Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

mercoledì 11 luglio 2018

تستثمر الصين في الدول العربية

تحاول الصين لعب دور قيادي في السياسة الدولية من خلال توفير مساعدات اقتصادية كبيرة لبعض الدول العربية والشرق الأوسط. إنها خطة تستخدمها بكين عادة لإقامة علاقات سياسية جيدة مع الدول الأخرى ، الأمر الذي يمكن أن يضمن للقوة الصينية أولاً جميع الاحتمالات التجارية الجيدة وكذلك التطورات الممتازة في العلاقات الدبلوماسية. حتى الآن ، استخدمت هذه الطريقة بطريقة مقنعة مع الدول الإفريقية وبطريقة أقل تشددًا مع الدول الأوروبية. يعتبر دخول الدول العربية والشرق أوسطية أمراً جديداً ويشير إلى الإرادة الصينية في توسيع نطاق عملها ، حتى في صراع محتمل مع الولايات المتحدة ، التي لها ، تقليدياً ، مصالح استراتيجية في هذه المناطق من الكوكب. علاوة على ذلك ، تمثل الإرادة الانعزالية لترامب فرصة لتفضيل الخطط الصينية لممارسة نوع من القوة الناعمة التي تتم من خلال الوسائل المالية. ومن المتوقع أن تبلغ استثمارات بكين حوالي سبعة عشر مليار يورو ، تهدف إلى دعم مشاريع البناء والبنية التحتية ، والتي ستكون القوة الدافعة لاقتصادات الدول الممولة. في الواقع ، الأهداف تتعلق بإيجاد وظائف ، والتي يجب أن يكون لها هدف مزدوج هو زيادة انتشار الثروة ، ومن خلال ذلك ، ضمان الاستقرار الاجتماعي ، مع الهدف النهائي للتوصل إلى حل للمشاكل الأمنية في هذه المناطق. . ومن الجدير بالذكر أن الشريحة الأولى من هذه المساعدات تذهب إلى فلسطين بمبلغ 12.8 مليون يورو ، في حين سيتم تقسيم 77 مليون دولار بين الأردن ولبنان وسوريا واليمن. فهذه بلدان تحدث فيها صراعات أو ، على أي حال ، هي حالات تتسم بعدم الاستقرار الشديد والتي تشكل في كثير من الأحيان أرضية تجنيد الجماعات الإرهابية ذات الأصولية الإسلامية. سيكون من المثير للاهتمام التحقق مما سيكون عليه ، وكذلك ردود أفعال تل أبيب وواشنطن على التمويل المقدم إلى فلسطين ، التي تمثل المدخل ، الآن غير المباشر ، لبكين في النزاع الإسرائيلي الفلسطيني ؛ من السهل التنبؤ بأن ردود أفعال تل أبيب وواشنطن لن تكون إيجابية للتمويل لفلسطين ، لكن الصين لم تبد أبدًا اهتمامًا بدخول القضية السياسية البحتة ، لكن من الواضح أن مثل هذا الفعل يمكن أن يجعلها يحتمل أن يكون فاعلا جديدا في النزاع. إذا كنت ترغب في دخول مجال الفرضيات يمكن افتراض أن التمويل يمثل النهج الأول إلى التزام مباشر من بكين في حل مشكلة قديمة بين الإسرائيليين والفلسطينيين، وزيادة مكانتها الدولية. كان الاستثمار الصيني في المنطقة العربية سبقه علاقات اقتصادية متنامية ، حيث ازداد نمو التجارة الثنائية بنسبة 12٪ تقريبًا في ثلاثة عشر عامًا ، وحيث كانت الشركات الصينية في الطاقة؛ بالإضافة إلى ذلك ، قامت جمهورية الصين الشعبية في جيبوتي بتركيب أول قاعدة عسكرية خارج أراضيها. في الاستراتيجية الصينية ، تحتل المركزية من خلال بناء ونمو طريق الحرير ، الذي يهدف إلى تتبع المسار القديم الممتد من الصين إلى بقية العالم وكان الطريق الأكثر أهمية للتجارة. لتنفيذ هذا المشروع ، تتوخى الخطة الصينية إنشاء سلسلة من البنى التحتية المختلفة: خطوط الأنابيب في بورما ، الطرق السريعة في باكستان ، خطوط السكك الحديدية في كينيا والموانئ في اليونان وسريلانكا ، ولكن مركزية الدول العربية ، وتوافرها للطاقة ، يضعهم في مكانة بارزة في مشروع بكين والنية هي إشراك الجامعة العربية لدعم النوايا الصينية. لكن الصين لديها أيضاً هدف ثان ، بالإضافة إلى الهدف التجاري الثاني ، الذي يتعلق بجانب الأمن ، والذي يقصد به منع الهجمات المحتملة ضد البنى التحتية تحت الإنشاء ، والتي تُعرف بأنها تحافظ على الاستقرار. وتشعر بكين بالقلق من ارتفاع معدل التطرف في المنطقة وستخصص حوالي 130 مليون يورو لقوات الأمن وأنظمة المراقبة. واحدة من الاهتمامات غير أن من الممكن لحام بين اليوغور التطرف والسكان المسلمين الذين يعيشون في المنطقة الصينية فى شينجيانغ، وغالبا ما يتعرضون للقمع قاسية من جانب بكين والحركات الإسلاميين الراديكاليين العرب، والاندماج يمكن أن تكون ضارة أو تغيير الاستثمارات الصينية في دول الشرق الأوسط.

