Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

mercoledì 18 maggio 2016

مصر تقدم نفسها كوسيط بين إسرائيل وفلسطين

على اقتراح من الحكومة المصرية لتصبح وسيطا في النزاع بين والفلسطينيين والعرب غير متوقع، وإنما هو جزء من المنطق أن يستجيب لحسابات سياسية محض، التي من شأنها أن تسمح مصر لإنهاء سائل الإعلام الدولية من الاهتمام لقمع قاسية وضع في مكان من قبل الحكومة من القاهرة واكتساب الهيبة المفقودة. بالنسبة للولايات المتحدة كل حليف وجدت على طريق السلام بين الإسرائيليين والفلسطينيين هو دائما موضع ترحيب، حتى لو كان، في الحالة المصرية، هو، بلا شك، من حليف غير مريح، والتي لم تنقطع الاتصالات، ولكن فضفاض، على وجه التحديد بسبب عدم احترام حقوق الإنسان الذي أبداه السيسي. ومع ذلك فإنه من الصحيح أيضا أن واشنطن، حتى لو ألف الشكوك، لحظة لا يزالون يفضلون النظام في القوة لالبديل الوحيد الممكن لعودة جماعة الإخوان مسلم، مشروطة للغاية العنصر الإسلامي الراديكالي. وأدان البيت الأبيض القمع العنيف للالسيسي، ولكنه لم يتوقف على الإطلاق التقارير ولم أدان بطريقة خطيرة بما يكفي لمواصلة انتهاك حقوق على حساب الشعب المصري، لأنه يرى، ومع ذلك، فإن النظام المصري من الاختيار في الإمكان متقدمة الاسلامية، وبالتالي أيضا من الدولة الإسلامية، إلى ضفاف جنوب البحر الأبيض المتوسط. ساطة السيسي هي أيضا لارضاء اسرائيل والحكومة، والمعارضة، للموقف الذي حافظت القاهرة في سيناء، مما يعوق المتطرفين ضد بلدة اسرائيلية، كما بين البلدين، بعد سقوط الإخوان العلاقات بين المسلمين بين القابل للتنفيذ منها هي أكثر من جيدة، كما كانت بين اسرائيل ومبارك، لأنه في تل أبيب قد حددت الحكومة في السلطة بعيدا عن العدائية، الانطباع علماني وليس عرضة لأسلمة البلاد. بين الحكومتين يجري التعاون المتبادلة، وإن لم يكن المسؤول، لضمان سلامة كل منها. أيضا لمصر الفلسطينيين شريكا موثوقا به، وربما أكثر لمنظمة التحرير الفلسطينية، التي تحكم الضفة الغربية، والتي لحماس، التي تدير فعليا على قطاع غزة وكان يعاني عواقب من ممارسات الاحتلال سيناء العسكرية التي تقوم بها الحكومة المصرية في منصبه. وكانت خلفية الاقتراح المصري الصعوبات لعقد مؤتمر دولي للسلام في الشرق الأوسط، والتي دعيت الدول العربية والغربية. هذا المؤتمر هو مبادرة فرنسية غير مرحب بها لإسرائيل، لذلك كان من المرجح أن تصبح بعد فشل دبلوماسي آخر. في المقابل، قالت مصر كان أيضا لصالح هذه المبادرة، مما يدل على استعداد للعب شاملة لتعزيز السلام، الذي ينبغي أن يكون نتيجة نهائية في إنشاء دولة فلسطينية. فمن الواضح أن مثل هذه النتيجة، لم تصل حتى الآن هو، ربما، وهو هدف كبير جدا، ولكن حتى محاولة فرصة لمصر لإلهاء الرأي العام الدولي، مركزة جدا على عمل الحكومة القمعية القاهرة. هذه التقييمات يؤدي بالضرورة إلى السؤال الذي لا يمكن وضعها: نوايا السيسي هي صادقة؟ ومن شأن استجابة سلبية تحمل فقط بعد نفايات أخرى من الوقت في السؤال بين الإسرائيليين والفلسطينيين، وبالتالي محاولة غير مجدية، ولكن، على الرغم من أنه من غير الواضح ما لا يمكن إنكاره النوايا المصرية أن موقف إيجابي من إسرائيل، وتواجه نحن فرصة لا تضيع. إذا كانت مصر سوف تصل إلى الهدف الذي وصلت أبدا، أنه ينبغي الاعتراف بها لمزاياها، ولكن هذا لا ينبغي أن يمنعنا من الاستمرار في الكشف عن الوضع الداخلي. السيسي بالتأكيد تتمتع بمكانة دولية متزايدة، ولكن هذا ينبغي أن يقتصر أو منعه من قبل دور اكبر للولايات المتحدة والدول الغربية، الذين سيكون لديهم الفرصة لاستغلال وجود وسيط مقبول لكلا الطرفين على الإسراع في عملية السلام. فإنه لا يزال من الضروري النظر في الجانب المفيد المزيد عن مصر، لتعزيز عملية السلام، بالإضافة إلى تحويل الانتباه الدولي إلى ما يحدث في أراضيها: تحقيق السلام بين الإسرائيليين والفلسطينيين وإقامة دولة فلسطينية قابلة للحياة، يمكن أن تحدد نهاية للوضع غير المستقر في سيناء المصرية، حيث يجب انهاء الوجود الأصولي لصالح حماس، مؤطرة بشكل منتظم في دولة ذات سيادة، وكذلك يجب إنهاء الحصار على قطاع غزة. هذا من شأنه أن يعطي مزيدا من الصلابة إلى أيضا الوضع الداخلي في مصر. استغلال هذا الجانب من قبل الحكومات الغربية هو أمر أساسي، ثم السلطة تؤثر أيضا على مسألة احترام حقوق وفي محاولة لاستعادة الديمقراطية في البلاد، والذي بدا تم التوصل إليه مع النظام السياسي مبارك.

