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lunedì 12 febbraio 2018

I motivi di preoccupazione di Israele dopo l'abbattimento del suo aereo militare

Il recente fatto avvenuto in Siria e che ha comportato l’abbattimento di un sofisticato aereo militare israeliano, il primo dal 1982, pongono diversi interrogativi sul futuro della regione mediorientale e sui rapporti di forza che stanno andando a delinearsi. L’antefatto è costituito dalla rappresaglia israeliana per lo sconfinamento di drone sul territorio di Tel Aviv. Israele ha attuato una ritorsione, come avviene sempre, che è apparsa sproporzionata all’offesa subita, dopo, che, peraltro, il dronera già stato abbattuto. Le forze aeree dello stato israeliano hanno bombardato la base da cui era partito il drone, causando la morte di alcuni siriani, ma un aereo è stato colpito dalla contraeera di Assad. La vicenda mette in evidenzia alcuni punti, che sono doverosi di un’analisi particolare. Il primo punto riguarda il nervosismo di Israele, causato dalla vicinanza del nemico iraniano presente in Siria ed anche in Libano attraverso il sostegno fornito ad Hezbollah: questo momento storico è quello dove le forze tradizionalmente nemiche di Iran ed Israele sono arrivate ad essere più vicine. Il secondo punto riguarda una ipotesi che concerne che Israele sia stato attirato in una trappola per provare che la sua forza militare aerea, quella che gli ha consentito la supremazia militare incontrastata nella regione e nella difesa dei suoi confini, può essere scalfita dalle armi in dotazione ai siriani, provenienti dalla Russia, che ha fornito i sofisticati sistemi missilistici in grado di abbattere aerei dotati di ogni contromisura elettronica; infatti l’aereo abbattuto è un particolare tipo di F16, rinforzato rispetto ai modelli standard e ritenuto imbattibile dalle armi finora in possesso dall’esercito di Damasco. Il terzo fattore riguarda l’Iran, che è il costruttore del drone, che doveva avere compiti contro lo Stato islamico e che ha valicato i confini israeliani: questa dimostrazione potrebbe essere stata diretta contro Trump, come monito di quello che potrebbe succedere se gli Stati Uniti volessere recedere dall’accordo sul nucleare iraniano, rendendo più pesanti  le sanzioni e provocando una paralisi dell’economia di Teheran, con conseguenze ovvie sul piano interno. Il governo iraniano vuole scongiurare questa possibilità e la partecipazione alla provocazione contro Israele può essere letta anche come avvertimento verso Washington. Il quinto punto riguarda la politica internazionale ed il ruolo di Mosca. Dopo l’abbattimento dell’aereo israeliano, Putin, oltre ad esprimere la preoccupazione per i pericoli a cui sarebbero sottoposti i militari russi presenti in SIria: una preoccupazione che serve a non nascondere un possibile avvertimento contro la politica militare di Israele, sta giocando anche un ruolo da protagonista nella vicenda, raccomandando prudenza e moderazione alle parti coinvolte, tuttavia se Mosca vuole occupare una sorta di ruolo di arbitro, si tratterebbe di un arbitro non certo imparziale, dato che il regime di Assad, Iran ed appunto Russia sono alleati sempre più stretti, anche se gli interessi di Mosca e Teheran nei confro Tel Aviv non sono affatto convergenti; al Cremlino potrebbe piuttosto interessare una provocazione ad Israele come azione indiretta contro gli USA, tuttavia tra tutti questi attori presenti sulla scena i rapporti migliori sono proprio quelli tra Russia ed  Israele. Nella capitale israeliana, comunque, l’abbattimento dell’aereo militare sembra avere destato una sorpresa inaspettata, perchè non si sono valutate in modo adeguato le disponibilità a disposizione della Siria, ottenute dai russi, ma alle quali possono accedere anche gli iraniani. Se è praticamente certo che ne Teheran e ne tanto meno Hezbollah possano mettere in pericolo l’integrità dello stato israeliano, questi nuovi sviluppi evidenziano come sia nelle possibilità dei nemici di Israele di creare un forte stato di tensione proprio su strumenti militari classici. A questo scenario deve aggiungersi la fase di stallo dei rapporti con i palestinesi, che si sono bloccati dopo la decisione delle Casa Bianca di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Il malcontento diffuso che si è creato tra i palestinesi, sia in Cisgiordania, che a Gaza e quindi sia tra i moderati che i gruppi più estremisti, potrebbe diventare oggetto di attenzione di forze nemiche di Israele per aprire fronti interni tesi, a loro volta a portare destabilizzazione dentro li stato israeliano. Per Tel Aviv, quindi un momento particolarmente difficile dove l’uso della forza andrebbe fortemente dosato per assumere atteggiamenti più diplomatici e di compromesso, a partire dalla questione palestinese cieca la quale un radicale cambio di atteggiamento sarebbe più che necessario. Infine resta la questione dei gruppi del califfato presenti nel Sinai egiziano, combattuti da Il Cairo, ma che hanno la finalità, anche per ragioni di immagine, di attaccare Israele dentro il suo territorio: un ulteriore fattore di aggravamento della situazione generale.