lunedì 9 luglio 2018

L'inizio della guerra commerciale

Dopo l’introduzione dei dazi da parte degli Stati Uniti, la Cina abbandona i consueti toni diplomatici per attaccare Washington in maniera diretta, attraverso il giornale del governo “China Daily”. Il segnale è evidente: la guerra commerciale è appena iniziata. L’accusa verso gli USA è quella di ricatto e di violazione delle regole commerciali in maniera unilaterale, d’altra parte le minacce di Trump erano arrivate già da tempo e la sorpresa cinese appare sorprendente. Se Pechino credeva che le intenzioni del presidente americano non fossero vere ha commesso un errore di valutazione, tuttavia i toni del quotidiano cinese sembrano più avere lo scopo di avvertire gli Stati Uniti della ritorsione, sempre più prossima ed, insieme, di cercare di guadagnare una sorta di alleanza contro la prepotenza americana, che ha come indirizzo l’Unione Europea. Se l’obiettivo di Trump sarà quello di favorire i lavoratori e le imprese americane, il risultato sarà difficilmente raggiunto, dato che la risposta cinese, peraltro in linea con quella europea, sarà quella di rispondere con altri dazi, che aumenteranno i prezzi nel paese statunitense, peggiorando i bilanci delle aziende e riducendo il potere di acquisto dei lavoratori. In questa manovra di Washington non si può fare a meno di vedere un parallelismo con l’uscita del Regno Unito dall’Europa, che sta producendo conseguenze pesanti sull’economia inglese e notevoli ripensamenti da parte dell’opinione pubblica. Trump non sembra essere ancora arrivato ad un punto di gradimento così basso, ma se gli effetti della sua chiusura al mercato saranno così negativi le prossime elezioni di metà mandato potrebbero rivelarsi un disastro per il partito repubblicano. L’azione cinese per contrastare i dazi americani, sarà di una somma analoga, per un valore di circa 34 miliardi di dollari, a quella subita da Washington, che dovrebbe colpire maggiormente le aziende delle zone dove Trump ha riscosso un maggiore successo elettorale. Per ora la Cina ha seguito la modalità di risposta europea, cioè quella di introdurre dazi di misura simmetrica per non alzare il livello dello scontro; tuttavia la Casa Bianca ha già previsto di innalzare di ulteriori 16 miliardi di dollari i dazi sui prodotti cinesi tra due settimane. Come si vede lo scenario futuro più probabile è quello di una escalation della guerra commerciale, che non potrà non avere delle ripercussioni politiche a livello di equilibri internazionali. Infatti è impossibile non pensare al ruolo dell’Europa in una situazione che comprenda un tale sviluppo. Anche Bruxelles è stata colpita dai dazi americani e ciò ha provocato una maggiore vicinanza con la Cina per la affinità che si è sviluppata sui temi del libero commercio. Tuttavia un avvicinamento a Pechino deve essere trattato con molta cautela, visto il regime non democratico che vige nel paese cinese, con ancora troppe vittime della repressione e mancanza di diritti fondamentali. La Cina può essere un partner dal punto di vista commerciale, con ampi margini di sviluppo, se si vuole continuare a soprassedere sulle mancate garanzie ai suoi cittadini, ma non può diventare nulla di più. Dall’altra parte esiste la storica alleanza con gli Stati Uniti e l’Alleanza Atlantica, che resta un cardine della difesa europea; l’allontanamento provocato dalla guerra commerciale può anche avere ripercussioni sui legami diplomatici ma non deve incrinare il regime delle alleanze militari, nonostante le tante provocazioni di Trump, anche se appare evidente che il cambiamento della scena internazionale possa portare a variazioni inedite. Il successo delle formazioni politiche nazionaliste e populiste, che politicamente sono in accordo con il presidente statunitense potrebbe essere un ulteriore fattore di sviluppo del quadro generale: una Europa indebolita nelle sue strutture centrali potrebbe scegliere, o potrebbero sceglierlo singolarmente alcuni suoi membri, di avvicinarsi a Trump attraverso una politica di chiusura ed osteggiare la Cina ed, in ultima analisi, tutta l’impalcatura del libero mercato, in nome di un protezionismo locale, cioè un esercizio di sovranità nazionale interpretato con la chiusura verso il mondo. Si tratta di uno sviluppo possibile, che l’attuale situazione politica può favorire ma che riporterebbe il mondo ad una situazione pregressa che si credeva superata. La domanda è se il sistema economico mondiale può sopportare un tale arretramento senza considerevoli contraccolpi sociali; il tema, cioè, è se vengono previsti gli effetti di un ulteriore aumento delle diseguaglianze sociali, dovute ad un impoverimento generale causato dalla sempre maggiore ricchezza accumulata in percentuali sempre minori di popolazione; perchè questa sembra essere la direzione che la chiusura del libero mercato pare essere in grado di produrre. Un effetto ancora peggiore della globalizzazione che i populismi volevano combattere come primo nemico.