La difficoltà dell'accordo con la Turchia è un ulteriore segnale di difficoltà per l'Europa

La possibilità di una riuscita del patto tra Unione Europea e Turchia, non solo per la questione dei profughi, ma anche per una collaborazione maggiore, capace di portare il paese turco all’interno dell’organizzazione di Bruxelles, mostra la concreta previsione negativa a causa delle sue criticità. I presupposti di urgenza con cui erano stati stipulati gli accordi, avevano causato più di una perplessità e sollevato critiche, anche consistenti, da parte di chi, oltre ad essere in disaccordo per motivi umanitari, non vedeva alcun vantaggio pratico da una tale strategia. I burocrati di Bruxelles avevano individuato nella Turchia un possibile argine al flusso migratorio, sopratutto proveniente dalla Siria, che ha causato profonde divergenze all’interno dell’Unione Europea; si era cercato, cioè, di trovare una soluzione alla crisi dei rapporti tra gli stati membri, in un soggetto terzo, nonostante le garanzie non fossero completamente di affidabilità assoluta. Occorre, poi considerare le ragioni di Ankara per aderire a questo patto, che non erano certamente basate su motivi di umanità, ma piuttosto di opportunità politica. Erdogan aveva visto nello stato di necessità dell’Europa un possibile varco nel quale inserirsi, per soddisfare le proprie aspirazioni per entrare a fare parte dell’Unione Europea, seppure in maniera graduale. La questione era aggirare le garanzie richieste da Bruxelles in materia di diritti civili e politici, che hanno sempre rappresentato la causa ostativa al processo di adesione per Ankara, riprendere il percorso per entrare nell’Unione, che sembrava interrotto in maniera pressoché definitiva, poteva rappresentare per il governo di Erdogan, più volte accostato ad un regime, una modalità per riacquistare prestigio e visibilità internazionale. Tuttavia le intenzioni del presidente turco non sono mai state supportate da elementi concreti nel senso del rispetto dei diritti, che, anzi, hanno visto la situazione complessiva aggravarsi, grazie alla scusa della legislazione  per prevenire il terrorismo. Questa legge, anzi, ha creato i presupposti per comprimere ancora di più le garanzie del rispetto dei diritti ed ha praticamente tacitato tutta la stampa di opposizione, con un cambio di direttori e giornalisti delle testate avverse al governo, che hanno assunto una linea più vicina a quella dell’esecutivo. Alla conseguenza immediata di restringere il campo delle critiche è seguita una politica repressiva dei giornalisti non allineati, che sono stati oggetto di condanne ed incarcerazioni, in un quadro ancora ancora più ampio di repressione della società civile turca, a cui non è consentito dissentire dalle posizioni sempre meno democratiche del presidente Erdogan. Anche l’abbandono del capo del governo, una personalità che poteva garantire alcuni margini di manovra nei colloqui con l’Europa, rappresenta l’ennesimo segnale di un malessere che sta invadendo anche gli ambienti politici più vicini alla carica presidenziale. Questi presupposti non costituiscono una base sufficiente per continuare le trattative, anche se l’Unione Europea continua a non elaborare strategie alternative alla soluzione dei migranti. Bruxelles deve riuscire a compiere valutazioni prima di tutto politiche di lungo periodo e non abbandonarsi alla contingenza del momento: aprire una porta a questa Turchia significherebbe stravolgere l’impianto comunitario ed aumentare ancora di più le tensioni interne, capaci di favorire la vittoria delle formazioni contro l'Unione Europea e ridurre lo spazio di dialogo tra gli stati membri. Esistono anche altri aspetti al di fuori del tentato rapporto con Ankara, che destano perplessità legate agli aspetti legali del trattamento dei richiedenti asilo. Infatti in Grecia il problema delle espulsioni verso la Turchia dei profughi siriani sta bloccando il processo, per il timore di ricorsi, tuttavia le condizioni del paese greco sono al limite ed occorre al più presto trovare una soluzione alternativa a quella turca, anche perchè vi sarebbero casi di maltrattamenti dei siriani ritornati in Turchia. La preoccupazione di Atene è che il rifiuto dello status di rifugiato sia contrario alle regole internazionali , come anche interpretato da fonti autorevoli quale l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. Se questa fattispecie giuridica dovesse essere vera la responsabilità ricadrebbe sul paese greco, anziché su Bruxelles, dove è stato pensato l’accordo con la Turchia. Questo scenario aiuta a capire la debolezza di una istituzione che pensa alla propria sopravvivenza, senza tutelare i singoli membri: un metodo alquanto lacunoso e fallace, che non consente, senza una netta inversione di rotta, di sperare nella bontà di un approccio complessivo ai problemi comunitari con una giusta attenzione alle dinamiche complessive, sia politiche, che economiche, che sociali, in grado di trovare soluzioni giuste ed equilibrate con le emergenze che si stanno via via presentando. L’aspetto della scelta sull’ammissione di nuovi soggetti all’interno dell’Unione è quello più delicato, non devono essere ripetuti gli errori del passato, quando sono stati ammessi stati non in linea con i principi fondativi dell’unione, ma soltanto per convenienza strategica di Washington o economica di Berlino.  Non a caso i paesi dell’Europa orientale sono quelli da cui provengono i maggiori problemi di coesione internazionale e l’eventuale entrata di uno stato come la Turchia, che non rispetta le regole democratiche, aggraverebbe questa dialettica già in equilibrio precario. Il banco di prova dei migranti serve a stabilizzare proprio questi rapporti, per instaurare una divisione dei compiti speculare ai vantaggi economici dell’adesione a Bruxelles, che non devono essere garantiti ad oltranza, senza un adeguato atteggiamento di ripartizione degli oneri, tra cui proprio quelli relativi alla questione dei rifugiati, che costituiscono il segnale più concreto per determinare la reale volontà di appartenenza ad una Europa che si vuole fondare sui valori dei diritti sociali e civili, al contrario della visione di determinati stati, che intendono questi diritti a loro esclusivo uso e consumo. Su queste basi deve essere effettuato il ragionamento per determinare i nuovi criteri di adesione e mantenimento degli stati all’interno dell’Unione Europea.  