The reasons for concern of Israel after the demolition of its military plane

The recent incident in Syria, which involved the demolition of a sophisticated Israeli military aircraft, the first since 1982, raises several questions about the future of the Middle East region and the power relations that are going to take shape. The background is the Israeli retaliation for the drone crossing over the territory of Tel Aviv. Israel has carried out a retaliation, as it always happens, which appeared disproportionate to the offense suffered, after that, however, the drone already been shot down. The Israeli air force bombed the base from which the drone had left, causing the death of some Syrians, but a plane was hit by Assad's contractor. The story highlights some points, which are necessary for a particular analysis. The first point concerns the nervousness of Israel, caused by the proximity of the Iranian enemy present in Syria and also in Lebanon through the support given to Hezbollah: this historic moment is where the traditionally enemy forces of Iran and Israel have come closer. The second point concerns a hypothesis that concerns that Israel has been lured into a trap to prove that its military air force, that which allowed it the undisputed military supremacy in the region and in the defense of its borders, can be scratched by the supplied weapons to the Syrians, from Russia, who provided the sophisticated missile systems able to shoot down aircraft equipped with any electronic countermeasure; in fact, the downed plane is a particular type of F16, reinforced compared to standard models and considered unbeatable by the weapons so far held by the army of Damascus. The third factor concerns Iran, which is the builder of the drone, which was supposed to have tasks against the Islamic State and which crossed the Israeli borders: this demonstration could have been directed against Trump, as a warning of what could happen if the United want to withdraw from the Iranian nuclear agreement, making the sanctions heavier and causing a paralysis of the economy of Tehran, with obvious consequences on the internal level. The Iranian government wants to avert this possibility and participation in the provocation against Israel can also be read as a warning to Washington. The fifth point concerns international politics and the role of Moscow. After the demolition of the Israeli plane, Putin, in addition to expressing concern about the dangers to which the Russian military present in SIria will be subjected: a concern that serves not to hide a possible warning against Israel's military policy, is also playing a leading role in the story, recommending prudence and moderation to the parties involved, but if Moscow wants to occupy a sort of role of arbitrator, it would be a referee certainly not impartial, given that the regime of Assad, Iran and Russia are always allies closer, even if the interests of Moscow and Teheran in the Tel Aviv are not converging at all; in the Kremlin it could rather involve a provocation to Israel as an indirect action against the US, but among all these actors on the scene the best relations are those between Russia and Israel. In the Israeli capital, however, the demolition of the military aircraft seems to have aroused an unexpected surprise, because the availability available to Syria, obtained by the Russians, but which can also be accessed by the Iranians, have not been adequately evaluated. If it is practically certain that neither Tehran nor Hizbullah could endanger the integrity of the Israeli state, these new developments show that it is in the possibilities of Israel's enemies to create a strong state of tension precisely on classical military instruments. To this scenario must be added the deadlock of relations with the Palestinians, who were stuck after the decision of the White House to recognize Jerusalem as the capital of Israel. The widespread discontent that has arisen among the Palestinians, both in the West Bank and in Gaza and therefore both among the moderates and the most extremist groups, could become the object of attention by Israeli enemy forces to open up internal theses, in turn to bring destabilization into the Israeli state. For Tel Aviv, then a particularly difficult time where the use of force would be strongly dosed to take on more diplomatic and compromising attitudes, starting with the blind Palestinian question which a radical change of attitude would be more than necessary. Finally, the question remains of the groups of the caliphate present in the Egyptian Sinai, fought by Cairo, but which have the aim, also for image reasons, of attacking Israel within its territory: a further factor aggravating the general situation.