The beginning of the commercial war

After the introduction of US tariffs, China abandons the usual diplomatic tone to attack Washington directly, through the "China Daily" government newspaper. The signal is clear: the commercial war has just begun. The accusation against the USA is that of blackmail and violation of the trade rules unilaterally, on the other hand the threats of Trump had already arrived for some time and the Chinese surprise seems surprising. If Beijing believed that the intentions of the American president were not true, he made an error of assessment, but the tones of the Chinese newspaper seem more to have the purpose of warning the United States of the retaliation, ever closer and, together, trying to earn a a sort of alliance against American arrogance, which has the European Union as its address. If Trump's objective is to favor American workers and businesses, the result will be difficult to achieve, given that the Chinese response, moreover in line with the European one, will be to respond with other duties, which will increase prices in the country. the US, worsening company balance sheets and reducing workers' purchasing power. In this Washington maneuver, one can not help but see a parallel with the exit of the United Kingdom from Europe, which is producing heavy consequences on the British economy and considerable change of opinion by the public. Trump does not seem to have reached such a low point yet, but if the effects of closing it on the market will be so negative, the next mid-term elections could prove to be a disaster for the Republican party. The Chinese action to counter the US tariffs will be of a similar sum, worth about $ 34 billion, to that suffered by Washington, which is expected to hit companies in areas where Trump has received greater electoral success. For now, China has followed the European response mode, that is to introduce symmetrical measurement duties so as not to raise the level of the confrontation; however, the White House has already planned to raise the Chinese commodity tariffs by another $ 16 billion in two weeks. As we can see, the most probable future scenario is that of an escalation of the commercial war, which can not fail to have political repercussions in terms of international equilibrium. In fact it is impossible not to think about the role of Europe in a situation that includes such a development. Brussels has also been hit by US tariffs and this has led to greater closeness with China due to the affinity that has developed on the issues of free trade. However, approaching Beijing must be treated with caution, given the undemocratic regime that exists in the Chinese country, with too many victims of repression and lack of fundamental rights. China can be a partner from the commercial point of view, with ample room for development, if we want to continue to overlook the lack of guarantees to its citizens, but it can not become anything more. On the other hand there is the historic alliance with the United States and the Atlantic Alliance, which remains a cornerstone of European defense; the removal caused by the trade war can also have repercussions on diplomatic ties but must not undermine the regime of military alliances, despite the many provocations of Trump, even if it is clear that the change in the international scene can lead to unprecedented changes. The success of nationalist and populist political formations, which are politically in agreement with the US president, could be a further factor in the development of the general picture: a weakened Europe in its central structures could choose, or could choose one of its members individually, to approach Trump through a policy of closing and opposing China and, ultimately, the whole scaffolding of the free market, in the name of a local protectionism, that is an exercise of national sovereignty interpreted with the closure towards the world. It is a possible development that the current political situation can favor but which would bring the world back to a previous situation that was believed to have been overcome. The question is whether the world economic system can withstand such a retreat without considerable social repercussions; the theme, that is, is whether the effects of a further increase in social inequalities are predicted, due to a general impoverishment caused by the ever increasing wealth accumulated in ever lower percentages of the population; because this seems to be the direction that the closure of the free market seems to be able to produce. An even worse effect of globalization than populism wanted to fight as the first enemy.