The difficulty of the agreement with Turkey is a further sign of difficulty for Europe

The possibility of success of the pact between the European Union and Turkey, not only to the refugee issue, but also for greater collaboration, able to bring the country turkish within the organization in Brussels, shows the concrete negative outlook due its criticality. The conditions of urgency with which the agreements were concluded, had caused more than one perplexity and concern are also significant, by whom, as well as being at odds for humanitarian reasons, he saw no practical benefit from such a strategy. The bureaucrats in Brussels were identified in Turkey one can stem the flow of migrants, especially from Syria, which caused deep disagreements within the European Union; He had tried, that is, to find a solution to the crisis in relations between the member states, in a third subject, despite the guarantees were not completely for dependability. We must also consider the reasons for Ankara to join this pact, which were certainly not based on reasons of humanity, but rather of political expediency. Erdogan had seen in a possible breach of necessity in which Europe fit to meet their aspirations to join the European Union to take part, albeit gradually. The question was around the guarantees required by Brussels in relation to civil and political rights, which have always been the cause impediment to the process of accession to Ankara, back on track to join the EU, which seemed broken in an almost definitive, could be for the government of Erdogan, often compared to a system, a way to regain prestige and international visibility. However the intentions of President turkish have never been supported by any specific evidence in the sense of respect for the rights, which, in fact, saw the overall situation worse, due to the excuse of the law to prevent terrorism. This law, in fact, has created the conditions for even compress the guarantees of respect for the rights and has virtually silenced all opposition press, with a change of editors and journalists of adverse heads the government, who have taken a closer line to that of the executive. The immediate consequence to narrow the field of criticism followed a repressive policy of non-aligned journalists, who have been the subject of convictions and imprisonment, in a framework still even wider repression of civil society, which is not allowed to dissent from the positions less and less democratic President Erdogan. Although the abandonment of the head of government, a personality that could provide some room for maneuver in the talks with Europe, is yet another sign of a malaise that is also invading the closest political circles for president. These assumptions do not provide a sufficient basis to continue the negotiations, although the EU still does not work out alternative strategies to migrants solution. Brussels must be able to make calculations based first of all long-term policies and not surrender to the contingency of the moment: opening a door to this Turkey would mean distorting the Community structure and further increase the internal stress, able to facilitate the victory of formations against the European Union and reduce the space for dialogue among the member states. There are other aspects outside of attempted relationship with Ankara, which raise questions related to the legal aspects of the treatment of asylum seekers. In fact, in Greece the problem of expulsions of Syrian refugees to Turkey is blocking the process, for fear of complaints, however the greek country conditions are at the limit and vital need to find an alternative solution to the Turkish one, also because there would cases of ill-treatment of Syrians returned to Turkey. The concern of Athens is that the refusal of refugee status is contrary to international rules, as interpreted by authoritative sources such as the United Nations agency for refugees. If this legal case should be real responsibility would fall on the greek country, instead of Brussels where it was thought the agreement with Turkey. This scenario helps to understand the weakness of an institution that thinks about its own survival without protection of the individual members: a somewhat flawed and fallacious method, which does not allow, without a sharp change of direction, of hope in the goodness of an overall approach to problems Community with a proper attention to the overall dynamics, both political, and economic, social, able to find fair and balanced solutions with emergencies that are gradually presenting. The appearance on the admission of choice of new subjects within the EU is the most delicate, should not be repeated the mistakes of the past, when they were admitted were not in line with the founding principles of the union, but only for strategic convenience Washington and Berlin economy. No coincidence that the Eastern European countries are those from which the major international cohesion problems and the possible entry of a country like Turkey, which does not respect democratic rules, would exacerbate this dialectic already precariously. The migrants test serves to stabilize precisely these relationships, to establish a division of tasks to speculate accession economic benefits in Brussels, which must not be secured to the bitter end, without a proper attitude of burden-sharing, including the very ones related to the issue of refugees, which constitute the most concrete signal to determine the real will of belonging to a Europe which wants to establish the values ​​of social and civil rights, in contrast to the vision of certain states, wishing these rights for their exclusive use and consumption. On this basis it must be made to determine the reasoning the new criteria for membership and maintenance of the states within the European Union.