Los motivos de preocupación de Israel después de la demolición de su avión militar

El reciente incidente en Siria, que involucró la demolición de un sofisticado avión militar israelí, el primero desde 1982, plantea varias preguntas sobre el futuro de la región del Medio Oriente y las relaciones de poder que van a tomar forma. El trasfondo es la represalia israelí por el cruce de drones sobre el territorio de Tel Aviv. Israel ha llevado a cabo una represalia, como siempre ocurre, que parecía desproporcionada a la ofensa sufrida, después de eso, sin embargo, el avión no tripulado ya ha sido derribado. La fuerza aérea israelí bombardeó la base desde la cual el dron se había ido, causando la muerte de algunos sirios, pero un avión fue alcanzado por el contratista de Assad. La historia resalta algunos puntos, que son necesarios para un análisis particular. El primer punto se refiere al nerviosismo de Israel, causado por la proximidad del enemigo iraní presente en Siria y también en Líbano a través del apoyo dado a Hezbollah: este momento histórico es donde las fuerzas tradicionalmente enemigas de Irán e Israel se han acercado. El segundo punto es una hipótesis que está preocupado porque Israel ha sido atraído a una trampa para demostrar que su fuerza aérea, que le permitió a la supremacía militar indiscutible en la región y en la defensa de sus fronteras, puede ser rayado por las armas suministradas a los sirios, procedentes de Rusia, que proporcionaron los sofisticados sistemas de misiles capaces de derribar aviones equipados con cualquier contramedida electrónica; de hecho, el avión derribado es un tipo particular de F16, reforzado en comparación con los modelos estándar y considerado inmejorable por las armas que hasta ahora tenía el ejército de Damasco. El tercer factor se refiere a Irán, que es el constructor del dron, que se suponía que tenía tareas contra el Estado Islámico y que cruzó las fronteras israelíes: esta demostración podría haber sido dirigida contra Trump, como una advertencia de lo que podría suceder si el United quiere retirarse del acuerdo nuclear iraní, haciendo que las sanciones sean más pesadas y causen una parálisis de la economía de Teherán, con consecuencias obvias en el nivel interno. El gobierno iraní quiere evitar esta posibilidad y la participación en la provocación contra Israel también puede leerse como una advertencia a Washington. El quinto punto se refiere a la política internacional y el papel de Moscú. Después de la demolición del avión israelí, Putin, además de expresar su preocupación por los peligros a los que están sometidos los militares rusos en SIria: una preocupación que sirve para no ocultar una posible advertencia contra la política militar de Israel, también está jugando un papel protagonista en el asunto, recomendando prudencia y moderación a las partes involucradas, pero si Moscú quiere ocupar una especie de función de árbitro, sería una cierta árbitro sesgado, ya que el régimen de Assad, Irán y Rusia son aliados de hecho siempre más cerca, incluso si los intereses de Moscú y Teherán en Tel Aviv no convergen en absoluto; en el Kremlin podría implicar una provocación a Israel como una acción indirecta contra los EE. UU., pero entre todos los actores en escena, las mejores relaciones son las que existen entre Rusia e Israel. En la capital de Israel, sin embargo, los militares derribo parece haber despertado una sorpresa inesperada, ya que no tiene adecuadamente evaluado la disponibilidad a disposición de Siria, obtenido por los rusos, pero que también puede acceder a los iraníes. Si es prácticamente cierto que ni Teherán ni Hezbolá podrían poner en peligro la integridad del Estado israelí, estos nuevos desarrollos muestran que está en las posibilidades de los enemigos de Israel crear un fuerte estado de tensión precisamente en los instrumentos militares clásicos. A este escenario debe agregarse el estancamiento de las relaciones con los palestinos, quienes quedaron atrapados después de la decisión de la Casa Blanca de reconocer a Jerusalén como la capital de Israel. El descontento generalizado que se ha creado entre los palestinos, tanto en Cisjordania, en Gaza y por lo tanto está entre los moderados y los extremistas, podría convertirse en el objeto de la atención de las fuerzas enemigas de Israel para abrir tesis frentes internos a su vez a llevar la desestabilización al estado israelí. Para Tel Aviv, entonces fue un momento particularmente difícil en el que el uso de la fuerza se dosificaría fuertemente para adoptar actitudes más diplomáticas y comprometedoras, comenzando con la pregunta ciega palestina de que un cambio radical de actitud sería más que necesario. Por último queda la cuestión de los grupos Califato en el Sinaí egipcio, luchaban de El Cairo, pero que tienen el propósito, incluso por motivos de imagen, para atacar a Israel dentro de su territorio: un factor adicional de agravamiento de la situación general.

