, che Assad, paventando l’allargamento a tutto il medio oriente del conflitto, usa come deterrente contro gli Stati Uniti. La minoranza alawita, che come credo religioso deriva dagli sciti, mantiene il potere in Siria ed ha proprio nel paese iraniano, una teocrazia dove gli sciti sono il 90% della popolazione, il suo maggiore alleato, supportato dal gruppo radicale Hezbollah, al potere in Libano, anch’esso composto da sciti. Negli sciti, che pure hanno punte di radicalismo estremo, non vi pare essere, per quanto riguarda la questione siriana, contatti con Al Qaeda, che, anzi, si schiera contro il regime di Assad a fianco dei sunniti. L’Iran è pienamente coinvolto nella guerra siriana fin dagli inizi, con propri combattenti che hanno affiancato le truppe regolari; per Teheran la Siria è imprescindibile, sia per legami culturali, che ragioni geopolitiche, giacché rappresenta il territorio contiguo ad Israele, ciò significa avere una strada aperta verso il nemico storico ed, allo stesso tempo un territorio di sicurezza che separa il paese iraniano da qualsiasi azione che Tel Aviv voglia intentare contro la nazione iraniana. La situazione dell’Iraq, che dalla caduta di Saddam è governato dagli sciti, maggioranza nel paese, appare più complessa per l’avversione della parte sunnita, discriminata dai gruppi che detengono il potere. I numerosi attentati che stanno martoriando il paese, che finora ha evitato una guerra civile, testimoniano come la pace sociale all’interno dello stato sia ancora lontana da raggiungere. Nei confronti della guerra siriana gli schieramenti religiosi corrispondono agli schemi generali: gli sciti stanno con Assad ed i sunniti con l’opposizione. Dall’Iraq sono partiti combattenti che sono andati ad ingrossare le parti opposte nel conflitto. Sul fronte sunnita si collocano Turchia, Arabia Saudita e Qatar. I primi due stati si sono detti da subito favorevoli ad un intervento armato, sostenendo gli Stati Uniti, in realtà hanno già fornito aiuti consistenti, in collaborazione con il Qatar agli insorti siriani. L’orientamento di questi stati è di annientare il regime di Damasco, per eliminare l’influenza scita sul paese, in maniera da costringere l’Iran ad un isolamento politico e religioso. Le differenze di vedute sul futuro dello stato siriano sono marcate con la Turchia ed il Qatar, che spingono per un insediamento religioso, che possa favorire al potere movimenti tipo i Fratelli Musulmani, di cui sono grandi sostenitori in Egitto, mentre l’Arabia Saudita non vuole queste formazioni troppo permeate di influenze religiose, perché teme una contaminazione entro il suo territorio. Il problema dei sunniti è che tra le fila dei combattenti che hanno inviato in Siria ad affiancare gli insorti, sono presenti elementi permeati da forte radicalismo, provenienti anche da Afghanistan e Pakistan, spesso in stretto contatto, se non appartenenti di fatto di Al Qaeda, che lottano nella speranza di creare nella Siria un califfato destinato a diventare una base dell’islamismo più radicale, dove la politica si identifichi con le idee del gruppo terrorista. Se numericamente questi combattenti sono una minoranza, è altrettanto vero che hanno una determinazione che sconfina con il fanatismo ed una preparazione militare qualificata, proprio perché, spesso, maturata nelle valli al confine tra Afghanistan e Pakistan, quei territori capaci di tenere in scacco anche le forze armate sovietiche, prima, ed americane, poi. Queste presenze mettono in secondo piano gli oppositori originari, gli autoctoni che hanno iniziato la ribellione sperando di insediare una forma di democrazia al posto della dittatura di Assad. Forse l’errore occidentale maggiore è stato quello di non capire le istanze originarie ed appoggiarle in maniera convinta, mossa che avrebbe potuto arginare la deriva religiosa che ha preso il conflitto, anche se le ostilità tra sciti e sunniti erano già presenti prima dell’inizio del conflitto. Questo quadro della situazione, caratterizzato da una profonda differenza religiosa, pur nell’ambito della stessa confessione, rappresenta il maggiore ostacolo per gestire la crisi, sia dall’interno, che dall’esterno. Risulta infatti difficile credere che si possibile conciliare una avversione così profonda, causata da motivi religiosi, con la sola pratica della diplomazia, tuttavia anche una vittoria determinata dalla armi, darebbe luogo ad una repressione, in entrambi i sensi, che scatenerebbe ulteriori episodi di violenza, impedendo una qualsiasi possibile stabilizzazione tale da portare il paese all’equilibrio. I negoziatori internazionali dovrebbero prendere in esame anche l’eventualità di un paese siriano smembrato, per permettere una pacificazione, su cui lavorare per una eventuale riunificazione. Dividere in tre parti il paese, una sunnita, una scita ed una curda potrebbe avere il risultato di fare sedimentare il conflitto e fermare lo spargimento di sangue. Non si tratta, però, di una soluzione facilmente praticabile, perché costringerebbe Assad a rinunciare alla sovranità di una parte del paese, mentre le potenze confinanti con la zona curda temerebbero la nascita di uno stato curdo, in grado di intraprendere la direzione della creazione del Kurdistan. Problematico è anche il necessario dialogo tra le autorità religiose scite e sunnite, che stanno giocando un ruolo importante, seppure celato dalla posizione di retrovia, senza un accordo tra i religiosi, anche con una eventuale fine della guerra, il conflitto resterà latente, senza soluzione effettiva.