La dificultad del acuerdo con Turquía es una señal más de dificultad para Europa

La posibilidad de éxito del pacto entre la Unión Europea y Turquía, no sólo a la cuestión de los refugiados, sino también de una mayor colaboración, capaz de llevar al país turco dentro de la organización en Bruselas, muestra la perspectiva negativa hormigón debido su criticidad. Las condiciones de urgencia con la que se han concluido los acuerdos, habían causado más de una perplejidad y preocupación también son significativas, por el cual, además de ser enfrentados por razones humanitarias, vio ningún beneficio práctico de una estrategia de este tipo. Los burócratas de Bruselas se identificaron en Turquía se puede detener el flujo de migrantes, especialmente de Siria, lo que provocó desacuerdos profundos dentro de la Unión Europea; Había tratado, es decir, para encontrar una solución a la crisis en las relaciones entre los estados miembros, en un tercer sujeto, a pesar de las garantías no estaban completamente de fiabilidad. También debemos tener en cuenta las razones por Ankara para unirse a este pacto, que por cierto no se basa en razones de humanidad, sino más bien de la conveniencia política. Erdogan había visto en una posible violación de la necesidad en la que Europa se ajusta para satisfacer sus aspiraciones de adhesión a la Unión Europea a participar, aunque de forma gradual. La pregunta era alrededor de las garantías exigidas por Bruselas en relación con los derechos civiles y políticos, que siempre han sido la causa impedimento para el proceso de adhesión a Ankara, de nuevo en marcha para unirse a la UE, que parecía roto de una forma casi definitiva, podría ser por el gobierno de Erdogan, a menudo comparado a un sistema, una manera de recuperar el prestigio y la visibilidad internacional. Sin embargo, las intenciones del presidente turco nunca han sido apoyadas por ninguna prueba específica en el sentido de respeto por los derechos, que, de hecho, vieron la situación general es peor, debido a la excusa de la ley para prevenir el terrorismo. Esta ley, de hecho, ha creado las condiciones para comprimir incluso las garantías de respeto de los derechos y prácticamente ha silenciado a toda la prensa de oposición, con un cambio de editores y periodistas de cabezas adversos al gobierno, que han adoptado una línea más cerca a la de la ejecutiva. La consecuencia inmediata de reducir el campo de la crítica siguió una política represiva de los periodistas no alineados, que han sido objeto de condenas y penas de prisión, en un marco más amplio aún, incluso la represión de la sociedad civil, que no está permitido disentir de las posiciones cada vez menos democrática Presidente Erdogan. A pesar de que el abandono de la cabeza del gobierno, una personalidad que podría proporcionar cierto margen de maniobra en las negociaciones con Europa, es otro signo de un malestar que también está invadiendo los círculos políticos más cercanos a presidente. Estos supuestos no proporcionan una base suficiente para continuar las negociaciones, aunque la UE aún no funciona a cabo estrategias alternativas de solución de los migrantes. Bruselas debe ser capaz de realizar cálculos en base primera de todas las políticas a largo plazo y no rendirse a la contingencia del momento: la apertura de una puerta a este Turquía significaría distorsionar la estructura de la comunidad y aumentar aún más la tensión interna, capaz de facilitar la victoria de las formaciones en contra la Unión Europea y reducir el espacio de diálogo entre los estados miembros. Hay otros aspectos fuera de intento de relaciones con Ankara, que plantean cuestiones relacionadas con los aspectos jurídicos del tratamiento de los solicitantes de asilo. De hecho, en Grecia el problema de las expulsiones de refugiados sirios a Turquía está bloqueando el proceso, por temor a las quejas, sin embargo, las condiciones del país griegos están en el límite y la necesidad imperiosa de encontrar una solución alternativa a la turca, también porque no lo haría los casos de malos tratos a los sirios volvieron a Turquía. La preocupación de Atenas es que la denegación de la condición de refugiado es contrario a las normas internacionales, según la interpretación de fuentes autorizadas, tales como la agencia de Naciones Unidas para los refugiados. Si este caso legal debe ser verdadera responsabilidad caería sobre el país griego, en lugar de Bruselas, donde se pensó que el acuerdo con Turquía. Este escenario ayuda a entender la debilidad de una institución que piensa en su propia supervivencia sin la protección de los miembros individuales: un método bastante imperfecto y falaz, que no permite, sin un cambio brusco de dirección, de la esperanza en la bondad de un enfoque global de los problemas comunidad con una atención adecuada a la dinámica general, tanto político y económico, social, capaz de encontrar soluciones justas y equilibradas con las emergencias que se están presentando gradualmente. La aparición en la admisión de la elección de los nuevos sujetos dentro de la UE es la más delicada, no se debe repetir los errores del pasado, cuando fueron admitidos no estaban en consonancia con los principios fundadores de la unión, pero sólo para conveniencia estratégica de Washington y Berlín economía. No es casualidad que los países de Europa del Este son aquellos de los que los principales problemas de cohesión internacional y la posible entrada de un país como Turquía, que no respeta las reglas democráticas, exacerbaría esta dialéctica ya precariamente. La prueba sirve para estabilizar los migrantes precisamente estas relaciones, para establecer una división de tareas para especular beneficios económicos de adhesión en Bruselas, que no deben ser asegurados hasta el final, sin una actitud apropiada de distribución de la carga, incluidos los mismísimos en relación con la cuestión de los refugiados, que constituyen la señal más concreta para determinar la voluntad real de pertenencia a una Europa que quiere establecer los valores de los derechos sociales y civiles, en contraste con la visión de ciertos estados, deseando que estos derechos para su uso exclusivo y el consumo. Sobre esta base, se debe hacer para determinar el razonamiento de los nuevos criterios para la composición y el mantenimiento de los estados de la Unión Europea.

