Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
Cerca nel blog
venerdì 28 febbraio 2020
Crisi siriana e possibili ripercussioni internazionali
L’escalation militare in Siria, che vede coinvolte le forze siriane, russe e turche, sta assumendo un livello tale dal quale pare non facile tornare indietro. Il quadro della situazione presenta la zona nord occidentale siriana, quella al confine con la Turchia, come il teatro di scontri militari, che hanno assunto le sembianze di un confronto da potere definire come una vera e propria guerra. La particolarità del confronto è che vede scontrarsi sul terreno forze militari espressione di regimi o di democrazie fortemente attenuate, che perseguono i propri interessi strategici aldilà delle possibili conseguneze interne ed internazionali ed incuranti della situazione dei civili. Se è difficile dire che in una guerra esistono i buoni, in questo conflitto è sicuro che tutti sono i cattivi. I padroni di casa, i siriani che hanno sempre al comando il dittatore Assad, intendono riprendere il controllo delle zone che sono state sottratte ad opera dei turchi e per conseguire questo obiettivo non esitano a bombardare la stessa popolzaione siriana che ha la sventura di abitare quei territori. I bombardamenti siriani colpiscono infrastrutture essenziali come gli ospedali e l’entità delle vittime è tale da potere definire quello in atto come un genocidio. Le forze siriane non avrebbero da sole la forza di contrastare quelle turche, così come Assad non avrebbe potuto salvarsi senza l’aiuto russo; ancora una volta il dittatore di Damasco è abile a manovrare il conflitto secondo le sue esigenze, incurante delle conseguenze patite dalla popolazione: i crimini commessi dal presidente siriano sono ormai arrivati ad un livello che consente di poterlo definire criminale internazionale. La responsabilità di Mosca appare evidente, la Russia ha voluto giocare un ruolo da protagonista mello scacchiere medio orientale per rialzare la sua rilevanza nel mondo e mantenere i suoi privilegi nel Mediterraneo, assicurati, all’inizio della guerra siriana, soltanto da Damasco. Nonostante Putin sia un politico spregiudicato e senza scrupoli, l’impressione è che la Russia sia rimasta come soggetto impegnato nella questione suo malgrado, non si sia, cioè, saputa tirare indietro nel momento giusto, per arrivare all’impossibilità di ritirarsi dal conflitto. La Turchia, che ha una situazione interna molto complicata, sia nella politica, che nell’economia, ha cercato con il successo internazionale di distogliere l’attenzione dal suo interno, cercando anche di coniugare la situazione alla questione curda, a cui, comunque, l’opinione pubblica apapre molto sensibile. Tra i principali sostenitori dei terroristi sunniti, Ankara ha cercato di rafforzare le sue posizioni su territorio straniero integrandoli con truppe regolari, che hanno, però, incontrato notevoli difficoltà proprio a causa della presenza dei russi. Il raid aereo siriano, protetto dalla contraerea russa, ha causato più di trenta morti tra gli effettivi turchi. Le conseguenze sono la richiesta di Ankara di un qualche intervento dell’Alleanza Atlantica, fatto che coinvolgerà, in modo diretto o indiretto, gli Stati Uniti nel conflitto; mentre sull’Europa la pressione è quella di aprire le frontiere all’esodo dei siriani presenti sul suolo turco verso il vecchio continente. Per chi ancora rifiuta di essere coinvolto nella situazione siriana, ciò significa la fine di ogni speranza: le conseguenze saranno inevitabili, per Trump, che seguendo l’esempio di Obama si è voluto disinteressare della questione, arrivando ad abdicare al ruolo americano nell’area (cosa che ha prodotto l’avanzata della Russia ed il protagonismo dell’Iran) e per l’Europa, che vedrà di nuovo una massa di disperati premere ai propri confini, facendo di nuovo risaltare i razzismi ed i sovranismi, che tanto nuocciono alla vita stessa dell’Unione Europea. Il mancato impegno in campo diplomatico questi soggetti, sempre limitati a dichiarazioni ed azioni senza risultati, si ritorce contro Washington e Bruxelles, che saranno impegnati in modo forzato a cercare soluzioni ormai insufficienti. La guerra siriana, da evento prima locale e poi regionale, torna prepotentemente alla ribalta dello scenario internazionale e rischia di diventare la causa scatenante di un potenziale disordine mondiale, con conseguenze critiche per la stabilità. Sembra che sia venuto il momento per affrontare la cosa in maniera responsabile e decisa da parte delle organizzazioni internazionali e di chi dovrebbe avere la capacità diplomatica di indirizzare la crisi verso una soluzione di quel tipo. Poi i crimini di Assad, ma anche di Erdogan, dovranno trovare giustizia.
Syrian crisis and possible international repercussions
The military escalation in Syria, which involves Syrian, Russian and Turkish forces, is taking on a level from which it seems difficult to go back. The picture of the situation presents the Syrian north-western area, the one on the border with Turkey, as the scene of military clashes, which have taken on the appearance of a confrontation to be defined as a real war. The peculiarity of the confrontation is that military forces clashing on the ground are the expression of strongly attenuated regimes or democracies, which pursue their strategic interests beyond the possible internal and international conseguneze and regardless of the situation of civilians. If it is difficult to say that in a war the good exist, in this conflict it is sure that all are the bad. The hosts, the Syrians who always have the dictator Assad in command, intend to regain control of the areas that have been stolen by the Turks and to achieve this goal do not hesitate to bomb the same Syrian population that has the misfortune to live in those territories. The Syrian bombing attacks essential infrastructures such as hospitals and the extent of the victims is such as to be able to define what is taking place as a genocide. Syrian forces alone would not have the strength to counter Turkish forces, just as Assad could not have saved himself without Russian help; once again the dictator of Damascus is able to maneuver the conflict according to his needs, regardless of the consequences suffered by the population: the crimes committed by the Syrian president have now reached a level that allows him to be called an international criminal. Moscow's responsibility appears evident, Russia wanted to play a leading role in the Middle Eastern chessboard to raise its relevance in the world and maintain its privileges in the Mediterranean, insured, at the beginning of the Syrian war, only from Damascus. Although Putin is an unscrupulous and unscrupulous politician, the impression is that Russia has remained as a subject engaged in the matter in spite of herself, that is, she has not been able to pull back at the right time, to arrive at the impossibility of withdrawing from the conflict. Turkey, which has a very complicated internal situation, both in politics and in the economy, has tried with international success to divert attention from its interior, also trying to combine the situation with the Kurdish question, to which, however, public opinion is very sensitive. Among the main supporters of Sunni terrorists, Ankara has tried to strengthen its positions on foreign territory by integrating them with regular troops, which, however, have encountered considerable difficulties precisely because of the presence of the Russians. The Syrian air raid, protected by the Russian anti-aircraft, caused more than thirty deaths among Turkish troops. The consequences are Ankara's request for some intervention by the Atlantic Alliance, which will involve the United States directly or indirectly in the conflict; while on Europe the pressure is to open the borders to the exodus of the Syrians on Turkish soil to the old continent. For those who still refuse to be involved in the Syrian situation, this means the end of all hope: the consequences will be inevitable, for Trump, who following Obama's example, wanted to ignore the issue, coming to abdicate the American role in the area (something that produced the advance of Russia and the protagonism of Iran) and for Europe, which will again see a mass of desperate press to their borders, again highlighting the racisms and sovereignties, which are so harmful to the life of the European Union itself. The lack of commitment in the diplomatic field these subjects, always limited to declarations and actions without results, turns against Washington and Brussels, which will be forced to try to find insufficient solutions. The Syrian war, from first local and then regional event, returns forcefully to the forefront of the international scenario and risks becoming the trigger for a potential global disorder, with critical consequences for stability. It seems that the time has come to deal with this responsibly and decisively by international organizations and those who should have the diplomatic ability to direct the crisis towards a solution of that type. Then the crimes of Assad, but also of Erdogan, will have to find justice.
Crisis siria y posibles repercusiones internacionales
La escalada militar en Siria, que involucra a las fuerzas sirias, rusas y turcas, está tomando un nivel desde el cual parece difícil regresar. La imagen de la situación presenta el área del noroeste de Siria, la que está en la frontera con Turquía, como escenario de enfrentamientos militares, que han tomado la apariencia de un enfrentamiento que se define como una guerra real. La peculiaridad de la confrontación es que las fuerzas militares que se enfrentan en el terreno son la expresión de regímenes o democracias fuertemente atenuados, que persiguen sus intereses estratégicos más allá del posible consenso interno e internacional e independientemente de la situación de los civiles. Si es difícil decir que en una guerra lo bueno existe, en este conflicto es seguro que todos son malos. Los anfitriones, los sirios que siempre tienen al dictador Assad al mando, tienen la intención de recuperar el control de las áreas que han sido robadas por los turcos y para lograr este objetivo, no duden en bombardear a la misma población siria que tiene la desgracia de vivir en esos territorios. El bombardeo sirio ataca infraestructuras esenciales, como hospitales y el alcance de las víctimas, para poder definir lo que está ocurriendo como un genocidio. Las fuerzas sirias por sí solas no tendrían la fuerza para contrarrestar a las fuerzas turcas, así como Assad no podría haberse salvado sin la ayuda rusa; Una vez más, el dictador de Damasco puede maniobrar el conflicto de acuerdo con sus necesidades, independientemente de las consecuencias sufridas por la población: los crímenes cometidos por el presidente sirio han alcanzado un nivel que le permite ser llamado un delincuente internacional. La responsabilidad de Moscú parece evidente, Rusia quería jugar un papel de liderazgo en el tablero de ajedrez del Medio Oriente para aumentar su relevancia en el mundo y mantener sus privilegios en el Mediterráneo, asegurados, al comienzo de la guerra siria, solo desde Damasco. Aunque Putin es un político inescrupuloso e inescrupuloso, la impresión es que Rusia se ha mantenido como un sujeto involucrado en el asunto a pesar de sí mismo, es decir, no ha podido retirarse en el momento adecuado, para llegar a la imposibilidad de retirarse del conflicto. Turquía, que tiene una situación interna muy complicada, tanto en política como en economía, ha intentado con éxito internacional desviar la atención de su interior, también tratando de combinar la situación con la cuestión kurda, a la cual, sin embargo, La opinión pública es muy sensible. Entre los principales partidarios de los terroristas sunitas, Ankara ha tratado de fortalecer sus posiciones en territorio extranjero integrándolos con tropas regulares, que, sin embargo, han encontrado dificultades considerables precisamente por la presencia de los rusos. El ataque aéreo sirio, protegido por los antiaéreos rusos, causó más de treinta muertes entre las tropas turcas. Las consecuencias son la solicitud de Ankara de una intervención de la Alianza Atlántica, que involucrará a los Estados Unidos directa o indirectamente en el conflicto; mientras que en Europa la presión es abrir las fronteras al éxodo de los sirios en suelo turco al viejo continente. Para aquellos que aún se niegan a involucrarse en la situación siria, esto significa el fin de toda esperanza: las consecuencias serán inevitables, para Trump, quien, siguiendo el ejemplo de Obama, quiso ignorar el problema, llegando a abdicar del papel estadounidense en el área (algo que produjo el avance de Rusia y el protagonismo de Irán) y para Europa, que volverá a ver una masa de prensa desesperada en sus fronteras, destacando nuevamente los racismos y soberanías, que son tan perjudiciales para el vida de la propia Unión Europea. La falta de compromiso en el campo diplomático, estos temas, siempre limitados a declaraciones y acciones sin resultados, se vuelve contra Washington y Bruselas, que se verán obligados a tratar de encontrar soluciones insuficientes. La guerra siria, desde el primer evento local y luego regional, vuelve con fuerza al frente del escenario internacional y corre el riesgo de convertirse en el desencadenante de un posible desorden global, con consecuencias críticas para la estabilidad. Parece que ha llegado el momento de lidiar con esto de manera responsable y decisiva por parte de las organizaciones internacionales y aquellos que deberían tener la capacidad diplomática de dirigir la crisis hacia una solución de ese tipo. Entonces los crímenes de Assad, pero también de Erdogan, tendrán que encontrar justicia.