Die Gründe für die Sorge Israels nach dem Abriss seines Militärflugzeugs

Der jüngste Vorfall in Syrien, bei dem ein ausgeklügeltes israelisches Militärflugzeug zerstört wurde, das erste seit 1982, wirft mehrere Fragen über die Zukunft der Nahost-Region und die Machtverhältnisse auf, die sich konkretisieren werden. Der Hintergrund ist die israelische Vergeltung für die Drohne über das Territorium von Tel Aviv. Israel hat wie immer eine Vergeltung durchgeführt, die in keinem Verhältnis zu dem erlittenen Vergehen stand, danach wurde die Drohne jedoch bereits abgeschossen. Die israelische Luftwaffe bombardierte die Basis, von der die Drohne abgeflogen war, was den Tod einiger Syrer zur Folge hatte, doch ein Flugzeug wurde von Assads Kontrahenten getroffen. Die Geschichte hebt einige Punkte hervor, die für eine bestimmte Analyse notwendig sind. Der erste Punkt betrifft die Nervosität Israels, verursacht durch die Nähe des iranischen Feindes in Syrien und auch im Libanon durch die Unterstützung der Hisbollah: In diesem historischen Moment sind die traditionell feindlichen Kräfte des Iran und Israel näher gekommen. Der zweite Punkt betrifft eine Hypothese, die besagt, dass Israel in eine Falle gelockt wurde, um zu beweisen, dass seine militärische Luftwaffe, die ihr die unbestrittene militärische Vorherrschaft in der Region und bei der Verteidigung ihrer Grenzen ermöglichte, durch die gelieferten Waffen zerkratzt werden kann für die aus Russland kommenden Syrer, die die ausgeklügelten Raketensysteme zur Verfügung stellten, die in der Lage waren, mit elektronischen Gegenmaßnahmen ausgestattete Flugzeuge abzuschießen; Tatsächlich ist das abgestürzte Flugzeug eine besondere Art von F16, die im Vergleich zu Standardmodellen verstärkt und von den Waffen der Armee von Damaskus als unschlagbar angesehen wird. Der dritte Faktor betrifft den Iran, den Erbauer der Drohne, die Aufgaben gegen den Islamischen Staat haben sollte und die israelischen Grenzen überschritten hatte: Diese Demonstration hätte sich gegen Trump richten können, als Warnung davor, was passieren könnte, wenn die United will sich aus dem iranischen Atomabkommen zurückziehen, die Sanktionen verschärfen und die Wirtschaft Teherans lähmen, mit offensichtlichen Konsequenzen auf der internen Ebene. Die iranische Regierung will diese Möglichkeit abwenden und die Beteiligung an der Provokation gegen Israel kann auch als Warnung für Washington gelesen werden. Der fünfte Punkt betrifft die internationale Politik und die Rolle Moskaus. Nach dem Abriss des israelischen Flugzeugs, Putin, wird neben der Besorgnis über die Gefahren, denen das russische Militär in SIria ausgesetzt sein wird, auch eine Sorge geäußert, die nicht dazu dient, eine mögliche Warnung vor Israels Militärpolitik zu verbergen eine Hauptrolle in der Affäre, empfiehlt Umsicht und Mäßigung an die beteiligten Parteien, aber wenn Moskau will eine Art Schiedsrichter Rolle besetzen, wäre es ein voreingenommen bestimmte Arbiter, da das Assad-Regime, Iran und in der Tat Russland ist Verbündet immer näher, auch wenn die Interessen von Moskau und Teheran in Tel Aviv überhaupt nicht konvergieren; Im Kreml könnte Israel eher eine Provokation als indirekte Aktion gegen die USA bedeuten, aber unter all diesen Akteuren auf der Szene sind die besten Beziehungen zwischen Russland und Israel. In