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martedì 7 aprile 2015

国際シナリオの中心にあるシーア派とスンニ派の間で紛争の問題

ローザンヌの署名は、中東だけでなく、アジアの一部ではないだけを不安定にする恐れの宗教に基づく紛争を悪化させる可能性がある。提携や国際関係のために重い不確実性の要因になることができますあなたが見ている国によって少数派の宗教団体、の存在のセット全体は、実際にはあります。スイスに達し理解にテヘラン損傷の反対派は、技術的な側面についてはあまりありませんが、イランの核技術の軍事的意味での開発を避けるために合意された主な意味の一つではなく、イランの状態を可能にする政治的価数、彼は非難された絶縁を破壊し、彼らの意図を主張することができ、地域の電力になることを熱望する。この恐怖は、特に今後、もはや米国との同盟の枠組みの中で国際的な場面で獲得有利な位置、その戦略的重要性のおかげで、楽しんでサウジアラビア、のものである。ワシントンは、確かに、忘れてはならない合意に達するの主な支持者は、6月30日までに完了する必要があり、最終的な交渉、の観点から準備だけでした。米国の立場で彼の意図から、しかし、彼らはあきらめなかったことを、非常に反しスンニ派の同盟国のスタンスで、ホワイトハウスの行政府を解き放たれているが、の国との国際関係における危険なバランスの行為を通じて、自分自身を救い出すためにオバマを余儀なくされている中東。イエメンで進行中の紛争は、直接または間接的な電力を必要とする、繰り返しイランとサウジアラビア間の衝突距離として同定されていると少数派の存在がシーア派やスンニ派将来の状況、のモデルとして撮影することができパトロン。どのような表示されることは、米国の最初のスーパー大国の姿を下に着用する可能性がある潜在的にシームレスな距離に決闘、、である。正式にイランと同盟していないが、イエメンの場合には、米国は、サウジアラビアの側に介入したが、イラクで。特に国境の地域で、戦争のこれらの劇場のほか、パキスタン、シーア派のかなりの少数派、その総人口の約20%を構築しています国の場合を進めるが、長いテヘランとの国境紛争に従事されている彼らはイランのスンニ派少数派を常駐国と。最近、あなたが犯人8イランの兵士の死を記録した最後のエピソードがあり、パキスタンの国を逃れたようだ。パキスタンはそんなにオバマのプロジェクトの一つは、一度正式にテヘランとの違いをアイロンがけするように、頻繁に発見された原理主義民兵を倒すためにイランと同盟することに正確であるタリバンアフガニスタン人に戦いでアメリカ人による信頼性のない同盟国と考えられているパキスタンの領土で避難。しかし、イスラマバードにもイエメンのシーア派に対する同盟の一部であるように、パキスタン軍に呼ばれ、サウジアラビア、の同盟国である。ご覧のように、我々は少数民族の存在が不安定化の要素が強いだけでなく、個々の状況が、製作に国際関係の全体的な枠組みになる可能性が高くなり、完全に接続されたシナリオの存在、である。それはケースがバーレーンでアラブの春、スンニ派君主制によって支配国中に発生したことも思い出したが、唯一のサウジ軍の介入によってニップ反乱を率いシーア派の大多数(全体の約61%)、移入する必要があります。忘れられていないもう一つの要素は、パキスタン、ますます不安定であると見られる国の国別核兵器の保有である。最も緊急のは、この時点では、イスラム国家との戦いで表現されますが、直後にシーア派とスンニ派の間のコントラストが原因で勧誘します微妙なバランスのアメリカのリーダーシップに負担をかける可能性が多くの状況を掛けなかった。ホワイトハウスのために、だけでなく、国際関係の全体的な枠組みを変えることができる完全に非対称のシナリオを紹介します。それは、小さなステップの選択にと時々個々のケースの評価において継続するのではなく、状況の全体に外交のセットで作業する方が良いだろう。