Syrienkrise und mögliche internationale Auswirkungen
Die militärische Eskalation in Syrien, an der syrische, russische und türkische Streitkräfte beteiligt sind, nimmt ein Niveau an, von dem es schwierig erscheint, zurückzukehren. Das Bild der Situation zeigt das nordwestliche Gebiet Syriens, das an der Grenze zur Türkei liegt, als Schauplatz militärischer Zusammenstöße, die den Anschein einer Konfrontation erweckt haben, die als echter Krieg definiert werden soll. Die Besonderheit der Konfrontation besteht darin, dass vor Ort zusammenstoßende Streitkräfte Ausdruck stark abgeschwächter Regime oder Demokratien sind, die ihre strategischen Interessen über die mögliche interne und internationale Konsegune hinaus und unabhängig von der Situation der Zivilbevölkerung verfolgen. Wenn es schwierig ist zu sagen, dass in einem Krieg die Guten existieren, ist es in diesem Konflikt sicher, dass alle die Schlechten sind. Die Gastgeber, die Syrer, die immer den Diktator Assad im Kommando haben, beabsichtigen, die Kontrolle über die von den Türken gestohlenen Gebiete zurückzugewinnen und dieses Ziel zu erreichen, zögern Sie nicht, dieselbe syrische Bevölkerung zu bombardieren, die das Unglück hat, in diesen zu leben Gebiete. Die syrischen Bombenangriffe greifen wesentliche Infrastrukturen wie Krankenhäuser und das Ausmaß der Opfer an, um definieren zu können, was als Völkermord geschieht. Die syrischen Streitkräfte allein hätten nicht die Kraft, den türkischen Streitkräften entgegenzuwirken, so wie Assad sich ohne russische Hilfe nicht hätte retten können. Wieder einmal kann der Diktator von Damaskus den Konflikt nach seinen Bedürfnissen manövrieren, unabhängig von den Folgen für die Bevölkerung: Die vom syrischen Präsidenten begangenen Verbrechen haben inzwischen ein Ausmaß erreicht, das es ihm ermöglicht, als internationaler Verbrecher bezeichnet zu werden. Die Verantwortung Moskaus scheint offensichtlich zu sein. Russland wollte eine führende Rolle im Schachbrett des Nahen Ostens spielen, um seine Relevanz für die Welt zu erhöhen und seine Privilegien im Mittelmeerraum zu wahren, versichert zu Beginn des Syrienkrieges, nur von Damaskus aus. Obwohl Putin eine skrupellose und skrupellose Politikerin ist, hat sie den Eindruck, dass Russland trotz seiner selbst ein Thema geblieben ist, das heißt, es war nicht in der Lage, sich zum richtigen Zeitpunkt zurückzuziehen, um zu der Unmöglichkeit zu gelangen, sich aus dem Konflikt zurückzuziehen. Die Türkei, die sowohl in der Politik als auch in der Wirtschaft eine sehr komplizierte innere Situation hat, hat mit internationalem Erfolg versucht, die Aufmerksamkeit von ihrem Inneren abzulenken, und auch versucht, die Situation mit der Kurdenfrage zu verbinden, auf die jedoch Die öffentliche Meinung ist sehr sensibel. Unter den Hauptbefürwortern sunnitischer Terroristen hat Ankara versucht, seine Positionen auf fremdem Territorium durch die Integration in reguläre Truppen zu stärken, die jedoch gerade aufgrund der Anwesenheit der Russen auf erhebliche Schwierigkeiten gestoßen sind. Der syrische Luftangriff, der vom russischen Flugabwehrflugzeug geschützt wurde, forderte mehr als dreißig Todesfälle bei türkischen Truppen. Die Konsequenzen sind Ankaras Forderung nach einer Intervention des Atlantischen Bündnisses, die die Vereinigten Staaten direkt oder indirekt in den Konflikt einbeziehen wird. während auf Europa der Druck besteht, die Grenzen für den Exodus der Syrer auf türkischem Boden auf den alten Kontinent zu öffnen. Für diejenigen, die sich immer noch weigern, in die syrische Situation verwickelt zu werden, bedeutet dies das Ende aller Hoffnung: Die Konsequenzen werden unvermeidlich sein, für Trump, der nach Obamas Beispiel uninteressiert sein wollte, um die amerikanische Rolle in der Region aufzugeben (etwas, das den Vormarsch Russlands und den Protagonismus des Iran hervorgebracht hat) und für Europa, das erneut eine Masse verzweifelter Presse an ihre Grenzen bringen wird, um erneut die Rassismen und Souveränitäten hervorzuheben, die für die USA so schädlich sind Leben der Europäischen Union selbst. Das mangelnde Engagement im diplomatischen Bereich dieser Themen, das sich immer auf ergebnislose Erklärungen und Maßnahmen beschränkt, wendet sich gegen Washington und Brüssel, die gezwungen sein werden, nach unzureichenden Lösungen zu suchen. Der Syrienkrieg, der zuerst vom lokalen und dann vom regionalen Ereignis ausgeht, kehrt mit Nachdruck in den Vordergrund des internationalen Szenarios zurück und läuft Gefahr, zum Auslöser einer potenziellen globalen Störung mit kritischen Konsequenzen für die Stabilität zu werden. Es scheint an der Zeit zu sein, dass internationale Organisationen und diejenigen, die die diplomatische Fähigkeit haben sollten, die Krise auf eine Lösung dieser Art auszurichten, verantwortungsbewusst und entschlossen damit umgehen. Dann müssen die Verbrechen von Assad, aber auch von Erdogan, Gerechtigkeit finden.
Crise syrienne et répercussions internationales possibles
L'escalade militaire en Syrie, qui implique des forces syriennes, russes et turques, prend un niveau à partir duquel il semble difficile de revenir en arrière. L'image de la situation présente la zone nord-ouest syrienne, celle à la frontière avec la Turquie, comme le théâtre d'affrontements militaires, qui ont pris l'apparence d'une confrontation à définir comme une véritable guerre. La particularité de la confrontation est que les forces militaires qui s'affrontent sur le terrain sont l'expression de régimes ou de démocraties fortement atténués, qui poursuivent leurs intérêts stratégiques au-delà des éventuelles conséquences internes et internationales et quelle que soit la situation des civils. S'il est difficile de dire que dans une guerre, le bien existe, dans ce conflit, il est certain que tous sont mauvais. Les hôtes, les Syriens qui ont toujours le dictateur Assad aux commandes, ont l'intention de reprendre le contrôle des zones qui ont été volées par les Turcs et pour atteindre cet objectif n'hésitez pas à bombarder la même population syrienne qui a le malheur de vivre dans ces territoires. Les bombardements syriens affectent des infrastructures essentielles telles que les hôpitaux et l’étendue des victimes est de nature à pouvoir définir ce qui se passe comme un génocide. Les forces syriennes seules n'auraient pas la force de contrer les forces turques, tout comme Assad n'aurait pas pu se sauver sans l'aide de la Russie; une fois de plus le dictateur de Damas est capable de manœuvrer le conflit selon ses besoins, quelles que soient les conséquences subies par la population: les crimes commis par le président syrien ont désormais atteint un niveau qui lui permet d'être qualifié de criminel international. La responsabilité de Moscou apparaît évidente, la Russie a voulu jouer un rôle de premier plan dans l'échiquier moyen-oriental pour accroître sa pertinence dans le monde et maintenir ses privilèges en Méditerranée, assurée, au début de la guerre de Syrie, uniquement de Damas. Bien que Poutine soit un homme politique sans scrupules et sans scrupules, l'impression est que la Russie est restée malgré elle un sujet engagé dans cette affaire, c'est-à-dire qu'elle n'a pas pu se retirer au bon moment, pour arriver à l'impossibilité de se retirer du conflit. La Turquie, qui a une situation interne très compliquée, à la fois en politique et en économie, a essayé avec succès international de détourner l'attention de son intérieur, essayant également de combiner la situation avec la question kurde, à laquelle, cependant, l'opinion publique est très sensible. Parmi les principaux partisans des terroristes sunnites, Ankara a tenté de renforcer ses positions sur le territoire étranger en les intégrant à des troupes régulières, qui ont cependant rencontré des difficultés considérables précisément en raison de la présence des Russes. Le raid aérien syrien, protégé par les anti-aériens russes, a fait plus de trente morts parmi les troupes turques. Les conséquences sont la demande d'Ankara d'une intervention de l'Alliance atlantique, qui impliquera les États-Unis directement ou indirectement dans le conflit; tandis qu'en Europe la pression est d'ouvrir les frontières à l'exode des Syriens sur le sol turc vers le vieux continent. Pour ceux qui refusent toujours de s'impliquer dans la situation syrienne, cela signifie la fin de tout espoir: les conséquences seront inévitables, pour Trump, qui, à l'instar d'Obama, voulait se désintéresser de la question, venant abdiquer le rôle américain dans la région (quelque chose qui a produit l'avancée de la Russie et le protagonisme de l'Iran) et pour l'Europe, qui verra à nouveau une masse de presse désespérée à leurs frontières, soulignant à nouveau les racismes et les souverainetés, qui sont si nuisibles à la vie de l’Union européenne elle-même. Le manque d'engagement dans le domaine diplomatique de ces sujets, toujours limités aux déclarations et actions sans résultats, se retourne contre Washington et Bruxelles, qui seront contraints d'essayer de trouver des solutions insuffisantes. La guerre en Syrie, du premier événement local puis régional, revient avec force au premier plan du scénario international et risque de devenir le déclencheur d'un désordre mondial potentiel, avec des conséquences critiques pour la stabilité. Il semble que le moment soit venu de traiter cette question de manière responsable et décisive de la part des organisations internationales et de ceux qui devraient avoir la capacité diplomatique d'orienter la crise vers une solution de ce type. Ensuite, les crimes d'Assad, mais aussi d'Erdogan, devront trouver justice.
Crise síria e possíveis repercussões internacionais
A escalada militar na Síria, que envolve forças sírias, russas e turcas, está assumindo um nível do qual parece difícil voltar. A imagem da situação apresenta a região noroeste da Síria, a fronteira com a Turquia, como cenário de confrontos militares, que surgiram como um confronto a ser definido como uma guerra real. A peculiaridade do confronto é que as forças militares em conflito no local são expressão de regimes ou democracias fortemente atenuados, que perseguem seus interesses estratégicos além do possível conseguneze interno e internacional e independentemente da situação dos civis. Se é difícil dizer que em uma guerra os bons existem, neste conflito é certo que todos são ruins. Os anfitriões, os sírios que sempre têm o ditador Assad no comando, pretendem recuperar o controle das áreas que foram roubadas pelos turcos e alcançar esse objetivo, não hesitam em bombardear a mesma população síria que tem a infelicidade de viver naqueles territórios. Os atentados na Síria afetam infra-estruturas essenciais, como hospitais, e a extensão das vítimas é capaz de definir o que está ocorrendo como genocídio. As forças sírias sozinhas não teriam forças para combater as forças turcas, assim como Assad não poderia ter se salvado sem a ajuda russa; mais uma vez o ditador de Damasco é capaz de manobrar o conflito de acordo com suas necessidades, independentemente das consequências sofridas pela população: os crimes cometidos pelo presidente sírio atingiram um nível que permite que ele seja chamado de criminoso internacional. A responsabilidade de Moscou parece evidente, a Rússia queria desempenhar um papel de liderança no tabuleiro de xadrez do Oriente Médio para aumentar sua relevância no mundo e manter seus privilégios no Mediterrâneo, segurado, no início da guerra síria, apenas em Damasco. Embora Putin seja um político inescrupuloso e inescrupuloso, a impressão é que a Rússia permaneceu como um sujeito envolvido no assunto, apesar de si mesma, ou seja, ela não foi capaz de recuar na hora certa, para chegar à impossibilidade de se retirar do conflito. A Turquia, que tem uma situação interna muito complicada, tanto na política quanto na economia, tentou com sucesso internacional desviar a atenção de seu interior, tentando também combinar a situação com a questão curda, para a qual, no entanto, a opinião pública é muito sensível. Entre os principais apoiadores dos terroristas sunitas, Ancara tentou fortalecer suas posições em território estrangeiro, integrando-as a tropas regulares, que, no entanto, enfrentaram dificuldades consideráveis justamente por causa da presença dos russos. O ataque aéreo sírio, protegido pelo antiaéreo russo, causou mais de trinta mortes entre as tropas turcas. As conseqüências são o pedido de Ancara de alguma intervenção da Aliança Atlântica, que envolverá os Estados Unidos direta ou indiretamente no conflito; enquanto na Europa a pressão é abrir as fronteiras do êxodo dos sírios em solo turco para o velho continente. Para aqueles que ainda se recusam a se envolver na situação síria, isso significa o fim de toda a esperança: as consequências serão inevitáveis, pois Trump, que seguindo o exemplo de Obama, queria ignorar a questão, abdicando do papel americano na área. (algo que produziu o avanço da Rússia e o protagonismo do Irã) e para a Europa, que novamente verá uma massa de pressão desesperada em suas fronteiras, destacando novamente os racismos e soberanias, que são tão prejudiciais para o vida da própria União Europeia. A falta de comprometimento no campo diplomático desses assuntos, sempre limitada a declarações e ações sem resultados, se volta contra Washington e Bruxelas, que serão forçados a tentar encontrar soluções insuficientes. A guerra na Síria, desde o primeiro evento local e depois regional, retorna vigorosamente à vanguarda do cenário internacional e corre o risco de se tornar o gatilho para uma potencial desordem global, com consequências críticas para a estabilidade. Parece que chegou a hora de lidar com isso de forma responsável e decisiva por organizações internacionais e por aqueles que deveriam ter a capacidade diplomática de direcionar a crise para uma solução desse tipo. Então os crimes de Assad, mas também de Erdogan, terão que encontrar justiça.
Сирийский кризис и возможные международные последствия
Военная эскалация в Сирии, в которой участвуют сирийские, российские и турецкие войска, выходит на уровень, с которого трудно вернуться. Картина ситуации представляет сирийский северо-западный район, который находится на границе с Турцией, как место военных столкновений, которые приобрели вид конфронтации, которую можно определить как настоящую войну. Особенность противостояния состоит в том, что вооруженные силы, сталкивающиеся на местах, являются выражением сильно ослабленных режимов или демократий, которые преследуют свои стратегические интересы за пределами возможного внутреннего и международного конфликта и независимо от положения гражданских лиц. Если трудно сказать, что добро существует на войне, в этом конфликте наверняка все плохие. Хозяева, сирийцы, которые всегда имеют под командованием диктатора Асада, намерены восстановить контроль над районами, которые были украдены турками, и для достижения этой цели, не колеблясь, бомбят то же сирийское население, которому не повезло жить в этих странах. территорий. Сирийские бомбардировки нападают на важнейшие инфраструктуры, такие как больницы, и масштабы жертв таковы, что они могут определить, что происходит как геноцид. У сирийских сил не было бы сил противостоять турецким силам, так же как Асад не смог бы спасти себя без помощи России; в очередной раз диктатор Дамаска может маневрировать в конфликте в соответствии со своими потребностями, независимо от последствий, которым подвергается население: преступления, совершенные сирийским президентом, теперь достигли уровня, который позволяет ему называться международным преступником. Ответственность Москвы представляется очевидной: Россия хотела играть ведущую роль на ближневосточной шахматной доске, чтобы повысить свою значимость в мире и сохранить свои привилегии в Средиземноморье, застрахованные в начале сирийской войны только из Дамаска. Хотя Путин является недобросовестным и недобросовестным политиком, создается впечатление, что Россия, несмотря на себя, осталась субъектом, занимающимся этим вопросом, то есть она не смогла вернуться в нужное время, чтобы прийти к невозможности выхода из конфликта. Турция, которая имеет очень сложную внутреннюю ситуацию, как в политике, так и в экономике, пыталась с международным успехом отвлечь внимание от своего внутреннего положения, также пытаясь объединить ситуацию с курдским вопросом, на который, однако, общественное мнение очень чувствительное. Среди основных сторонников суннитских террористов Анкара пыталась укрепить свои позиции на чужой территории путем интеграции их с регулярными войсками, которые, однако, столкнулись со значительными трудностями именно из-за присутствия русских. Воздушный налет Сирии, защищенный российской зенитной авиацией, стал причиной более тридцати смертей среди турецких войск. Последствиями являются просьба Анкары о некотором вмешательстве Атлантического альянса, которое прямо или косвенно вовлекает Соединенные Штаты в конфликт; в то время как на Европу оказывается давление с целью открыть границы для исхода сирийцев на турецкую землю на старый континент. Для тех, кто все еще отказывается участвовать в сирийской ситуации, это означает конец всякой надежды: последствия будут неизбежны, для Трампа, который, следуя примеру Обамы, хотел проигнорировать проблему, приходя отречься от роли Америки в этом регионе (что вызвало продвижение России и протагонизм Ирана) и для Европы, которая снова увидит массу отчаянной прессы у своих границ, снова подчеркивая расизм и суверенитет, которые так вредны для жизнь самого Евросоюза. Отсутствие приверженности в дипломатической сфере этим вопросам, всегда ограниченным заявлениями и действиями без результатов, оборачивается против Вашингтона и Брюсселя, который будет вынужден пытаться найти недостаточные решения. Сирийская война, от первого локального, а затем регионального события, возвращается на передний план международного сценария и рискует стать спусковым механизмом для потенциального глобального беспорядка с критическими последствиями для стабильности. Похоже, что настало время ответственно и решительно заняться этим международным организациям и тем, кто должен иметь дипломатическую возможность направить кризис на решение такого рода. Тогда преступления Асада, а также Эрдогана, должны будут найти справедливость.