Religion in the Syrian conflict

One of the reasons that have more competition has lead to the war in Syria is the increased religious rivalry between members of the two main currents of Islam : Shiites and Sunnis. These profound contrasts are reflected in the Arab world and beyond, and prevent the Arab League to play a role unit that could lead to a diplomatic resolution of the crisis shared . All this is compounded by the country's geographical position Syrian , adjoining Israel, which is a source of threat, which Assad , fearing the extension to the whole of the Middle East conflict , use as a deterrent against the United States . The Alawite minority , which as religious belief comes from the Scythians , retains the power to Syria and Iran has right in the village , a theocracy where the Scythians are 90% of the population , its major ally , supported by the radical group Hezbollah to power in Lebanon , which is also composed of Scythians . In the Scythians , who also have tips of extreme radicalism , there seems to be , as regards the Syrian issue , contacts with Al Qaeda, which, indeed , is opposed to the Assad regime alongside the Sunnis. Iran is fully involved in the Syrian war from the beginning, with its fighters who joined the regular troops ; Tehran to Syria is essential , both for cultural ties that geopolitical reasons , since the territory is contiguous to Israel , this means having an open road to the historic enemy and at the same time an area of ​​security that separates the country of Iran from any action that Tel Aviv wants to bring against the Iranian nation . The situation in Iraq , that the fall of Saddam is governed by the Scythians , the majority in the country, is more complicated for the aversion of the Sunni discriminated groups who hold power . The numerous attacks that are battered the country, which has so far avoided a civil war , as evidenced by the social peace within the state is still far from reach . Against the Syrian War deployments religious correspond to the general patterns : the Scythians are with Assad and the Sunnis with the opposition. From Iraq are parties fighters who have gone to swell the opposite sides in the conflict. The Sunnis are placed Turkey, Saudi Arabia and Qatar. The first two states said they were immediately in favor of an armed intervention , saying the United States , actually have already provided substantial aid , in collaboration with the Qatar Syrian insurgents . The orientation of these states is to destroy the regime in Damascus , to eliminate the influence of growth on the country , so as to force Iran to a religious and political isolation . The differences of views on the future of the Syrian state are marked with Turkey and Qatar , who are pushing for a religious settlement , which could help to power movements like the Muslim Brotherhood , of which are great supporters in Egypt , and Saudi Arabia want these formations too imbued with religious influences , because they fear contamination within its territory. The problem is that the Sunnis among the ranks of the fighters who have sent in Syria to support the insurgents , there are elements permeated by strong radicalism , also from Afghanistan and Pakistan, often in close contact , if not actually belonging to Al Qaeda, fighting in hopes of creating a caliphate in Syria destined to become a base of Islamism more radical , where politics is identified with the ideas of the terrorist group . If these fighters are numerically a minority , it is equally true that they have a determination that borders on fanaticism and a military training qualified , because, often , developed in the valleys on the border between Afghanistan and Pakistan, those territories are able to hold in check also Soviet armed forces before, and American , then . These presences overshadow the original opponents , the natives who started the rebellion , hoping to establish a form of democracy instead of a dictatorship of Assad. Perhaps the error senior Western was to not understand the original instances