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Politica Internazionale
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martedì 5 gennaio 2016
الأزمة الدبلوماسية في الشرق الأوسط تفاقم التوازن في المنطقة
تطور الأزمة الدبلوماسية بين إيران والسعودية يوسع الدول الحليفة من الرياض، والتي، بطرق مختلفة، ووقف أو تخفيف العلاقات مع طهران. في الوقت الحالي، وتتفاقم لحظة صعوبة بالوسائل السلمية، ولكن في كثير من الأحيان وهذا هو غرفة انتظار لاستخدام الوسائل العسكرية. هذا الاحتمال، ولكن، رغم كل شيء، لا يزال بعيدا، حتى لو كان الأمر بالقوة في حدود إمكانية تطوير التباين. قرار
طرد الدبلوماسيين الإيرانيين من الرياض، لقد حققت المملكة العربية
السعودية ليتزامن التخلي عن البعثة الدبلوماسية في العاصمة الإيرانية،
وكذلك الرحلات الجوية بين العاصمتين. وقد
بدأت هذه القرارات سحب السفراء من الشيعة تزن حتى من قبل السودان والبحرين
والإمارات العربية المتحدة تذهب إلى خفض مستوى التمثيل الدبلوماسي مع
الحفاظ على العلاقة مع دولة إيران. إدانة
من الأمم المتحدة وصلت في الوقت المناسب، بعد الهجوم على السفارة
السعودية، لعدم وجود حماية طهران من ممثل دبلوماسي من بلد أجنبي، كما هو
مطلوب بموجب القانون الدولي. حول
هذه النقطة يمكن جهت انتقادات كثيرة في الرياض، على الرغم من استجابة من
الشرطة الإيرانية، التي يمارسها العديد من اعتقال المتظاهرين، يبدو من غير
المحتمل أن الهيكل السياسي والعسكري لطهران قد فر سيطرة حدث بهذا الحجم،
ولكن ومن المرجح أن تعتقد أن الاحتجاجات كانت مستوحاة أيضا من قبل السلطات للأمة. وعلى
الرغم من إدانة الرئيس الإيراني روحاني، الذي دعا الاعتداءات غير المبررة
على السفارة السعودية، وقال نفس روحاني غضب المتظاهرين أمر مفهوم، لأنه
موجه ضد الجريمة التي ترتكب ضد الشريعة الإسلامية. الإشارة إلى الشريعة الإسلامية أهمية خاصة لأن نفس التبريرات السعوديين قد أوضح أسباب أحكام الإعدام. وتبقى
الحقيقة أنه في مواجهة القانون الدولي، فإن إيران لا يبدو أن يكون كليا
دون المسؤولية في الهجمات على السفارة وهذا ما أجبر الأمم المتحدة لإصدار
الحكم، الذي يبدو، مع ذلك، أكثر واجب، الطبيعة المحايدة ، وفقا للدور، وهذا علامة لدعم النظام الملكي السعودي. من
ناحية أخرى آثار أحكام الإعدام، ومن المرجح أن يؤدي المملكة العربية
السعودية ودول الخليج حلفائها في موقف حرج للأشخاص ذوي الرغبة في تغيير
التوازن التي أنشأتها هزيمة الخلافة. تظهر
الحذر أن الولايات المتحدة تستخدم، في محاولة للحفاظ على موقف تساوي
البعد، لتشجيع استئناف الحوار، أن تكون كبيرة، لكنه يحصل نتيجة لعدم الثقة
المتنامية من واشنطن من قبل السعوديين. صمت
إسرائيل هو بليغ جدا: الإطار العام الذي تم إنشاؤه من الواضح أن تل أبيب
المعاكس تقريبا الرياض، التي تشترك معها في المخاوف بشأن التطورات ومخاوف
متقدمة "النووية الإيرانية النفوذ الشيعي في الشرق الأوسط. لكن
المواجهة بين السنة والشيعة يبدون عازمين أن تسوء: الحلقات ضد المساجد
السنية في العراق هي بليغة في هذا الصدد، وهذا لا يمكن أن تفضي إلى دولة
إسلامية، والذي كان يخضع لنكسات عسكرية كبيرة، حيث فقد قوته بسبب العمل المليشيات السنية في العراق. قد
يكون من المحتمل أن قرار رفع مستوى المواجهة بين السنة والشيعة، وهو نتيجة
طبيعية لأحكام الإعدام السعودية، كان وسيلة تهدف إلى الرياض لكسب الوقت
على كيفية تحديد ما سوف يتبع الهزيمة النهائية للخلافة. القصد
من السعوديين، على الرغم من قطع العلاقات الدبلوماسية مع إيران، هو
المشاركة في المفاوضات من أجل سوريا، بمشاركة طهران، ولكن هذا لا يعني أنني
سوف تمارس تأثيرا أكثر أيضا في العملية التي ستتبع 'تسوية للعراق، هزمت مرة واحدة في دولة إسلامية. المسؤولية
واضحة لورفع مستوى المواجهة داخل هذا اثنين من التيارات الرئيسية في
الإسلام، يمكن، مع ذلك، أن يكون سلاحا تستهدف مصداقية وموثوقية من
السعوديين، الذين يمكن أن نرى انخفاض وزنهم محدد في الجدول المفاوضات. وهذا
يعتمد على مدى الولايات المتحدة وروسيا وأوروبا ونريد أن نحكم على أفعال
الرياض، في البعد الفرص السياسية والدبلوماسية نقية للترتيبات جديدة في
الشرق الأوسط.