敘利亞危機和可能的國際影響
敘利亞,俄羅斯和土耳其軍隊參與的敘利亞軍事升級正在逼近一個很難回升的水平。局勢的圖片將敘利亞西北部地區(與土耳其接壤的地區)作為軍事衝突的現場,軍事衝突的表面看起來是一場真正的戰爭。對抗的特殊性是,在地面上發生衝突的軍事力量是衰落的政權或民主國家的表現形式,這些政權或民主國家追求戰略利益超出可能的內部和國際共識,而與平民的境況無關。如果很難說戰爭中存在好東西,那麼在這場衝突中,可以肯定的是,所有東西都是壞東西。那些總是由獨裁者阿薩德指揮的敘利亞人打算重新控制土耳其人偷走的地區並實現這一目標,毫不猶豫地轟炸了那些不幸地生活在敘利亞的敘利亞人。領土。敘利亞轟炸襲擊了諸如醫院之類的重要基礎設施,受害人的範圍使得能夠確定發生種族滅絕的事件。就像敘利亞軍隊沒有俄羅斯的幫助就無法拯救自己一樣,僅敘利亞軍隊就沒有抵抗土耳其軍隊的力量。大馬士革的獨裁者再次能夠根據他的需要來解決衝突,而不考慮人民遭受的後果:敘利亞總統所犯下的罪行現已達到可以將他稱為國際罪犯的水平。莫斯科的責任似乎很明顯,俄羅斯想在中東棋盤上扮演領導角色,以提高其在世界上的影響力,並在敘利亞戰爭開始時(僅在大馬士革獲得)被保險人保持其在地中海的特權。儘管普京是一個不道德和不道德的政治家,但印像是儘管俄羅斯自己仍然是從事此事的主體,也就是說,她未能在適當的時機撤退,以致無法退出衝突。內部政治和經濟狀況非常複雜的土耳其一直在國際上取得成功,試圖轉移人們對內部的關注,也試圖將局勢與庫爾德問題結合起來,然而,輿論很敏感。在遜尼派恐怖分子的主要支持者中,安卡拉試圖通過將其與常規部隊合併來加強其在外國領土上的地位,然而,正是由於俄羅斯人的存在,安卡拉遇到了相當大的困難。受俄羅斯防空砲擊的敘利亞空襲在土耳其軍隊中造成30多人死亡。其後果是安卡拉要求大西洋聯盟進行一些干預,這將使美國直接或間接地參與衝突;在歐洲,壓力是在土耳其的土地上向舊大陸開放敘利亞人外逃的邊界。對於那些仍然拒絕捲入敘利亞局勢的人來說,這意味著所有希望的終結:後果將是不可避免的,對於以奧巴馬為榜樣的特朗普,他想無視這一問題,放棄了美國在該地區的作用(促成俄羅斯的發展和伊朗的主宰)和歐洲,這將再次使他們絕望地逼向其邊界,再次凸顯了種族主義和主權,這對俄羅斯非常有害。歐盟本身的生活。不能對這些問題進行外交承諾,而總是限於沒有結果的宣言和行動,反過來又不利於華盛頓和布魯塞爾,它們將被迫試圖尋找不足的解決方案。敘利亞戰爭從最初的地方事件到區域事件,都有力地回到國際形勢的最前沿,並有可能成為潛在的全球動蕩的觸發因素,對穩定產生嚴重後果。看來現在是時候由國際組織和那些應該具有外交能力以將危機引導至那種解決辦法的國家,負責任地和果斷地處理這一問題了。這樣一來,阿薩德(Assad)的罪行,以及埃爾多安(Erdogan)的罪行,都必須尋求正義。
シリア危機と国際的な影響の可能性
シリア、ロシア、トルコの軍隊が関与するシリアでの軍事的エスカレーションは、元に戻ることが難しいレベルになっています。この状況の写真は、トルコとの国境にあるシリア北西部を軍事衝突の場面として示しており、実際の戦争として定義される対立のように見えます。対立の特質は、地上で衝突する軍事力が、弱体化した政権または民主主義の表現であり、民間人の状況に関係なく、可能な国内および国際的なコンセグネゼを超えて戦略的利益を追求することです。善が戦争に存在すると言うのが難しい場合、この紛争ではすべてが悪であることが確実です。ホストは、常に独裁者アサドを指揮しているシリア人であり、トルコ人によって盗まれた地域の支配権を取り戻し、この目標を達成するために、それらに住む不幸を持っている同じシリアの人口を爆撃することをheしません領土。シリアの爆撃は、病院などの重要なインフラストラクチャを攻撃し、被害者の範囲は、ジェノサイドとして何が起こっているかを定義できる程度です。アサドがロシアの助けなしでは自分自身を救うことができなかったように、シリア軍だけではトルコ軍に対抗する力はありません。ダマスカスの独裁者は、人口が被る結果に関係なく、自分のニーズに応じて紛争を操作することができます。シリア大統領が犯した犯罪は、彼が国際犯罪者と呼ばれるレベルに達しました。モスクワの責任は明白であるように見えます。ロシアは、中東のチェス盤で主導的な役割を果たし、世界での関連性を高め、地中海での特権を維持したかったのです。プーチンは不un慎で不and慎な政治家であるが、印象は、ロシアは彼女自身にもかかわらず問題に関与している主題として残っている、つまり、彼女は紛争から撤退することの不可能性に到達するために適切な時期に引き戻せなかったということである。政治と経済の両面で非常に複雑な内部状況を抱えるトルコは、国際的な成功を収めて国内から注意をそらそうとし、状況をクルド人の質問と組み合わせようとしました世論は非常に敏感です。スンニ派のテロリストの主要な支持者の中で、アンカラは通常の軍隊と統合することで外国領土での地位を強化しようとしましたが、ロシア人の存在のために正確にかなりの困難に直面しました。ロシアの対空によって保護されたシリアの空襲は、トルコ軍の間で30人以上の死を引き起こしました。結果は、紛争に直接または間接的に米国を巻き込む大西洋同盟によるいくつかの介入に対するアンカラの要求です。一方、ヨーロッパでは、トルコの土壌にあるシリア人の出国への国境を古い大陸に開放することが圧力になっています。それでもシリアの状況に関与することを拒否する人々にとって、これはすべての希望の終わりを意味します:結果は避けられないでしょう、オバマの例に従って問題を無視したかったトランプにとって、結果は地域でアメリカの役割を放棄するようになります(ロシアの前進とイランの主役を生み出したもの)、そしてヨーロッパにとっては、国境に絶望的なマスコミの塊が再び見られ、人種差別と主権を強調します欧州連合自体の生活。外交分野でのコミットメントの欠如は、常に結果のない宣言と行動に限定され、ワシントンとブリュッセルに反対し、不十分な解決策を見つけようとすることを余儀なくされます。シリアの戦争は、最初の地域のイベントから地域のイベントまで、強制的に国際シナリオの最前線に戻り、潜在的な世界的混乱の引き金となり、安定性に重大な結果をもたらします。国際機関や、そのタイプの解決策に危機を向ける外交能力を持つべき人々によって、責任を持って断固としてこれに対処する時が来たようです。それから、アサドの犯罪だけでなく、エルドアンの犯罪も正義を見つけなければなりません。
الأزمة السورية والتداعيات الدولية المحتملة
إن التصعيد العسكري في سوريا ، والذي يشمل القوات السورية والروسية والتركية ، يأخذ مستوى يبدو أنه من الصعب العودة إليه. تعرض صورة الوضع المنطقة السورية الشمالية الغربية ، المنطقة الواقعة على الحدود مع تركيا ، كمنطقة للاشتباكات العسكرية ، والتي اتخذت مظهر المواجهة ليتم تعريفها على أنها حرب حقيقية. تكمن خصوصية المواجهة في أن القوات العسكرية التي تصطدم على الأرض هي تعبير عن الأنظمة أو الديمقراطيات المخففة بشدة ، والتي تسعى إلى تحقيق مصالحها الإستراتيجية بما يتجاوز حدود التواصل الداخلي والدولي الممكنة وبغض النظر عن وضع المدنيين. إذا كان من الصعب القول إن الخير موجود في الحرب ، فمن المؤكد في هذا الصراع أن الجميع سيئون. المضيفون ، السوريون الذين لديهم دائمًا الديكتاتور الأسد في القيادة ، يعتزمون استعادة السيطرة على المناطق التي سرقها الأتراك وتحقيق هذا الهدف لا يترددون في قصف نفس السكان السوريين الذين لديهم سوء الحظ في العيش في هؤلاء الأراضي. يهاجم القصف السوري البنى التحتية الأساسية مثل المستشفيات ومدى الضحايا ليكونوا قادرين على تحديد ما يجري على أنه إبادة جماعية. القوات السورية وحدها لن تكون لديها القوة لمواجهة القوات التركية ، مثلما لم يكن الأسد قد أنقذ نفسه دون مساعدة روسية ؛ مرة أخرى ، يستطيع ديكتاتور دمشق مناورة الصراع وفقًا لاحتياجاته ، بغض النظر عن العواقب التي يعاني منها السكان: لقد وصلت الجرائم التي ارتكبها الرئيس السوري الآن إلى مستوى يسمح له بأن يطلق عليه "مجرم دولي". تبدو مسؤولية موسكو واضحة ، فقد أرادت روسيا أن تلعب دوراً رائداً في رقعة الشطرنج في الشرق الأوسط لرفع أهميتها في العالم والحفاظ على امتيازاتها في البحر المتوسط ، المؤمن عليها ، في بداية الحرب السورية ، فقط من دمشق. على الرغم من أن بوتين سياسية لا ضمير لها ولا ضمير لها ، إلا أن الانطباع هو أن روسيا ظلت موضوعًا متورطًا في الأمر على الرغم من نفسها ، أي أنها لم تكن قادرة على الانسحاب في الوقت المناسب ، للوصول إلى استحالة الانسحاب من النزاع. لقد حاولت تركيا ، التي لديها وضع داخلي معقد للغاية ، في السياسة والاقتصاد على السواء ، بنجاح دولي لتحويل الانتباه عن الداخل ، وتحاول أيضًا الجمع بين الموقف والقضية الكردية ، والتي ، مع ذلك ، الرأي العام حساس للغاية. من بين الداعمين الرئيسيين للإرهابيين السنة ، حاولت أنقرة تعزيز مواقعها على الأراضي الأجنبية من خلال دمجهم في القوات النظامية ، والتي واجهت صعوبات كبيرة بسبب وجود الروس على وجه التحديد. تسببت الغارة الجوية السورية ، التي تحميها الطائرات الروسية المضادة ، في مقتل أكثر من ثلاثين بين القوات التركية. تتمثل عواقب ذلك في طلب أنقرة بعض تدخل التحالف الأطلسي ، والذي سيشرك الولايات المتحدة بشكل مباشر أو غير مباشر في النزاع ؛ بينما الضغط على أوروبا هو فتح الحدود أمام هجرة السوريين على الأراضي التركية إلى القارة القديمة. بالنسبة لأولئك الذين ما زالوا يرفضون المشاركة في الوضع السوري ، فإن هذا يعني نهاية كل الأمل: ستكون العواقب حتمية ، لأن ترامب ، الذي اتبع مثال أوباما ، أراد أن يتجاهل القضية ، متخليًا عن التنازل عن الدور الأمريكي في المنطقة. (شيء أنتج تقدم روسيا وأبطال إيران) ولأوروبا ، التي ستشهد مرة أخرى كتلة من الصحافة اليائسة إلى حدودها ، وتسليط الضوء مرة أخرى على العنصرية والسيادة ، التي تضر بشدة حياة الاتحاد الأوروبي نفسه. إن الافتقار إلى الالتزام في المجال الدبلوماسي ، فإن هذه الموضوعات ، التي تقتصر دائمًا على الإعلانات والإجراءات دون نتائج ، تتعارض مع واشنطن وبروكسل ، والتي ستضطر إلى محاولة إيجاد حلول غير كافية. تعود الحرب السورية ، من أول حدث محلي ثم إقليمي ، بقوة إلى صدارة السيناريو الدولي وتخاطر بأن تصبح السبب وراء اضطراب عالمي محتمل ، مع عواقب وخيمة على الاستقرار. يبدو أن الوقت قد حان للتعامل مع هذا بشكل مسؤول وحاسم من قبل المنظمات الدولية وأولئك الذين ينبغي أن تكون لديهم القدرة الدبلوماسية لتوجيه الأزمة نحو حل من هذا النوع. عندها يجب أن تجد جرائم الأسد ، وكذلك أردوغان ، العدالة.