and place them in a conviction , a move that could stem the drift that has taken the religious conflict, even if hostilities between Shiites and Sunnis were already present before the of the conflict. This picture of the situation , characterized by a deep religious difference , even within the same confession , is the greatest obstacle to manage the crisis , both from within and outside. Indeed it is difficult to believe that you can reconcile an aversion so deep, caused by religious reasons , with the sole practice of diplomacy , but also a victory determined by the weapons , would result in repression , in both directions , which would trigger further violence , preventing any possible stabilization such as to bring the country to equilibrium. The international negotiators should consider also the possibility of a Syrian dismembered country , to allow for peace , to work for a possible reunification. Divide into three parts the country, a Sunni , a Kurd and a growth could have the result of making settle the conflict and stop the bloodshed . It is not, however, an easily workable solution , because it would oblige Assad to relinquish the sovereignty of a part of the country, while the neighboring powers with the Kurdish area would fear the emergence of a Kurdish state , able to undertake the direction of the creation of the Kurdistan. Problematic is also the necessary dialogue between the Scythian and Sunni religious authorities , who are playing an important role, albeit hidden from the position of the rear, without an agreement between the religious, even with an eventual end of the war , the conflict will remain latent , seamless effective .

La religión en el conflicto sirio

Una de las razones que tienen más competencia ha llevado a la guerra en Siria es el aumento de la rivalidad religiosa entre los miembros de las dos principales corrientes del Islam : chiíes y suníes . Estos profundos contrastes se reflejan en el mundo árabe y más allá, y prevenir la Liga Árabe para reproducir una unidad de papel que podrían conducir a una solución diplomática de la crisis compartida. Todo esto se ve agravado por la situación geográfica del país, Siria , Israel contigua , que es una fuente de amenaza , que Assad , por temor a la extensión a la totalidad del conflicto de Oriente Medio , se utiliza como un elemento de disuasión contra los Estados Unidos. La minoría alauita , que como la creencia religiosa proviene de los escitas , conserva el poder de Siria e Irán tiene derecho en el pueblo, una teocracia donde los escitas son el 90% de la población , su principal aliado , con el apoyo del grupo Hezbollah radical al poder en Líbano , que también se compone de escitas . En los escitas , que también tienen puntas de radicalismo extremo , parece ser , en cuanto a la cuestión de Siria , los contactos con Al Qaeda , que , de hecho , se opone al régimen de Assad junto a los sunitas . Irán está plenamente involucrado en la guerra de Siria desde el principio , con sus combatientes que se unieron a las tropas regulares ; Teherán a Siria es esencial, tanto para los lazos culturales que razones geopolíticas , ya que el territorio es contiguo a Israel , esto significa tener un camino abierto al enemigo histórico , y al mismo tiempo un espacio de seguridad que separa el país de Irán de cualquier acción que Tel Aviv quiere llevar a la nación iraní. La situación en Irak , que la caída de Saddam se rige por los escitas , la mayoría en el país , es más complicado para la aversión de los grupos discriminados sunitas que detentan el poder . Los numerosos ataques que golpearon el país , lo que ha evitado hasta ahora una guerra civil, como lo demuestra la paz social dentro del estado aún está lejos de alcanzar . Contra los despliegues de guerra sirios religiosa corresponden a los patrones generales : los escitas están con Assad y los suníes con la oposición. Desde Irak son combatientes partidos que han pasado a engrosar los lados opuestos en el conflicto. Los sunitas se colocan Turquía, Arabia Saudita y Qatar. Los dos primeros