El comienzo de la guerra comercial

Después de la introducción de tarifas por parte de Estados Unidos, China abandona los tonos diplomáticos usuales para atacar directamente de Washington, a través del periódico gubernamental "China Daily". La señal es clara: la guerra comercial acaba de comenzar. El cargo a los EE.UU. es chantajear e incumplimiento de las normas comerciales de manera unilateral, por el contrario las amenazas Trump habían llegado hace algún tiempo y la sorpresa china es sorprendente. Si Pekín cree que las intenciones del presidente de Estados Unidos no eran verdad que cometió un error de apreciación, sin embargo, los tonos periódicos chinos parecen estar diseñados para advertir a los Estados Unidos de tomar represalias cada vez más estrecha y, en conjunto, para tratar de obtener un una especie de alianza contra la arrogancia estadounidense, que tiene a la Unión Europea como su dirección. Si el objetivo de Trump será alentar a los trabajadores y las empresas estadounidenses, el resultado es improbable que se alcance, dado que la respuesta de China, también en línea con la de Europa, será responder con otras tareas, lo que aumentará los precios en el país Estados Unidos, empeorando los balances de las empresas y reduciendo el poder adquisitivo de los trabajadores. En esta maniobra, Washington no puede dejar de ver un paralelo con la salida del Reino Unido de Europa, que está teniendo graves consecuencias sobre la economía Inglés y un considerable replanteamiento por parte de la opinión pública. Trump no parece ser todavía llegado a un punto tan bajo de popularidad, pero si los efectos de su cierre en el mercado serán tan negativa a las próximas elecciones de mitad de período podría resultar un desastre para el Partido Republicano. La acción de China para contrarrestar los deberes de América, coincidirá con esta cantidad, por un valor de aproximadamente $ 34 mil millones, a la sufrida por Washington, que debería llegar a más empresas de las áreas en las que Trump ha obtenido un mayor éxito electoral. Por ahora China ha seguido el modo de respuesta europea, que consiste en introducir funciones de medición simétricas para no elevar el nivel de confrontación; sin embargo, la Casa Blanca ya ha planeado aumentar las tarifas de los productos básicos chinos en otros $ 16 mil millones en dos semanas. ¿Cómo ves el futuro escenario más probable es el de una escalada de la guerra comercial, que no tendrá el nivel de equilibrio internacional de repercusiones políticas. De hecho, es imposible no pensar sobre el papel de Europa en una situación que incluye dicho desarrollo. Incluso Bruselas fue alcanzado por los derechos de americanos y esto ha resultado en una mayor proximidad con China por las afinidades que se desarrollaron en temas de libre comercio. Sin embargo, un acercamiento en Beijing debe tratarse con cautela, dado el régimen no democrático que opera en la ciudad china, con todavía demasiadas víctimas de la represión y la falta de derechos básicos. China puede ser un socio desde el punto de vista comercial, con un amplio espacio para el desarrollo si se quiere continuar a posponer las garantías que faltan a sus ciudadanos, pero no puede convertirse en algo más. Por otro lado está la alianza histórica con Estados Unidos y la Alianza Atlántica, que sigue siendo la piedra angular de la defensa europea; la eliminación causada por la guerra comercial también puede tener un impacto en las relaciones diplomáticas, pero no debe perturbar el sistema de alianzas militares a pesar de muchas provocaciones Trump, aunque está claro que el cambio en el ámbito internacional puede dar lugar a variaciones inusuales. El éxito de las formaciones políticas nacionalistas y populistas, y políticamente están de acuerdo con el presidente de Estados Unidos podría ser un factor adicional de desarrollo del cuadro grande: una Europa debilitada en sus estructuras centrales podrían elegir, o puede elegir individualmente algunos de sus miembros, para acercarse Trump a través de una política de puertas cerradas y se oponen a china y, en última instancia, todo el edificio de libre mercado, en el nombre del proteccionismo local, que es un ejercicio de la soberanía nacional interpretado por el cierre para el mundo. Es un desarrollo posible, que la situación política actual puede favorecer pero que traería al mundo a una condición pre-existente que se creía más. La pregunta es si el sistema económico mundial puede resistir tal retroceso sin considerables repercusiones sociales; el tema, es decir, es si se proporcionan para los efectos de un nuevo aumento de las desigualdades sociales, debido a un empobrecimiento general causado por el aumento de la riqueza acumulada en porcentajes cada vez más pequeños de la población; porque esta parece ser la dirección que el cierre del mercado libre parece ser capaz de producir. Un efecto aún peor de la globalización que el populismo quería luchar como el primer enemigo.