lunedì 4 gennaio 2016
Le esecuzioni degli sciiti, messaggio saudita per Iran ed USA
L’esecuzione effettuata dal governo saudita di alcuni sciiti, accusati di terrorismo, ma giudicati in un processo da più parti considerato sommario ed approssimativo, rappresenta un atto di politica estera diretto contro l’Iran ed un avvertimento agli Stati Uniti. Sulle reali responsabilità di terrorismo dei giustiziati esistono forti dubbi, a meno che non si voglia considerare terrorismo la critica al regime saudita e l’appoggio alle primavere arabe. La loro colpa maggiore è stata quella di essere espressione dell’opposizione sciita alla casa regnante dell’Arabia Saudita e quindi di essere degli alleati del maggiore nemico di Riyad: lo stato iraniano. Il momento in cui sono avvenute le esecuzioni è un fattore di primaria importanza da considerare all’interno dello scenario politico internazionale in cui va collocato: intanto la tempistica coincidente con le festività di fine anno in corso nei paesi occidentali, ne ha impedito le rimostranze e la dovuta risonanza, poi l’andamento della guerra contro il califfato, che sta registrando una avanzata dello stato irakeno, il cui governo è a maggioranza sciita e quindi inviso ai sauditi. Questo elemento rappresenta la crescita indiretta di importanza dell’Iran all’interno della questione medio orientale ed è un vero e proprio attentato alla supremazia saudita nella regione. L’Arabia Saudita è da tempo che patisce il ritorno dell’Iran sulla scena internazionale, sancito in maniera ufficiale con la fine dei negoziati per la questione del nucleare; questo fattore ha fortemente irritato Riyad anche con gli Stati Uniti, con i quali l’alleanza, aldilà degli aspetti formali, appare incrinata. Deve essere specificato, che, oltre il fatto contingente della inopportunità delle esecuzioni, l’Arabia Saudita si è rivelato un alleato sempre meno affidabile a causa di obiettivi sempre più divergenti con Washington, legati al sostegno delle forze islamiste da cui è nato lo Stato islamico. Il percorso dell’Arabia Saudita appare sempre più affine a quello turco, stati alleati degli Stati Uniti e dell’occidente, che si rendono sempre meno affidabili verso la Casa Bianca, perseguendo una politica fatta di interessi nazionali contingenti , ma che vanno in senso contrario agli standard fissati per mantenere gli equilibri regionali, anche in ragione di nuovi elementi entrati sulla scena, come è proprio il caso dell’Iran. L’avvertimento a Teheran rientra nella dicotomia del contrasto politico e religioso, interno alla lotta per la supremazia della religione islamica, tra sunniti e sciiti e per l’influenza da esercitare sulla vasta regione che parte dalla Siria ed arriva ai confini dello stato irakeno, dove ora è in corso la guerra con lo Stato islamico. Formalmente, almeno per quanto riguarda l’Iraq, Riyad e Teheran starebbero entrambe perseguendo lo stesso scopo di abbattere il califfato, in realtà lo Stato islamico serve all’Arabia Saudita, ed alla Turchia, proprio per contenere le mire espansionistiche iraniane. Si comprende come il livello degli interessi e dei conseguenti elementi di contrasto sia arrivato ad un livello di gestione estremamente difficile ed in questo scenario il compito americano di mediazione appare quasi impossibile, anche perchè Washington non gode più della fiducia dei sauditi, colpevoli, secondo Riyad, di avere dato delle possibilità per il riarmo nucleare di Teheran. Tuttavia questa crisi cade in un momento nel quale lo Stato islamico appare in forte crisi e questa situazione contingente deve essere sfruttata in modo completo, senza cioè, divisioni tra chi afferma di combatterlo. Sarà possibile, quindi, vedere un maggiore coinvolgimento diplomatico della Russia, che gli USA dovranno chiamare nel difficile lavoro di distensione tra Arabia ed Iran, probabilmente