مشكلة النزاع بين الشيعة والسنة في وسط السيناريو الدولي

توقيع لوزان، ومن المرجح أن يفاقم الصراع على أساس الدين، التي تهدد بزعزعة استقرار ليس فقط في الشرق الأوسط، ولكن أيضا جزءا من آسيا. هناك، في الواقع، مجموعة كاملة من التحالفات وجود جماعات الأقليات الدينية، وهذا يتوقف على البلد الذي نظرتم، التي يمكن أن تصبح عوامل عدم اليقين الثقيل للعلاقات الدولية. واحد من المعاني الرئيسية التي المعارضين الضرر طهران الى تفاهم الذي توصل إليه في سويسرا، وليس الكثير عن الجوانب التقنية وافقت على تجنب تطور بالمعنى العسكري للتكنولوجيا النووية الإيرانية، وإنما التكافؤ السياسي، والذي يسمح للدولة إيران كسر العزلة التي كان أدان وتطمح إلى أن تصبح قوة إقليمية قادرة على تأكيد نواياهم. هذا الخوف هو خصوصا أن المملكة العربية السعودية، التي لم تعد من الآن فصاعدا يحظى موقع متميز المكتسبة على الساحة الدولية، وذلك بفضل لأهميتها الاستراتيجية، في إطار تحالفات مع الولايات المتحدة. واشنطن، في الواقع، المؤيد الرئيسي لالتوصل إلى اتفاق، وهذا ينبغي أن نتذكر، هو التحضيري في ضوء المفاوضات النهائية، التي يجب أن تنتهي بحلول 30 يونيو الوحيد. وحول موقف الولايات المتحدة تم عقاله، في حلفاء المواقف السنية تتعارض جدا، وأنها لم تستسلم، ومع ذلك، فإن السلطة التنفيذية في البيت الأبيض من نواياه، ولكن أجبر أوباما على تخليص نفسها، عن طريق أفعال موازنة خطيرة في العلاقات الدولية مع دول الشرق الأوسط. تم التعرف الصراع الدائر في اليمن مرارا وتكرارا على مسافة اشتباك بين إيران والمملكة العربية السعودية والتي يمكن اتخاذها كنموذج للأوضاع المستقبلية، حيث وجود أقلية شيعية أو سنية، الأمر الذي يتطلب قوة مباشرة أو غير مباشرة الراعي. ما يبدو هو مبارزة لبعد المسافة، ويحتمل سلس، التي من المرجح أن أبلى هذا الرقم من أول قوة عالمية عظمى للولايات المتحدة. في حالة اليمن، تدخلت الولايات المتحدة إلى جانب المملكة العربية السعودية، ولكن في العراق، وإن لم يكن رسميا المتحالفة مع الايرانيين. وإلى جانب هذه مسارح الحرب السلف حالة باكستان، البلد الذي قامت ببناء أقلية كبيرة من الشيعة، وحوالي 20٪ من مجموع السكان، ولكن التي طالما انخرطت في صراعات حدودية مع طهران، وخاصة في مناطق الحدود مع البلد التي يقيمون فيها الأقلية السنية الإيرانية. مؤخرا هو الحلقة الأخيرة حيث قمت بتسجيلها وفاة ثمانية جنود الإيراني، الذي الجناة، ويبدو أن فروا من البلاد من باكستان. وتعتبر باكستان حليفا يمكن الاعتماد عليها من قبل الأمريكيين في الحرب إلى الأفغان طالبان، لدرجة أن واحدا من المشاريع أوباما، مرة واحدة تسويتها رسميا الخلافات مع طهران، هو على وجه التحديد للتحالف مع الايرانيين لهزيمة الميليشيات الأصولية التي غالبا ما وجدت ملجأ في الاراضي الباكستانية. ولكن اسلام اباد هو أيضا حليفا للمملكة العربية السعودية، الذي دعا القوات الباكستانية لتكون جزءا من التحالف ضد الشيعة في اليمن. كما ترون، نحن في وجود سيناريو مرتبطة تماما، حيث وجود الأقليات من المرجح أن تصبح عنصرا قويا لزعزعة الاستقرار، ليس فقط من الحالات الفردية، ولكن الإطار العام للعلاقات الدولية في طور التكوين. وينبغي أن نتذكر أيضا وقعت عليه الحال خلال الربيع العربي في البحرين، وهي دولة يحكمها نظام ملكي سني، ولكن الغالبية الشيعية (حوالي 61٪ من المجموع)، الذي قاد ثورة مقروض إلا عن طريق تدخل القوات المسلحة السعودية بالسكان. وهناك عنصر آخر لا يمكن نسيانها هو حيازة الأسلحة النووية من قبل بلد باكستان، وهي دولة ينظر اليه بشكل متزايد بأنها غير مستقرة. الأكثر إلحاحا، في هذا الوقت، تتمثل في الكفاح ضد دولة إسلامية، ولكن مباشرة بعد يمكن أن تتضاعف عددا من الحالات التي تكون فيها التناقض بين الشيعة والسنة يمكن أن يضع ضغطا على القيادة الأمريكية بسبب التوازن الدقيق التي من شأنها أن التماس . للبيت الأبيض، ولكن ليس فقط، سوف يقدم سيناريو قادر غير المتماثلة تماما من تغيير الإطار العام للعلاقات الدولية. سيكون من الأفضل للعمل مع مجموعة من الدبلوماسية في مجمل الوضع، بدلا من الاستمرار في اختيار من الخطوات الصغيرة وفي تقييم كل حالة على حدة من وقت لآخر.