der israelischen Hauptstadt scheint jedoch das Militär des Abschuss zu einer unerwarteten Überraschung geweckt zu haben, weil Sie die Verfügbarkeit nicht ausreichend zur Verfügung Syrien ausgewertet haben, von den Russen erhalten, die aber auch die Iraner zugreifen können. Wenn es praktisch sicher ist, dass weder Teheran noch die Hisbollah die Integrität des israelischen Staates gefährden könnten, zeigen diese neuen Entwicklungen, dass es in den Möglichkeiten der Feinde Israels liegt, gerade in Bezug auf klassische militärische Instrumente einen starken Spannungszustand zu schaffen. Zu diesem Szenario muss noch der Stillstand der Beziehungen zu den Palästinensern hinzukommen, die nach der Entscheidung des Weißen Hauses festsaßen, Jerusalem als Hauptstadt Israels anzuerkennen. Die weit verbreitete Unzufriedenheit, die unter den Palästinensern geschaffen hat, und zwar sowohl in der Westbank, in Gaza und ist daher zwischen Gemäßigten und Extremisten könnte Gegenstand der Aufmerksamkeit des feindlichen Kräfte Israel werden zu öffnen Thesen interne Fronten wiederum zu Destabilisierung in den israelischen Staat bringen. Für Tel Aviv wäre es dann eine besonders schwierige Zeit, in der der Einsatz von Gewalt stark dazu genutzt würde, diplomatischere und kompromittierende Einstellungen anzunehmen, angefangen bei der blinden palästinensischen Frage, die eine radikale Einstellungsänderung mehr als notwendig wäre. Schließlich bleibt die Frage nach den Kalifatsgruppen im ägyptischen Sinai, die von Kairo bekämpft wurden, die aber auch aus Imagegründen Israel in seinem Territorium angreifen wollen: ein weiterer Faktor, der die allgemeine Situation verschärft.

Les raisons d'inquiétude d'Israël après la démolition de son avion militaire

L'incident récent en Syrie, qui a impliqué la démolition d'un avion militaire israélien sophistiqué, le premier depuis 1982, soulève plusieurs questions sur l'avenir de la région du Moyen-Orient et les relations de pouvoir qui vont prendre forme. Le contexte est les représailles israéliennes pour le passage du drone sur le territoire de Tel Aviv. Israël a procédé à des représailles, comme cela arrive toujours, ce qui semblait disproportionné par rapport à l'offense subie, après que, cependant, le drone a déjà été abattu. L'armée de l'air israélienne a bombardé la base d'où le drone était parti, causant la mort de certains Syriens, mais un avion a été touché par l'entrepreneur d'Assad. L'histoire met en évidence certains points qui sont nécessaires pour une analyse particulière. Le premier point concerne la nervosité d'Israël, causée par la proximité de l'ennemi iranien présent en Syrie et aussi au Liban à travers le soutien apporté au Hezbollah: ce moment historique est celui où les forces traditionnellement ennemies d'Iran et d'Israël se sont rapprochées. Le deuxième point concerne une hypothèse selon laquelle Israël a été attiré dans un piège pour prouver que son armée de l'air militaire, qui lui a permis la suprématie militaire incontestée dans la région et dans la défense de ses frontières, peut être rayée par les armes fournies aux Syriens, de Russie, qui ont fourni les systèmes de missiles sophistiqués capables d'abattre des avions équipés de toute contre-mesure électronique; en effet, le plan abattu est un type particulier de F16, renforcé par rapport aux