Die Schwierigkeit des Abkommens mit der Türkei ist ein weiteres Zeichen für Schwierigkeiten für Europa

Die Möglichkeit, den Erfolg des Paktes zwischen der Europäischen Union und der Türkei nicht nur auf die Flüchtlingsfrage, sondern auch für eine bessere Zusammenarbeit, in der Lage, das Land türkisch innerhalb der Organisation in Brüssel zu bringen, zeigt die konkreten negativen Ausblick aufgrund ihre Kritikalität. Die Bedingungen für die Dringlichkeit, mit der wurden die Vereinbarungen geschlossen, verursacht hatte mehr als eine Ratlosigkeit und Sorge sind auch bedeutende, von wem, sowie im Widerspruch aus humanitären Gründen zu sein, sah er keinen praktischen Nutzen aus einer solchen Strategie. Die Bürokraten in Brüssel wurden in der Türkei ein identifiziert den Fluss von Migranten stammen, vor allem aus Syrien, die tiefen Meinungsverschiedenheiten innerhalb der Europäischen Union verursacht; Er hatte versucht, das heißt, eine Lösung für die Krise in den Beziehungen zwischen den Mitgliedstaaten zu finden, die in einem dritten Thema, trotz der Garantien nicht vollständig zuverlässig waren. Wir müssen auch bedenken, die Gründe für Ankara diesen Pakt beizutreten, die waren mit Sicherheit auf Grund der Menschheit basiert, sondern vielmehr politischer Zweckmäßigkeit. Erdogan hatte in einer möglichen Verletzung der Notwendigkeit gesehen, in dem Europa passen, ihre Wünsche zu erfüllen, der Europäischen Union beizutreten, daran teilzunehmen, wenn auch allmählich. Die Frage war, um die von Brüssel in Bezug auf die bürgerlichen und politischen Rechte erforderlichen Garantien, die die Ursache Hindernis für den Prozess des Beitritts nach Ankara immer gewesen sind, wieder auf die Strecke, der EU beizutreten, die in einer fast endgültig gebrochen schien, könnte sein, für die Regierung Erdogan, im Vergleich oft auf ein System, eine Möglichkeit, Prestige und internationale Sichtbarkeit wieder zu erlangen. Allerdings sind die Absichten des Präsidenten türkisch haben nie von einem bestimmten Beweise im Sinne der Achtung der Rechte unterstützt, die in der Tat, die allgemeine Situation schlechter sah aufgrund der Vorwand des Gesetzes Terrorismus zu verhindern. Dieses Gesetz, in der Tat hat die Voraussetzungen geschaffen, um auch die Garantien für die Achtung der Rechte zu komprimieren und hat praktisch alle Oppositionspresse, mit einer Änderung der Redakteure und Journalisten von unerwünschten Köpfe der Regierung zum Schweigen gebracht, die eine engere Linie genommen haben zu, dass der Exekutive. Die unmittelbare Folge auf dem Gebiet der Kritik zu verengen folgte eine repressive Politik der nicht ausgerichteten Journalisten, die Gegenstand von Verurteilungen und Haft gewesen, in einem Rahmen noch noch breitere Unterdrückung der Zivilgesellschaft, die nicht von den Positionen zu Dissens erlaubt weniger und weniger demokratisch Präsident Erdogan. Obwohl die Aufgabe von der Spitze der Regierung, eine Persönlichkeit, die einen gewissen Spielraum in den Verhandlungen mit Europa bieten könnte, ist ein weiteres Zeichen für ein Unwohlsein, das wird auch die engsten politischen Kreisen für Präsident Invasion. Diese Annahmen bieten keine ausreichende Grundlage, um die Verhandlungen fortzusetzen, obwohl die EU immer noch nicht funktionieren alternative Strategien für Migranten Lösung. Brüssel muss in der Lage