venerdì 3 aprile 2015

Le persecuzioni cristiane: problema per l'occidente

La strage dei cristiani in Kenya, unita alle statistiche, che fanno dei seguaci del cristianesimo, i più perseguitati del mondo, impongono una seria riflessione sulle cause, soprattutto politiche, che hanno determinato questa situazione. L’identificazione con i crociati ed anche con Roma, come capitale della cristianità, divenuta simbolo da violare conquistare, non può essere analizzata soltanto sulla base di una banale contrapposizione tra islam e cristianesimo. Esistono, certo delle visioni che si basano su questa contrapposizione e spesso sono quelle anche meno rispettose delle correnti differenti all’interno dello stesso islamismo, ma questo radicalismo non nasce da una competizione sul primato religioso o sull’autenticità dei dogmi, che pure fanno parte dei principali motivi di contrapposizione teologica. Il problema maggiore deve essere inquadrato su motivi di carattere politico ed anche economico. Il cristianesimo viene identificato come lo strumento del potere occidentale, soprattutto dalle formazioni e dai governi più integralisti, ma troppo spesso anche dalle parti della società islamica più moderate. Uno dei responsabili maggiori in questo stato di cose è stato imporre, proprio da parte dell’occidente, il fenomeno della globalizzazione a livello mondiale, con gli stessi modi e tempi in territori profondamente differenti. Il tentativo di omologazione, conveniente al mondo della finanza e dell’industria, non poteva essere recepito in modo uniforme in culture con diverso tasso di sviluppo e differente attaccamento alle tradizioni locali. A questo deve essere aggiunta la gestione carente e miope delle primavere arabe, così come del tentativo di esportazione della democrazia, risultato fallimentare. In sostanza si è preteso che popoli e nazioni lontani dagli usi occidentali dei processi democratici e governati da regimi assolutistici, passassero da un giorno all’altro, senza un processo graduale a diventare cittadini consapevoli di diritti, che proprio nell’occidente sono stati conquistati in modo consapevole a prezzo di grandi sacrifici ed in tempi considerevolmente lunghi. Si è applicato, cioè, il metodo della diffusione delle merci a quello dei diritti politici, equiparando prodotti finiti ad idee, la cui elaborazione ha richiesto una maturazione della società civile lunga e laboriosa. Ciò è stato vissuto come una invasione nella sfera delle tradizioni: un goffo tentativo di limitare il peso e l’importanza delle tradizioni in società spesso ancora chiuse nel recinto tribale. A farne le spese è stata la religione cristiana, vissuta come elemento di invasione e di rottura del monopolio della religione islamica, nonostante la presenza, in alcuni casi e territori, ormai anche secolare.  Da questa visione, favorita dalla incessante propaganda, unita a pesanti finanziamenti dei paesi con orientamento politico fortemente confessionale, si è sviluppata una avversione verso i culti percepiti come estranei alle consuetudini territoriali. La lettura rigida del Corano e della sua applicazione in legge materiale ha causato, per i cristiani, il fatto di diventare oggetto principale delle persecuzioni, che hanno l’intento di liberare i territori da quella che è considerata una presenza inconcepibile per le idee intolleranti degli estremisti. Per l’occidente si pongono due problemi essenziali. Il primo è quale sistema di risposte fornire al di fuori dei propri confini, considerando la assoluta mancanza di reciprocità di trattamento, anche nei paesi che politicamente sono considerati alleati, si pensi all’Arabia Saudita, che oltre a negare la libertà religiosa, in un discorso più ampio, non garantisce alcun diritto civile. Alcuni di questi stati sono considerati partner importanti ed addirittura essenziali per lo scacchiere geopolitico e per la strategia occidentale, ed in conseguenza di questo fatto si tralasciano le forme di pressione per il rispetto dei diritti, che vengono riservate, anche come forma di pressione, a nazioni considerate avverse. Ma in un quadro contraddistinto da una visione più ampia, non si può non considerare la persecuzione al cristianesimo come atto di guerra proprio ai valori occidentali; questa riflessione impone un diverso atteggiamento, anche a prezzo di scontri con paesi alleati: richiedere il rispetto delle garanzie civili dovrebbe diventare la base per intraprendere relazioni bilaterali con nazioni dove queste mancano al loro interno. Il secondo problema è come porsi in relazione con gli aderenti alla religione islamica, all’interno dei territori delle nazioni occidentali. Questo aspetto comprende sia le organizzazioni più moderate che fenomeni inquietanti come i combattenti andati ad ingrossare le fila di gruppi come lo Stato islamico. Nel mezzo vi è il problema dell’accoglienza dei profughi, sui quali diventa inevitabile operare indagini approfondite per evitare fenomeni di intrusione da parte di terroristi. Il problema , nel suo insieme è complesso, perché comprende il mantenimento dei diritti, ma anche l’esigenza di tutelarsi da aspetti sempre più invasivi e, nelle relazioni internazionali, uno sforzo che non sembra attualmente affrontabile, in un’epoca di grandi squilibri ed instabilità. Il concreto pericolo è che salga l’ostilità nei paesi occidentali verso l’islamismo con comportamenti analoghi e fuori dalla legge. Per evitare questa deriva occorre subito un impegno degli stati, sia sul piano internazionale che interno, a sviluppare  maggiori forme di dialogo nell’immediato, senza scartare spiacevoli ipotesi di interventi mirati a contenere la diffusione di forme integraliste capaci di compromettere equilibri delicati. 