estados dijeron que eran de inmediato a favor de una intervención armada , diciendo que Estados Unidos , en realidad ya han proporcionado una ayuda sustancial , en colaboración con los insurgentes sirios Qatar . La orientación de estos estados es destruir el régimen de Damasco , para eliminar la influencia del crecimiento en el país , a fin de obligar a Irán a un aislamiento político y religioso . Las diferencias de puntos de vista sobre el futuro del Estado sirio están marcados con Turquía y Qatar, que están presionando para un asentamiento religioso , que podría ayudar a los movimientos de energía, como los Hermanos Musulmanes , de los que son grandes seguidores en Egipto, y Arabia Saudita quiere que estas formaciones demasiado imbuidos de influencias religiosas , porque temen la contaminación en su territorio. El problema es que a los sunitas en las filas de los combatientes que han enviado a Siria de apoyar a los insurgentes , hay elementos impregnados por un fuerte radicalismo , también de Afganistán y Pakistán , a menudo en estrecha relación, por no decir que pertenece a Al Qaeda , luchando en la esperanza de crear un califato en Siria destinado a convertirse en una base del islamismo más radical , donde la política se identifica con las ideas de la banda terrorista . Si estos luchadores son numéricamente una minoría , no es menos cierto que tienen una determinación que raya en el fanatismo y un entrenamiento militar clasificado , ya que, a menudo , desarrollada en los valles , en la frontera entre Afganistán y Pakistán , los territorios son capaces de mantener en jaque también las fuerzas armadas soviéticas antes y estadounidenses , entonces. Estas presencias eclipsan los oponentes originales , los indígenas que iniciaron la rebelión , con la esperanza de establecer una forma de democracia en lugar de una dictadura de Assad. Tal vez el error principal occidental fue no entender los casos originales y colocarlos en una convicción , una medida que podría frenar la deriva que ha tomado el conflicto religioso , aunque las hostilidades entre chiíes y suníes ya estaban presentes antes de la del conflicto. Esta imagen de la situación , que se caracteriza por una diferencia religiosa profunda , incluso dentro de la misma confesión , es el mayor obstáculo para la gestión de la crisis, tanto desde dentro como fuera . De hecho, es difícil de creer que se puede conciliar una aversión tan profunda , causada por razones religiosas , con la sola práctica de la diplomacia , sino también una victoria determinada por las armas , daría lugar a la represión, en ambas direcciones , lo que daría lugar a más violencia , la prevención de cualquier posible estabilización tal como para llevar el país al equilibrio . Los negociadores internacionales deben considerar también la posibilidad de un país desmembrado Siria , para permitir a la paz, a trabajar para una posible reunificación. Divida en tres partes del país , un suní , un kurdo y un crecimiento podría tener el resultado de la toma de resolver el conflicto y detener el derramamiento de sangre. No es , sin embargo , una solución fácil de trabajar , ya que obligaría a Assad a renunciar a la soberanía de una parte del país, mientras que las potencias vecinas con la zona kurda temerían la aparición de un estado kurdo , capaz de llevar a cabo la dirección de la creación de la Kurdistán. Problemática es también el diálogo necesario entre el escita y sunitas autoridades religiosas , que están jugando un papel importante, aunque oculto a la posición de la parte trasera, sin un acuerdo entre los religiosos , incluso con un posible final de la guerra , el conflicto permanecerá latente , sin costuras efectiva .

Religion in der syrischen Konflikt