sein, Berechnungen zu machen, basiert in erster Linie langfristige Politik und nicht auf die Kontingenz des Augenblicks übergeben: eine Tür zu dieser Türkei öffnen würde bedeuten, die Gemeinschaftsstruktur verzerren und weitere Steigerung der inneren Spannung, in der Lage, den Sieg von Formationen gegen zu erleichtern die Europäische Union und den Raum für den Dialog zwischen den Mitgliedstaaten zu verringern. Es gibt noch andere Aspekte außerhalb des versuchten Beziehung mit Ankara, die Fragen im Zusammenhang mit den rechtlichen Aspekten der Behandlung von Asylbewerbern zu erhöhen. In der Tat, in Griechenland das Problem der Vertreibung der syrischen Flüchtlinge in die Türkei den Prozess zu blockieren, aus Angst vor Beschwerden, aber die griechischen sind länder Bedingungen an der Grenze und lebenswichtige Notwendigkeit, eine alternative Lösung für die türkische, einen zu finden, auch, weil es würde Fälle von Misshandlungen von Syrern zurück in die Türkei. Die Sorge von Athen ist, dass die Verweigerung des Flüchtlingsstatus zu internationalen Regeln verstoße, wie zuverlässigen Quellen wie der Organisation der Vereinten Nationen für Flüchtlinge interpretiert. Wenn diese Rechtsfall sollte real sein Verantwortung auf der griechischen Land statt Brüssel fallen würde, wo es die Abkommen mit der Türkei gedacht. Dieses Szenario hilft die Schwäche einer Institution zu verstehen, die ohne Schutz der einzelnen Mitglieder über ihr eigenes Überleben denkt: ein etwas fehlerhaft und trügerische Methode, die nicht zulässt, ohne scharfe Richtungswechsel, der Hoffnung in der Güte eines Gesamtkonzepts zu Problemen Gemeinschaft mit einer richtigen Aufmerksamkeit auf die Gesamtdynamik, sowohl politische und wirtschaftliche, soziale, in der Lage faire und ausgewogene Lösungen mit Notfällen zu finden, die nach und nach zu präsentieren sind. Das Aussehen über die Zulassung der Wahl neuer Fächer innerhalb der EU die empfindlichste ist, sollte nicht die Fehler der Vergangenheit wiederholt werden, wenn sie zugelassen wurden, waren nicht im Einklang mit den Grundprinzipien der Union, aber nur für strategische Bequemlichkeit Washington und Berlin Wirtschaft. Kein Zufall, dass die osteuropäischen Länder sind diejenigen, aus denen die großen internationalen Zusammenhalt Probleme und die möglichen Eintritt eines Landes wie der Türkei, die nicht demokratischen Regeln nicht respektiert, diese Dialektik bereits prekär verschärfen würde. Die Migranten Test dient genau diese Beziehungen zu stabilisieren, eine Aufgabenteilung zu schaffen Beitritt wirtschaftlichen Nutzen in Brüssel zu spekulieren, die bis zum bitteren Ende gesichert werden darf nicht, ohne eine richtige Haltung der Lastenteilung, einschließlich der sehr diejenigen, im Zusammenhang mit der Frage der Flüchtlinge, die das konkreteste Signal bilden die wirklichen Willen der Zugehörigkeit zu einem Europa, um zu bestimmen, welche die Werte der sozialen und Bürgerrechte zu etablieren will, im Gegensatz zu der Vision von bestimmten Staaten, wollen diese Rechte für ihre exklusive Nutzung und Verbrauch. Auf dieser Grundlage muss die Begründung, die neuen Kriterien für die Mitgliedschaft und die Wartung der Staaten innerhalb der Europäischen Union zu bestimmen, durchgeführt werden.

La difficulté de l'accord avec la Turquie est un autre signe de difficulté pour l'Europe