The Christian persecution: problem for the West

The massacre of Christians in Kenya, together with the statistics, which are the followers of Christianity, the most persecuted in the world, impose a serious reflection on the causes, mainly political, that led to this situation. Identification with the Crusaders and also with Rome as the capital of Christianity, became a symbol of violating win, can not be analyzed solely on the basis of a simple opposition between Islam and Christianity. There, some of the visions that are based on this opposition and often are less respectful of the different currents within the same Islamism, but this radicalism is not born of a competition on the primacy or the authenticity of religious dogmas, which are also part of the main reasons of theological opposition. The biggest problem should be framed on the grounds of political and economical. Christianity is identified as the instrument of Western power, especially from formations and governments more fundamentalist, but too often the parties of Islamic society more moderate. One of the senior managers in this state of affairs has been imposed, just by the West, the phenomenon of globalization in the world, with the same manner and time in very different territories. Attempting to approval, convenient to the world of finance and industry, could not be implemented uniformly in cultures with different rate of development and different attachment to local traditions. To this must be added the poor management and shortsighted of the Arab Spring, as well as the attempt to export democracy, result in bankruptcy. Basically it is purported that peoples and nations far from Western ways of democratic processes and ruled by absolutist regimes, would pass from one day to another, without a gradual process to become citizens aware of rights, that just in the West were won in consciously at the cost of great sacrifices and in times considerably long. It is applied, ie, the method of distribution of goods to that of political rights, equating ideas to finished products, whose processing required a maturation of civil society long and laborious. This was seen as an invasion into the sphere of traditions: a clumsy attempt to limit the weight and importance of the traditions in society often still closed in the pen tribal. At the expense was the Christian religion, lived as an element of invasion and break the monopoly of the Islamic religion, despite the presence in some cases and territories, now also secular. From this vision, favored by the incessant propaganda, combined with heavy funding of the countries with political orientation strongly confessional, has developed an aversion to the cults perceived as outsiders to the customs authorities. The rigid reading of the Koran and its application in law material has caused, for Christians, the fact of becoming main object of persecution, who have the intent to liberate the territories of what is considered a presence inconceivable for intolerant views of extremists. To the West raises two essential problems. The first is as a feedback system to provide outside its borders, considering the absolute lack of reciprocal treatment, even in countries that are considered political allies, think of Saudi Arabia, which in addition to deny religious freedom, in a wider discourse, does not guarantee any civil law. Some of these states are considered important partners and even essential for the geopolitical chessboard and the Western strategy, and in consequence of this fact are omitted forms of pressure for the respect of the rights, which are confidential, even as a form of pressure, nations considered adverse. But in a context marked by a broader view, one can not consider the persecution to Christianity as an act of war just to Western values; this reflection requires a different attitude, even at the price of clashes with allied countries: require the guarantees civilians should become the basis for further bilateral relations with countries where these are lacking in them. The second problem is how to relate to the members of the Islamic religion, within the territories of the Western nations. This aspect includes both organizations more moderate that disturbing phenomena as the fighters went to swell the ranks of groups like the Islamic state. In the middle there is the problem of accepting refugees, on which it becomes inevitable operate thorough investigation to prevent from intrusion by terrorists. The problem, as a whole is complex, because it includes the maintenance of rights, but also the need to protect themselves from aspects increasingly invasive and, in international relations, an effort that does not seem to be faced now, in an age of large imbalances and instability. The real danger is that the rise in the Western hostility towards Islam with similar behaviors and outside the law. To avoid this drift must now a commitment of states, both international and domestic, to develop higher forms of dialogue immediately, without discarding any unpleasant possibility of interventions to contain the spread of fundamentalist forms which might endanger delicate balances.