mercoledì 19 febbraio 2020
L'Unione Europea schiererà una operazione navale di fronte alle coste libiche orientali
Una nuova operazione marittima dell’Unione Europea riguarderà ancora una volta le coste libiche, ma riguarderà il controllo della parte orientale del paese. Lo scopo sarà quello di controllare l’embargo riguardante la potenziale fornitura di armi. La presenza europea nel Mediterraneo meridionale vuole ribadire il ruolo di Bruxelles nell’area, dopo che nuovi soggetti internazionali, Egitto, Russia e Turchia, sono entrati nel paese libico, riempiendo, di fatto, il vuoto politico e militare creato dall’Unione. Raggiungere l’accordo con i diversi paesi europei non è stato facile: il timore di Italia, Austria ed Ungheria circa un possibile aumento dell’immigrazione clandestina attraverso il mare, favorito, appunto, dalla presenza delle navi della missione europea, ha rappresentanto un ostacolo che è stato superato con laboriose trattative. Tuttavia le imbarcazioni impegnate nel controllo dell’embargo non potranno sottrarsi alla legge del mare che prevede il salvataggio dei naufraghi. Questo aspetto investe, inevitabilmente, il problema della divisione dei migranti tra i paesi europei: questione che, per il momento, resta in sospeso, perchè rinviata ad una riunione futura. Malgrado questo ostacolo, spesso causa di attriti profondi tra i paesi membri, l’importanza strategica di porre in essere la nuova operazione navale ha superato, almeno per ora, tutti i contrasti, proprio perchè ritenuta fondamentale per ribadire l’impegno europeo nel Mediterraneo. Tuttavia, proprio perchè si tratterà soltanto di una operazione navale, il risultato non potrà che essere circoscritto alle forniture via mare, mentre il controllo sulle vie di terra non sarà possibile a causa dell’assenza di un impegno diretto sul terreno. Certamente il controllo riguarderà anche lo spazio aereo e le navi impiegate saranno anche le basi militari dei radar impegnati in queste operazioni. Il risultato che si cerca di conseguire è di isolare le forze ribelli al governo di Tripoli, riconosciuto dalla comunità internazionale. Nello stesso tempo le navi impegnate avranno anche il compito di controllare il traffico umano, verosimilmente contrastando le attività via mare dei trafficanti di uomini. Dal punto di vista militare la presenza di navi da guerra di altri soggetti internazionali potrebbe creare i presupposti, almeno potenziali, per situazioni critiche capaci di creare una gamma di incidenti, che va dal confronto diplomatico a quello militare. La possibilità che queste eventualità si verifichino è tutt’altro che remota, sopratutto se si considera l’atteggiamento tenuto dagli apparati militari di Mosca e di Ankara, presenti nel Mediterraneo con mezzi navali militari e non solo. Ma proprio la presenza sempre maggiori di imbarcazioni militari di stati non alleati dell’Europa ha determinato questa operazione che è anche la naturale evoluzione della politica scelta circa la Libia. Il rifiuto di un impegno militare sul terreno, anche a causa delle diverse vedute dei membri più importanti, a causa di interessi particolari messi al di sopra di quelli generali (vedere il comportamento di Parigi) ha portato all’leborazione di una tattica che è il prodotto del minimo comune denominatore delle idee delle nazioni europee. Il risultato ottenuto è quello, cioè, di perseguire l’embargo militare con il blocco marittimo: una decisione che pare ipocrita di fronte alle possibili soluzioni alternative a disposizione dei contendenti. Quanto sarà efficace sarà il tempo a dirlo, certo un risultato non positivo non potrà che nuocere al prestigio dell’Unione, la quale non potrà comunque, tralasciare l’azione diplomatica. L’insieme delle due azioni dirà qunato è la forza attuale di Bruxelles in campo internazionale.
The European Union will deploy a naval operation off the eastern Libyan coast
A new maritime operation by the European Union will once again concern the Libyan coast, but will concern control of the eastern part of the country. The aim will be to control the embargo on the potential supply of weapons. The European presence in the southern Mediterranean wants to reiterate the role of Brussels in the area, after new international players, Egypt, Russia and Turkey, have entered the Libyan country, effectively filling the political and military void created by the Union. Reaching the agreement with the various European countries was not easy: the fear of Italy, Austria and Hungary about a possible increase in illegal immigration across the sea, favored, in fact, by the presence of the ships of the European mission, represented an obstacle which was overcome with laborious negotiations. However, the vessels engaged in the control of the embargo cannot escape the law of the sea which provides for the rescue of shipwrecked people. This aspect inevitably affects the problem of the division of migrants between European countries: a question which, for the moment, remains open, because it has been postponed to a future meeting. Despite this obstacle, often the cause of profound frictions between member countries, the strategic importance of putting in place the new naval operation has overcome, at least for now, all the contrasts, precisely because it is considered essential to reaffirm the European commitment in the Mediterranean. However, precisely because it will only be a naval operation, the result can only be limited to supplies by sea, while control over land routes will not be possible due to the absence of a direct commitment on the ground. Certainly the control will also concern the airspace and the ships used will also be the military bases of the radars engaged in these operations. The result that is being sought is to isolate the rebel forces from the Tripoli government, recognized by the international community. At the same time, the ships engaged will also have the task of controlling human trafficking, probably by contrasting the sea activities of human traffickers. From a military point of view, the presence of warships of other international subjects could create the conditions, at least potential, for critical situations capable of creating a range of accidents, ranging from diplomatic to military confrontation. The possibility of these events occurring is far from remote, especially if we consider the attitude held by the military apparatus of Moscow and Ankara, present in the Mediterranean with military naval means and beyond. But precisely the increasing presence of military vessels from non-allied states of Europe has determined this operation which is also the natural evolution of the policy chosen for Libya. The refusal of a military commitment on the ground, also due to the different views of the most important members, due to particular interests placed above the general ones (see the behavior of Paris) led to the elaboration of a tactic that is the product of the lowest common denominator of the ideas of the European nations. The result obtained is that of pursuing the military embargo with the maritime blockade: a decision that seems hypocritical in the face of possible alternative solutions available to the contenders. How effective time will be to say it, of course, a non-positive result will only harm the prestige of the Union, which will however not be able to neglect diplomatic action. The combination of the two actions will say that Brussels is the current strength in the international arena.
La Unión Europea desplegará una operación naval frente a la costa oriental de Libia
Una nueva operación marítima de la Unión Europea volverá a afectar a la costa libia, pero se referirá al control de la parte oriental del país. El objetivo será controlar el embargo sobre el suministro potencial de armas. La presencia europea en el sur del Mediterráneo quiere reiterar el papel de Bruselas en el área, después de que nuevos actores internacionales, Egipto, Rusia y Turquía, hayan ingresado al país libio, llenando efectivamente el vacío político y militar creado por la Unión. Llegar al acuerdo con los distintos países europeos no fue fácil: el temor de Italia, Austria y Hungría sobre un posible aumento de la inmigración ilegal a través del mar, favorecido, de hecho, por la presencia de los barcos de la misión europea, representaba un obstáculo que fue superado con negociaciones laboriosas. Sin embargo, los buques que participan en el control del embargo no pueden escapar de la ley del mar que prevé el rescate de personas naufragadas. Este aspecto inevitablemente afecta el problema de la división de los migrantes entre países europeos: una pregunta que, por el momento, permanece abierta, porque se ha pospuesto para una reunión futura. A pesar de este obstáculo, a menudo la causa de profundas fricciones entre los países miembros, la importancia estratégica de poner en marcha la nueva operación naval ha superado, al menos por ahora, todos los contrastes, precisamente porque se considera esencial para reafirmar el compromiso europeo en el Mediterráneo. Sin embargo, precisamente porque solo será una operación naval, el resultado solo puede limitarse a los suministros por mar, mientras que el control sobre las rutas terrestres no será posible debido a la ausencia de un compromiso directo en tierra. Ciertamente, el control también se referirá al espacio aéreo y los barcos utilizados también serán las bases militares de los radares que participan en estas operaciones. El resultado que se busca es aislar a las fuerzas rebeldes del gobierno de Trípoli, reconocido por la comunidad internacional. Al mismo tiempo, los barcos comprometidos también tendrán la tarea de controlar la trata de personas, probablemente contrastando las actividades marítimas de los traficantes de personas. Desde un punto de vista militar, la presencia de buques de guerra de otros sujetos internacionales podría crear las condiciones, al menos potenciales, para situaciones críticas capaces de crear una serie de accidentes, que van desde la confrontación diplomática hasta la militar. La posibilidad de que estos eventos ocurran está lejos de ser remota, especialmente si consideramos la actitud mantenida por el aparato militar de Moscú y Ankara, presente en el Mediterráneo con medios navales militares y más allá. Pero precisamente la creciente presencia de buques militares de estados no aliados de Europa ha llevado a esta operación, que también es la evolución natural de la política elegida para Libia. El rechazo de un compromiso militar sobre el terreno, también debido a las diferentes opiniones de los miembros más importantes, debido a intereses particulares colocados por encima de los generales (ver el comportamiento de París) condujo a la elaboración de una táctica que es la producto del mínimo común denominador de las ideas de las naciones europeas. El resultado obtenido es el de perseguir el embargo militar con el bloqueo marítimo: una decisión que parece hipócrita ante las posibles soluciones alternativas disponibles para los contendientes. Qué tan efectivo será el tiempo para decir, ciertamente un resultado no positivo solo dañará el prestigio de la Unión, que sin embargo no podrá descuidar la acción diplomática. La combinación de las dos acciones dirá que Bruselas es la fuerza actual en el ámbito internacional.
Die Europäische Union wird vor der ostlibyschen Küste eine Marineoperation einsetzen
Eine neue maritime Operation der Europäischen Union wird erneut die libysche Küste betreffen, aber auch die Kontrolle über den östlichen Teil des Landes. Ziel wird es sein, das Embargo für die potenzielle Lieferung von Waffen zu kontrollieren. Die europäische Präsenz im südlichen Mittelmeerraum möchte die Rolle Brüssels in der Region bekräftigen, nachdem neue internationale Akteure, Ägypten, Russland und die Türkei, in das libysche Land eingetreten sind und die von der Union geschaffene politische und militärische Lücke effektiv geschlossen haben. Es war nicht einfach, eine Einigung mit den verschiedenen europäischen Ländern zu erzielen: Die Angst Italiens, Österreichs und Ungarns vor einer möglichen Zunahme der illegalen Einwanderung über das Meer, die durch die Anwesenheit der Schiffe der europäischen Mission begünstigt wurde, war ein Hindernis was mit mühsamen Verhandlungen überwunden wurde. Die Schiffe, die das Embargo kontrollieren, können sich jedoch nicht dem Seerecht entziehen, das die Rettung von Schiffbrüchigen vorsieht. Dieser Aspekt wirkt sich unweigerlich auf das Problem der Aufteilung der Migranten zwischen europäischen Ländern aus: Eine Frage, die derzeit noch offen ist, da sie auf ein künftiges Treffen verschoben wurde. Trotz dieses Hindernisses, das häufig zu tiefgreifenden Spannungen zwischen den Mitgliedstaaten führt, hat die strategische Bedeutung der Einführung der neuen Marineoperation zumindest vorerst alle Kontraste überwunden, gerade weil es als wesentlich angesehen wird, das europäische Engagement im Mittelmeerraum zu bekräftigen. Gerade weil es sich jedoch nur um eine Marineoperation handelt, kann das Ergebnis nur auf Lieferungen auf dem Seeweg beschränkt werden, während die Kontrolle über Landwege aufgrund des Fehlens einer direkten Verpflichtung vor Ort nicht möglich sein wird. Sicherlich wird die Kontrolle auch den Luftraum betreffen, und die verwendeten Schiffe werden auch die Militärstützpunkte der an diesen Operationen beteiligten Radargeräte sein. Das angestrebte Ergebnis besteht darin, die Rebellenkräfte von der von der internationalen Gemeinschaft anerkannten Regierung von Tripolis zu isolieren. Gleichzeitig werden die eingesetzten Schiffe auch die Aufgabe haben, den Menschenhandel zu kontrollieren, wahrscheinlich indem sie die Seeaktivitäten der Menschenhändler gegenüberstellen. Aus militärischer Sicht könnte die Anwesenheit von Kriegsschiffen anderer internationaler Subjekte zumindest die Voraussetzungen für kritische Situationen schaffen, die eine Reihe von Unfällen verursachen können, die von diplomatischen bis zu militärischen Konfrontationen reichen. Die Möglichkeit, dass diese Ereignisse eintreten, ist alles andere als gering, insbesondere wenn man die Haltung des Militärapparats von Moskau und Ankara betrachtet, der im Mittelmeer mit militärischen Seemitteln und darüber hinaus präsent ist. Aber gerade die zunehmende Präsenz von Militärschiffen aus nicht verbündeten Staaten Europas hat diese Operation bestimmt, die auch die natürliche Entwicklung der für Libyen gewählten Politik darstellt. Die Ablehnung eines militärischen Engagements vor Ort, auch aufgrund der unterschiedlichen Ansichten der wichtigsten Mitglieder, aufgrund besonderer Interessen, die über die allgemeinen gestellt wurden (siehe das Verhalten von Paris), führte zur Ausarbeitung einer Taktik, die das ist Produkt des kleinsten gemeinsamen Nenners der Ideen der europäischen Nationen. Das Ergebnis ist die Verfolgung des Militärembargos mit der Seeblockade: eine Entscheidung, die angesichts möglicher alternativer Lösungen, die den Konkurrenten zur Verfügung stehen, scheinheilig erscheint. Wie effektiv die Zeit sein wird, wird sicherlich ein nicht positives Ergebnis nur dem Ansehen der Union schaden, die jedoch diplomatische Maßnahmen nicht vernachlässigen kann. Die Kombination der beiden Aktionen wird zeigen, dass Brüssel die derzeitige Stärke auf internationaler Ebene ist.