modèles standards et considéré comme imbattable par les armes jusqu'ici détenues par l'armée de Damas. Le troisième facteur concerne l'Iran, qui est le constructeur du drone, censé avoir des tâches contre l'Etat islamique et qui a franchi les frontières israéliennes: cette manifestation aurait pu être dirigée contre Trump, comme un avertissement de ce qui pourrait arriver si le United veut se retirer de l'accord nucléaire iranien, rendant les sanctions plus lourdes et provoquant une paralysie de l'économie de Téhéran, avec des conséquences évidentes sur le plan interne. Le gouvernement iranien veut éviter cette possibilité et la participation à la provocation contre Israël peut également être interprétée comme un avertissement à Washington. Le cinquième point concerne la politique internationale et le rôle de Moscou. Après la démolition de l'avion israélien, Poutine, en plus de s'inquiéter des dangers auxquels sera soumise l'armée russe en Syrie: une préoccupation qui ne cache pas une éventuelle mise en garde contre la politique militaire israélienne, joue également un rôle de premier plan dans l'histoire, recommandant prudence et modération aux parties impliquées, mais si Moscou veut occuper une sorte de rôle d'arbitre, ce serait un arbitraire certainement pas impartial, étant donné que le régime d'Assad, l'Iran et la Russie sont toujours alliés de plus près, même si les intérêts de Moscou et de Téhéran à Tel-Aviv ne convergent pas du tout; au Kremlin, il pourrait plutôt s'agir d'une provocation à Israël en tant qu'action indirecte contre les Etats-Unis, mais parmi tous ces acteurs sur la scène, les meilleurs rapports sont ceux entre la Russie et Israël. Dans la capitale israélienne, cependant, la démolition de l'avion militaire semble avoir provoqué une surprise inattendue, car la disponibilité disponible pour la Syrie, obtenue par les Russes, mais à laquelle les Iraniens ont également accès, n'a pas été évaluée de manière adéquate. S'il est pratiquement certain que ni Téhéran ni le Hezbollah ne pourraient mettre en danger l'intégrité de l'Etat israélien, ces nouveaux développements montrent qu'il est dans la possibilité pour les ennemis d'Israël de créer un fort état de tension précisément sur les instruments militaires classiques. À ce scénario, il faut ajouter l'impasse des relations avec les Palestiniens, bloqués après la décision de la Maison Blanche de reconnaître Jérusalem comme la capitale d'Israël. Le mécontentement généralisé qui a surgi parmi les Palestiniens, tant en Cisjordanie qu'à Gaza et donc à la fois parmi les groupes modérés et les groupes les plus extrémistes, pourrait attirer l'attention des forces ennemies israéliennes sur l'ouverture de thèses internes, à leur tour. apporter la déstabilisation dans l'état israélien. Pour Tel-Aviv, alors une période particulièrement difficile où l'usage de la force serait fortement dosé pour adopter des attitudes plus diplomatiques et plus compromettantes, à commencer par la question palestinienne aveugle qu'un changement radical d'attitude serait plus que nécessaire. Enfin, la question demeure des groupes du califat présents dans le Sinaï égyptien, combattus par le Caire, mais qui ont pour but, également pour des raisons d'image, d'attaquer Israël sur son territoire: un facteur supplémentaire aggravant la situation générale.