La persecución de los cristianos: problema para Occidente

La masacre de los cristianos en Kenia, junto con las estadísticas, que son los seguidores del cristianismo, los más perseguidos en el mundo, impone una seria reflexión sobre las causas, principalmente políticos, que llevó a esta situación. La identificación con los cruzados y también con Roma como la capital del cristianismo, se convirtió en un símbolo de violar la victoria, no puede ser analizada únicamente sobre la base de una simple oposición entre el islam y el cristianismo. Allí, algunas de las visiones que se basan en esta oposición ya menudo son menos respetuosos de las diferentes corrientes dentro del mismo islamismo, pero este radicalismo no nace de una competición en la primacía o la autenticidad de los dogmas religiosos, que son también parte de las principales razones de la oposición teológica. El mayor problema que debe enmarcarse en los terrenos de la vida política y económica. El cristianismo se identifica como el instrumento del poder occidental, especialmente de formaciones y de los gobiernos más fundamentalistas, pero demasiado a menudo las partes de la sociedad islámica más moderada. Uno de los gerentes de alto nivel en este estado de cosas se ha impuesto, justo por Occidente, el fenómeno de la globalización en el mundo, con la misma forma y el momento en diferentes territorios. El intento de aprobación, conveniente para el mundo de las finanzas y la industria, no podía ser aplicado de manera uniforme en cultivos con diferente ritmo de desarrollo diferente y el apego a las tradiciones locales. Para esto hay que añadir la mala gestión y miope de la Primavera Árabe, así como el intento de exportar la democracia, dar lugar a la quiebra. Básicamente se pretende que los pueblos y las naciones, lejos de las costumbres occidentales de los procesos democráticos y gobernados por regímenes absolutistas, pasarían de un día para otro, sin un proceso gradual para convertirse en ciudadanos conscientes de los derechos, que sólo en el Oeste fueron ganados en conscientemente a costa de grandes sacrificios y en tiempos considerablemente largo. Se aplica, es decir, el método de distribución de bienes a la de los derechos políticos, la equiparación de las ideas a los productos acabados, cuyo procesamiento requiere una maduración de la sociedad civil larga y laboriosa. Esto fue visto como una invasión a la esfera de las tradiciones: un torpe intento de limitar el peso y la importancia de las tradiciones de la sociedad a menudo todavía cerradas en la pluma tribal. A expensas era la religión cristiana, vivida como un elemento de la invasión y romper el monopolio de la religión islámica, a pesar de la presencia en algunos casos y territorios, ahora también secular. Desde esta visión, favorecido por la incesante propaganda, combinado con la financiación pesada de los países con orientación política fuertemente confesionales, ha desarrollado una aversión a los cultos percibidos como ajenos a las autoridades aduaneras. La lectura rígida del Corán y su aplicación en material de ley ha causado, para los cristianos, el hecho de convertirse en principal objeto de persecución, que tienen la intención de liberar a los territorios de lo que se considera una presencia inconcebible opiniones intolerantes de extremistas. Para Occidente plantea dos problemas esenciales. El primero es como un sistema de retroalimentación para proporcionar fuera de sus fronteras, teniendo en cuenta la absoluta falta de trato recíproco, incluso en los países que se consideran aliados políticos, pensar en Arabia Saudita, que además de negar la libertad religiosa, en un discurso más amplio, no garantiza ningún derecho civil. Algunos de estos estados son considerados socios importantes e incluso esencial para el tablero de ajedrez geopolítico y la estrategia occidental, y como consecuencia de este hecho se omiten formas de presión para el respeto de los derechos, que son confidenciales, incluso como una forma de presión, naciones consideran adverso. Pero en un contexto marcado por una visión más amplia, no se puede considerar que la persecución al cristianismo como un acto de guerra justa a los valores occidentales; esta reflexión requiere una actitud diferente, incluso al precio de los enfrentamientos con los países aliados: los civiles requieren garantías deben convertirse en la base para las futuras relaciones bilaterales con los países que estén ausentes en ellos. El segundo problema es cómo relacionarse con los miembros de la religión islámica, en los territorios de las naciones occidentales. Este aspecto incluye tanto las organizaciones más moderadas que los fenómenos perturbadores como los combatientes fueron a engrosar las filas de los grupos como el estado islámico. En el centro hay el problema de aceptar refugiados, en el que se hace inevitable operar investigación a fondo para evitar la intrusión por parte de terroristas. El problema, en su conjunto es complejo, ya que incluye el mantenimiento de los derechos, sino también la necesidad de protegerse de los aspectos cada vez más invasivos y, en las relaciones internacionales, un esfuerzo que no parece que se plantea ahora, en una época de grandes desequilibrios y inestabilidad. El verdadero peligro es que el aumento de la hostilidad occidental hacia el Islam con comportamientos similares y fuera de la ley. Para evitar esta deriva debe ahora un compromiso de los Estados, tanto internacionales como nacionales, para desarrollar formas superiores de diálogo de inmediato, sin descartar ninguna posibilidad desagradable de intervenciones para contener la propagación de formas fundamentalistas que puedan poner en peligro delicados equilibrios.