L'Union européenne déploiera une opération navale au large des côtes libyennes orientales
Une nouvelle opération maritime de l'Union européenne concernera à nouveau la côte libyenne, mais concernera le contrôle de la partie orientale du pays. L'objectif sera de contrôler l'embargo sur la fourniture potentielle d'armes. La présence européenne dans le sud de la Méditerranée veut réitérer le rôle de Bruxelles dans la région, après que de nouveaux acteurs internationaux, l'Égypte, la Russie et la Turquie, sont entrés dans le pays libyen, comblant ainsi efficacement le vide politique et militaire créé par l'Union. L'accord avec les différents pays européens n'a pas été facile: la crainte de l'Italie, de l'Autriche et de la Hongrie d'une possible augmentation de l'immigration clandestine à travers la mer, favorisée en fait par la présence des navires de la mission européenne, a représenté un obstacle qui a été surmonté de négociations laborieuses. Cependant, les navires chargés de contrôler l'embargo ne peuvent échapper au droit de la mer qui prévoit le sauvetage des naufragés. Cet aspect affecte inévitablement le problème de la répartition des migrants entre les pays européens: une question qui, pour le moment, reste ouverte, car elle a été reportée à une prochaine réunion. Malgré cet obstacle, souvent à l'origine de frictions profondes entre les pays membres, l'importance stratégique de la mise en place de la nouvelle opération navale a surmonté, au moins pour l'instant, tous les contrastes, précisément parce qu'il est jugé indispensable de réaffirmer l'engagement européen en Méditerranée. Cependant, précisément parce qu'il ne s'agira que d'une opération navale, le résultat ne peut être limité qu'aux approvisionnements par voie maritime, tandis que le contrôle des routes terrestres ne sera pas possible en raison de l'absence d'un engagement direct sur le terrain. Certes, le contrôle concernera également l'espace aérien et les navires utilisés seront également les bases militaires des radars engagés dans ces opérations. Le résultat recherché est d'isoler les forces rebelles du gouvernement de Tripoli, reconnu par la communauté internationale. Dans le même temps, les navires engagés auront également pour tâche de contrôler la traite des êtres humains, probablement en contrastant les activités maritimes des trafiquants d'êtres humains. Du point de vue militaire, la présence de navires de guerre d'autres sujets internationaux pourrait créer les conditions, au moins potentielles, de situations critiques susceptibles de créer une gamme d'accidents, allant de la confrontation diplomatique à la confrontation militaire. La possibilité que ces événements se produisent est loin d'être lointaine, surtout si l'on considère l'attitude de l'appareil militaire de Moscou et d'Ankara, présent en Méditerranée avec des moyens navals militaires et au-delà. Mais c'est précisément la présence croissante de navires militaires en provenance d'Etats non alliés d'Europe qui a déterminé cette opération qui est aussi l'évolution naturelle de la politique choisie pour la Libye. Le refus d'un engagement militaire sur le terrain, également dû aux divergences de vues des membres les plus importants, dû à des intérêts particuliers placés au-dessus des généraux (voir le comportement de Paris) a conduit à l'élaboration d'une tactique qui est la produit du plus petit dénominateur commun des idées des nations européennes. Le résultat obtenu est celui de la poursuite de l'embargo militaire avec le blocus maritime: une décision qui semble hypocrite face aux solutions alternatives possibles à la disposition des prétendants. Combien de temps sera-t-il efficace pour le dire, un résultat non positif ne fera que nuire au prestige de l'Union, qui ne pourra cependant pas négliger l'action diplomatique. La combinaison des deux actions dira que Bruxelles est la force actuelle sur la scène internationale.
A União Européia implantará uma operação naval na costa leste da Líbia
Uma nova operação marítima da União Européia preocupará mais uma vez a costa da Líbia, mas o controle da parte oriental do país. O objetivo será controlar o embargo ao fornecimento potencial de armas. A presença européia no sul do Mediterrâneo quer reiterar o papel de Bruxelas na região, depois que novos atores internacionais, Egito, Rússia e Turquia, entraram no país líbio, preenchendo efetivamente o vazio político e militar criado pela União. Não foi fácil chegar a um acordo com os vários países europeus: o medo da Itália, Áustria e Hungria sobre um possível aumento da imigração ilegal no mar, favorecido, de fato, pela presença dos navios da missão européia, representava um obstáculo que foi superada com negociações trabalhosas. No entanto, os navios envolvidos no controle do embargo não podem escapar da lei do mar, que prevê o resgate de pessoas naufragadas. Esse aspecto afeta inevitavelmente o problema da divisão de migrantes entre os países europeus: uma questão que, no momento, permanece em aberto, porque foi adiada para uma reunião futura. Apesar desse obstáculo, freqüentemente a causa de atritos profundos entre os países membros, a importância estratégica de implantar a nova operação naval superou, pelo menos por enquanto, todos os contrastes, justamente porque é considerado essencial reafirmar o compromisso europeu no Mediterrâneo. No entanto, justamente porque será apenas uma operação naval, o resultado pode ser limitado apenas ao abastecimento por via marítima, enquanto o controle sobre rotas terrestres não será possível devido à ausência de um compromisso direto em terra. Certamente o controle também diz respeito ao espaço aéreo e os navios utilizados também serão as bases militares dos radares envolvidos nessas operações. O resultado que está sendo buscado é isolar as forças rebeldes do governo de Trípoli, reconhecido pela comunidade internacional. Ao mesmo tempo, os navios envolvidos também terão a tarefa de controlar o tráfico de pessoas, provavelmente contrastando as atividades marítimas dos traficantes de pessoas. Do ponto de vista militar, a presença de navios de guerra de outros assuntos internacionais poderia criar condições, pelo menos potencial, para situações críticas capazes de criar uma série de acidentes, desde confrontos diplomáticos a militares. A possibilidade de ocorrência desses eventos está longe de ser remota, especialmente se considerarmos a atitude do aparato militar de Moscou e Ancara, presente no Mediterrâneo com meios navais militares e além. Mas precisamente a presença crescente de navios militares de estados não-aliados da Europa determinou essa operação, que também é a evolução natural da política escolhida para a Líbia. A recusa de um compromisso militar no terreno, também devido às diferentes visões dos membros mais importantes, devido a interesses particulares colocados acima dos gerais (veja o comportamento de Paris), levaram à elaboração de uma tática que é a produto do menor denominador comum das idéias das nações européias. O resultado obtido é o de prosseguir o embargo militar com o bloqueio marítimo: uma decisão que parece hipócrita diante de possíveis soluções alternativas disponíveis aos competidores. Quão eficaz será o tempo para dizer que, obviamente, um resultado não positivo prejudicará apenas o prestígio da União, que, no entanto, não poderá negligenciar a ação diplomática. A combinação das duas ações dirá que Bruxelas é a força atual na arena internacional.
Европейский союз развернет военно-морскую операцию у восточного побережья Ливии
Новая морская операция Европейского союза вновь будет касаться ливийского побережья, но будет касаться контроля над восточной частью страны. Целью будет контроль над эмбарго на потенциальные поставки оружия. Европейское присутствие в южной части Средиземного моря хочет подтвердить роль Брюсселя в этом регионе после того, как новые международные игроки, Египет, Россия и Турция, вошли в ливийскую страну, эффективно заполняя политическую и военную пустоту, созданную Союзом. Достичь соглашения с различными европейскими странами было непросто: страх перед Италией, Австрией и Венгрией по поводу возможного увеличения нелегальной иммиграции через море, чему способствовало, на самом деле, присутствие кораблей европейской миссии, представлял собой препятствие который был преодолен трудоемкими переговорами. Однако суда, осуществляющие контроль за соблюдением эмбарго, не могут избежать морского права, которое предусматривает спасение людей, потерпевших кораблекрушение. Этот аспект неизбежно влияет на проблему разделения мигрантов между европейскими странами: вопрос, который на данный момент остается открытым, поскольку он был перенесен на будущую встречу. Несмотря на это препятствие, часто являющееся причиной глубоких трений между странами-членами, стратегическая важность создания новой военно-морской операции преодолела, по крайней мере на данный момент, все противоречия именно потому, что считается необходимым подтвердить европейские обязательства в Средиземноморье. Однако именно потому, что это будет только военно-морская операция, результат может быть ограничен только поставками морем, в то время как контроль над сухопутными маршрутами будет невозможен из-за отсутствия прямых обязательств на земле. Конечно, контроль будет также касаться воздушного пространства, и используемые корабли будут также военными базами радаров, участвующих в этих операциях. В результате мы стремимся изолировать силы повстанцев от правительства Триполи, признанного международным сообществом. В то же время задействованным судам будет также поручено контролировать торговлю людьми, вероятно, путем противопоставления морской деятельности торговцев людьми. С военной точки зрения, наличие военных кораблей других международных субъектов может создать условия, по крайней мере потенциальные, для критических ситуаций, способных привести к ряду аварий, от дипломатических до военных столкновений. Вероятность того, что эти события происходят, весьма далека, особенно если учесть отношение, которое занимает военный аппарат Москвы и Анкары, присутствующий в Средиземноморье военно-морскими средствами и за его пределами. Но именно растущее присутствие военных судов из стран, не являющихся союзниками Европы, определило эту операцию, которая также является естественной эволюцией политики, выбранной для Ливии. Отказ от военного обязательства на месте, также из-за различных взглядов наиболее важных членов, из-за особых интересов, поставленных выше общих (см. Поведение Парижа), привел к разработке тактики, которая является произведение наименьшего общего знаменателя идей европейских наций. В результате был достигнут военный эмбарго на морскую блокаду: решение, которое кажется лицемерным перед лицом возможных альтернативных решений, доступных претендентам. Насколько эффективным будет время, можно сказать, что неположительный результат только повредит престижу Союза, который, однако, не сможет пренебречь дипломатическими действиями. Комбинация двух действий скажет, что Брюссель - текущая сила на международной арене.
歐洲聯盟將在利比亞東部沿海地區部署海軍行動
歐盟的一項新海上行動將再次涉及利比亞沿海,但將涉及對該國東部的控制。目的是控制對潛在武器供應的禁運。在新的國際參與者埃及,俄羅斯和土耳其進入利比亞之後,歐洲在地中海南部的存在希望重申布魯塞爾在該地區的作用,有效地填補了歐盟創造的政治和軍事空白。與歐洲各個國家達成協議並非易事:意大利,奧地利和匈牙利擔心非法跨海移民可能增加,事實上,由於歐洲使團船隻的存在,這構成了障礙艱苦的談判克服了這一難題。但是,從事控制禁運的船隻無法逃脫為營救遇難人員提供的海洋法。這方面不可避免地會影響歐洲國家之間的移民分配問題:由於該問題已被推遲到以後的會議上,因此該問題目前仍未解決。儘管存在這一障礙,這通常是造成成員國之間嚴重摩擦的原因,但至少到目前為止,進行新的海軍行動的戰略重要性已經克服了所有的反差,正是因為必須重申歐洲在地中海的承諾。但是,正是由於這只是一次海軍行動,其結果只能限於海上補給,而由於缺乏地面直接承諾,對陸路的控制將無法進行。當然,管制還將涉及空域,所使用的船隻也將是從事這些行動的雷達的軍事基地。尋求的結果是將叛軍與的黎波里政府隔離開來,得到國際社會的認可。同時,可能通過對比人口販子的海上活動,交戰的船隻還將負責控制人口販運。從軍事的角度來看,其他國際主體的軍艦的存在可能為危急局勢創造條件,至少是潛在條件,這些危急局勢可能造成一系列事件,從外交到軍事對抗。這些事件發生的可能性絕非遙不可及,特別是如果我們考慮莫斯科和以軍事力量以外的方式存在於地中海的莫斯科和安卡拉軍事機構所持的態度。但是,恰恰是來自歐洲非盟國的軍艦數量的增加決定了這一行動,這也是利比亞選擇的政策的自然演變。拒絕實地軍事承諾,也是由於最重要成員的不同看法,由於普遍利益之上的特殊利益(參見巴黎的行為),導致制定了一種戰術,即歐洲國家思想的最低公分母的產品。獲得的結果是對海上封鎖實行了軍事禁運:面對競爭者可用的替代解決方案,這一決定似乎是虛偽的。要說有多有效的時間,當然是非積極的結果只會損害國際電聯的威信,而國際電聯卻不能忽視外交行動。這兩項行動的結合將表明布魯塞爾是國際舞台上的當前力量。
欧州連合はリビア東海岸沖で海軍作戦を展開します
欧州連合による新たな海上作戦は、リビアの海岸に再び関係しますが、国の東部の制御に関係します。その目的は、武器の潜在的な供給に対する禁輸措置を管理することです。地中海南部におけるヨーロッパの存在は、新たな国際プレーヤーであるエジプト、ロシア、トルコがリビア国に入り、連合によって作られた政治的および軍事的空白を効果的に埋めた後、地域におけるブリュッセルの役割を繰り返したいと考えています。さまざまなヨーロッパ諸国との合意に達することは容易ではありませんでした。実際には、欧州ミッションの船の存在によって支持された、海を渡る不法移民の増加の可能性についてのイタリア、オーストリア、ハンガリーの恐怖は障害を表しました骨の折れる交渉で克服されました。しかし、禁輸措置の管理に従事している船舶は、難破した人々の救助を提供する海の法則から逃れることはできません。この側面は、ヨーロッパ諸国間の移民の分割の問題に必然的に影響を及ぼします。これは、将来の会議に延期されているため、現時点では未解決のままの質問です。しばしば加盟国間の深刻な摩擦の原因であるこの障害にもかかわらず、少なくとも今のところ、地中海での欧州のコミットメントを再確認することが不可欠であると考えられているため、新しい海軍作戦を導入することの戦略的重要性は、少なくとも今のところ、すべてを克服しています。ただし、まさに海軍作戦であるため、結果は海上での補給に限定されますが、地上での直接的な関与がないため、陸上ルートの制御は不可能です。確かに、制御は空域にも関係し、使用される船はこれらの作戦に従事するレーダーの軍事基地にもなります。求められている結果は、国際社会に認められているトリポリ政府から反政府勢力を隔離することです。同時に、関与した船舶は、おそらく人身売買業者の海上活動を対比することにより、人身売買を制御するタスクも持つことになります。軍事的観点からは、他の国際的な主題の軍艦の存在は、外交から軍事的対立に至るまで、さまざまな事故を引き起こす可能性のある重大な状況に対して、少なくとも潜在的な条件を作り出す可能性があります。これらの出来事が起こる可能性は、特に地中海と軍事海軍の手段を越えて地中海に存在するモスクワとアンカラの軍事装置が保持する態度を考慮すると、遠く離れているとは言えません。しかし、ヨーロッパの同盟国以外からの軍艦の存在が増加していることがまさにこの作戦を決定した。これはリビアのために選択された政策の自然な進化でもある。地上での軍事的コミットメントの拒否は、最も重要なメンバーの異なる見解のため、一般的なメンバーの上に置かれた特定の利益のために(パリの行動を参照)、戦術の精緻化につながりましたヨーロッパ諸国のアイデアの最小公分母の製品。得られた結果は、海上封鎖による軍事禁輸措置を追求した結果であり、候補者が利用可能な代替ソリューションに直面して偽善的と思われる決定です。確かに非肯定的な結果はEUの名声を損なうだけですが、外交行動を無視することはできません。 2つのアクションの組み合わせは、ブリュッセルが国際舞台での現在の強みであると言うでしょう。
سينشر الاتحاد الأوروبي عملية بحرية قبالة الساحل الليبي الشرقي