Os motivos de preocupação de Israel após a demolição de seu avião militar

O incidente recente na Síria, que envolveu a demolição de um avião militar israelense sofisticado, o primeiro desde 1982, levanta várias questões sobre o futuro da região do Oriente Médio e as relações de poder que vão tomar forma. O cenário é a retaliação israelense para o cruzamento de drones sobre o território de Tel Aviv. Israel realizou uma retaliação, como sempre acontece, que parecia desproporcional à ofensa sofrida, depois disso, no entanto, o drone já foi abatido. A força aérea israelense bombardeou a base de onde o drone tinha deixado, causando a morte de alguns sírios, mas um avião foi atingido pelo empreiteiro de Assad. A história destaca alguns pontos, que são necessários para uma análise específica. O primeiro ponto diz respeito ao nervosismo de Israel, causado pela proximidade do inimigo iraniano presente na Síria e também no Líbano através do apoio concedido ao Hezbollah: esse momento histórico é onde as forças tradicionalmente inimigas do Irã e Israel se aproximaram. O segundo ponto diz respeito a uma hipótese que diz respeito a que Israel foi atraído para uma armadilha para provar que sua força aérea militar, o que lhe permitiu a supremacia militar incontestável na região e na defesa de suas fronteiras, pode ser arranhado pelas armas fornecidas para os sírios, da Rússia, que forneceram os sofisticados sistemas de mísseis capazes de abater aeronaves equipadas com qualquer contramedida eletrônica; de fato, o avião derrubado é um tipo particular de F16, reforçado em comparação com modelos padrão e considerado imbatível pelas armas até agora realizadas pelo exército de Damasco. O terceiro fator diz respeito ao Irã, que é o construtor do drone, que deveria ter tarefas contra o Estado islâmico e que atravessava as fronteiras israelenses: essa manifestação poderia ter sido dirigida contra o Trump, como uma advertência do que poderia acontecer se o O United deseja retirar-se do acordo nuclear iraniano, fortalecendo as sanções e causando uma paralisia da economia de Teerã, com consequências óbvias no nível interno. O governo iraniano quer evitar esta possibilidade e a participação na provocação contra Israel também pode ser lida como um aviso para Washington. O quinto ponto diz respeito à política internacional e ao papel de Moscou. Após a demolição do avião israelense, Putin, além de expressar preocupação com os perigos que os militares russos presentes em SIria serão submetidos: uma preocupação que não serve para esconder uma possível advertência contra a política militar de Israel, também está jogando um papel de liderança na história, recomendando prudência e moderação para as partes envolvidas, mas se Moscou quer ocupar uma espécie de papel de árbitro, seria arbitrário certamente não é imparcial, já que o regime de Assad, Irã e Rússia são sempre aliados mais perto, mesmo que os interesses de Moscou e Teerã no Tel Aviv não estejam convergindo; No Kremlin, poderia envolver uma provocação para Israel como uma ação indireta contra os EUA, mas entre todos esses atores na cena, as melhores relações são as entre a Rússia e Israel. Na capital israelita, no entanto, a demolição da aeronave militar parece ter despertado uma surpresa inesperada, porque a disponibilidade disponível para a Síria, obtida pelos russos, mas que também pode ser acessada pelos iranianos, não foi avaliada de forma adequada. Se é praticamente certo que nem Teerã nem Hizbullah podem pôr em perigo a integridade do Estado israelense, esses novos desenvolvimentos mostram que é nas possibilidades dos inimigos de Israel criar um forte estado de tensão precisamente nos instrumentos militares clássicos. Para este cenário, deve-se acrescentar o impasse das relações com os palestinos, que ficaram presos após a decisão da Casa Branca de reconhecer Jerusalém como a capital de Israel. O descontentamento generalizado que surgiu entre os palestinos, tanto na Cisjordânia quanto em Gaza e, portanto, entre os moderados e os grupos mais extremistas, pode se tornar o objeto de atenção das forças inimigas israelenses para abrir teses internas, por sua vez, trazem desestabilização para o estado de Israel. Para Tel Aviv, então um momento particularmente difícil em que o uso da força seria fortemente administrado para assumir atitudes mais diplomáticas e comprometedoras, começando com a questão palestina cega, de que uma mudança radical de atitude seria mais do que o necessário. Finalmente, permanece a questão dos grupos do califado presente no Sinai egípcio, lutado pelo Cairo, mas que tem o objetivo, também por motivos de imagem, de atacar Israel em seu território: um fator adicional que agrava a situação geral.