Die Christenverfolgung: Problem für den Westen

Das Massaker an Christen in Kenia zusammen mit den Statistiken, die die Anhänger des Christentums, die in der Welt verfolgt werden, verhängen eine ernsthafte Reflexion über die Ursachen, vor allem politische, die zu dieser Situation geführt. Die Identifikation mit den Kreuzfahrern und auch mit Rom als Hauptstadt des Christentums, wurde zu einem Symbol der Verletzung gewinnen, kann nicht allein auf der Grundlage eines einfachen Gegensatz zwischen Islam und Christentum analysiert werden. Dort sind einige der Visionen, die auf dieser Opposition beruhen und oft weniger Respekt vor den verschiedenen Strömungen innerhalb der gleichen Islamismus, aber dieser Radikalität nicht eines Wettbewerbs auf dem Primat oder der Echtheit der religiösen Dogmen, die ebenfalls Teil geboren der Hauptgründe, der theologische Opposition. Das größte Problem, sollte aus Gründen der politischen und wirtschaftlichen gerahmt werden. Das Christentum wird als Instrument der westlichen Macht der Parteien der islamischen Gesellschaft moderater identifiziert, vor allem aus Formationen und Regierungen mehr fundamentalistischen, aber zu oft. Einer der leitenden Angestellten in diesen Zustand eingeführt worden ist, nur nach Westen, dem Phänomen der Globalisierung in der Welt, mit der gleichen Art und Weise und die Zeit in den verschiedensten Gebieten. Der Versuch, die Genehmigung, bequem, der Finanzwelt und Industrie, nicht gleichmäßig in Kulturen mit unterschiedlichen Geschwindigkeit der Entwicklung und unterschiedlichen Bindung an die lokalen Traditionen durchgeführt werden. Dazu kommt noch die schlechte Verwaltung und kurzsichtig des Arabischen Frühlings, aber auch den Versuch, die Demokratie zu exportieren hinzugefügt werden, führen in Konkurs. Im Grunde ist es wird behauptet, dass die Völker und Nationen weit von westlichen Formen der demokratischen Prozesse und regierte von absolutistischen Regime, würde von einem Tag zum anderen gelangen, ohne einen allmählichen Prozess, um die Bürger über Rechte geworden, dass nur im Westen wurden gewonnen bewusst auf Kosten der großen Opfer und in Zeiten beträchtlich lange. Es wird angewendet, dh die Methode der Verteilung von Waren an, dass der politischen Rechte, die Gleichsetzung der Idee zum Produkt, dessen Verarbeitung benötigt eine Reifung der Zivilgesellschaft langen und mühsamen beendet. Einer ungeschickten Versuch, das Gewicht und die Bedeutung der Traditionen in der Gesellschaft oft noch in der Feder Stammes geschlossen zu begrenzen: Dies wurde als Eingriff in die Sphäre der Tradition gesehen. Auf Kosten war die christliche Religion, lebte als ein Element der Invasion und brechen das Monopol der islamischen Religion, trotz der Anwesenheit in einigen Fällen und Regionen nun auch weltliche. Aus dieser Vision, durch die unaufhörlichen