Einer der Gründe , dass mehr Wettbewerb haben hat zu dem Krieg in Syrien ist die erhöhte religiöse Rivalität zwischen den Mitgliedern der beiden Hauptströmungen des Islam : Schiiten und Sunniten . Diese tiefe Kontraste sind in der arabischen Welt und darüber hinaus reflektiert und verhindern, dass die Arabische Liga eine Rolle , die Einheit zu einer diplomatischen Lösung der Krise führen gemeinsam spielen könnte . All dies wird durch die geographische Position syrischen , angrenzende Israel , die eine Quelle der Bedrohung, die Assad , aus Angst vor der Erweiterung auf die gesamte Nahost-Konflikt , als Abschreckung gegen die Vereinigten Staaten zu verwenden verschärft. Die Alawiten Minderheit, die als religiöse Glaube kommt aus der Skythen , behält die Macht in Syrien und dem Iran hat mitten im Dorf , eine Theokratie , wo die Skythen sind 90 % der Bevölkerung , ihren wichtigsten Verbündeten , von der radikalen Hisbollah an die Macht unterstützt in Libanon, die auch von Skythen besteht. In der Skythen, die haben auch Tipps von extremen Radikalismus , es zu sein scheint , was die syrische Frage , Kontakte zu Al Qaida , die in der Tat , um das Assad-Regime neben den Sunniten entgegengesetzt ist. Iran ist voll in der syrischen Krieg von Anfang an mit seinen Kämpfern, die die regulären Truppen beigetreten beteiligt ; Teheran nach Syrien ist von wesentlicher Bedeutung , sowohl für die kulturellen Beziehungen, die aus geopolitischen Gründen , da das Gebiet grenzt an Israel , dass dies bedeutet, ein offener Straße dem historischen Feind und zugleich ein Raum der Sicherheit , die das Land von Iran trennt sich jeder Handlung , dass Tel Aviv , um gegen die iranische Nation bringen will. Die Situation im Irak , dass der Sturz von Saddam von den Skythen , die Mehrheit im Land regiert , ist komplizierter für die Abneigung der sunnitischen diskriminierten Gruppen , die Macht zu halten. Die zahlreichen Angriffe , die das Land zerschlagen werden , die bisher einen Bürgerkrieg vermieden hat , wie sie in der sozialen Frieden innerhalb des Staates belegt ist bei weitem noch nicht zu erreichen. Gegen den syrischen Krieg Bereitstellungen religiöse den allgemeinen Muster entsprechen : die Skythen sind mit Assad und den Sunniten mit der Opposition . Aus dem Irak sind Kämpfer, die Parteien gegangen, um die gegenüberliegenden Seiten in dem Konflikt anschwellen haben . Die Sunniten sind die Türkei , Saudi -Arabien und Katar platziert . Die ersten beiden Staaten sagten, sie seien unmittelbar zugunsten einer bewaffneten Intervention , sagen die Vereinigten Staaten , eigentlich haben bereits umfangreiche Hilfe zur Verfügung gestellt , in Zusammenarbeit mit den syrischen Aufständischen Qatar . Die Orientierung dieser Staaten ist , um das Regime in Damaskus zu zerstören , um den Einfluss des Wachstums auf dem Land zu beseitigen, so dass Iran zu einer religiösen und politischen Isolation zu zwingen. Die Unterschiede der Ansichten über die Zukunft des syrischen Staates sind mit der Türkei und Katar, die sich für eine religiöse Siedlung, die an die Macht Bewegungen wie der Muslimbruderschaft , von denen große Unterstützer in Ägypten helfen könnte drängen , und Saudi-Arabien markiert wollen diese Formationen auch mit religiösen Einflüssen geprägt , weil sie Kontamination in seinem Hoheitsgebiet zu fürchten. Das Problem ist, dass die Sunniten in den Reihen der Kämpfer, die in Syrien geschickt haben, um die Aufständischen zu unterstützen, gibt es Elemente, die durch starke Radikalismus durchdrungen , auch aus Afghanistan und Pakistan , die oft in engem Kontakt , wenn nicht sogar Zugehörigkeit zu Al Qaida , Kämpfe in der Hoffnung, eine Kalifats in Syrien bestimmt sind, eine Basis des Islamismus radikaler, wo die Politik mit den Ideen der Terrorgruppe identifiziert werden . Wenn diese Kämpfer zahlenmäßig eine Minderheit , ist es ebenso wahr, dass sie eine Bestimmung haben , dass die Grenzen auf Fanatismus und eine militärische Ausbildung qualifiziert , denn oft , entwickelt in den Tälern an der Grenze zwischen Afghanistan und Pakistan, diese Gebiete in der Lage zu halten sind in auch zu prüfen sowjetischen Streitkräfte vor , und amerikanische , dann . Diese Präsenzen überschatten die ursprünglichen Gegner , die Eingeborenen, die die Rebellion begann , in der Hoffnung , eine Form der Demokratie zu etablieren statt einer Diktatur von Assad . Vielleicht ist der Fehler