ستشمل العملية البحرية الجديدة التي يقوم بها الاتحاد الأوروبي مرة أخرى الساحل الليبي ، ولكنها ستتعلق بالسيطرة على الجزء الشرقي من البلاد. سيكون الهدف هو التحكم في الحظر المفروض على الإمداد المحتمل للأسلحة. يريد الوجود الأوروبي في جنوب البحر الأبيض المتوسط التأكيد من جديد على دور بروكسل في المنطقة ، بعد دخول لاعبين دوليين جدد ، مصر وروسيا وتركيا ، إلى الدولة الليبية ، ملأين الفراغ السياسي والعسكري الذي أحدثه الاتحاد. لم يكن التوصل إلى اتفاق مع مختلف الدول الأوروبية أمرًا سهلاً: خوف إيطاليا والنمسا والمجر من احتمال حدوث زيادة في الهجرة غير الشرعية عبر البحر ، والذي كان يفضله في الواقع وجود سفن البعثة الأوروبية ، يمثل عقبة التي تم التغلب عليها مع مفاوضات شاقة. ومع ذلك ، لا يمكن للسفن المشاركة في السيطرة على الحصار أن تفلت من قانون البحار الذي ينص على إنقاذ الأشخاص الغارقين في السفينة. يؤثر هذا الجانب لا محالة على مشكلة تقسيم المهاجرين بين الدول الأوروبية: سؤال يبقى ، في الوقت الحالي ، مفتوحًا ، لأنه تم تأجيله إلى اجتماع مقبل. على الرغم من هذه العقبة ، التي غالباً ما تكون سبب احتكاك عميق بين الدول الأعضاء ، فإن الأهمية الاستراتيجية لتطبيق العملية البحرية الجديدة قد تغلبت ، على الأقل حتى الآن ، على جميع التناقضات ، وذلك على وجه التحديد لأنه يعتبر أساسياً إعادة تأكيد الالتزام الأوروبي في البحر المتوسط. ومع ذلك ، نظرًا لأنها ستكون عملية بحرية فقط ، فإن النتيجة لا يمكن أن تقتصر على الإمدادات عن طريق البحر ، في حين أن التحكم في الطرق البرية لن يكون ممكنًا بسبب عدم وجود التزام مباشر على الأرض. من المؤكد أن التحكم سوف يتعلق بالمجال الجوي والسفن المستخدمة ستكون أيضًا القواعد العسكرية للرادارات العاملة في هذه العمليات. والنتيجة المنشودة هي عزل قوات المتمردين عن حكومة طرابلس ، المعترف بها من قبل المجتمع الدولي. وفي الوقت نفسه ، ستضطلع السفن المشاركة بمهمة التحكم في الاتجار بالبشر ، ربما بمقارنة الأنشطة البحرية للمتجرين بالبشر. من وجهة النظر العسكرية ، فإن وجود سفن حربية من رعايا دوليين آخرين يمكن أن يخلق الظروف ، على الأقل المحتملة ، للحالات الحرجة القادرة على خلق مجموعة من الحوادث ، تتراوح بين المواجهة الدبلوماسية والعسكرية. إن احتمال حدوث هذه الأحداث بعيد المنال ، خاصة إذا أخذنا في الاعتبار الموقف الذي اتخذه الجهاز العسكري لموسكو وأنقرة ، الموجودين في البحر المتوسط بالوسائل البحرية العسكرية وخارجها. ولكن على وجه التحديد ، أدى الوجود المتزايد للسفن العسكرية من الدول غير المتحالفة في أوروبا إلى هذه العملية التي تعد أيضًا تطوراً طبيعياً للسياسة المختارة لليبيا. أدى رفض الالتزام العسكري على أرض الواقع ، نظرًا لوجهات النظر المختلفة لأهم الأعضاء ، بسبب الاهتمامات الخاصة الموضوعة فوق المصالح العامة (انظر سلوك باريس) إلى وضع تكتيك هو نتاج أدنى قاسم مشترك لأفكار الدول الأوروبية. والنتيجة التي تم الحصول عليها هي متابعة الحصار العسكري من خلال الحصار البحري: وهو قرار يبدو منافقًا في مواجهة الحلول البديلة الممكنة للمتنافسين. إلى أي مدى سيكون الوقت فعالاً للقول ، فإن النتيجة غير الإيجابية بالتأكيد ستضر فقط بمكانة الاتحاد ، والتي لن تكون قادرة على إهمال العمل الدبلوماسي. سيقول الجمع بين الإجراءين أن بروكسل هي القوة الحالية في الساحة الدولية.
giovedì 13 febbraio 2020
USA: il Partito Democratico è diviso
Il percorso del Partito Democratico verso la designazione del rivale di Trump alle prossime elezioni presidenziali, comincia ad assumere un profilo dai controni meno sfumati. Gli elementi che emergono sono essenzialmente due: la sinistra sembra avere trovato un candidato forte, Bernie Sanders, che ha raggiunto risultati favorevoli con numeri consistenti nelle primarie finora disputate. Bernie Sanders è emerso come il candidato di sinistra più forte per distacco sugli altri esponenti di questa parte del Partito Democratico. Il secondo aspetto emerso da queste prime tornate elettorali è la situazione contraria dei moderati, dove non sembra emergere ancora un candidato in grado di rappresentare in modo unitario le correnti non spostate a sinistra. Nel New Hampshire i moderati hanno ottenuto risultati che hanno collocato i loro rappresentanti dietro Sanders con quantità di voti ravvicinati. Il dato espone una frammentazione incapace di fare mergere un candidato forte da contrapporre alla sinistra, anche se deve ancora entrare in competizione il miliardario Michael Bloomberg. L’ex sindaco di New York potrebbe essere capace di aggregare il voto dei moderati e presentarsi come alternativa a Sanders. Tuttavia il Partito Democratico sembra essere tornato alla situazione preecedente al voto che ha portato all’elezione di Trump. La grossa difficoltà dei democratici è di nuovo quella di non riuscire a trovare un candidato capace di sintetizzare le tenedenze spesso opposte che sono all’interno del partito. Nonostante l’aspetto unificante rappresentato dall’avversione a Trump, questa motivazione potrebbe non bastare a portare al voto la sinistra del partito in presenza di un candidato troppo moderato o ritenuto espressione della finanza e dei poteri forti, come accadde per la Clinton. Viceversa un candidato troppo radicale potrebbe non ottenere i voti moderati perchè ritenuto troppo distante dai progressisti moderati. La questione non è secondaria. La sconfitta di Trump è tutt’altro che scontata e per ottenere la vittoria occorrerebbe un Partito Democratico unito, capace di superare differenze anche profonde al suo interno. Se Biden, in teoria poteva avvicinarsi al candidato con queste caratteristiche, per adesso i suoi risultati sono stati scoraggianti, anche se niente è deciso il suo avvio non è stato dei migliori. Ma, del resto le platee elettorali potenziali della sinistra e dei moderati sono molto diverse: i radicali hanno il favore dei giovani, degli ambientalisti, dei più poveri ed anche della comunità latina; i moderati hanno il favore del ceto medio e della comunità nera, che chiede una maggiore legalità. Certo l’entrata in gioco di un miliardario del calibro di Bloomberg, nonostante sia un elemento per certi versi alieno al partito democratico, può essere un fattore che potrà determinare un impatto difficilmente prevedibile sugli esiti del voto, cominciando dalla grande capacità economica di cui l’ex sindaco potrà disporre sia nella fase delle primarie, che in una eventuale competizione con il presidente uscente. Questo aspetto è molto temuto dai conservatori e dallo stesso Trump, che intuisce una possbile invasione di campo all’interno del suo elettorato da parte di Bloomberg. In questa ipotesi però la competizione verrebbe riportata al centro e Trump avrebbe maggiori possibilità nel caso riuscisse a ttrattenere il maggior numero di vecchi elettori possibili, dato che Bloomberg avrà sicuramente delle difficoltà ad intercettare il voto della sinistra se non con la sola arma dell’avversione al presidente in carica. Per ora, se l’incertezza giustamente è ancora alta, l’elemento più rilevante è l’apparente disorganizzazione del Partito Democratico, la stessa condizione che si registrava nel Partito Conservatore prima dell’elezione di Trump.
USA: the Democratic Party is divided
The path of the Democratic Party towards the appointment of Trump's rival in the next presidential election begins to take on a less nuanced profile. The elements that emerge are essentially two: the left seems to have found a strong candidate, Bernie Sanders, who has achieved favorable results with consistent numbers in the primaries played so far. Bernie Sanders has emerged as the strongest leftist candidate for posting to other members of this part of the Democratic Party. The second aspect that emerged from these first rounds of elections is the contrary situation of the moderates, where a candidate capable of representing the currents not moved to the left does not yet seem to emerge. In New Hampshire, moderates achieved results that placed their representatives behind Sanders with close votes. The figure exposes a fragmentation unable to bring out a strong candidate to oppose the left, even if the billionaire Michael Bloomberg has yet to compete. The former mayor of New York may be able to aggregate the moderate vote and present himself as an alternative to Sanders. However, the Democratic Party seems to have returned to the pre-voting situation that led to Trump's election. The great difficulty of the Democrats is again that of not being able to find a candidate capable of synthesizing the often opposite tendencies that are within the party. Despite the unifying aspect of the aversion to Trump, this motivation may not be enough to bring the party left to the vote in the presence of a candidate who is too moderate or believed to be an expression of finance and strong powers, as happened for Clinton. Conversely, a too radical candidate may not get moderate grades because he is considered too distant from moderate progressives. The issue is not secondary. Trump's defeat is far from obvious and a united Democratic Party, capable of overcoming deep differences within it, would be needed to achieve victory. If Biden, in theory, could approach the candidate with these characteristics, for now his results have been discouraging, even if nothing is decided his start was not the best. But, moreover, the potential electoral audiences of the left and moderates are very different: the radicals have the favor of young people, environmentalists, the poorest and also of the Latin community; the moderates have the favor of the middle class and of the black community, which calls for greater legality. Certainly the entry into play of a billionaire of Bloomberg's caliber, despite being in some ways alien to the democratic party, can be a factor that can determine an impact that is difficult to predict on the outcome of the vote, starting with the large economic capacity of which the The former mayor will be able to arrange both in the primary phase and in a possible competition with the outgoing president. This aspect is much feared by conservatives and by Trump himself, who senses a possible invasion of the field within his electorate by Bloomberg. In this hypothesis, however, the competition would be brought back to the center and Trump would have more chances if he managed to keep as many old voters as possible, given that Bloomberg will surely have difficulty in intercepting the vote of the left if not with the only weapon of aversion to the President in office. For now, if the uncertainty is rightly still high, the most relevant element is the apparent disorganization of the Democratic Party, the same condition that occurred in the Conservative Party before Trump's election.
Estados Unidos: el partido demócrata está dividido
El camino del Partido Demócrata hacia el nombramiento del rival de Trump en las próximas elecciones presidenciales comienza a tomar un perfil menos matizado. Los elementos que emergen son esencialmente dos: la izquierda parece haber encontrado un candidato fuerte, Bernie Sanders, quien ha logrado resultados favorables con números consistentes en las primarias jugadas hasta ahora. Bernie Sanders se ha convertido en el candidato izquierdista más fuerte para publicar en otros miembros de esta parte del Partido Demócrata. El segundo aspecto que surgió de estas primeras rondas de elecciones es la situación contraria de los moderados, donde un candidato capaz de representar las corrientes que no se mueven hacia la izquierda todavía no parece emerger. En New Hampshire, los moderados lograron resultados que colocaron a sus representantes detrás de Sanders con votos cercanos. La figura expone una fragmentación incapaz de sacar a un candidato fuerte para oponerse a la izquierda, incluso si el multimillonario Michael Bloomberg aún no ha competido. El ex alcalde de Nueva York puede agregar el voto moderado y presentarse como una alternativa a Sanders. Sin embargo, el Partido Demócrata parece haber regresado a la situación previa a la votación que condujo a la elección de Trump. La gran dificultad de los demócratas es nuevamente no poder encontrar un candidato capaz de sintetizar las tendencias a menudo opuestas que están dentro del partido. A pesar del aspecto unificador de la aversión a Trump, esta motivación puede no ser suficiente para llevar al partido a la votación en presencia de un candidato que es demasiado moderado o que se cree que es una expresión de finanzas y poderes fuertes, como sucedió con Clinton. Por el contrario, un candidato demasiado radical puede no obtener calificaciones moderadas porque se lo considera demasiado distante de los progresistas moderados. El problema no es secundario. La derrota de Trump está lejos de ser obvia y se necesitaría un Partido Demócrata unido, capaz de superar profundas diferencias dentro de él, para lograr la victoria. Si Biden, en teoría, podría acercarse al candidato con estas características, por ahora sus resultados han sido desalentadores, incluso si no se decide nada, su comienzo no fue el mejor. Pero, además, el público electoral potencial de la izquierda y los moderados es muy diferente: los radicales tienen el favor de los jóvenes, los ambientalistas, los más pobres y también de la comunidad latina; los moderados tienen el favor de la clase media y de la comunidad negra, lo que exige una mayor legalidad. Ciertamente, la entrada en juego de un multimillonario del calibre de Bloomberg, a pesar de ser de alguna manera ajeno al partido democrático, puede ser un factor que puede determinar un impacto que es difícil de predecir en el resultado de la votación, comenzando con la gran capacidad económica de la cual el El ex alcalde podrá organizar tanto en la fase primaria como en una posible competencia con el presidente saliente. Este aspecto es muy temido por los conservadores y por el propio Trump, que siente una posible invasión del campo dentro de su electorado por Bloomberg. En esta hipótesis, sin embargo, la competencia volvería al centro y Trump tendría más posibilidades si lograba mantener la mayor cantidad de votantes posibles, dado que Bloomberg seguramente tendrá dificultades para interceptar el voto de la izquierda si no es con la única arma de aversión. al presidente en el cargo. Por ahora, si la incertidumbre sigue siendo alta, el elemento más relevante es la aparente desorganización del Partido Demócrata, la misma condición que ocurrió en el Partido Conservador antes de la elección de Trump.