Der Beginn des Handelskriegs

Nach der Einführung der US-Zölle verlässt China den üblichen diplomatischen Tonfall, um Washington direkt anzugreifen, durch die "China Daily" -Zeitung. Das Signal ist klar: Der Handelskrieg hat gerade begonnen. Die Ladung in den USA ist zu erpressen und Verletzung der Handelsregeln auf der anderen Seite hatten einseitig die Trump Bedrohungen vor einiger Zeit kommen und die chinesische Überraschung ist überraschend. Wenn Peking angenommen, dass die Absichten des amerikanischen Präsidenten nicht waren sie wahr, dass er einen Beurteilungsfehler begangen, jedoch scheinen die chinesische Zeitung Töne entworfen werden, um die Vereinigten Staaten zu warnen vor Vergeltung zu üben immer näher und zusammen, um zu versuchen, ein verdienen eine Art Bündnis gegen amerikanische Arroganz, die die Europäische Union als Adresse hat. Wenn das Ziel der Trump Arbeiter und amerikanische Unternehmen werden zu fördern, ist das Ergebnis wahrscheinlich nicht erreicht werden, da die chinesische Reaktion, auch im Einklang mit dem von Europa wird mit anderen Aufgaben zu reagieren sein, die die Preise im Land erhöhen USA, Verschlechterung der Unternehmensbilanzen und Verringerung der Kaufkraft der Arbeitnehmer. Bei diesem Washington-Manöver kann man nicht umhin, eine Parallele zum Austritt des Vereinigten Königreichs aus Europa zu sehen, die schwere Folgen für die britische Wirtschaft und erhebliche Meinungsveränderung in der Öffentlichkeit nach sich zieht. Trump scheint noch nicht auf einen so niedrige Popularität Punkt angekommen zu werden, aber wenn die Auswirkungen ihrer Schließung auf den Markt so negativ die bevorstehende Halbzeit seine Wahlen eine Katastrophe für die Republikanische Partei unter Beweis stellen konnten. Die chinesische Aktion der amerikanischen Zoll zu begegnen, wird diesen Betrag entspricht, für einen Wert von etwa $ 34 Milliarden auf dem von Washington gelitten, die mehr Unternehmen der Bereiche treffen sollte, wo Trump größeren Wahlerfolg gewonnen hat. Vorerst ist China dem europäischen Antwortmodus gefolgt, nämlich symmetrische Messaufgaben einzuführen, um das Niveau der Konfrontation nicht zu erhöhen. Allerdings hat das Weiße Haus bereits geplant, die chinesischen Rohstoffpreise in zwei Wochen um weitere 16 Milliarden Dollar anzuheben. Wie wir sehen können, ist das wahrscheinlichste Zukunftsszenario eine Eskalation des Handelskriegs, die politische Auswirkungen auf das internationale Gleichgewicht haben kann. Es ist in der Tat unmöglich, nicht