Senior westlichen war es nicht verstehen, die ursprünglichen Instanzen und legen Sie sie in der Überzeugung , eine Bewegung, die die Drift , die den religiösen Konflikt genommen hat ergeben könnte , auch wenn Feindseligkeiten zwischen Schiiten und Sunniten waren bereits vor Erhebung der vorliegenden des Konflikts. Dieses Bild von der Lage , von einem tiefen religiösen Unterschied , sogar innerhalb derselben Konfession gekennzeichnet , ist das größte Hindernis für die Krise , von innen und außen zu verwalten. Tatsächlich ist es schwer zu glauben , dass man eine Abneigung so tief, von religiösen Gründen entstanden sind, mit dem alleinigen Praxis der Diplomatie , sondern auch einen Sieg durch die Waffen bestimmt , würde in Repression führen , in beiden Richtungen , die weitere Gewalt auslösen würde versöhnen und verhindert eine mögliche Stabilisierung wie das Land , um das Gleichgewicht zu bringen. Die internationalen Unterhändler sollten auch die Möglichkeit einer syrischen zerstückelten Land , um für den Frieden zu ermöglichen, um für eine mögliche Wiedervereinigung arbeiten. Teilen Sie sich in drei Teile des Landes , ein sunnitischer , ein Kurde und ein Wachstum könnte zur Folge haben, was den Konflikt beizulegen und das Blutvergießen zu stoppen . Es ist jedoch nicht eine leicht praktikable Lösung , weil es dazu führen würde, Assad , die Souveränität eines Teils des Landes zu verzichten , während die benachbarten Mächte mit dem kurdischen Gebiet die Entstehung eines kurdischen Staates fürchten würde , in der Lage, die Richtung der Schaffung des verpflichten Kurdistan . Problematisch ist auch die notwendige Dialog zwischen der Skythen und sunnitischen religiösen Behörden, die eine wichtige Rolle spielen werden , wenn auch von der Position der hinteren versteckt , ohne eine Einigung zwischen dem religiösen , auch bei einem eventuellen Ende des Krieges , wird der Konflikt latent bleiben , nahtlos wirksam.

Religion dans le conflit syrien

Une des raisons qui n'ont plus la concurrence a conduit à la guerre en Syrie est la plus grande rivalité religieuse entre les membres des deux principaux courants de l'islam : les chiites et les sunnites . Ces contrastes profonds sont reflétés dans le monde arabe et au-delà , et empêchent la Ligue arabe à jouer un rôle unité qui pourrait conduire à une résolution diplomatique de la crise partagée . Tout cela est aggravé par la situation géographique du pays syrien , voisine d'Israël, qui est une source de menace , qui Assad , craignant l' extension à l'ensemble du conflit au Moyen -Orient, l'utiliser comme un moyen de dissuasion contre les Etats- Unis. La minorité alaouite , qui, comme la croyance religieuse vient du Scythes , conserve le pouvoir de la Syrie et de l'Iran a droit dans le village, une théocratie où les Scythes sont 90 % de la population , son principal allié , soutenu par le Hezbollah de groupe radical au pouvoir en Liban , qui est également composé de Scythes . Au pays des Scythes , qui ont également des conseils d' un radicalisme extrême , il semble y avoir , en ce qui concerne la question syrienne , des contacts avec Al -Qaïda , qui , en effet, est opposé au régime Assad aux côtés des sunnites. L'Iran est pleinement impliqué dans la guerre syrienne depuis le début, avec ses combattants qui ont rejoint les troupes régulières ; Téhéran en Syrie est essentielle, tant pour les liens culturels que des raisons géopolitiques , puisque le territoire est contigu à Israël , cela signifie avoir une route ouverte à l'ennemi historique et en même temps une zone de sécurité qui sépare le pays de l'Iran de toute action que Tel Aviv veut porter contre la nation iranienne . La situation en Irak , que la chute de Saddam est régi par les Scythes , la majorité dans le pays, est plus compliqué pour l' aversion des groupes discriminés sunnites qui détiennent le pouvoir . Les nombreuses attaques qui sont battues du pays, qui a jusqu'ici évité une guerre civile, comme en témoigne la paix sociale au sein de l'Etat est encore loin d'être atteint . Contre les déploiements