Причины беспокойства Израиля после сноса его военного самолета

Недавний инцидент в Сирии, связанный с сносом сложного израильского военного самолета, первый с 1982 года, вызывает несколько вопросов о будущем ближневосточного региона и силовых отношениях, которые будут складываться. Фон - это израильское возмездие за беспилотный переход через территорию Тель-Авива. Израиль выполнил ответ, как это всегда бывает, что оказалось непропорциональным понесенным преступлением, после чего, однако, дрон уже был сбит. Израильские военно-воздушные силы бомбили базу, из которой вышел беспилотник, в результате чего погибли некоторые сирийцы, но самолет был поражен подрядчиком Асада. В этой статье рассказывается о некоторых моментах, которые необходимы для конкретного анализа. Первый момент касается нервозности Израиля, вызванной близостью иранского врага, присутствующего в Сирии, а также в Ливане через поддержку, оказанную «Хизбалле»: этот исторический момент заключается в том, что традиционно вражеские силы Ирана и Израиля подошли ближе. Второй момент касается гипотезы, которая касается того, что Израиль был заманили в ловушку, чтобы доказать, что его военно-воздушные силы, то, что позволило ему стать бесспорным военным превосходством в регионе и защищать его границы, могут быть поцарапаны поставляемым оружием к сирийцам, прибывающим из России, которые предоставили сложные ракетные системы, способные сбивать самолеты, оснащенные любыми электронными контрмерами; на самом деле, сбитый самолет - это особый тип F16, усиленный по сравнению со стандартными моделями и считающийся непревзойденным оружием, которое до сих пор удерживалось армией Дамаска. Третий фактор касается Ирана, который является создателем беспилотного летательного аппарата, который должен был иметь задачи против исламского государства и которые пересекали израильские границы: эта демонстрация могла быть направлена ​​против Трампа как предупреждение о том, что может произойти, если Соединенные хотят выйти из иранского ядерного соглашения, сделав санкции более тяжелыми и вызывая паралич экономики Тегерана, с очевидными последствиями на внутреннем уровне. Иранское правительство хочет предотвратить эту возможность, и участие в провокации против Израиля также может быть воспринято как предупреждение Вашингтону. Пятый пункт касается международной политики и роли Москвы. После снесения израильского самолета, Путина, в дополнение к выражению озабоченности по поводу опасности, которую будут подвергать российские военные, присутствующие в СИРИИ, вызывает озабоченность, которая не скрывает возможного предупреждения против военной политики Израиля, также играет ведущую роль в истории, рекомендуя сторонам принять осторожность и умеренность, но если Москва хочет занять какую-то роль арбитра, это будет судья, безусловно, не беспристрастный, учитывая, что режим Асада, Ирана и России всегда являются союзниками ближе, даже если интересы Москвы и Тегерана в Тель-Авиве не сходятся вообще; в Кремле он скорее мог бы провоцировать Израиль как косвенное действие против США, но среди всех этих действующих лиц на этой сцене лучшие отношения - это отношения между Россией и Израилем. Однако в израильской столице снос военного самолета, похоже, вызвал неожиданный сюрприз, поскольку доступность, доступная Сирии, полученная русскими, но которую также могут получить иранцы, не была должным образом оценена. Если практически невозможно, что ни Тегеран, ни Хизбалла не могут поставить под угрозу целостность израильского государства, эти новые события показывают, что именно в возможностях врагов Израиля создать сильное напряженное положение именно на классических военных инструментах. К этому сценарию следует добавить тупик отношений с палестинцами, которые застряли после решения Белого дома признать Иерусалим столицей Израиля. Широкое недовольство, которое возникло среди палестинцев, как на Западном берегу, так и в Газе, и поэтому как среди умеренных, так и наиболее экстремистских групп, может стать объектом внимания израильских вражеских сил для открытия внутренних тезисов, в свою очередь, принести дестабилизацию в израильское государство. Для Тель-Авива, то особенно трудное время, когда применение силы было бы очень дозу, чтобы принять более дипломатические и компрометирующие отношения, начиная с слепого палестинского вопроса, который радикальным изменением отношения будет более чем необходимо. Наконец, остается вопрос о группах халифата, присутствующих в египетском Синае, которые сражались в Каире, но которые имеют целью также и по образным причинам атаковать Израиль на своей территории: еще один фактор, усугубляющий общую ситуацию.