in cambio di concessioni sul futuro politico di Assad, nella partita che riguarda il futuro della Siria. Mentre nell’immediato è indispensabile raggiungere ogni compromesso per l’obiettivo della sconfitta del califfato, nel futuro dovranno essere riconsiderati i rapporti dell’occidente con gli stati arabi che negano ogni forma di libertà e di diritti e garanzie civili ai loro cittadini, senza arrivare agli assurdi casi di nominare al vertice della commissione dei diritti umani delle Nazioni Unite, paesi come l’Arabia Saudita, che fanno uso abbondante di violenza e della pena di morte e non garantiscono pieni diritti alle donne, tra le tante violazioni che effettuano. Intorno a questo caso si stanno verificando pesanti polemiche nel Regno Unito, nei confronti del governo di Cameron, che avrebbe appoggiato la presidenza saudita all’interno di uno scambio di voti per il raggiungimento di altri posti di prestigio nelle organizzazioni delle Nazioni Unite: un comportamento che denota, come anche tra i paesi occidentali l’affidabilità sia sempre più rara.
The executions of the Shiites, Saudi message to Iran and the US
The
execution carried out by the Saudi government to some Shiites, accused
of terrorism, but judged in a trial widely seen summary and approximate,
is an act of foreign policy directed against Iran and a warning to the
United States. The
real responsibilities of terrorism of those executed there are strong
doubts, unless you want to consider the criticism of the Saudi regime
terrorism and support for the Arab Spring. Their
greatest fault was to be an expression Shiite opposition to the ruling
family of Saudi Arabia and then to be allies of the greatest enemy of
Riyadh: the Iranian state. The
moment when the executions took place is an important factor to be
considered within the international political scenario in which should
be placed: first the timing coincides with the end of year festivities
underway in Western countries, has prevented the grievances and due
resonance, then the course of the war against the caliphate, which is
recording a advanced state of Iraq, whose government is Shiite majority
and therefore disliked by the Saudis. This
element is the indirect growth of importance of the issue of Iran in
the Middle East and is a real attack on the Saudi supremacy in the
region. Saudi
Arabia has long been suffering from the return of Iran in the
international arena, enshrined in an official manner with the end of
negotiations on the nuclear issue; This
factor has greatly angered Riyadh also with the United States, with
which the alliance, beyond the formal aspects, is cracked. It
must be noted, that, beyond the contingent fact of the
inappropriateness of the executions, Saudi Arabia has been an ally
becoming less reliable due to increasingly divergent objectives with
Washington, linked to support for Islamist forces that gave birth to the
Islamic state . The
path of Saudi Arabia looks increasingly similar to that turkish, were
allies of the United States and the West, which are becoming less
reliable towards the White House, by pursuing a policy of national
interests contingent, but going in the opposite direction the standards set to maintain the regional balance, also of new information entered on the scene, as is the case of Iran. The
warning to Tehran is part of the dichotomy of political and religious
conflict, the internal struggle for the supremacy of Islam, between
Sunnis and Shiites and the influence of exercise on the vast region
stretching from Syria and arrived at the borders of the state of Iraq, where he is now going to war with the Islamic state. Formally,
at least with regard to Iraq, Riyadh and Tehran WOULD both pursuing the
same aim to take down the caliphate, the Islamic state actually serves
to Saudi Arabia, and Turkey, just to contain the expansionist Iran. It