über die Rolle Europas in einer Situation nachzudenken, die eine solche Entwicklung einschließt. Brüssel wurde auch von den US-Zöllen getroffen und dies führte zu einer größeren Nähe zu China aufgrund der Affinität, die sich in den Fragen des Freihandels entwickelt hat. Die Annäherung an Peking muss jedoch angesichts des in China herrschenden undemokratischen Regimes mit zu vielen Repressionsopfern und fehlenden Grundrechten mit Vorsicht erfolgen. China kann aus kommerzieller Sicht ein Partner sein, der viel Raum für Entwicklung bietet, wenn wir weiterhin den Mangel an Garantien für seine Bürger übersehen wollen, aber es kann nicht mehr werden. Auf der anderen Seite gibt es die historische Allianz mit den Vereinigten Staaten und der Atlantischen Allianz, die ein Eckpfeiler der europäischen Verteidigung bleibt; die durch den Handelskrieg verursacht Entfernung kann auch Auswirkungen auf die diplomatischen Beziehungen haben, aber sollte das System der militärischen Bündnissen trotz vieler Provokationen Trump nicht stören, obwohl klar ist, dass die Änderung in der internationalen Arena zu ungewöhnlichen Schwankungen führen kann. Der Erfolg der nationalistischen und populistischen politischen Formationen und politisch sind in Übereinstimmung mit dem US-Präsidenten könnte ein zusätzlicher Faktor der Entwicklung des großen Bildes sein: ein Europa geschwächt in seiner zentralen Strukturen könnten wählen, oder sie können einzeln einige ihrer Mitglieder, wählen zu nähern Trump durch eine geschlossene Tür Politik und gegen China und letztlich das ganze Gebäude des freien Markts, im Namen des lokalen Protektionismus, das heißt eine Ausübung der nationalen Souveränität interpretiert von der Welt zu schließen. Es ist eine mögliche Entwicklung, die die derzeitige politische Situation begünstigen kann, die aber die Welt in eine frühere Situation zurückversetzen würde, von der man glaubte, dass sie überwunden wurde. Die Frage ist, ob das Weltwirtschaftssystem einem solchen Rückzug ohne erhebliche soziale Auswirkungen standhalten kann; das Thema, das heißt, wenn sie für die Auswirkungen einer weiteren Zunahme der sozialen Ungleichheiten vorgesehen sind, aufgrund einer allgemeinen Verarmung durch den zunehmenden Wohlstand in immer kleineren Prozentsatz der Bevölkerung angesammelt verursacht; weil dies die Richtung zu sein scheint, die die Schließung des freien Marktes zu produzieren scheint. Ein noch schlimmerer Effekt der Globalisierung als der Populismus wollte als erster Feind kämpfen.