La possibilité de succès du pacte entre l'Union européenne et la Turquie, non seulement à la question des réfugiés, mais aussi pour une plus grande collaboration, en mesure d'apporter le pays turc au sein de l'organisation à Bruxelles, montre les perspectives négatives en béton due sa criticité. Les conditions d'urgence avec laquelle les accords ont été conclus, avaient fait plus d'une perplexité et inquiétude sont également importants, par qui, tout en étant en désaccord pour des raisons humanitaires, il ne voyait aucun avantage pratique d'une telle stratégie. Les bureaucrates de Bruxelles ont été identifiés en Turquie, on peut endiguer le flux de migrants, en particulier de la Syrie, qui a provoqué de profonds désaccords au sein de l'Union européenne; Il avait essayé, qui est, de trouver une solution à la crise dans les relations entre les Etats membres, dans un troisième sujet, malgré les garanties ne sont pas tout à fait pour la fiabilité. Nous devons aussi considérer les raisons pour Ankara à se joindre à ce pacte, qui étaient certainement pas fondée sur des raisons d'humanité, mais plutôt de l'opportunisme politique. Erdogan avait vu dans une éventuelle violation de la nécessité dans laquelle l'Europe apte à répondre à leurs aspirations à adhérer à l'Union européenne de prendre part, quoique progressivement. La question portait sur les garanties exigées par Bruxelles en matière de droits civils et politiques, qui ont toujours été la cause obstacle au processus d'adhésion à Ankara, de retour sur la bonne voie pour adhérer à l'UE, qui semblait cassé dans un presque définitif, pourrait être pour le gouvernement d'Erdogan, souvent comparé à un système, un moyen de retrouver le prestige et la visibilité internationale. Cependant, les intentions du président turc n'a jamais été pris en charge par aucun élément concret dans le sens du respect des droits, qui, en fait, vu la situation générale pire, en raison de l'excuse de la loi pour prévenir le terrorisme. Cette loi, en effet, a créé les conditions même pour comprimer les garanties de respect des droits et a pratiquement réduit au silence toute la presse d'opposition, avec un changement de rédacteurs en chef et journalistes des chefs adverses du gouvernement, qui ont pris une ligne plus proche à celle de l'exécutif. La conséquence immédiate de réduire le champ de la critique a suivi une politique répressive des journalistes non-alignés, qui ont fait l'objet de condamnations et d'emprisonnement, dans un cadre encore de répression encore plus large de la société civile, ce qui est interdit à la dissidence des positions de moins en moins démocratique Président Erdogan. Bien que l'abandon de la tête du gouvernement, une personnalité qui pourrait fournir une certaine marge de manœuvre dans les négociations avec l'Europe, est encore un autre signe d'un malaise qui est également en train d'envahir les milieux politiques les plus proches pour le président. Ces hypothèses ne fournissent pas une base suffisante pour poursuivre les négociations, bien que l'UE ne fonctionne toujours pas des stratégies alternatives à la solution des migrants. Bruxelles doit être en mesure de faire des calculs sur la base première de toutes les politiques à long terme et non pas se rendre à l'urgence du moment: l'ouverture d'une porte à cette Turquie signifierait dénaturer la structure communautaire et d'accroître encore la contrainte interne, capable de faciliter la victoire des formations contre l'Union européenne et de réduire l'espace de dialogue entre les Etats membres. Il y a d'autres aspects en dehors de tentative de relation avec Ankara, qui soulèvent des questions liées aux aspects juridiques du traitement des demandeurs d'asile. En fait, en Grèce, le problème des expulsions de réfugiés syriens en Turquie bloque le processus, par crainte de plaintes, mais les conditions du pays grec sont à la limite et le besoin vital de trouver une solution alternative à la turque, aussi parce qu'il y aurait les cas de mauvais traitements infligés aux Syriens sont retournés en Turquie. Le souci d'Athènes est que le refus du statut de réfugié est contraire aux règles internationales, telles qu'elles sont interprétées par des sources faisant autorité, comme l'agence des Nations Unies pour les réfugiés. Si ce cas juridique devrait être une responsabilité réelle tomberait sur le pays grec, au lieu de Bruxelles où il a été jugé l'accord avec la Turquie. Ce scénario permet de comprendre la faiblesse d'une institution qui pense à sa propre survie sans protection des membres individuels: une méthode quelque peu erronée et fallacieuse, qui ne permet pas, sans un changement brutal de direction, d'espoir dans la bonté d'une approche globale des problèmes Communauté avec une attention appropriée à la dynamique d'ensemble, à la fois politique et économique, social, capable de trouver des solutions justes et équilibrées aux situations d'urgence qui présentent des progressivement. L'apparition sur l'admission de choix de nouveaux sujets au sein de l'UE est le plus délicat, ne doit pas être répétée les erreurs du passé, quand ils ont été admis étaient pas en conformité avec les principes fondateurs de l'union, mais seulement pour commodité stratégique Washington et Berlin économie. Pas un hasard si les pays d'Europe orientale sont ceux dont les problèmes majeurs de la cohésion internationale et l'éventuelle entrée d'un pays comme la Turquie, qui ne respecte pas les règles démocratiques, aggraveraient cette dialectique déjà précaire. Le test des migrants sert à stabiliser précisément ces relations, pour établir une répartition des tâches de spéculer avantages économiques d'adhésion à Bruxelles, qui ne doivent pas être fixés à la fin amère, sans une attitude correcte de partage des charges, y compris ceux-là mêmes liée à la question des réfugiés, qui constituent le signal le plus concret pour déterminer la volonté réelle d'appartenance à une Europe qui veut établir les valeurs des droits sociaux et civils, contrairement à la vision de certains Etats, qui souhaitent ces droits pour leur usage exclusif et de la consommation. Sur cette base, il doit être effectué pour déterminer le raisonnement des nouveaux critères d'adhésion et l'entretien des États au sein de l'Union européenne.