is understandable that the level of interest and the resulting elements
of contrast has come to a level of management extremely difficult and
in this scenario the task of American mediation appears almost
impossible, partly because Washington no longer enjoys the confidence of
the Saudis, guilty, according to Riyadh , have given the possibilities for nuclear rearmament of Tehran. However,
this crisis comes at a time when the Islamic state appears in crisis
and this current situation should be exploited in full, without that,
the divisions between those who claim to fight. You
can, therefore, see a greater diplomatic involvement of Russia, the US
will have to call in the difficult work of detente between Saudi and
Iran, probably in exchange for concessions on the political future of
Assad, in the game that concerns the future of Syria. While
the immediate reach any compromise is essential to the goal of the
defeat of the caliphate, the future will have to be reconsidered in the
relations of the West with the Arab states who deny all forms of freedom
and civil rights and guarantees for their citizens, without going to
absurd cases to appoint at the top of the Human Rights Commission of
the United Nations, countries such as Saudi Arabia, making abundant use
of violence and the death penalty and do not guarantee full rights for
women, among other violations that carry. Around
this case you are occurring heavy controversy in the UK, with the
government of Cameron, who would support the presidency in the Saudi
exchange of votes for the achievement of other prestigious posts in the
United Nations organizations: behavior denoting, as well as between the West reliability is increasingly rare.
Las ejecuciones de los chiítas, Arabia mensaje a Irán y los EE.UU.
La
ejecución llevada a cabo por el gobierno saudí para algunos chiíes,
acusado de terrorismo, pero juzgado en un juicio sumario ampliamente
visto y aproximada, es un acto de la política exterior dirigida contra
Irán y una advertencia a los Estados Unidos. Las
verdaderas responsabilidades de terrorismo de los ejecutados hay
fuertes dudas, a menos que desee considerar la crítica al terrorismo
régimen saudí y el apoyo a la primavera árabe. Su
mayor defecto era ser una expresión de la oposición chií a la familia
gobernante de Arabia Saudita y luego a ser aliados del mayor enemigo de
Riad: el Estado iraní. El
momento en que las ejecuciones se llevaron a cabo es un factor
importante a considerar en el escenario político internacional en el que
se debe colocar: primero el tiempo coincide con el final de las fiestas
del año en curso en los países occidentales, ha impedido que las quejas
y debido
resonancia, entonces el curso de la guerra contra el califato, que está
grabando un avanzado estado de Irak, cuyo gobierno es mayoría chií y
por lo tanto no le gustaba por los saudíes. Este
elemento es el crecimiento indirecta de importancia de la cuestión de
Irán en el Medio Oriente y es un ataque real en la supremacía de Arabia
Saudita en la región. Arabia
Saudita ha sido durante mucho tiempo sufriendo el regreso de Irán en la
arena internacional, consagrado de manera oficial con el final de las
negociaciones sobre la cuestión nuclear; Este
factor ha enojado mucho Riad también con Estados Unidos, con el que la
alianza, más allá de los aspectos formales, está agrietada. Cabe
señalar, que, más allá del hecho contingente de lo inapropiado de las
ejecuciones, Arabia Saudita ha sido un aliado cada vez menos confiable
debido a objetivos cada vez más divergentes con Washington, vinculados
al apoyo a las fuerzas islamistas que dieron origen al estado islámico . El
camino de la Arabia Saudita parece cada vez más similar a la turca,
fueron aliados de los Estados Unidos y Occidente, que son cada vez menos