Le début de la guerre commerciale

Après l'introduction des tarifs américains, la Chine abandonne le ton diplomatique habituel pour attaquer directement Washington, à travers le journal gouvernemental "China Daily". Le signal est clair: la guerre commerciale vient de commencer. L'accusation contre les Etats-Unis est celle du chantage et de la violation unilatérale des règles commerciales, d'un autre côté les menaces de Trump sont déjà arrivées depuis un certain temps et la surprise chinoise semble surprenante. Si Pékin croyait que les intentions du président américain n'étaient pas vraies, il a fait une erreur d'appréciation, mais le ton du journal chinois semble avoir pour but d'avertir les Etats-Unis des représailles, de plus en plus proches et, ensemble, d'essayer de gagner une sorte d'alliance contre l'arrogance américaine, qui a l'adresse de l'Union européenne. Si l'objectif de Trump est de favoriser les travailleurs et les entreprises américaines, le résultat sera difficile à atteindre, étant donné que la réponse chinoise, en plus de celle européenne, sera de répondre à d'autres obligations, ce qui augmentera les prix dans le pays. États-Unis, détérioration des bilans des entreprises et réduction du pouvoir d'achat des travailleurs. Dans cette manœuvre de Washington, on ne peut s'empêcher de voir un parallèle avec la sortie du Royaume-Uni de l'Europe, qui produit de lourdes conséquences sur l'économie britannique et un changement d'opinion considérable de la part du public. Trump ne semble pas encore avoir atteint un point aussi bas, mais si les effets de la fermeture sur le marché seront si négatifs, les prochaines élections de mi-mandat pourraient s'avérer être un désastre pour le parti républicain. L'action chinoise pour contrer les tarifs américains sera d'une somme similaire, d'environ 34 milliards de dollars, à celle subie par Washington, qui devrait toucher les entreprises dans les zones où Trump a obtenu un plus grand succès électoral. Pour l'instant, la Chine a suivi le mode de réponse européen, c'est-à-dire introduire des fonctions de mesure symétriques afin de ne pas élever le niveau de la confrontation; Cependant, la Maison Blanche a déjà prévu d'augmenter les tarifs douaniers chinois de 16 milliards de dollars supplémentaires en deux semaines. Comme on peut le voir, le scénario futur le plus probable est celui d'une escalade de la guerre commerciale, qui ne peut manquer d'avoir des répercussions politiques en termes d'équilibre international. En fait, il est impossible de ne pas penser au rôle de l'Europe dans une situation qui inclut un tel développement. Bruxelles a également été frappée par les tarifs américains, ce qui a conduit à une plus grande proximité avec la Chine en raison de l'affinité qui s'est développée sur les questions de libre-échange. Cependant, l'approche de Pékin doit être traitée avec prudence, étant donné le régime non démocratique qui existe dans le pays chinois, avec trop de victimes de la répression et le manque de droits fondamentaux. La Chine peut être un partenaire du point de vue commercial, avec une grande marge de développement, si nous voulons continuer à ignorer l'absence de garanties pour ses citoyens, mais elle ne peut rien devenir de plus. D'un autre côté, il y a l'alliance historique avec les États-Unis et l'Alliance atlantique, qui demeure la pierre angulaire de la défense européenne; le retrait causé peut aussi par la guerre commerciale un impact sur les relations diplomatiques, mais ne devrait pas perturber le système des alliances militaires malgré de nombreuses provocations Trump, mais il est clair que le changement sur la scène internationale peut conduire à des variations inhabituelles. Le succès des formations politiques nationalistes et populistes, et sont politiquement en accord avec le président américain pourrait être un facteur supplémentaire de développement de la grande image: une Europe affaiblie dans ses structures centrales pourraient choisir, ou choisir individuellement certains de ses membres, à l'approche Trump à travers une politique de fermeture et d'opposition à la Chine et, finalement, l'échafaudage entier du marché libre, au nom d'un protectionnisme local, c'est un exercice de souveraineté nationale interprété avec la fermeture vers le monde. C'est un développement possible que la situation politique actuelle peut favoriser mais qui ramènerait le monde à une situation antérieure qui aurait été surmontée. La question est de savoir si le système économique mondial peut résister à un tel recul sans répercussions sociales considérables; le thème, c'est-à-dire, est de savoir si les effets d'une nouvelle augmentation des inégalités sociales sont prédits, en raison d'un appauvrissement général causé par la richesse toujours croissante accumulée dans des pourcentages de plus en plus bas de la population; parce que cela semble être la direction que la fermeture du marché libre semble pouvoir produire. Un effet encore pire de la mondialisation que le populisme voulait se battre comme le premier ennemi.