USA: Die Demokratische Partei ist gespalten
Der Weg der Demokratischen Partei zur Ernennung von Trumps Rivalen bei den nächsten Präsidentschaftswahlen beginnt, ein weniger differenziertes Profil anzunehmen. Die Elemente, die auftauchen, sind im Wesentlichen zwei: Die Linke scheint eine starke Kandidatin gefunden zu haben, Bernie Sanders, die in den bisher gespielten Vorwahlen günstige Ergebnisse mit gleichbleibenden Zahlen erzielt hat. Bernie Sanders hat sich als stärkste linke Kandidatin für die Entsendung in andere Mitglieder dieses Teils der Demokratischen Partei herausgestellt. Der zweite Aspekt, der aus diesen ersten Wahlrunden hervorgegangen ist, ist die gegenteilige Situation der Gemäßigten, in der ein Kandidat, der die nicht nach links gerichteten Strömungen darstellen kann, noch nicht aufzutreten scheint. In New Hampshire erzielten die Moderatoren Ergebnisse, die ihre Vertreter mit knappen Stimmen hinter Sanders stellten. Die Figur enthüllt eine Fragmentierung, die nicht in der Lage ist, einen starken Kandidaten gegen die Linke hervorzubringen, selbst wenn der Milliardär Michael Bloomberg noch nicht konkurriert hat. Der ehemalige Bürgermeister von New York ist möglicherweise in der Lage, die gemäßigten Stimmen zusammenzufassen und sich als Alternative zu Sanders zu präsentieren. Die Demokratische Partei scheint jedoch zu der Situation vor der Abstimmung zurückgekehrt zu sein, die zu Trumps Wahl geführt hat. Die große Schwierigkeit der Demokraten besteht wiederum darin, keinen Kandidaten zu finden, der in der Lage ist, die oft gegensätzlichen Tendenzen innerhalb der Partei zu synthetisieren. Trotz des einheitlichen Aspekts der Abneigung gegen Trump reicht diese Motivation möglicherweise nicht aus, um die Partei in Gegenwart eines Kandidaten zur Abstimmung zu bringen, der zu moderat ist oder als Ausdruck von Finanzen und starken Kräften gilt, wie es für Clinton der Fall war. Umgekehrt kann es sein, dass ein zu radikaler Kandidat keine mäßigen Noten erhält, weil er von moderaten Progressiven zu weit entfernt ist. Das Problem ist nicht zweitrangig. Trumps Niederlage ist alles andere als offensichtlich und eine vereinte demokratische Partei, die in der Lage ist, tiefe Differenzen zu überwinden, wäre notwendig, um den Sieg zu erringen. Wenn Biden theoretisch mit diesen Merkmalen an den Kandidaten herantreten könnte, waren seine Ergebnisse bislang entmutigend, auch wenn nicht entschieden wurde, dass sein Start nicht der beste war. Darüber hinaus ist das potenzielle Wahlpublikum der Linken und Gemäßigten sehr unterschiedlich: Die Radikalen haben die Gunst der Jugendlichen, der Umweltschützer, der Ärmsten und auch der lateinamerikanischen Gemeinschaft; Die Gemäßigten haben die Gunst der Mittelschicht und der schwarzen Gemeinschaft, was eine größere Legalität erfordert. Sicherlich kann das Eintreten eines Milliardärs von Bloombergs Kaliber, obwohl es der demokratischen Partei in gewisser Weise fremd ist, ein Faktor sein, der eine Auswirkung bestimmen kann, die schwer vorhersehbar ist auf das Abstimmungsergebnis, angefangen bei der großen wirtschaftlichen Kapazität der Partei Der ehemalige Bürgermeister wird in der Lage sein, sowohl in der Primärphase als auch in einem möglichen Wettbewerb mit dem scheidenden Präsidenten zu arrangieren. Dieser Aspekt wird von Konservativen und von Trump selbst sehr gefürchtet, der eine mögliche Invasion des Feldes innerhalb seiner Wähler durch Bloomberg spürt. In dieser Hypothese würde der Wettbewerb jedoch wieder in den Mittelpunkt gerückt, und Trump hätte größere Chancen, wenn er es schaffen würde, so viele alte Wähler wie möglich zu halten, da Bloomberg sicherlich Schwierigkeiten haben wird, die Abstimmung der Linken abzufangen, wenn nicht mit der einzigen Waffe der Abneigung an den amtierenden Präsidenten. Für den Moment, wenn die Unsicherheit zu Recht immer noch hoch ist, ist das wichtigste Element die offensichtliche Desorganisation der Demokratischen Partei, dieselbe Bedingung, die in der Konservativen Partei vor Trumps Wahl vorlag.
USA: le Parti démocrate est divisé
Le chemin du Parti démocrate vers la nomination du rival de Trump lors de la prochaine élection présidentielle commence à prendre un profil moins nuancé. Les éléments qui se dégagent sont essentiellement deux: la gauche semble avoir trouvé un candidat fort, Bernie Sanders, qui a obtenu des résultats favorables avec des chiffres cohérents dans les primaires jouées jusqu'à présent. Bernie Sanders a émergé comme le candidat de gauche le plus fort pour être posté à d'autres membres de cette partie du Parti démocrate. Le deuxième aspect qui est ressorti de ces premiers tours de scrutin est la situation contraire des modérés, où un candidat capable de représenter les courants non déplacés vers la gauche ne semble pas encore émerger. Dans le New Hampshire, les modérés ont obtenu des résultats qui ont placé leurs représentants derrière Sanders avec des votes serrés. Le chiffre révèle une fragmentation incapable de faire ressortir un candidat fort pour s'opposer à la gauche, même si le milliardaire Michael Bloomberg n'a pas encore rivalisé. L'ancien maire de New York pourrait être en mesure d'agréger le vote modéré et de se présenter comme une alternative à Sanders. Cependant, le Parti démocrate semble être revenu à la situation pré-électorale qui a conduit à l'élection de Trump. La grande difficulté des démocrates est encore une fois de ne pas pouvoir trouver un candidat capable de synthétiser les tendances souvent opposées au sein du parti. Malgré l'aspect unificateur de l'aversion pour Trump, cette motivation peut ne pas être suffisante pour amener le parti laissé au vote en présence d'un candidat trop modéré ou considéré comme l'expression de la finance et des pouvoirs forts, comme cela s'est produit pour Clinton. Inversement, un candidat trop radical peut ne pas obtenir de notes modérées car il est considéré comme trop éloigné des progressistes modérés. Le problème n'est pas secondaire. La défaite de Trump est loin d'être évidente et un Parti démocrate uni, capable de surmonter de profondes différences en son sein, serait nécessaire pour remporter la victoire. Si Biden, en théorie, pouvait approcher le candidat avec ces caractéristiques, pour l'instant ses résultats ont été décourageants, même si rien n'est décidé son départ n'était pas le meilleur. Mais, par ailleurs, les publics électoraux potentiels de la gauche et des modérés sont très différents: les radicaux ont la faveur des jeunes, des écologistes, des plus pauvres et aussi de la communauté latine; les modérés ont la faveur de la classe moyenne et de la communauté noire, qui réclame une plus grande légalité. Certes, l'entrée en jeu d'un milliardaire du calibre de Bloomberg, bien qu'étant à certains égards étrangère au parti démocratique, peut être un facteur qui peut déterminer un impact difficile à prévoir sur le résultat du vote, à commencer par la grande capacité économique dont le L'ancien maire pourra organiser à la fois en phase primaire et dans une éventuelle compétition avec le président sortant. Cet aspect est très redouté par les conservateurs et par Trump lui-même, qui sent une possible invasion du champ par Bloomberg au sein de son électorat. Dans cette hypothèse, cependant, la compétition serait ramenée au centre et Trump aurait plus de chances s'il réussissait à garder le plus d'anciens électeurs possible, étant donné que Bloomberg aura sûrement du mal à intercepter le vote de gauche sinon avec la seule arme d'aversion au président en exercice. Pour l'instant, si l'incertitude est à juste titre encore élevée, l'élément le plus pertinent est la désorganisation apparente du Parti démocrate, la même condition qui s'est produite au sein du Parti conservateur avant l'élection de Trump.
EUA: o Partido Democrata está dividido
O caminho do Partido Democrata para a nomeação do rival de Trump nas próximas eleições presidenciais começa a assumir um perfil menos matizado. Os elementos que emergem são essencialmente dois: a esquerda parece ter encontrado um candidato forte, Bernie Sanders, que alcançou resultados favoráveis com números consistentes nas primárias disputadas até agora. Bernie Sanders emergiu como o candidato de esquerda mais forte a postar para outros membros desta parte do Partido Democrata. O segundo aspecto que emergiu desses primeiros turnos das eleições é a situação contrária dos moderados, onde um candidato capaz de representar as correntes que não foram movidas para a esquerda ainda não parece emergir. Em New Hampshire, os moderados alcançaram resultados que colocaram seus representantes atrás de Sanders com votos próximos. A figura expõe uma fragmentação incapaz de trazer um forte candidato à oposição à esquerda, mesmo que o bilionário Michael Bloomberg ainda não tenha competido. O ex-prefeito de Nova York poderá agregar o voto moderado e se apresentar como uma alternativa a Sanders. No entanto, o Partido Democrata parece ter retornado à situação de pré-votação que levou à eleição de Trump. A grande dificuldade dos democratas é novamente a de não encontrar um candidato capaz de sintetizar as tendências muitas vezes opostas que estão dentro do partido. Apesar do aspecto unificador da aversão a Trump, essa motivação pode não ser suficiente para levar o partido à votação na presença de um candidato que seja moderado demais ou que acredite ser uma expressão de finanças e fortes poderes, como aconteceu com Clinton. Por outro lado, um candidato radical demais pode não obter notas moderadas porque é considerado muito distante dos progressistas moderados. O problema não é secundário. A derrota de Trump está longe de ser óbvia e um Partido Democrata unido, capaz de superar profundas diferenças dentro dele, seria necessário para alcançar a vitória. Se Biden, em teoria, poderia abordar o candidato com essas características, por enquanto seus resultados foram desencorajadores, mesmo que nada seja decidido, seu início não foi o melhor. Além disso, as audiências eleitorais em potencial da esquerda e dos moderados são muito diferentes: os radicais têm o favor de jovens, ambientalistas, os mais pobres e também da comunidade latina; os moderados têm o favor da classe média e da comunidade negra, que exige maior legalidade. Certamente, a entrada em jogo de um bilionário do calibre da Bloomberg, apesar de ser de alguma forma alheia ao partido democrático, pode ser um fator que pode determinar um impacto difícil de prever no resultado da votação, começando pela grande capacidade econômica de que o O ex-prefeito poderá organizar tanto na fase primária quanto em uma possível competição com o presidente cessante. Esse aspecto é muito temido pelos conservadores e pelo próprio Trump, que sente uma possível invasão do campo por Bloomberg dentro de seu eleitorado. Nesta hipótese, no entanto, a competição seria trazida de volta ao centro e Trump teria mais chances se conseguisse manter o maior número possível de eleitores antigos, já que a Bloomberg certamente terá dificuldade em interceptar o voto da esquerda, se não com a única arma de aversão. ao Presidente em exercício. Por enquanto, se a incerteza ainda é alta, o elemento mais relevante é a aparente desorganização do Partido Democrata, a mesma condição que ocorreu no Partido Conservador antes da eleição de Trump.
США: Демократическая партия разделена
Путь Демократической партии к назначению соперника Трампа на следующих президентских выборах начинает приобретать менее детальный характер. Появляющиеся элементы, по сути, два: левые, кажется, нашли сильного кандидата, Берни Сандерса, который достиг хороших результатов с постоянными числами в первичных играх, сыгранных до сих пор. Берни Сандерс стал самым сильным левым кандидатом на пост других членов этой части Демократической партии. Вторым аспектом, который возник в результате этих первых туров выборов, является противоположная ситуация умеренных, когда кандидат, способный представлять токи, не сдвинутые влево, кажется, еще не появился. В Нью-Гемпшире умеренные достигли результатов, которые поставили их представителей позади Сандерса с близкими голосами. Эта фигура демонстрирует фрагментацию, неспособную выявить сильного кандидата для противодействия левым, даже если миллиардер Майкл Блумберг еще не конкурировал. Бывший мэр Нью-Йорка может суммировать умеренное голосование и представить себя в качестве альтернативы Сандерсу. Однако Демократическая партия, похоже, вернулась к ситуации перед голосованием, которая привела к избранию Трампа. Большая трудность демократов опять же заключается в том, что они не могут найти кандидата, способного синтезировать часто противоположные тенденции внутри партии. Несмотря на объединяющий аспект отвращения к Трампу, этой мотивации может быть недостаточно для того, чтобы привлечь левых к участию в голосовании в присутствии кандидата, который слишком умеренный или считается выражением финансов и сильных полномочий, как это произошло с Клинтоном. И наоборот, слишком радикальный кандидат не может получить умеренные оценки, потому что его считают слишком далеким от умеренно прогрессивных. Вопрос не второстепенный. Поражение Трампа далеко не очевидно, и для достижения победы потребуется объединенная Демократическая партия, способная преодолеть глубокие разногласия внутри нее. Если Байден теоретически мог подходить к кандидату с такими характеристиками, то сейчас его результаты были обескураживающими, даже если ничего не решалось, его начало было не лучшим. Но, кроме того, потенциальная избирательная аудитория левых и умеренных сильно отличается: радикалы пользуются поддержкой молодежи, защитников окружающей среды, самых бедных, а также латинского сообщества; Умеренные имеют благосклонность среднего класса и черного сообщества, что требует большей законности. Конечно, вступление в игру миллиардера калибра Блумберга, несмотря на то, что он в некотором роде чужд демократической партии, может стать фактором, который может определить влияние, которое трудно предсказать на исход голосования, начиная с большого экономического потенциала, которого Бывший мэр сможет организовать как на начальном этапе, так и на возможной конкуренции с уходящим президентом. Этот аспект очень опасается консерваторов и самого Трампа, который чувствует возможное вторжение в поле Bloomberg в его электорате. В этой гипотезе, однако, конкуренция будет возвращена к центру, и у Трампа будет больше шансов, если ему удастся сохранить как можно больше старых избирателей, учитывая, что Блумбергу непременно будет трудно перехватить голос левых, если не единственным оружием отвращения. президенту в офисе. На данный момент, если неопределенность по-прежнему высока, наиболее важным элементом является очевидная дезорганизация Демократической партии, то же самое условие, которое произошло в Консервативной партии до избрания Трампа.