fiable hacia la Casa Blanca, mediante la aplicación de una política de
los intereses nacionales de los contingentes, pero va en la dirección
opuesta las
normas establecidas para mantener el equilibrio regional, también de
nueva información entró en la escena, como es el caso de Irán. La
advertencia a Teherán es parte de la dicotomía de conflicto político y
religioso, la lucha interna por la supremacía del Islam, entre sunitas y
chiitas y la influencia del ejercicio sobre la vasta región que se
extiende desde Siria y llegó a las fronteras del Estado de Irak, donde ahora se va a la guerra con el estado islámico. Formalmente,
al menos con respecto a Irak, Riad y Teherán tanto persiguiendo el
mismo objetivo de acabar con el califato, el estado islámico en realidad
sirve a Arabia Saudita y Turquía, sólo para contener el expansionismo
iraní. Es
comprensible que el nivel de interés y los elementos resultantes de
contraste ha llegado a un nivel de gestión extremadamente difícil y en
este escenario parece casi imposible la tarea de mediación
estadounidense, en parte porque Washington ya no goza de la confianza de
los saudíes, culpable, de acuerdo a Riad , han dado las posibilidades del rearme nuclear de Teherán. Sin
embargo, esta crisis llega en un momento en que el estado islámico
aparece en crisis y esta situación actual debe ser explotado en su
totalidad, sin eso, las divisiones entre aquellos que dicen luchar. Puede,
por lo tanto, ver una mayor implicación diplomática de Rusia, los
EE.UU. a tener que llamar a la difícil tarea de la distensión entre
Arabia e Irán, probablemente a cambio de concesiones en el futuro
político de Assad, en el juego que se refiere al futuro de Siria. Mientras
que la inmediata llegar a ningún tipo de compromiso es esencial para el
objetivo de la derrota del califato, el futuro tendrá que ser
reconsiderada en las relaciones de Occidente con los estados árabes que
niegan todas las formas de la libertad y los derechos civiles y
garantías para sus ciudadanos, sin ir a
los casos absurdas que nombre en la parte superior de la Comisión de
Derechos Humanos de las Naciones Unidas, países como Arabia Saudita,
haciendo uso abundante de la violencia y la pena de muerte y no
garantizar plenos derechos para las mujeres, entre otras violaciónes que
llevan. En
torno a este caso de que se están produciendo controversia pesada en el
Reino Unido, con el gobierno de Cameron, que apoyaría la presidencia en
el intercambio Arabia de votos para la consecución de otros puestos de
prestigio en las organizaciones de las Naciones Unidas: Comportamiento denotando, así como entre la fiabilidad Occidente es cada vez más raro.
Die Hinrichtungen der Schiiten, Saudi-Botschaft an den Iran und den USA
Die
von der saudischen Regierung auf einige Schiiten ausgeführt Ausführung
des Terrorismus angeklagt, aber beurteilt in einer Studie häufig gesehen
Zusammenfassung und ungefähre, ist ein Akt der gegen den Iran und eine
Warnung an die Vereinigten Staaten gerichteten Außenpolitik. Die
wirklichen Aufgaben der Terrorismus der dort ausgeführt werden, sind
starke Zweifel, es sei denn, Sie ein, die Kritik an der saudischen
Regime des Terrorismus und der Unterstützung für die arabischen Frühling
berücksichtigen wollen. Ihr
größter Fehler war es, ein Ausdruck schiitischen Opposition gegen die
Herrscherfamilie von Saudi-Arabien, und dann zu Verbündeten der größte
Feind der Riyadh sein: der iranische Staat. Der
Moment, in dem die Hinrichtungen stattfanden ist ein wichtiger Faktor,
um in der internationalen politischen Szenario in Betracht gezogen
werden, in denen platziert werden soll: zuerst das Timing mit dem Ende
des Jahres Feierlichkeiten im Gange in den westlichen Ländern
übereinstimmt, hat die Beschwerden verhindert und aufgrund
Resonanz, so kann der Verlauf des Krieges gegen das Kalifat, die
Aufnahme ist eine fortgeschrittenen Zustand der Irak, dessen Regierung