de guerre syriens correspondent religieuse aux tendances générales : les Scythes sont avec Assad et les sunnites avec l'opposition . De l'Irak sont des combattants des partis qui sont allés grossir les côtés opposés dans le conflit. Les sunnites sont placés Turquie, l'Arabie saoudite et le Qatar . Les deux premiers pays ont dit qu'ils étaient immédiatement en faveur d'une intervention armée , affirmant que les Etats -Unis, en fait ont déjà fourni une aide substantielle , en collaboration avec les insurgés syriens au Qatar. L'orientation de ces Etats est de détruire le régime de Damas , afin d'éliminer l'influence de la croissance sur le pays , de manière à forcer l'Iran à un isolement politique et religieux . Les divergences de vues sur l'avenir de l'Etat syrien sont marquées avec la Turquie et le Qatar , qui font pression pour un règlement religieux , ce qui pourrait contribuer à des mouvements de puissance comme les Frères musulmans , qui sont de grands partisans en Egypte et en Arabie Saoudite voulons que ces formations trop imprégnés d'influences religieuses , parce qu'ils craignent la contamination à l'intérieur de son territoire. Le problème est que les sunnites dans les rangs des combattants qui ont envoyé en Syrie pour soutenir les insurgés , il ya des éléments imprégné par une forte radicalisme , également à partir de l'Afghanistan et du Pakistan , souvent en contact étroit , si elle n'est pas réellement appartenir à Al -Qaïda , les combats dans l'espoir de créer un califat en Syrie destinée à devenir une base de l'islamisme plus radicale , où la politique est identifié avec les idées du groupe terroriste. Si ces combattants sont numériquement minoritaires, il est tout aussi vrai qu'ils ont une détermination qui frise le fanatisme et une formation militaire qualifié , parce que , souvent , développé dans les vallées à la frontière entre l'Afghanistan et le Pakistan , ces territoires sont capables de tenir en échec aussi Les forces soviétiques armées avant et américains , alors. Ces présences éclipser les adversaires originaux , les indigènes qui ont commencé la rébellion , dans l'espoir d'établir une forme de démocratie à la place d'une dictature d'Assad . Peut-être que l'erreur principale de l'Ouest était de ne pas comprendre les instances originales et les placer dans une conviction , une décision qui pourrait enrayer la dérive qui a pris le conflit religieux , même si les hostilités entre les chiites et les sunnites étaient déjà présents avant l' du conflit. Cette image de la situation , caractérisée par une différence religieuse profonde , même au sein de la même confession, est le plus grand obstacle pour gérer la crise , tant à l'intérieur qu'à l'extérieur . En effet, il est difficile de croire que vous pouvez concilier une aversion si profonde , causée par des raisons religieuses , à la seule pratique de la diplomatie , mais aussi une victoire déterminée par les armes , aboutirait à la répression, dans les deux sens , ce qui pourrait déclencher de nouvelles violences , ce qui empêche toute stabilisation possible de manière à mettre le pays à l'équilibre. Les négociateurs internationaux devraient envisager la possibilité d'un pays démembré syrienne, pour permettre à la paix, à travailler pour une éventuelle réunification . Diviser en trois parties du pays, un sunnite , kurde et une croissance pourrait avoir pour résultat de faire régler le conflit et d'arrêter l'effusion de sang . Ce n'est pas, cependant , une solution facile à travailler , car elle obligerait Assad de renoncer à la souveraineté d'une partie du pays , tandis que les puissances voisines avec la région kurde auraient peur de l'émergence d'un Etat kurde , capable de prendre la direction de la création de l' Kurdistan. Problématique est aussi le dialogue nécessaire entre le Scythe et les autorités religieuses sunnites, qui jouent un rôle important , quoique caché de la position de l' arrière , sans un accord entre le religieux , même avec une fin éventuelle de la guerre , le conflit restera latent , sans soudure efficace.