美國:民主黨分裂
民主黨在下一次總統選舉中任命特朗普競爭對手的道路開始顯得微不足道。出現的要素基本上是兩個:左派似乎找到了一個強大的候選人伯尼·桑德斯,他在迄今為止的初選中取得了穩定的成績,並取得了一致的成績。伯尼·桑德斯(Bernie Sanders)已成為向民主黨這一部分其他成員派遣的最強大的左派候選人。在第一輪選舉中出現的第二個方面是溫和派的相反情況,那裡有能力代表尚未向左移動的潮流的候選人似乎還沒有出現。在新罕布什爾州,溫和派取得了驕人的成績,他們的代表以接近的票數落後於桑德斯。即使億萬富翁邁克爾·彭博(Michael Bloomberg)尚未競爭,該數字也暴露出一個碎片,無法找到強大的候選人來反對左派。紐約前市長也許能夠匯總溫和的選票,並以桑德斯的替代身份出庭。但是,民主黨似乎已經回到導致特朗普當選的投票前狀態。民主黨的最大困難再次是,無法找到能夠綜合黨內經常相反傾向的候選人。儘管對特朗普的厭惡具有統一性,但這種動機可能不足以使該黨在候選人面前出現表決,而候選人太溫和或被認為是財務和強大權力的表現,就像克林頓所發生的那樣。相反,過於激進的候選人可能不會獲得中等成績,因為他被認為與中等進步者相距太遠。這個問題不是次要的。特朗普的失敗遠遠不是顯而易見的,需要一個團結的民主黨來克服其內部的深刻分歧,才能取得勝利。從理論上說,如果拜登能夠以這些特徵來對待候選人,那麼就目前而言,即使沒有什麼決定他的開局不是最好的,他的成績也令人沮喪。但是,此外,左派和溫和派的潛在選舉對像大相徑庭:激進分子得到年輕人,環保主義者,最貧窮者以及拉丁社區的青睞;溫和派得到中產階級和黑人社區的青睞,這要求更大的合法性。當然,儘管在某種程度上與民主黨無關,但彭博社一位億萬富翁的才能發揮了作用,這可以確定難以預測的對投票結果的影響,首先是其巨大的經濟能力。前市長將能夠安排初級階段的工作,並可能與即將卸任的總統進行競爭。保守派和特朗普本人對此非常擔心,他們感到彭博社可能在選民中入侵該領域。但是,在這種假設下,競爭將重新回到中心,如果特朗普設法保留盡可能多的老選民,特朗普將有更多機會,因為彭博社如果沒有唯一的反抗武器,肯定會難以攔截左翼的選票。到總統辦公室。就目前而言,如果不確定性仍然很高,那麼最相關的因素就是民主黨的明顯混亂,這與特朗普當選前保守黨所發生的情況相同。
アメリカ:民主党は分裂しています
次回の大統領選挙でのトランプのライバルの任命に向けた民主党の道は、あまり意味のないプロフィールになり始めています。出てくる要素は本質的に2つです。左は、これまでプレイされたプライマリーで一貫した数で良好な結果を達成した強力な候補者、バーニーサンダースを見つけたようです。バーニー・サンダースは、民主党のこの部分の他のメンバーに投稿するための最左翼候補として浮上しています。これらの選挙の最初のラウンドから現れた第2の側面は、左に動かされなかった流れを表すことができる候補者がまだ現れていないように見える穏健派の反対の状況です。ニューハンプシャー州では、穏健派が結果を達成し、彼らの代表をサンダースの背後に投票で寄せました。この数字は、たとえ億万長者のマイケル・ブルームバーグがまだ競争していないとしても、左派に反対する有力な候補者を引き出せない断片化を明らかにしています。ニューヨークの前市長は、穏健派の票を集めて、サンダースに代わるものとして自分自身を提示することができるかもしれません。しかし、民主党は、トランプの選挙につながった投票前の状況に戻ったようです。民主党の大きな難点は、やはり党内のしばしば反対の傾向を統合できる候補者を見つけることができないことです。トランプに対する嫌悪感の統一的な側面にもかかわらず、この動機は、クリントンに起こったように、あまりにも穏健派であるか、財政と強力な力の表現であると信じられている候補者の前で、党を投票に任せるのに十分ではないかもしれません。逆に、あまりに過激な候補者は、適度な進歩性からあまりにも遠いと見なされるため、適度な成績を取得できない場合があります。問題は二次的なものではありません。トランプの敗北は明らかではなく、勝利を達成するためには、その内部の深い違いを克服することができる統一民主党が必要です。理論的には、バイデンがこれらの特性を備えた候補者にアプローチできれば、彼の結果は、何も決定されていなくても、今のところ彼の結果は落胆しています。しかし、さらに、左派と穏健派の潜在的な選挙の聴衆は非常に異なっています。穏健派は中産階級と黒人コミュニティの支持を得ており、より合法性を求めています。確かに、ブルームバーグのキャリバーの億万長者のプレイへの参入は、いくつかの点で民主党とは無関係ですが、大きな経済的能力から始めて、投票の結果に予測するのが困難な影響を決定できる要因になります前市長は、第一段階と、退任する大統領との可能な競争の両方で手配することができます。この側面は保守派とトランプ自身によって大いに恐れられており、トランプ自身は選挙区内のブルームバーグによる可能性のある侵略を感知している。しかし、この仮説では、ブルームバーグが嫌悪の唯一の武器ではないにしても、左の投票を傍受することは確かに困難であることを考えれば、競争は中心に戻され、トランプができるだけ多くの古い有権者を維持できれば、より多くのチャンスがあります大統領に就任。今のところ、不確実性が依然として依然として高い場合、最も関連する要素は、民主党の明らかな混乱であり、これはトランプの選挙前の保守党で発生したのと同じ状態です。
الولايات المتحدة الأمريكية: الحزب الديمقراطي منقسم
يبدأ مسار الحزب الديمقراطي نحو تعيين منافس ترامب في الانتخابات الرئاسية المقبلة في الحصول على صورة أقل دقة. العناصر التي تظهر هي في الأساس عنصرين: يبدو أن اليسار قد وجد مرشحا قويا ، بيرني ساندرز ، الذي حقق نتائج إيجابية مع أعداد متسقة في الانتخابات التمهيدية لعبت حتى الآن. برن ساندر برز كأقوى مرشح يساري لنشره على أعضاء آخرين في هذا الجزء من الحزب الديمقراطي. الجانب الثاني الذي برز من هذه الجولات الأولى من الانتخابات هو الوضع المعاكس للمعتدلين ، حيث يبدو أن المرشح القادر على تمثيل التيارات التي لم تنتقل إلى اليسار لم يظهر بعد. في نيو هامبشاير ، حقق المعتدلون النتائج التي وضعت ممثليهم وراء ساندرز بأصوات وثيقة. يكشف هذا الشكل عن تجزئة غير قادرة على تقديم مرشح قوي لمعارضة اليسار ، حتى لو كان الملياردير مايكل بلومبرج لم ينافس. قد يكون رئيس بلدية نيويورك السابق قادرًا على تجميع أصوات المعتدلين وتقديم نفسه كبديل لساندرز. ومع ذلك ، يبدو أن الحزب الديمقراطي قد عاد إلى وضع ما قبل التصويت الذي أدى إلى انتخاب ترامب. الصعوبة الكبيرة للديمقراطيين هي مرة أخرى عدم القدرة على العثور على مرشح قادر على توليف الميول المعاكسة في كثير من الأحيان داخل الحزب. على الرغم من الجانب الموحد من النفور من ترامب ، فإن هذا الدافع قد لا يكون كافيًا لجلب الحزب إلى التصويت بحضور مرشح معتدل للغاية أو يُعتقد أنه تعبير عن التمويل وقوى قوية ، كما حدث لكلينتون. على العكس ، قد لا يحصل المرشح الراديكالي على درجات معتدلة لأنه يعتبر بعيدًا جدًا عن التقدميين المعتدلين. القضية ليست ثانوية. هزيمة ترامب أبعد ما تكون عن الوضوح ، وهناك حاجة إلى حزب ديمقراطي موحد ، قادر على التغلب على الخلافات العميقة داخلها ، لتحقيق النصر. إذا كان بايدن ، من الناحية النظرية ، يمكن أن يتعامل مع المرشح بهذه الخصائص ، فإن نتائجه في الوقت الحالي كانت محبطة ، حتى لو لم يقرر أي شيء أن بدايته لم تكن الأفضل. لكن ، علاوة على ذلك ، فإن الجماهير الانتخابية المحتملة لليسار والمعتدلين تختلف اختلافًا كبيرًا: فالمتطرفون لديهم مصلحة الشباب والبيئيين والأفقر وكذلك من المجتمع اللاتيني ؛ يتمتع المعتدلون بمصالح الطبقة الوسطى والمجتمع السود ، الذي يدعو إلى مزيد من الشرعية. من المؤكد أن دخول الملياردير من عيار بلومبرغ ، على الرغم من كونه بطريق ما غريبًا عن الحزب الديمقراطي ، يمكن أن يكون عاملاً يمكن أن يحدد تأثيرًا يصعب التنبؤ به على نتيجة التصويت ، بدءًا بالقدرة الاقتصادية الكبيرة التي سيتمكن العمدة السابق من الترتيب في المرحلة الأولية وفي منافسة محتملة مع الرئيس المنتهية ولايته. هذا الجانب يخشى كثيرًا من قبل المحافظين وترامب نفسه ، الذي يستشعر غزوًا محتملاً لهذا المجال من قبل بلومبرج داخل ناخبيه. ومع ذلك ، في هذه الفرضية ، ستتم إعادة المنافسة إلى الوسط وستتاح لترامب فرصًا أكبر إذا تمكن من الاحتفاظ بأكبر عدد ممكن من الناخبين القدامى ، بالنظر إلى أن بلومبرج سيواجه بالتأكيد صعوبة في اعتراض تصويت اليسار إن لم يكن باستخدام سلاح النفور الوحيد. إلى الرئيس في منصبه. في الوقت الحالي ، إذا كانت حالة عدم اليقين لا تزال مرتفعة ، فإن العنصر الأكثر صلة هو عدم التنظيم الواضح للحزب الديمقراطي ، وهو نفس الشرط الذي حدث في حزب المحافظين قبل انتخاب ترامب.
mercoledì 12 febbraio 2020
Coronavirus come pericolo sociale ed economico per la Cina
La tattica cinese all’inizio ed anche prima dell’epidemia del corona virus è stata quella di negare o minimizzare i rischi del contagio, evidentemente per un errore di sottovalutazione collegato anche all’intenzione di preservare la propria economia. La rapide espansione, anche a livello globale, del virus ha costretto Pechino a mutare il proprio atteggiamento, senza, tuttavia, riconoscere le proprie responsabilità, che sono state addebitate agli organi del potere periferici; cosa impossibile in un paese dove tutte le informazioni sono controllate ed accentrate fino ad arrivare alle gerarchie più alte. Pensare che Xi Jinping fosse all’oscuro dei rischi è la strategia di Pechino: ma è poco credibile. Per ora a pagare sono stati dirigenti politici delle regioni da dove è partito il contagio, che sono sacrificati propro per tutelare il potere centrale. Ma ciò provoca l’interrogativo riguardo all’efficacia del potere di controllo sulle periferie: si tratta di una domanda retorica, l’apparato centrale non poteva non sapere, proprio grazie al controllo capillare che si estende su tutto il territorio, tipico di ognipotere autoritario. Detto questo la decisione di fare ricadere la responsabilità su dirigenti periferici, seppure di grado elevato, manifesta l’esigenza di escludere da una opinione pubblica che ha contestato i silenzi delle autorità l’idea che ci siano responsabilità del Presidente Xi Jingping. Ma questo è soltanto un aspetto del problema: vi è una parte della società cinese, quella che fa parte del ceto dirigente produttivo, che ritiene eccessivi i provvedimenti presi contro il virus, perchè troppo penalizzanti per l’economia del paese. Quello che rischia di incrinarsi è il patto sociale tra il ceto medio alto della popolazione ed il ceto politico, patto fondato sulla distribuzione della ricchezza in cambio della lontananza dalla politica. Non che il potere e la posizione del presidente cinese siano in pericolo, ma il rischio concreto della realizzazione di una presenza di dissenso non appare più così impossibile, come la situazione antecedente al corona virus assicurava. Il fattore tempo per valutare questa situazione è essenziale, dato che secondo gli esperti cinesi il valore massimo dell’infezione non si è ancora verificato ed arriverà entro la fine del mese di febbraio. Quindi la Cina continuerà ad essere in una situazione di emergenza per almeno altri due mesi o anche qualcosa di più. In questo lasso di tempo il regime dovrà gestire con oculatezza una crisi dalla doppia valenza: sanitaria e sociale, senza tralasciare l’aspetto economico e non potrà farlo con ripetute punizioni di funzionari periferici. Ma anche dal punto di vista internazionale l’immagine cinese appare offuscata, l’allarme dell’Organizzazione mondiale della sanità ha proclamato il corona virus una minaccia peggiore del terrorismo a causa degli oltre mille morti in un periodo di tempo tutto sommato breve e per l’alta capacità di diffusione del virus. Secondo i dati ufficiali la mortalità, però, sarebbe del quattro per mille, che non è un numero irrilevante, sopratutto considerato che riguarda paesi per lo più attrezzati ad affrontare queste emergenze. Quello che inquieta di più è la possibilità che il virus arrivi in Africa, dove i sistemi sanitari non sono altrettanto solidi di quelli dei paesi più avanzati. Per quanto riguarda l’economia, ormai è una certezza che gli effetti del corona virus sull’economia cinese si stanno riflettendo su quella globale e la richiesta del mondo verso Pechino, è quella che la Cina sostenga il suo tessuto produttivo con misure specifiche. Se queste misure sono necessarie, altrettanto importante sarebbe una sorta di moratoria, anche limitata nel tempo, della guerra dei dazi per dare modo all’economia globale di limitare i danni, anche in considerazione dell’avvicinamento della carenza dei prodotti dell’industria manifatturiera cinese verso l’estero; la dipendenza di diversi comparti industriali, in ogni parte del globo, dei prodotti cinesi, rischia di diminuire la quantità di prodotto finito in ogni settore industriale, con il consegunete calo della produzione capace di provocare un innalzamento dei prezzi ed una conseguente inflazione a livello planetario. Se ciò dovesse verificarsi il contraccolpo economico per Pechino sarebbe una diminuzione della crescita del paese e, di conseguenza di tutto il mondo, con una credibilità compromessa per l’apparato produttivo, ma sopratutto politico della Cina.
Iscriviti a:
Post (Atom)