ist schiitischen Mehrheit und damit von den Saudis nicht mochte. Dieses
Element ist der indirekte Wachstum der Bedeutung der Frage des Iran im
Nahen Osten und ist ein echter Angriff auf die Saudi Vormachtstellung in
der Region. Saudi-Arabien
hat lange gelitten von der Rückkehr der Iran in der internationalen
Arena, in einem offiziellen Art und Weise mit dem Ende der Verhandlungen
über die Atomfrage verankert sind; Dieser
Faktor hat stark verärgert Riad auch mit den Vereinigten Staaten, mit
denen die Allianz, über die formalen Aspekten ist geknackt. Es
muss darauf hingewiesen werden, dass über die bedingte Tatsache der
Unangemessenheit der Hinrichtungen, Saudi-Arabien wurde ein Verbündeter
immer weniger zuverlässig aufgrund zunehmend divergierenden Ziele mit
Washington, daran gebunden, dass islamistische Kräfte, die Geburt des
islamischen Staates gaben unterstützen . Der
Weg von Saudi-Arabien sieht immer ähnlich wie die türkische, waren
Verbündete der Vereinigten Staaten und dem Westen, die immer in Richtung
des Weißen Hauses weniger zuverlässig, durch eine Politik der
nationalen Interessen bedingten, aber in die entgegengesetzte Richtung die
Standards gesetzt, die regionale Gleichgewicht zu halten, auch aus
neuen Informationen über die Bühne betreten, wie es der Fall des Iran. Die
Warnung an Teheran ist Teil der Dichotomie von politischen und
religiösen Konflikt, der interne Kampf um die Vormachtstellung des Islam
zwischen Sunniten und Schiiten und den Einfluss von Bewegung auf die
große Region, die sich aus Syrien und kamen an den Grenzen des Staates
Irak, wo er jetzt in den Krieg mit dem islamischen Staat. Formal
zumindest im Hinblick auf den Irak, Riad und Teheran würden beide das
gleiche Ziel verfolgen, take down des Kalifats, der islamische Staat
eigentlich dazu dient, Saudi-Arabien und der Türkei, nur um die
Expansions Iran enthalten. Es
ist verständlich, dass das Zinsniveau und die daraus resultierenden
Elementen der Kontrast auf ein Niveau von Management äußerst schwierig
und in diesem Szenario die Aufgabe der amerikanischen Vermittlung fast
unmöglich erscheint, zum Teil, weil Washington das Vertrauen der Saudis
nicht mehr genießt, schuldig zu kommen, nach Riyadh , haben die Möglichkeiten für die nukleare Aufrüstung Teheran gegeben. Allerdings
kommt diese Krise zu einem Zeitpunkt, wenn die islamischen Staat in der
Krise erscheint und dieser aktuellen Situation sollte in vollem Umfang
genutzt werden kann, ohne dass die Spaltungen zwischen denen, die
kämpfen zu erreichen. Sie
können also sehen, eine größere diplomatische Beteiligung von Russland,
werden die USA haben in der schwierigen Arbeit der Entspannung zwischen
Saudi-Arabien und Iran nennen, wahrscheinlich im Austausch für
Zugeständnisse über die politische Zukunft des Assad, im Spiel, die die
Zukunft von Syrien betrifft. Während
die unmittelbare erreichen jeden Kompromiss ist von wesentlicher
Bedeutung, um das Ziel der Niederlage des Kalifats, wird die Zukunft
muss in den Beziehungen des Westens mit den arabischen Staaten, die alle
Formen der Freiheit und Bürgerrechte und Garantien für ihre Bürger zu
leugnen, überdacht werden, ohne Umweg zu
absurden Fällen an der Spitze von der Menschenrechtskommission der
Vereinten Nationen zu ernennen, Ländern wie Saudi-Arabien, dass
reichliche Verwendung von Gewalt und die Todesstrafe und garantieren
nicht Vollständige Rechte für Frauen, unter anderen Verletzungen, die zu
tragen. Rund
diesem Fall gegebenenfalls auftretenden schweren Kontroversen in
Großbritannien, mit der Regierung von Cameron, der in der saudischen
Austausch von Stimmen für die Erreichung der anderen renommierten Posten
in den Organisationen der Vereinten Nationen den Vorsitz zu
unterstützen würde: Verhalten bezeichnet, ebenso wie zwischen dem Westen Zuverlässigkeit ist immer seltener.