Religião no conflito sírio

Uma das razões que têm mais a concorrência tem levado à guerra na Síria é o aumento da rivalidade religiosa entre os membros das duas principais correntes do islã : xiitas e sunitas . Esses contrastes profundos são refletidos no mundo árabe e além, e impedir que a Liga Árabe para jogar uma unidade de papel que poderia levar a uma solução diplomática para a crise compartilhada. Tudo isso é agravado pela posição geográfica do país da Síria, adjacente Israel , que é uma fonte de ameaça, que Assad , temendo a extensão para todo o conflito no Oriente Médio , usar como um elemento de dissuasão contra os Estados Unidos . A minoria alauíta , que, como a crença religiosa vem da citas, mantém o poder de a Síria eo Irã tem direito na aldeia, uma teocracia onde os citas são 90% da população, seu principal aliado , apoiado pelo Hezbollah, grupo radical ao poder em Líbano, que é também composto por citas . No citas, que também tem dicas de extremo radicalismo , parece haver , no que respeita à questão síria , os contatos com a Al Qaeda , que , na verdade, é contra o regime de Assad ao lado dos sunitas . Irã está totalmente envolvido na guerra da Síria desde o início, com seus combatentes que se juntaram as tropas regulares ; Teerã para a Síria é essencial , tanto para os laços culturais que razões geopolíticas , já que o território é contíguo a Israel , isso significa ter uma estrada aberta para o inimigo histórico e ao mesmo tempo um espaço de segurança que separa o país do Irã de qualquer acção que Tel Aviv quer trazer contra a nação iraniana. A situação no Iraque , que a queda de Saddam é regido pelos citas , a maioria no país, é mais complicado para a aversão dos grupos discriminados sunitas que detêm o poder . Os inúmeros ataques que são agredidas no país , que até agora tem evitado uma guerra civil, como evidenciado pela paz social no interior do estado ainda está longe de alcançar. Contra as implantações de guerra sírios religiosa correspondem aos padrões gerais : os citas estão com Assad e os sunitas com a oposição . Do Iraque são lutadores partidos que passaram a inchar os lados opostos no conflito. Os sunitas são colocados na Turquia, Arábia Saudita e Qatar. Os dois primeiros estados disseram que estavam imediatamente em favor de uma intervenção armada , dizendo que os Estados Unidos, na verdade, já forneceram uma ajuda substancial , em colaboração com os rebeldes sírios Qatar . A orientação desses estados é destruir o regime em Damasco, para eliminar a influência do crescimento do país , de modo a forçar o Irã a um isolamento político e religioso . As diferenças de pontos de vista sobre o futuro da estatal síria são marcadas com a Turquia e Qatar, que estão pressionando por um acordo religioso , o que poderia ajudar a movimentos de força , como a Irmandade Muçulmana, que são grandes apoiadores no Egito e Arábia Saudita quer estas formações também imbuídos de influências religiosas , porque temem contaminação no seu território. O problema é que os sunitas entre as fileiras dos combatentes que enviaram na Síria para apoiar os rebeldes , há elementos permeados por um forte radicalismo , também do Afeganistão e do Paquistão , muitas vezes em contacto próximo , se não for realmente pertencente a Al Qaeda , lutando na esperança de criar um califado na Síria destinado a se tornar uma base do islamismo mais radical, onde a política é identificada com as idéias do grupo terrorista. Se esses lutadores são numericamente uma minoria , é igualmente verdade que eles têm uma determinação que faz fronteira com o fanatismo e um treinamento militar qualificado , porque , muitas vezes , desenvolvido nos vales , na fronteira entre o Afeganistão eo Paquistão, esses territórios são capazes de manter em cheque também forças armadas soviéticas antes, e americanos , então. Estas presenças ofuscar os adversários originais , os nativos que começaram a rebelião , na esperança de estabelecer uma forma de democracia , em vez de uma ditadura de Assad. Talvez o erro sênior Ocidental foi a de não compreender as instâncias originais e colocá-los em uma condenação, um movimento que poderia travar a deriva que tomou o conflito religioso , mesmo que as hostilidades entre xiitas e sunitas já estavam presentes antes da do conflito. A imagem da situação, caracterizada por uma diferença religiosa profunda , mesmo dentro da mesma confissão, é o maior obstáculo para gerir a crise , tanto de dentro como de fora. Na verdade, é difícil acreditar que você pode conciliar uma aversão tão profunda, causada por motivos religiosos, com a única prática da diplomacia , mas também uma vitória determinado pelas armas , resultaria em repressão , em ambos os sentidos , o que provocaria mais violência , impedindo qualquer possibilidade de estabilização , como trazer o país para o equilíbrio. Os negociadores internacionais devem considerar também a possibilidade de um país desmembrado da Síria, para permitir a paz, a trabalhar para uma possível reunificação. Divida em três partes do país , um sunita , que é curdo e um crescimento poderia ter o resultado da tomada de resolver o conflito e parar o derramamento de sangue. Não é , no entanto, uma solução fácil de trabalhar , porque obrigaria Assad a renunciar à soberania de uma parte do país , enquanto as potências vizinhas com a região curda temeria o surgimento de um Estado curdo , capaz de assumir a direção de criação da Curdistão. Problemática é também o diálogo necessário entre a cita e autoridades religiosas sunitas , que estão desempenhando um papel importante , ainda que escondido da posição da parte traseira , sem um acordo entre o religioso , mesmo com um eventual fim da guerra , o conflito permanecerá latente , sem costura eficaz.