Propaganda begünstigt, verbunden mit schweren Finanzierung der Länder mit politischen Orientierung stark Beichtstuhl, hat eine Abneigung gegen den Kulten als Außenseiter an die Zollbehörden wahrgenommen entwickelt. Die starre Lesung des Koran und seine Anwendung in Rechts Material verursacht hat, für die Christen, die Tatsache des Werdens Hauptziel der Verfolgung, der die Absicht, die Territorien zu befreien, was gilt als Anwesenheit undenkbar intolerant Aussicht Extremisten. Im Westen wirft zwei wesentliche Probleme. Die erste ist, als Rückführsystem, um außerhalb ihrer Grenzen zu schaffen, unter Berücksichtigung der absoluten Mangel an Gegenseitigkeit, auch in Ländern, die als politische Verbündete sind, denken Sie an Saudi-Arabien, die neben der Religionsfreiheit zu leugnen, in ein breiteren Diskurs, garantiert keine Zivilrecht. Einige dieser Staaten als wichtige Partner und sogar entscheidend für die geopolitischen Schachbrett und der westlichen Strategie, und in Folge dieser Tatsache, sind Formen der Druck für die Achtung der Rechte, die vertraulich sind, auch als eine Form der Druck weggelassen, Nationen als Neben. Aber in einem Kontext eine komplexere Sicht markiert ist, kann man nicht der Ansicht, die Verfolgung, das Christentum als ein Akt des Krieges nur um westliche Werte; diese Reflexion erfordert eine andere Haltung, auch um den Preis von Zusammenstößen mit verbündeten Ländern: erfordern die Garantien Zivilisten sollten die Grundlage für weitere bilaterale Beziehungen mit Ländern, in denen diese in ihnen fehlen werden. Das zweite Problem ist, wie man an die Mitglieder der islamischen Religion beziehen, in den Hoheitsgebieten der westlichen Nationen. Dieser Aspekt beinhaltet sowohl Organisationen moderater dass störende Erscheinungen wie die Kämpfer gingen in die Reihen der Gruppen wie die islamischen Staat anschwellen. In der Mitte gibt es das Problem der Aufnahme von Flüchtlingen, auf dem es unvermeidlich zu betreiben gründliche Untersuchung, um vor dem Betreten durch Terroristen zu verhindern. Das Problem, als Ganzes ist komplex, denn es beinhaltet die Wahrung der Rechte, sondern auch die Notwendigkeit, sich von Aspekten zunehmend invasive und in den internationalen Beziehungen zu schützen, eine Anstrengung, die nicht scheint, jetzt konfrontiert werden in einer Zeit der großen Ungleichgewichte und Instabilität. Die wirkliche Gefahr besteht darin, dass der Anstieg in der westlichen Feindseligkeit gegenüber dem Islam mit ähnlichen Verhaltensweisen und außerhalb des Gesetzes. Um diese Drift zu vermeiden, muss nun eine Verpflichtung von Staaten, internationalen und inländischen, höhere Formen des Dialogs sofort zu entwickeln, ohne Verwerfen unangenehme Möglichkeit von Interventionen, die Verbreitung von fundamentalistischen Formen, die empfindliche Gleichgewicht gefährden könnten enthalten.