Les exécutions des chiites, un message à l'Iran et l'Arabie aux États-Unis
L'exécution
effectuée par le gouvernement saoudien à certains chiites, accusé de
terrorisme, mais jugé dans un procès sommaire et approximative largement
vu, est un acte de politique étrangère dirigée contre l'Iran et un
avertissement aux États-Unis. Les
responsabilités réelles du terrorisme de ceux qui y sont exécutés de
forts doutes, sauf si vous voulez à considérer la critique du terrorisme
régime saoudien et de soutien pour le printemps arabe. Leur
plus grand défaut était d'être une expression opposition chiite à la
famille régnante d'Arabie saoudite et d'être des alliés du plus grand
ennemi de Riyad: l'Etat iranien. Le
moment où les exécutions ont eu lieu est un facteur important à
considérer dans le scénario politique international dans lequel doit
être placé: d'abord le calendrier coïncide avec les fêtes de fin d'année
en cours dans les pays occidentaux, a empêché les griefs et en
raison de résonance, alors le cours de la guerre contre le califat, qui
enregistre un état avancé de l'Irak, dont le gouvernement est majorité
chiite et donc détesté par les Saoudiens. Cet
élément est la croissance indirecte de l'importance de la question de
l'Iran au Moyen-Orient et est une véritable attaque contre la suprématie
Arabie dans la région. Arabie
saoudite a longtemps souffert du retour de l'Iran sur la scène
internationale, consacré d'une manière officielle avec la fin des
négociations sur la question nucléaire; Ce
facteur a grandement irrité Riyad également avec les États-Unis, avec
lesquels l'alliance, au-delà des aspects formels, est fissuré. Il
faut noter que, au-delà du fait contingent de l'inadéquation des
exécutions, l'Arabie saoudite a été un allié de moins en moins fiable en
raison des objectifs de plus en plus divergentes avec Washington, lié
au support pour les forces islamistes qui ont donné naissance à l'Etat
islamique . Le
chemin de l'Arabie saoudite semble de plus en plus semblable à celle de
la Turquie, étaient alliés des Etats-Unis et l'Occident, qui sont de
moins en moins fiables vers la Maison Blanche, en poursuivant une
politique des intérêts nationaux éventuels, mais d'aller dans la
direction opposée les
normes établies pour maintenir l'équilibre régional, également de
nouvelles informations entré sur la scène, comme dans le cas de l'Iran. L'avertissement
à Téhéran fait partie de la dichotomie de conflit politique et
religieux, la lutte interne pour la suprématie de l'Islam, entre
sunnites et chiites et l'influence de l'exercice sur la vaste région
allant de la Syrie et est arrivé à la frontière de l'État de l'Irak, où il est maintenant va à la guerre avec l'Etat islamique. Officiellement,
au moins en ce qui concerne l'Irak, Riyad et Téhéran fois poursuivant
le même but pour décrocher le califat, l'Etat islamique sert
effectivement à l'Arabie saoudite, et la Turquie, juste pour contenir
l'Iran expansionniste. Il
est compréhensible que le niveau d'intérêt et les éléments résultant de
contraste est venu à un niveau de gestion extrêmement difficile et,
dans ce scénario, la tâche de la médiation américaine semble presque
impossible, en partie parce que Washington ne bénéficie plus de la
confiance des Saoudiens, coupable, selon Riyad , ont donné les possibilités de réarmement nucléaire de Téhéran. Cependant,
cette crise intervient à un moment où l'Etat islamique apparaît en
crise et la situation actuelle devrait être exploité dans son
intégralité, sans cela, les divisions entre ceux qui prétendent
combattre. Vous
pouvez donc voir une plus grande implication diplomatique de la Russie,
les États-Unis devront faire appel à la tâche difficile de la détente
entre l'Arabie et l'Iran, probablement en échange de concessions sur
l'avenir politique de Assad, dans le jeu ce qui concerne l'avenir de la
Syrie. Alors
que le immédiate parvenir à un compromis est essentiel à l'objectif de
la défaite du califat, l'avenir devra être réexaminée dans les relations
de l'Occident avec les Etats arabes qui nient toutes les formes de
liberté et les droits civiques et les garanties pour leurs citoyens,
sans aller à
des cas absurdes de nommer à la tête de la Commission des droits de
l'Organisation des Nations Unies, des pays comme l'Arabie saoudite,
faisant usage abondant de la violence et de la peine de mort et de ne
pas garantir les pleins droits pour les femmes, entre autres violations
qui portent. Autour
de ce cas, vous êtes survenant lourde controverse au Royaume-Uni, avec
le gouvernement de Cameron, qui appuierait la présidence dans l'échange
Arabie de votes pour la réalisation d'autres postes prestigieux dans les
organismes des Nations Unies: le comportement désignant, ainsi qu'entre la fiabilité de l'Ouest est de plus en plus rare.