O começo da guerra comercial

Após a introdução das tarifas dos EUA, a China abandona o habitual tom diplomático para atacar diretamente Washington, através do jornal do governo "China Daily". O sinal é claro: a guerra comercial acabou de começar. A acusação contra os EUA é de chantagem e violação das regras comerciais unilateralmente, por outro lado as ameaças de Trump já chegaram há algum tempo e a surpresa chinesa parece surpreendente. Se Pequim acreditava que as intenções do presidente americano não eram verdadeiras, ele cometeu um erro de avaliação, mas os tons do jornal chinês parecem mais ter o propósito de alertar os Estados Unidos da retaliação, cada vez mais próximos e, juntos, tentando ganhar um uma espécie de aliança contra a arrogância americana, que tem como endereço a União Européia. Se o objetivo de Trump é favorecer os trabalhadores e empresas americanas, o resultado será difícil de alcançar, dado que a resposta chinesa, além da européia, será responder com outras obrigações, o que aumentará os preços no país. os EUA, piorando os balanços das empresas e reduzindo o poder de compra dos trabalhadores. Nesta manobra de Washington, não se pode deixar de ver um paralelo com a saída do Reino Unido da Europa, que está produzindo pesadas consequências na economia britânica e considerável mudança de opinião por parte do público. Trump não parece ter atingido um ponto tão baixo ainda, mas se os efeitos de fechá-lo no mercado forem tão negativos, as próximas eleições intermediárias poderão ser um desastre para o Partido Republicano. A ação chinesa para combater as tarifas dos EUA será de uma quantia semelhante, avaliada em cerca de US $ 34 bilhões, à sofrida por Washington, que deve atingir empresas em áreas onde Trump recebeu maior sucesso eleitoral. Por enquanto, a China seguiu o modo de resposta europeu, isto é, introduzir tarefas de mensuração simétricas para não elevar o nível do confronto; no entanto, a Casa Branca já planejou elevar as tarifas chinesas de commodities em outros US $ 16 bilhões em duas semanas. Como podemos ver, o cenário futuro mais provável é o de uma escalada da guerra comercial, que não pode deixar de ter repercussões políticas em termos de equilíbrio internacional. Na verdade, é impossível não pensar no papel da Europa numa situação que inclui tal desenvolvimento. Bruxelas também foi atingida pelas tarifas dos EUA e isso levou a uma maior proximidade com a China devido à afinidade que se desenvolveu sobre as questões do livre comércio. No entanto, aproximar-se de Pequim deve ser tratado com cautela, dado o regime antidemocrático que existe no país chinês, com muitas vítimas de repressão e falta de direitos fundamentais. A China pode ser um parceiro do ponto de vista comercial, com amplo espaço para o desenvolvimento, se quisermos continuar a ignorar a falta de garantias aos seus cidadãos, mas não pode tornar-se nada mais. Por outro lado, existe a aliança histórica com os Estados Unidos e a Aliança Atlântica, que continua a ser a pedra angular da defesa europeia; a remoção causada pela guerra comercial também pode ter repercussões nos laços diplomáticos, mas não deve minar o regime de alianças militares, apesar das muitas provocações de Trump, mesmo que esteja claro que a mudança no cenário internacional pode levar a mudanças sem precedentes. O sucesso das formações políticas nacionalistas e populistas, que estão politicamente de acordo com o presidente dos EUA, poderia ser um fator adicional no desenvolvimento do quadro geral: uma Europa enfraquecida em suas estruturas centrais poderia escolher, ou poderia escolher um de seus membros individualmente, abordar Trump através de uma política de fechamento e oposição à China e, em última análise, a todo o andaime do livre mercado, em nome de um protecionismo local, que é um exercício de soberania nacional interpretado com o fechamento em direção ao mundo. É um desenvolvimento possível que a situação política atual pode favorecer, mas que traria o mundo de volta a uma situação anterior que se acreditava ter sido superada. A questão é se o sistema econômico mundial pode resistir a tal retirada sem consideráveis ​​repercussões sociais; o tema, isto é, é se os efeitos de um novo aumento das desigualdades sociais são previstos, devido a um empobrecimento geral causado pela riqueza sempre crescente acumulada em porcentagens cada vez menores da população; porque esta parece ser a direção que o fechamento do livre mercado parece ser capaz de produzir. Um efeito ainda pior da globalização do que o populismo queria lutar como o primeiro inimigo.