La persécution des chrétiens: problème pour l'Occident

Le massacre des chrétiens au Kenya, avec les statistiques, qui sont les adeptes du christianisme, le plus persécutés dans le monde, imposer une réflexion sérieuse sur les causes, notamment politiques, qui a conduit à cette situation. Identification avec les Croisés et aussi avec Rome comme capitale de la chrétienté, est devenu un symbole de violer victoire, ne peut pas être analysé uniquement sur la base d'une simple opposition entre l'islam et le christianisme. Là, quelques-unes des visions qui sont basées sur cette opposition et sont souvent moins respectueux des différents courants au sein du même islamisme, mais ce radicalisme ne est pas né d'un concours sur la primauté ou l'authenticité de dogmes religieux, qui font également partie des principales raisons de l'opposition théologique. Le plus gros problème devrait être défini sur les motifs de la vie politique et économique. Le christianisme est identifié comme l'instrument de la puissance occidentale, en particulier à partir de formations et les gouvernements plus fondamentalistes, mais trop souvent les parties de la société islamique plus modérée. Un des cadres supérieurs de cet état de choses a été imposée, juste par l'Occident, le phénomène de la mondialisation dans le monde, avec la même manière et le moment très différents territoires. Tenter de l'approbation, pratique pour le monde de la finance et de l'industrie, ne pouvait pas être mis en œuvre de manière uniforme dans les cultures avec un taux différent de développement et l'attachement aux traditions locales différentes. Pour cela il faut ajouter la mauvaise gestion et à courte du printemps arabe, ainsi que la tentative d'exporter la démocratie, entraîner la faillite. Fondamentalement, il est censé que les peuples et les nations loin de manières occidentales de processus démocratiques et gouvernés par des régimes absolutistes, se passer d'un jour à l'autre, sans un processus graduel de devenir des citoyens conscients de l'homme, qui vient dans l'Ouest ont été remportés dans consciemment au prix de grands sacrifices et dans les temps considérablement long. Il est appliqué, ce est à dire, la méthode de distribution des biens à celle des droits politiques, ce qui équivaut idées aux produits finis, dont le traitement exige une maturation de la société civile longue et laborieuse. Cela a été perçu comme une invasion dans la sphère des traditions: une tentative maladroite de limiter le poids et l'importance des traditions dans la société encore souvent fermées dans le stylo tribale. À la charge était de la religion chrétienne, vécue comme un élément de l'invasion et de briser le monopole de la religion islamique, malgré la présence dans certains cas et les territoires, maintenant aussi laïque. De cette vision, favorisée par la propagande incessante, combinée avec un financement lourd des pays avec orientation politique fortement confessionnelles, a développé une aversion pour les cultes perçus comme des étrangers aux autorités douanières. La lecture rigide du Coran et son application dans le matériel de la loi a provoqué, pour les chrétiens, le fait de devenir l'objet principal de la persécution, qui ont l'intention de libérer les territoires de ce qui est considéré une présence inconcevable vues intolérantes extrémistes. A l'Ouest soulève deux problèmes essentiels. Le premier est un système de rétroaction à fournir en dehors de ses frontières, compte tenu de l'absence absolue de traitement réciproque, même dans les pays qui sont considérés comme des alliés politiques, pensez à l'Arabie saoudite, qui, en plus de nier la liberté religieuse, dans un discours plus large, ne garantit aucun droit civil. Certains de ces Etats sont considérés comme des partenaires importants et même essentiel pour l'échiquier géopolitique et de la stratégie occidentale, et en conséquence de ce fait sont les formes de pression pour le respect des droits, qui sont confidentielles, comme une forme de pression omis, nations considérées comme défavorable. Mais dans un contexte marqué par une vision plus large, on ne peut considérer la persécution au christianisme comme un acte de guerre juste aux valeurs occidentales; cette réflexion nécessite une attitude différente, même au prix d'affrontements avec les pays alliés: exigent des garanties civils devraient devenir la base pour de nouvelles relations bilatérales avec les pays où ceux-ci font défaut en eux. Le deuxième problème est de savoir comment se comporter avec les membres de la religion islamique, dans les territoires des nations occidentales. Cet aspect comprend les deux organisations plus modérés que les phénomènes inquiétants que les combattants sont allés grossir les rangs des groupes comme l'État islamique. Dans le milieu, il ya le problème de l'accueil des réfugiés, à laquelle il devient inévitable fonctionnent enquête approfondie pour empêcher l'intrusion de terroristes. Le problème, dans son ensemble est complexe, car il inclut le maintien des droits, mais aussi la nécessité de se protéger contre les aspects de plus en plus envahissantes et, dans les relations internationales, un effort qui ne semble pas être confrontée aujourd'hui, à une époque de grands déséquilibres et instabilité. Le vrai danger est que la hausse de l'hostilité occidentale envers l'islam à des comportements similaires et en dehors de la loi. Pour éviter cette dérive doit maintenant un engagement des Etats, à la fois nationaux et internationaux, de développer des formes supérieures de dialogue immédiatement, sans écarter toute possibilité désagréable d'interventions visant à endiguer la propagation de formes fondamentalistes qui pourraient mettre en danger l'équilibre délicat.