As execuções dos xiitas, Arábia mensagem para o Irã e os EUA
A
execução levada a cabo pelo governo saudita para alguns xiitas,
acusados de terrorismo, mas julgados em um julgamento sumário
amplamente visto e aproximada, é um ato de política externa dirigida
contra o Irão e uma advertência para os Estados Unidos. As
responsabilidades reais de terrorismo de pessoas executadas há fortes
dúvidas, a menos que você queira considerar a crítica do terrorismo
regime saudita e apoio à Primavera Árabe. Seu
maior defeito era ser uma expressão da oposição xiita para a família
governante da Arábia Saudita e, em seguida, ser aliados do maior inimigo
de Riade: a estatal iraniana. O
momento em que as execuções tiveram lugar é um fator importante a ser
considerado no cenário político internacional em que deve ser colocado:
primeiro o calendário coincide com o fim das festividades ano em curso
nos países ocidentais, tem impedido as queixas e devido
ressonância, então o curso da guerra contra o califado, que está
gravando um estado avançado do Iraque, cujo governo é maioria xiita e,
portanto, não gostava pelos sauditas. Este
elemento é o crescimento indireto da importância da questão do Irã no
Oriente Médio e é um ataque real sobre a supremacia saudita na região. A
Arábia Saudita tem sido desde há muito sofrendo com o retorno do Irã na
arena internacional, consagrado de forma oficial com o fim das
negociações sobre a questão nuclear; Este
fator tem muito irritado Riyadh também com os Estados Unidos, com o
qual a aliança, além dos aspectos formais, está rachada. Deve-se
notar, que, além do fato contingente da inadequação das execuções, a
Arábia Saudita tem sido um aliado cada vez menos confiável devido a
objectivos cada vez mais divergentes com Washington, ligados ao apoio às
forças islâmicas que deram origem ao estado islâmico . O
caminho da Arábia Saudita parece cada vez mais semelhante ao turco,
eram aliados dos Estados Unidos e do Ocidente, que estão se tornando
menos confiável para a Casa Branca, através de uma política de
interesses nacionais contingentes, mas indo na direção oposta As normas estabelecidas para manter o equilíbrio regional, também de novas informações entrou em cena, como é o caso do Irã. A
advertência a Teerã é parte da dicotomia do conflito político e
religioso, a luta interna pela supremacia do Islã, entre sunitas e
xiitas ea influência do exercício físico sobre a vasta região que se
estende desde a Síria e chegaram às fronteiras do Estado do Iraque, onde ele está agora indo para a guerra com o Estado islâmico. Formalmente,
pelo menos no que diz respeito ao Iraque, Riad e Teerã tanto perseguir o
mesmo objectivo de derrubar o califado, o estado islâmico na verdade
serve para a Arábia Saudita e Turquia, só para conter o expansionismo
iraniano. É
compreensível que o nível de interesse e os elementos resultantes de
contraste chegou a um nível de gestão extremamente difícil e neste
cenário a tarefa de mediação americana parece quase impossível, em parte
porque Washington não goza da confiança dos sauditas, culpados, de
acordo com Riyadh , deram as possibilidades de rearmamento nuclear de Teerã. No
entanto, esta crise vem em um momento em que o Estado islâmico parece
em crise e esta situação atual deve ser explorado na íntegra, sem isso,
as divisões entre aqueles que afirmam lutar. Você
pode, portanto, ver um maior envolvimento diplomático da Rússia, os EUA
terão de chamar o difícil trabalho de distensão entre Arábia Saudita e
Irã, provavelmente em troca de concessões sobre o futuro político de
Assad, no jogo que diz respeito ao futuro da Síria. Enquanto
o imediato chegar a qualquer compromisso é essencial para o objetivo da
derrota do califado, o futuro vai ter de ser reconsideradas nas
relações do Ocidente com os estados árabes que negam todas as formas de
liberdade e direitos civis e garantias para seus cidadãos, sem ir a
casos absurdos de nomear na parte superior da Comissão de Direitos
Humanos das Nações Unidas, países como a Arábia Saudita, fazendo uso
abundante da violência e da pena de morte e não garantem plenos direitos
para as mulheres, entre outras violações que carregam. Em
torno deste caso de você estão ocorrendo controvérsia pesado no Reino
Unido, com o governo de Cameron, que apoiaria a presidência na troca
Arábia de votos para a realização de outros cargos de prestígio nas
organizações das Nações Unidas: comportamento denotando, assim como entre a confiabilidade Ocidente é cada vez mais raro.
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