A dificuldade do acordo com a Turquia é mais um sinal de dificuldade para a Europa

A possibilidade de sucesso do pacto entre a União Europeia ea Turquia, não só para a questão dos refugiados, mas também para uma maior colaboração, capaz de levar o país turca dentro da organização em Bruxelas, mostra a perspectiva negativa concreto devido sua criticidade. As condições de urgência com a qual foram celebrados os acordos, tinha causado mais de uma perplexidade e preocupação também são significativos, por quem, bem como estar em desacordo por razões humanitárias, não viu nenhum benefício prático de tal estratégia. Os burocratas em Bruxelas foram identificados na Turquia se pode deter o fluxo de migrantes, especialmente da Síria, que causou profundas divergências no seio da União Europeia; Ele havia tentado, isto é, para encontrar uma solução para a crise nas relações entre os Estados membros, em um terceiro sujeito, apesar das garantias não foram completamente de fiabilidade. Devemos considerar também as razões para Ankara para aderir a este pacto, que certamente não foram baseadas em razões de humanidade, mas em vez de conveniência política. Erdogan tinha visto em uma possível violação de necessidade em que a Europa se ajustar para atender às suas aspirações de adesão à União Europeia para participar, ainda que de forma gradual. A pergunta era em torno das garantias exigidas por Bruxelas em relação aos direitos civis e políticos, que sempre foram a causa impedimento para o processo de adesão a Ancara, de volta no caminho certo para aderir à UE, que parecia quebrado em um quase definitiva, poderia ser para o governo de Erdogan, muitas vezes comparado a um sistema, uma maneira de recuperar o prestígio e visibilidade internacional. No entanto, as intenções do presidente turco, nunca foram apoiadas por qualquer elemento concreto no sentido do respeito pelos direitos, que, na verdade, viu a situação global pior, devido à desculpa da lei para prevenir o terrorismo. Esta lei, de fato, criou as condições para até comprimir as garantias de respeito aos direitos e silenciou virtualmente toda imprensa de oposição, com uma mudança de editores e jornalistas de cabeças adversos do governo, que tomaram uma linha mais próxima ao do executivo. A consequência imediata para estreitar o campo da crítica seguiu uma política repressiva de jornalistas não-alinhados, que tenham sido objecto de condenações e prisão, num quadro ainda ainda maior repressão da sociedade civil, o que não é permitido a discordância em relação às posições cada vez menos democrático Presidente Erdogan. Embora o abandono do chefe de governo, uma personalidade que poderiam fornecer alguma margem de manobra nas negociações com a Europa, ainda é outro sinal de um mal-estar, que também está invadindo os círculos políticos mais próximos para presidente. Estes pressupostos não fornecem uma base suficiente para continuar as negociações, embora a UE continua a não elaborar estratégias alternativas de solução de migrantes. Bruxelas deve ser capaz de fazer cálculos baseados primeira de todas as políticas de longo prazo e não se render à contingência do momento: a abertura de uma porta para essa Turquia significaria distorcer a estrutura comunitária e aumentar ainda mais a tensão interna, capaz de facilitar a vitória de formações contra a União Europeia e reduzir o espaço para o diálogo entre os estados membros. Há outros aspectos fora de tentativa de relacionamento com Ancara, que levantam questões relacionadas com os aspectos legais do tratamento dos requerentes de asilo. Na verdade, na Grécia o problema de expulsões de refugiados sírios para a Turquia está bloqueando o processo, por medo de reclamações, no entanto, as condições do país gregos estão no limite e necessidade vital para encontrar uma solução alternativa para o turco, também porque não haveria casos de maus-tratos de sírios voltou para a Turquia. A preocupação de Atenas é que a recusa do estatuto de refugiado é contrária às regras internacionais, tal como interpretado por fontes autorizadas como a agência das Nações Unidas para os refugiados. Se este caso legal deve ser verdadeira responsabilidade cairia sobre o país grego, em vez de Bruxelas, onde pensava-se o acordo com a Turquia. Este cenário ajuda a entender a fraqueza de uma instituição que pensa sobre sua própria sobrevivência sem proteção dos membros individuais: um método um tanto falho e falacioso, que não permite que, sem uma mudança brusca de direção, de esperança na bondade de uma abordagem global para os problemas Comunidade, com a devida atenção para a dinâmica global, tanto a nível político e económico, social, capaz de encontrar soluções justas e equilibradas com as emergências que estão apresentando de forma gradual. O aparecimento sobre a admissão de escolha de novos temas no âmbito da UE é a mais delicada, não se deve repetir os erros do passado, quando eles foram admitidos não estavam em conformidade com os princípios fundadores da União, mas apenas para conveniência estratégica Washington e Berlim economia. Não é coincidência que os países da Europa de Leste são aqueles a partir dos quais os principais problemas de coesão internacional ea possível entrada de um país como a Turquia, que não respeita as regras democráticas, agravaria essa dialética já precariamente. O teste de migrantes serve para estabilizar precisamente estas relações, para estabelecer uma divisão de tarefas a especular benefícios económicos de adesão, em Bruxelas, que não devem ser garantidos até o amargo fim, sem uma atitude adequada da repartição dos encargos, incluindo aqueles mesmos relacionada com a questão dos refugiados, que constituem o sinal mais concreto para determinar qual a verdadeira vontade de pertencer a uma Europa que quer estabelecer os valores dos direitos sociais e civis, em contraste com a visão de certos estados, desejando que esses direitos para seu uso exclusivo e consumo. Nesta base, deve ser feita para determinar o raciocínio dos novos critérios de adesão e manutenção dos estados na União Europeia.